Un’avventura che continua implacabile e impetuosa, un gioco crudele, una storia apocalittica, potente. La seconda stagione di The Last of Us, la serie drammatica Sky Exclusive targata HBO, vincitrice di un Emmy®, già ufficialmente rinnovata per un terzo capitolo, è arrivata in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.
Trama e cast della seconda stagione
Ispirata al celebre videogioco sviluppato da Naughty Dog per PlayStation, dopo un primo ciclo di episodi da record la serie riprende cinque anni dopo gli eventi della prima stagione.
Joel (Pedro Pascal) ed Ellie (Bella Ramsey) saranno trascinati in un conflitto fra di loro e contro un mondo persino più pericoloso e imprevedibile di quello che si erano lasciati alle spalle.
La seconda stagione, in sette nuovi episodi, vede di nuovo protagonisti Pedro Pascal e Bella Ramsey nei panni, rispettivamente, di Joel ed Ellie, insieme a Gabriel Luna che interpreta Tommy e Rutina Wesley nel ruolo di Maria. Le già annunciate new-entry nel cast sono invece Kaitlyn Dever che vestirà i panni di Abby, Isabela Merced nel ruolo di Dina, Young Mazino in quello di Jesse, Ariela Barer interpreterà Mel, Tati Gabrielle sarà Nora, Spencer Lord vestirà i panni di Owen, Danny Ramirez sarà Manny e Jeffrey Wright interpreterà invece Isaac. Catherine O’Hara è guest star della nuova stagione.
Basata sull’acclamato franchise videoludico sviluppato da Naughty Dog per le console PlayStation®, “The Last of Us” è scritta e prodotta esecutivamente da Craig Mazin e Neil Druckmann. La serie è una co-produzione con Sony Pictures Television ed è prodotta esecutivamente anche da Carolyn Strauss, Jacqueline Lesko, Cecil O’Connor, Asad Qizilbash, Carter Swan ed Evan Wells. Società di produzione: PlayStation Productions, Word Games, Mighty Mint e Naughty Dog.
Le location di THE LAST OF US
Una nazione spezzata, ridotta all’osso da una pandemia immaginaria che trasforma le persone in esseri aggressivi e deformati. È questa la cornice narrativa in cui si sviluppa la storia di una delle saghe videoludiche e televisive più iconiche degli ultimi anni. Tra città deserte, comunità isolate e conflitti tra gruppi armati, lo scenario si sposta attraverso un’America devastata, che però, sul set, è molto meno americana di quanto sembri.
Il racconto, che si sviluppa su un arco temporale che va dal 2013 al 2033, accompagna lo spettatore in un viaggio tra ambientazioni che evocano metropoli come Boston, Kansas City e Salt Lake City. Eppure, gran parte delle sequenze, sia nella prima stagione che nella seconda, sono state girate altrove, principalmente in Canada. Una scelta già ricorrente per diverse produzioni internazionali, favorita dalla versatilità dei paesaggi e dagli incentivi economici.
Il Canada al servizio della narrazione: l’Alberta come sfondo
La provincia canadese dell’Alberta ha rappresentato la base logistica per l’adattamento televisivo di molte delle scene più riconoscibili. Calgary, in particolare, ha ospitato sequenze ambientate nella zona rossa di Boston. I quartieri residenziali, le scuole e le strutture universitarie del capoluogo canadese hanno fornito la cornice ideale per trasmettere la sensazione di un’America spezzata ma ancora viva nei suoi dettagli urbani.
A pochi chilometri da lì, il piccolo centro di High River è stato scelto per ricreare momenti chiave della trama: tra le sue vie si trova la casa dei protagonisti e il famoso vicolo dove si consuma uno degli scontri iniziali più intensi. Poco più a sud, Fort Macleod è diventata la downtown di una Austin ormai in rovina, con le vetrine dei negozi e le strade polverose trasformate per l’occasione.
Le foreste canadesi diventano l’America dell’ovest
Anche Edmonton, capitale dell’Alberta, è entrata nella finzione televisiva, sostituendosi ad alcune vedute di Boston nelle battute finali della prima stagione. Spicca in particolare un edificio che richiama la storica State House del Massachusetts, simbolo di un passato che resiste al crollo del presente.
Un altro luogo emblematico delle riprese è Canmore, incastonata tra le Montagne Rocciose. Qui, tra i boschi e il suggestivo ponte sul fiume Bow, è stata ricreata Jackson, la cittadina montana che rappresenta uno dei pochi rifugi sicuri nella serie. L’atmosfera rarefatta e quasi surreale della località ha contribuito a dare vita a un mondo che richiama, per certi versi, l’estetica misteriosa di serie cult come Twin Peaks.
Le riprese si sono spinte anche nel Parco Nazionale dei Laghi Waterton, in un paesaggio innevato e selvaggio. È in questo contesto glaciale che si consuma una delle scene più crude e drammatiche: la cattura di Ellie da parte di un gruppo ostile, in un clima di tensione crescente che trova nella natura incontaminata un perfetto contrappunto visivo.
Nuove location, stessa America: le ambientazioni della seconda stagione
Con l’inizio della seconda stagione, la geografia narrativa si amplia. Il fulcro si sposta verso la costa occidentale, in un’ambientazione ispirata a Seattle, ma nuovamente ricostruita grazie a scenografie allestite al di fuori del territorio statunitense. Le tensioni tra fazioni rivali (i WLF e i Serafiti) trovano il loro spazio in quartieri labirintici e complessi, frutto di un attento lavoro scenografico.
In alcune sequenze, tuttavia, si percepisce un richiamo a Santa Barbara, in California, scenario di eventi fondamentali nella trama. Anche in questo caso, il luogo è stato evocato visivamente senza ricorrere per forza a riprese dirette sul posto.
Tra le ambientazioni più attese dai fan spicca il mercato allestito per una delle scene centrali tra Ellie e Dina. Si tratta del Greenplace Market, una struttura ricostruita sul set per dare vita a uno degli snodi narrativi più intensi della nuova stagione.
L’unica vera America? Un’autostrada dimenticata
In un mosaico di location create per imitare fedelmente l’estetica americana, una delle pochissime eccezioni reali si trova lungo l’Interstate 435, nella zona di Kansas City.