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Cosa fare e vedere a Victoria, città britannica del Canada

La città di Victoria è la capitale della Columbia Britannica, caratterizzata da un fascino unico che combina storia e modernità, offrendo ai suoi visitatori un’esperienza unica nel cuore della costa occidentale canadese. Ma cosa fare a Victoria, vivace città britannica del Canada?

Dove si trova Victoria

Questa magnifica città si trova nell’estremità meridionale di Vancouver Island, lungo la costa ovest del Paese, dalla quale è possibile raggiungere la più famosa Vancouver in circa 4 ore 30 minuti. Si trova in una posizione decisamente strategica, che la rende facilmente accessibile via mare, con traghetti che la collegano, appunto, alla città di Vancouver e alle principali città portuali di Canada e Stati Uniti, come, ad esempio, Seattle. Allo stesso tempo, grazie alla presenza dell’aeroporto internazionale di Victoria, anche via aerea, con la presenza di numerosi collegamenti con diverse destinazioni nordamericane ed europee.

Cosa vedere a Victoria

Victoria è una cittadina accogliente e ospitale, che conserva da sempre un’atmosfera signorile e raffinata tipica della vecchia Inghilterra. Passeggiando per la città, è possibile osservare splendide costruzioni storiche e strade fiancheggiate da innumerevoli case in stile vittoriano, giardini lussureggianti, gallerie d’arte e affascinanti sale da tè. Qui sono presenti diversi punti di interesse turistico, che per chi visita Victoria sono da non perdere.

Il Parlamento della Columbia Britannica

Si tratta di un maestoso edificio in stile neoclassico, che domina l’Inner Harbour di Victoria, il porto cittadino che vanta una lunga storia, che durante i mesi estivi diventa il centro vivace di festival, spettacoli e musica.

Il Parlamento della Columbia Britannica, oltre a essere la sede del governo provinciale, è un edificio ricco di storia, visitabile attraverso tour guidati gratuiti, che permettono ai visitatori di scoprire la storia politica della regione. Di sera, l’edificio si illumina con migliaia di luci, creando un’atmosfera davvero suggestiva.

Il Royal BC Museum

Per gli appassionati di storia naturale e cultura, visitare il Royal BC Museum di Victoria vuol dire fare un viaggio nel tempo. Al suo interno, infatti, è possibile approfondire la storia locale e, soprattutto, riuscire ad avere uno sguardo approfondito sulle tradizione delle Prime Nazioni, ovvero i popoli indigeni o autoctoni dell’odierno Canada, che non sono né Inuit né Meticci, o Métis, che abitarono per primi questi territori.

I giardini botanici di Butchart Gardens

Per immergersi completamente nella natura, si consiglia di visitare i Butchart Gardens, un paradiso botanico che si trova a circa 30 chilometri dal centro di Victoria e che si estende su un territorio di 55 ettari. Ogni stagione è in grado di offrire una nuova esplosione di colori e profumi, che rendono le visite al parco davvero uniche. Inoltre, durante il periodo estivo, all’interno dei Butchart Gardens vengono ospitati spettacoli pirotecnici e concerti all’aperto.

Giardini dei Butchart Gardens, una delle attrazioni da vedere a Victoria, città britannica della Columbia Occidentale, Canada

Fonte: iStock

Giardini all’interno dei Butchart Gardens, Victoria

Lo storico Castello di Craigdarroch

Non può mancare una visita allo storico castello di Craigdarroch, di epoca vittoriana, del Diciannovesimo Secolo. Per gli appassionati di storia, passeggiare e scoprire le sale di questo castello consente di scoprire lati nascosti della vita dell’élite canadese dell’epoca, grazie anche alla presenza di interni sontuosamente arredati, con vetrate colorate, che testimoniano l’opulenza di quel periodo storico.

Infatti, il barone Dunsmuir richiese la creazione di questo edificio con un totale di 39 camere. In totale, il progetto, ha richiesto un esborso circa 500.000 dollari, con l’utilizzo di granito della British Columbia, piastrelle di San Francisco e una scala in quercia prefabbricata a Chicago.

Il villaggo di Fisherman’s Wharf

Infine, un’ultima attrazione turistica che si consiglia di visitare è il pittoresco villaggio galleggiante di Fisherman’s Wharf, ideale per chi vuole passare una giornata o, semplicemente, una serata all’insegna del relax. Qui sono presenti diverse case galleggianti colorate e ristoranti di pesce fresco. Inoltre, i più fortunati saranno in grado di avvistare le foche, motivo per cui questo villaggio è anche una delle attrazioni più amate di Victoria.

