Da venerdì 14 a domenica 16 giugno, tornano le Giornate Europee dell’Archeologia, un vero e proprio appuntamento con la storia. Nei luoghi della cultura italiana sono previste attività volte a promuovere il prezioso patrimonio archeologico del nostro Paese e a far conoscere il lavoro degli archeologi, attraverso visite guidate, laboratori, escursioni e tanti altri eventi, organizzati con la volontà di mantenere vivo il dialogo con il pubblico, le università, gli enti locali, le associazioni e tutti gli attori del territorio.
Come nascono (e perché) le Giornate Europee dell’Archeologia
Dal 2010, il Ministero della Cultura in Francia ha affidato a Inrap, l’Istituto nazionale di ricerca archeologica preventiva, il coordinamento e la promozione delle Giornate Nazionali dell’Archeologia (Journées Nationales de l’Archéologie o JNA). Nel 2019, la manifestazione ha aperto le porte all’Europa, e dal 2020, le JNA hanno preso il nome di Giornate Europee dell’Archeologia (Journées Européennes de l’Archéologie o JEA). Con oltre 1.500 iniziative nel Vecchio Continente e la partecipazione di 30 Paesi europei, le JEA hanno continuato a vedere aumentare l’entusiasmo e la partecipazione.
Promuovere la ricchezza e la diversità culturale dell’Europa, rendere l’archeologia più visibile al pubblico, sensibilizzare i cittadini e le autorità politiche sulla necessità di tutelare il patrimonio archeologico, attrarre nuovo pubblico che non sia abituato a visitare i luoghi in cui si fa archeologia, valorizzare l’intera catena operativa “dallo scavo al museo”, favorire la condivisione delle conoscenze tra gli archeologi e i visitatori sono i principali obiettivi di questo imperdibile evento.
I siti archeologici meno noti e le aperture straordinarie
Anche quest’anno la Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino, in Campania, aderisce alle Giornate Europee dell’Archeologia, in programma dal 14 al 16 giugno, con iniziative organizzate in alcuni dei suoi luoghi della cultura. Tra questi, la splendida Area Archeologica dell’Anfiteatro Romano di Avella, in provincia di Avellino, poco fuori il centro abitato del quartiere San Pietro. Edificato in età tardo-repubblicana, nel I secolo a.C, l’anfiteatro è fra i più antichi della Campania, ed è rapportato a quello di Pompei, non tanto per le sue dimensioni – 60 metri di lunghezza e 35 di larghezza, quindi più contenute – quanto per il materiale e la tecnica di costruzione in opus reticolatum di tipo giallo.
In Abruzzo, venerdì 14 giugno alle ore 18, presso l’agriturismo “Le Magnolie” di Vasto (Via Palombari, 54) parte la passeggiata archeologica “Di pozzo in pozzo alla scoperta dell’Acquedotto romano delle Luci”. Sabato 15 giugno, alle ore 9:30, dopo la visita guidata al suggestivo Museo Archeologico di Schiavi di Abruzzo, partirà l’escursione (cappello, scarponcini, pantaloni lunghi) lungo il sentiero denominato “La Camera Verde”, per giungere all’Area Sacra dei Templi Italici, dove, dalle ore 10, inizieranno luogo le visite guidate curate dalla Soprintendenza Archeologia e Belle Arti per le province di Chieti e Pescara.
Sabato 15 giugno alle ore 19.00, ci sarà l’apertura straordinaria del Parco Archeologico di Mileto Antica, in provincia di Vibo Valentia, che rappresenta il primo esempio di un parco d’età medievale in Calabria Il Parco comprende il sito della città antica, che venne abbandonata nel 1783 a seguito del noto terremoto che sconvolse tutta la regione e che si sviluppava lungo la dorsale caratterizzata da rilievi collinari che costituiscono i punti focali dell’insediamento dove troviamo i principali resti monumentali dell’antica Mileto. Oltre ai ruderi dell’Abbazia della SS Trinità, tra i più importanti monumenti medievali in Calabria, sono visibili diversi reperti marmorei.
In occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia, il Pantheon a Roma apre i suoi fossati per una visita esclusiva. Il suggestivo itinerario, che avrà il suo epilogo all’interno del monumento, guidato da un assistente alla fruizione del Ministero della Cultura, comincerà alle ore 11.00 di sabato 15 giugno. Collocati sui fianchi laterali del corpo cilindrico a una quota corrispondente a quella di calpestio di epoca romana, i fossati conservano affascinanti resti di edifici di età imperiale come i Saepta Iulia, luogo di riunione dei comizi centuriati e la Basilica di Nettuno, il cui utilizzo originario è ancora oggi oggetto di dibattitto tra gli studiosi.
Domenica 16 giugno, alle ore 10.30 e 12.00, al Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri in località Naquane, in Val Camonica, si potrà visitare il percorso del Corén del Valento fino alla Roccia 60, sulla quale è inciso il celebre simbolo della Rosa Camuna, guidati dalla direttrice Maria Giuseppina Ruggiero. Al suo interno, il Parco accoglie 104 rocce, in arenaria levigata dai ghiacciai, incise con alcune delle raffigurazioni più note del repertorio d’arte rupestre della vallata della Lombardia orientale, riconosciuto dall’UNESCO nel 1979 Patrimonio Mondiale dell’Umanità.