Esiste un treno che ha una destinazione davvero singolare e inaspettata: infatti, alla velocità di 10 chilometri orari e su binari larghi 50 centimetri, il convoglio ferma “alla fine del mondo“.
In un paesaggio sconfinato, tra gli sbuffi del vapore e il silenzio della natura selvaggia, si tratta di un viaggio assolutamente mozzafiato.
“Stazione Fine del Mondo”, il luogo più a sud del mondo
Siamo a Ushuaia, nel linguaggio locale “Baia che penetra a Ovest”, capitale della Terra del Fuoco, la città più a sud del mondo, su quel tratto della costa meridionale dell’Argentina dove il Pacifico e l’Atlantico si incontrano.
Ed è proprio qui che si ha l’incredibile e irripetibile opportunità di salire a bordo del “Treno della Fine del Mondo“, o “Ferrovia Australe Fegina“, suggestiva ferrovia a vapore a 3094 chilometri da Buenos Aires e alle porte dell’Antartide, in un panorama plasmato dal fiume Pipo, dai boschi con colori cangianti e dalla Cascata Macarena.
La storia di questo trenino e della stazione ha inizio nel 1909 quando il direttore della colonia penale attiva in città informò il governo della necessità di potenziare la linea ferroviaria: infatti, fino a quel momento, i materiali necessari per la costruzione delle varie opere tra cui il carcere (a opera degli stessi detenuti) avveniva mediante una xilovia, ovvero un treno che circolava su rotaie di legno trainato da buoi.
Così, tra la fine del 1909 e l’inizio del 1910, si decise di realizzare una tradizionale ferrovia a scartamento ridotto: in vent’anni, la struttura ferroviaria si fa strada sul pendio orientale del Monte Susanna e, quando le locomotive all’epoca non riuscivano a risalirne le aree più ripide, si continuava lungo la strada ferrata attraversando la valle del fiume Pipo, oggi Parco Nazionale.
Il nuovo treno divenne di fondamentale importanza per terminare la costruzione del carcere e per assicurare il rifornimento di legna da ardere per il riscaldamento e la cucina.
Nel Museo del Carcere di Ushuaia è possibile ammirare una serie di fotografie originali che testimoniano quanto fu impegnativa la realizzazione della ferrovia.
In più, siccome le locomotive sono diventate parte integrante della storia del paese più a sud, presso l’ex Presidio è custodita una delle locomotive dell’epoca.
Ferrovia Australe Fegina, un grande successo turistico
Oggi, i viaggiatori hanno l’occasione di percorrere 7 chilometri del tratto di 25 chilometri della linea originaria.
La prima fermata è alla stazione Macarena, il luogo dove solitamente si fermava il “Treno dei Prigionieri” per riempire i serbatoi della locomotiva a vapore con l’acqua della sorgente naturale chiamata “Cascata della Macarena”: oggi, i passeggeri possono vedere la ricostruzione di un tipico insediamento di una famiglia Yámana, uno dei popoli nativi di queste terre.
Lungo il tragitto, da entrambi i lati, dal finestrino si osservano i resti degli alberi tagliati dai carcerati all’inizio del secolo scorso, non più ricresciuti a causa del sottile strato di terra al di sopra della roccia: vi sono, tuttora, anche numerosi tronchi mai trasportati via, concreta prova della presenza di quegli uomini sul territorio, e la torbiera.
Il capolinea è la Stazione Parco, nel cuore del Parco Nazionale Terra del Fuoco.
L’intero tragitto è di rara suggestione: si attraversa il Canyon del Toro e si incontra il Rio Pipo al di sopra del Ponte Bruciato, dove sotto le nuove vie resiste l’antico ponte di legno.