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La gita scolastica: diritti e doveri degli studenti

In primavera gli studenti italiani si accingono a vivere uno dei momenti più attesi dell’anno: la gita o, ancora meglio, il viaggio di istruzione. Che duri un giorno, oppure di più, non importa, la cosa fondamentale da sapere è che esistono delle regole a cui attenersi per l’organizzazione e per chi partecipa.

Oltre a questo, è anche potrebbe essere previsto anche per il 2025 un Bonus Gita Scolastica per fare in modo che anche i figli di famiglie in difficoltà possano accedere a questo momento fondamentale sia dal punto di vista formativo che sociale, dal momento che aiuta a costruire una propria personale autonomia.

Ma quali sono i diritti e i doveri degli studenti? E la normativa a cui fare riferimento per la programmazione della gita?

I diritti e i doveri degli studenti in gita scolastica

Spesso si confondono i viaggi di istruzione con una vacanza e forse questo è il punto su cui bisogna maggiormente focalizzarsi quando si parla di gita scolastica sia in Italia che nel resto d’Europa. Il primo dovere, infatti, è quello di considerare questo appuntamento tanto atteso – che può durare uno o più giorni – come un ulteriore momento formativo e non come – solo –  come una parentesi ludica.

Quindi bisogna attenersi alle regole degli insegnanti, seguire ciò che viene detto e rispettare le richieste e gli altri. La gita scolastica è un momento integrante dell’offerta formativa, è importante per la socializzazione e si può articolare in tante attività diverse. Che gli studenti devono seguire con attenzione.

Tra i diritti quello di tutti gli studenti di partecipare, in maniera inclusiva, salvo specifici casi che possono sorgere per motivi disciplinari in casi davvero estremi.  Un altro diritto è quello alla sicurezza che deve essere garantito dalla scuola mentre si svolgono tutte le attività, compresi i viaggi di istruzione.

La normativa per chi organizza

L’autonomia delle scuole e come è regolamentata vengono stabiliti dal DPR 275/1999: quindi ogni norma precedente può fungere da linee guida, compresi gli articoli del D.lgs. n. 297/1994, decreto che sottolinea che l’organizzazione dei viaggi di istruzione e visite guidate deve tenere conto dei criteri definiti dal Collegio dei docenti quando si programma l’azione educativa e dal Consiglio di istituto o di circolo quando organizza e programma la vita e l’attività della scuola.

I docenti accompagnatori hanno l’obbligo di vigilare e la scuola potrebbe dotarsi di un regolamento per quanto riguarda la sorveglianza, ma non è obbligatorio per gli insegnanti prendervi parte, dal momento che rientra tra quelle attività per loro facoltative.

Per quanto riguarda il numero di docenti a stabilirlo era la Circolare Ministeriale n. 291/1992, che può ancora essere eventualmente presa come riferimento nonostante non sia più prescrittiva, detto questo il numero era di un insegnante per 15 studenti.

Il Bonus, cosa prevede per le gite scolastiche

Dovrebbe essere disponibile anche per il 2025 l’apposito Bonus per le gite scolastiche che dovrebbe essere destinato agli studenti iscritti alle scuole statali secondarie di secondo grado, che abbiano un Isee fino a 15mila euro. Il contributo a cui si dovrebbe poter accedere ammonta a un massimo di 150 euro.

A quanto pare, i passaggi prevedono che i destinatari che ne hanno diritto vengano individuati e informati dalla scuola, poi saranno le famiglie stesse ad accedere all’apposita piattaforma e inoltrare tutta la documentazione richiesta.

Che sia in una città d’arte italiana, oppure in una meravigliosa capitale europea non importa: la gita scolastica rientra tra quei momrnti amatissimi per molti studenti ed entra di diritto tra i ricordi più belli del periodo della scuola. A patto di viverla con lo spirito di un viaggiatore: con curiosità e voglia di conoscere.

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Sulle orme di Guglielmo Tell: tutti i luoghi del mito tra cinema e leggenda

Quando si parla di Guglielmo Tell si ricorda spesso il suo passaggio ad Altdorf, in Svizzera, dove si rifiutò di rendere omaggio al cappello imperiale suscitando l’ira del balivo Gessier, feudatario locale. E proprio in quel territorio ancora oggi si può rivivere il mito visitando il Museo Tell a Bürglen, la Cappella a Sisikon e altri luoghi. Guglielmo Tell è un film storico ricco di azione scritto e diretto da Nick Hamm, basato sull’omonima opera teatrale di Friedrich Schiller. Il film al cinema dal 3 aprile 2025 racconta il mito di un personaggio vissuto a cavallo tra XIII e XVI secolo che si è ribellato agli Asburgo e ha contribuito, secondo la leggenda, alla nascita della Confederazione.

Nel cast anche Claes Bang, Connor Swindells, Golshifteh Farahani, Jonah Hauer-King, Ellie Bamber, Rafe Spall, Emily Beecham, Jonathan Pryce e Ben Kingsley. Il film è ambientato nel 1307 e segue il leggendario eroe svizzero mentre viene coinvolto nella ribellione contro il dominio austriaco. Guglielmo Tell è stato girato principalmente in Italia e Svizzera, utilizzando location storiche e set costruiti su misura per dare vita al mondo medievale. Vi invitiamo in un viaggio sulle orme del personaggio leggendario che ha ispirato libri e prodotti per il grande e piccolo schermo da sempre.

Dove è stato girato

Oltre alle location del mondo reale, alcuni set sono stati costruiti appositamente per il film per ricreare villaggi medievali, castelli e campi di battaglia con elevata accuratezza storica. Le riprese di Guglielmo Tell si sono svolte prevalentemente in Alto Adige, una provincia montuosa nel nord Italia nota per i suoi paesaggi alpini e l’architettura medievale. Questa regione ha fornito uno sfondo autentico per la campagna svizzera raffigurata nel film. L’area di Bolzano è stata una location chiave per le riprese, con uno scenario mozzafiato che ricorda la Svizzera del XIV secolo. I Cantoni di Uri, Svitto e Untervaldo nel 1921 stipularono il giuramento di alleanza sul prato Rutli per estromettere gli Asburgo dai loro terriotori e oggi, in quella zona, si trovano ancora tracce di Guglielmo Tell e le sue imprese.

Altdorf

Quando si pensa alla leggenda di Guglielmo Tell il primo pensiero è la mela trafitta da una freccia. Ebbene questo momento sarebbe avvenuto ad Altdorf, un comune svizzero del Canton Uri. Il borgo si trova nella pianura del fiume Reuss ed è in gran parte coperto di boschi. Il nome significa “vecchio villaggio” e fu menzionato per la prima volta nel 1223, anche se l’evento che lo ha reso famoso in tutto il mondo è il riferimento di Guglielmo Tell che nel 1307 avrebbe trafitto la mela sulla testa del figlio con la sua balestra. Infatti ad Altdorf si può ammirare una statua dedicata all’eroe svizzero in piazza del Municipio, realizzata da Richard Kissling nel 1895.

