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Io sono ancora qui, i luoghi del film brasiliano premio Oscar 2025

Rio de Janeiro, con i suoi paesaggi mozzafiato e le sue location iconiche, fa da sfondo al film Io sono ancora qui (titolo originale Ainda Estou Aqui), il film brasiliano che ha vinto il premio Oscar 2025 come miglior film straniero. La capitale del Brasile, patrimonio mondiale dell’UNESCO, non solo incornicia la storia con la sua bellezza naturale e architettonica, ma invita anche a esplorare i luoghi più importanti presenti nel film. Se poi si pensa che è la prima volta nella storia del cinema che un film brasiliano vince un premio Oscar, l’occasione di esplorare le location è ancora più ghiotta.

Io sono ancora qui è un film biografico drammatico diretto da Walter Salles, scritto da Murilo Hauser e Heitor Lorega e basato sulle memorie di Marcelo Rubens Paiva. Con Fernanda Torres, Selton Mello e Fernanda Montenegro, il film ha avuto la sua anteprima mondiale alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia 2024, prima di essere distribuito ufficialmente in Brasile a novembre dello stesso anno.

Dove è stato girato

Ambientato sullo sfondo dell’oppressiva dittatura militare brasiliana del 1971, il film racconta l’avvincente storia di una madre che deve affrontare le devastanti conseguenze di un atto di violenza immotivato che capovolge il mondo della sua famiglia. Mentre lotta contro la perdita di sicurezza e normalità, intraprende un viaggio personale di resilienza e trasformazione, costringendosi ad adattarsi a una nuova realtà sotto un regime sempre più brutale. Le riprese si sono svolte a Rio de Janeiro, in Brasile, con scene aggiuntive girate a Londra, in Inghilterra. Ma vediamo meglio alcune location che hanno incorniciato questo film intenso ed emozionante.

Io sono ancora qui

Fonte: Ufficio stampa

Io sono ancora qui

Urca: il rifugio di Rio de Janeiro

Il quartiere di Urca è uno dei più antichi di Rio de Janeiro, dove si trova la casa principale del film, un’ambientazione che fonde fascino e serenità. Con strade alberate, case storiche e una vista mozzafiato sul Pan di Zucchero, Urca evoca un senso di calore che è centrale nella narrazione del film. Qui si può fare una passeggiata lungo la Mureta da Urca, gustarsi una birra fredda e guardare il tramonto in uno dei luoghi più tranquilli della città. E si può visitare anche Praia da Urca, una vera oasi nel cuore della città. Le sue acque calme e la sabbia fine la rendono il luogo perfetto per le famiglie con bambini. Anche Praia Vermelha è una tappa mozzafiato con una sabbia rossa fina, le acque calme e la vista panoramica sul Pan di Zucchero, è il posto dove rilassarsi e godersi la bellezza naturale. La visita a Urca inoltre non è completa senza un giro sulle iconiche funivie del Pan di Zucchero. Questa è una delle attrazioni più famose di Rio e offre una vista panoramica a 360 gradi della città brasiliana.

Spiagge di Leblon e Ipanema

Anche le spiagge di Leblon e Ipanema sono al centro della scena nel film Io sono ancora qui. Il vivace lungomare ti invita a una passeggiata tranquilla, con una sosta per bere acqua di cocco o per guardare i surfisti in azione. Il tramonto al Posto 12 a Leblon è un must, mentre Pedra do Arpoador a Ipanema offre una delle viste più famose di Rio, con la collina Dois Irmãos che incornicia l’orizzonte.

Il giardino botanico: un’oasi di pace e natura

Il quartiere Jardim Botânico è dove la famiglia di Rubens Paiva sognava di costruire una casa ed è dove si trova l’iconico Giardino Botanico di Rio de Janeiro. I viali fiancheggiati da palme colpiscono subito all’ingresso, e il parco è un’oasi di tranquillità e ospita decine di specie vegetali e uccelli che cantano durante tutto il giorno. Prendersi il tempo per una passeggiata rilassante, respirare aria fresca, entrare in contatto con la natura e rilassarsi all’ombra degli alberi non ha prezzo. Per chi ha più tempo si consiglia di fare una passeggiata al Parque Lage, proprio accanto al Giardino Botanico. Qui c’è l’iconica villa del XIX secolo con una grande piscina nel cortile e una vista sul Cristo Redentore.

Giardino botanico Rio de Janeiro

Fonte: iStock

Il Giardino botanico di Rio de Janeiro

Il centro di Rio: storia e tradizione

Nel cuore del centro di Rio de Janeiro, la Confeitaria Manon è una delle location più affascinanti del film di Salles. Fondata nel 1942, incanta con il suo arredamento art déco e le sue prelibatezze. Se si capita in zona, si può visitare lo straordinario Museo del domani, una vera opera d’arte nella zona del porto, e passare per l’iconica Scalinata di Selarón.

Non si può parlare di Rio senza menzionare lo stile di vita carioca. Conosciuta in tutto il mondo per le sue splendide spiagge, i parchi, i monumenti, la ricca cultura e la vivace vita urbana, la Città Meravigliosa offre esperienze uniche. Visitare Rio garantisce la scoperta di spiagge paradisiache e la possibilità di godersi uno dei tramonti più belli del mondo. Anche il Cristo Redentore, una delle sette meraviglie del mondo moderno, è una tappa obbligata. E che dire della natura? È ovunque in città, con spazi come la foresta di Tijuca, la più grande foresta urbana del mondo. Provare le attività all’aperto a contatto con la natura, come escursioni, ciclismo, beach volley, immersioni e, naturalmente, il famoso parapendio o deltaplano su Pedra da Gávea è da provare. E ci sono molti circoli di samba in tutta la città, compresi i vivaci quartieri di Lapa e Santa Teresa. Per completare l’esperienza, potete dare un’occhiata ai preparativi dietro le quinte per le iconiche sfilate del Carnevale di Rio.

Leblon spiaggia

Fonte: iStock

La spiaggia di Leblon in Brasile

In ben 11 quartieri sono state adattate ambientazioni reali del film per viaggiare indietro nel tempo. È interessante notare che la Confeitaria Manon, aperta nel centro della città nel 1942, ha dovuto essere adattata per assomigliare a Chaika, uno snack bar di Ipanema che ha aperto solo nel 1962, per ospitare la famiglia per un allegro ritrovo attorno al tavolo. A Leblon, è stata ricreata la Livraria Argumento e il tratto di spiaggia di fronte ad Avenida Delfim Moreira, che era il parco giochi della famiglia, ha ricevuto un tocco d’epoca.

Le strade di Glória e del centro, insieme al Centro Cultural Light, hanno fornito lo sfondo per le scene in cui i personaggi appaiono nel traffico o in banca. In Túnel Rebouças è stata girata una scena in cui i personaggi vengono fermati e perquisiti dalla polizia, mentre le vecchie strutture dell’Instituto Municipal Nise da Silveira, a Engenho de Dentro, ospitavano il DOI-Codi, il luogo in cui avvenne la prigionia di Eunice e la tortura di coloro che erano stati perseguitati come Rubens Paiva. Chi conosce il tradizionale Colégio Sion di Laranjeiras lo riconoscerà in un’altra scena. Questa storia è anche una storia di Rio, questa città bellissima e complessa che racchiude così tante idiosincrasie. Possiamo solo immaginare quanto profonda e brutale sia stata la perdita di Rubens per la famiglia Paiva, che ha dovuto affrontare anche il dolore di lasciare Rio.

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Napoli Notizie tradizioni Viaggi

Napoli compie 2500 anni, il programma perfetto per festeggiare la città

Un compleanno importante per la città di Napoli che spegne 2500 candeline in grande stile. Per il programma Napoli Millenaria sono stati calendarizzati 2500 eventi per 2500 anni di storia, cultura e tradizioni. Tutto partirà ufficialmente il 25 marzo da Teatro San Carlo con la proiezione del capolavoro di Eduardo De Filippi ”Napoli Millenaria” a seguire icone quali Roberto De Simone e Pino Daniele riceveranno un tributo. Vediamo insieme un assaggio di quello che sarà una lunga festa per onorare l’anima millenaria di Napoli.