Cosa fare a Victoria

Victoria è una città ricca di storia, che regala la possibilità di vivere esperienze indimenticabili e tradizionali del posto. Ecco allora cosa fare a Victoria!

Partecipare al tè pomeridiano al Fairmont Empress

Un must per chi si reca in vacanza in questa città è la degustazione del tè pomeridiano presente nel famoso e affascinante albergo Fairmont Empress. Questa struttura in passato ha accolto ospiti illustri e sovrani provenienti da tutte le diverse parti del mondo.

Partecipare al tè pomeridiano è una tradizione antica che nasce con proprio con l’inizio dell’attività, ovvero il 20 Gennaio del 1908. Si affaccia sul porto interno di Victoria ed è un edificio decisamente suggestivo, caratterizzato da mattoni e pietre, progettato per rappresentare l’essenza e la maestosità dell’architettura britannica.

Foto del Fairmont Empress di Victoria, uno degli hotel dove partecipare al té pomeridiano

Fonte: iStock

Fairmont Empress, Victoria, dove partecipare al té pomeridiano

Avvistamento delle balene

Le acque al largo di Victoria sono molto famose per la presenza di orche e balene grigie. Proprio per questo, qui sono presenti numerose compagnie che offrono tour guidati, permettendo ai visitatori delle città di osservare da vicino i maestosi cetacei nel loro habitat naturale, soprattutto nel periodo compreso tra Marzo ed Ottobre.

Passeggiata nel Beacon Hill Park

Il vasto parco urbano di Beacon Hill Park è molto popolare sia tra i turisti, che tra la popolazione locale. Infatti qui è possibile passeggiare fra i suoi sentieri che passano tra i boschi e si snodano lungo la costa, sullo Stretto di Juan de Fuca. Inoltre, al suo interno si trovano due parchi giochi, un parco acquatico, diversi campi da gioco, come tennis e pickleball, uno zoo con animali da compagnia e diversi stagni e giardini molto curati. È il luogo ideale dove rilassarsi e fare picnic

Esplorare il quartiere di Chinatown

Famoso è anche il quartiere di Chinatown, che è anche il più antico del Canada. Si tratta di un luogo dalla ricca storia culturale, caratterizzato da viuzze strette e suggestive, tra cui la famosa Fan Tan Alley, nota per essere la strada commerciale più stretta del Nord America, essendo larga meno di 90 centimetri nel punto più stretto. Il quartiere è ricco di negozi, ristoranti e templi, che raccontano la storia della comunità cinese nella città di Victoria.

Victoria è una città che offre una combinazione perfetta di storia, cultura e bellezze naturali. Meta ideale per chi è appassionato di architettura storica, ma anche della natura, ed è in cerca di un’esperienza unica ed indimenticabile. Una località che va inserita sicuramente in un itinerario alla scoperta del Canada.

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Riapre uno dei giardini più belli che esista in Italia

Rose, tulipani, fiori di loto e ninfee, boschi di alberi antichissimi, come la Grande Quercia con oltre quattro secoli d’età, e giurassici risalenti all’era dei dinosauri, come il ginkgo biloba e la metasequoia, prati e giardini, come il Giardino delle piante officinali ma anche un labirinto in cui perdersi, un tempio, un castelletto, una grotta, un eremo, viali fioriti come il Viale delle rose e il Viale dei tronchi smeraldo e tanti scorci romantici tra giardini acquatici e laghetti fioriti e passeggiate panoramiche: è questo uno degli angoli verdi tra i più affascinanti d’Europa.

Ci troviamo nel Giardino di Sigurtà, un’oasi di 600.000 metri quadrati alle porte di Verona in uno dei borghi più belli d’Italia: Valeggio sul Mincio. Un parco storico da visitare nel modo che più aggrada: a piedi, in bicicletta, a bordo di un golf-cart con audio-guida GPS, di uno shuttle o di un trenino panoramico.

Aperto al pubblico da più di 40 anni, riapre i cancelli sabato 8 marzo 2025 per una nuova stagione che si prospetta più bella che mai. Il Parco Sigurtà ha una doppia anima: una progettazione all’italiana caratterizzata da disegni geometrici che circoscrivono lo spazio e una all’inglese, che si basa sull’accostamento di elementi naturali e artificiali come grotte, alberi secolari, tempietti dove, chi passeggia, percepisce una natura ordinata anche quando assume un carattere più spontaneo.

