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L’effetto delle serie tv sul turismo: l’esempio di White Lotus

Che i film e le serie tv abbiano un impatto sul nostro modo di viaggiare e, soprattutto, sulla destinazione da scegliere è ormai evidente a tutti. Una serie in particolare, però, sta facendo parlare molto di sé per il suo potenziale turistico, tanto da essere stato coniato un termine ben preciso per raccontare questo fenomeno: “l’effetto White Lotus”. I turisti attratti da questo trend rappresentano una categoria ben precisa, ossia persone facoltose che possiedono una visione sfarzosa delle vacanze, tra hotel lussuosi e ambientazioni glamour.

Che la serie tv sia un prodotto di successo è un dato di fatto considerando il numero di ascolti: si tratta di un prodotto incalzante che attira, dove i protagonisti sono turisti ricchi e belli e l’azione è avvincente. Nonostante l’apparenza di paradiso veicolata dall’hotel lussuoso e dai paesaggi, lo spettatore sa che qualcosa di terribile sta per accadere. Il tutto è impreziosito dalle location spettacolari: nella prima stagione le Hawaii, nella seconda Taormina e nella terza la Thailandia.

Location che, dopo l’uscita degli episodi, hanno assistito a un boom esorbitante di prenotazioni. Questo è l’effetto White Lotus, un fenomeno che, se da una parte porta benefici e fa girare l’economia del Paese protagonista, dall’altro potrebbe trasformarlo nella classica vittima del proprio successo.

L’effetto di White Lotus a Taormina

Tutti vogliono soggiornare al White Lotus, un’ambizione evidente fin dalla prima stagione filmata alle Hawaii e, soprattutto, dalla seconda girata in Italia. Protagonista è stata Taormina, in Sicilia, dove si trova il lussuoso San Domenico Palace appartenente alla catena canadese Four Seasons.

Il resort ha beneficiato dell’effetto White Lotus generando grandi numeri: nel dicembre del 2022, un paio di settimane dopo l’uscita dell’ultimo episodio della serie, la direttrice delle strutture italiane del Four Seasons ha dichiarato che l’hotel aveva avuto un picco di visite web dagli Stati Uniti, dal Regno Unito e dall’Australia dovuto all’interesse generato dalla serie.

A confermare l’interesse su Taormina grazie alla serie sono le stesse agenzie di viaggio e i tour operator, che hanno dichiarato un aumento delle vendite di viaggi in Sicilia in concomitanza con l’uscita della serie. Inoltre, per soddisfare i turisti, sono stati creati anche dei pacchetti tematici dedicati ai luoghi mostrati nella serie. La stessa cosa che è presente, per esempio, a Dubrovnik o Malta, dove sono state girate molte scene della serie Il Trono di Spade.

Gli effetti della serie tv sulla Thailandia

La terza stagione, uscita a febbraio 2025, è ambientata in Thailandia. Considerato l’effetto avuto sulle Hawaii e su Taormina non stupisce che, dopo l’annuncio della location nel 2024, l’interesse globale per i viaggi nel Paese asiatico sia schizzato alle stelle, con le piattaforme di prenotazione che hanno segnalato aumenti immediati nelle ricerche, con impennate del 40% nell’interesse per le prenotazioni del Four Seasons Resort Koh Samui.

Koh Samui è stata inserita più volte nelle classiche liste di mete da evitare quest’anno proprio perché, come altre destinazioni quali Bali, è diventata sovraffollata da una classica popolazione turistica di passaggio, a discapito della vita locale e delle infrastrutture. Non è la prima volta che la Thailandia si ritroverebbe a fronteggiare il problema dell’overtourism in uno dei suoi luoghi più belli. Basti pensare a Maya Bay, la spiaggia di Koh Phi Phi Leh resa famosa dal film The Beach con Leonardo Di Caprio e chiusa per anni perché gravemente danneggiata proprio a causa dei flussi turistici esagerati.

A Koh Samui, l’effetto White Lotus potrebbe portare benefici sia positivi che negativi, soprattutto considerando che si tratta di una piccola isola già alle prese con problemi infrastrutturali, come la scarsità d’acqua e le difficoltà nella gestione dei rifiuti, e che rischia di essere completamente sopraffatta dall’aumento improvviso di turisti. Per darvi un’idea più chiara: se un residente locale medio consuma 150 litri d’acqua al giorno, un ospite di un resort di lusso ne consuma quasi 1.500, una disparità che diventa cruciale se moltiplicata per migliaia di nuovi turisti.

Tour alla scoperta delle ambientazioni di White Lotus

Probabilmente, molti di noi vorrebbero alloggiare in questi hotel lussuosi, ma la maggior parte non se lo può permettere. Sapete chi può permetterselo? Le persone che si stanno iscrivendo al viaggio “World of Wellness” a tema “The White Lotus” promosso dal Four Seasons, che porterà i turisti in tutti gli hotel della serie fino ad oggi e non solo. Il viaggio, della durata di 20 giorni, avverrà sul jet privato del Four Seasons. Il costo? 188.000 dollari a persona.

Gli ospiti soggiorneranno negli hotel mostrati nella serie a Maui, Taormina e Koh Samui, e avranno anche la possibilità di trascorrere del tempo a Singapore, Marrakech, Nevis, Città del Messico e alle Maldive, il tutto con un itinerario benessere personalizzato. Si tratta di un viaggio che partirà da Singapore il 7 maggio 2026 e si concluderà a Maui il 26 maggio.

Le attività proposte sono diverse, dai safari delle tartarughe alle Maldive agli allenamenti di Muay Thai in Thailandia, dal giro in bicicletta tra le cantine di Taormina alla cerimonia del temazcal a Città del Messico.

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Queste sono le spiagge più belle di Saint-Tropez per vivere a pieno la Costa Azzurra

Pochi luoghi evocano il fascino dell’estate come Saint-Tropez. Questo piccolo angolo di Provenza, un tempo semplice villaggio di pescatori, si è trasformato in uno dei luoghi più iconici della Costa Azzurra. Le sue stradine acciottolate, i bistrot sul porto e le boutique esclusive raccontano una storia di glamour e spensieratezza, in cui il sole brilla quasi tutto l’anno e il mare si tinge di infinite sfumature di blu. Ma il vero tesoro di Saint-Tropez sono le sue spiagge. Lontane dal caos dei boulevard e immerse in una natura spettacolare, offrono scenari paradisiaci perfetti per chi cerca relax, sport acquatici o anche solo un tuffo nelle acque più cristalline della Costa Azzurra. Dalle spiagge celebri frequentate dalle star alle calette nascoste, scopriamo insieme le spiagge più belle di Saint-Tropez.

Pampelonne: l’icona assoluta del jet set

Se parliamo di una vacanza al mare in Francia la Costa Azzurra vince su tutto e a Saint-Tropez è la spiaggia di Pampelonne ad attirare l’attenzione. Ben cinque chilometri di spiaggia dorata bagnata da un mare trasparente come quello tipico della zona. Tra gli stabilimenti più esclusivi? Nikki Beach e Bagaelle Beach spesso paparazzati per la presenza di VIP che li scelgono per le proprie vacanze. Oltre al lusso del jet set internazionale qui c’è anche un’area di spiaggia libera. La bellezza naturale che circonda Pampelonne, con la vegetazione tipica della Costa Azzurra che si fonde con il mare cristallino, la rende una delle spiagge più belle del Mediterraneo.

