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Ritorna il treno che fa viaggiare indietro nel tempo tra il Lago Maggiore e il Lago di Como

Domenica 6 aprile, un insolito viaggio in treno partirà da Milano Cadorna e arriverà a Lago di Como per offrire ai passeggeri un’esperienza diversa. Una volta saliti si ritroveranno trasportati direttamente negli anni ’20 dove a creare l’atmosfera non sono solo i sedili di velluto rosso cardinale delle carrozze di prima classe, contraddistinte da eleganti interni in legno, ma anche personaggi che, indossando costumi d’epoca, si esibiranno in diverse performance artistiche, teatrali e musicali.

Stiamo parlando del treno storico di Trenord che, dopo i sold out nel 2024 in occasione dei suoi cent’anni, torna con due nuove mete: oltre i laghi Maggiore e di Como, quest’anno il convoglio raggiungerà anche Novara e Asso.

Le date 2025 del treno storico Trenord

Sempre più persone vogliono rallentare e fare esperienze diverse e, in questo senso, il treno storico di Trenord risponde esattamente a questo desiderio. Il treno è composto da tre carrozze di prima classe AZ 130-136 137, costruite negli anni 1924-25, dal locomotore E 600-3, realizzato da OM-CGE nel 1928, e dal locomotore E 610-04, prodotto dalla Breda-CGE nel 1949, tutti completamente restaurati.

Il convoglio, attivo da aprile a novembre, effettuerà undici corse di andata e ritorno da Milano Cadorna: sei saranno dirette a Como Lago, tre a Laveno Mombello Lago, una a Novara e una ad Asso.

Le date del 2025 sono le seguenti:

  • domenica 6 aprile: Milano Cadorna-Como Lago;
  • domenica 27 aprile: Milano Cadorna-Laveno Mombello Lago;
  • domenica 11 maggio: Milano Cadorna-Como Lago;
  • domenica 18 maggio: Milano Cadorna-Laveno Mombello Lago;
  • domenica 25 maggio: Milano Cadorna-Como Lago;
  • domenica 8 giugno: Milano Cadorna-Como Lago;
  • domenica 14 settembre: Milano Cadorna-Novara Nord;
  • domenica 21 settembre: Milano Cadorna-Como Lago;
  • domenica 5 ottobre: Milano Cadorna-Asso;
  • domenica 19 ottobre: Milano Cadorna-Laveno Mombello Lago;
  • domenica 9 novembre: Milano Cadorna-Como Lago.

Le esperienze in stile anni ’20 offerte sul treno

In base alla tratta, potrete vivere esperienze uniche diverse. Sui viaggi in treno con destinazione Lago di Como, Novara e Asso assisterete alle performance artistiche, teatrali e musicali, basate sulla ricostruzione storica di luoghi e personaggi del tempo, eseguite da diversi artisti in costume d’epoca.

Su quelli con destinazione Laveno Mombello Lago, invece, i passeggeri saranno intrattenuti da musicisti jazz, scelti tra i migliori della scena italiana, che renderanno omaggio alla musica degli anni Venti e Trenta, attraverso un repertorio jazz-blues, brani classici e canzoni popolari.

I viaggiatori possono partecipare in modo attivo all’esperienza indossando abiti tipici degli anni ’20-’30. In omaggio, tutti riceveranno il libretto sul Treno Storico e un esclusivo biglietto vintage.

Biglietti e informazioni utili

I biglietti, acquistabili fin da subito, vanno a ruba quindi vi consigliamo di acquistarli in anticipo direttamente dal sito ufficiale: la vendita online per ogni treno storico sarà attivata dal lunedì precedente la data di ogni corsa. Tuttavia, se non riuscite a trovare disponibilità, sappiate che durante la sosta del treno a Como Lago, dalle ore 15:00 alle 16:00, prima del ritorno a Milano Cadorna, la carrozza viaggiatori AZ 130 resterà aperta e sarà visitabile gratuitamente, senza obbligo di prenotazione.

Per quanto riguarda i costi, il prezzo del biglietto per gli adulti è di 15,60 euro, mentre per i ragazzi tra i 4 e i 13 anni è previsto un biglietto gratuito scaricabile secondo le normali procedure di acquisto online presenti sul sito di Trenord e che gli garantisce un posto a sedere. I ragazzi non potranno viaggiare da soli, ma dovranno essere accompagnati durante il viaggio da almeno un maggiorenne.

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Arriva in Italia il primo servizio integrato treno, bus e crociera

Se uno dei motivi principali per prenotare una crociera risiede nell’affrontare il minimo delle preoccupazioni durante l’organizzazione di un viaggio (il più delle volte basta un semplice clic e, con un solo pacchetto, si acquistano volo, cabina, pasti ed escursioni), ora lo è ancora di più. MSC Crociere e Italo hanno unito le forze per creare il primo servizio multimodale di treno, bus e nave in Europa per facilitare l’accesso ai porti di imbarco per le crociere in partenza da Civitavecchia, Napoli e Venezia.

In sostanza, grazie a questo trasporto multimodale, chi partirà in crociera avrà meno preoccupazioni perché potrà godere dei comfort del viaggio ancor prima di mettere piede sulla nave, raggiungendo in modo più agevole e senza stress il porto di imbarco.

Il nuovo servizio integrato treno, bus e nave

L’obiettivo di MSC Crociere e Italo è quello di offrire un servizio completo ai viaggiatori. Come ha dichiarato Leonardo Massa, vice presidente Southern Europe di MSC Crociere: “La prima parte di una vacanza inizia quando si lascia la propria abitazione ed è fondamentale che l’esperienza per raggiungere la nave sia comoda, confortevole e mantenga gli standard dei servizi che offriamo a bordo delle nostre navi”.

È con quest’idea che, da oggi, le navi da crociera saranno ancora più “vicine” alle case dei passeggeri in partenza dai tre porti di Civitavecchia, Napoli e Venezia che potranno scegliere di utilizzare il viaggio combinato Italo/Itabus per raggiungere direttamente la nave dalla propria città.

Si tratta di un servizio multimodale molto importante per iniziare nel modo giusto la propria vacanza attraverso l’utilizzo dei diversi mezzi di trasporto, per raggiungere in modo comodo e agevole la nave presso il
porto di imbarco e per tornare poi a casa al termine della crociera.

Come funziona il nuovo servizio integrato

Come funziona il nuovo servizio multimodale proposto da MSC Crociere e Italo? Con un unico biglietto, acquistabile durante la prenotazione della vostra crociera, potrete partire in treno dalla vostra città e, una volta arrivati in stazione, salire sui mezzi di trasporto Itabus messi a disposizione per raggiungere i porti di Venezia (5 servizi giornalieri), Civitavecchia (4 viaggi quotidiani) e Napoli (15 collegamenti al giorno), nei giorni in cui ci sarà la nave di MSC Crociere pronta a salpare.

