Dimenticato, surreale e spettrale, ma anche affascinante a suo modo. C’è una piccola frazione nel Salento che ha una storia incredibile e che rappresenta una meta imperdibile per chiunque voglia scoprire questa zona della Puglia a tutto tondo. Monteruga è nota anche come “borgo fantasma”, un vecchio villaggio rurale abbandonato e che oggi dà come l’impressione di trovarsi al centro di una tipica località del West americano. In realtà la frazione sorge in provincia di Lecce, a pochi chilometri dagli incantevoli luoghi della costa come Porto Cesareo e Torre Squillace. Ma cos’è che rende unica una visita nel borgo salentino?
La storia curiosa di Monteruga
La storia di Monteruga può essere fatta risalire al periodo fascista. La frazione venne infatti costituita nel 1928, l’esempio tipico di un villaggio rurale dell’epoca. Negli anni Cinquanta, poi, la SEBI (Società Elettrica per Bonifiche e Irrigazioni) acquistò i terreni e fece lavorare in zona moltissime persone. Negli anni Ottanta i terreni furono spartiti dopo la privatizzazione dell’azienda e non si è più riusciti a rivalutare il borgo, nonostante la volontà di creare uno stabilimento turistico, progetto mai andato in porto. Ancora oggi si possono ammirare i resti di vita vissuta di un passato che non è poi così lontano dai giorni nostri.
Gli alloggi sono ben riconoscibili, come anche la scuola rurale, la piazza, la chiesa in cui si festeggiava Sant’Antonio Abate ogni 17 gennaio con una spettacolare processione, la caserma e persino il campo per giocare a bocce. Pittoresca, poi, è la scritta che si legge sulle pareti del vecchio stabilimento vinicolo: “Chi beve vino campa più a lungo del medico che glielo proibisce”. I turisti che si avventurano in questa parte del Salento sono soprattutto curiosi di capire se si tratti di una leggenda oppure di qualcosa di reale. Purtroppo nel tempo si sono fatti spazio il degrado e l’incuria, facendo progressivamente dimenticare tutte quelle realtà che un tempo animavano il posto.
Gran parte degli edifici è in stato fatiscente, ma comunque ogni dettaglio di Monteruga potrebbe essere apprezzato meglio addentratosi negli interni: purtroppo non c’è alcun tipo di controllo e bisogna anche ricordare che negli anni non sono state effettuate attività di manutenzione. I rischi non mancano dunque e il consiglio è quello di limitarsi a una passeggiata per le vie ormai deserte. Ci si può fermare nella piazza centrale, immaginando come doveva essere una normale giornata in questa parte del Salento oppure una domenica di festa. Eppure il suo passato non può essere dimenticato così facilmente.
Gli anni d’oro del borgo fantasma
Nel suo momento di massimo splendore, Monteruga arrivò a contare 800 abitanti, tutti impegnati a lavorare nei campi o negli stabilimenti. Proprio queste attività erano particolarmente apprezzate e riconosciute in tutto il Salento: quando ci si doveva affidare al meglio della produzione di vino e tabacco per quel che riguarda questa zona della Puglia non si poteva non pensare all’attuale borgo fantasma. Di sicuro è un’esperienza fuori dal comune: quando si viaggia in territorio salentino si cercano magari altre località, ma Monteruga merita almeno di essere conosciuta per quello che è stato e quello che poteva diventare.