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Fonte: @Parco giardino Sigurtà

Il Viale delle rose a Sigurtà

Tulipani a Sigurtà

Nel 2024, il parco è stato premiato per l’innovazione della fioritura dei tulipani con il World Tulip Innovation Award. La fioritura stagionale dei tulipani del parco è la più importante del Sud Europa. Ogni primavera fioriscono oltre un milione di tulipani che, con muscari, giacinti e narcisi, colorano nei mesi di marzo e aprile i manti erbosi e i boschi del parco con spettacoli floreali sempre nuovi. L’evento si chiama Festival Tulipanomania 2025 ed è il fiore all’occhiello della primavera del Parco Giardino Sigurtà. Inizia fin dall’8 marzo (primo giorno di apertura della stagione 2025) fino indicativamente al 30 aprile, quando i 600.000 metri quadrati di uno dei parchi più ammirati al mondo fanno da sfondo a oltre un milione di tulipani con profumati giacinti e narcisi. Tra le tante le iniziative e i progetti collaterali di questa straordinaria fioritura ci sono la decorazione con aiuole firmate Sigurtà in alcuni Comuni del Lago di Garda e due appuntamenti con il Sabato d’Artista, il 29 marzo e il 12 aprile, che coinvolge gli appassionati di disegno e pittura che potranno immortalare questa favolosa fioritura. Ma la grande novità dell’edizione 2025 è uno show garden ovvero un’esposizione di circa 2000 metri quadrati a pochi passi dall’entrata di oltre cento varietà di tulipani accompagnati da etichette descrittive.

Fonte: Ufficio Stampa

Tulipanomania a Sigurtà

Non solo piante e fiori

Passeggiando tra i viali e percorrendo i boschi del Parco giardino Sigurtà, ci si può imbattere in diverse specie animali, dagli aironi cenerini che hanno un’apertura alare di quasi 2 metri agli scoiattoli, dalle tartarughe alle carpe koi giapponesi. E, nella fattoria, ci sono gli animali da cortile come le galline, le anatre, i tacchini, le pecore della Lessinia e gli asini, ma anche le caprette tibetane e i daini.

All’interno del parco, nascosti tra la fitta vegetazione, ci sono anche dei deliziosi edifici. Uno di questi è il Castelletto, uno dei luoghi storici più importanti. Originariamente chiamato Castelletto di Nina, è stato realizzato alla fine del 1700 e utilizzato in passato come Sala d’Armi. Oggi vi sono custodite le memorie letterarie, come la raccolta della rivista “Lo Smeraldo” per cui ha collaborato anche Eugenio Montale, e scientifiche. Un altro edificio è l’Eremo, in passato chiamato Eremo di Laura. Nascosto in un angolo di pace, questo edificio fu realizzato nel 1792. Ha una facciata ornata da una bifora e all’interno ospita una statua della Madonna. da qui si gode di una meravigliosa vista sul Grande Tappeto Erboso.

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Fonte: @Parco giardino Sigurtà

I daini del Parco giardino di Sigurtà

Nascosta agli occhi del visitatore è la Grotta di Gianna, circondata da querce e fitti boschi, è stata realizata con pietre e fossili incastonati. Dal 1942 è chiamata Grotta Votiva e Giuseppe Carlo Sigurtà, findatore del parco, dedicò questo angolo di pace alla Madonna di Lourdes.

Infine, nel bel mezzo del Grande Tappeto Erboso si erge il monumento di bronzo dedicato a Sigurtà, alto quasi 4 metri e visibile da differenti punti del parco.

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Fonte: 123RF

Il Parco giardino Sigurtà a Valeggio sul Mincio

Pasqua a Sigurtà

Per sabato 19 aprile è in programma la Caccia alle Uova Pasqua, un evento imperdibile per tutta la famiglia, tra favolose fioriture di tulipani, narcisi, giacinti e allium. L’appuntamento èalla Fattoria interna al parco, raggiungibile a piedi dopo una piacevole passeggiata di circa 20 minuti tra le verdeggianti colline. Questo spazio ludico e didattico che accoglie animali da cortile sorge nell’area agricola del parco-giardino ed è dedicato ai bambini di età indicativa compresa fra i 3 e i 10 anni. Una volta giunti in Fattoria, i bambini sono accolti in gruppi da 15. Prima di iniziare l’avventura della ricerca, i bimbi possono realizzare un cestino porta-uova, aiutati dalle animatrici, che servirà per la raccolta delle uova durante la caccia. L’evento è gratuito, previo pagamento del biglietto di ingresso.