Cappella Tell

Fonte: Schweiz Tourismus/Lucia Degonda

Capella Tell in Svizzera

La Cappella Tell a Sisikon

La Cappella di Tell, detta Tellskapelle dalla gente del posto, si trova sulla riva del Lago dei Quattro Cantoni ai piedi delle scogliere dell’Axenberg, nel comune di Sisikon, in Svizzera. Secondo la leggenda, durante una tempesta qui Guglielmo Tell scappò dalla barca dei suoi rapitori permettendo l’assassino di Albrecht Gessler e dare inizio alla ribellione che portò alla fondazione della Vecchia Confederazione elvetica. Questa cappella è menzionata nel Libro bianco di Sarnen per la prima volta nel 1470 ed è stata costruita nel 1879. Visitandola si può restare affascinati dagli affreschi di Ernst Stückelberg risalenti al 1880-1882.

Museo Tell a Bürglen

Dal 1956 la Società del Museo Tell di Uri si è posta l’obiettivo di raccogliere, custodire e preservare documenti, oggetti e illustrazioni di natura storica, artistica e folcloristica riguardanti Guglielmo Tell e i miti di fondazione della Confederazione. Da questa iniziativa ha preso forma il Museo Tell che si trova a Bürglen e ospita anche una collezione di opere del pittore basilese Ernst Stückelberg (1831–1903), che si era costruito un atelier in quei luoghi, creando i quattro grandi affreschi nella cappella di Tell su lago di Uri.

Itinerari a tema

E chi è interessato alla storia di Guglielmo Tell può anche intraprendere un itinerario tematico nella Regione del Lago di Lucerna, a piedi o in bicicletta. Sono tanti i boschi e le cittadine caratteristiche da esplorare intorno al lago. Il Tell-Trail per esempio percorre 156 km nel cuore della Svizzera, partendo da Altdorf fio al Brienzer Rothorn, attraversando la regione suggestiva del Lago di Lucerna con le famose montagne Fronalpstock (Stoos), Rigi, Pilatus, Stanserhorn, Titlis e Brienzer Rothorn. Con le e-bike o bici normali invece si può percorrere la Route 1291 per 385 km divido in sette tappe toccando alcuni luoghi molto importanti per la storia della Confederazione come il Museo dei Patti federali a Svitto, il monumento a Guglielmo Tell ad Altdorf e ben sette laghi alpini.

Lago di Lucerna

Fonte: iStock

Vista sul Lago di Lucerna e Weggis dal Rigi

Castello Orsini-Odescalchi, Italia

Alcune scene del film al cinema, tuttavia, sono state girate anche al Castello Orsini-Odescalchi, una fortezza storica situata a Bracciano, in Italia. Questo castello famoso per la sua architettura rinascimentale e il design medievale ben conservato, è stato utilizzato per rappresentare importanti roccaforti nel film e si trova nella regione del Lazio. Costruito ne 1470 secondo il progetto dell’architetto Francesco di Giorgio Martini per volontà di Napoleone Orsini, questo castello è stato aperto al pubblico nel 1952 per volontà del principe Livio IV Odescalchi.

Nel corso dei secoli ha subito varie trasformazioni, conservando una serie di dipinti al suo interno degni di nota, come il Trionfo di Gentile Virginio Orsini realizzato da Antoniazzo Romano, famoso pittore del ‘400. Nel XVI Secolo sono stati fatti alcuni interventi di Giacomo Del Duca, allievo di Michelangelo, e dai fratelli Zuccari. Dalla famiglia Orsini il castello passò nel 1696 alla famiglia Odescalchi, ma durante l’occupazione francese, venne saccheggiato e ceduto poi alla famiglia dei Torlonia. Nel 1848 poi Livio III Odescalchi lo riscattò recuperandone l’antico splendore che si può ammirare ancora oggi. Scenari suggestivi e il fascino rinascimentale di questo luogo hanno impreziosito alcune inquadrature del film Guglielmo Tell, portando il pubblico indietro nel tempo con mente e cuore.

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Con la nuova base easyJet a Linate si raggiungono 17 nuove mete da sogno

L’aeroporto di Milano Linate, ora raggiungibile comodamente dal centro cittadino grazie alla metro 4 linea blu, è sempre più interessante per i viaggiatori. Ultima novità? L’apertura della nuova base easyJet. La compagnia low cost ha appena tagliato il nastro dell’inaugurazione proponendo su questa piazza 22 tratte europee di cui 17 novità assoluta.

Le nuove rotte easyJet da Milano Linate

La compagnia aerea low cost easyJet ha tagliato ufficialmente il nastro della nuova base presentata all’aeroporto di Milano Linate e l’ha fatto in grande stile. Una cerimonia, con presenti il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e Giuseppe Sala nelle vesti di sindaco di Milano ha posto l’accento sull’importante operazione.

L’area che racconta l’evoluzione della connettività milanese spiega come la presenza di 22 tratte europee, di cui 17 tutte nuove, abbia portato ad un aumento del 145% delle operazioni rispetto all’anno precedente.

Tra le novità assolute, 17 mete internazionali mai servite prima da Linate, tra cui Lisbona, Barcellona, Birmingham, Lussemburgo, Manchester, Edimburgo, Oslo, Vienna e Copenaghen. Già operativi anche i voli giornalieri verso Francoforte e Bruxelles. Ma non è finita qui: nelle prossime settimane partiranno anche i collegamenti estivi per Figari in Corsica, Ibiza, Tenerife e Spalato, con la rotta verso Gran Canaria pronta per il decollo in autunno. Restano saldi, e ora ancora più frequenti, i voli per le classiche mete europee come Parigi (Charles De Gaulle e Orly), Londra Gatwick e Amsterdam. Proprio questi ultimi collegamenti vengono rafforzati con tratte molto più frequenti apprezzate anche dai pendolari che si muovono per lavoro.

La promozione easyJet per il lancio della nuova base

Per brindare a questo nuovo capitolo, easyJet ha lanciato una super promo: fino al 3 aprile, 50.000 biglietti scontati fino al 15% per volare da tutti gli aeroporti italiani tra il 22 aprile e il 30 luglio. E per i viaggiatori abituali? C’è il programma Smiles & More, pensato per chi vola spesso tra Austria, Germania e Svizzera. Chi possiede lo status Frequent Traveller, Senator o Hon Circle del programma Miles & More di Lufthansa o è nei club Premium o Executive del programma Volare di Ita Airways, può iscriversi a easyJet Plus per un anno a metà prezzo. L’incredibile competitività dei prezzi e il numero di rotte in aumento fa battere il cuore dei viaggiatori che oggi, grazie anche alla promozione lanciata per l’occasione, avranno modo di pianificare una vacanza in una destinazione europea spaziando tra mete calde quali Corsica, Ibiza, Tenerife e Spalato oppure optare per grandi città d’arte e cultura come Lisbona, Edimburgo, Vienna e tante altre.

