L’aereo è forse il mezzo di trasporto più comodo di sempre: in poche ore ci permette di arrivare da un capo all’altro del mondo, ma l’impatto ambientale di ogni volo è davvero notevole. Tra le tante iniziative volte a rendere più sostenibili i viaggi in aereo, nasce ClimOP. Il progetto europeo mira a ridurre del 75% le emissioni di CO2 entro il 2050. Per farlo, non si concentra solamente sull’innovazione in ambito aeronautico, ma soprattutto sull’organizzazione attuale dei voli, per trasformarla in ottica green. C’è però bisogno della collaborazione dei viaggiatori, e sono in molti a dichiararsi pronti a cambiare le loro abitudini per dare una mano all’ambiente.
Che cos’è il progetto ClimOP
Negli ultimi anni, è in corso una vera e propria rivoluzione green nel campo dell’aviazione. Ci sono compagnie aeree che spiccano per le loro politiche ecosostenibili, tra cui ad esempio Lufthansa che ha recentemente introdotto le sue Green Fares, tariffe volte a compensare le emissioni di carbonio. E la tecnologia avanza, rendendo possibile pensare ad un futuro in cui gli aerei saranno alimentati a idrogeno, azzerando così la loro impronta di CO2. Ma c’è bisogno di tempo, e intanto possiamo fare un passo avanti tutti insieme cambiando semplicemente un po’ le nostre abitudini di viaggio.
A rivelarci in che modo è ClimOP, il nuovo progetto europeo che ha come obiettivo la riduzione del 75% delle emissioni di CO2 e del 90% delle emissioni di NOX entro il 2050. Mentre attendiamo che nuove strategie e tecnologie sempre più all’avanguardia facciano il loro debutto sul campo, possiamo infatti adottare semplici misure che possono mitigare gli effetti dell’inquinamento prodotto dal traffico aereo. Certo, c’è bisogno della collaborazione dei viaggiatori, che dovrebbero essere disposti ad accettare un diverso sistema organizzativo. A quanto pare, in tanti sono pronti a fare propri dei piccoli ma importantissimi cambiamenti nel loro modo di volare, per viaggiare in modo responsabile.
Come cambieranno le abitudini dei viaggiatori
Nell’ambito del progetto ClimOP, è stato effettuato un sondaggio tra i passeggeri europei tra i 18 e i 44 anni, con una formazione scolastica avanzata e una posizione economica media, per analizzare le loro abitudini di viaggio e le loro opinioni in merito ad alcuni cambiamenti per rendere i voli più sostenibili. È emersa una grande disponibilità sia nel pagare tariffe maggiori che nel sopportare piccoli disagi, se l’obiettivo è quello di ridurre l’impatto ambientale dei viaggi aerei. Ad esempio, la maggior parte degli intervistati ha dichiarato di essere pronta a spendere dal 25% al 50% in più per voli a corto o lungo raggio.
Ben due terzi di essi, inoltre, hanno affermato di essere favorevoli ad aumentare il tempo di volo (sino al 20% per il corto raggio e sino al 16% per il lungo raggio). Anche la possibilità di fare più tappe per raggiungere la destinazione finale è ben vista: questa è anche l’opportunità di scoprire nuove località che solitamente vengono solo sorvolate, e che quindi non sono affollate. Molti passeggeri sono anche disposti ad avere una minor scelta di voli, permettendo così alle compagnie aeree di diminuire la frequenza dei collegamenti. Al contempo, potrebbero optare per aerei più grandi e farli muovere solamente quando sono al completo.
Ciò su cui invece molti intervistati non sono d’accordo è una maggior limitazione sui bagagli: questo è da sempre un punto debole, visto che già molti vettori (soprattutto tra i low cost) richiedono dimensioni e peso ridotti per il bagaglio a mano e per quello in stiva. Infine, la maggior parte dei viaggiatori è disponibile a firmare una petizione per far sì che aumentino i voli a bassa emissione di CO2, così come a scegliere il loro prossimo viaggio aereo in base alla reputazione climatica della compagnia e del volo stesso.