Finalmente hai deciso di visitare il Senegal, terra unica dell’Africa occidentale intrisa di fascino grazie alle sue influenze culturali e alle sue meraviglie naturali. Come per ogni viaggio, è importante immergersi nei luoghi che hanno plasmato il destino di un popolo, anche quelli che hanno tristemente tinto di nero alcune pagine della storia di un Paese. In Senegal, a poca distanza da Dakar, c’è un’isola molto bella ma con una storia molto dolorosa: l’Île de Gorée – l’isola degli schiavi. In questo articolo partirai per un viaggio alla scoperta di quest’isola, dalla sua storia alle informazioni utili per visitarla.
La storia dell’Isola di Gorée
Intorno al 1400, la costa occidentale africana entrò nel mirino degli europei per la sua posizione invitante sulle rotte atlantiche. In poco tempo, le potenze coloniali ne videro l’enorme potenziale e iniziarono a creare avamposti strategici spostando, di fatto, l’universo commerciale dell’epoca dai deserti limitrofi alle zone costiere africane. L’Île de Gorée, un piccolo lembo di terra di appena 0,36 km², catturò immediatamente l’attenzione di diversi Stati fino a quando, nel 1444, i portoghesi approdarono sulle spiagge dell’isola sconfiggendo gli olandesi e ne mantennero il controllo fino al 1677, quando vennero a loro volta sconfitti dai francesi. È proprio sotto questa dominanza che l’isola divenne presto fulcro, fino al 1848, del commercio degli schiavi: la tappa principale della tratta dove milioni di uomini, donne e bambini venivano rapiti, venduti e, infine, deportati verso le Americhe in condizioni disumane.
Per “ospitare” queste persone, vennero costruite dozzine di abitazioni nelle quali venivano stipati moltissimi schiavi prima di essere venduti ai commercianti. Più che case – per le condizioni in cui erano le persone – si trattava di vere e proprie prigioni. Questi spazi nacquero proprio dalle mani dagli schiavi stessi, poiché alcuni di loro rimasero a Gorée per dare forma all’isola: le donne venivano utilizzate come serve dei trafficanti mentre gli uomini venivano sfruttati per costruire o per caricare e scaricare le navi. Quando venne abolita la tratta degli schiavi, l’Île de Gorée perse il suo triste ruolo storico e si trasformò in una testimonianza tangibile di quel periodo, sensibilizzando i visitatori su quei fatti che hanno macchiato per sempre le pagine della storia dell’umanità dall’XVI al XIX. Oggi, l’isola è un luogo di memoria dichiarata Patrimonio dall’UNESCO nel 1978.
Île de Gorée: cosa vedere e cosa fare nell’isola degli schiavi
L’alone di oscurità che si trascina quest’isola viaggia in netto contrasto con la sua bellezza paesaggistica: le piccole stradine fiancheggiate da case colorate con bouganville in fiore, i mercatini artigianali con prodotti fatti a mano e le barchette colorate dolcemente appoggiate sul bagnasciuga delle sue spiagge contribuiscono a trasmettere un’atmosfera serena di pace e tranquillità. Nonostante l’isola sia di ridotte dimensioni, ci sono diverse cose da fare e da vedere. Ecco la top 5 da non perdere se hai deciso di tuffarti nella storia dell’Île de Gorée.
- Maison des Esclaves: conosciuta anche come “La Casa degli Schiavi” era un’abitazione privata edificata nel 1700 su volontà di un ricco commerciante che l’aveva fatta progettare su due piani; quello inferiore dove teneva imprigionati i suoi schiavi e quello superiore il quale, invece, consisteva nella residenza del commerciante. Le prigioni del piano inferiore erano suddivise per scopo: donne, uomini e bambini venivano tutti separati e rinchiusi in celle dedicate. Ad oggi, la casa è la sede di un importante museo che racconta proprio le condizioni disumane degli schiavi e cerca di fare luce su un periodo buio. Tuttavia, la Maison des Esclaves è stata oggetto di controversie e supposizioni storiche: c’è chi dice che la casa è stata costruita proprio quando il commercio degli schiavi aveva iniziato il suo declino e che, quindi, questa fosse semplicemente la residenza di un commerciante e dei suoi servi schiavi, ma che nessuna delle celle al piano inferiore venne usata come vetrina per il traffico umano. Mito o no, questo museo va assolutamente visitato per assimilare tutte le nozioni storiche di questa vicenda.