Plage de l’Escalet: un paradiso nascosto

Per chi cerca un angolo di natura incontaminata, la Plage de l’Escalet è una perla da non perdere. Situata a pochi chilometri dal centro di Saint-Tropez, questa spiaggia è un susseguirsi di calette di sabbia e scogliere, con acque incredibilmente limpide.

Perfetta per lo snorkeling, offre fondali ricchi di vita marina e panorami da cartolina. Il sentiero costiero che la costeggia regala viste mozzafiato sul Mediterraneo e le calette più nascoste, raggiungibili solo a piedi o via mare, la rende una delle mete preferite dagli amanti delle passeggiate nella natura e una destinazione ambita per chi vuole immergersi completamente nella natura incontaminata. In questa zona, è facile dimenticare la frenesia della vita quotidiana e ritrovare il proprio angolo di ritmo. La Plage de l’Escalet è il posto ideale anche per un picnic, lontano dai rumori della città, e per chi ama la tranquillità di una spiaggia naturale.

Le spiagge più belle della località balneare di Saint Tropez

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La località balneare di Saint Tropez vista dall’alto

Plage des Salins: autentica e selvaggia

Se vuoi scoprire un lato più autentico di Saint-Tropez, la Plage des Salins è il posto giusto. Meno affollata rispetto a Pampelonne, questa spiaggia conserva un’atmosfera rilassata e selvaggia, con dune di sabbia soffice e una vegetazione mediterranea rigogliosa.

Questa spiaggia è amata da chi cerca la tranquillità, ma non rinuncia alla bellezza della natura. Il paesaggio di Salins è dominato da una macchia mediterranea che sembra tuffarsi nel mare, mentre le onde che si infrangono sulle sue rive offrono una sensazione di pace e serenità. Il ristorante sulla spiaggia offre ottimi piatti di pesce da gustare con i piedi nella sabbia, mentre il tramonto qui è tra i più suggestivi della regione. Le luci calde del tramonto che si riflettono sul mare cristallino sono un’esperienza che vale la pena vivere, soprattutto per chi cerca una spiaggia più intima e lontano dai riflettori. Perfetta per una giornata di relax, la Plage des Salins è anche il luogo ideale per chi ama passeggiare lungo la riva e raccogliere conchiglie.

Plage de la Ponche: un tuffo nella storia

Chi soggiorna in centro storico ha una fortuna: a pochi passi si trova plage de la Ponche, un angolo di mare che sembra uscito da un dipinto impressionista. Un tempo era l’approdo dei pescatori, ma oggi è un angolo pittoresco per chi vive la cittadina di mare sulla Costa Azzurra. Perché sceglierla? Ci si può godere un apertiivo sul lungomare, un bel bagno rilassante e fare il pieno di vitamina D.

Plage de Tahiti: esclusività e atmosfera vintage

Un’altra spiaggia da non perdere? Plage de Tahiti. Si trova nella zona settentrionale ed è diventata famosa negli anni ’50 per aver ospitato star del cinema francese quali Brigitte Bardot. Oggi continua ad avere un’aura esclusiva e un fascino vintage irresistibile. Perché la consiglio? Si tratta di una sosta top per godersi sole, mare e un bell’aperitivo in uno dei numerosi bistrot e locali proprio sul lungomare. Poi la posizione è prestigiosa, seppur sia più piccola delle altre.

Plage de Tahiti

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Plage de Tahiti, la bellissima spiaggia di Saint Tropez frequentata in passata da Brigitte Bardot

Plage de Canebiers: tranquillità e charme locale

Chi cerca una soluzione glamour ma lontana dalla mondanità il suggerimento è Plage de Canebiers. Si tratta di una baia dall’atmosfera intima e familiare, qui le acque sono calme e alle spalle è presente una pineta che regala ombra nelle ore più calde. La consiglio specialmente per chi viaggia con i bambini, così da allontanarsi dagli esclusivi beach club affollati, potendosi godere finalmente un po’ di relax nel cuore della Costa Azzurra.

Plage des Graniers: il lato più selvaggio di Saint-Tropez

Un altro angolo di paradiso che racconta la zona costiera della Francia e il cuore pulsante di Saint Tropez è plage des Graniers; si tratta di una delle meno note ma molto apprezzate dai local. Si trova nella zona ovest del porto ed è protetta da un paesaggio più selvaggio; proprio la presenza di scogliere e vegetazione che si estende fino al mare la rende così unica e particolare. Sebbene non sia facilmente raggiungibile, la sua bellezza naturale vale sicuramente la visita.

Plage de la Moutte: la spiaggia nascosta

Ultima opzione? Plage de la Moutte: si trova vicino alla Pampelonne che abbiamo citato ad inizio articolo eppure, nonostante ciò, è meno conosciuta e decisamente più nascosta. Qui intimità, vegetazione, relax fanno da leitmotiv in una vacanza al mare esclusiva senza rinunciare alla privacy.

Le spiagge di Saint Tropez hanno davvero molto da offrire e sono tante le opportunità per chi desidera trascorrere una vacanza nel cuore della Costa Azzurra scoprendo una delle località più glamour ed esclusive della zona francese.

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Cosa vedere lungo il Canal du Midi, il patrimonio Unesco a due passi da Tolosa

A pochi passi da Tolosa, il Canal du Midi scorre placido tra paesaggi mozzafiato, borghi incantevoli e vigneti rigogliosi. Questo straordinario canale, patrimonio UNESCO, non è solo una meraviglia ingegneristica del XVII secolo, ma un’autentica esperienza da vivere a piedi, in bicicletta o navigando sulle sue acque calme. Chi visita Tolosa conosciuta anche come ‘’la città rosa’’non può perdere l’opportunità di esplorare i dintorni, dove la storia si mescola alla natura e alla tradizione enogastronomica del sud della Francia.

Dove si trova il Canal du Midi e la sua storia

Immagina un canale d’acqua placido, incorniciato da filari di platani secolari, che serpeggia tra borghi medievali e paesaggi mozzafiato. Il Canal du Midi, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è molto più di un’opera ingegneristica: è un viaggio nel cuore della Francia più autentica. Partendo da Tolosa, il percorso regala scorci indimenticabili e un’esperienza immersiva tra storia, natura e gastronomia.

Camminare lungo le sue rive all’alba, quando la nebbia si dissolve tra i rami degli alberi, oppure navigare lentamente su una barca a noleggio, ascoltando solo il fruscio dell’acqua e il canto degli uccelli, significa vivere la Francia più poetica e senza tempo. Realizzato nel XVII secolo per collegare l’Atlantico al Mediterraneo, il Canal du Midi è un capolavoro di ingegneria idraulica progettato da Pierre-Paul Riquet. Con oltre 240 km di lunghezza, attraversa campagne, vigneti e città storiche tra Tolosa e Sète. Le sue chiuse perfettamente conservate, come quella di Fonseranes, sono ancora oggi un’attrazione imperdibile.

