Che la nostra Capitale sia una delle città più belle del mondo è certamente risaputo, così come che al di sotto delle sue strade si nascondano tantissimi tesori ancora inesplorati. Ma ciò che sorprende particolarmente è che ogni volta che viene fatta una scoperta questa ha dell’incredibile, come nel caso del ritrovamento avvenuto pochi giorni fa.
Ritrovato il manto originale di 2300 anni fa dell’antica via Latina di Roma
In via di Campo Barbarico, presso l’area di Tor Fiscale a Roma sud, in una zona della città che fa parte dello straordinario Parco archeologico dell’Appia Antica, nelle ultime 3 settimane sono tornati alla luce tesori di inestimabile valore: oltre cinque metri lineari di antica via Latina risalenti a 2300 anni fa.
Una scoperta che ha dell’eccezionale perché, come dichiarato dall’archeologo Stefano Roascio e riportato dal Messaggero, l’antica via Latina è riaffiorata in un punto in cui nessuno se lo poteva aspettare. Fino a questo momento, infatti, si pensava che questa strada fosse coperta da via di Campo Barbarico, mentre in realtà grazie ai vari scavi si è compreso che è molto più spostata verso l’asse degli Acquedotti.
Ma non solo. I segni dei carri fanno ben comprendere che si tratta di un pezzo di strada originale, che però non è stata più solcata nei millenni successivi. Molto interessante è che si è potuto osservare anche una sorta di rattoppo, probabilmente tardo antico, utilizzato per colmare una buca lungo la strada.
Sul lato destro della via, inoltre, sono riemersi due metri di un antico marciapiede acciottolato che dimostrerebbero che un tempo questo era un sistema di viabilità significativo di via consolare.
Del resto, la via Latina è una delle strade più antiche. Fino ad ora si conoscevano i tratti certi delle tombe Latine e del parco degli Acquedotti, ma grazie a questi ultimi interventi diretti dal Parco archeologico dell’Appia Antica si sono aggiunti un tratto in prossimità della villa dei Sette Bassi e quest’ultimo del Campo Barbarico.
Le dichiarazioni degli addetti ai lavori
Aver riportato alla luce questo tratto di Via Latina consentirà agli studiosi di capire meglio il monumento del Mausoleo di Campo Barbarico e di connetterlo con il sistema antico della viabilità. Gli scavi diretti dal funzionario architetto Michele Reginaldi, eseguiti con la ditta Kleos di Davide Mancini, hanno fatto luce anche sull’identità del Mausoleo.
Le indagini all’interno di questo edificio hanno permesso di datare ad epoca Adrianea l’impianto, e di precisarne la pianta. Infatti, come spiegato da Roascio, questa è una struttura sepolcrale a rito misto con arcosoli per i loculi sul registro inferiore e nicchie su quello superiore per le urne cinerarie.
Il direttore del Parco archeologico dell’Appia Antica, Simone Quilici, ha invece fatto sapere al Messaggero che il dato più interessante è il perfetto stato di conservazione e anche la posizione a ridosso del Mausoleo. Una locazione che si rivelerà anche una grande occasione di riqualificazione basata sui valori archeologici di un ambito urbano caratterizzato da abusivismo storico. La settimana prossima è infatti previsto un incontro con il presidente del VII Municipio, Francesco Laddaga, per studiare insieme e dare il via al progetto di sistemazione dell’area.