C’è una Budapest che si nasconde anche agli occhi del più attento viaggiatore. La città, già splendida alle luci del sole, nasconde sotto di sé un fitto sistema di grotte naturali in cui sono stati costruiti, nei secoli, sotteranei di castelli, chiese e persino un ospedale. Noi vi sveliamo cosa si cela sotto le strade ed i palazzi di questa splendida capitale europea.
Le grotte sulle colline di Buda
Non tutti sanno che Budapest è una città divisa in due dal Danubio: Buda e Pest. Il centro nevralgico della città è Pest con il palazzo del Parlamento, il mercato alimentare e il commercio. Dall’altra parte del fiume ci sono invece Buda e le sue pittoresche colline, costellate da eleganti case residenziali e sovrastate dal castello. Proprio al di sotto di queste colline esiste un’intera rete di caverne da esplorare.
Le due grotte più popolari sono Pálvölgyi e Szemlőhegyi, attraversate da una lunga ragnatela di sentieri sotterranei dove si registra una temperatura costante di circa 11 gradi. Scendendo le lunghe scale è possibile arrivare in profondità per ammirare formazioni cristalline, stalattiti e stalagmiti. La grotta di Pálvölgyi è la più lunga di Budapest ed è spesso considerata anche la più bella per le sue architetture naturali. Se invece volete approfittare dei benefici effetti sulla salute dell’aria infusa di minerali, le grotte di Szemlőhegyi sono la soluzione migliore.
Il labirinto del castello
Se si viaggia con tutta la famiglia, l’esperienza di speleologia del labirinto sotterraneo del castello di Buda è sicuramente alla portata di tutti. La storia del labirinto, che fa parte di un sistema naturale di caverne sotterranee, risale a centinaia di migliaia di anni fa, sebbene questo fu utilizzato anche durante la Seconda Guerra Mondiale come rifugio.
Durante i secoli il labirinto ebbe i più svariati utilizzi: dalla conservazione del vino all’estrazione mineraria, sino agli scopi militari e al suo impiego come prigione. Si pensa addirittura che Dracula (o meglio il principe della Transilvania noto come Vlad l’Impalatore, che ha ispirato il personaggio immaginario che beve sangue) sia stato imprigionato qui. Oggi è uno dei luoghi più visitati di Budapest e ospita al suo interno mostre speciali.
La chiesa nella roccia
L’altra collina che domina lo skyline di Buda è la collina di Gellért, coconosciuta come il luogo della “statua della libertà dell’Ungheria” e della famosa Cittadella. Ma sotto questi punti di riferimento si trova un’altra fitta rete di caverne. L’unica area aperta al pubblico è la Grotta di San Ivan, che oggi è costituita da Sziklatemplom, nota anche come Chiesa nella roccia, chiesa rupestre o Grotta di San Ivan.
Fondata nel 1926, la chiesa fu utilizzata come ospedale e centro di cura durante la Seconda Guerra mondiale. Durante il regime comunista, tuttavia, la chiesa fu sigillata e inaccessibile al pubblico. Riaprì nel 1991 dopo la fine del dominio comunista.
Un ospedale dentro la roccia
Una parte di queste caverne costituiva durante la guerra un elemento vitale per la città di Budapest: l’ospedale che, scavato nella roccia, si trova anche sotto il castello ed ora è sede di un museo. Durante la Seconda Guerra Mondiale lo spazio fu utilizzato come importante centro d’emergenza durante i raid aerei.
Più tardi, durante la rivoluzione ungherese del 1956, l’ospedale fu riaperto per curare civili e soldati feriti. Chiuse definitivamente alla fine di quell’anno, per poi diventare bunker nucleare segreto durante la guerra fredda. In caso di attacco nucleare o chimico, il bunker era ancora dotato di un ospedale perfettamente funzionante. Durante questo periodo, alcuni medici e infermieri erano regolarmente impiegati per essere pronti ad ogni evenienza.
Una metro d’altri tempi
Sul primato di Londra per la tratta della più antica linea della metropolitana sotterranea in Europa non si discute, ma la famosa linea gialla di Budapest (conosciuta come M1) è la più antica al di fuori delle Isole britanniche. Fu inaugurata nella primavera del 1896, collegando due dei più grandi quartieri della città: il Danubio e il City Park. Lungo il suo percorso ci sono diverse importanti fermate tra cui la Basilica di Santo Stefano, il Teatro dell’Opera ungherese, Piazza degli Eroi e le Terme di Széchenyi.
Tenendosi ancora ai cinturini in pelle e intravedendo scorci delle stazioni piastrellate, ci si può sentire come se si fosse tornati indietro nel tempo. Passando dalla M1 alla più recente linea verde M4 si potranno notare invece le notevoli differenze tra la storia e la modernità. Ogni stazione della linea M4 infatti, è stata progettata da un artista diverso e mette in mostra l’innovazione tecnologica di Budapest.