Cosa vedere lungo il Canal du Midi

Prima di imbarcarti lungo il canale, dedica del tempo alla scoperta di Tolosa. La città, capoluogo dell’Occitania è un mix perfetto tra storia e modernità. Il suo cuore pulsante è Place du Capitole, con l’imponente facciata e i caffè storici che invitano a una pausa rilassante. Passeggiando tra le stradine del centro, lasciati incantare dalla Basilica di Saint-Sernin, un capolavoro romanico, e dal suggestivo convento dei Giacobini. Per un’esperienza culturale, il Musée des Augustins offre una collezione straordinaria di arte medievale e rinascimentale. Tolosa è una città che si vive all’aria aperta, infatti il lungofiume della Ma Tolosa è anche una città che si vive all’aria aperta. Il lungofiume della Garonna regala scorci incantevoli, perfetti per una passeggiata al tramonto o un picnic improvvisato con prodotti tipici comprati nei mercati locali.

Canal du Midi a Tolosa

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Esplorare il Canal du Midi, il patrimonio UNESCO da visitare partendo da Tolosa

Navigare il Canal du Midi

Il modo migliore per esplorarlo? è solcare le sue acque. Diverse compagnie offrono crociere fluviali con pranzo a bordo e degustazioni di prodotti locali. Se preferisci un’esperienza più indipendente, puoi noleggiare una barca senza bisogno di patente e diventare capitano per un giorno. Chi ama le attività all’aria aperta può optare per il kayak o il paddle, ideali per scoprire angoli nascosti del canale.

In bicicletta lungo il canale

Il Canal du Midi è costeggiato da una magnifica pista ciclabile, perfetta per esplorare i suoi dintorni in tutta tranquillità. Da Tolosa, puoi pedalare fino a Castelnaudary, famosa per il suo cassoulet, oppure spingerti fino a Carcassonne, la città fortificata da fiaba. Lungo il tragitto, troverai antichi mulini, chiuse storiche e aree attrezzate per una sosta panoramica. Un itinerario consigliato è il tratto che collega Tolosa a Port-Lauragais, tra paesaggi bucolici e piccoli villaggi con bistrot accoglienti dove assaporare un bicchiere di vino locale.

I borghi più belli lungo il Canal du Midi

Viaggiando lungo il canale, incontrerai alcuni dei borghi più affascinanti del sud della Francia. Castelnaudary è una tappa obbligata per i buongustai, mentre Bram incanta con il suo centro medievale circolare. Carcassonne, con le sue imponenti mura, sembra uscita da un libro di racconti. Più avanti, Béziers sorprende con i suoi ponti spettacolari e le vestigia romane. Se ami i luoghi fuori dai percorsi più battuti, fai una sosta a Le Somail, un minuscolo villaggio di chiatte e librerie d’altri tempi, dove il ritmo di vita è ancora scandito dal passaggio lento delle imbarcazioni.

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Tutti a bordo del treno storico a vapore sulla Novara-Varallo

In Italia ci sono dei binari senza tempo che ci permettono di scoprire le bellezze dei territori a un ritmo lento, seduti comodamente dentro vagoni dal fascino retrò. Uno di questi è il treno storico Novara-Varallo, un viaggio nel passato che attraversa l’incantevole campagna piemontese e le suggestive valli arrivando fino a Varallo, una delle perle nascoste del Piemonte. Il tutto a bordo di un treno centoporte trainato da locomotiva a vapore, che percorre tranquillo l’antica linea inaugurata nel lontano 1886.

Dopo il successo degli anni passati, ad aprile ripartiranno i viaggi a bordo di questo treno storico con la prima data in programma per domenica 13 aprile. Il viaggio, organizzato da Fondazione Fs Italiane, Città di Varallo e Regione Piemonte, è parte del progetto “Binari Senza Tempo” e comprende non solo la tratta da Novara a Varallo, ma anche attività, visite guidate ed esperienze pensate per far scoprire la zona ai visitatori in un modo unico.

La storia del treno storico Novara-Varallo

La linea ferroviaria Novara-Varallo fu inaugurata nel 1886, collegando la città di Novara con Varallo, considerato un importante centro culturale e turistico situato nella Valsesia. La ferrovia ricoprì un ruolo cruciale nello sviluppo economico e sociale della regione perché, facilitando il trasporto di persone e merci, contribuì anche allo sviluppo turistico della zona.

Con l’avvento delle automobili e della modernizzazione dei trasporti, però, molte linee ferroviarie minori furono abbandonate o ridimensionate. Dopo anni di viaggi ad alta velocità, la passione dei turisti cambia direzione e sempre più persone desiderano sperimentare il fascino delle locomotive storiche a vapore, lasciandosi cullare dal rollio delle carrozze d’epoca e dal piacere di scoprire itinerari poco battuti a un ritmo diverso.

Ed è proprio dalla volontà di offrire quest’esperienza speciale che, dieci anni fa, è ritornata a funzionare, in date specifiche, la linea storica che collega Novara e Varallo.

Il percorso del treno storico e le date

Il 13 aprile si sentirà il fischio del treno storico lungo la Ferrovia della Valsesia che da Novara, capoluogo dell’omonima provincia piemontese, porterà i viaggiatori nelle stazioni di Fara, Romagnano Sesia e di Borgosesia, terminando la corsa a Varallo, dominata dall’imponente complesso architettonico del Sacro Monte, Patrimonio UNESCO.

La tratta, lunga 54 chilometri, permette di attraversare paesaggi diversi, da quello pianeggiante al collinare, fino a quello montano con il suo ingresso in Valsesia, racchiusa tra le vette delle Alpi Pennine e conosciuta anche come la “Valle più verde d’Italia”, dominata dal massiccio del Monte Rosa.

Dopo quella del 13 aprile, le altre date in programmazione sono domenica 5 maggio, domenica 8 giugno, domenica 28 settembre, domenica 12 ottobre e domenica 14 dicembre, ossia quella tradizionalmente dedicata alle festività e ai mercatini natalizi.

Attività e visite guidate incluse nel biglietto

Il programma e i prezzi dei biglietti verranno aggiornati presto sul sito ufficiale del Museo Ferroviario Valsesiano, ma intanto possiamo raccontarvi cosa succederà una volta saliti a bordo. Il treno storico, infatti, non è solo un mezzo di trasporto che collega due destinazioni, ma un fulcro di esperienze culturali e gastronomiche.

Acquistando il biglietto avrete accesso alle visite con guide abilitate, come quella della città di Varallo con due percorsi, uno a Sacro Monte e alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie e l’altro tra le antiche contrade con le botteghe di prodotti tipici e Palazzo dei Musei.

In più, potrete salire gratuitamente con la funivia al Sacro Monte, accedere alla Casa Museo Scaglia e al Palazzo dei Musei. Potrete usufruire anche dei biglietti ridotti per entrare alla Pinacoteca e al Museo dell’Orologio.

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Le destinazioni perfette dove andare in aprile per vivere al meglio la primavera

L’inverno volge al termine e molti di noi non vedono l’ora di riporre i cappotti pesanti nell’armadio e fare valigie leggere verso destinazioni dove le temperature cominciano ad alzarsi. Basti pensare alle spiagge del Portogallo o a quelle della Grecia. Tuttavia il sole non è per tutti e c’è chi preferisce godersi qualche giorno in più sotto il piumone dopo una giornata di avventure trascorse tra ghiacciai e prime fioriture sulle montagne, magari in Austria, in Norvegia o in Islanda.

Qui abbiamo creato la selezione ideale per entrambe le categorie di viaggiatori, da chi sogna mete al caldo a chi preferisce quelle al fresco. Ecco le destinazioni perfette dove andare in aprile per vivere al meglio la primavera in base alle proprie temperature preferite!