In modo più concreto, potrete arrivare a Venezia Mestre con Italo e da lì prendere Itabus per raggiungere il terminal crociere e viceversa, sbarcare dalla nave, prendere il bus in porto per andare in stazione e prendere il treno. Stessa cosa vale per Roma: si scende da Italo alla stazione Tiburtina e si prende Itabus diretto a Civitavecchia dove ci sarà la nave MSC Crociere in coincidenza. Per il porto di Napoli, invece, il servizio sarà ancora più esteso perché non attivo solo per le connessioni con le crociere. Itabus, infatti, servirà indipendentemente lo scalo portuale per collegare anche i servizi marittimi verso le altre destinazioni del golfo.

Si tratta di una soluzione moderna che, non solo migliorerà il vostro comfort e diminuirà le vostre preoccupazioni se il porto di partenza non si trova nella vostra città, ma che offre anche un’opzione sostenibile per cominciare in modo più green il vostro viaggio riducendo l’uso delle auto.

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Souvenir da Barcellona (e cosa vale davvero la pena acquistare prima di tornare a casa)

Barcellona è una città coinvolgente, dinamica, creativa al punto da essere d’ispirazone estetica e culturale. Gli occhi si riempiono di bellezza a tutti i livelli e, al momento di tornare a casa, si cerca in qualunque modo di portarsela dietro un po’ di tutta quella meraviglia. Ecco alcuni dei migliori souvenir da comprare per ricordo o per un regalo.

Sapori della Catalogna

La gastronomia catalana propone prodotti locali, autentici e gustosi, perfetti anche come souvenir. Tra i più apprezzati e celebri c’è il jamón ibérico, un prosciutto pregiato dal sapore intenso, spesso venduto sottovuoto per un trasporto più pratico. Non meno famoso è il fuet, un insaccato sottile e speziato tipico della regione.

Chi ama i formaggi o come alternativa veg può optare per il Mató, leggero e fresco, spesso accompagnato dal miele, oppure per il più stagionato Manchego, dal sapore deciso. Tra i condimenti, l’olio d’oliva catalano è tra i più rinomati; o la salsa allioli, cremosa a base di aglio e olio d’oliva, è un’icona della cucina locale, perfetta per accompagnare le tradizionali tapas a base di papas bravas o calamari fritti.

Per chi desidera brindare alla catalana, il Cava, lo spumante della regione, è una scelta eccellente. Attenzione però ai regolamenti su liquidi e  nellici: nel bagaglio a mano in aereo non si possono trasportare bottiglie oltre i 100 ml; e per i voli all’interno dell’Unione Europea è possibile trasportare nel bagaglio da stiva fino a 90 litri di vino e spumanti, mentre per i superalcolici il limite scende a 10 litri.

cosa comprare a Barcellona

Fonte: iStock

Jamón ibérico

Gaudì e il modernismo catalano nei souvenir

Il legame di Barcellona con Gaudí e il modernismo si riflette anche nei suoi souvenir. Le ceramiche ispirate ai mosaici del Parc Güell, con colori accesi e forme irregolari, sono tra i ricordi più caratteristici. Anche i libri illustrati sulla Sagrada Familia e le opere dell’architetto permettono sono un ricordo della sua genialità, per gli amanti di architettura e storia dell’arte. Per chi cerca qualcosa di più piccolo e meno impegnativo, le calamite e le stampe artistiche che riproducono le celebri architetture della città sono un’ottima scelta, rivisitate anche da desiner e artisti contemporanei.

Il Caganer: un portafortuna catalano

Tra i souvenir più particolari e legati alla tradizione catalana c’è il Caganer, una piccola statuetta raffigurante un personaggio accovacciato in una posa insolita. Questo simbolo della cultura popolare si trova nei presepi catalani e rappresenta prosperità e buona fortuna. Oggi esistono versioni moderne con volti di personaggi famosi, rendendolo un regalo divertente e originale.

Abbigliamento artigianale

Lo stile dell’abbigliamento artigianale catalano si distingue per la sua originalità e per un gusto decisamente più stravagante rispetto alla moda italiana. Nei quartieri di El Born e del Raval si trovano boutique indipendenti e laboratori che propongono capi dai colori accesi, tagli asimmetrici e tessuti particolari. Camicie dai motivi geometrici, gonne con giochi di volume e giacche decorate con stampe artistiche, ma anche accessori come zainetti e marsupi sono pezzi unici e stilosissimi.

Le scarpe spagnole

Tra i souvenir da non perdere ci sono anche le espadrillas, le tipiche scarpe in tela con suola di corda, che nascono proprio in Spagna. Comode e versatili, si trovano in vari colori e modelli, dalle più classiche a quelle decorate con ricami e dettagli moderni. Un altro must sono le scarpe in pelle artigianale, realizzate con lavorazioni tradizionali e materiali di alta qualità.

shopping a Barcellona

Fonte: iStock

Le tradizionali scarpe spagnole, le espadrillas

Dove andare per lo shopping a Barcellona

Fare shopping a Barcellona significa immergersi nella sua anima cosmopolita, tra moda, tradizione e modernità. Il Paseo de Gràcia è il viale del lusso, con boutique di alta moda incorniciate da capolavori modernisti come Casa Batlló e La Pedrera. La Diagonal ospita grandi centri commerciali, perfetti per chi cerca varietà e comodità. Plaza Catalunya è il cuore dello shopping accessibile, con catene internazionali e negozi storici, mentre La Rambla è il regno dei souvenir e delle specialità gastronomiche, con l’iconico Mercato de La Boquería. Per un’atmosfera alternativa, il Raval propone negozi vintage e indipendenti, tra librerie e locali multiculturali. Sant Antoni, più autentico e locale, è noto per il suo mercato storico e le librerie antiquarie. Il Quartiere Gotico e il Born offrono botteghe artigianali e negozi di design immersi in un’atmosfera medievale.

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Entro il 2030 volerà un aereo a idrogeno: ecco come sarà

L’aeronautica sta attraversando una rivoluzione tecnologica molto importante e significativa. Con la crescente necessità di ridurre le emissioni di carbonio nel rispetto dell’ambiente, l’idrogeno sembra una delle soluzioni più promettenti per il futuro. Airbus, rappresentante nel settore dell’innovazione, ha presentato le tecnologie degli aeromobili a idrogeno durante l’Airbus Summit del 2025.

Come funziona un aereo a idrogeno

Gli aerei a idrogeno potranno funzionare principalmente in due modalità:

  • attraverso celle a combustibile;
  • con motori a combustione diretta di idrogeno.

Le celle a combustibile trasformano l’idrogeno in elettricità, alimentando i motori elettrici. In alternativa, l’idrogeno può essere bruciato direttamente nei motori modificati per questa tecnologia, simili a quelli degli aerei attuali, ma senza emissioni di CO2.

L’uso dell’idrogeno come combustibile, nonostante comporti sfide tecniche, offre significativi vantaggi:

  • riduce le emissioni inquinanti per l’ambiente;
  • potrebbe rendere il trasporto aereo più sostenibile nel lungo termine.

Al Summit, Airbus, nella persona di Bruno Fichefeux, responsabile dei programmi futuri di Airbus, ha sottolineato il suo impegno per introdurre sul mercato un aeromobile a idrogeno commercialmente sostenibile.

