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Nel silenzio delle luci spente, viaggio alla scoperta dei luna park abbandonati

Un tempo erano luoghi di puro divertimento, di musica, luci e famiglie (e non solo) che scorrazzavano ovunque con in mano uno zucchero filato. Oggi, di quei tempi di gioia e socializzazione, non è rimasto praticamente più niente. Eppure, questi posti emanano un magnetismo irresistibile, che attira appassionati di viaggi al di fuori delle classiche rotte turistiche e di fotografia. Parliamo dei luna park abbandonati in giro per il mondo, che per qualcuno sono spettrali e inquietanti, mentre per altri nascondono segreti, memorie sbiadite e un fascino che sfida il tempo.

Six Flags, New Orleans

Ve lo diciamo sin da subito: il Six Flags di New Orleans non può essere assolutamente visitato, perché l’area è recintata, sotto sorveglianza e anche perché sembrerebbero esserci nuovi progetti in atto. Nonostante questo, la sua storia merita di essere raccontata, soprattutto perché è stata la natura stessa a renderlo quello che è oggi, come se con tutta la sua forza volesse riprendersi il suo posto.

La sua breve “vita” iniziò nel 2000 con il nome di Jazzland, mentre nel 2002 una delle catene di parchi di divertimento più famose al mondo (Six Flags) decise di prenderlo in gestione per creare una nuova e promettente attrazione turistica, che purtroppo venne brutalmente annientata nel 2005.

In quell’anno, infatti, l’uragano Katrina colpì la città di New Orleans con una violenza senza precedenti, una situazione che portò Six Flags alla completa rovina perché fu quasi totalmente sommerso dalle acque. La maggior parte delle sue strutture, un tempo vivaci e affollate di visitatori, vennero inghiottite, mentre altre attrazioni finirono per essere distrutte o gravemente danneggiate.

Fu così che il luna park di New Orleans chiuse i battenti, lasciando dietro di sé resti del suo passato, giostre semi-sommerse ed edifici abbandonati. Oggi, le immagini di quello che fino a qualche anno fa era il tempio del divertimento hanno fatto il giro del mondo. Non a caso, sono stati diversi gli esploratori urbani, fotografi e cineasti che hanno provato a raggiungerlo per visitare montagne russe arrugginite che spuntano dal fango e carrozze dei treni abbandonate.

Non vi sorprenderà sapere, infatti, che Six Flags di New Orleans è stato spesso utilizzato come set cinematografico per numerosi film e documentari, merito della sua atmosfera spettrale e decadente ma comunque piena di storie da raccontare. Tuttavia, questo parco sembrerebbe celare anche una storia di rinascita: secondo alcune più recenti notizie, sarebbe in cantiere un progetto di riqualificazione per ripulire e preparare l’area per alcune nuove costruzioni.

Hồ Thuỷ Tiên, Vietnam

La storia di Hồ Thuỷ Tiên, in Vietnam, per alcuni aspetti è ancor più inquietante di quella che vi abbiamo appena raccontato: se precedentemente era stata la natura a dettare il destino di un luna park, in questo caso è stato l’uomo, scegliendo di lasciare incompiuto un lavoro da lui stesso iniziato. Hồ Thuỷ Tiên, quindi, è una sorta di simbolo di un sogno spezzato, ma che ancora oggi affascina esploratori urbani che, nonostante non sia permesso, cercano di andarne a conoscere l’essenza.

Era il 2004, e la provincia di Huế era (quasi) pronta a mostrare al mondo il suo nuovo parco acquatico destinato (teoricamente) a diventare una delle principali attrazioni turistiche della zona, tanto che aprì le sue porte per un breve periodo (anche se incompiuto). Un luna park ricco di promesse di modernità e di intrattenimento, che si trasformò poi in un labirinto di rovine. Erano previste piscine, scivoli d’acqua, aree tematiche dedicate alla cultura locale e un gigantesco lago artificiale attorno al quale sarebbero sorte diverse attrazioni acquatiche e ricreative.