Creta, Grecia

Il periodo ideale per visitare Creta, in Grecia, è la primavera. I motivi sono diversi: le temperature sono miti, le tariffe ridotte e il flusso turistico minore rispetto all’estate. Seppur le condizioni climatiche non siano ideali per nuotare (per questo è meglio aspettare la metà di maggio), potrete iniziare a godervi gli infiniti campi di fiori all’inizio della loro fioritura, il verde delle colline e i cieli azzurri.

Aprile, inoltre, è il mese perfetto per per esplorare i siti storici dell’isola prima che la folla si riversi sulle spiagge e nelle città. Le attrazioni principali includono gite di un giorno alla piccola isola di Spinalonga, una fortezza sotto il dominio veneziano che in seguito divenne una colonia di lebbrosi, e Knossos, un importante centro della civiltà minoica e sede del leggendario Minotauro.

Champagne, Francia

Culla delle bollicine, oltre che una delle regioni più belle della Francia, Champagne è la meta ideale da visitare in aprile perché, grazie alle temperature più miti, le viti si risvegliano, pronte per un nuovo ciclo di crescita. La primavera è infatti nota come la stagione del “germogliamento”, quando nuove gemme appaiono nei vigneti di tutta la Champagne e i viticoltori riprendono il processo di coltivazione.

I viaggiatori possono godere del clima perfetto per passeggiate a cavallo e picnic tra i vigneti, oltre che per scoprire alcune bellezze del territorio come i faggi della Foresta di Verzy, una riserva naturale situata vicino a Reims che ospita i famosi faggi contorti noti come “faux”. Questi alberi offrono uno scenario unico, specialmente quando i fiori primaverili sono in piena fioritura.

La stessa cittadina di Reims è piacevolmente visitabile in questo periodo dell’anno, con la sua imperdibile cattedrale gotica di Notre-Dame.

Cattedrale Reims

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La cattedrale gotica di Notre-Dame a Reims

Amsterdam, Paesi Bassi

Seppur le temperature non siano particolarmente piacevoli, la città di Amsterdam assume un fascino particolare nel mese di aprile, quando viene festeggiato il King’s Day. Il 26 aprile, l’intera città si tinge di arancione per una delle feste nazionali più attese dell’anno: in questa occasione viene celebrato il compleanno del re Willem Alexander con musica per le strade, mercati vintage e dell’artigianato, feste, balli e luna park. Se partecipate, non dimenticate di indossare qualcosa di arancione, considerato il colore nazionale in riferimento al nome della casata regnante, “House of Orange”.

In più, questo è il periodo di massima fioritura dei tulipani, con vaste distese di fiori vivaci che sbocciano ovunque. Nei dintorni di Amsterdam trovate Keukenhof, uno dei giardini fioriti più grandi del mondo. Qui potrete ammirare le mostre floreali, con le loro esposizioni di fiori create con cura e dal grande impatto visivo, o la mostra “Tulpomania” nel padiglione Juliana, dedicata alla storia e alla cultura dei tulipani olandesi.

Algarve, Portogallo

Aprile è un mese di transizione, a metà tra il clima “invernale”, di per sé particolarmente mite in Algarve, e il caldo estivo. Seppur il meteo possa essere imprevedibile, nella maggior parte dei casi sarà piacevole e soleggiato, con temperature diurne che si aggirano intorno ai 20°. Inoltre, considerando che questa parte del Portogallo sta diventando sempre più popolare, aprile potrebbe essere il mese ideale per godersi i suoi paesaggi senza la folla che, solitamente, frequenta le sue spiagge da giugno in poi.

In questo periodo, oltre alle spiagge, potrete dedicarvi alle escursioni e attività all’aperto come gite in bicicletta, tour in barca, escursioni in jeep, tour in quad, oltre che agli sport acquatici tra cui kayak e, soprattutto, il surf.

Dubai, Emirati Arabi

Per chi vuole visitare Dubai senza soffrire per il caldo eccessivo, aprile potrebbe essere il mese ideale perché le temperature, seppur alte, non sono estreme come nei mesi a seguire. Così sarà più facile visitare le meraviglie di questa città futuristica tra i momenti di relax in piscina e le cene in alcuni dei migliori ristoranti del mondo.

Visitate l’IMG World of Adventures, uno dei parchi a tema indoor più grandi del mondo, ammirate lo skyline della città dal ponte di osservazione al 124° piano del Burj Khalifa o concedetevi una sessione di shopping al Dubai Mall, il secondo centro commerciale più grande del mondo, dove si trova anche una pista di pattinaggio sul ghiaccio, un acquario e diversi ristoranti.

Istanbul, Turchia

Se pensate che l’Olanda sia l’unica destinazione dove ammirare i tulipani…vi sbagliate. Ogni anno, nel mese di aprile, Istanbul organizza l’attesissimo Festival dei Tulipani. Grazie a questo evento, oltre a perdervi tra le bellezze speziate della città, potrete ammirare i suoi parchi in una veste particolarmente suggestiva.

Durante il mese, infatti, i parchi più belli di Istanbul si trasformano in un mare di tulipani colorati: dal parco Emirgan, con le sue viste mozzafiato sul Bosforo e oltre 120 diverse varietà di tulipani, al parco Gülhane, situato nel cuore della Città Vecchia, con i suoi splendidi giardini di tulipani e i suoi monumenti storici. Il festival non si limita ai soli tulipani, ma offre anche una ricca varietà di eventi e attività tra cui mostre di fotografia e pittura, concerti musicali e affascinanti esposizioni di arte e artigianato tradizionale turco.

Tulipani Istanbul

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Tulipani davanti alla Moschea Blu

Lovund, Norvegia

In aprile c’è un luogo particolarmente speciale da visitare in Norvegia: l’isola di Lovund. Situata nella zona settentrionale del Paese, quest’isola è famosa per le pulcinelle di mare che, proprio il 14 aprile, ritornano sulle coste e sono accolte con grandi festeggiamenti che prendono il nome di “Lundkommer’s Day”, traducibile come “Il giorno in cui arrivano le pulcinelle di mare”. Questo è il momento in cui tornano per la stagione degli amori, prima di ripartire di nuovo nei mesi estivi. Assistere al loro arrivo è un’esperienza davvero speciale perché giungono in massa, volando in formazioni spettacolari.

Marrakesh, Marocco

La primavera è la stagione perfetta anche per visitare il Marocco, sia per gli amanti delle città che per chi preferisce fare escursioni nella natura. Le temperature, infatti, sono ideali per vagabondare tra le strade di Marrakesh, ricche di venditori e mercati dove acquistare spezie, sciarpe e pantofole, di architetture eleganti e ville verdeggianti, per non parlare degli incredibili giardini, o per fare trekking sugli altipiani.

I Monti Atlas sono un luogo suggestivo dove le maestose cime del Marocco (tra cui il Jebel Toubkal, alto 4167 metri) sono facilmente raggiungibili e, proprio in questo periodo, si mostrano in tutta la loro bellezza perché ricchi di fiori selvatici. In più, potrete immergervi nella cultura berbera visitando uno dei villaggi situati in questa zona: vi consigliamo di partecipare alle escursioni guidate che permettono di conoscere la storia e la cultura di queste popolazioni, oltre che pernottare in riad tradizionali, gustando piatti tipici come il cous cous.

