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Anche il maestoso Everest diventa a numero chiuso

La repubblica himalayana ospita otto delle dieci vette più alte del mondo e accoglie centinaia di avventurieri ogni primavera, quando le temperature sono solitamente miti e i venti deboli. Qualcosa però sta per cambiare. La Corte Suprema del Nepal ha, infatti, ordinato al governo di limitare il numero di permessi rilasciati per la scalata dell‘Everest e delle altre imponenti cime proprio mentre le spedizioni si preparano per la stagione di arrampicata primaverile.

L’Everest potrebbe diventare meno accessibile

Attualmente il Nepal concede i permessi a tutti coloro che vogliono vivere la straordinaria avventura di raggiungere la cima dell’Everest, la vetta più alta del mondo con i suoi circa 8.850 metri sul livello del mare. Nonostante il costo dell’impresa – il prezzo minimo è di circa 28 mila euro – l’anno scorso il Paese ha rilasciato 478 permessi, stabilendo un vero e proprio record, mentre dall’inizio del 2024 i permessi rilasciati agli alpinisti sono stati 945, di cui 403 per l’Everest.

Questo afflusso di avventurieri ha creato un enorme ingorgo umano sull’ambito tetto del mondo. Più volte è stato proprio l’affollamento la causa dei decessi sull’Everest, undici nella scorsa stagione, con alpinisti costretti ad aspettare ore in vetta a temperature gelide, rischiando di esaurire i livelli di ossigeno, malgrado l’ufficio del turismo nepalese abbia respinto le accuse. Anzi, i permessi rilasciati per salire sulla montagna sono continuati ad aumentare, fino ad oggi.

Il Nepal potrebbe quindi essere costretto a limitare, ora, il numero degli alpinisti. Non solo. La decisione della Corte Suprema prevede anche restrizioni sull’uso degli elicotteri solo per i salvataggi di emergenza. Negli ultimi anni, i velivoli sono stati spesso utilizzati per trasportare le squadre di alpinisti ai campi base e su terreni pericolosi. Sono state, inoltre, raccomandato misure per la gestione dei rifiuti e per preservare l’ambiente.

Il presidente della Nepal Mountaineering Association, Nima Nuru Sherpa, ha dichiarato che tali decisioni devono essere prese dopo un adeguato studio e una consultazione con le parti interessate. “Al momento non è chiaro quale sarà l’impatto sull’industria – ha detto Sherpa – Non sappiamo su quali basi verranno stabilite le limitazioni e come verranno distribuite tra gli operatori delle spedizioni”.

Trekking e alpinismo in Nepal, sulle cime più alte del mondo

La gloria suprema per gli alpinisti è raggiungere la vetta dell’Everest, ma ci sono altre cime da affrontare nel Paese compreso tra India e Tibet. L’Himalaya è la catena montuosa più formidabile del mondo, con quasi un terzo del territorio nazionale che si trova al di sopra dei 3.500 metri.

Otto delle vette più alte del mondo sono nel territorio del Nepal: Everest, Kanchenjunga, Lhotse, Makalu, Cho Oyu, Dhaulagiri, Manaslu e Annapurna, che superano tutti gli 8.000 metri di altitudine. Oltre a questi giganti, in Nepal ci sono altre 326 montagne aperte alle spedizioni alpinistiche, e di queste 103 non sono mai state scalate prima.

La storia dell’alpinismo in Nepal ha origini lontane, a partire dai primi esploratori provenienti dall’India britannica, attratti dalle alte vette e dalla sfida di scalare cime dove nessun uomo aveva mai messo piede prima. Negli anni Sessanta l’industria nepalese del trekking e dell’alpinismo era ben consolidata, con compagnie private che si occupavano di tutta la logistica, comprese le guide, per offrire una spedizione completa. Oggi l’alpinturismo continua ad essere una componente importante del PIL di un Paese che vive prettamente di turismo. Ciò spiega perché il numero di permessi per scalare l’Everest e le altre vette del Nepal non è mai stato abbassato. Almeno fino a questo momento.

Di Admin

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