La nuova base operativa della compagnia easyJet a Milano

La compagnia aerea easyJet alza il sipario sulla sua nuova base operativa all’aeroporto di Milano Linate con una presenza solida e ambiziosa: 5 aeromobili basati, 22 rotte attive. Un’espansione che segna un +145% di operatività rispetto allo scorso anno nello scalo cittadino, trasformando Linate in un vero e proprio hub strategico per i collegamenti europei. Per festeggiare l’evento la città meneghina ha tinto di arancione Palazzo Lombardia attraverso un gioco di luci che vuole omaggiare proprio l’importanza della nuova base nell’aeroporto milanese. Gli amanti dei viaggi apprezzeranno i numerosi collegamenti verso 22 mete europee e la comodità di poter arrivare all’aeroporto con il biglietto della metro.

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Le location di Adolescence, la miniserie del momento

I 4 episodi che compongono la nuova miniserie Netflix, Adolescence, hanno raggiunto 96,7 milioni di visualizzazioni in soli 17 giorni, entrando nella Top 10 delle serie in lingua inglese più popolari di sempre sulla piattaforma streaming. Un successo clamoroso, quindi, dovuto anche ai vari temi che tratta: affronta argomenti complessi legati all’adolescenza, tra cui il bullismo, il cyberbullismo e l’influenza delle sottoculture online, come la “manosfera” (rete online di comunità maschili che discutono su tematiche legate alla condizione dai ragazzi e che spesso criticano il femminismo) e gli “incel” (uomini che non riescono a stabilire relazioni romantiche o sessuali, esprimendo in alcuni casi frustrazione e rancore verso le donne).

La trama si sviluppa attorno a Jamie Miller (interpretato da Owen Cooper), un tredicenne che è stato arrestato con l’accusa di aver ucciso una compagna di classe, Katie Leonard. E, senza ombra di dubbio, una delle particolarità di questo prodotto è che ogni episodio è stato girato in un unico piano sequenza, una tecnica che non prevede stacchi di montaggio apparenti e che aiuta a far immergere lo spettatore nell’azione in modo realistico e coinvolgente. Ma dove è avvenuto tutto ciò?

West Yorkshire, Inghilterra

Questa interessante miniserie britannica del​ 2025 è stata girata principalmente nel West Yorkshire, regione dell’Inghilterra, che colpisce i suoi visitatori per via del suo paesaggio suggestivo, che si rivela un perfetto mix tra panorami urbani e rurali. Una zona che, inoltre, si distingue per essere una delle aree più importanti dal punto di vista industriale e culturale del Paese. Scopriamo insieme in quali precise località del West Yorkshire è stata filmata la miniserie del momento: Adolescence.

Pontefract

La città di Pontefract, pur essendo piccina, vanta una storia affascinante e che affonda le sue radici nell’epoca medievale. Nota soprattutto per il suo castello, possiede un forte legame con l’industria e l’agricoltura, tanto da rivelarsi una località in grado di offrire un giusto equilibrio tra urbanizzazione e tranquillità suburbana. Possiamo quindi affermare che proprio queste sue caratteristiche hanno fornito ai produttori della miniserie Netflix lo sfondo ideale per esplorare temi ampi e complessi come l’adolescenza, la famiglia e le difficoltà che tutti possono incontrare nella propria vita.

Non a caso, è proprio una sua area residenziale, Carr View, che è stata utilizzata per rappresentare il contesto familiare di Jamie Miller e della sua famiglia. Un modo per rendere ancora più autentica la narrazione di una comunità che, pur nelle sue zone più tranquille, è segnata da eventi drammatici e conflitti interiori.

South Kirkby

Anche South Kirkby è una piccola città del West Yorkshire, ma con una storia ancor più radicata nell’industria mineraria e nella tradizione di lavoratori rispetto alla precedente. Infatti è proprio da queste parti che sorge il Production Park, un grande studio (soprattutto musicale) in cui si sono state realizzate diverse riprese di Adolescence.

Proprio qua, infatti, si sono svolte soprattutto scene di polizia e detenzione, in modo da poter girare ambientazioni evidentemente piuttosto drammatiche in maniera sicura e precisa.

Adolescence, Netflix

Fonte: IPA

Una scena di Adolescence

South Elmsall

Voliamo ora a South Elmsall, altra cittadina del West Yorkshire che fa da sfondo ad alcuni momenti di Adolescence. Anch’essa possiede una lunga storia legata all’industria mineraria, ma in realtà è oggi un centro residenziale piuttosto tranquillo. In tale territorio sono state registrate soprattutto le scene scolastiche della miniserie, e in particolare presso il Minsthorpe Community College, istituto che è stato utilizzato per ricreare la Bruntwood Academy, la scuola frequentata dai protagonisti.

Wakefield

Poi ancora la cittadina di Wakefield, che inevitabilmente ha contribuito a fornire una rappresentazione ancor più autentica e realistica dell’ambiente urbano tipico del nord dell’Inghilterra. Non si può difatti negare che questa località doni un’immagine quasi perfetta della realtà che vivono i giovani protagonisti, quindi di una città ancora fortemente influenzata dal suo passato industriale, ma che, in qualche maniera, sta cercando di reinventarsi per il futuro.

Wainwright’s Garden Centre

A comparire nei 4 episodi è anche il Wainwright’s Garden Centre, un centro di giardinaggio scelto, molto probabilmente, per portare un’atmosfera più distintiva alla narrazione, aggiungendo un ulteriore strato di realismo e profondità. Non vi sorprenderà quindi sapere che è proprio qui che i personaggi si prendono una pausa e che riflettono su ciò che sta accadendo intorno a loro, ma che è anche il luogo che usano per allontanarsi dal caos della loro età e della vita di tutti i giorni.

Sheffield, Inghilterra

Alcune riprese della miniserie Tv di Netflix sono state girate anche nel South Yorkshire, sempre in Inghilterra. Anche in questo caso parliamo di una regione nota per il suo patrimonio industriale, ma pure per la sua splendida campagna. In particolare Adolescence ha scelto la città di Sheffield, caratterizzata da una cultura vivace, un paesaggio mozzafiato e teatro di una vasta gamma di ambientazioni diverse che, volente o nolente, arricchiscono la narrazione della serie.

Sheffield, infatti, offre un’architettura unica grazie a un’armoniosa fusione tra elementi industriali e moderni.