Napoli Millenaria, il programma per festeggiare i 2500 anni della città

2500 anni di storia sono pronti per essere festeggiati a Napoli con un programma ricco di eventi che accompagnerà sia i cittadini sia i visitatori per tutto il 2025. Il primo cambiamento arriva dal logo ufficiale per le celebrazioni con un design che vuole mixare gli elementi simbolici della città: il mare, la sirena partenopea e il patrimonio culturale prendono vita grazie ad una palette cromatica frizzante. Tra le iniziative principali da non perdere ci sarà il primo Fringe Fest di Napoli, festival dedicato alla scena teatrale indipendente e il Real Albergo dei Poveri sarà il quartier generale delle attività culturali per un calendario ricco che si completerà nel 2026. Non meno rilevante la lista di appuntamenti al Teatro San Carlo dove verrà ospitata una serata dedicata a Eduardo De Filippo, nell’ottantesimo anniversario della prima di Napoli Milionaria. Tra gli altri nomi omaggiati il 18 settembre presso piazza del Plebiscito si ricorderà Pino Daniele con un tributo musicale prezioso.

Le rassegne da non perdere nel programma

Il programma completo delle celebrazioni non è ancora ultimato ma ci sono già delle rassegne che attirano l’attenzione. Il primo progetto è Donne di Fede, Carità e Speranza che prevede otto percorsi tematici, un fitto calendario di visite guidate – ben 77 appuntamenti – oltre a 18 eventi musicali e un pellegrinaggio dedicato alla riconciliazione. I partecipanti avranno l’opportunità di visitare conventi, monasteri e antichi istituti di assistenza, seguendo un percorso che attraversa il passato per illuminare il presente. Il progetto vuole offrire ai visitatori un’esperienza di riflessione e crescita interiore, in perfetta sintonia con il tema del Giubileo: la speranza.

Altrettanto significativo il pellegrinaggio di Riconciliazione atteso per il 24 settembre con partenza alle 18 e conclusione alle 9:30 del mattino successivo per toccare i luoghi di valore spirituale quali le Chiese del Gesù Nuovo, Santi Filippo e Giacomo, San Giorgio Maggiore e la Porta Giubilare del Carmine.

C’è poi un elenco intereessante di altre attività che suggeriamo di segnare in agenda:

  • A Pasqua, “Vedi Napoli e poi… mangia” celebrerà la tradizione culinaria partenopea con showcooking, degustazioni e spettacoli tra i quartieri storici e le periferie;
  • Tra maggio e ottobre, “Vedi Napoli d’estate… e poi Torni” offrirà spettacoli ed eventi culturali, includendo anche iniziative legate al turismo religioso e alle festività patronali;
  • In autunno, “Vedi Napoli Sacra e Misteriosa… e poi Torni” condurrà i visitatori alla scoperta del rapporto tra fede e superstizione attraverso itinerari tematici;
  • Durante le festività natalizie, “Vedi Napoli a Natale… e poi Torni” porterà l’atmosfera delle feste nelle strade della città con mercatini, concerti e appuntamenti come il Concerto di Capodanno e l’evento Sanità-tà-tà, che coinvolgerà Borgo Vergini e Piazza Sanità

Gli spazi culturali coinvolti

Dal punto di vista culturale Napoli non si può criticare. L’offerta degli spazi culturali coinvolti per i 2500 anni della città è ampissima. Il Museo Archeologico Nazionale (MANN) si distingue per il suo ruolo di primo piano nel panorama internazionale grazie a nuove iniziative che ne valorizzano il patrimonio e la missione. Una delle più rilevanti? La mostra “i tesori della legalità” che aprirà in primavera ed esporrà 600 reperti recuperati da trasporti illeciti.

Nel quartiere del Vomero è invece aperta la Casa Museo Murolo che viene soprannominata Mu. Qui ci si occupa della canzone napoletana omaggiando la figura di Roberto Murolo. Il polo culturale, nato grazie all’omonima fondazione, vuole preservare e diffondere l’eredità musicale partenopea. Il progetto non si limita a una semplice esposizione museale, ma prevede un centro dinamico e interattivo, con visite guidate, laboratori musicali, concerti e collaborazioni accademiche con l’Università Federico II e il Conservatorio di San Pietro a Majella.

Palazzo Reale a Napoli in piazza del Plebiscito

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Palazzo Reale, in piazza del Plebiscito, coinvolto per Napoli Millenaria nel calendario eventi per i 2500 anni della città

E in centro storico? Palazzo Reale ha introdotto l’esperienza chiamata l’ascensore del re che, attraverso un’installazione multisensoriale, consente ai visitatori di compiere un viaggio virtuale attraverso quattro secoli di storia, esplorando i cambiamenti architettonici e culturali del palazzo. Con questa salita si arriva al Belvedere recentemente ristrutturato osservando Napoli dall’alto ad un punto strategico. Non meno rilevante il quartiere Sanità che dopo una riqualificazione urbana conquista con tantissimi progetti comunitari. Un esempio? La Chiesa Blu dei Cristallini, con i suoi murales suggestivi firmati da artisti internazionali, rappresenta un esempio di dialogo tra arte contemporanea e tradizione religiosa. Da non perdere poi le Catacombe di San Gennaro che continuano ad essere un punto di riferimento per il turismo culturale napoletano: affreschi paleocristiani, mosaici e tombe storiche raccontano secoli di fede e cultura attraverso un percorso unico nel suo genere.

Catacombe di San Gennaro a Napoli percorso

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Tra i luoghi coinvolti in Napoli Millenaria le Catacombe di San Gennaro

La nuova Napoli contemporanea

Per i 2500 anni di Napoli la città vuole mostrare un legame con la sua storicità ma anche volgere lo sguardo al futuro. Storia e tradizione vanno a braccetto con la modernità e un esempio lampante del passaggio è il progetto della Linea 6 della metropolitana che coinvolge ogni stazione trasformandola in una galleria d’arte sotterranea. Non solo arte e architettura, Napoli è al centro del turismo enogastronomico grazie alle specialità tipiche che hanno fatto il giro del mondo. La città, famosa per la sua cucina autentica e al tempo stesso capace di innovare, ha recentemente ricevuto un importante riconoscimento da TasteAtlas 2025, che l’ha eletta come la metropoli con la migliore offerta culinaria a livello mondiale.

Napoli è pronta ai festeggiamenti per i suoi 2500 anni di storia con un programma come quello di Napoli Millenaria con tantissimi appuntamenti e un calendario in evoluzione che mostra il forte legame della città tra passato e presente.

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Danimarca Europa luoghi misteriosi mete storiche Notizie siti archeologici Viaggi

In Danimarca una scoperta straordinaria: un cerchio di legno neolitico simile a Stonehenge

Una scoperta archeologica prestigiosa e davvero straordinaria è stata fatta in Danimarca. Durante alcune ricerche è stato rinvenuto un antico cerchio di legno datato a circa 4000 anni fa. Le somiglianze con Stonehenge sono lampanti. La struttura si trova a Vesthimmerland, nel nord del Paese, e rappresenta una delle scoperte più prestigiose degli ultimi anni. Gli studiosi ritengono che il monumento possa essere legato ai celebri cerchi neolitici, come quello della piana di Salisbury in Inghilterra, e ad altre strutture rituali simili, generalmente associate al culto del sole e alle pratiche agricole delle antiche popolazioni.

Il cerchio rituale neolitico scoperto in Danimarca

Ad annunciare la scoperta è stato il Vesthimmerlands Museum, che ha coordinato gli scavi sotto la guida della curatrice Sidsel Wåhlin e del responsabile delle ricerche Andreas Bo Nielsen. Il cerchio di legno ha un diametro di circa 30 metri e si compone di 45 pali di legno posizionati a una distanza di 2 metri l’uno dall’altro. Secondo i professionisti la struttura è collegata al fenomeno del vaso campaniforme, un movimento culturale che si è diffuso in Europa nel periodo tra il Neolitico e l’età del Bronzo. A raccontarla è la voce di Sidsel Wåhlin che ha definito “una scoperta eccezionale” il ritrovamento, sottolineando l’importanza del ritrovamento per comprendere meglio le pratiche sociali e cerimoniali delle antiche comunità europee.

Andreas Bo Nielsen spiega che gli scavi sono solo all’inizio; dunque, il sito potrebbe presto rivelare altre informazioni rilevanti riguardo le antiche civiltà. Il cerchio ligneo rinvenuto è una conferma di siti rituali in Danimarca suggerendo l’esistenza di una rete culturale e religiosa in epoca preistorica. Il ritrovamento avvenuto nel villaggio di Aaars all’interno del comune di Vesthimmerland, ella contea dello Jutland Settentrionale.