Inoltre sono anche stati presentati alcuni degli elementi tecnologici chiave che consentiranno l’introduzione di un aeromobile commerciale completamente elettrico alimentato con celle a combustibile. Negli ultimi cinque anni Airbus ha infatti esplorato diversi concetti di propulsione a idrogeno, prima di selezionare questo concetto completamente elettrico. Questo percorso si distingue come il più attraente, dopo anni di ricerca sull’aviazione a idrogeno.

Gli aeromobili completamente elettrici, alimentati da celle a combustibile a idrogeno, hanno un importantissimo potenziale a lungo termine per rivoluzionare il trasporto aereo aggiungendo l’iter del carburante per l’aviazione sostenibile.

Queste tecnologie sono state in particolare presentate come parte di un nuovo concetto nozionale di un aeromobile a idrogeno alimentato da quattro motori di propulsione elettrica da 2 megawatt , ciascuno azionato da un sistema di celle a combustibile che converte idrogeno e ossigeno in energia elettrica. I quattro sistemi di celle a combustibile sarebbero alimentati tramite due serbatoi di idrogeno liquido. Sicuramente ulteriori test aiuteranno a maturare le future tecnologie combinate con lo stoccaggio e con la distribuzione dell’idrogeno, nonché ai sistemi di propulsione.

Il design innovativo degli aerei a idrogeno

Gli aerei a idrogeno avranno un design innovativo e diverso rispetto a quello al quale si è abituati al momento attuale. Per ospitare i serbatoi di idrogeno liquido si dovranno infatti fare agli aerei delle modifiche importanti. I serbatoi di questo tipo devono essere mantenuti a temperature estremamente basse (-253°C). Alcuni prototipi mostrano fusoliere più larghe per permettere l’integrazione di questi serbatoi senza comprometterne l’aerodinamica.

Un esempio di questa evoluzione è il progetto ZEROe di Airbus, di cui Glenn Llewellyn ne è il responsabile, che propone tre configurazioni diverse:

  • un aereo con motori turboventola modificati;
  • un modello con eliche;
  • una versione con fusoliera “blended wing”, cioè con ali e corpo integrati per massimizzare l’efficienza del carburante.

Airbus, con la volontà di essere capofila nel futuro dell’aviazione commerciale, ha delineato i piani per preparare un aeromobile a corridoio singolo di prossima generazione che potrebbe entrare in funzione nella seconda metà degli anni ’30.

Vantaggi ambientali ed economici con gli aerei a idrogeno

Uno dei principali vantaggi degli aerei a idrogeno è l’azzeramento delle emissioni di CO2 durante il volo. A differenza dei combustibili fossili, l’idrogeno non produce anidride carbonica quando viene utilizzato nelle celle a combustibile o nei motori a combustione diretta. Potrebbero esserci però emissioni di vapore acqueo e ossidi di azoto in caso di combustione diretta. Airbus ha sottolineato infatti come l’idrogeno sia al centro del loro impegno per la decarbonizzazione dell’aviazione.

Dal punto di vista economico, invece, il costo dell’idrogeno è attualmente abbastanza elevato, ma con l’evoluzione delle tecnologie di produzione e stoccaggio, se ne prevede una riduzione significativa entro il 2030. Inoltre, è anche possibile che le compagnie aeree potrebbero beneficiare di incentivi governativi per il passaggio verso energie pulite, rendendo questa soluzione sicuramente più competitiva rispetto ai carburanti standard.

Le sfide da superare per attuare il cambiamento

Il cambiamento, e quindi l’adozione su larga scala dell’idrogeno nel mondo dell’aeronautica, presenta alcune sfide da non sottovalutare.

aereo a idrogeno completamente elettrico fermo in aeroporto

Fonte: © Airbus SAS 2025

Aereo ZEROe completamente elettrico a quattro pod alimentato a idrogeno in aeroporto.

Ecco i primi ambiti su cui bisognerà lavorare per rendere possibile questo passaggio su larga scala:

  • necessità di infrastrutture adeguate negli aeroporti per il rifornimento di idrogeno;
  • l’accrescimento della capacità di produzione di idrogeno verde – prodotto da fonti rinnovabili -;
  • la sicurezza legata al trasporto e allo stoccaggio di un gas altamente infiammabile;
  • le tempistiche circa lo sviluppo e la certificazione degli aerei a idrogeno.

Le aziende aerospaziali stanno già collaborando con enti regolatori per assicurarsi che questi velivoli rispettino tutti gli standard di sicurezza e le prestazioni richieste per l’aviazione commerciale.

Nel 2023, Airbus ha dimostrato con enorme successo un sistema di propulsione a idrogeno da 1,2 MW mentre nel 2024 è stato portato a termine il test end-to-end di una pila di celle a combustibile integrata, motori elettrici, riduttori, inverter e scambiatori di calore.
Per affrontare le sfide di gestione e distribuzione dell’idrogeno liquido in volo, Airbus, in collaborazione con Air Liquide Advanced Technologies, ha sviluppato il Liquid Hydrogen BreadBoard (LH2BB) a Grenoble, in Francia. Sono previsti test a terra integrati per il 2027 presso l’Electric Aircraft System Test House di Monaco. In quella data si combinerà il banco propulsivo e il sistema di distribuzione dell’idrogeno per una convalida completa di questo sistema.

Il futuro dell’aviazione: in attesa del 2030

L’aereo a idrogeno rappresenta quindi una delle soluzioni più promettenti per il futuro dell’aviazione sostenibile. Se le sfide tecnologiche ed economiche saranno affrontate con esito positivo, entro il 2030 si potrà assistere al primo volo commerciale di un aereo alimentato a idrogeno. Questo potrebbe segnare una svolta storica nel settore puntando così ad un futuro più pulito e sostenibile.

Durante l’Airbus Summit del 2025, Airbus afferma che oltre alle tecnologie aeronautiche, continuerà a promuovere il sorgere di un’economia aeronautica basata sull’idrogeno e il relativo quadro normativo – anch’essi fattori essenziali per l’introduzione del volo alimentato a idrogeno su larga scala.

In futuro sicuramente bisognerà infatti concentrarsi anche su altro:

  • progresso nei sistemi di stoccaggio;
  • distribuzione;
  • propulsione;
  • contribuire al quadro normativo affinché si abbia la garanzia che questi aerei possano prendere il volo.
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Scoprendo Utrecht: gioiellino a pochi chilometri da Rotterdam

Se stai cercando una gita fuori porta nei dintorni di Rotterdam, Utrecht potrebbe essere la risposta. Una città che non ostenta e che non si mette in posa per scatti clamorosi come sua sorella o come Amsterdam. Utrecht è una città che va scoperta pian piano e che parla al cuore di chi cerca, anche quando viaggia, le bellezze della vita lenta e del concedersi il giusto tempo per guardare, ascoltare e perdersi nella meraviglia di una città il cui tempo sembra sospeso in un’epoca passata. Passeggiare tra le sue vie, significa respirare il profumo della storia, lasciandosi cullare dal dolce rumore dell’acqua dei suoi canali medievali a doppio livello – senza eguali al mondo – i quali un tempo avevano il ruolo di centro nevralgico per lo scambio merci mentre oggi sono la location ideale per caffè e ristoranti; significa sentire il vento tra i capelli mentre pedali sulle sue strade acciottolate perché, lo scoprirai presto, qui la bici non è un mezzo ma è una vera e propria estensione delle persone; significa solleticare il palato con le bollicine di una birra artigianale sorseggiata all’ombra della Domtoren, il campanile più alto d’Olanda. Situata a pochi minuti di treno da Rotterdam, Utrecht è la soluzione perfetta per un day-trip indimenticabile. In questa guida, abbiamo raccolto tutto quello che puoi scegliere di vedere durante la tua visita in questa splendida città dei Paesi Bassi.