- Castello di Gorée: situato a sud dell’isola e arroccato in cima a una collina, il castello dell’isola venne utilizzato in passato per difendere il porto di Dakar. A parte i due enormi cannoni e il memoriale non c’è molto da vedere in quest’area ma il percorso che vi porta sulla vetta vale il viaggio anche solo per la splendida veduta panoramica sul mare.
- Il Forte d’Estrées: dedicata all’ammiraglio che riuscì a sottrarre l’isola agli olandesi era un’ex fortezza che divenne prima prigione e, solo ai giorni nostri, sede del Museo storico del Senegal. Grazie ai suoi manufatti e oggetti esposti nelle sue 12 sale, il museo offre una panoramica completa sulla storia del Senegal, dalla preistoria a oggi. La riproduzione in miniatura dell’Aurore, nave francese risalente al 1784 e utilizzata per il commercio degli schiavi, è uno dei reperti esposti più importanti del museo.
- La Chiesa di San Carlo Borromeo: chiesa cattolica costruita nel 1830, è una testimonianza tangibile dello stile architettonico coloniale nonché uno dei pochi siti religiosi dell’intera isola.
- Gallerie d’arte: l’isola di Gorée è un luogo ricco da un punto di vista artistico, molti artisti e artigiani locali espongono le proprie opere nelle case coloniali che, adesso, fungono da studi e gallerie.
Arrivare all’Île de Gorée: quello che devi sapere
Puoi raggiungere comodamente l’Isola da Dakar in due modi:
- In autonomia con un traghetto che costa poco più di 5000 CFA, con un viaggio della durata di circa 20 minuti e che parte ogni mezz’ora dalla capitale.
- Con un tour organizzato: il giro all’Isola di Gorée è un’escursione particolarmente gettonata per chi visita Dakar, quindi sono molti i tour organizzati che partono dalla capitale. Questa è una valida opzione se vuoi anche una guida che ti racconta tutta la storia dell’isola.
Île de Gorée: le informazioni utili che devi sapere
Per organizzare nel modo migliore la tua visita ecco una serie di informazioni da tenere a mente per non farsi trovare impreparati:
- Orari di visita: l’Isola è sempre aperta ai visitatori; le attrazioni, invece, seguono degli orari di apertura. Ad esempio, la Maison des Esclaves è chiusa tutti lunedì e, negli altri giorni, è chiusa dalle 12 alle 15. Come sempre, per avere informazioni aggiornate, consigliamo di controllare gli orari di apertura delle altre attrazioni presso l’ufficio turistico locale.
- Vitto e alloggio: nonostante l’isola sia visitabile con una gita di un giorno, è possibile soggiornare in piccoli hotel e Bed&Breakfast. L’isola offre anche la possibilità di assaggiare pietanze tipiche senegalesi nei suoi piccoli ristoranti.
- Valuta: la valuta locale è il franco CFA dell’Africa occidentale ma è possibile cambiare valuta a Dakar prima di partire per l’isola.
- Consigli di Viaggio: indossa abbigliamento fresco e calzature comode e ricordati di portare con te protezioni solari alte, cappelli e acqua. A maggior ragione se visiti l’isola in estate.
In conclusione, l’Île de Gorée è un vero e proprio luogo di memoria e riflessione, dove la bellezza naturale e l’architettura coloniale offrono un background paradossale per una pagina di storia profonda e dolorosa. Visitare Gorée significa concedersi la possibilità di conoscere la storia per far sì che non si ripeta mai più. Se visiti Dakar, dedica una giornata a questo lembo di terra sull’oceano perché vivrai un’esperienza che arricchirà il tuo viaggio.