Chi non conosce il celebre Trenino Rosso del Bernina, che percorre una linea ferroviaria spettacolare dai paesaggi mozzafiato, Patrimonio UNESCO dal 2008?
In questo periodo e non solo, il gettonato convoglio appare “vittima del proprio successo”: infatti, le richieste sono così tante che l’azienda non riesce a soddisfarle, creando disagi e malcontento tra i viaggiatori desiderosi di vivere un’esperienza unica.
Così, in attesa di nuovi orari e treni per il 2026, il consiglio è quello di prenotare posti a supplemento sul Bernina Express oppure di optare per il percorso dell’Albula, un’alternativa più che valida all’amatissima e famosa linea che collega Tirano con St. Moritz e per la quale, soprattutto nei giorni festivi, si verifica sempre più di frequente il problema dei posti a sedere (per specificare meglio quanto sia apprezzata, nel 2023 ha raggiunto il record assoluto di entrate e introiti).
Il Trenino dell’Albula, una piacevole sorpresa
È la seconda linea del Bernina Express che, in due ore, collega St. Moritz con Coira, la capitale dei Grigioni: meno conosciuta rispetto alla Ferrovia del Bernina, la tratta dell’Albula è altrettanto affascinante e ricca di emozioni che non si dimenticano, perfettamente inserita nel paesaggio.
Parte della Ferrovia Retica Patrimonio UNESCO, attraversa il passo dell’Albula che unisce la Valle del Reno Posteriore con l’Engadina e, da Thusis, si presenta come un susseguirsi continuo di viadotti e gallerie elicoidali (il viadotto Solis, il viadotto Landwasser e i tunnel a spirale tra Bergün e Preda): si tratta, insomma, di un vero e proprio capolavoro dell’ingegneria che permette al mitico Trenino Rosso di superare, senza cremagliera, un dislivello di 1000 metri.
Ma le sorprese non sono finite poiché si svelano nella toccante bellezza dei panorami, che sono molto più variegati rispetto all’itinerario noto: ghiacciai, laghi come gemme blu, alte vette, una natura straordinaria nonché verdissimi prati, paesini di montagna, fiumi e una distesa a perdita d’occhio di boschi di larici.
62 chilometri di assoluta magia che si possono rivivere anche con una visita al Museo Ferroviario dell’Albula a Bergün, una delle tappe della linea cui si giunge dopo aver attraversato il favoloso Parc Ela, il parco naturale più vasto della Svizzera: proprio di fronte alla stazione, con 1300 metri quadri e 600 pezzi esposti, racconta un secolo di storia della Ferrovia UNESCO grazie a orologi, documenti, utensili e ricostruzioni di vecchie biglietterie e cantieri.
Infine, una menzione speciale la meritano il colossale viadotto di Landwasser, realizzato senza impalcature ma soltanto con l’impiego di gru (per ammirarlo in tutta la sua magnificenza sia dal basso che dall’alto, vi sono numerosi punti panoramici) e il Sentiero Avventura della Ferrovia d’Albula, che consente di passeggiare tra le tratte più incredibili del percorso e vedere con i propri occhi l’armonia tra tecnica e paesaggio: 7 chilometri da Preda e Bergün, 9 chilometri da Bergün a Filisur e poi 5 chilometri fino a Landwasserviadukt e ritorno a Filisur.
Le tappe della linea dell’Albula
Come sulla linea del Bernina, anche in questo caso ogni volta che si scende a una stazione occorre attendere un’ora prima di risalire a bordo, il che è l’ideale per andare alla scoperta delle tappe che la compongono.
La partenza è da St. Moritz a 1775 metri di altitudine verso l’Engadina Superiore, una meraviglia paesaggistica dove i monti superano i 3000 metri: “stazione per eccellenza” è quella di Samedan a 1075 metri.
Il convoglio attraversa poi la Val Bever con una stretta curva e, costeggiando il fiume Beverin, lascia la Valle dell’Engadina e incontra la caratteristica stazione ricoperta di legno di Spinas a 1815 metri. Dopo una sosta, riparte e imbocca il tunnel dell’Albula, alla cui realizzazione contribuirono 1316 operai: oggi si percorre in 4 minuti ed è lungo 5864,5 metri.
Ecco Preda, 1789 metri, e la tratta fino a Bergün dove la ferrovia affronta un dislivello di 416 metri in un panorama che è difficile descrivere a parole. Subito dopo, la stazione di passaggio di Muot, il tornante presso Val Tours e la stazione di Bergün.
Si prosegue per Stugl, i cui edifici della stazione sono tutelati come “patrimonio storico”, e la ferrovia procede tra le montagne fino a Filisur per poi attraversare la valle centrale dell’Albula, raggiungere il viadotto di Landwasser, sostare a Thiefencastel, solcare il Viadotto Solis a 89 metri sul fiume Albula, percorrere 4 chilometri nel cuore della montagna e arrivare a Thusis, ultima stazione della tratta UNESCO: da qui, il viaggio si conclude a Coira.