La pandemia sembra attraversare una fase di maggior controllo e, per questo motivo, molti Paesi hanno deciso di riaprire le frontiere ai viaggiatori internazionali. Nel frattempo, alcuni Stati membri dell’Unione Europea (Italia compresa) hanno abolito il tampone all’ingresso per i viaggiatori vaccinati, stessa cosa che sta accadendo anche in molti Paesi extraeuropei. Scopriamo insieme quali.
Tunisia, stop al tampone per i viaggiatori vaccinati
A partire dal 15 febbraio 2022 la Tunisia allenta le sue norme d’ingresso. Il tutto grazie ai progressi in termini di vaccinazione (l’82% delle persone con più di 40 anni, il 67% di quelle con più di 12 anni e il 100% del personale turistico ha completato i propri programmi di vaccinazione), e dell’applicazione del protocollo sanitario del turismo tunisino (PSTT) in tutte le strutture turistiche.
Per questo motivo, l’Ente nazionale tunisino per il turismo ha annunciato che non sono più richiesti i test per le persone vaccinate dai 18 anni in su. Resta obbligatorio presentare all’arrivo un attestato che provi l’avvenuto completamento del ciclo vaccinale contro il Covid-19 o un passaporto vaccinale rilasciato dalle Autorità sanitarie del Paese di residenza.
I bambini maggiori di 6 anni che non hanno completato il ciclo vaccinale possono entrare in Tunisia dietro la presentazione di un test negativo Pcr effettuato entro le 48 ore dalla partenza o antigenico, ma entro le 24 ore precedenti l’arrivo. Infine, l’Ente ha comunicato che potrebbero essere effettuati dei test a campione una volta atterrati in Tunisia alle persone dai 6 anni in su. In caso di risultato positivo, il soggetto deve osservare un periodo di autoisolamento di 5 giorni, e in caso di sintomi, l’autoisolamento è prolungato di due giorni.
Revocato dal 10 febbraio anche il coprifuoco in vigore dal 12 gennaio scorso su tutto il territorio tunisino.
L’India riapre ai viaggiatori vaccinati
A partire dal giorno 14 febbraio, i viaggiatori internazionali completamente vaccinati possono entrare liberamente in India senza obbligo di o di sottoporsi al test Pcr all’arrivo in aeroporto. Chiunque entri nel Paese, però, deve caricare il certificato di completa vaccinazione su questo portale. I non vaccinati , invece, hanno l’obbligo di caricare i risultati di un test Pcr negativo effettuato 72 ore prima del viaggio, e compilare il modulo di autodichiarazione con la cronologia dell’itinerario del viaggio.
Infine, solamente il 2% degli arrivi in India, selezionati a campione, è testato in aeroporto per verificare eventuali contagi da Covid-19. I viaggiatori, dal canto loro, devono solamente monitorare la propria salute per un periodo di 14 giorni e segnalare eventuali sintomi legati al Covid-19 alla struttura sanitaria più vicina.
Egitto, le nuove regole d’ingresso
Anche l’Egitto è aperto ai viaggiatori internazionali. Il ministero del Turismo e delle Antichità (MoTA) in coordinamento con il ministero dell’Aviazione civile, il ministero della Salute e della Popolazione (MoH) e la Federazione egiziana del Turismo, in ottemperanza alle linee guida dell’Oms ha, infatti, sviluppato nuove regole d’ingresso.
Prima di recarsi in Egitto, è necessario essere in possesso di uno dei seguenti requisiti:
- certificato di vaccinazione completa con codice Qr valido o certificato dall’ambasciata/consolato egiziano del Paese di partenza;
- il risultato negativo di un test Pcr o antigenico rapido eseguito nel Paese di partenza massimo 72 ore prima del viaggio.
Si ricorda, infine, che gli italiani possono viaggiare in Egitto (limitatamente ai territori di Sharm el-Sheikh e Marsa Alam) esclusivamente tramite i Corridoi turistici “Covid-free“.
