Chi è stato almeno una volta in Perù sa bene di cosa stiamo parlando. Non c’è una casa o un negozio che non abbia una di queste statuine, raffiguranti un toro variopinto, sui tetti o all’entrata. La motivazione è presto detta: si tratta di qualcosa che va oltre un semplice portafortuna.
I Tori di Pucará, questo il loro nome, nascondono una storia fatta di credenze religiose e tradizioni artistiche e culturali dall’inestimabile valore, risalenti all’antichità ma ancora vivi nella vita quotidiana e nelle credenze delle popolazioni andine. Andiamo alla scoperta dei Toritos de Pucarà, le graziose statuette con una storia straordinaria da raccontare.
I Toritos de Pucarà: le splendide statuine peruviane
Ci troviamo nel cuore delle Ande peruviane, in particolare nella regione degli altopiani di Puno. Qui, la città di Pucarà è stata quella che ha visto nascere e crescere la tradizione dei tori che portano con sé una simbologia particolare tramandata nei secoli. Sono molto più che semplici oggetti decorativi: rappresentano protezione, fertilità e prosperità, oltre che la bellezza artistica e culturale dell’artigianato locale.
I Tori di Pucarà (il cui nome originale è Toritos de Pucarà) sono statuette di ceramica e argilla di diverse dimensioni e decorate con colori vivaci e simboli che ne arricchiscono il significato profondo. Nelle regioni andine del Perù è usanza comune posizionare due Tori di Pucará e una croce nel mezzo, sopra i tetti delle case o dei negozi.
Originarie dell’omonima città, nel tempo la tradizione di tali creazioni artigianali si è radicata ovunque negli altopiani andini: si trovano nella capitale Lima, ma anche a Cusco, Puno, Ayacuchi e Apurimac.
Origini e storia: dall’antichità ai giorni nostri
Queste splendide e variopinte statuine peruviane hanno origini molto antiche. Sebbene non sia semplice risalire alla loro nascita esatta, si pensa che la storia dei toritos risalga a diversi secoli fa e che la loro evoluzione sia strettamente legata alla storia e alla cultura della regione di Puno.
Le origini delle statuette di argilla risalirebbero all’epoca precolombiana e coloniale. La città di Pucará era un importante centro cerimoniale pre-Inca e si crede che nei rituali religiosi delle culture precolombiane si usassero tali oggetti.
Con l’arrivo degli spagnoli, che introdussero il bestiame e soprattutto i tori in queste terre (nel XVI secolo) la credenze originarie si unirono a elementi europei che diedero vita alla tradizione dei Tori di Pucarà come forme di espressione artistica che portano una propria simbologia.
A quei tempi, gli artigiani del posto producevano per i conquistatori delle opere in ceramica che in qualche modo rappresentassero le loro tradizioni. In particolare, va alla comunità dei Chepa Pupuja il merito delle produzioni dei tori in ceramica: fu loro infatti l’idea di realizzare queste piccole sculture per mantenere la cultura magico-religiosa tra i contadini, adottata ormai nei confronti di quel nuovo animale venuto dalla Spagna.
Il toro divenne così un animale simbolico e iconico per la popolazione andina, metafora di protezione, fertilità e felicità, a partire da quell’epoca antica e fino ai giorni nostri.
La leggenda dei Toritos de Pucarà
La leggenda dei Tori di Pucará affonda le sue radici nella ricca tradizione orale della regione di Puno, in Perù. Le versioni di tale storia sono diverse, ma una di queste è quella più conosciuta e raccontata. Parla di un toro che salvò miracolosamente la città di Pucarà.
Secondo la leggenda, in tempi molto antichi la città venne colpita da un grave periodo di siccità che mise in ginocchio gli abitanti del luogo per la mancanza di acqua, fondamentale per vivere e produrre cibo. Così la popolazione iniziò a pregare i loro dei per chiedere aiuto e in risposta apparve misteriosamente un toro nella città.
Questo animale forte e possente si rese protagonista di un miracolo: battendo gli zoccoli sul terreno riuscì a far sgorgare dal suolo acqua dolce, mettendo fine alla siccità e salvando la città dalla carestia. Da qui deriverebbe il suo significato religioso e simbolico: i cittadini iniziarono così a creare figure di tori in ceramica che simboleggiavano prosperità e protezione per l’uomo.
È in questo modo che la popolazione avrebbe iniziato a posizionare queste statuette simboliche sui tetti delle loro case, come simbolo di protezione e di buon auspicio. Una tradizione che perdura nel tempo, tramandata nel corso dei secoli da numerose generazioni.
Significato del Toro di Pucarà: simbologia e tradizioni
Ogni abitante di Pucarà, in passato come ancora oggi, posiziona questi tori di argilla sui tetti delle proprie case perché la tradizione vuole che siano simboli importanti di protezione delle case e dei loro abitanti da mali e pericoli, ma anche di prosperità e fertilità per le coltivazioni e per il bestiame che sono alla base dell’economia locale. Inoltre, regalare un toro di Pucarà rappresenta un augurio di buona fortuna.
I Toritos de Pucarà sono spesso posti in coppia e questo simboleggia l’unione e l’equilibrio tra uomo e donna e quindi l’armonia della casa che da loro viene protetta.
Dal punto di vista stilistico, ogni toro ha caratteristiche comuni che raccontano credenze e simboli della tradizione. Tra gli elementi che lo caratterizzano, troviamo la famosa lingua all’insù dell’animale, che simboleggia l’uso corretto delle parole e dei sentimenti ad essa legati, poiché dall’uomo non escano espressioni di rabbia, orgoglio, insulti o bugie. La sella sulla schiena dell’animale, invece, è simbolo di cura e protezione utili a fare in modo che l’essere umano si realizzi nella propria vita. La decorazione sul capo formata da tre occhielli a forma di goccia, rappresenta il dominio della mente tramite la trilogia della nascita, della morte e del sacrificio per l’umanità. Le figure spirali presenti sul corpo del toro simboleggiano la spirale della vita. Infine, gli occhi tondi e sporgenti dell’animale indicano che l’essere umano deve essere sempre attento al mondo che lo circonda, utilizzando la propria coscienza.
Oggi i tori di ceramica peruviani rappresentano anche una radicata tradizione artistica e culturale andina, divenendo anche oggetti d’arte promossi e venduti ai visitatori per promuovere il turismo di queste splendide regioni andine dal fascino unico.