Il sito archeologico di Stenild e le altre scoperte in Danimarca

Il sito di Stenild, dove è stato scoperto il cerchio di legno, si trova all’interno di un’area ricca a livello archeologico. A pochi chilometri di distanza si trova un altro piccolo wood benge, una necropoli dell’età del Bronzo accompagnata da insediamenti risalenti allo stesso periodo. Dal 24 febbraio sono partiti nuovi importanti scavi così da poter continuare il lavoro di ricerca.

La Danimarca è un territorio ricchissimo di strutture archeologiche prestigiose, basti pensare alle scoperte avvenute sull’isola di Bornholm ma in questo caso il cerchio si distingue per dimensioni decisamente più imponenti. Il Vesthimmerlands Museum ha dichiarato che continuerà a condividere nuove informazioni che emergeranno da scavi e ricerche così da approfondire il tema di rituali e credenze che legano le antiche società europee.

Le differenze con Stonhenge

Nonostante all’occhio comune possa ricordare Stonehenge, le differenze non sono da sottovalutare. In primis il materiale, ligneo e non in pietra per la realizzazione del cerchio. Poi le diversità emergerebbero per ciò che riguarda lo scopo: secondo alcune ricerche contemporanee condotte dallo University College di Londra, Stonehenge non avrebbe più legami con calendario e osservatorio astronomico ma avrebbe avuto una funzione politica.

Il ritrovamento prezioso per la Danimarca è nelle mani di archeologi e studiosi che continueranno le proprie attività per rilevare al mondo sempre più curiosità sul tema; dobbiamo evidenziare però che non sarà visitabile ancora per molto tempo, infatti chi visiterà la nazione in estate non potrà accedervi; probabilmente per tutelarlo verrà spostato e ricostruito presso l’Ertebølle Centret.

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Wonder Woman, le location spettacolari del film da (ri)vedere

Wonder Woman è il film del 2017 di Patty Jenkins basato sul personaggio omonimo della DC Comics e, come molti altri cinecomics, esplora vari angoli del mondo come location della storia scritta da Allan Heinberg e interpretata dalla statuaria e magnetica Gal Gadot. Al suo fianco nel cast Chris Pine, Danny Huston, Connie Nielsen, Robin Wright, David Thewlis ed Elena Anaya in ruoli secondari. Wonder Woman è apparsa al cinema per la prima volta in Batman v Superman: Dawn of Justice e in questa sua avventura standalone Diana è una principessa amazzone che tenta di impedire che scoppi la prima guerra mondiale. Crede che Ares, l’acerrimo nemico delle Amazzoni, sia colui che ha istigato la guerra dopo aver ricevuto informazioni da Steve Trevor, un pilota e spia americano che si schianta sulla loro isola, Themyscira.

La trama del film è stata ispirata dai racconti degli anni 40 di William Moulton Marston, dai resoconti degli anni 80 di George Pérez su Wonder Woman e dalla versione New 52 del personaggio. Wonder Woman è un film d’azione emozionante reso memorabile dalla sua incredibile produzione e dai suoi sfondi. La maggior parte delle scene del film sono state girate in Italia e Inghilterra, con vasti paesaggi e monumenti iconici.

Dove è stato girato

In Italia, i produttori hanno trovato la location perfetta per girare l’isola amazzonica di Themyscira: la costa del Cilento, situata nella provincia di Salerno sul Mar Tirreno. Questo tratto di costa vanta un’incredibile bellezza naturale, con splendide formazioni rocciose apparentemente incontaminate dall’uomo. Il paesaggio incontaminato sembra più un paradiso mediterraneo che una normale location per le riprese, il che lo rende un’ambientazione da sogno per questo particolare film. In Inghilterra, Hatfield House nell’Hertfordshire è stata utilizzata come un’altra location per le riprese. Questa grande dimora signorile risale al 1611 ed è circondata da oltre sessanta acri di parco pieno di giardini lussureggianti, alberi secolari e prati ampi, tutti grandi aggiunte a un film dall’aspetto già epico.

Un viaggio in queste splendide location varrebbe la pena per chiunque fosse interessato a vedere dove è stato girato questo capolavoro cinematografico. I fan possono aspettarsi di essere portati in un’avventura attraverso luoghi mozzafiato che hanno mostrato Wonder Woman al suo meglio, da spiagge sabbiose e acque azzurre scintillanti a case storiche e giardini tentacolari. Visitare questi luoghi in prima persona offrirà uno sguardo unico su cosa si provava dietro le quinte durante le riprese, un’esperienza che nessun appassionato di cinema vorrebbe sicuramente perdersi.

Castel del Monte

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Castel del Monte ad Andria

Castel del Monte in Italia

In una scena del film Diana si intrufola nella torre dove è custodita l’ambita spada, sorvegliata da diverse guerriere amazzoni. Sconfigge le guardie con le sue eccezionali abilità di combattimento, usando il suo Lazo della verità per rivelare la posizione della spada. La torre fortificata da cui ruba ha un esterno CGI, ma il suo interno è in realtà Castel del Monte. L’imperatore Federico II lo costruì nel XIII secolo. La cittadella è situata su una collina ad Andria, nella regione sud-orientale italiana della Puglia. È un sito patrimonio dell’umanità UNESCO ed è considerato uno dei castelli più iconici e unici al mondo, sia per il suo design architettonico che per le sue origini misteriose. L’interno del castello vanta splendidi affreschi, intricati mosaici ed elaborati lavori in pietra. I visitatori possono esplorare le varie stanze e sale, ognuna con un fascino e un carattere unici.

Il Giardino di Villa Cimbrone a Ravello

La regina Ippolita spiega a Diana la leggenda della spada “assassina degli dei”. Secondo la storia, Zeus lasciò alle Amazzoni un’arma nota come “assassina degli dei” prima della sua dipartita, così che potessero essere pronte ad affrontare Ares al suo ritorno. Sebbene inizialmente esitante, Ippolita permette a sua sorella, il generale Antiope, di addestrare Diana come guerriera. Situato a Ravello, in Italia, il Giardino di Villa Cimbrone è un giardino storico e di una bellezza mozzafiato che incanta i visitatori da secoli. Il giardino è situato su una scogliera che domina il Mar Mediterraneo, offrendo viste mozzafiato sul paesaggio circostante e sul mare.

Il giardino fu creato nell’XI secolo dall’aristocratico Giovanni d’Afflitto come parte della sua villa, in seguito acquistata da Lord Grimthorpe nel XX secolo. Trasformò il giardino nell’attuale stile rinascimentale italiano, con diverse terrazze, sculture e fontane. Una delle principali attrazioni dei Giardini di Villa Cimbrone è la Terrazza dell’Infinito che offre viste panoramiche sulle colline circostanti e sul mare. Un altro punto forte è la statua di Mercurio, che si trova all’ingresso del giardino, accogliendo i visitatori. All’inizio, trovare l’indirizzo Via Santa Chiara, 26 a Ravello, può essere scoraggiante, ma con alcune semplici indicazioni, è abbastanza accessibile.

Ravello

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Il paesaggio di Ravello in Italia

Tilbury Fort in Inghilterra

Sotto l’influenza del Lazo di Hestia, Steve viene interrogato e rivela informazioni critiche, ovvero che fuori infuria una guerra di vasta portata e lavora come spia alleata. Confessa di aver rubato un taccuino alla dottoressa Isabel Maru, la chimica capo che lavora per i tedeschi. Il suo progetto è quello di creare una versione più letale del gas su ordine del generale Erich Ludendorff. Questa scena è stata girata nell’iconico Tilbury Fort. È un sito storico nell’Essex, in Inghilterra, noto per il suo ruolo nella difesa del paese dagli attacchi nemici. Costruito alla fine del XVII secolo, il forte era strategicamente posizionato alla foce del fiume Tamigi, fornendo una linea di difesa essenziale per Londra. Il forte ha svolto un ruolo chiave durante diversi conflitti, tra cui l’Armada spagnola nel 1588 e la guerra civile inglese a metà del 1600. Tuttavia, durante le guerre napoleoniche all’inizio del XIX secolo, il forte di Tilbury divenne davvero unico.

British Museum Londra

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Il British Museum di Londra

British Museum a Londra

La regina Ippolita illumina Diana sulla loro storia, incluso il motivo per cui Ares voleva distruggere l’umanità per gelosia. Nel tentativo di fermare Ares, altri dei lo combatterono, ma solo Zeus sopravvisse alla battaglia. Usando il suo potere rimanente, Zeus ferì Ares e lo costrinse a ritirarsi. Le riprese di questa scena tra Diana e sua madre hanno avuto luogo al British Museum. Una volta che Diana entra nella galleria, la coppia di tori alati assiri indica che questo è l’interno del British Museum, non “Parigi”. Il British Museum, situato nel cuore di Londra, è uno dei musei più grandi e completi del mondo. Vanta una collezione di oltre otto milioni di opere provenienti da diversi continenti e civiltà, che abbracciano migliaia di anni di storia umana.