Owen Cooper, Adolescence

Fonte: IPA

Owen Cooper nella serie Adolescence
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In questa valle suggestiva italiana la natura porta in scena il suo spettacolo più bello

C’è qualcosa di meraviglioso che sta accadendo, adesso, intorno a noi. Un’esplosione di colori e profumi che inebriano e stordiscono i sensi, che riscaldano il cuore e l’anima, e che invita le persone di tutto il mondo a viaggiare, scoprire ed esplorare. Un incantesimo, quello di Madre Natura in primavera, che ci permette di ammirare i paesaggi che ci circondano abbigliati di una nuova veste, la più bella dell’anno.

Stiamo parlando delle fioriture, quelle che popolano gli altopiano, le vallate e i deserti, le montagne, i borghi e persino le città. Quelle dei mandorli, che inaugurano la stagione, quelle dei ciliegi e dei peschi che tingono tutto di rosa, dei tulipani e della colza. E poi, ancora, quella dei rododendri, una delle più affascinanti e suggestive del mondo che può essere ammirata in Italia in una conca, situata all’interno di un’oasi che fa innamorare.

Il suo nome, neanche a dirlo, è proprio Conca dei Rododendri. Molto più di un parco, diverso dai giardini che abbiamo ammirato in torno al mondo: questo luogo è una tavolozza di colori cangianti e strabilianti che omaggia la primavera e tutta la bellezza della natura. Ecco come raggiungerlo e quando andare.

Conca dei Rododendri: dove si trova

Per scoprire questo eden terrestre e naturale, creato e preservato dall’uomo, dobbiamo recarci in Piemonte, tra le Alpi Biellesi, dove sorge uno dei più affascinanti polmoni verdi d’Italia. Stiamo parlando dell’Oasi Zegna, un paradiso lussureggiante e verdeggiante che si estende su una superficie di circa 100 metri quadrati e che è stata istituita negli anni ’90 dall’imprenditore Ermenegildo Zegna, da cui appunto prende il nome.

Un luogo questo, che non ha bisogno di presentazioni perché con gli anni si è trasformato in una meta imprescindibili per tutti gli amanti della natura e del relax. Ed è proprio qui che vogliamo riportarvi oggi, perché è all’interno del parco naturale dell‘Oasi Zegna che è possibile scoprire un altro microcosmo di immensa bellezza.

Stiamo parlando della Conca dei Rododendri, una piccola valle panoramica che, grazie alla presenza degli esemplari (e non solo) che le hanno dato il nome, ogni primavera regala uno spettacolo straordinario che si palesa davanti agli occhi di chi guarda.

Conca dei Rododendri, Oasi Zegna

Fonte: IPA

Le fioriture primaverili della Conca dei Rododendri all’interno dell’Oasi Zegna viste dall’alto

Conca dei Rododendri: le fioriture da ammirare

La Conca dei Rododendri, così come appare oggi, deve la sua bellezza al fondatore dell’Oasi Zegna che durante la fase di riqualificazione del territorio importò qui numerosi esemplari provenienti dai vivai del Belgio. Azalee, ortensie, dalie e, ovviamente, rododendri.

La natura ha fatto il resto ma, ancora una volta, è stata aiutata dall’uomo e, più precisamente, dall’architetto paesaggista Pietro Porcinai prima, negli anni ’60, e dall’architetto Paolo Pejrone poi che si è occupato della ristrutturazione recente. Così ha preso forma la Conca dei Rododendri che oggi possiamo ammirare, uno scenografico e suggestivo angolo di bellezza dove passeggiare, meditare e osservare i miracoli di Madre Natura, tutti i giorni e in ogni periodo dell’anno.

Grazie ai numerosi esemplari che qui vivono e prosperano, infatti, la conca offre paesaggi da sogno che mutano e si trasformano in ogni stagione. Le più suggestive sono, ovviamente, l’autunno con il foliage, tra i più belli d’Italia, e la primavera con le sue tinte cangianti.

Cosa vedere all’interno di questo luogo incontaminato? Le fioriture, ovviamente, e tutti gli scorci paesaggistici che si aprono a ogni passo compiuto e si perdono tra le montagne circostanti, ma non solo. All’interno dell’area, infatti, è possibile ammirare anche l’installazione Two Way Mirro/Hedge Arabesque dell’artista Dan Graham, un’opera-scultura realizzata in acciaio e vetro che si integra perfettamente con il contesto e che consente ai visitatori di ammirare sfumature, riflessi e giochi di luce creati da sole.

Passeggiando tra i sentieri incorniciati dalle fioriture, è facile sentire il desiderio di restare qui. Ed è per questo che a disposizione dei visitatori c’è la vicina area pic-nic di Cascina Caruccia, raggiungibile attraverso un sentiero di facile percorrenza. E quale luogo migliore, se non questo, per rifocillarsi e ristorarsi in mezzo alla natura?

La fioritura primaverile della Conca dei Rododendri, Oasi Zegna

Fonte: IPA

Conca dei Rododendri, la scenografica valle in fiore nel cuore dell’Oasi Zegna

Quando andare

Abbiamo più volte detto che questa piccola oasi incastonata tra le montagne regala spettacoli tutto l’anno. Ci sono però due periodi che, più di altri, regalano visioni da lasciare senza fiato: autunno e primavera. I cespugli, gli arbusti, i faggi rossi e i frassini, infatti, si infiammano di infinite sfumature di rosso durante i mesi di settembre e ottobre. Mentre tra maggio e giugno le fioriture esplodono in tutta la loro bellezza trasformando la conca della tavolozza di un pittore.

Conca dei Rododendri: come raggiungerla e altre info utili

La Conca dei Rododendri è situata in Località Baso, a pochi chilometri dal centro di Trivero e all’interno del parco dell’Oasi Zegna. È raggiungibile facilmente da Trivero grazie a tutta una serie di sentieri tracciati e di facile percorrenza adatti a tutti. I percorsi stessi, tra cui quello ad anello di circa un chilometro, sono delle vere e proprie esperienze perché permettono di immergersi all’interno di faggete e conifere per un bagno della natura, non a caso questo luogo è meta prediletta per chi vuole praticare Forest Bathing, anche conosciuto come Shinrin yoku. È possibile, inoltre, raggiungere la Conca dei Rododendri anche da località Baso.

Chi arriva in automobile può percorrere la Panoramica Zegna, direzione Bielmonte, e lasciare la propria auto nei parcheggi disponibili in località Craviolo o località Baso.

La Conca dei Rododendri è visitabile tutto l’anno e tutti i giorni, è aperta 24 ore su 24 e l’accesso è totalmente gratuito. Sono ammessi anche gli amici a quattro zampe.

 

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Cosa vedere a Nizza e in Costa Azzurra, sulle tracce dei grandi pittori

Ci sono luoghi del mondo che sono particolarmente magnetici: i colori, la luce e la varietà di paesaggi li rendono una meta favolosa per le vacanze. Ma non solo perché, quando la natura e la mano dell’uomo collaborano insieme non è difficile assistere alla meraviglia. Ed ecco che posti come Nizza e la Costa Azzurra, in Francia, sono stati nel tempo una delle tappe predilette di tantissimi artisti che hanno scovato tra mare e città, tra borghi e montagne una bellezza senza tempo.