Le attrazioni di Utrecht da non perdere assolutamente

Dai canali che sembrano appena usciti dalle pagine di un libro di favole, alle torri alte e maestose che dominano il cielo, Utrecht è una miscela perfetta che unisce storia e innovazione e che non finisce mai di stupire. Ogni edificio, ogni piazza e ogni luogo d’interesse sono un invito a esplorare la città in lungo e in largo e a immergersi nella cultura e nelle tradizioni secolari che caratterizzano questa regione. Se vuoi un viaggio che valichi il concetto di ordinario per abbracciare quello di straordinario, ecco tutti i luoghi da non perdere, per vivere Utrecht appieno.

Monumenti e architettura

Una città così ricca di storia e cultura com’è Utrecht ha, per forza di cose, innumerevoli monumenti ed edifici di grande valore storico e culturale come chiese gotiche, palazzi signorili e incredibili opere di architettura moderna. Ogni angolo della città trasuda storia ed è per questo motivo che, per apprezzarla appieno, devi perderti tra le sue vie e tra i suoi monumenti, per una vera e propria caccia all’aneddoto e al racconto. Di seguito puoi trovare la nostra selezione dei best of di Utrecht per quanto riguarda i luoghi d’interesse storico; tappe imperdibili per tutti gli amanti della storia e dell’architettura.

Castello de Haar

L'esterno del castello De Haar di Utrecht

Fonte: iStock

Il sole bacia il De Haar e i giardini reali a Utrecht

Chiunque visiti Utrecht, viene presto a conoscenza del fatto che questa città custodisce il più grande e lussuoso castello di tutti i Paesi Bassi: il Kasteel de Haar. Di origine medievale, il castello è stato ricostruito tra il 1892 e il 1907 dal celebre architetto Pierre Cuypers nonché firma della Stazione Centrale di Amsterdam e del Rijksmuseum su commissione del Barone Etienne van Zuylen van Nijevelt van de Haar e dalla consorte Hélène de Rothschild. Con 200 stanze, 30 bagni e un parco di oltre 55 ettari, questo castello è una vera e propria perla da scoprire, anche se solo una parte di esso è aperta al pubblico. Il punto di forza resta comunque il giardino; con angoli in stile francese, un labirinto, un parco abitato da cervi maestosi e un romantico ponte coperto. Ecco alcune informazioni per pianificare al meglio la tua visita:

  • Orari di apertura: il castello è aperto tutti i giorni dalle 11 alle 17.00 con l’ultimo ingresso alle 16:30, mentre il parco è aperto anch’esso tutti i giorni dalle 9:00 alle 17:00. Il consiglio è di prenotare i biglietti tramite il sito web ufficiale poiché le fasce orarie possono esaurirsi velocemente.
  • Costo d’ingresso: esistono varie formule di visita; la visita al castello con incluso l’ingresso al parco viene 20 euro per gli adulti e 12,50 euro per i bambini dai 4 ai 12 anni (per i bambini sotto i 4 anni l’ingresso è gratuito); la visita solo ed esclusivamente al parco viene 8 euro per gli adulti e 5 euro per i bambini dai 4 ai 12 anni.
  • Durata della visita: la durata consigliata per una visita al castello completa è di circa un’ora e mezza, mentre per esplorare il parco si consiglia di prevedere almeno un’ora.

Domtoren

Figura simbolo della città di Utrecht, la Domtoren è la torre campanaria più alta dei Paesi Bassi e raggiunge un’altezza di 112,5 metri, un’opera mastodontica per l’epoca in cui è stata costruita (che va tra il 1321 e il 1328). Inizialmente la torre era il campanile della Cattedrale di San Martino ma, a causa del crollo della navata centrale avvenuta nel 1674, la struttura della torre è rimasta come elemento indipendente. La torre è aperta al pubblico e potrai raggiungere la sua cima – che si apre su una vista panoramica spettacolare – scalando la bellezza di 465 scalini ma ti assicuriamo che ne vale la pena. La torre ospita 14 campane, delle quali la più grande pesa oltre 8.000 kg.

  • Orari di apertura: la torre è aperta tutto l’anno ma gli orari possono variare, ti consigliamo di consultare l’agenda sul sito ufficiale per ottenere informazioni precise e sempre aggiornate.
  • Costo d’ingresso: il costo del biglietto per gli adulti è di 13,50 euro, i bambini dai 4 ai 12 anni pagano 8,50 così come gli studenti e gli Over 65. I bambini fino ai 4 anni entrano gratuitamente.

Domkerk

La Domkerk non è altro che la famosa Basilica di San Martino che ti abbiamo raccontato poco fa. Un monumento chiave della città di Utrecht con una storia che affonda le proprie radici nel I secolo d.C. Nel tempo la Basilica ha subito diverse trasformazioni, fino alla più drastica nel 1647, quando una forte tempesta distrusse completamente la navata centrale che non venne mai ricorstruita, lasciando la cattedrale nella forma che conosciamo. Oggi la Domkerk resta un ruolo di culto attivo ma la sua importanza turistica è predominante, offrendo a chi decide di visitarla uno spaccato sulla storia e l’architettura di questa splendida città olandese. Ecco alcune informazioni utili per organizzare la tua visita.

  • Orari di accesso: la Domkerk nei mesi che vanno da aprile a novembre è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 17:00, il sabato dalle 10:00 alle 15:15 e la domenica dalle 12:30 alle 17:00; da novembre ad aprile è aperta dal lunedì al venerdì dalle 11:00 alle 16:00, il sabato dalle 11:00 alle 15:15 e la domenica dalle 12:30 alle 16:00.
  • Costo d’ingresso: per visitare la chiesa non serve pagare alcun biglietto ma è gradita una donazione volontaria come contributo alla conservazione dell’edificio.

Rietveld Schröderhuis

Dall’architettura antica ci spostiamo all’architettura moderna con una visita alla Rietveld Schröderhuis, nata come abitazione privata nel 1924 per mano di Gerrit Rietveld su commissione di Truus Schröder-Schräde. Esempio da manuale del movimento artistico De Stijl, la casa è progettata seguendo i principi di semplicità e funzionalità con linee verticali e pulite e con un uso dei colori minimalista. La casa è stata abitata dal suo committente fino alla sua morte nel 1985, dopodiché è stata restaurata e aperta al pubblico e, infine, insignita del titolo di Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 2000.

