Goffredo Mameli è stato un poeta e patriota italiano, ma anche una delle figure più famose del Risorgimento. Tutti lo conosciamo come l’autore del testo del “Canto degli Italiani”, inno nazionale della Repubblica italiana, meglio noto come “Inno di Mameli”. Oltre a ciò, Mameli era anche un giovane ragazzo, morto per una ferita infetta all’età di soli 21 anni, dal cuore antico e con lo sguardo rivolto al futuro. Di questo e molto altro si occupa “Mameli. Il ragazzo che sognò l’Italia”, una nuova miniserie che è stata girata in luoghi da sogno del nostro Paese.
Cosa aspettarsi
“Mameli. Il ragazzo che sognò l’Italia” parla di guerra, politica, poesia, sotterfugi, tradimenti e amore durante la Prima Guerra di Indipendenza e della difesa della Repubblica Romana. Allo stesso tempo, ci fa conoscere meglio l’autore del nostro inno nazionale che tanto ci fa vibrare il cuore, un ragazzo che nonostante la sua brevissima vita è stato capace di lasciare un segno indelebile nella storia (e nel presente) del nostro Paese.
È il racconto di un giovane rivoluzionario che lascia Genova, sua città natale, per prendere parte ai moti, dalle Cinque giornate di Milano fino ad arrivare a Roma. Un vero e proprio soffio di vita, la sua, ma che per sua fortuna gli ha permesso di incontrare uomini del calibro di Giuseppe Mazzini, Nino Bixio e Giuseppe Garibaldi.
Ad interpretare Goffredo Mameli è il giovanissimo Riccardo De Rinaldis, accompagnato da grandi nomi del cinema italiano come Neri Marcorè, Ricky Memphis, Sebastiano Somma e Luca Ward, sotto la regia di Luca Lucini e Ago Panini.
Le location
Come è possibile intuire, “Mameli. Il ragazzo che sognò l’Italia” è stato girato nel nostro fantastico Paese. Le riprese sono state effettuate la scorsa estate e in parte a Genova, che come vi abbiamo accennato è stata la sua città di nascita, Torino, città sabauda per eccellenza, e Roma, il luogo in cui purtroppo Mameli è venuto a mancare.
Si tratta di un progetto che mira soprattutto ad omaggiare il nostro eroe nazionale ma anche la regione Piemonte, teatro di molti momenti chiave del periodo del Risorgimento.
Per questo motivo, oltre alla città di Torino, nella miniserie vedremo apparire anche zone limitrofe, tra cui il Castello di Agliè e il Castello di Strambino.
Il Castello Ducale di Agliè sorge nel comune di Agliè, parte della città metropolitana di Torino. Si tratta di un maniero che vanta una storia lunga sette secoli e dal nobile passato, che oggi si può ammirare grazie alla varietà degli allestimenti che ancora caratterizzano appartamenti e giardini.
Immerso in uno scenario da sogno perché circondato da alberi secolari e grandi serre, possiede oltre 300 stanze impreziosite e abbellite da arredi e collezioni davvero unici nel loro genere.
Il Castello di Strambino, dal canto suo, è in realtà un complesso: il Castello Vecchio, che corrisponde alla parte medievale a monte di due altri grandi corpi di fabbrica o “ville residenziali” del secolo XVII, e il Castello Nuovo, che vanta una decorazione interna praticamente intatta da fine 700 e attribuita a Carlo Cogrossi.