Cotswolds, Inghilterra

Le Cotswolds si risvegliano in primavera, quando le verdi colline si punteggiano di agnellini e i villaggi si adornano di ciliegi in fiore. Questi possono essere ammirati in diversi luoghi, anche se uno dei più famosi resta l’Arboreto di Batsford, che ospita un’importante collezione nazionale britannica dedicata ai ciliegi giapponesi, i quali si mostrano in tutta la loro bellezza a partire dalla metà di aprile.

Se amate camminare, in questo periodo potreste percorrere anche una parte del Cotswold Way, il sentiero nazionale che inizia a Chipping Campden e si snoda per 160 chilometri, terminando a Bath. Qui godrete di panorami spettacolari, deliziosi luoghi dove mangiare e cose da fare, immergendovi totalmente nei paesaggi di questo territorio.

In questo periodo, le Cotswolds sono più tranquille rispetto alla frenesia estiva, un aspetto da non sottovalutare se volete visitare i caratteristici villaggi in pietra senza folla.

Tenerife, Isole Canarie

Infine, aprile è il mese ideale anche per andare a Tenerife, la più grande tra le Isole Canarie. In questo periodo potrete godervi con maggior tranquillità le sue spiagge di sabbia dorata, le spettacolari vette del vulcano Teide, la vita notturna di Playa de las Americas e la quiete dei piccoli villaggi.

Grazie alle temperature miti, potrete suddividere il vostro itinerario tra momenti di scoperta e relax. Potete esplorare i numerosi sentieri escursionistici dell’isola, come quelli situati nel Parco Nazionale del Teide, o praticare sport acquatici come surf e kayak, trascorrendo il resto della giornata semplicemente rilassati sulla spiaggia.

E se Tenerife non è abbastanza e avete più tempo a disposizione, potreste valutare di raggiungere un’altra isola delle Canarie avendo la certezza di trovare comunque l’atmosfera ideale dove trascorrere le vostre vacanze ad aprile. D’altronde non è un caso se queste vengono considerate le isole dell’eterna primavera!

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I luoghi di Conclave, il thriller ambientato in Vaticano con Ralph Fiennes

La Cappella Sistina e le stanze e i corridoi dove i cardinali sono tenuti in isolamento nel film Conclave sono stati riprodotti in alcuni set di studio, ma le location reali per rappresentare il mondo segreto del Vaticano non mancano e vi invitiamo ad esplorare insieme con questo articolo. Conclave è stato uno dei protagonisti degli Oscar 2025 con diverse nomination, anche se ha vinto solo come miglior sceneggiatura non originale. Scritto e diretto da Edward Berger, il film è tratto dal bestseller del 2016 di Robert Harris ed è un thriller ambientato in Vaticano che ci porta nel cuore di uno degli eventi più misteriosi del mondo, con Ralph Fiennes, Sergio Castellitto, Isabella Rossellini, Stanley Tucci e John Lithgow.

Di cosa parla Conclave

Ralph Fiennes interpreta il cardinale Lawrence, decano dei cardinali che viene incaricato di supervisionare l’elezione di un nuovo papa nella massima segretezza di un conclave, con lo scopo di escludere qualsiasi influenza esterna. Una volta che i leader più potenti della Chiesa Cattolica si riuniscono e si chiudono nelle segrete sale del Vaticano, Lawrence si ritrova intrappolato in una rete di intrighi, tradimenti e giochi di potere. Un oscuro segreto viene alla luce, minacciando di scuotere le fondamenta stesse della Chiesa.

Conclave film

Fonte: Ufficio stampa

Una scena del film Conclave

Dove è stato girato

Conclave è una coproduzione USA-Uk e le riprese del film sono state realizzate tra gli Studi di Cinecittà, Roma e la Reggia di Caserta. Ci sono parti della Città del Vaticano che sono off-limits, tra cui Casa Santa Marta dove i cardinali sono sequestrati, e le riprese non sono consentite all’interno della Cappella Sistina, quindi la produzione dl film ha avuto bisogno di location sostitutive, set di studio e un po’ di immaginazione. Fortunatamente, non è la prima volta che un film è stato girato negli studi di Cinecittà riproducendo la Cappella Sistina, quindi c’era un vecchio set tenuto in naftalina che poteva essere riassemblato e ristrutturato. Questo raggiunge solo un’altezza di cinque metri, quindi tutto ciò che si trova sopra quel livello è creato digitalmente.

La Casa Santa Marta è stata, controversamente, ripensata come appartenente a un mondo più moderno rispetto alla tradizionale atmosfera arcaica del Vaticano stesso. Il severo corridoio grigio e gli alloggi sono un altro set costruito a Cinecittà, mentre l’esterno bianco con i pilastri è quello del Museo della Civiltà Romana, a Piazza Giovanni Agnelli, 10, nel quartiere EUR (Esposizione Universale), costruito sotto il regno di Benito Mussolini tra il 1939 e il 1941. Potresti riconoscerlo dalla scena del funerale nel film di James Bond Spectre del 2015, o dal film di fantascienza distopico Equilibrium del 2002 di Kurt Wimmer con Christian Bale.

Santa Maria Maggiore

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Interno di Santa Maria Maggiore

L’atrio in cui arrivano le suore e dove il cardinale Lawrence si trova da solo mentre inizia la rigida reclusione dei cardinali, è il vecchio ospedale Carlo Forlanini, Piazza Carlo Forlanini, fondato negli anni ’20 per curare i malati di tubercolosi e finalmente aperto nel 1934. Con il calo del numero di malati di tubercolosi, il suo utilizzo è diminuito e, nel 2015, è stato chiuso. Dopo essere stato dichiarato un bene non disponibile per la vendita nel 2017, il complesso è rimasto in gran parte abbandonato, sebbene utilizzato come location per diversi film italiani. Quando i cardinali arrivano, il cortile ad archi attraverso il quale entrano e dove si godono una sigaretta ogni tanto, è quello del Palazzo del Commendatore, un’estensione del XVI secolo dell’Arcispedale di Santo Spirito (il vecchio ospedale di Santo Spirito in Saxia), Borgo Santo Spirito, 3, un antico ospedale ora utilizzato come centro congressi, nel quartiere Borgo appena a est del Vaticano.

L’auditorium in cui i cardinali tengono i loro dibattiti si trova nel Palazzo dei Congressi, del Roma Convention Centre, Piazza John Kennedy. È un’altra parte dell’EUR, progettata alla fine degli anni ’30 dall’architetto Adalberto Libera. La scalinata che si staglia contro un muro bianco è anche il Palazzo dei Congressi. La mensa di tutti i giorni, tra l’altro, appartiene a una delle accademie militari di Roma.

Il “Vaticano” a Caserta

Il discorso di benvenuto di Lawrence ai cardinali viene pronunciato nella Sala Grande, il Salone di Pietro da Cortona, di Palazzo Barberini, Via delle Quattro Fontane, 13. Il soffitto della splendida sala, con la sua carta da parati in seta dorata, è dipinto con l’affresco di Pietro da Cortona L’allegoria della Divina Provvidenza e il potere Barberini.

San Pietro Roma

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Interno di San Pietro a Roma

Fin dagli anni ’20 del Seicento, il Palazzo fu la residenza della famiglia Barberini guidata da Maffeo Barberini, che divenne effettivamente Papa, come Urbano VIII. Lasciamo Roma completamente per gli spazi di marmo travolgenti e le scalinate giganti del “Vaticano”, che sono il Palazzo Reale, Piazza Carlo III, a Caserta. Il palazzo è apparso come Vaticano sullo schermo due volte prima, entrambe le volte infiltrato da Toms, dalla troupe di Tom Cruise, in Mission Impossible III e da Robert Langdon (Tom Hanks) in Angeli e demoni.