E poi c’era quell’imponente scultura di drago, che avrebbe dovuto dominare il paesaggio circostante e simboleggiare la potenza e la bellezza della cultura vietnamita. Sfortunatamente l’entusiasmo iniziale non bastò, perché nel corso del tempo i lavori di costruzione rallentarono, fino a lasciare il tutto incompleto e in rovina. Al giorno d’oggi, sebbene l’accesso sia ufficialmente vietato per motivi di sicurezza, è noto che alcuni visitatori riescono ad entrare, spesso pagando una piccola somma ai guardiani presenti. Va comunque specificato che non si dovrebbe mai fare, anche per questioni di sicurezza personale.

Hồ Thuỷ Tiên, Vietnam

Fonte: iStock@Dragoncello

Il drago di Hồ Thuỷ Tiên

Gulliver’s Kingdom, Giappone

I motivi che hanno portato alla chiusa del Gulliver’s Kingdom, in Giappone, sono molteplici: si parla di problemi finanziari, difficoltà logistiche, controversie legate alla sua posizione e persino di una sorta di legame con alcune sette religiose (quest’ultimo mai effettivamente verificato). Probabilmente la verità non la sapremo mai, ma quel che è certo è che la vita di questo parco, situato vicino a Kawaguchi, nella prefettura di Yamanashi, a pochi passi dal maestoso Monte Fuji, durò solo pochi anni, ovvero dal 1997 al 2001.

Venne concepito come un luogo adatto a chi si voleva divertire ma anche ai più avventurosi, perché si ispirava all’opera letteraria di Jonathan Swift, “I viaggi di Gulliver”. Le sue attrazioni, infatti, includevano gigantesche statue, scivoli, ponti e una serie di strutture che volevano ricreare le ambientazioni fiabesche ispirate al romanzo.

Un fascino innegabile, ma che purtroppo si esaurì in davvero pochissimo tempo, al punto che oggi è un vero e proprio luogo abbandonato: le strutture, una volta lussuose e ben curate, sono adesso in stato di degrado, e le gigantesche statue di Gulliver giacciono parzialmente distrutte. Non sarebbe possibile visitarlo, ma, come molte altre location abbandonate, pure il Gulliver’s Kingdom ha acquisito una nuova vita tra gli esploratori urbani e i fotografi.

Lake Shawnee Amusement Park, West Virginia

Particolarmente tragica è la storia del Lake Shawnee Amusement Park, in West Virginia, un ex parco divertimenti situato vicino a Princeton. Vide la luce nel 1926 grazie a un’idea di Conley T. Snidow, ed era molto frequentato come punto di ritrovo per generazioni di tutte le età a causa delle sue numerose attrazioni: una piscina alimentata da sorgenti naturali, una sala da ballo, giostre e un lago per la canoa.

Dopo 40 lunghi anni di carriera, qualcosa cominciò ad andare veramente storto, al punto che l’area venne segnata da una lunga serie di eventi tragici, come alcuni incidenti mortali. Fu per tale motivo (ed anche per crisi economiche) che il luna park chiuse definitivamente i battenti nel 1966. Ma questo non fu di certo tutto.

Nel 1985, infatti, in questa stessa zona iniziarono una serie di lavori di scavo con l’intenzione di riaprire il parco. Ma, durante le operazioni, furono riportati alla luce resti umani e manufatti che indicavano la presenza di un antico cimitero nativo americano: una scoperta che contribuì, inevitabilmente, alla reputazione del sito come luogo infestato. ​

Non vi sorprenderà sapere, quindi, che al giorno d’oggi il Lake Shawnee Amusement Park è una destinazione popolare tra gli appassionati del paranormale. Sono infatti disponibili tour diurni e notturni per esplorare le rovine del parco e conoscerne la storia attraverso visite guidate (soprattutto durante il periodo di Halloween).

Di Admin

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