A pochissima distanza da Gerusalemme sorge una città dall’anima particolare ma altrettanto legata alle religioni: Betlemme. Oggi considerata la Capitale del Governatorato omonimo nella giurisdizione dell’Autorità Nazionale Palestinese, è da sempre contesa tra Israele e Palestina, e purtroppo questa condizione si avverte un po’ ovunque girando per la città.
Cosa vedere a Betlemme
Betlemme prende vita sulle pendici dei monti della Giudea ed è una città considerata Santa da due grandi religioni: per i cristiani è in una grotta che si trova da queste parti in cui è nato Gesù; per gli ebrei è il luogo in cui venne incoronato il re Davide e in cui fu seppellita Rachele, una delle figure femminili più importanti della Torah (il riferimento principale dell’ebraismo).
Una premessa che fa capire che i siti da visitare sono tanti, e quasi tutti legati a una forte simbologia religiosa. Prima di imbarcarvi nella visita di Betlemme è meglio tenere a mente un piccolo consiglio: una volta arrivati alla stazione degli autobus cittadina affidatevi a uno dei tanti tassisti locali che troverete ad attendervi. Contrattate il prezzo ma fatevi accompagnare da loro: oltre a farvi vedere tutto quello che c’è di essenziale, è anche un modo per aiutare economicamente una realtà che vive quasi esclusivamente di turismo.
La Basilica della Natività
Tra le attrazioni più celebri di Betlemme c’è senza ombra di dubbio la Basilica della Natività. Si tratta di una solenne chiesa che, stando sempre alle Sacre Scritture, è stata edificata sulla famosa Grotta di Betlemme in cui, più di 2000 anni fa, nacque Gesù. Entrando al suo interno scoprirete un luogo divino in cui si fanno notare decorazioni eccezionali, per poi arrivare alla celere cavità dove, grazie a una pietra a forma di stella, potrete scorgere il punto esatto in cui sarebbe venuto al mondo il Figlio di Dio.
La Basilica della Natività, tra le altre cose, è una delle chiese più antiche che esistano ed è stata inserita anche nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. La struttura si affaccia sulla piazza più affollata della città in cui poter ammirare anche degli spaccati di vita quotidiana locale. Ma a stupirvi sarà un’altra cosa: nonostante sia una struttura molto grande, la porta di ingresso è davvero piccina, tanto che per varcarla è necessario abbassarsi. Il motivo? È inchinandosi che si può mostrare umiltà di fronte a Dio, entrando in quella che è la sua casa.
Di fronte alla Basilica della Natività si innalza nei cieli anche la Moschea di Omar che, in qualche maniera, sta lì a simboleggiare la comprensione e la convivenza tra diverse religioni.
La Strada della Stella
La Strada della Stella è la via più famosa di tutta Betlemme: proprio qui passarono i tre Re Magi per andare da Gesù appena nato. Erano guidati dalla celebre stalla cometa che li condusse proprio di fronte alla grotta che, attualmente, si trova all’interno della chiesa.
Oggi è un continuo susseguirsi di porte colorate che si fanno spazio in una passeggiata piena di botteghe e negozi di ogni genere in cui acquistare un po’ di souvenir.
Grotta del Latte
Altro luogo particolarmente caro alla religione cattolica di Betlemme è la Grotta del Latte, ossia la cappella in cui Cristo, Maria e Giuseppe si nascosero per sfuggire alla strage degli Innocenti, voluta all’epoca da re Erode. Al suo interno è possibile osservare mosaici bizantini del V secolo.
Stando alla tradizione, mentre la Vergine stava allattando Gesù le cadde del latte sulle pietre che, come per miracolo, diventarono subito bianche. Per questo motivo, nel corso del tempo si è trasformato anche in un luogo di pellegrinaggio per tutti coloro che desiderano avere un figlio.
Il Campo dei Pastori
A Beit-Sahur, poco più a sud-est di Betlemme, si erge il Campo dei Pastori, un santuario che, secondo i racconti biblici, corrisponde a quello in cui gli angeli avrebbero annunciato la nascita di Gesù ai pastori. In sostanza è il luogo dell’annunciazione, un posto sacro che si trova incorniciato tra verdi colline.
La Betlemme non spirituale
C’è anche un altro lato di Betlemme che si discosta non di poco dalla “vera” spiritualità: quello del muro di separazione. Se si visita questa città deve essere assolutamente osservato e, probabilmente, anche come prima tappa sull’itinerario. Il motivo è molto semplice: parla di una pagina terribile della nostra storia attuale.
Si tratta di un enorme muro di cemento armato che purtroppo, vista la sua lunghezza ed altezza, è persino visibile dai diversi belvedere che ci sono in città. Separa Israele e Palestina e, proprio per questo motivo, le sue pareti sono piene di graffiti di protesta, molti dei quali sono di alcuni street artist italiani, così come del famoso artista Banksy. C’è da dire, però, che di quest’ultimo ci sono opere sparse per tutta la città, non solo sul terribile muro di separazione.
L’albergo di Banksy
Il geniale Banksy ha deciso di fondare proprio qui, e precisamente di fronte al muro di separazione, il suo Walled Off Hotel, un albergo che al suo interno conserva un museo che ha lo scopo di raccontare le diverse fasi della costruzione di questo muro osceno e il suo impatto sulla popolazione locale, che no, non è affatto piacevole.
Aperto nel 2017, è stato da lui stesso definito: “L’hotel con la vista più brutta del mondo”, e non gli si può affatto dare torto.
Chi vuole andare a caccia delle sue opere, invece, a Betlemme può scoprire la sua Colomba con tanto di armatura che è situata all’angolo tra via Caritas e via Manger. Sui muri di Betlemme è stata anche impressa la sua Ragazza che perquisisce un soldato che si trova sulla strada per Hebron, e più precisamente in un negozio di souvenir non troppo distante dal Museo di Betlemme. Ci sono poi The Angel Sprinkling Hearts, la Cicatrice di Betlemme e forse la più nota di tutte: il Lanciatore di Fiori, un’opera dal significato enorme e creata magistralmente su un imponente muro nascosto dietro a un benzinaio.
Betlemme è tante cose, è una città che va vista sia da parte di coloro che sono credenti, sia da chi non lo è: una visita qui serve per comprendere più a fondo alcune delle brutalità e drammaticità con cui hanno a che fare dei popoli in questa nostra epoca attuale.