È stata appena decretata la Capitale italiana del libro 2024, ovvero una città designata ogni anno dal Consiglio dei Ministri che, per il periodo di un anno, ha la possibilità di organizzare eventi e manifestazioni finalizzati alla promozione della lettura. Il privilegio di ricoprire questa importante carica è di Taurianova, un bellissimo comune della città metropolitana di Reggio Calabria.
Perché ha vinto
Taurianova è stata scelta dalla Giuria per diversi motivi e più fattori di merito. Come riporta un articolo dell’ANSA, è una località dalle grandi potenzialità e soprattutto con un progetto molto interessante, come l’inaugurazione di una biblioteca monumentale.
Questa località della Calabria si distingue per essere piccola, ma anche per rappresentare un simbolo di rinascita attraverso la realizzazione di infrastrutture culturali, materiali, immateriali e valoriali. Tra gli elementi di merito più rilevanti, come si può leggere su un articolo di Androkonos, c’è quello legato al valore del riscatto di un territorio sulla criminalità.
Cosa aspettarsi
A Turianova c’è gioia e orgoglio e sono tutti già pronti a mettersi al lavoro per vivere al meglio questo anno da Capitale del Libro. Secondo quanto dichiarato dal Sindaco locale ai giornalisti, si sta già lavorando per fare in modo che le manifestazioni partano ufficialmente il 23 aprile, ovvero durante quella che è la Giornata internazionale del libro e del Diritto d’autore, istituita dall’Unesco.
In sostanza, il ricco programma che presenterà Turianova e le tante attività a cui potranno partecipare i visitatori sono ancora in fase di definizione. Quel che è comunque certo, è che chiunque giungerà a Turianova rimarrà sodisfatto del sua bellezza, compresa quella del territorio circostante.
Questa graziosa realtà della Calabria, infatti, sorge su un terrazzo alluvionale ai piedi della dorsale che salda le serre all’Aspromonte. È posta a 210 metri sul livello del mare ed è circondata da un bosco di uliveti secolari, alcuni dei quali superano i 15 metri, e da giardini di aranci.
Una posizione ottimale, la sua, perché è sita a circa 15 chilometri dal mare e a 6 dalla montagna, ma anche una località pregna di beni culturali di notevole interesse.
Cosa vedere
Come accennato, Turianova offre diversi punti di interesse. Uno su tutti è il Duomo di Santa Maria delle Grazie che svetta fiero in Piazza Macrì. La sua è una storia un po’ particolare: venne distrutto dal terremoto del 1736, poi ricostruito e di nuovo demolito da un ulteriore terremoto, ovvero quello del 1908.
A seguito di questi eventi catastrofici venne nuovamente realizzato e oggi si presenta in stile romanico, con influenze gotiche e moresche. Dall’imponente facciata decorata con arcatelle, un rosone e fiancheggiato da due torri campanarie, offre anche diverse opere di rilievo tra cui un pulpito ligneo, un altare in marmo del Sacro Cuore di Gesù con fregio realizzato da Vincenzo Romeo e un altare centrale in marmo
Molto bella è anche la Chiesa del Rosario che è la più antica del paese, così come lo è la Chiesa dell’Immacolata di Radicena che conserva un importante gruppo in marmo di Rinaldo Bonanno raffigurante Maria con il braccio destro, armato di clava, alzato per difendere Gesù in braccio a lei da un mostro.
Da particolare interesse sono anche i palazzi nobiliari del paese. Uno di questo è Villa Zerbi, realizzata nel 1786, in stile barocco siciliano. Offre un portale in granito grigio, sormontato da una finestra messa in evidenza da un gioco di curve, ed è fiancheggiato da lesene. In più, i suoi balconi sono costituiti da mensole impreziosite da maschere di pietra e da lavorazioni di ferro battuto. Da non sottovalutare è anche il giardino, curato secondo lo stile dei giardini nobiliari calabresi.
Infine – ma in realtà Turianova mette a disposizione per i suoi visitatori molto di più di quanto elencato – la Fontana monumentale di Jatrinoli, un’opera in marmo che venne inaugurata il 31 luglio 1853 e realizzata dall’artista Michele Barillari.