Oltre alla sua vasta collezione, anche l’architettura del museo è impressionante, con la sua magnifica Great Court, progettata da Norman Foster, che è un capolavoro architettonico a sé stante. La Great Court è l’ingresso del museo ed è un luogo popolare per i visitatori che vogliono rilassarsi e apprezzare gli impressionanti dintorni. Situato nel vivace quartiere di Bloomsbury, il British Museum è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. Le stazioni della metropolitana più vicine sono Tottenham Court Road, Holborn o Russell Square, oppure puoi prendere una delle numerose linee di autobus che fermano fuori dal museo.

Louvre Parigi

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Il Museo del Louvre a Parigi

Il Louvre di Parigi

Diana Prince vive a Parigi ai giorni nostri quando riceve una lastra fotografica dalla Wayne Enterprises. La foto mostra lei e quattro uomini durante la prima guerra mondiale, scatenando ricordi del suo passato. Diana è cresciuta su un’isola segreta chiamata Themyscira. L’isola era la casa delle guerriere amazzoni, create dagli dei dell’Olimpo per proteggere l’umanità. Sua madre è la regina Ippolita. Questa scena è girata al Museo del Louvre a Parigi, in Francia, uno dei musei più rinomati e visitati al mondo. È ospitato in uno splendido edificio storico che risale al XII secolo. La collezione del museo comprende oltre 38.000 opere d’arte che vanno dalla preistoria al XXI secolo.

Oltre alla sua magnifica collezione, il Louvre è un capolavoro architettonico, con il suo iconico ingresso a piramide progettato da I.M. Pei che è diventato un simbolo di Parigi. Il museo attrae milioni di visitatori ogni anno che provengono da tutto il mondo per ammirare la sua vasta collezione d’arte e per sperimentare il ricco patrimonio culturale della Francia. Il museo ha subito diverse ristrutturazioni ed espansioni negli ultimi anni per accogliere la sua collezione in continua crescita e migliorare l’esperienza dei visitatori. Il museo si trova nel cuore di Parigi ed è facilmente raggiungibile in metropolitana, autobus, taxi o anche a piedi.

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Doha, 3 cose da vedere assolutamente nella capitale del Qatar

Pronti a partire per un viaggio dove il moderno convive con la tradizione, dove il mare si unisce al deserto e la cultura si accompagna al lusso e allo shopping sfrenato? Voliamo a Doha, la capitale del Qatar, che sia in occasione di un breve stopover durante un viaggio dall’altra parte del mondo o per una vacanza alla scoperta delle affascinanti terre affacciate al Golfo Persico, comprese Dubai e Abu Dhabi.

Dalla vista sul suggestivo skyline con grattacieli futuristici ai souq dove comprare diversi souvenir, fino ai suoi paesaggi naturali incontaminati, scopri cosa vedere a Doha, la città più popolosa degli Emirati Arabi che offre ai curiosi tantissime sorprese.

Il centro storico, tra cultura, religione, modernità e tradizione

Le moschee

Le moschee sono al centro della cultura di Doha e degli Emirati Arabi in generale. Si tratta di luoghi che lasciano a bocca aperta per la loro maestosità, come la moschea Imam Muhammad bin Abdul Wahhab, la più grande del Qatar, capace di ospitare fino a 30.000 persone. Dall’alto di una collina, quest’opera architettonica che unisce tradizione e modernità domina la città. Tutti possono visitarla, anche i non musulmani, prestando sempre attenzione a seguire le regole sull’abbigliamento e sugli orari di apertura.

Più piccola, ma non per questo meno affascinante, è la moschea del Fanar, che sorge proprio nella piazza davanti al Souq Waqif, in centro città. Ad attirare particolarmente l’attenzione è il suo minareto a spirale, che appare uguale da qualsiasi prospettiva lo si ammiri. Fa parte del Centro culturale islamico Al-Fanar Abdulla Bin Zaid Al Mahmoud, nome dato in onore del famoso studioso e fondatore del sistema giudiziario del Qatar. Non solo moschea e preghiere, in questo importante luogo cittadino si tengono anche numerosi eventi educativi e sociali.

Le Corniche, il lungomare di Doha

Lo skyline della città si staglia sul mare in uno dei punti più suggestivi da cui ammirarlo: le Corniche. Un lungomare con un grande viale pedonale di 7 km sul quale passeggiano lentamente local e turisti, ammirando scorci meravigliosi dall’alba al tramonto. Qui sono tanti i locali e ristorantini in cui poter deliziare il palato con specialità locali. Quando cala il buio, poi, le Corniche si trasformano in un ottimo punto di riferimento per la vita notturna.

Da ammirare, lungo il tragitto che collega il Museo Nazionale del Qatar al quartiere di West Bay, è il Pearl Monument, un’enorme scultura che raffigura una grande conchiglia che contiene una perla. Una celebrazione del passato di Doha, la cui economia era incentrata sulla pesca delle perle. Lungo il porto, inoltre, sono ormeggiate decine di antiche navi in legno (dhow), un tempo utilizzate per la pesca, una delle poche testimonianze del passato all’interno di questa città ultramoderna.

Pearl Monument a Doha, lungo le Corniche, Repubblica Dominicana

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Pearl Monument a Doha, lungo le Corniche

I musei

Dopo una passeggiata sul lungomare, si può andare alla scoperta della storia e della cultura locale visitando alcuni dei più importanti musei cittadini. Da non perdere il Museum of Islamic Art (MIA), situato su una piccola isola artificiale collegata alle Corniche. Nel Museo d’Arte Islamica si esplorano 14 secoli di storia con tantissimi artefatti islamici provenienti da tutto il mondo, oltre a una magnifica libreria che vanta un tesoro di 21 mila libri.

A poca distanza, sorge il Museo Nazionale del Qatar, altra tappa imprescindibile durante un viaggio a Doha. La sua struttura è inconfondibile, con linee morbide che ricordano una rosa del deserto. Reperti archeologici, manoscritti, antichi costumi e fotografie, riempiono di millenni di storia i 40 mila metri quadri del museo. Tra i tesori esposti, troverete il Corano di Al Zurbarah e il Tappeto di perle di Baroda, composto da più di 1 milione di perle, intrecciate con diamanti, rubini, zaffiri e smeraldi immersi nell’oro.

Se siete interessati ad esplorare l’arte moderna del mondo arabo (dal 1840 fino ai giorni nostri), invece, consigliamo l’Arab Museum of Modern Art, sitauto nell’Education City. Nel quartiere Msheireb Downtown Doha, invece, si trovano i Msheireb Museums: 4 edifici tradizionali in cui scoprire il passato del Paese, la storia legata alla schiavitù e alla più recente industria petrolifera.

I quartieri moderni e stravaganti

Doha è una città in continua evoluzione e proiettata verso il futuro: nuovi quartieri moderni sorgono continuamente e fanno a gara a qual è il più spettacolare. Tra quelli da vedere sicuramente, troviamo The Pearl: una grande isola artificiale composta da altri 3 quartieri, dove lusso e divertimento ricordano il Palm Jumeirah di Dubai. Si trova a 11 km a nord rispetto alle Corniche di Doha. La zona più curiosa? Il Qanat Quartier, ispirato all’intramontabile Venezia: qui potrete passeggiare e fare shopping tra le casette colorate affacciate ai canali attraversati dai tipici ponticelli.

A poca distanza si trova anche il quartiere Katara Cultural Village, un mix perfetto tra di storia, arte, religione, divertimento, cucina e mare. Qui c’è tutto: centro commerciale, teatro d’opera (Katara Opera House), spiagge, ristoranti e locali, diversi musei e una moschea.

Souq e luoghi dello shopping

Doha è anche sinonimo di shopping sfrenato, sia nei negozi lussuosi e moderni, sia nei più tradizionali souq. Il più celebre di questi è il Souq Waqif, che spicca come elemento legato all’anima più antica di Doha rispetto ai grattacieli e agli alti palazzi futuristici. Qui si possono acquistare colorati e profumati souvenir, dai tappeti variopinti alle spezie, dai gioielli alle ceramiche. Si passa poi al “mercato dei falchi”, il Falcon Souq, cdove poter ammirare diversi esemplari di questi volatili tra un negozietto di souvenir e altri che vendono oggetti e gioielli d’oro.