Costruito nel 1752 per il re Carlo III di Napoli per rivaleggiare con Versailles di Francia, il palazzo ha continuato a rappresentare il palazzo “parigino” di Luigi XVIII nell’epico Waterloo di Sergei Bondarchuk del 1970 con Rod Steiger nel ruolo di Napoleone e Christopher Plummer nel ruolo del Duca di Wellington. Ma naturalmente, molti di voi avranno già riconosciuto la sua apparizione sullo schermo più famosa, come il “Palazzo di Theed” della regina Amidala (Natalie Portman) in “Naboo” nel film del 1999 Star Wars Episodio I: La minaccia fantasma. C’è un regolare servizio ferroviario da Napoli a Caserta. Il palazzo è proprio di fronte alla stazione ferroviaria.

I giardini del Vaticano

Si torna a Roma per trovare i giardini del Vaticano, con le tartarughe domestiche, che sono i giardini del Museo Nazionale Etrusco, un museo dedicato alle civiltà etrusca e falisca, ospitato a Villa Giulia, Piazzale di Villa Giulia 9. Le tartarughe sono state introdotte per il film nello stagno, brevemente, quando si è notato che i giardini del Vaticano hanno effettivamente delle tartarughe. L’ingresso del giardino è anche dove il liberale cardinale Bellini (Stanley Tucci) esorta Lawrence accetta voti, essendo ora l’unico candidato in grado di battere il tradizionalista Tedesco (Sergio Castellitto).

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I luoghi di The Substance, il body horror con Demi Moore e Margaret Qualley

Non è stato molto fortunato The Substance agli Oscar 2025, vincendo solo il riconoscimento per miglior trucco e acconciatura. Anche la statuetta a Demi Moore come miglior attrice protagonista che era quasi certa, non è arrivata, ma questo horror psicologico scritto e diretto da Coralie Fargeat ha comunque lasciato il segno dal momento che è uscito al cinema nel 2024. Il film interpretato da Demi Moore, Margaret Qualley, Gore Abrams, Dennis Quaid e Oscar Lesage ha incassato 55,5 milioni di dollari in tutto il mondo ed è stato accolto con recensioni molto positive.

Le riprese di The Substance si sono svolte presso gli Studios d’Epinay a Epinay-sur-Seine, situati nel nord di Parigi, in Francia. Le scene del ristorante sono state girate presso il rinomato La Maison du Caviar, e altre riprese si sono svolte nelle pittoresche regioni della Costa Azzurra e di Antibes.

Di cosa parla The Substance

Elizabeth Sparkle è un’ex star del fitness condannata all’oblio a causa dell’età discriminatoria nell’industria televisiva. Disperata vuole ritrovare la sua giovinezza e si rivolge a una droga sperimentale che la trasforma temporaneamente in Sue, una versione di se stessa più giovane e socialmente più accettata. La promessa di un’eterna giovinezza mette inesorabilmente Elizabeth su un percorso distruttivo, una corsa contro il tempo mentre combatte la sua paura del fallimento e dell’irrilevanza.

The Substance

Fonte: Ufficio stampa

Una scena del film The Substance

Dove è stato girato

Come critica tagliente dell’atmosfera tossica di Hollywood, lo sfondo principale di The Substance è opportunamente la abbagliante Los Angeles. Le riprese, tuttavia, si sono svolte interamente in Francia, con scene girate a Parigi e lungo l’affascinante Costa Azzurra.

Maison du Caviar a Parigi

Elizabeth è protagonista di una scena nel prestigioso ristorante parigino Maison du Caviar, fondato nel 1956 da un importatore esclusivo di caviale del Mar Caspio, sotto il patrocinio dello Scià dell’Iran. A pochi passi dagli Champs-Élysées, offre una delizia senza pari per i sensi in uno dei quartieri più opulenti di Parigi. Maison du Caviar è specializzata nel caviale più pregiato di varie origini, tra cui Beluga, Osciètre e French Baeri. Il suo menu comprende anche alcuni piatti classici della cucina russa, come: borscht, pirozhki e manzo Stroganoff; abbinandoli a suggerimenti personali come Avocado Surprise e Gambas with Caviar.

Antibes
Antibes

Antibes

Per ricreare l’iconico scenario californiano, il team di The Substance ha trasferito le riprese nel sud-est della Francia, una delle zone più sontuose e ambite del paese: la Costa Azzurra. Splendide città come Nizza, Cannes, Monte Carlo e Saint-Tropez hanno elevato la regione mediterranea e creato una leggenda di brillantezza e fascino senza tempo. La sua luce dorata e le palme iconiche hanno reso facile replicare l’essenza dei viali più famosi di Los Angeles. Una delle città scelte è stata Antibes, una pittoresca cittadina con un affascinante centro storico sul mare, noto come Vieil Antibes. Tra le sue strette vie acciottolate, i tradizionali mercati locali come il Marché Provençal offrono prodotti freschi e artigianali. La suggestiva bellezza di Antibes ha spesso ispirato e offerto rifugio ad artisti come Pablo Picasso, che vi ha vissuto per un po’, lasciando un’eredità nel Museo Picasso, situato a Château Grimaldi.

Parigi

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La città di Parigi

Studi di Parigi

La produzione di The Substance si è affidata agli studi cinematografici parigini per la registrazione delle scene in interni, allontanandosi così dal tipico ambiente californiano. La leadership della Francia nell’infrastruttura di produzione sostenibile l’ha mantenuta vitale per l’industria cinematografica per decenni, collocando i suoi studi tra i preferiti dei registi. In particolare, lo studio Epinay di TSF è un vero emblema dell’età dell’oro del cinema francese, avendo contribuito a titoli spettacolari come Napoleón (1927), La Règle du Jeu (1939) e Les Enfants du Paradis (1945). Le sue strutture, tuttavia, vengono continuamente aggiornate, consentendo allo studio di gestire circa 200 progetti all’anno, tra cui numerose produzioni internazionali.

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Apre MACAM, il nuovo incredibile museo-hotel di Lisbona

Se durante l’organizzazione di un viaggio, in cima alle vostre priorità ci sono l’hotel e i musei, a Lisbona potrete vivere un soggiorno che unisce con innovazione entrambe le cose. A marzo aprirà il primo museo europeo a integrare un hotel di lusso a 5 stelle, proponendo ai suoi ospiti un’esperienza artistica immersiva unica in Portogallo.

Stiamo parlando del MACAM, il museo-hotel che offre ospitalità in 64 camere e la possibilità di dormire in un edificio storico in cui si trova la vasta collezione del Museo di Arte Contemporanea Armando Martins. Questa include le opere di artisti di fama internazionale quali Marina Abramović, Nadir Afonso, Helena Almeida, John Baldessari, René Bertholo e Daniel Buren.

Come nasce il museo-hotel MACAM

L’idea del museo-hotel di Lisbona nasce dalla mente creativa di Armando Martins, un imprenditore portoghese che iniziò a collezionare opere d’arte nel 1974, all’età di 18 anni. La data ufficiale di apertura del MACAM, prevista per il 22 marzo 2025, coincide con il 22 marzo del 1974, quella in cui il collezionista acquistò la sua prima opera.