  • Orari di accesso: le visite alla Rietveld Schröderhuis sono disponibili solo tramite tour guidati e si effettuano dal martedì alla domenica. Gli orari variano di giorno in giorno e di stagione in stagione, quindi la modalità migliore per organizzare la tua visita è accedere al sito ufficiale e verificare la disponibilità.
  • Costo d’ingresso: i biglietti vengono 19 euro per gli adulti, 10,50 per i giovani dai 13 ai 17 anni, 13 euro per i bambini tra i 7 e i 12 anni.

Musei e Gallerie

Se ami girare per i musei, per scoprire in modo approfondito la cultura della città, Utrecht saprà soddisfarti grazie a una scena museale diversificata che ne riflette la storia e il carattere. Abbiamo raccolto, qui di seguito, una selezione dei musei da non perdere se stai visitando la città.

Centraal Museum

Il Centraal Museum è il più antico museo dei Paesi Bassi. Fondato nel 1838, ospita una collezione che va dall’arte medievale alla moda contemporanea offrendo ai visitatori un’esperienza culturale eterogenea. Il museo, oltre alla collezione permanente, ospita anche esposizioni temporanee e attività didattiche che coinvolgono adulti e bambini. Di seguito, puoi trovare alcune informazioni utili:

  • Orari di apertura: il museo è aperto dal martedì alla domenica, dalle 11:00 alle 17:00.
  • Costo dei biglietti: per accedere al museo è previsto un costo di 17,50 per gli adulti e di 8 euro per gli studenti. I bambini sotto i 12 anni di età non pagano l’ingresso.

Museo Ferroviario di Utrecht

Facciata del museo ferroviario di Utrecht

Fonte: iStock

L’affascinante museo ferroviario nel cuore di Utrecht

Uno dei musei più affascinanti di Utrecht è, senza ombra di dubbio, il Spoorwegmuseum – ovvero il museo ferroviario. Ospitato in una vecchia stazione ferroviaria regala una totale immersione nella storia dei trasporti olandesi, tra locomotive e vagoni storici. L’esperienza museale è strutturata in quattro atti: la grande scoperta, con documenti e testimonianze dei primi anni del ‘900; i viaggi dei sogni; i mostri d’acciaio e l’officina.

  • Orari di apertura: il museo è aperto al pubblico tutti i giorni dalle 10:00 alle 17:00 tranne il lunedì che resta chiuso.
  • Prezzo del biglietto: il costo è di 19,50 euro per tutti tranne per i bambini sotto i 3 anni per il quale è l’ingresso è gratuito.

Museo Speelklok

Utrecht non finisce mai di stupire, nemmeno in fatto di musei. Dopo il particolarissimo Museo Ferroviario, è arrivato il momento di scoprire un’altra chicca culturale che saprà affascinarti per la sua peculiarità. Stiamo parlando del Museo Speelklok, un’esposizione dedicata agli strumenti musicali meccanici come carrillon, organetti e orologi musicali. Costruito nel 1956 come esposizione temporanea, ha avuto talmente tanto successo da diventare permanente. Anche il luogo in cui è collocato è estremamente affiscaninate: il museo, infatti, si trova nella chiesa medievale Buukerk, nel cuore della città. Visitare questo museo significa fare un tuffo in un passato estremamente evocativo e poetico, alla scoperta di strumenti musicali che risalgono fino al sedicesimo secolo. Una delle attrazioni principali del museo è il “Violina“, un’orchestra meccanica considerata l’ottava meraviglia del mondo. Se vuoi organizzare una visita in questo splendido museo di Utrecht devi sapere che:

  • Orari di apertura: il museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 17:00. Se visiti il museo nei giorni festivi, ti consigliamo di verificare il sito ufficiale per la disponibilità.
  • Costo del biglietto: il prezzo è di 17 euro per gli adulti, 12,50 euro per i giovani dai 13 ai 17 anni, 9 euro per i bambini dai 4 ai 12 anni. I bambini fino ai tre anni entrano gratuitamente.

Museum Catharijneconvent

Un altro imperdibile museo di Utrecht è il Museum Catharijneconvent, dedicato interamente all’arte e alla storia del cristianesimo del Paese. Il museo si trova all’interno di un antico convento medievale e regala ai visitatori l’occasione di conoscere e toccare con mano la ricca tradizione religiosa olandese.

  • Orari di apertura: il museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 17:00.
  • Costo del biglietto: il prezzo è di 15 euro per gli adulti, 13,50 euro per gli Over 65, 7 euro per gli studenti. I giovani fino ai diciassette anni entrano gratuitamente.

Miffy Museum

Ultimo ma non ultimo, un museo perfetto se sei in viaggio con i bambini: il Miffy Museum. Si tratta di uno spazio interattivo dedicato ai bambini e che si ispira al celebre personaggio Miffy creato dall’illustratore Dick Bruna. Qui i bambini possono esplorare, sperimentare, giocare e apprendere. Tra le aree interattive principali ci sono la casa di Miffy, la piazza del traffico, la fattoria e il negozio. In questo museo, gioco e apprendimento si fondono in un’esperienza ludico-culturale che terrà impegnati i vostri bambini regalando loro bellissimi ricordi. Situato nel centro del quartiere dei musei di Utrecht, all’indirizzo Agnietenstraat 2, è facile da raggiungere a piedi o con i mezzi.

  • Orari di apertura: il Miffy Museum è aperto dalle 10:00 alle 17:00 dal martedì alla domenica. Resta chiuso il lunedì e in alcune giornate festive.
  • Costo del biglietto: per accedere al museo è obbligatorio prenotare il proprio slot orario tramite il sito web. Il costo per gli adulti di 12 euro, 8 euro per i giovani dai 7 ai 17 anni, 12 euro per i bambini dai 2 ai 6 anni, i bambini fino ai due anni entrano gratis.

Città e scenari

Uno dei tanti canali di Utrecht

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I meravigliosi canali di Utrecht, tratto distintivo della città

Oltre ai monumenti e ai musei, una delle cose più belle di Utrecht sono i suoi gioielli a cielo aperto, come il suo centro storico che si immerge in un’atmosfera senza tempo, le sue piazze che pullulano di vita a ogni ora e i suoi stupendi canali che riflettono i cieli tersi olandesi e gli edifici coloratissimi della città. Utrecht è speciale, e ti basterà scoprire le prossime tre cose da vedere per capirlo davvero.

Centro Storico di Utrecht

Il vero cuore pulsante di Utrecht è il suo centro storico. Un quadro impressionista costellato da stradine acciottolate, piazze pittoresche ed edifici storici che toccano diversi stili architettonici, in un mosaico che appaga la vista con linee morbide e colori vibranti. Per vivere davvero Utrecht devi perderti nel suo centro storico, passeggiare per le sue vie e lasciarti condurre dalla tua curiosità, alla scoperta di scorci e luoghi inediti.