Per gli amanti del lusso, invece, nel quartiere di Katara si trova la Galleria La Fayette, in cui trovare capi d’alta moda, accessori, cosmetici e gioielli. Ma tante altre boutique si trovano anche lungo la celebre 21 High Street, nello stesso quartiere.

Mare e deserto, dove la natura non ha confini

Doha ha due anime: quella cittadina, moderna ma sempre legata alla tradizione, e quella naturale, divisa tra due elementi opposti, l’acqua e il sole, che formano paesaggi bellissimi, il mare e il deserto.

La città sorge su una laguna affacciata al Golfo Persico e riserva splendide spiagge in cui rilassarsi baciati dai caldi raggi solari. Tra le più belle troviamo West Bay Beach, sulla quale si affaccia il quartiere degli affari. È adatta a tutti, visto che ha diversi servizi e attrazioni per adulti e bambini. Presente anche una rampa di accessibilità per aiutare le persone con problemi di mobilità ad accedere all’acqua.

A poca distanza si trova invece Katara Beach, proprio di fronte al quartiere Katara Cultural Village, dove poter passare piacevoli momenti di relax e cimentarsi in sport d’acqua adrenalinici.

Katara Beach al tramonto, Doha

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Katara Beach al tramonto, Doha

Un altro angolo di paradiso è rappresentato da Banana Island a poca distanza dall’aeroporto. “Maldive del Qatar” è il suo soprannome, ed effettivamente tutto ricorda queste isole paradisiache. Nonostante sia occupata quasi interamente da un resort, tutti possono accedere alla sua spiaggia acquistando un biglietto d’ingresso giornaliero.

Spostandosi di pochi km a sud da Doha, fuori dal contesto cittadino, si trovano altre splendide mete come Al Wakra Beach, Simaisma Beach e Al Thakhira Beach. Quest’ultima è caratterizzata da una rigogliosa foresta di mangrovie da esplorare pagaiando su un kayak.

E dopo l’immersione in mare, vi aspetta la scoperta dei territori desertici del Qatar con escursioni a bordo di auto 4×4 o trasportati dai cammelli. Non mancano le avventure anche nel deserto, come le divertenti discese dalle dune con la sandboard. Da raggiungere è anche la Riserva naturale di Khor Al-Adaid. Qui uno stretto canale forma un mare interno abbracciato dal deserto: un vero spettacolo della natura.

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Viaggio nella Guyana francese, uno scampolo d’Europa all’equatore

Immaginate di ritrovarvi immersi in un luogo dove la natura selvaggia incontra la storia e le tradizioni affascinanti di una popolazione multietnica, dove tanti angoli sono ancora tutti da esplorare e la bellezza più pura e incontaminata è in grado di stupire ad ogni passo. Dalle cittadine intrise dei profumi e dei sapori delle pietanze tipiche, che si mescolano allo spirito festaiolo della popolazione e alle leggende della tradizione, passando per le foreste rigogliose attraversate dai fiumi in cui ammirare uccelli variopinti e animali rari, terminando sulle coste con spiagge paradisiache: la Guyana francese è un caleidoscopio di avventure che meritano di essere vissute a pieno, in ogni attimo di un viaggio indimenticabile oltreoceano.

Scopri dove si trova questo angolo di paradiso e cosa vedere assolutamente.

Dove si trova la Guyana francese

La Guayana francese è un angolo remoto dell’America meridionale di estrema bellezza. Si tratta del più grande dipartimento d’oltremare della Francia, confinante a sud e a est con il Brasile, a ovest con il Suriname. A Nord, invece, si affaccia sull’Oceano Atlantico. Degli 85.000 km² che compongono la sua superficie, il 96% è costituito da zone boschive rigogliose. Si tratta dell’ampia distesa di foresta Amazzonica francese, che è un invito alla scoperta.

Il capoluogo della Guyana francese è Cayenne (Caienna), la città più popolosa della regione, ma anche la più piccola. A poca distanza, nella città di Matoury, si trova l’aeroporto di riferimento per raggiungere la Guyana francese, il Félix Eboué (CAY), collegato con voli diretti di diverse compagnie aeree in partenza da Parigi e Amsterdam. Per arrivare dall’Italia è quindi necessario fare scalo in una di queste città.

Il periodo migliore per raggiungere questo paradiso naturale? Considerato il clima tropicale caldo-umido della Guyana francese, con molte precipitazioni durante tutto l’anno e temperature tra i 20°C e i 32°C, il momento più adatto per viaggiare in questa regione è nel cuore della stagione secca, ovvero nei mesi di settembre e ottobre, i meno piovosi dell’anno.

Cosa vedere nella Guyana francese

La Guyana francese è molto più di una regione sudamericana: è un crocevia di popolazioni, storie, culture, tradizioni e bellezze naturali che lasciano davvero il segno. Scopri cosa non perderti durante un viaggio in questo angolo di paradiso.

Isola del Diavolo, Guyana francese

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Isola del Diavolo, Guyana francese

La capitale Cayenne

Una volta atterrati in Guyana francese, la prima cosa da vedere è sicuramente la sua capitale, Cayenne (o Caienna). Una cittadina capace di incantare con il mix perfetto tra fascino creolo, architetture coloniali, tradizioni francesi mescolate con le influenze amerinde e africane, dove ogni angolo trasuda secoli di storia e di scambi culturali.

Da non perdere, nel cuore pulsante della vivace Caienna, i suoi mercati della frutta e della verdura, veri tripudi di colori e sapori autentici, e i mercati del pesce, ottima specialità delle coste regionali (in particolare il pesce boucané, ovvero affumicato). Ci si tuffa poi nel passato di queste terre visitando il Fort Cépérou, sul monte omonimo, risalente al XVII secolo, un’imponente testimonianza della sua storia coloniale. Da qui si gode di una vista mozzafiato sulla città e sul mare circostante.

Fort Cépérou, in Guyana francese

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Fort Cépérou, Guyana francese

A poca distanza dal castello, sorge Place des Palmistes, in cui addentrarsi per una camminata ammirando le sue eleganti costruzioni coloniali e le tantissime palme che la caratterizzano. È questo il fulcro della movida cittadina, con numerosi locali e negozi di artigianato locale dove poter acquistare splendidi souvenir come porcellane, ricami e statuette in legno.

A soli 800 metri a piedi, in Rue Madame Payé, merita una visita anche il Museo delle Culture della Guyana, ricco di elementi che fanno fare un tuffo nella vita quotidiana del passato nelle famiglie di Cayenne e del Guyana francese in generale.

Isole della Salvezza

Le chiamano isole della Salvezza, le isole du Salut, ma non per caso: qui, in questo arcipelago di origine vulcanica formato da tre isolette (Île du Diable, Île Royale e Île Saint-Joseph), a 15 km dalla costa, venivano rinchiusi i prigionieri fino al 1954. In particolare, l’isola del Diavolo ospitava un carcere molto severo e famoso per aver ispirato il film “Papillon”, i cui resti sono ancora oggi visitabili. Ma oltre alle testimonianze del passato, le isole du Salut offrono luoghi da sogno, con spiagge dalla sabbia bianchissima e acque turchesi in cui immergersi per fare snorkeling. Per raggiungerle si parte in barca da Kourou.

Antica prigione sull'isola del Diavolo, in Guyana francese

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Antica prigione sull’isola del Diavolo, Guyana francese

St. Laurent du Maroni

La città di Saint Laurent è stata fondata nel 1858 come penitenziario: qui venivano accolti i detenuti ed ancora oggi sono numerose le testimonianze del suo passato. Alcuni edifici coloniali, infatti, sono oggi visitabili. Nello stesso centro cittadino, inoltre, si può fare una visita all’ultima distilleria rimasta, ovvero la St. Maurice (ingresso gratuito, ma necessaria la prenotazione).

Il Parco Amazzonico della Guyana

Il Parco Nazionale Amazzonico, che si estende per oltre 30.000 kmq, è uno meraviglioso scrigno di biodiversità popolato da migliaia di specie vegetali e animali. Un polmone verde che merita di essere esplorato durante un viaggio in Guyana francese. Vi si può accedere dal cielo oppure a bordo di una piroga, sempre accompagnati da guide esperte locali, navigando sui fiumi Maroni e Oyapock, abitati dalle etnie amerindie e bushinengue.

Le spiagge sull’oceano

Lungo le coste della Guyana francese non mancano splendide spiagge in cui rilassarsi e godere pienamente del clima perennemente estivo di queste terre. La più pittoresca? È la spiaggia Rémire-Montjoly, a soli 10 km a sud-est della capitale. Un’ampia lingua di sabbia bianca bagnata dall’acqua fresca dell’oceano, ottima meta per appassionati di kitesurf.