I contrasti di colori, qui, colmano lo sguardo: il mare regala mille sfumature di blu, le montagne e le colline si distendono come dipinte con tanti verdi diversi e poi c’è la luce, con il sole che brilla e regala un scintillio di magia a ogni cosa.

E, tra le tante cittadine di dimensioni diverse, spicca Nizza grande agglomerato urbano con la sua passeggiata meravigliosa, il suo centro storico che abbraccia in un dedalo di strade e poi il mare che non si può raccontare, ma solo vedere.

Un posto da vedere e conoscere, da esplorare: cosa fare a Nizza, ma non solo, sulle tracce dei grandi pittori.

Nizza, tappa imperdibile per molti artisti

Il nostro viaggio lungo la traccia lasciata da grandi e artisti e pittori parte da Nizza, da quella città francese vicinissima all’Italia e alla Liguria. Lì infatti si è trasferito nel 1917 Henri Matisse, pittore dal talento straordinario. Ed è qui che ha vissuto per diversi anni fino alla fine della sua vita nel 1954. La prima sistemazione è stata presso il Beau Rivage Hotel sulla Promenade des Anglais, dove aveva una camera con una finestra affacciata sul mare, poi aprì il suo studio lì vicino. Negli anni ha cambiato diverse dimore e luoghi di lavoro e ha realizzato tantissime delle sue opere. Non stupisce, quindi, che in città ci sia il Museo Matisse, inaugurato nel 1963. Si trova al primo piano di Villa Garin de Cocconato, mentre al piano terra c’è il Museo Archeologico.

Tra le tappe di viaggio bisogna inserire anche la cappella di Santa Maria del Rosario che si trova a Vence, realizzata proprio da lui quando si è trasferito in questo luogo per sfuggire al rischio di bombardamenti a Nizza. Vi ha abitato dal 1943 al 1948.

Ma prima di tornare alla grande città sul mare restiamo ancora un attimo a Vence, perché in questo luogo vi ha lasciato il segno anche Chagall: nella cattedrale Notre Dame De La Nativité, celebre per essere la piccola di tutta la Francia, vi è il mosaico Mosè salvato dalle acque che l’artista ha realizzato nel 1979.

A Nizza vi è un museo dedicato a Chagall in cui sono stati raccolti i 17 dipinti sulla Bibbia, ma non solo: qui vi sono tantissime opere dell’artista. Mentre a Vence ha vissuto anche il pittore Raoul Dufy. La cittadina si trova a circa mezzora di macchina da Nizza.

Museo Matisse a Nizza

Fonte: iStock

Il museo Matisse a Nizza

Da St Paul de Vence alla Costa Azzurra, alla scoperta di Marc Chagall

Il viaggio prosegue, ma non ci dobbiamo spostare di molto, perché a circa 20 chilometri di distanza da Nizza troviamo St Paul de Vence, dove negli anni Sessanta si è trasferito Marc Chagall che qui ha acquistato la tenuta Les Collines. Quando si visita questo luogo merita una tappa la Fondazione Maeght che custodisce una collezione permanente incredibile, in cui spiccano i nomi di alcuni dei più importanti artisti del XX secolo come Chagall, Giacometti, Mirò e Kandinsky.

Saint-Paul de Vence pittori

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Saint-Paul de Vence, alla scoperta della sua anima artistica

Cagnes-sur-Mer, sulle tracce di Renoir

Abbandoniamo il suggestivo entroterra della Costa Azzurra per tornare vicini al mare, a Cagnes-sur-Mer. Qui ha vissuto Pierre-Auguste Renoir, uno dei più celebri artisti della corrente dell’Impressionismo: il pittore ha acquistato nel 1908 la tenuta delle Collettes, posta su un colle da dove poteva vedere il paese e il mare, con lo sguardo che riusciva ad allungarsi fino a Cap d’Antibes, mentre era immerso tra ulivi e aranci.

E qui ha incontrato molti artisti (tra cui Matisse e Modigliani). È morto nel 1919 proprio nella sua villa. Uno spazio che si può visitare, divenuto oggi il Museo Renoir, dove ammirare le sue collezioni, 14 dipinti originali, 40 sculture, ma anche i mobili e lo studio, assorbendo un po’ l’essenza del posto che ha scelto come casa per gli ultimi 12 anni della sua esistenza.

Cagnes-sur-Mer: Renoir

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Cagnes-sur-Mer, qui ha vissuto Renoir

Picasso, i suoi luoghi in Costa Azzurra

Da Antibes a Vallauris, sino alla sua proprietà Mas Notre-dame-de-Vie Mougins che si trova a Mougins, a poca distanza da Cannes (circa sei chilometri): questi sono alcuni dei luoghi di Picasso in Costa Azzurra, dove l’artista spagnolo è arrivato al termine della Seconda Guerra Mondiale. Prima tappa è stata Antibes, poi Vallauris dove si è avvicinato alla ceramica, ma senza mai abbandonare l’arte pittorica. Successivamente ha vissuto per alcuni anni a Cannes nella sua villa la Californie e-  dal 1961 alla morte nel 1973 – a Mas Notre-dame-de-Vie Mougins, una fattoria con un grande parco dove ha continuato a produrre arte nelle sue tante forme.

Tappe da vedere sono castello Grimaldi ad Antibes che è divenuto Musée Picasso nel 1966, a Vallauris il National Picasso Museum con la celebre e monumentale opera La Guerra e la Pace.

Antibes: Museo Picasso

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Antibes: Museo Picasso. E le altre tappe in Costa Azzurra dove ha vissuto l’artista

Bonnard e Signac: i due artisti in Costa Azzurra

C’è una magia nell’aria della Costa Azzurra, c’è una bellezza che ti avvolge e si espande tutto intorno, regalando scorci stupendi tra mare ed entroterra, borghi e città. E non stupisce che tanti artisti in questa zona della Francia abbiano trovato il luogo del cuore.

Tra questi Pierre Bonnard che, dopo aver visitato St. Tropez, si è trasferito e ha acquistato una villa vicino a Cannes, più precisamente a Le Cannet. Qui, poi, ha vissuto dal 1922 fino alla sua morte nel 1947, la casa Le Bosquet è stata comprata nel 1926 e lì si è ritirato nel 1939. Nei suoi dipinti si possono trovare i paesaggi e la luce di questa zona e ammontano a più di 300 le opere che ha dipinto mentre si trovava a Le Cannet. A lui è dedicato un museo. Nella stessa cittadina ha vissuto anche il pittore Henri Lebasque.