Messico, quasi senza restrizioni
Non vi sono particolari misure restrittive legate al Covid per l’ingresso in Messico per via aerea. È obbligatorio, però, compilare un questionario di salute a partire dalle 12 ore prima del volo. All’arrivo, le Autorità di migrazione possono chiedere la copia di un biglietto di uscita dal Messico entro 180 giorni e delle prenotazioni alberghiere, riservandosi di negare l’ingresso in caso di mancanza della documentazione prevista. I passeggeri possono, inoltre, essere soggetti a controlli sanitari e, nell’eventualità di sintomi legati al Covid-19, sottoposti a ulteriori controlli e/o quarantena.
Le frontiere via terra e via aerea con Stati Uniti, Guatemala e Belize sono aperte, ma all’entrata può essere richiesta una prova di avvenuta vaccinazione.
El Salvador, Costa Rica e Repubblica Dominicana
L’Aeroporto internazionale di San Salvador è aperto ai voli interni ed internazionali. Gli stranieri o i cittadini salvadoregni che intendono entrare a El Salvador – per via terrestre, aerea o marittima – non devono presentare il documento che certifichi di aver completato il ciclo vaccinale contro il Covid-19 e nemmeno il risultato negativo di un tampone.
Consentito l’ingresso per via aerea, terrestre e marittima anche in Costa Rica. Non sono richiesti né tampone né isolamento fiduciario per entrare nel Paese. È necessario, però, riempire il seguente modulo digitale 48 ore prima dell’imbarco. I non vaccinati, inoltre, devono dotarsi di un’assicurazione di viaggio che copra alloggio in caso di quarantena e spese mediche per il Covid-19.
Gli Italiani possono viaggiare in Repubblica Dominicana esclusivamente tramite i Corridoi turistici “Covid-free” che prevedono diverse norme da rispettare. Tuttavia, il Paese accoglie tutti i viaggiatori provenienti dall’estero senza alcuna restrizione, a condizione che siano titolari di passaporto in corso di validità per tutta la durata del loro soggiorno. Obbligatorio, inoltre, compilare e inviare questo modulo online.
Georgia, niente tampone per i vaccinati
Niente tampone per i viaggiatori vaccinati anche per entrare in Georgia, basta presentare un documento che certifichi lo svolgimento di un ciclo completo di vaccinazione (inclusa la dose di richiamo, laddove prevista) contro il Covid-19.
In assenza di Green Pass – o in presenza di uno incompleto – coloro che viaggiano per via aerea devono presentare un test Pcr negativo effettuato nelle 72 ore precedenti l’ingresso. Sussiste altresì l’obbligo di effettuare un nuovo test Pcr di controllo (a proprie spese) entro tre giorni dall’ingresso in Georgia.
Armenia, destinazione a rischio
La situazione è ancora tesa lungo il confine armeno-azero, in particolare in prossimità della Regione di Syunik, nel sud dell’Armenia, oltre che nelle regioni di Gekharkunik e Vayots Dzor. Per questo, è fortemente sconsigliato recarsi in quelle zone, nonché lungo la frontiera con l’Iran.
Tuttavia, per farvi ingresso basta il Green Pass da vaccinazione o, in alternativa, il risultato negativo di un test Covid-19 Pcr effettuato nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Armenia. La certificazione deve essere presentata in lingua inglese, russa o armena, deve includere i dati anagrafici dell’interessato e il numero del passaporto, stampato su carta intestata del laboratorio che l’ha eseguito e deve contenere il logo, l’indirizzo del laboratorio e i contatti telefonici, email e tutti gli altri dati necessari.
Vi ricordiamo, infine, che tutti Paesi presenti in questo articolo (ad eccezione dell’Egitto con Marsa Alam, Sharm el-Sheikh e della Repubblica Dominicana) non sono raggiungibili per turismo dall’Italia poiché facenti parte dell’Elenco E. Per maggiori informazioni a tal proposito vi rimandiamo a questo sito.