Piazza Neude

Visitando il centro storico di Utrecht, ti imbatterai sicuramente in una delle piazze più briose e conosciute della città: Piazza Neude. Uno spazio nel cuore del centro impreziosito da edifici storici, caffè e ristoranti all’aperto. Il calendario della piazza è, per tutto l’anno, fitto di eventi culturali che ti permetteranno di entrare in connessione con l’anima culturale della città. Ovviamente, la sua posizione centralissima la rende un luogo d’incontro per visitatori e locals, quindi sarà sempre affollata e ricca di vita.

L’area dei canali

Come la cugina Amsterdam, anche Utrecht si distingue per i suoi canali che regalano un’atmosfera vivace e pittoresca alla città. A differenza della capitale – e di altre città olandesi – la maggior parte dei canali sono caratterizzati da banchine basse che ospitano caffè, ristorantini e boutique. Un’esperienza da provare assolutamente è navigare i canali con una crociera organizzata o con le canoe. Sono molte le compagnie che offrono tour in barca sui canali, soprattutto sul Oudegracht (il canale vecchio) e sul Nieuwegracht (il canale nuovo).

Natura e Parchi

Fiori colorati in un parco di Utrecht

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Lo spettacolo delle fioriture di tulipani in uno dei giardini di Utrecht

È vero, Utrecht offre moltissimo per quanto riguarda architettura, monumenti e musei, ma non solo: questa gemma nel cuore dei Paesi Bassi è ricca di oasi verdi dove entrare in contatto con la natura e ritagliarsi una fuga rilassante dal tran-tran della città. Tra parchi pubblici e giardini verdi, possiamo dire che Utrecht sia un polmone verde in Europa dove la biodiversità convive con la presenza umana in modo armonioso. Ecco la nostra Top 3 delle attrazioni naturali in città.

Griftpark

Questo parco moderno è un esempio magistrale di rinascita urbana, realizzato come progetto di riqualifica di un’area industriale dismessa. Oggi il Griftpark è un vero e proprio aggregatore sociale: qui le persone si trovano per godere appieno della natura e cimentarsi in attività di sport e gioco in un contesto rilassante a pochissimi passi dal centro di Utrecht. Una pista da skate, una grande area gioco per i bambini e una piccola fattoria con animali rendono il Griftpark il luogo ideale per ricaricare le batterie. Il Griftpark Café, infine, offre pause golose a chiunque voglia un caffè o una merenda vista natura.

I Giardini botanici dell’Università di Utrecht

Se hai il pollice verde, o magari anche no ma ami le piante, devi assolutamente visitare i Giardini Botanici dell’Università di Utrecht. Un vero e proprio viaggio nel mondo vegetale che affascinerà grandi e piccini. Collocati nel Forte Hoofddijk, questi spazi ospitano migliaia di specie provenienti da ogni angolo del mondo. Attrazione imperdibile di questo posto è la Butterfly House, una vera e propria casa delle farfalle dove moltissime specie di questi lepidotteri svolazzano indisturbate tra piante esotiche che ne ripropongono l’habitat.

Molenbeekpark

Secondario al Griftpark ma altrettanto affascinante è il Molenbeekpark, un parco piccolino ma ricco di ruscelli e prati fioriti che restituiscono un’atmosfera placida e tranquilla. Il luogo ideale per ritrovare il proprio benessere immersi nella natura, per leggere un bel libro sotto le fronde di qualche albero o per fare un picnic in compagnia di amici. Ma la protagonista indiscussa di questo parco è l’acqua: con un torrente che taglia a metà il giardino e che fa da casa ad anatre e volatili acquatici. Se ami la natura e prediligi i posti meno gettonati, Molenbeekpark ti accoglierà con un grande abbraccio verde.

Come raggiungere Utrecht partendo da Rotterdam

Muoversi nei Paesi Bassi è facile come bere un bicchier d’acqua grazie alla grandissima efficienza del sistema di trasporto pubblico della regione e grazie all’efficiente rete stradale. Per raggiungere Utrecht partendo da Rotterdam, hai a disposizione diverse opzioni di trasporto:

  • Treno: a nostro avviso, il modo più rapido e comodo per raggiungere la città. Partendo da Rotterdam Centraal puoi arrivare alla stazione Utrecht Centraal in soli 38 minuti minuti di viaggio e con un costo del biglietto che oscilla tra i dieci e i dodici euro a tratta. Le corse sono frequentissime, dunque potrai scegliere comodamente in base alle tue esigenze di viaggio.
  • In bus: se preferisci il viaggio in autobus, c’è una soluzione anche per te. Tuttavia, non è un’opzione molto conveniente rispetto al treno, dunque ti consigliamo di provare a vedere se trovi qualche offerta vantaggiosa con le compagnie private.
  • In auto: se invece preferisci viaggiare in autonomia, l’auto è una soluzione altrettanto valida. Con una distanza di circa 60 chilometri da Rotterdam, potrai raggiungere Utrecht in circa 50 minuti di viaggio.

Se, invece, il tuo punto di partenza è Amsterdam e non Rotterdam, puoi raggiungere Utrecht usufruendo degli stessi mezzi che ti abbiamo proposto per la partenza da Rotterdam poiché, nonostante durata e distanze possano variare un pochino, sono comunque molto simili.

Utrecht è una città che stupisce e che conquista il cuore di tutti grazie al suo equilibrio tra natura e cultura, tradizione e innovazione, estro artistico e ingegneristico. Se hai in programma un viaggio a Rotterdam e hai tempo per una piccola fuga di un giorno, Utrecht è la scelta giusta.

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Tutti pazzi per la fioritura dei ciliegi alla Reggia di Venaria: si passa al numero chiuso

​La fioritura dei ciliegi nei Giardini della Reggia di Venaria è un evento molto atteso ogni anno. Questo attira centinaia di visitatori desiderosi di ammirare questo spettacolo naturale e di immortalare foto ricordo. Vista la troppa folla però, al fine di garantire un’esperienza piacevole e sicura per tutti, la Reggia ha introdotto l’accesso a numero chiuso e ha reso obbligatoria la prenotazione online per i giorni di maggiore affluenza. La scorsa domenica, infatti, i visitatori sono stati 25 mila. Con gli ingressi contingentati, invece, si arriverà a massimo 10mila presenze.

Nuove modalità di accesso alla Reggia di Venaria per ammirare i ciliegi​

Lo scorso weekend la Reggia di Venaria è stata letteralmente presa d’assalto da troppi visitatori. 50mila persone – 25mila solo la domenica – sono arrivate all’ex residenza storica per ammirare e sognare di fronte a questa pazzesca fioritura di ciliegi. Una situazione inaspettata che ha fatto prendere un urgente provvedimento alla Reggia di Venaria.

Il presidente e la direttrice delle Residenze Reali Sabaude, Michele Briamonte e Chiara Teolato, felici di questa ondata di persone giunte alla Reggia di Venaria per ammirarne il patrimonio culturale e partecipare alle attività nel verde affermano che non si aspettavano questa enorme affluenza. Ovviamente tutti si sono potuti godere la giornata a contatto con la natura ma, inevitabilmente si sono formate delle code.

Viene introdotto così il numero chiuso durante la settimana e la prenotazione online obbligatoria per il weekend e potenziato il personale agli ingressi.