Anche Paul Signac ha abitato in Costa Azzurra: prima a Saint Tropez dove si è trasferito con la moglie e la madre nel 1892, questo luogo oggi così celebre era all’epoca un borgo di pescatori. Successivamente è andato a vivere ad Antibes.

Luoghi che hanno ispirato, in cui i grandi pittori hanno lasciato una traccia. Non solo sulla costa, perché non bisogna dimenticare la Provenza, anche questa terra ha regalato scenari che hanno saputo stimolare la creatività di grandi nomi.

Terra fertile e ricca di bellezza: da Nizza alle altre tappe della Costa Azzurra, per un viaggio non solo nella bellezza e nella cultura di questa zona della Francia, ma anche inseguendo la scia di tracce che ci hanno lasciato i grandi artisti.

Le Cannet: che artisti ci hanno vissuto

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Quali artisti hanno vissuto a Le Cannet
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Cosa fare nel weekend: sagre ed eventi all’insegna della natura e della buona cucina

È in arrivo il primo weekend di aprile e, se non sapete ancora come trascorrerlo, ma avete voglia di qualcosa di gustoso alla scoperta della tradizione culinaria italiana, qui abbiamo raccolto alcune delle sagre e degli eventi da non perdere. Non solo cibo, però, abbiamo trovato anche degli eventi interessanti che vi permetteranno di trascorrere una giornata all’aria aperta, come le passeggiate botaniche per approfondire la vostra conoscenza sulle erbe spontanee.

Festa Sarda a Cagliari

Per chi vuole scoprire l’anima più tradizionale della Sardegna, l’appuntamento da non perdere è a Cagliari il 4, 5 e 6 aprile. L’evento “Festa Sarda” nasce proprio con l’obiettivo di valorizzare e promuovere il patrimonio culturale sardo, offrendo esperienze uniche che uniscono tradizione, gastronomia, musica e folklore.

L’iniziativa si terrà in Piazza Giovanni XXIII con un programma molto ricco che prevede laboratori di pasta fresca per i bambini e di impagliatura, dimostrazioni degli artigiani, esibizioni delle maschere sarde, musica e balli in abito tradizionale, oltre che il meglio del cibo sardo, dal formaggio fuso alle seadas.

Maschera sarda

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Maschera tipica sarda

La Valle dei Ciliegi a Bracigliano (SA)

In Campania si festeggia l’arrivo della primavera a Bracigliano, in provincia di Salerno. L’evento “Valle dei Ciliegi” non è solo un’occasione per ammirare il candido manto di fiori che avvolge le colline, ma un vero e proprio viaggio attraverso i sensi. Qui potrete passeggiare tra i sentieri fioriti, assaporare i prodotti tipici e assistere alle esibizioni di artisti provenienti dal panorama musicale italiano e internazionale.

L’iniziativa sarà il 5 e 6 aprile e prevede un programma composto da un tour guidato tra i ciliegi in fiore, degustazione di prodotti enogastronomici tipici, concerti e visite al borgo storico.

Passeggiate Selvatiche a Occhieppo Superiore (BI)

Il 6 aprile, a Occhieppo Superiore, ci sarà l’evento “Passeggiate Selvatiche tra prati e pascoli”. Si tratta di un’intera giornata dedicata alla scoperta delle erbe spontanee e alla botanica dove potrete partecipare a passeggiate didattiche insieme a esperti erbolari, forager e professionisti del settore. Nel dettaglio, durante l’evento si esploreranno i prati di Occhieppo e imparerete a riconoscere e raccogliere piante selvatiche, approfondendo anche l’utilizzo delle erbe in cucina.

Caroots a Polignano a Mare

A Polignano a Mare arriva la prima edizione di Caroots, la festa organizzata da AIP – Associazione Imprenditori Polignanesi dedicata alla Carota di San Vito, un autentico gioiello del territorio tutelato come presidio Slow Food. L’evento, che si terrà il 5 e 6 aprile, vuole far conoscere il legame profondo che esiste tra uomo, natura e tradizione, promuovendo un’alimentazione consapevole e rispettosa dell’ambiente.

Il programma prevede street food e degustazioni, tutti ispirati alla carota di San Vito, show cooking e workshop, docufilm alla scoperta dei semi a rischio di estinzione, concerti live, DJ set e spettacoli.

Pasqua al Circo a Roma

In occasione delle prossime festività, il Garum – Biblioteca e Museo della Cucina, davanti al Circo Massimo, dedicherà le giornate del 5 e 6 aprile alla Pasqua e alla Pasquetta con un ricco programma che unisce arte e cucina e che prevede la partecipazione di chef e grandi pasticceri. Dalla mostra d’arte delle “Uova d’Autore” di Walter Musco, un’esposizione unica che celebra l’arte e la creatività attraverso opere d’arte pasquali, ai cooking show, ai banchi d’assaggio e vendita di prodotti tipici pasquali, fino ai laboratori attivi e creativi pensati per grandi e piccini.

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Ryanair lancia un’offerta flash per una fuga di primavera dal fascino europeo

Il modo migliore per salutare l’inverno e accogliere la primavera lo sappiamo tutti qual è: prenotare un viaggio! Oggi è la giornata ideale per essere spontanei e acquistare quel famoso biglietto aereo che avete in mente da un po’ grazie all’offerta flash appena lanciata da Ryanair. Con questa promozione, avete tempo fino alla mezzanotte del 3 aprile 2025 per assicurarvi i vostri biglietti aerei a prezzi vantaggiosi, che vi porteranno nelle più belle mete europee tra il 3 aprile e il 31 maggio 2025.

Come sempre, i biglietti a partire da 19,99 euro sono validi su tutto il network Ryanair che conta ben 235 località, dalle capitali più belle alle mete di mare dove cominciare a sentire sulla pelle il calore dell’estate. Qui trovate i nostri consigli su alcune delle destinazioni più interessanti da raggiungere sfruttando l’offerta flash di Ryanair!

Da Milano Bergamo a Castellon

Se avete voglia di Spagna, ma non volete andare nei luoghi troppo affollati (almeno in questa stagione) abbiamo la destinazione adatta a voi raggiungibile con l’offerta flash di Ryanair dall’aeroporto di Milano Bergamo. Avete mai sentito parlare di Castellon? La provincia situata a nord della regione valenciana vanta un tratto costiero composto da un misto di tranquille calette e località turistiche sviluppate.

Tra queste citiamo Peñíscola, un’affascinante cittadina medievale cinta da mura, arroccata su uno stretto istmo roccioso, Benicàssim, famosa soprattutto d’estate grazie ai concerti organizzati durante il Festival Internacional de Benicàssim, e Morella, un borgo dal fascino senza tempo.

