Nel III secolo a.C. Greci e Romani decisero di creare la lista delle 7 Meraviglie del Mondo Antico, vale a dire un elenco di strutture e opere architettoniche, artistiche e storiche che tali popoli ritenevano le più eccezionali tra tutte le altre esistenti. Ad essere completamente onesti, furono compilati elenchi ben più antichi, ma la lista canonica è quella di cui vi stiamo per parlare.
Le 7 Meraviglie del Mondo Antico
C’era una volta un tempo in cui era possibile passeggiare e vedere mastodontiche costruzioni di cui ancora oggi è difficile dare una spiegazione su come fossero state costruite. Purtroppo quel tempo non esiste più: quasi tutte le 7 meraviglie del Mondo Antico sono andate perdute.
Tali opere furono però contemporaneamente visibili tra il 300 e il 227 a.C.. In seguito – e purtroppo – furono distrutte da incendi, terremoti e molto altro ancora. Solo una è ancora ammirabile ai nostri tempi: la Grande Piramide di Cheope in Egitto, un’incredibile struttura per la quale alcuni misteri sono ancora irrisolti.
I Giardini pensili di Babilonia
Tra le 7 Meraviglie del Mondo Antico si sono guadagnati un posto con merito i Giardini pensili di Babilonia. Babilonia era una città della Mesopotamia antica e le sui attuali rovine riposano anche oggi nei pressi della moderna città di Al Hillah, in Iraq, a circa 80 chilometri a sud di Baghdad.
Un tempo doveva essere un vero e proprio capolavoro perché qui, grazie al desiderio di re Nabucodonosor II, nel 590 a.C. vennero costruiti affascinanti giardini fioriti terrazzati che erano costantemente lambiti dalle acque del famigerato fiume Eufrate. Vi basti sapere che, sempre secondo la leggenda, raggiungevano anche i 40 metri di altezza.
La causa della distruzione è ancora ignota, ma tra i documenti che narrano della loro esistenza c’è quello di Flavio Giuseppe che racconta: “Al suo palazzo egli fece ammassare pietre su pietre, fino ad ottenere l’aspetto di vere montagne, e vi piantò ogni genere di alberi, allestendo il cosiddetto “paradiso pensile”.
Statua di Zeus a Olimpia
La Statua di Zeus sorgeva invece a Olimpia, oggi sito archeologico situato nella penisola greca del Peloponneso. Fu realizzata nel 432 a.C. dallo scultore Fidia, ed emergeva in tutta la sua bellezza all’interno del Tempio di Zeus proprio a Olimpia dove, anche adesso, sono presenti i resti dello stesso tempio. Tale meraviglia è andata perduta nel 475 durante un incendio divampato a Costantinopoli, la città dove venne poi trasportata dai Bizantini.
Quel che però sappiamo è che era alta 12 metri, che era in avorio e che rappresentava Zeus coperto da un mantello pieno di lamine d’oro, seduto su un trono di ebano decorato da pietre preziose.
Pausania, scrittore e geografo greco antico, a tal proposito ha raccontato: “Il dio, in oro e avorio, siede in trono; ha in testa una corona in forma di ramoscelli d’olivo. Con la destra regge una vittoria, anche questa d’avorio e d’oro, che ha una benda sul capo e una corona; nella mano sinistra è uno scettro intarsiato d’ogni sorta di metalli: l’uccello che posa sullo scettro è l’aquila. D’oro sono anche i calzari del dio e il mantello; sul mantello sono rappresentati animali e fiori di giglio. Il trono è variamente ornato d’oro e di pietre, d’ebano e d’avorio; su di esso sono sia figure dipinte che statue scolpite”.
Tempio di Artemide a Efeso
Efeso è un’antica e splendida città situata nella regione dell’Egeo Centrale in Turchia, vicino alla moderna Selçuk. Visitarla oggi vuol dire scoprire rovine meravigliosamente conservate e dove un tempo sorgeva anche il Tempio di Artemide.