Date di apertura per la fioritura dei ciliegi

Quest’anno, i Giardini della Reggia di Venaria saranno aperti, in via straordinaria, fino a domenica 6 aprile 2025, con orario prolungato dalle 9:30 alle 20:00.

fioritura ciliegi a venaria

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Fiori rosa di ciliegio lungo il percorso nei Giardini della Reggia di Venaria.

Dall’1 aprile, durante ogni giornata, sarà consentito un tetto massimo di 10.000 ingressi. Questo permetterà a tutti di godere di questa magia in tranquillità e senza incorrere in assembramenti ingestibili. Il “pellegrinaggio rosa” sarà così sicuramente più piacevole per tutti. Si potranno scattare foto o girare video con più calma.

Data l’affluenza prevista per godere quindi della fioritura dei ciliegi alla Reggia di Venaria è bene organizzare la propria visita, entro il 6 aprile, con anticipo seguendo la nuova modalità di prenotazione. Si ricorda che l’apertura straordinaria dei Giardini è subordinata alla durata effettiva della fioritura dei ciliegi e che questa può variare in base alle condizioni climatiche. Pertanto è consigliabile consultare sempre il sito ufficiale della Reggia di Venaria per eventuali aggiornamenti prima di pianificare la visita.

Modalità di prenotazione per ammirare la fioritura

Per accedere ai Giardini della Reggia di Venaria durante i giorni di maggiore affluenza e quindi durante il weekend, è necessario da oggi prenotare l’ingresso online. La prenotazione è obbligatoria per sabato 5 e domenica 6 aprile 2025. È possibile effettuare la prenotazione attraverso il sito ufficiale della Reggia di Venaria. Per gli altri giorni della settimana, invece, è stato introdotto il numero chiuso – massimo 10mila persone al giorno.

L’accesso agli spettacoli e alle attività organizzate durante la fioritura dei ciliegi è incluso nel biglietto d’ingresso ai Giardini e in tutti i biglietti del complesso della Reggia. Per partecipare invece agli aperitivi, ai pranzi a tema e agli eventi speciali, è necessaria una prenotazione tramite l’indirizzo email fornito sul sito ufficiale.

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Destinazione Venaria Reale, la residenza di caccia del re d’Italia

Venaria Reale è un affascinante comune della provincia di Torino, cittadina che tra le sue strade nasconde tantissimi gioielli architettonici da visitare. Uno di questi è proprio la Reggia di Venaria Reale, una delle residenze sabaude più importanti, che per la sua rilevanza e indiscutibile bellezza è stata persino dichiarata Patrimonio dell’Umanità Unesco. Non vi sorprenderà sapere, quindi, che a causa della sua magnificenza viene spesso paragonata alla Reggia di Versailles, in Francia.

Un po’ di storia

La Reggia di Venaria Reale, commissionata dal duca Carlo Emanuele II di Savoia agli architetti di corte Amedeo di Castellamonte e Michelangelo Garove, fu fatta edificare a partire dal 1658. Il duca voleva una residenza per le battute di caccia nella brughiera torinese. I lavori si protrassero almeno fino al 1675 quando il borgo di Venaria e il regale palazzo erano già in buona parte completati: quantomeno, era finita la reggia di Diana, cuore della struttura. Lo sviluppo dell’edificio, in realtà, non si interruppe. Vari episodi ne hanno segnato le sorti e le destinazioni: assedi di truppe ostili (i francesi nel 1706, per esempio), Filippo Juvarra che subentra nella direzione del progetto e dei lavori, la dominazione napoleonica, la trasformazione in caserma, centro nevralgico della cavalleria sabauda, scuola militare di equitazione, il progressivo degrado fino al 1978.

Fu nel 1978 che la struttura passò alla Soprintendenza e nel 1998 iniziò l’imponente opera di restauro con lo sblocco di fondi nazionali ed europei. La Reggia di Venaria Reale è stata riaperta il 12 ottobre 2007; periodicamente, da allora, sono recuperati e riaperti nuovi spazi: è la più grande opera di conservazione di un bene culturale mai realizzata in Europa. 100 mila metri quadrati della superficie dell’intero complesso sono stati restaurati, 9500 metri quadrati di stucchi recuperati, mille di affreschi riportati alla luce. Gli ettari di giardini della Reggia di Venaria Reale già visitabili sono 50, 200 mila le nuove piantumazioni, 11 i milioni di litri d’acqua nella peschiera, 4500 i metri quadrati delle Scuderie Juvarriane.

Cosa visitare presso la Reggia di Venaria Reale

L’itinerario di visita della Reggia di Venaria Reale parte, ovviamente, dalle biglietterie: qui potrete trovare indicazioni sui percorsi alla scoperta di questo edificio monumentale che vanta alcune delle più sublimi espressioni del barocco piemontese (va specificato, tuttavia, che è assolutamente consigliato prenotare e acquistare in anticipo, scegliendo giorno e ora, il proprio ingresso, anche perché in alcuni periodi dell’anno l’accesso è limitato a un preciso numero di persone).

Attraverserete quindi la Sala di Diana progettata da Amedeo di Castellamonte, la Galleria Grande e la Cappella di Sant’Uberto, con l’immenso complesso delle Scuderie Juvarriane, opere settecentesche di Filippo Juvarra, le fastose decorazioni, la spettacolare Fontana del Cervo nella Corte d’onore, punte sfavillanti del “Teatro di storia e magnificenza”. Non perdete il percorso espositivo dedicato ai Savoia, che accompagna il visitatore lungo quasi duemila metri, tra piano interrato e piano nobile della Reggia. E informatevi sulle mostre temporanee, sempre molto interessanti.

Reggia di Venaria, interni

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Una delle sale della Reggia di Venaria

Recatevi poi ai Giardini della Reggia di Venaria Reale. Il recupero di questo gioiello verde a ridosso della residenza reale è stato qualcosa di prodigioso. Intorno agli anni 2000, i giardini erano in una condizione tale da non consentire neanche più la possibilità di percepire i frammenti della conformazione originale sei-settecentesca. Oggi sono un elegante, virtuoso e fascinoso dialogo tra antico e moderno. Andate alla ricerca dell’Hercole Colosso, che dialoga con opere di artisti contemporanei come Giuseppe Penone e Giovanni Anselmo; apprezzate, sullo sfondo, le prospettive e l’ampiezza del panorama naturale animato dai boschi del Parco La Mandria e dalla catena montuosa delle Alpi. Inaugurati nel 2007, i “giovani” giardini della Reggia di Venaria Reale sono sempre ogni giorno più belli, poiché rappresentano un vero e proprio connubio tra antico e moderno.

Immancabile la visita al Parco La Mandria

Conclusa la visita del complesso della Reggia, spostatevi verso il Parco La Mandria. Situato tra i torrenti Stura di Lanzo e Ceronda, a nord-ovest di Torino e Venaria Reale, è stato istituito nel 1978 dalla Regione Piemonte per salvaguardare i più di tremila ettari di territorio che Vittorio Emanuele II di Savoia, primo re d’Italia, aveva racchiuso con un muro di cinta, a metà XIX secolo. Lungo più di 35 chilometri, il muro di cinta era pensato per proteggere gli edifici storici presenti in quella che per il sovrano era una vera e propria riserva di caccia. Nel Parco oggi vivono liberamente e allo stato semibrado diverse specie di animali selvatici e domestici. È, inoltre, il più significativo esempio di foresta planiziale ancora presente nella regione.