Da Bari a Dubrovnik

Dall’aeroporto di Bari, invece, potrete raggiungere a prezzi vantaggiosi la splendida città croata di Dubrovnik prima che venga assalita dal turismo estivo. Questa racchiude un piccolo centro storico, riconosciuto Patrimonio dell’UNESCO, custodito all’interno di robuste mura medievali sulle quali potrete camminare e godere della vista panoramica che si aprirà davanti a voi sull’azzurro intenso dell’Adriatico.

Se siete fan della serie Il Trono di Spade, inoltre, potrete partecipare a diversi tour per vedere dal vivo le location della serie, oppure semplicemente godere delle atmosfere della città tra nobili palazzi barocchi, musei, gallerie e un irresistibile profumo di pesce fresco, grigliato come solo i croati sanno fare! Non dimenticate il costume da bagno, i più temerari potrebbero considerare anche un tuffo da uno dei moli della città.

Da Venezia a Vienna

Vienna è sicuramente una delle capitali europee più belle da visitare in primavera. La città si risveglia e i suoi numerosi parchi urbani sono perfetti per trascorrere il proprio tempo all’aria aperta. Ovviamente, se volete vedere uno dei giardini più belli, dovrete andare al Palazzo di Schönbrunn, l’ex residenza imperiale. Se la visitate durante il periodo di Pasqua potrete scoprire i suoi mercatini, ricchi di delizie tipiche preparate in questo periodo, oppure salire sulle giostre al Prater.

Oltre a essere uno dei polmoni verdi più importanti della città, il Prater è anche uno dei lunapark più antichi d’Europa. Potrete trascorrerci una giornata intera senza mai annoiarvi! Sono presenti ben 250 attrazioni, oltre che stand gastronomici e locali dove fare una pausa tra una giostra e l’altra e provare le specialità tipiche austriache.

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La top 9 dei sentieri italiani più belli per trekking mozzafiato da fare in primavera

Si respira la primavera nell’aria! Quale modo migliore di trascorrere le proprie giornate se non all’aperto, passeggiando nei boschi, attraversando prati alpini o percorrendo sentieri di montagna dove la neve comincia a sciogliersi offrendoci infinite possibilità di scoperta? E in Italia, di opportunità, ne abbiamo davvero tantissime, adatte a ogni gusto e livello di preparazione.

A raccontarcele offrendoci nuove ispirazioni di viaggio per i prossimi mesi c’è la piattaforma AllTrails, un mondo digitale dove gli escursionisti possono trovare mappe dei sentieri, indicazioni sui percorsi, recensioni di escursionisti, foto dei siti e altro ancora. Dopo aver interrogato la sua community, ha stilato una lista dei sentieri italiani più apprezzati, perfetti per una gira fuori porta primaverile.

Non ci stupiamo nel trovare tra le prime posizioni le Dolomiti, ma sono presenti anche altri sentieri tra i paesaggi della Sicilia, della Campania e della Liguria.

Sentiero Azzurro: Manarola – Vernazza Via Corniglia, Liguria

Al nono posto della top 9 dei sentieri italiani più apprezzati troviamo la Liguria e il percorso costiero panoramico che, attraversando le Cinque Terre, offre viste mozzafiato sul mare, su villaggi incantevoli e vigneti terrazzati. Chiamato Sentiero Azzurro e conosciuto sulle mappe come sentiero C.A.I. numero 2, è considerato uno dei percorsi più suggestivi e conosciuti della zona, lungo 9,5 chilometri e della durata di 3 ore e 40 minuti.

Tour del Monte Bianco, Tappa 5: Courmayeur – Rifugio Bonatti, Valle d’Aosta

All’ottavo posto c’è uno dei più bei trekking d’Europa, un incredibile giro intorno alla maggiore vetta delle Alpi. Siamo in Valle d’Aosta e il tour del Monte Bianco vi porterà al cospetto dei ghiacciai e delle guglie del maestoso massiccio, attraversando vallate e valichi, lungo un percorso segnalato sempre in maniera precisa e accurata.

La community di AllTrails apprezza soprattutto la quinta tappa di un percorso lungo 12 tappe totali. Il sentiero che collega Courmayeur e il Rifugio Bonatti è considerato una delle parti più belle perché offre viste panoramiche su tutta la valle. Inoltre, il rifugio è un’oasi di pace perché, non essendoci strade, l’unico modo per arrivarci è a piedi. Questa tratta è lunga 11 chilometri con 1074 metri di dislivello.

Tour monte bianco

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I panorami lungo il tour del Monte Bianco

Sentiero degli Dei: Nocelle – Bomerano, Campania

Per il settimo posto andiamo in Campania, lungo un cammino panoramico che offre viste sul mare e i villaggi della Costiera Amalfitana. Si tratta di un sentiero molto turistico, seppur di media difficoltà, quindi se state cercando un luogo tranquillo dove fare una camminata questo potrebbe essere non adatto a voi. Il sentiero inizia da Nocelle (una frazione di Positano) e termina a Bomerano (una frazione di Agerola).

Considerando il luogo in cui vi trovate, potete immaginare i panorami incredibili che conquisterete passo dopo passo. Il sentiero è lungo circa 11 chilometri con un dislivello positivo di circa 600 metri e ci vogliono più o meno 5 ore per percorrerlo.

Giro del Gruppo del Sassolungo via Passo Sella, Trentino-Alto Adige

Al sesto posto troviamo un’escursione spettacolare tra le Dolomiti, con panorami incredibili e soste in rifugi alpini. Il giro del Gruppo del Sassolungo è un sentiero ad anello lungo 16,4 chilometri che porta intorno al Sassolungo e al Sassopiatto, con punto di partenza nei pressi del Passo Sella dove si trova un parcheggio a pagamento. È considerato uno degli itinerari classici da non perdere in questa zona e, per chi lo desidera, c’è anche la possibilità di pernottamento presso alcuni dei rifugi.

Rifugio Citelli – Grotta Serracozzo, Sicilia

Per il quinto posto, invece, vi portiamo in Sicilia lungo un sentiero panoramico che conduce alla suggestiva Grotta Serracozzo, offrendo viste mozzafiato sulla valle e la costa siciliana. Lungo 5,5 chilometri, è un sentiero ad anello immerso nel Parco dell’Etna, nei pressi della Colata del 1928. Il percorso inizia dal Rifugio Citelli (a 1730 metri) e procede ad anello in senso antiorario, seguendo il sentiero che vi offrirà un viaggio tra le betulle dell’Etna e raggiunge la Grotta di Serracozzo a 1856 metri.

Questa grotta si è formata a seguito dell’eruzione del 1971 avvenuta lungo una frattura ed è costituita da un piccolo ingresso, accessibile solo con le giuste attrezzature.

