La Città Eterna non vuole proprio smettere di stupire, regalandoci scoperte che hanno davvero dell’incredibile. L’ultimo ritrovamento è avvenuto in uno dei quartieri più rinomati della nostra Capitale, durante i lavori per un cavidotto elettrico, e ha lasciato a bocca aperta anche gli archeologi. Una sorpresa che ci riporta ancora una volta indietro di millenni.
Scoperta l’antica via Salaria
Siamo in piazza Pitagora, nel quartiere Parioli a Roma, dove un tratto di una strada romana basolata, verosimilmente riconducibile all’antica via Salaria (‘Salaria Vetus’), è emerso durante le indagini archeologiche condotte sotto la direzione della Soprintendenza Speciale di Roma nell’ambito dei lavori per la realizzazione della nuova linea dell’alta tensione Nomentana-Villa Borghese. Ma non è tutto, perché sono stati rinvenuti anche i resti di un monumento funerario di età imperiale.
Questa non è di certo la prima scoperta che ci regala la Capitale in questo periodo. Il tratto emerso durante gli scavi si trova in perfetto stato di conservazione. Partiti mesi fa, gli scavi una volta giunti, a piazza Pitagora, sul luogo dove è avvenuto l’incredibile ritrovamento, si sono fermati di fronte a tanta bellezza e storia. Sono, infatti, tornati alla luce i ciottoli della Salaria Vetus, individuata per una lunghezza di circa 4 metri, e una larghezza di 4, che presenta ai lati parte delle originarie crepidine (marciapiedi). La strada emersa è orientata approssimativamente lungo la direttrice dell’odierna via Bertoloni.
Il monumento funerario emerso durante gli scavi
Il monumento funerario, tipico dell’antica via Salaria e delle grandi vie consolari, si affacciava direttamente sulla strada lungo il suo lato orientale. Nella tomba, probabilmente rimaneggiata in antico, sono stati trovate anche due lucerne della prima metà del III secolo d.C. e alcuni frammenti ossei. I rinvenimenti sono avvenuti tra 1 e 1,50 metri al di sotto dall’attuale manto stradale. Un’altra scoperta eccezionale fatta in Italia che potrebbe riscrivere la storia.
Gli scavi, condotti sul campo dagli archeologi Cesare Baglieri, Angela Conti e Viviana Petraroli della Tethys srl, con la direzione scientifica di Fabrizio Santi, archeologo della Soprintendenza Speciale di Roma, sono ancora in corso di svolgimento. L’obiettivo è la corretta individuazione dei reperti antichi e la loro tutela, ma anche raccogliere dati e informazioni scientifiche, consentendo la prosecuzione dell’opera nei tempi più rapidi possibile.
“Gli studiosi moderni hanno a lungo dibattuto sul percorso della Salaria Vetus: c’è chi ipotizza che, costeggiando la collina dei Parioli in direzione della via Flaminia, proseguisse fino al Tevere, altri invece ritengono che, all’altezza dell’attuale viale Rossini all’incrocio con via de Cavalieri, piegasse verso l’antico centro latino di Antemnae, l’attuale Monte Antenne. Questo rinvenimento è importante proprio perché ci aiuta a gettare luce sul tracciato di questa via romana”, ha spiegato Fabrizio Santi.
Facendo un salto nel IV secolo, scopriamo che il calendario liturgico Depositio Martyrum ricorda Sant’Ermete sepolto nel cimitero di Bassilla lungo la Salaria Vetus. Questa via, che non bisogna però confondere con la Salaria vera e propria, viene menzionata solo nelle fonti della tarda antichità e medioevali. Si tratta, tuttavia, di una strada più antica, attestata in epoca più tarda per la presenza di importanti complessi catacombali lungo il suo percorso.