Di posti straordinari nel mondo ce ne sono davvero tantissimi, ma alcuni sembrano essere quasi alieni, perché risulta difficilissimo credere che siano veri. Ne è un esempio la piscina a strapiombo su una delle cascate più incredibili del mondo, che permette di nuotare sull’orlo di un abisso. Parliamo della Devil’s Pool (già il nome – Piscina del Diavolo – dice tutto), ed è considerata da molti uno dei luoghi più mozzafiato della Terra.
Dove si trova la Piscina del Diavolo?
Per provare a nuotare nella Piscina del Diavolo bisogna recarsi presso il Parco Nazionale Mosi-oa-Tunya, vicino alla città di Livingstone. Ci troviamo quindi sulle maestose Cascate Vittoria, al confine tra Zambia e Zimbabwe (ma sul lato delle cascate di quest’ultimo Paese).
Gli aeroporti più vicini per raggiungerla sono quelli di Livingstone, in Zambia, e lo scalo di Victoria Falls, in Zimbabwe. In entrambi i casi, bisogna poi prendere un taxi o un transfer privato, con i quali recarsi dai tour operator autorizzati in quanto non ci si può andare da soli. È infatti obbligatoria la presenza di una guida esperta per fare un’escursione comprensiva di bagno.
Il periodo migliore è quello della stagione secca, quindi da fine agosto a dicembre, ovvero quando il livello dell’acqua si abbassa al punto da poter raggiungere la Devil’s Pool per fare una sbracciata con vista su un profondissimo burrone. Se il livello è troppo alto, infatti, per ragioni di sicurezza non è possibile nuotare.
È pericolosa la Devil’s Pool?
È assolutamente lecito domandarsi se sia pericolosa la Devil’s Pool. Del resto, parliamo di un incredibile miracolo della natura, di una piscina naturale che si trova esattamente sul bordo delle Cascate Vittoria, Patrimonio dell’Umanità e una delle Sette Meraviglie Naturali del Mondo. Qui ci sono il boato delle cascate, la corrente che spinge e poi, a un certo punto, il nulla: la Piscina del Diavolo si trova proprio sul ciglio del salto principale, alto circa 108 metri, con solo una roccia piatta a fermare l’acqua che precipita lungo la parete delle cascate. Qualcosa che a pensarci mette i brividi, anche perché guardando sotto si vede l’abisso che si spalanca.
Non ci sono barriere artificiali e nessuna corda, vi è solo un sasso che funziona come diga. O meglio, alcune agenzie oggi usano piccole misure di sicurezza aggiuntive, come corde mobili o segnali, ma questo non succede per tutte. Eppure, nonostante ciò, se ci si attiene alle istruzioni i pericoli sono quasi assenti (anche se purtroppo non è impossibile cadere): proprio nel punto della piscina, la corrente rallenta grazie alla forma delle rocce. Si crea quindi una specie di vasca naturale dove l’acqua è profonda il giusto per nuotare, ma non abbastanza potente da trascinare nel vuoto. In più, c’è sempre una guida a controllare ogni singolo movimento.

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C’è da sottolineare, tuttavia, che il luogo è estremamente pericoloso se non si seguono scrupolosamente tutte le precauzioni necessarie. Per questo motivo è essenziale attenersi a tutte le istruzioni, rimanere in gruppo e non allontanarsi mai dai sentieri sicuri.
Come si è formata la Devil’s Pool
È stata la natura, con un lavoro durato millenni, a creare la Devil’s Pool. Si tratta infatti di una vasca naturale scavata nel corso dei secoli dalla forza del fiume Zambesi, proprio sul bordo delle Cascate Vittoria. Per migliaia di anni quindi, l’acqua ha corso e ha scolpito la roccia basaltica sotto di sé formando crepacci, bacini naturali e scivoli d’acqua, compresa la Piscina del Diavolo.
Non soddisfatta del capolavoro, Madre Natura ha deciso di fare qualcosa di più: ha lasciato intatta una lastra di roccia piatta, la stessa che oggi blocca la corrente più forte permettendoci di nuotare letteralmente sul ciglio dell’abisso.
Curiosità e leggende
La Piscina del Diavolo e le Cascate Vittoria sono un sito davvero unico nel loro genere e, in quanto tale, non potevano di certo essere esenti da leggende e incredibili curiosità.
Un racconto popolare narra che, prima di chiamarsi “Victoria Falls” (Cascate Vittoria in inglese), questi potenti flussi d’acqua avessero un nome molto più evocativo: Mosi-oa-Tunya che, in lingua Lozi e Tonga, significa “Il fumo che tuona”. Il “fumo” è il vapore che sale dal salto d’acqua (che si vede a distanze incredibili), mentre il “tuono” è il rombo assordante dell’acqua che si tuffa.

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C’è poi la leggenda di Nyami Nyami, il Dio del Fiume Zambesi, una divinità metà pesce e metà drago che sembrerebbe (ancora) vivere nel fiume. Si narra che quando gli europei costruirono la diga di Kariba, la popolazione locale disse: “State disturbando Nyami Nyami. Lui è arrabbiato.” E, stando ai racconti, avevano ragione: durante i lavori ci furono alluvioni improvvise, morti e tragedie, che i Tonga attribuirono al Dio che si ribellava al disturbo del suo regno.
Infine, una leggenda legata proprio alla Devil’s Pool: secondo alcuni, la piscina è una sorta di portale tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti. Per questo motivo, chi ci si bagna non solo sfida il sonno eterno, ma anche il giudizio degli antenati. Alcuni anziani sono infatti convinti che l’acqua di questa conca naturale osservi chi vi si immerge. Se si è puri di cuore, quindi, il fiume lascerebbe andare, mentre in caso contrario si potrebbe udire una voce che inviterebbe a toccare il fondo.