Cosa fare nella Guyana francese

Sono diverse le avventure riservate ai curiosi viaggiatori della Guyana francese, che offre paesaggi variegati nei quali dedicarsi a diverse attività di esplorazione e divertimento.

Assistere alla deposizione delle uova delle tartarughe giganti

Se siete alla ricerca di esperienze emozionanti e indimenticabili, la Guyana francese ne offre alcune davvero speciali, come la possibilità di vedere le grandi tartarughe marine deporre le proprie uova. Sono tre le specie protette che si possono ammirare: le tartarughe liuto (le più grandi del mondo), olivastre (le più piccole) e verdi. Il periodo migliore per ammirarle va da febbraio a fine agosto, quando di notte iniziano a scavare per trovare la dimora per le loro decine di uova. Per farlo, però è bene prestare attenzione a non disturbarle, posizionandosi alle loro spalle e utilizzando una torcia tascabile a luce rossa.

Le zone migliori in cui avvistarle? Il sito Awala-Yalimapo, autentico villaggio amerindio nella riserva naturale di Alama, nel nord-ovest della Guyana (a 270 km da Caienna), e la penisola di Caienna. Per un’avventura totalmente wild, potete scegliere di dormire in un “carbet”, un alloggio tipico e molto pittoresco in cui assaggiare anche la cucina tradizionale locale.

Tartaruga Liuto sulle spiagge della Guyana francese

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Tartaruga Liuto sulle spiagge della Guyana francese

Ammirare il lancio di un razzo Ariane a Kourou

Le avventure uniche che questo territorio offre non si esauriscono qui. Sì, perché tutti gli appassionati dello spazio e i curiosi possono ammirare da vicino la partenza di un razzo Ariane e Vega o della navicella Sojuz. Dove? Al Centre Spatial Guyanais (CSG), situato vicino alla città di Kourou (60 km più a Nord di Cayenne, lungo la costa), voluto da Charles de Gaulle e costruito considerando i notevoli fattori positivi del luogo, tra cui la scarsa densità di popolazione e la vicinanza dell’Oceano e all’equatore.

I lanci avvengono solo alcuni giorni all’anno e in tali occasioni non si può accedere alla base spaziale, ma potrete comunque ammirare i razzi anche dai luoghi circostanti. Qui c’è anche il Museo dello Spazio, adatto soprattutto ai bambini, con giochi interattivi per coinvolgerli nella scoperta di questo mondo.

Centre Spatial Guyanais, in Guyana francese

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Centre Spatial Guyanais, Guyana francese

Fare un’escursione nella foresta Amazzonica

Vi piacerebbe immergervi nella natura incontaminata della foresta Amazzonica? In Guyana francese questo è possibile all’interno del Parco Amazzonico. Vi si accede solo via fiume o con voli interni e le escursioni (di uno o più giorni) devono essere fatte con guide esperte locali. Tra i vari percorsi possibili, c’è anche quello che parte da Soul, a 45 minuti di volo da Cayenne, e arriva ai Monti Galbao, dai quali poter ammirare l’immensità del polmone verde più famoso al mondo.

Immergersi nelle tradizioni locali, dal Carnevale ai piatti tipici

Se visiterete Caienna nel periodo del Carnevale, tra i più lunghi al mondo (solitamente va da gennaio a marzo), potrete vivere tutta la magia della festa più sentita dell’anno. Un tripudio di colori vivaci, musiche, costumi, che animano il cuore della città per intere settimane e durante il Martedì grasso. Le regine del Carnevale qui sono le Touloulous, donne travestite e mascherate con abiti variopinti per rendersi irriconoscibili, che ballano ogni sabato sera nei locali della città: uno spettacolo indimenticabile.

Immergersi pienamente in un luogo significa provarne anche le specialità gastronomiche locali. Da provare in Guyana francese il pollo o il pesce boucané (affumicato), il blaff (court-bouillon, ovvero brodo, di cipolle, aglio, sedano e basilico), la pimentade (court-bouillon alla salsa di pomodoro) o la cougnade (pesce alla griglia). Infine, il bouillon d’awara: la polpa del frutto dell’awara insieme a un lesso a base di pollo o pesci boucané. Immancabili poi le spezie, come noce moscata, zenzero, cannella, pepe e peperoncino.

Navigare sul fiume Maroni

Non solo mare e foreste tropicali, nella Guyana francese ci si può cimentare nella navigazione del corso d’acqua più lungo del Paese: il fiume Maroni, con i suoi 520 Km che segnano il confine con il Suriname. Potrete partecipare ad escursioni in piroga che durano 4-5 giorni partendo da Saint Laurent du Maroni fino a Maripasoula.

Durante l’avventurosa navigazione del fiume, poi, ci si ferma per visitare villaggi indios, si fanno trekking nella foresta e si alloggia in capanne confortevoli a contatto con la natura. Un’esperienza unica, autentica, memorabile.

Navigare lungo il Fiume Maroni, Guyana francese

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Navigare lungo il Fiume Maroni, in Guyana francese
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I magnifici luoghi del film Anora che ha sbancato agli Oscar

Alla notte degli Oscar ha sbancato Anora, il film campione d’incassi che ha conquistato ben cinque premi. La storia di una “Pretty Woman” contemporanea ha raggiunto un risultato da record nella notte più glamour dell’anno a Los Angeles. Ma dov’è stato girato? Scopriamo insieme quali sono le location di Anora e i luoghi riconoscibili all’interno della pellicola.

Dove è stato girato Anora

Girato nel 2023 e pubblicato nel 2024, il film Anora diretto da Sean Baker ha fatto un boom alla notte degli Oscar di Los Angeles conquistando ben 5 premi all’interno del Dolby Theatre. La storia coinvolgente che è stata descritta come una Pretty Woman contemporanea ha scelto come location il quartiere di Brooklyn, la mondana New York e alcune zone di Las Vegas.

Le riprese di Anora tra Brooklyn e Coney Island

Da sfondo a Anora c’è il quartiere di New York cosmopolita: stiamo parlando di Brooklyn. Tra le zone principali toccate c’è Brighton Beach che i local soprannominano Little Odessa per l’alta presenza di comunità russa. Proprio qui vive la protagonista interpretata da Mikey Madison. Le strade affollate, i piccoli negozi e i ristoranti tipici russi donano autenticità alla narrazione. Non meno rilevante heepshead Bay, con il suo lungomare pittoresco e i ristoranti di pesce, è stato scelto per alcune scene che riflettono il contrasto tra il sogno americano e la dura realtà della vita degli immigrati.

Alcune riprese rendono riconoscibile Coney Island con il parco diventato icona grazie alla famosa passeggiata sul lungomare utilizzata in tantissimi film e serie tv. Con un’atmosfera nostalgica e decadente rappresenta pienamente il messaggio di speranza e disperazione che attanaglia la protagonista. Tra le scene più suggestive c’è però la ripresa nella villa dell’oligarca russo nel quartiere di Mill Basin; si tratta di una casa extra lusso appartenuta a Vasilij Anisimov: proprio qui si svolge l’irruzione nella casa di Vanja, un punto di svolta per la narrazione che ha richiesto ben 10 giorni di riprese.

Midwood è un altro quartiere di Brooklyn utilizzato per diverse riprese del film: qui a spiccare sono gli edifici residenziali più celebri e le strade tranquille che fanno da cartolina per le scene più riflessive e intime. Sean Baker ha poi spostato alcune immagini presso Cropsey Avenue per poter avere uno stile più realistico e autentico.

Da New York a Las Vegas: le location di Anora

Oltre a Brooklyn e New York, alcune riprese di Anora hanno Las Vegas sullo sfondo. Simbolo del sogno americano custodisce numerose illusioni e incarna alla perfezione il desiderio di farcela, la lotta per la sopravvivenza e ciò che rappresenta alla perfezione la città del peccato. Il sogno per la protagonista si rivela più effimero del previsto e tra le location riconoscibili c’è la Little White Wedding Chapel un luogo simbolico, famoso per i suoi matrimoni lampo, è perfetto per rappresentare l’incontro tra romanticismo e improvvisazione, temi centrali della pellicola. Altrettanto riconoscibile il Palms Casino Resort, qui si svolgono momenti di disillusione alternati ad euforia.