La storia del parco

La storia del Parco risale al 1407, quando era un brolo cinto de mura ovvero terre coltivate con foraggi racchiuse all’interno di una muraglia. Nel corso dei secoli ha avuto diverse evoluzioni, come l’ampliamento della superficie e la possibilità di attingere l’acqua dal Mincio, per arrivare al 19 marzo 1978, quando Giuseppe Carlo Sigurtà aprì il Giardino al pubblico. Oggi, gli eredi continuano con dedizione a preservare e a far conoscere questo parco naturalistico, proseguendo il lavoro svolto dai loro antenati. Dal 2007 è entrato a far parte dei Grandi Giardini Italiani, una rete che racchiude i più bei giardini visitabili d’Italia, mentre dal 2020 è stato inserito nel progetto della Garden Route Italia, volto a valorizzare i giardini italiani, promosso da APGI – Associazione Parchi e Giardini d’Italia.

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Fonte: @Parco giardino Sigurtà

Il labirinto del Parco giardino di Sigurtà

Info utili per visitare il parco

A partire dall’8 marzo e fino al 1 9 novembre 2025 il Parco giardino Sigurtà è aperto tutti i giorni (festivi inclusi) dalle 9 alle 19 (ultimo ingresso alle 18). Nei mesi di marzo, ottobre e novembre l’ultimo ingresso è alle 17 con chiusura alle 18. Entrata contingentata e biglietto di ingresso acquistabile solo online per le seguenti festività: 21 aprile (lunedì di Pasquetta), 25 aprile, 1° maggio 2025.

Il biglietto d’ingresso per gli adulti costa 18 euro, per i ragazzi tra i 5 e i 14 anni costa 10 euro, per gli over 65 costa 14 euro, mentre è gratuito fino ai 4 anni di età e per i disabili con certificazione Legge 104/1992 (art. 3, comma 3) o Disability Card (l’accompagnatore della persona disabile paga 14 euro).

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Il monumento di bronzo dedicato a Giuseppe Carlo Sigurtà

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“Daredevil: Born Again”: ecco dove è stata girata la nuova serie Marvel

L’attesa per “Daredevil: Born Again” è finalmente terminata, per la grande gioia dei fan che aspettavamo già da qualche anno di rivedere l’eroe mascherato sul piccolo schermo, in streaming.

La nuova serie Marvel, in arrivo su Disney+, vede il ritorno di Charlie Cox nei panni di Matt Murdock, l’avvocato cieco che di notte diventa il giustiziere di Hell’s Kitchen. Accanto a lui, Vincent D’Onofrio riprende il ruolo di Wilson Fisk, meglio noto come Kingpin, ora impegnato in una carriera politica. La trama ruota attorno allo scontro tra questi due giganti, con l’aggiunta di un nuovo pericoloso avversario: Muse, un serial killer che trasforma il sangue delle sue vittime in macabre opere d’arte.

Ma dove è stata girata questa nuova serie su Daredevil? Come già avvenuto per la precedente trilogia Netflix, “Daredevil: Born Again” ha sfruttato diverse location di New York per ricreare la versione più cupa e realistica di Hell’s Kitchen. Scopriamo insieme quali sono i luoghi principali delle riprese.

Silvercup Studios, Queens

Storico studio di produzione statunitense, Silvercup Studios ha ospitato numerose scene chiave della serie, inclusa la dimora di Wilson Fisk e il suo ufficio da sindaco. Gli interni sono stati progettati ispirandosi a Gracie Mansion, la vera residenza del sindaco di New York, riproducendone persino i dettagli della carta da parati. Inoltre, lo studio ha fornito gli spazi per la tana del serial killer Muse, un luogo oscuro e inquietante.

Yonkers City Hall

Questo maestoso edificio nella contea di Westchester è stato utilizzato per rappresentare vari uffici governativi nella serie. Le riprese esterne sono avvenute nel marzo 2023 e la sua presenza evidenzia l’importanza degli intrighi politici che caratterizzano la nuova stagione di Daredevil.

Harlem

Le strade di Harlem sono state una delle location principali per il realismo urbano della serie. Già utilizzato in numerosi film e serie ambientati a New York, questo quartiere è stato scelto per la sua atmosfera autentica e la sua storia legata al cinema di strada.

Harlem, New York

Fonte: iStock

Il quartiere di Harlem visto dall’alto

Harlem è da sempre un simbolo della cultura afroamericana e ha mantenuto nel tempo un’identità forte, caratterizzata da strade animate, edifici storici e un’energia vibrante che ben si adatta all’ambientazione grintosa di Daredevil: Born Again. Da Malcolm X Boulevard ai caratteristici brownstone buildings, ogni angolo di Harlem trasmette un senso di comunità e resistenza che si riflette nelle storie di vigilanti e giustizia di strada della serie.

Nel corso delle riprese, la produzione ha scelto di girare scene chiave tra i vicoli e le arterie principali del quartiere, sfruttando la sua estetica unica e la luce naturale che conferisce un tono crudo e realistico alla narrazione.