Nel 2007, dopo aver acquistato il Palácio Condes da Ribeira Grande, costruito nel 1701, abbracciò un’idea innovativa: dare vita a una casa dove il privato diventa pubblico, dove accogliere e presentare altre collezioni private, ma anche dove dare il benvenuto ai visitatori in ogni senso, incluso il più letterale del termine, quello dell’ospitalità.

Dove si trova il MACAM

A ospitare questo progetto combinato è lo storico e prestigioso Palacio Condes da Ribeira Grande, uno dei 265 palazzi di Lisbona riconosciuti per il loro patrimonio architettonico. Fu costruito nel 1701 da Francisco Baltazar da Câmara che lo cedette nel 1752 a José da Câmara Telles, conte di Ribeira Grande. Residenza artistica fino alla metà del XIX secolo, divenne proprietà dello Stato che utilizzò i suoi interni come scuola pubblica come omaggio a D. João da Câmara, il primo portoghese candidato al Premio Nobel per la letteratura nel 1901 che nacque proprio in questo palazzo.

Situato tra i quartieri culturali di Alcantara e Belem, una zona nota per le sue dimore nobiliari che corrono parallele al fiume Tago, il palazzo, in vista della creazione del museo-hotel, è stato ristrutturato e ampliato preservando molti degli elementi architettonici dell’edificio originale come le facciate, l’imponente scalinata, i soffitti e la fontana del giardino. Un’aggiunta particolare è la facciata della nuova ala, rivestita da una serie di azulejos (le tipiche piastrelle portoghesi) in 3D realizzate dall’artista e ceramista portoghese Maria Ana Vasco Cosa, in pieno stile tradizionale.

Come sarà il museo-hotel di Lisbona

Per offrire una dose quotidiana di cultura fin dalla prima colazione, il MACAM offre spazi lussuosi dove rilassarsi e vivere un’esperienza artistica unica, dove gli ospiti potranno godere di un’interazione privata con l’arte. La collezione, composta da quadri di artisti portoghesi e internazionali, può essere ammirata sia negli spazi pubblici, come i corridoi e le terrazze, che in quelli privati come le camere.

Ad ampliare l’offerta c’è anche un ristorante, una caffetteria, un auditorium, un negozio con edizioni esclusive e la cappella sconsacrata risalente al XVIII secolo, oggi trasformata in un bar artistico.

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Giubileo 2025, gli eventi ufficiali del mese di marzo

Il Giubileo 2025 prosegue con i suoi appuntamenti sotto una luce particolare, che sta unendo tra preghiere e speranza l’intera comunità dei fedeli. Mentre, infatti, Roma abbraccia pellegrini da tutto il mondo, Papa Francesco sta attraversando un momento di fragilità. Ricoverato al Policlinico Gemelli dalla fine del mese di febbraio, il Pontefice sta affrontando una degenza che tiene tutti col fiato sospeso. E proprio per il perdurare della degenza ospedaliera, fa sapere la Sala Stampa della Santa Sede, ogni impegno del Papa è stato annullato compresa ovviamente l’Udienza Giubilare che, da calendario, avrebbe dovuto tenersi sabato 1° marzo.

Entrato in ospedale lo scorso 14 febbraio, Papa Francesco è alle prese con una broncopolmonite bilaterale complicata da un’infezione polimicrobica e, nonostante i medici mantengano la prognosi riservata, non mancano segnali di speranza. Momenti di preghiera e cura si alternano nell’appartamento al decimo piano del policlinico dove il Santo Padre non perde occasione per studiare e lavorare anche in assenza di impegni pubblici.

Così, nonostante la sua assenza fisica in Piazza San Pietro, la Basilica e tante piazze in tutto il mondo accolgono pellegrini arrivati da ogni dove uniti in una preghiera corale per il loro pastore. E il Giubileo, questo Anno Santo tanto atteso, non si ferma. Anche il calendario di marzo è ricco di eventi ufficiali che trasformano Roma in un crocevia di fede, speranza e condivisione. Le settimane a venire, infatti, si preannuncia come un momento cruciale per chi vuole vivere appieno questa esperienza spirituale. Anche senza la presenza fisica di Francesco a ogni evento, la sua voce risuona nei messaggi di speranza e nei temi che guidano l’Anno Santo: pace, carità e un invito a guardare oltre le difficoltà.

Per orientarsi tra gli appuntamenti giubilari aperti al pubblico, il sito ufficiale iubilaeum2025.va è una mappa preziosa per orientarsi (dalla piattaforma è possibile anche procedere all’eventuale iscrizione laddove sia necessaria per accedere ai vari momenti calendarizzati). Dai grandi eventi alle celebrazioni più intime, Roma diventa il palcoscenico di un dialogo universale. Ecco, allora, che cosa succederà durante il mese di marzo.

Le preghiere per il Santo Padre e il Giubileo del Mondo del Volontariato (8 e 9 marzo)

Già dallo scorso 24 febbraio, Piazza San Pietro si trasforma ogni sera in un abbraccio di fede e speranza. Alle 21 in punto, i Cardinali che vivono a Roma, insieme ai collaboratori della Curia Romana e della Diocesi, si ritrovano fianco a fianco con i fedeli di ogni provenienza per una preghiera collettiva all’aperto. Un momento semplice ma potente, dedicato a Papa Francesco, per stargli vicino mentre lotta per la sua salute e che si replicherà fin quando sarà necessario.

Tornando agli appuntamenti giubilari, il weekend dell’8 e 9 marzo è dedicato a chi fa della solidarietà una vera e propria missione di vita. In tali date, infatti, è previsto il Giubileo del Mondo del Volontariato che chiama a raccolta associazioni, gruppi e singoli che ogni giorno si spendono per gli altri. Sabato 8, dalle 8:00 alle 17:00, i volontari potranno partecipare al pellegrinaggio alla Porta Santa di San Pietro, con l’opportunità di confessarsi nelle chiese giubilari sparse per la città.

Piazza San Pietro in Vaticano

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Fedeli in Piazza San Pietro per ascoltare Papa Francesco

Domenica 9, alle 9:30, l’appuntamento principale: la Santa Messa nella Basilica di San Pietro, un momento di condivisione e gratitudine. Un’occasione per riflettere sul valore del dono, perfetta per chi vuole unire fede e azione concreta. Come si legge sul sito, l’ingresso a Piazza San Pietro è completamente gratuito e non serve alcun biglietto.

La mostra su Dante, pellegrino di speranza

Il calendario ufficiale ci racconta, quindi, di una mostra dedicata a Dante Alighieri. Il 12 marzo, alle 11:00, viene infatti inaugurata Dante pellegrino di speranza. Uomini siate, non pecore matte, allestita nel suggestivo Chiostro di San Salvatore in Lauro, un angolo di pace nel cuore della città eterna. L’esposizione rientra tra gli eventi culturali del Giubileo 2025, promossi dal Dicastero per l’Evangelizzazione, e nasce dalla collaborazione con Centocanti sas (la casa editrice di Franco Nembrini) e Deloitte.