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Le location del film Borotalco, la commedia di Verdone con protagonista Eleonora Giorgi

Viaggiando nel cinema italiano c’è un titolo cult che tutti conoscono: Borotalco, la commedia di Carlo Verdone del 1982. Ripercorrere la trama e le location è un modo per rendere omaggio a Eleonora Giorgi, protagonista della pellicola e vincitrice del David di Donatello, che è scomparsa dopo una lunga malattia lasciando un vuoto nel mondo dello spettacolo italiano.

Un omaggio a Roma

Come tutte le commedie di Verdone, anche il film Borotalco con protagonista Eleonora Giorgi non poteva che essere un omaggio a Roma. La storia girata nel 1982 è a tutto gli effetti un affresco nostalgico della Città Eterna nei primi anni ’80. La bellissima location fa da sfondo alla storia di Sergio e Nadia spaziando tra Trastevere e zone più borghesi. Tra strade trafficate, botteghe storiche e quartieri residenziali c’è una Roma da riscoprire attraverso le scene di Borotalco con una splendida Eleonora Giorgi che ha conquistato il David di Donatello con questa interpretazione.

Le prime scene tra piazza Bernardo Zamagna e San Gregorio al Celio

Una delle prime scene della pellicola ci porta a scoprire Nadia e Sergio che si preparano per incontrare i rispettivi fidanzati all’interno di piazza Bernardo Zamagna. Si tratta di una zona residenziale di Roma che diventa però il punto di svolta dell’avventura cinematografica. Un’altra area molto importante per il film è l’edificio in via del Conservatorio, qui i due attori avranno il colloquio che cambierà per sempre le loro vite. Sergio è impegnato a cercare di vendere enciclopedie e tra le zone in cui viene ripreso c’è la piazza davanti alla chiesa di San Gregorio al Celio. Davvero cult il cartello “la musica avvicina a Dio” con la scena che mostra ironicamente tutta la sua goffaggine. Augusto, il padre di Rossella, incontra Sergio nel suo negozio di alimentari per una conversazione tutt’altro che rassicurante in via San Paolo ma poi le riprese si spostano verso via della Farnesina dove vive Manuel Fantoni.

Dal teatro Tenda alla galleria Alberto Sordi

Una delle scene diventate più famose per la pellicola? Quella del camerino di Lucio Dalla. È girata in piazza Mancini all’interno del teatro Tenda, un luogo che trasmette l’atmosfera dei grandi eventi musicali anni ’80. Un altro luogo assolutamente riconoscibile? Quella che oggi conosciamo come galleria Alberto Sordi e al tempo chiamata galleria Colonna. Qui Sergio e Nadia si incontrano prima di un viaggio inaspettato.

La scena girata a Ostia

I due fuggono verso Ostia e più precisamente alla pineta tra via Cristoforo Colombo e il litorale; il paesaggio è suggestivo e ricorda a moltissimi romani momenti di spensieratezza della loro giovinezza facendo vivere una delle zone del litorale più battute dai romani.

La chiesa del matrimonio

Una curiosità riguarda la scena del matrimonio tra Sergio e Rossella: gli esterni sono quelli di San Giorgio al Velabro ma per gli interni Verdone ha scelto di girare la scena a Santa Maria in Domnica alla Navicella; una scelta stilistica e cinematografica per dare un’atmosfera solenne.

Le pellicole di Carlo Verdone restano un cult per l’Italia: il Belpaese e in modo particolare la zona di Roma vengono omaggiate attraverso film destinati a fare la storia del cinema.

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Sta per ripartire il Treno dei Vini dell’Etna: le novità di quest’anno

Tra i territori di vini di qualità in Italia spicca la Sicilia. L’isola amatissima dai turisti propone un itinerario alla scoperta delle etichette più prestigiose sfruttando un mezzo di trasporto su rotaie. Hai mai pensato di esplorare l’Etna in treno? Con il nuovo tour 2025 in partenza da aprile per scoprire la strada dei vini dell’Etna è possibile, perché la Sicilia non è solo mare e spiagge ma ha davvero tanto da raccontare.

Scoprire l’Etna in treno

In Italia sono tante le regioni che stanno creando soluzioni originali di viaggio per esplorare il territorio così da combattere il fenomeno dell’overtourism. In Sicilia, per esempio, è stato progettato un nuovo tour 2025 per il treno dei vini dell’Etna, un’esperienza che conquista l’attenzione con un itinerario sensoriale.  Il tragitto attraversa il paesaggio vulcanico regalando viste straordinarie sulle pendici del monte: l’atmosfera sembra quasi farci fare un viaggio fuori dal tempo con la natura che domina la scena.

Chiaramente il tour non si limita alle bellezze del paesaggio, include alcune soste per scoprire il territorio attraverso calici di Etna DOC in borghi dall’anima autentica, il tutto accompagnato da specialità local da non perdere.

Il nuovo itinerario 2025 per il Treno dei Vini dell’Etna

Il treno dei vini dell’Etna per il 2025 ha rivoluzionato il programma proponendo un ampliamento di percorso. I viaggiatori potranno così esplorare il versante sud-est del vulcano dove sorgono tantissime aziende vitivinicole e altre imprese legate alle specialità gastronomiche. L’itinerario darà modo di scoprire una prospettiva inedita del territorio siciliano valorizzandolo al massimo.

Tra le news un servizio di biglietteria nel centro di Catania all’interno di palazzo Scamacca e un punto informativo annesso così da aiutare i turisti nella scelta del tour. Chiaramente i ticket saranno acquistabili anche online in pochi clic tramite sito ufficiale. In aggiunta è previsto il lancio del Vinobus Etna Wine Bus, un itinerario enogastronomico ancora più approfondito che parte dal centro di Catania per poter visitare le cantine e le aziende olivicole della zona, vivendo un viaggio dedicato interamente alla scoperta delle eccellenze del territorio.

Il biglietto include il prezzo del treno Circumetnea, una guida dedicata e un transfer in wine bus presso 2 cantine e presso un borgo storico (Castiglione di Sicilia o Randazzo). In aggiunta si potrà partecipare a 2 degustazioni in 2 cantine con inclusi 2 calici ciascuna e un piatto di specialità local in accompagnamento.

Treno dei Vini dell’Etna itinerario

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Un viaggio nei sapori della tradizione con il Treno dei Vini dell’Etna

La strada dei vini dell’Etna

Possiamo descrivere la strada del vino dell’Etna come un percorso unico per appassionati di enoturismo così da poter scoprire un territorio spettacolare simbolo del patrimonio enogastronomico regionale. Un itinerario che vuole essere un vero e proprio omaggio alla viticoltura eroica di un terreno impegnativo da gestire. Le numerose soste porteranno i visitatori alla scoperta di cittadine dall’atmosfera popolare e fortemente legata al territorio.

Il turismo slow sta vivendo una forte crescita attirando visitatori da ogni parte del mondo: non sono solo cittadini italiani ma viaggiatori provenienti da tutto il mondo  a voler scoprire quella che è la produzione vinicola sinonimo di eccellenza.

Il Treno dei Vini dell’Etna continua quindi a rappresentare un’opportunità straordinaria per esplorare il vulcano più alto d’Europa in un modo nuovo, tra gusto, cultura e paesaggi mozzafiato.

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Cosa vedere a La Romana, perla scintillante dei Caraibi

Quando si pensa a un paesaggio marittimo da cartolina, la mente ci trasporta in quei paradisi in terra formati da spiagge dalla sabbia candida e bagnata da uno specchio d’acqua turchese e perfettamente cristallino, il tutto incorniciato dai colori vivaci di una vegetazione ricca e profumata. Non esistono solo nei sogni, questi luoghi. In Repubblica Dominicana ne potete trovare uno che, sebbene non sia tra i più celebri del Paese, è uno scrigno di tesori di rara bellezza e un ottimo punto per raggiungere tante altre famose località: La Romana.

Il suo nome richiama l’Italia ed è proprio nello Stivale che ritrova buona parte della storia delle sue origini. Scopri il suo centro storico passeggiando tra antichi edifici coloniali e piazze in cui si svolge quotidianamente la vita locale, ed esplora i suoi dintorni, ricchi di perle naturali da ammirare. Tra mare, relax, cultura, tradizioni ed esperienze memorabili, scopri cosa vedere e cosa fare in un viaggio a La Romana, regione dall’atmosfera magica tutta da esplorare.

Dove si trova La Romana

La Romana è la città capoluogo dell’omonima Provincia situata lungo l’incontaminato litorale sud orientale della Repubblica Dominicana, a circa 100 km da Santo Domingo, la capitale. Servita da un aeroporto internazionale, è ottimamente collegata con le altre celebri località del Paese. Per questo motivo, è sempre stata un ottimo crocevia di scambi economici e commerciali, ma anche turistici.