Una vera e propria opera magistrale del mondo antico che venne edificata più o meno nel 550 a.C.: lungo 115 e largo 55 metri, raggiungeva delle dimensioni che superavano per ben quattro volte quelle del Partenone di Atene. Secondo alcuni documenti, venne prima bruciato da un incendio causato dal criminale Erostrato e poi saccheggio da parte dei Goti. La buona notizia, tuttavia, è che almeno ai giorni nostri sono arrivati alcuni resti che fanno capire che nell’antichità presentava oltre 100 colonne ioniche magistralmente decorate.
Colosso di Rodi
Di nuovo in Grecia ma questa volta per conoscere la storia del famigerato Colosso di Rodi, una gigantesca statua di bronzo di cui Plinio il Vecchio disse: “Il più ammirato di tutti fu il colosso del Sole a Rodi, opera di Chares di Lindo, discepolo del suddetto Lisippo. Questo simulacro era alto settanta cubiti, dopo sessantasei anni cadde per un terremoto, ma anche a terra esso è un miracolo. Pochi riescono ad abbracciare il suo pollice e le sue dita sono più grandi di molte statue intere. Enormi cavità si aprono nelle sue membra spezzate; al suo interno sono visibili pietre di grande mole, il cui peso gli dava stabilità durante la costruzione. Fu costruito in dodici anni e costò trecento talenti”.
In sostanza, doveva essere un’opera di proporzioni eccezionalmente grandi che venne distrutta da un terremoto. Un evento ambientale che, secondo la leggenda, portò gli abitanti di Rodi a non volere la sua ricostruzione: temevano l’ira funesta della divinità.
Mausoleo di Alicarnasso
Nell’attuale città di Bodrum, in Turchia, la regina Artemisia fece edificare per il marito il Mausoleo di Alicarnasso. Stando ai documenti, si trattava di una meravigliosa opera architettonica che presentava un enorme basamento che sorreggeva una struttura semi-piramidale sormontata da magistrali decorazioni.
Presso il sito archeologico della stessa città, oggi ancora sopravvivono alcune rovine, mentre diverse decorazioni sono conservate al British Museum di Londra.
Di questa costruzione sono stati tramandati i nomi degli artisti che vi hanno partecipato: Satyros, Pyteos, Skopas, Bryaxis, Tomotheos e Leochares. A radere al suolo il tutto fu un terremoto avvenuto nel XII secolo.
Faro di Alessandria
Voliamo poi in Egitto dove un tempo sorgeva il Faro di Alessandria, insieme alla biblioteca, che riusciva persino a illuminare la via ai mercanti diretti in Asia Minore. Si narra che fosse alto 134 metri e che sulla sua cima riposasse una splendida statua di Zeus. Tra le altre cose era ricoperto di specchi di bronzo che durante le ore diurne riflettevano la luce del sole.
Questa meraviglia rimase a illuminare le strade fino al XIV secolo, quando poi venne distrutta da ben due terremoti. Oggi, tuttavia, è possibile vedere alcuni resti facendo delle escursioni sott’acqua.
L’unica Meraviglia del Mondo Antico ancora in piedi
Ancora in Egitto ma questa volta per scoprire l’unica Meraviglia del Mondo Antico ancora in piedi: la Piramide di Cheope, che è anche la più antica tra le sette strutture presenti nella lista. Conosciuta anche come Grande Piramide di Giza, risale a oltre 4.000 anni fa
Era il sepolcro di Cheope, sovrano della IV dinastia, e rappresenta la più incredibile concezione di piramide della civiltà egizia. Attualmente è alta 138 metri, ma al momento della costruzione raggiungeva un’altezza che si narra fosse pari a 146 metri. Ad ogni modo i fenomeni atmosferici hanno inciso anche qui: pare che possedesse un rivestimento di calcare bianco su tutta la superficie esterna, che venne però perso a causa di un violento terremoto risalente al XIV secolo.
Ciò non toglie che è una vera e propria Meraviglia del Mondo Antico arrivata ai giorni nostri.