A ispirare la mostra è la precedente rassegna “Dante profeta di speranza”, che tra il 2022 e il 2024 ha girato l’Italia con l’associazione Rivela e che, in questo Anno Santo, si reinventa in una versione sintetica e potente. Attraverso i momenti chiave della Divina Commedia, l’allestimento sottolinea come Dante, “da uomo apparentemente fallito e deluso, peccatore e sfiduciato, si trasforma in profeta di speranza” (sono parole di Papa Francesco in Candor lucis aeternae). Un cammino spirituale che parla di riscatto, misericordia e ricerca di una nuova umanità. Tra arte, letteratura e fede, la mostra guida il visitatore dall’inferno fino a “riveder le stelle”.

«Dante, nella sua Commedia, propone ai lettori di ogni generazione un personale pellegrinaggio che, da sempre, spinge a compiere con il poeta soprattutto un profondo cammino interiore», spiega S.E. Mons. Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione. E prosegue: «La storia del poema dantesco, poi, è ambientata nel 1300, anno del primo Giubileo e, come si sa, moltissimi storici concordano sull’effettiva presenza a Roma di Dante, proprio in occasione del primo Anno santo della storia, testimoniato persino nei versi della Commedia dedicati all’evento».

Saranno universitari e studenti delle scuole superiori ad accogliere e guidare i visitatori della mostra, per un dialogo vivo, che intreccia passato e presente. L’ingresso è libero e gratuito, dal 12 marzo al 27 aprile 2025, ogni giorno dalle 10:00 alle 19:00.

Gli eventi di fine mese: 24 Ore per il Signore (28 marzo) e il Giubileo dei Sacerdoti “Missionari della Misericordia” (28-30 marzo)

Spostandoci, quindi, verso il finire del mese, venerdì 28 marzo è previsto un evento che è ormai un classico del Giubileo. Si tratta delle 24 Ore per il Signore. A partire dalle 16:00 fino alle 17:00, le chiese giubilari di Roma ospitano celebrazioni in diverse lingue, pensate per accogliere pellegrini da ogni parte del mondo per un pomeriggio di preghiera, confessione e adorazione eucaristica. Un’esperienza che invita a fermarsi e a ritrovare sé stessi promossa dal Dicastero per l’Evangelizzazione.

Benedizione del Papa

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Il Papa benedice i fedeli radunati in Piazza San Pietro

Questo evento si svolge in contemporanea in tante diocesi globali ma, ovviamente, poterlo vivere a Roma, tra le mura delle basiliche papali, ha un sapore del tutto speciale. E dallo stesso 28 marzo alla domenica successiva, 30 marzo, la città eterna ospita il Giubileo dei Sacerdoti istituiti come “Missionari della Misericordia”. L’evento che celebra tutti coloro che portano il messaggio di perdono e vicinanza ovunque nel mondo.

La giornata di venerdì 28 si apre con una preghiera iniziale prevista per le ore 9, seguita da due sessioni formative nell’Aula Paolo VI (9:30-10:00 e 11:00-11:30), perfette per approfondire il tema della misericordia. Alle 16:00, poi, spazio alle 24 Ore per il Signore, mentre sabato 29, dalle 8:00 alle 17:00, i sacerdoti potranno attraversare la Porta Santa e confessarsi. Il gran finale è domenica 30, con la Santa Messa alle 9:30 nella Basilica di San Pietro. Un weekend intenso, che unisce spiritualità e riflessione, dedicato a chi guida le comunità con dedizione.

Infine, da lunedì 31 marzo a venerdì 4 aprile, il calendario ufficiale del Giubileo 2025 segnala una serie di appuntamenti speciali per chi vuole approfondire l’arte dell’intercessione nel Rinnovamento Carismatico Cattolico e nella Chiesa. Il corso internazionale di formazione alla preghiera di intercessione è aperto a curiosi, appassionati e a chiunque desideri crescere in questo cammino spirituale. In programma, incontri, testimonianze, laboratori e una suggestiva camminata di preghiera GERICO. E ancora, celebrazioni eucaristiche, momenti di preghiera e adorazione per nutrire lo spirito nel cuore pulsante della cristianità.

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L’aeroporto di Fiumicino cresce e diventa “maxi”: ecco le novità

Un maxi piano di quasi 5 miliardi di euro è stato pensato per l’espansione dell’aeroporto di Fiumicino. Lo scalo punto di riferimento internazionale con voli in partenza da Roma prevede un ingrandimento sostanziale. Circa 260 ettari in più, di cui 151 in una riserva naturale: questa l’idea su carta ma ci sono dei tempi tecnici che rallentano l’inizio del lavoro. Se nel 2024 sono stati contati quasi 50 milioni di passeggeri, non possiamo negare che negli anni Fiumicino sia diventato uno dei poli più importanti per gli spostamenti aerei. Come cambia Fiumicino? L’aeroporto ha tante idee belle da proporre ma anche non poche agitazioni ad esse collegate, scopriamolo insieme.

Il nuovo aeroporto di Fiumicino: come cambia

L’aeroporto di Fiumicino è ad oggi lo scalo italiano principale e si prepara a trasformarsi in modo significativo con un progetto davvero ambizioso. Il progetto mira a rendere la struttura in grado di ospitare fino a 100 milioni di passeggeri all’anno, arrivando quasi a duplicare l’attuale portata. La società AdR che gestisce lo scalo ha presentato un masterplan aggiornato con un progetto di ampliamento importante che interessa circa 260 ettari, di cui 151 che ricadono in una zona protetta. L’area verrà successivamente restituita o compensata con interventi ambientali, dando vita ad un parco di 85 ettari.

Uno dei punti più importanti è la realizzazione della quarta pista che verrà costruita all’interno del perimetro aeroportuale già esistente, posizionandosi in parallelo alla pista 3 già in attività. Non si parla solo di piste e strutture interne, si lavorerà anche sulla viabilità esterna. Un nodo importante è proprio il potenziamento dell’arteria che collega Roma all’aeroporto. Oltre all’inaugurazione di Pedalaria, la ciclovia che collega il centro alla località di scalo è prevista una nuova struttura stradale con un investimento di 250 milioni di euro per l’opera che coinvolgerà l’Anas oltre ad AdR.

Quando partirà il progetto

Al momento non è ancora stato ufficializzato il via libera, come riporta una fonte al Corriere della Sera: “Il via libera? Sarebbe stato meglio averlo già ieri, domani rischia di essere tardi”. Eppure, nonostante la fretta e il bisogno di crescita del polo di collegamento c’è ancora chi non è d’accordo con l’espansione.

Pur trattandosi di un progresso inevitabile, come riportato a dicembre dal Corriere della Sera in seguito all’intervista di Marco Troncone CEO di AdR, il rischio di arrivare tardi, dover affrontare una saturazione e i relativi periodi di sofferenza è tangibile. Seppur ci sia entusiasmo da alcune parti c’è chi continua a fare ostruzionismo spiegando che la situazione non migliorerà né nel 2025, né nel 2026. I terminal oggettivamente già in difficoltà nelle giornate di picco avranno nuove situazioni complicate da gestire. Dopotutto per il 2025 si attendono 53,5 milioni di passeggeri e lo scalo può gestirne un massimo di 60 milioni circa. Il 2027 e il 2028 segneranno il punto di non ritorno con enormi criticità se il progetto non partirà. Nel frattempo, ci sono aeroporti di concorrenza, come lo scalo di Istanbul, che si stanno già muovendo per diventare uno dei mega hub globali.

Insomma, con 5 miliardi di euro il piano è poter ampliare Roma Fiumicino permettendogli di ospitare fino a 100 milioni di passeggeri, contro il tetto massimo dei 60 milioni attuali.