Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è un vero spettacolo della natura, custode di paesaggi che rimangono nel cuore e di piccole gemme nascoste che conquistano al primo sguardo: una di queste è il Lago della Montagna Spaccata, un’oasi di blu, verde e tranquillità a 1600 metri di altitudine, nell’omonima località alle pendici delle colline che scendono dalle catene del Greco e della Meta.
Siamo in provincia dell’Aquila, nel suggestivo territorio del comune di Alfedena, grazioso borgo medievale tra i meglio conservati, da cui lo specchio lacustre dista circa due chilometri.
Tutta la meraviglia del Lago della Montagna Spaccata
Nell’abbraccio di una natura intensa e magnifica, il lago artificiale nasce negli anni Cinquanta dallo sbarramento del Fiume Rio Torto per la produzione di energia elettrica e vanta una superficie di circa 46 ettari con una profondità di 68 metri.
Ricco di rivelli, cavedani e trote, dalle limpide acque che vanno dallo smeraldo al turchese, è una delle attrattive più apprezzate del territorio, grazie alla sua bellezza e a un paesaggio incontaminato plasmato da fitti boschi dove non è raro avvistare lupi, volpi, cinghiali, tassi, cervi, orsi, faine, camosci e il volo del falco pellegrino.
Infatti, a differenza del vicino e celebre Lago di Barrea, o del Lago di Scanno, ha conservato, negli anni, un aspetto immutato senza la presenza di lidi: si tratta, quindi, di un luogo di pace dove immergersi appieno nella natura del Parco e lasciarsi alle spalle lo stress, i pensieri negativi e la frenesia della vita di tutti i giorni in città.
Non distante dal confine con il Molise, l’area attorno al Lago della Montagna Spaccata è uno scrigno di bellezza che sa unire il paesaggio delle due regioni in un ideale abbraccio, caratterizzato da sorgenti e dal tipico habitat delle zone umide dove svettano pioppi e salici.
Sedersi sulla riva e ammirare, semplicemente, il gioco della luce solare sull’acqua, il limitare del bosco e le vette tutt’intorno è un regalo da fare a sé stessi.
Per migliorare l’accesso all’acqua in tutta sicurezza, tuttavia, è stata realizzata una pedana galleggiante, parte integrante del progetto di valorizzazione del bacino nel pieno rispetto del suo ambiente.
I suoni della natura qui sono di casa
Se il lago è un gioiello, non da meno è lo splendido e fresco bosco misto che accoglie i visitatori allontanandosi dalle rive.
È proprio il caso di dire che assomiglia a uno scenario delle fiabe, dove i suoni e i silenzi della natura sono assoluti protagonisti e non si faticherebbe a credere alla presenza di gnomi e fate.
Come accennato, questo è un ambiente ideale per la fauna selvatica che non è poi così difficile avvistare all’ombra dei noccioli, carpini, maggiociondoli, aceri e cerri.
Proseguendo nella piacevole e rigenerante passeggiata, lo sguardo si posa sugli avvallamenti in cui scorrono le acque dopo il disgelo: sono frammenti della vita del bosco che fanno stare bene.
Come arrivare al lago
Il lago si raggiunge dal borgo di Alfedena, seguendo l’apposita segnaletica.
Ci si arriva comodamente a piedi dal centro oppure è possibile parcheggiare l’auto nelle immediate vicinanze.