Tre Cime di Lavaredo – Misurina, Veneto

Dal quarto posto cominciamo a scoprire alcuni dei sentieri più belli delle Dolomiti partendo da un grande classico: il giro ad anello intorno alle Tre Cime di Lavaredo, tra le vette più famose d’Italia. Il percorso è lungo 10 chilometri e non è particolarmente difficile (motivo per cui è diventato una meta turistica molto ambita e particolarmente affollata). Questo itinerario parte dal Rifugio Auronzo (a 2326 metri) e si dirige a nord verso il Rifugio Lavaredo (2345 metri) e infine il Rifugio Locatelli alle Tre Cime (2405 metri). Si ritorna al punto di partenza passando il Col Forcellina (2232 metri), dove si trova la sorgente della Rienza.

Tre cime di Lavaredo

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Il paesaggio alle Tre Cime di Lavaredo

Tre Cime di Lavaredo – Laghi dei Piani, Veneto

Tornano le Tre Cime di Lavaredo occupando anche il podio, ma con una variante rispetto al trekking ad anello. Al terzo posto, infatti, c’è il piccolo prolungamento che conduce agli scintillanti Laghi dei Piani, che si trovano direttamente vicino al famoso Rifugio Locatelli. In inverno è la location perfetta anche per fare passeggiate con le ciaspole!

Adolf-Munkel-Weg, Trentino-Alto Adige

Al secondo posto c’è un altro percorso tranquillo tra le Dolomiti, con viste spettacolari e una natura incontaminata. Si tratta di un sentiero ad anello lungo 12,4 chilometri che richiede una media di 4 ore e 15 minuti per essere completato. L’escursione panoramica, attraversando boschi e fiumi, prosegue fino alla Malga Gampen per raggiungere il famoso sentiero Adolf Munkel, anche chiamato Via delle Odle. Questo sentiero porta direttamente sotto le maestose cime delle Odle e all’accogliente rifugio omonimo.

Col Raiser – Secëda – Forcella Pana – Rifugio Firenze, Trentino-Alto Adige

Infine, in prima posizione c’è un itinerario mozzafiato tra panorami alpini spettacolari. Il sentiero ad anello, lungo 9,8 chilometri, richiede una media di 3 ore e mezza per essere completato e permette di godersi la cima del Seceda (2519 metri). Il primo tratto è molto in pendenza, ma per chi non desidera affrontare la salita è disponibile anche la seggiovia Fermeda a pagamento. Lungo tutto il percorso si trovano dei bellissimi panorami sulle famose Dolomiti e molti rifugi dove poter gustare i piatti tipici della Val Gardena.

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I luoghi di The Last Showgirl tra neon, piume e lustrini con Pamela Anderson

Gia Coppola con il suo nuovo film The Last Showgirl, al cinema dal 3 Aprile 2025, è riuscita a creare una Las Vegas così reale che si può quasi assaporarla. La giovane regista che ha diretto Mainstream nel 2021, qui usa la luce di Las Vegas, un’inebriante miscela di sole e neon, con effetti sorprendenti. La maggior parte dei film ambientati a Las Vegas si svolgono generalmente all’interno di hotel e casinò, ma lei voleva che il film prestasse attenzione alle texture meno familiari della città che hanno sempre attirato la sua attenzione. Nota per le sue luci abbaglianti, i casinò di lusso e i monumenti iconici, la città del Nevada cattura perfettamente l’essenza della storia.

Questo film, scritto da Kate Gersten, racconta una storia tangibile, quasi esperienziale con una bravissima Pamela Anderson nei panni della protagonista. Shelly è una showgirl e ballerina esperta di Las Vegas che, dopo 30 anni di attività quando il suo storico spettacolo chiude bruscamente, deve ripensare il suo futuro e affrontare le scelte del passato. Jamie Lee Curtis interpreta Annette, la sua migliore amica cameriera ed ex ballerina, insieme ai co-protagonisti Dave Bautista, Brenda Song, Kiernan Shipka e Billie Lourd.

Pamela Anderson

Fonte: Ufficio stampa

Pamela Anderson

Dove è stato girato

The Last Showgirl è stato realizzato in soli 18 giorni di riprese a Las Vegas nel gennaio 2024 e le location del backstage dello spettacolo e del casinò sono state girate al Rio Hotel and Casino, una struttura operativa dal 1990 che comprende oltre 2500 stanze e come stile è ispirato alla cultura brasiliana. La personalità singolare della città di Las Vegas ha influenzato il modo in cui Gia Coppola è arrivata a definire il linguaggio visivo del suo film.

Quest’ultima è stata attratta da quel mix di consumismo e magia ed è rimasta affascinata dalla vita delle persone dietro l’illusione. “Las Vegas è un tale sovraccarico sensoriale” ha dichiarato Coppola, aggiungendo: “È visivamente disseminata di luci e in ogni piccolo angolo sei bombardato. A livello sonoro c’è sempre musica. Vai al casinò alle sei del mattino e c’è musica dance in sottofondo. Non si ferma mai. Anche quando giravamo giù in cantina, c’era sempre musica, il che è difficile per la produzione”.

C’è qualcosa di molto serio in Las Vegas di giorno, come si evince da questo film e altri documenti audiovisivi precedenti. Senzatetto e gente povera che vaga per le strade fatiscenti e affollate di turisti, prima che cala il sole e le luci prendono il sopravvento, contornando un mondo goliardico e materialista che incanta e/o condanna. “Mi basavo sulla mia esperienza personale di come volevo vedere Las Vegas e di come l’ho vista” ha sottolineato la regista, affermando che in The Last Showgirl “le circostanze di chi sono i personaggi e seguirli nel loro viaggio ti conducono alla luce del giorno della loro vita quotidiana, piuttosto che sapere quando sei al casinò dove non hai la minima idea del tempo”.

Strip Las Vegas

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Il centro di Las Vegas

Poi ci sono sempre odori come uno strano odore di Febreze ovunque, che è nauseante, o odori di cibo. Penso che quegli elementi siano così opprimenti quando sei lì che speri solo che possano in qualche modo trascendere e arrivare“.

Tra le location facilmente riconoscibili del film spiccano la Las Vegas Strip, ovvero il cuore della città e la zona più famosa che ospita complessi alberghieri, sale per il gioco d’azzardo, negozi, ristoranti e teatri per spettacoli di ogni tipo. Poi si notano alcuni Casinò d’epoca che sono stati utilizzati per ricreare l’atmosfera autentica del mondo di Shelly.

Infine chi p stato a Las Vegas può riconoscere la statua dell’Angelo Azzurro, un iconico monumento della città che simboleggia il fascino sbiadito ma senza tempo della città. Fino al 2017 questo è rimasto nella stessa posizione di Fremont Street ma poi è stato restaurato e spostato sempre sulla Fremont ma prima di Charleston Boulevard. “Ha un bell’aspetto e siamo molto felici che sia lì” ha dichiarato nel 2021 in piena pandemia di Coronavirus Diane Siebrant, responsabile della conservazione storica di Las Vegas.