Per raggiungere facilmente La Romana dall’Italia, si possono prendere comodi voli diretti dagli aeroporti di Milano Malpensa e di Roma Fiumicino (il viaggio dura circa 10 ore).

Cosa vedere a La Romana

Sono tante le sorprese che La Romana riserva a coloro che scelgono di esplorarla. Dalle spiagge da sogno ai quartieri più particolari, fino alle meraviglie naturali che il territorio circostante custodisce con cura, scopri tutti i luoghi e le attrazioni imperdibili da vedere in un viaggio in questo magico territorio caraibico.

Villaggio Altos de Chavón

La prima tappa obbligata a La Romana è sicuramente il pittoresco Altos de Chavón. Si trova poco fuori dalla città, verso est, ed è un vera meraviglia architettonica: sembra un villaggio mediterraneo del 1.500, costruito interamente in pietra corallina. Il suo nome è legato al Belpaese, poiché venne progettato dall’architetto italiano Roberto Coppa. Tra le viuzze che si snodano lungo il colle su cui sorge Altos de Chavón, spiccano una fontana “dell’amore”, diversi negozietti e la chiesa di San Stanislao con il campanile da cui ammirare uno dei migliori panorami sul territorio circostante e sul fiume Chavón. Qui è possibile visitare anche il Museo Archeologico Regionale, il Museo di Arti Visive e un bellissimo anfiteatro.

Villaggio Altos de Chavón, La Romana, in Repubblica Dominicana

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Villaggio Altos de Chavón, La Romana

Casa del Campo Marina

A poca distanza dal folcloristico Altos de Chavón sorge uno dei luoghi turistici più incantevoli ed esclusivi dei Caraibi: la località di Casa del Campo Marina. Qui maestosi resort e strutture turistiche di alto livello ricreano un paesaggio che sembra uscire da un film. Questa grande area si affaccia su un mare turchese, dove sorge anche una lussuosa area portuale in cui passeggiare tra i numerosi ristoranti, locali e boutique presenti.

San Pedro de Marcoris

A circa 40 km a ovest di La Romana (avvicinandoci quindi a Santo Domingo), sorge un villaggio che merita una visita: San Pedro de Marcoris, celebre per i suoi meravigliosi paesaggi, la sua maestosa cattedrale, che unisce stile gotico e romanico, e il lungomare che è fulcro della vita cittadina. Nel parco centrale del villaggio, inoltre, sorge un’oasi verde dove prendono vita diversi eventi sportivi che riuniscono migliaia di persone nell’arco dell’anno.

Cueva de las Maravillas

Tra La Romana e San Pedro si trova una delle attrazioni imperdibili della zona: la Cueva de las Maravillas, e si tratta proprio di una meraviglia, come suggerisce il suo stesso nome. Un grande insieme di grotte che conserva ancora oggi incisioni rupestri e pittogrammi risalenti a migliaia di anni fa, all’età precolombiana. Stalattiti e stalagmiti, inoltre, ricreano un paesaggio quasi fiabesco, arricchito da una piscina sotterranea di acqua cristallina.

Cueva de las Maravillas, vicino a La Romana, in Repubblica Dominicana

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Cueva de las Maravillas, vicino a La Romana, in Repubblica Dominicana

Isola Catalina e Parco Nazionale del Este

Se siete amanti della natura selvaggia e incontaminata, non potete perdere la visita all’isola Catalina, situata quasi di fronte alla città di La Romana e a soli 2 km dalla costa. Questo lembo di terra è ricompreso dal Parco Nazionale del Este, un scrigno prezioso di biodiversità con spiagge bianchissime e un mare turchese tra i più belli al mondo, arricchito dalla preziosa barriera corallina e dalle rigogliose foreste di mangrovie.

Le spiagge paradisiache da Bayahibe all’Isla Saona

Tanti le hanno già sentite nominare almeno una volta nella vita: Bayahibe e Isla Saona (scoperta da Cristoforo Colombo) sono le mete turistiche per eccellenza della Repubblica Dominicana. Spiagge dalla sabbia bianchissima e soffice lambita da acque cristalline e calme, con chioschi in cui bere dissetanti cocktail e dove mettere in pausa ogni stress quotidiano per rigenerare corpo e mente. In questo territorio spiccano anche Playa Bavari e Playa Maca e Punta Cana, tra le spiagge più celebri e suggestive al mondo. Una curiosità sull’isola di Saona? Riguarda proprio il suo nome, che fu scelto per omaggiare la città ligure di Savona, con la quale è anche gemellata.

Isola di Saona, in Repubblica Dominicana

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Isola di Saona, Repubblica Dominicana

Cosa fare a La Romana

Non mancano le esperienze più adrenaliniche e memorabili da vivere a La Romana, dagli sport acquatici alle avventure tra le piantagioni di canne da zucchero, dai voli appesi ad una fune all’immersione nei sapori tipici di questa terra baciata dal sole. Scopri tutto quello che puoi fare a La Romana.

Tour in una fabbrica di sigari

Non si può parlare di Repubblica Dominicana senza citare i celebri sigari che qui vengono prodotti, spesso scelti come souvenir da portare ad amici e parenti al rientro dal viaggio. Dalla Macorix, passando per La Flor Dominicana e fino alla Tabacalera de Garcia, sono diverse le realtà in cui potersi avventurare in un tour guidato alla scoperta della produzione dei sigari tradizionali, seguendo quindi il procedimento svolto dal bonchero, che parte dalla foglia della pianta di tabacco fino ad arrivare al prodotto finale.

Canopy tra la vegetazione del fiume Cumayasa

Natura e divertimento possono coesistere? Decisamente sì, grazie ai percorsi di canopy, che permettono di spostarsi tra varie piattaforme appesi a delle carrucole tra gli alberi, ammirando così il paesaggio del fiume Cumayasa dall’alto, da un’angolazione decisamente diversa dal solito. Un’avventura ideale per coloro che cercano esperienze memorabili e a stretto contatto con la natura.

Kayak e paddleboarding lungo il fiume Chavón

Amanti degli sport sull’acqua e avventurieri, non perdetevi l’esplorazione del fiume Chavón, con le sue acque calme, a bordo di un kayak o di un paddleboard. Un ottimo modo per scoprire l’importanza storica e naturalistica di questo corso d’acqua, essenziale per questo territorio. I meno temerari possono comunque navigare lungo il fiume Chavón a bordo di una barca, facendo alcune soste per visitare i villaggi di pescatori locali affacciati sulle sue rive.

Snorkeling a Catalina Island

Se sognate di immergervi nelle acque turchesi di La Romana per avvistare la flora e la fauna sottomarina caraibica, allora dovreste raggiungere l’Isola Catalina, con uno dei fondali marini più spettacolari al mondo: potrete così nuotare tra coralli colorati e specie marine di ogni genere, dai pesci tropicali alle tartarughe, dalle razze agli squali.

Spiaggia dell'isola Catalina, in Repubblica Dominicana

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Spiaggia dell’isola Catalina

Tour nelle piantagioni di canna da zucchero

La storia de La Romana è legata a doppio filo all’industria della canna da zucchero. Le immense distese di questa pianta sono infatti uno dei simboli della regione, che ne hanno permesso il grande sviluppo economico. Per conoscere i processi di lavorazione dello zucchero, è possibile seguire diversi tour tra le piantagioni, con visite guidate a piedi, in auto a bordo di un buggy o di un quad, oppure anche a cavallo.

Assaporare i piatti tipici della tradizione

La cucina della Repubblica Dominicana è un caleidoscopio di sapori, profumi e colori che si mescolano all’interno dei piatti tipici della tradizione, riflesso delle influenze africane, indigene e spagnole del territorio. Cosa provare? Sicuramente la Bandera Dominicana, piatto nazionale della Repubblica Dominicana: riso, carne (generalmente pollo, manzo o maiale) e fagioli rossi (o neri), accompagnati da insalata e platano fritto. Da non perdere anche il mangu (platano bollito e schiacciato) accompagnato da uova, formaggio avocado e salame, oppure il sancocho (zuppa ricca di carne e verdure. Non mancano le specialità di pesce fritto e la salsa chimichurri dominicana, e infine i dolci: l’arroz con leche (riso con latte, un dolce tipico) e le habichuelas con dulce (zuppa a base di fagioli neri o rossi, latte di cocco, zucchero e spezie).