La Mandria è anche sede di un’altra delle residenze sabaude, gli Appartamenti Reali di Borgo Castello – quelli abitati da Rosa Vercellana, la Bela Rosin, prima amante, poi moglie morganatica di Vittorio Emanuele II – e comprende un considerevole patrimonio storico-architettonico costituito da una ventina di edifici tutelati, tra cui le antiche cascine un tempo abitate dai mezzadri di sua maestà, i resti di un ricetto medievale, due reposoir di caccia chiamati la Bizzarria e la Villa dei Laghi e la Cascina Rubbianetta. Se avete in mente un weekend romantico o un soggiorno in famiglia all’insegna della natura, non dimenticate che all’interno del parco di Venaria Reale è possibile soggiornare nella foresteria “La Dimora de La Mandria” che si trova nella Cascina Rubbianetta, cooperativa agricola e centro del cavallo.

Vasta oasi naturale, il Parco La Mandria è luogo e occasione unica dove è possibile vivere esperienze rare, inedite, sorprendenti: sulle tracce dei suoi luoghi di “silenzio”, degli “odori naturali” o “immersi” nel buio del bosco, dalle passeggiate e trekking per i sentieri o percorrendo gli stessi in bicicletta o a cavallo, dalla scoperta della flora e fauna selvatica, alle escursioni guidate per le brughiere di Venaria Reale alla ricerca della vegetazione del sottobosco o sui giacimenti secolari dei resti fossili, all’opportunità stessa, più in generale, di cogliere e immergersi nel ritmo lento del divenire naturale.

Orari, prezzi e info utili

La Venaria Reale è aperta dal martedì alla domenica, con orari che vanno dalle ore 9.30 alle 17 (l’ultimo ingresso è previsto alle 16). Diversa è la situazione nel weekend e durante i festivi, perché l’orario seguito è quello che va dalle 9.30 alle 18.30. Nel corso dell’anno, inoltre, sono previste anche diverse aperture straordinarie, come in occasione delle festività di Pasqua, Festa della Liberazione e Festa dei Lavoratori (orario 9:30 – 19:30); i lunedì di maggio (ore 9:30 alle 17); lunedì 2 giugno (del 2025) dalle ore 9:30 alle 18.30.

A disposizione dei visitatori ci sono varie tipologie di ingresso che prevedono la visita a più o meno attrazioni. Chi vuole scoprire la Reggia con la Scuderia Grande Juvarriana e i Giardini dovrà pagare un biglietto intero (sono chiaramente disponibili anche i ridotti) di 16 euro. Oppure si possono visitare solo i Giardini per 5 euro o il Castello della Mandria per 8. In caso di mostre in corso, si può ottenere un ticket di 20 euro che permette anche di ammirare le diverse esposizioni.

Infine, è bene sapere che la Reggia di Venaria dista più o meno 10 chilometri dalla città di Torino: può essere facilmente raggiunta in auto, in treno, in bus, in aereo o persino in bici.

Reggia di Venaria Reale, Piemonte

Fonte: iStock@Faabi

Veduta della Reggia di Venaria Reale
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Curiosità Viaggi

Voli last minute, la guida definitiva degli esperti per risparmiare

Ammettiamolo, siamo sempre alla ricerca di consigli per raggiungere le destinazioni dei nostri sogni senza spendere un patrimonio. E per fortuna, questi suggerimenti a volte arrivano e potrebbero svoltarci la giornata (e rasserenare il nostro portafoglio). Condé Nast Traveller ha intervistato alcuni dei migliori esperti di aviazione e viaggi del Regno Unito per scoprire come battere il sistema e ottenere le migliori offerte sui voli last minute.

Se in passato, infatti, era più semplice acquistarli a prezzi ridotti perché le compagnie erano solite abbassarli nei giorni precedenti per assicurarsi di riempire i posti rimasti vuoti, ora non funziona più così. Con i nuovi modelli di business, le compagnie scelgono le tariffe in anticipo utilizzando algoritmi e intelligenza artificiale. Ma non tutto è perduto: questi i consigli degli esperti per risparmiare.

Controllare le offerte aeree delle singole compagnie

In generale, acquistare voli last minute può essere più costoso rispetto alla prenotazione anticipata, ma in alcune circostanze potreste essere fortunati. Il primo consiglio, seppur possa sembrare scontato, non lo è: molte persone dimenticano di controllare le migliori offerte pubblicate sui siti delle compagnie aeree. Queste vengono solitamente programmate per le stagioni di punta, quando la maggior parte dei viaggiatori ha già prenotato le proprie vacanze.

Secondo gli esperti, dovete tenere sempre d’occhio i tradizionali saldi delle compagnie aeree alla fine di agosto, poiché questi possono farvi risparmiare oltre il 20% delle tariffe abituali per i viaggi tra settembre e l’inizio di dicembre.

Essere flessibili con la scelta della destinazione e con le date

Se il detto “non importa dove, la cosa fondamentale è andare” è la frase che vi tatuereste, questo è il consiglio adatto a voi: usate la funzione ‘Ovunque’ di Skyscanner. Invece di digitare una destinazione nella casella ‘A’, cliccate semplicemente ‘Ovunque’, selezionate le vostre date e vedete cosa vi propone. Nella maggior parte dei casi troverete dei suggerimenti che includono scali multipli e diverse compagnie aeree low-cost, ma se siete alla ricerca di un’avventura immediata a un prezzo inferiore, questa è un’ottima opzione da tenere in considerazione.

Stessa cosa vale per le date, perché anche solo un giorno prima o un giorno dopo può fare la differenza. La flessibilità potrebbe essere uno dei vantaggi più importanti per chi vuole risparmiare, anche quando si tratta di scegliere l’aeroporto di partenza. Se siete disposti a guidare, l’aeroporto nelle vicinanze potrebbe avere l’offerta adatta al vostro budget.

Impostare gli avvisi sui cambi di prezzo

Abbiamo la tecnologia, sfruttiamola a nostro beneficio! La maggior parte dei siti di prenotazione voli ha una funzionalità di avviso di prezzo: inserite la vostra destinazione e riceverete una notifica quando i prezzi sono scesi, piuttosto che entrare tutti i giorni nell’app o sul sito.

Viaggiate leggeri

Ve ne sarete accorti anche voi ogni volta che state per acquistare dei biglietti: i voli costano molto meno se si viaggia solo con il bagaglio a mano. Ovviamente, viaggiare leggeri è più facile a dirsi che a farsi, questo dipenderà da diversi fattori, come la durata della vacanza e la stagione (viaggiando d’estate, per esempio, i capi prendono meno spazio).

In questo caso, è consigliato anche fare una lista con le cose più importanti da portare con voi: con i voli last minute non si avrà troppo tempo a disposizione per organizzarsi!