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Il villaggio di Ginostra, l’isola delle donne

Sull’incantevole isola di Stromboli, la più settentrionale dell’arcipelago delle Eolie, si trova un piccolo villaggio che sembra essere quasi sospeso nel tempo. Si tratta di Ginostra, quella che gli abitanti dell’isola definiscono come una “metaisola”, ovvero un mondo a sé stante.

L’accesso a Ginostra può avvenire esclusivamente via mare e l’approdo viene riconosciuto da molti come, probabilmente, il porto più piccolo del mondo. È solo uno dei tanti dettagli che rende questa località unica nel suo genere. Ginostra è abitata da solo circa 30 abitanti, le automobili sono inesistenti, la connessione con il mondo esterno è davvero ridotta a rare occasioni e vige una sola regola: il silenzio. In questa cornice così suggestiva come l’isola di Stromboli, nasce il nome “l’isola delle donne“, un nome evocativo e carico di significati, che deriva dal greco “gunaykos”, termina che indica le donne, e richiama ad una leggende affascinante.

La leggenda delle tredici fanciulle

Una delle storie più suggestive legate a Ginostra racconta di tredici fanciulle turche, che vennero condannate ad una sorte crudele a causa di gravi colpe. Queste donne vennero abbandonate in balìa del mare, trascinate dalla tempesta fino alla baia di Carini, l’odierna Ginostra. Qui, secondo la leggenda, rimasero per sette anni prima di essere ritrovate dai parenti, per un incontro che diede vita ad un primo insediamento della zona.

Da dove nasce questa leggenda? Le origini si legano a Plinio il Giovane, colui che in una lettera all’allora imperatore Traiano, scrisse di queste donne, considerate quasi come un premio per i vincitori delle battaglie, come fossero un riconoscimento divino per chi osava affrontare il mare aperto e tutte le sue insidie.

Un villaggio senza tempo

Con la sua storia così affascinante, la sua bellezza naturale conservata gelosamente dai suoi pochissimi abitanti, Ginostra è in grado di attirare tutti quei viaggiatori che sono alla ricerca di un’esperienza autentica, lontana dalle rotte turistiche più battute. Qui si vive a pieno il concetto di “lentezza”. In effetti quella di Ginostra, dal greco gunaykos – le mulieris latine – è un’isola nell’isola, dove non si usano automobili e le giornate scorrono con un ritmo che segue quello del sole, del mare e dell’imponente vulcano Stromboli, mai ignorato dalla popolazione locale.

Il villaggio è il simbolo di una Sicilia antica e preservata, con pochissime strutture turistiche, che richiede adattamento ed una disponibilità a rallentare e ad “ascoltare” la natura circostante. Le abitazioni sono poche e semplici e si integrano completamente nel paesaggio circostante, caratterizzate da colori che sembrano richiamare la terra ed il mare, e dai cui balconi si può godere di un panorama unico sul mare.

Vicolo stretto del villaggio di Ginostra, dove non esistono strade per automobili, con fiori e architettura tradizionale

Fonte: iStock

Vicolo stretto del villaggio di Ginostra

Cosa fare e vedere a Ginostra?

Visitare Ginostra significa immergersi in un’esperienza a contatto diretto con la natura. Le spiagge vere e proprie su questa parte della bellissima isola di Stromboli, ma ci sono delle scogliere dalle quali si può godere di un mare cristallino ed incontaminato. Uno dei punti di interesse principale di Ginostra è il piccolo porto, dove le barche dei pescatori locali ormeggiano e che rappresenta uno dei simboli della comunità locale.

Domina il villaggio la Chiesa di San Vincenzo, dalla quale i visitatori possono godere di una vista spettacolare sul mare. La struttura rispecchia le linee architettoniche semplici del villaggio, raccontando la storia di fede e resistenza di questa comunità che negli anni ha dovuto convivere con le forze della natura, come quella del mare e del vulcano. Questa Chiesa è un luogo così importante per la comunità in quanto le celebrazioni religiose sono dei veri e propri eventi, in un certo senso, intimi, in quanto raccolgono tutti gli abitanti locali. Allo stesso tempo è un luogo che rappresenta la forza e lo spirito di adattamento dei suoi abitanti. Basti pensare che, oltre alle numerosi eruzioni vulcaniche dello Stromboli, a volte molto violente, fino ai primi anni Duemila, Ginostra non aveva l’elettricità e gli abitanti si affidavano a generatori, con una connessione minima col mondo esterno. Un cambio che avvenne nel 2004, quando venne finalmente installata una rete elettrica, nonostante la quotidianità sull’isola sia rimasta profondamente legata alla natura.

Un’altra esperienza che i visitatori non possono perdere a Ginostra è l’escursione guidata al vulcano Stromboli. Salire richiede un certo impegno fisico, ma una cosa è certa: da lassù si possono osservare le continue eruzioni del vulcano e godere di una vista impareggiabile sulle vicine isole Eolie. Essendo lo Stromboli un vulcano dall’attività persistente, i momenti migliori per le escursioni sul vulcano sono al tramonto o in serata, così da apprezzare meglio i giochi di luce creati da quella che viene riconosciuta come “attività stromboliana”, ovvero delle piccole esplosioni di lava, che avvengono separatamente tra loro e che scendono verso il mare.

Piccola attività stromboliana dello Stromboli, vulcano alle cui pendici sorge il villaggio di Ginostra

Fonte: iStock

Piccola eruzione del vulcano Stromboli

Un luogo naturale da proteggere

La delicatezza e l’equilibrio naturale di Ginostra richiedono molta attenzione da parte dei visitatori dell’isola. Infatti, essendo un luogo così remoto ed incontaminato, è importante che i visitatori rispettino l’ambiente e le tradizioni locali. Qui non esistono resort di lusso o grandi strutture turistiche e questo fa parte del suo fascino.

Nel corso degli anni sono state implementate alcune misure per preservare l’isola, come il divieto di costruire nuove infrastrutture turistiche invasive, ma anche la promozione di pratiche sostenibili fra gli abitanti ed i visitatori. Ginostra, infatti, è una meta indicata per tutti quei viaggiatori interessati all’ecoturismo e alla sostenibilità e la scarsa presenza di strutture turistiche ha permesso di mantenere un basso impatto ambientale.

Per chi visita Ginostra, è essenziale adottare pratiche responsabile. La gestione dei rifiuti, ad esempio, è un tema estremamente cruciale, in quanto il solo accesso via mare rende il trasporto dei materiali abbastanza complesso. Per questo sull’isola si incoraggia all’uso di materiali biodegradabili e sostenibili, ad esempio. Anche l’utilizzo dell’acqua dolce è un argomento molto importante, in quanto conservata in alcune cisterne per l’utilizzo quotidiano. I viaggiatori sono quindi invitati a ridurre il consumo e ad evitare sprechi di qualsiasi prodotto e alimento.

Visitare Ginostra non è per tutti. È un luogo che richiede silenzio e rispetto. Chi decide di visitare questo villaggio, però, sarà in grado di vivere un’esperienza unica, quasi di un’altra epoca, lasciandosi trasportare da un ritmo di vita diverso e, soprattutto, dalla natura circostante.

Di Admin

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