Williamsburg, Brooklyn

Il quartiere di Williamsburg a Brooklyn ha ospitato diverse scene, mantenendo la tradizione della serie Netflix. Il bar The Turkey’s Nest è stato nuovamente trasformato in Josie’s Bar, il rifugio preferito di Matt Murdock, Foggy Nelson e Karen Page.

Williamsburg, con i suoi sottopassaggi cupi, magazzini abbandonati e locali storici, ha anche fornito l’ambientazione perfetta per le scene notturne di Daredevil: Born Again. Le riprese hanno sfruttato le sue strade acciottolate e la sua estetica urbana per conferire autenticità agli scontri tra Matt Murdock e i criminali di New York.

Manhattan Municipal Building

Uno degli edifici più noti di New York, il Manhattan Municipal Building, compare nella serie con un ruolo di primo piano. Questo grattacielo di 40 piani era già apparso nei fumetti di Daredevil, in particolare nell’albo #597, dove un’opera d’arte di Muse campeggiava sulle sue pareti. Sarà così anche nella serie?

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Caravaggio 2025: una mostra evento per il Giubileo di Roma

Nell’anno del Giubileo, la città di Roma omaggia il genio di Michelangelo Merisi con una ambiziosa mostra dedicata al Maestro della luce: Caravaggio 2025 propone 24 capolavori (più una sorpresa), concessi in prestito in via straordinaria da collezioni private e dai più prestigiosi musei nazionali e internazionali, fra cui spiccano il “Ritratto di Maffeo Barberini”, recentemente svelato al pubblico, e l’”Ecce Homo”, riscoperto a Madrid nel 2021 e che di ritorno in Italia dopo quattro secoli.

La mostra si apre il 7 marzo presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica, con la curatela di Francesca Cappelletti, Maria Cristina Terzaghi e Thomas Clement Salomon, e sarà visitabile fino al 6 luglio: si tratta di un progetto di ampio respiro, che non solo mette in mostra alcune delle opere più iconiche di Caravaggio nella città che lui stesso aveva scelto come patria di elezione, ma con il suo percorso vuole enfatizzare la profonda forza innovatrice che caratterizzò l’opera dell’artista.

Caravaggio, artista e personaggio che aveva in sé le stesse luci e ombre che tanto magistralmente riusciva a riportare su tela, ha condotto tutta la sua vita come mosso da una forza interiore quasi involontaria, che lo portava ad approfondire sempre di più la sua ricerca artistica pur fra le fortune altalenanti che lo investivano a livello personale.

Caravaggio 2025, il percorso espositivo

Così la mostra Caravaggio 2025 parte dal DEBUTTO ROMANO, prima sezione espositiva, dove le opere di Caravaggio sono quelle degli esordi nella Capitale ma anche quelle delle prime importanti commesse per mecenati come Francesco Maria del Monte; prosegue poi con INGAGLIARDIRE GLI OSCURI, sezione che introduce la rara produzione ritrattistica di Caravaggio e che offre l’incredibile opportunità di vedere insieme le due versioni del ritratto di Maffeo Barberini, la più nota versione “Corsini” esposta accanto a quella recentemente presentata al pubblico a oltre sessant’anni dalla sua riscoperta e attribuzione di Roberto Longhi (1963); e con IL DRAMMA SACRO TRA ROMA E NAPOLI, sezione dove si trovano, tra gli altri capolavori, anche l’”Ecce Homo”, recentemente rinvenuto in Spagna, e “La Flagellazione”, realizzata per la cappella di San Domenico Maggiore. La mostra si chiude con la sezione FINALE DI PARTITA, dove vengono esposte le ultime opere di Caravaggio, realizzate prima della misteriosa morte che lo colse sulla via di Porto Ercole mentre cercava disperatamente di tornare a Roma.

Venticinquesima opera della mostra, eccezionalmente visitabile solo in questa occasione, è il “Giove, Nettuno e Plutone”, l’unico dipinto murale eseguito da Caravaggio nel 1597 (ca) all’interno del Casino dell’Aurora, a Villa Ludovisi (Porta Pinciana). L’opera era stata eseguita su commissione del Cardinale del Monte per il soffitto del camerino dove si dilettava nell’alchimia e raffigura un’allegoria della triade alchemica di Paracelso: Giove, personificazione dello zolfo e dell’aria, Nettuno del mercurio e dell’acqua, e Plutone del sale e della terra.

Caravaggio 2025 non è solo quindi un doveroso omaggio all’artista, ma anche una inedita occasione di confronto ed analisi della sua produzione artistica e della profonda influenza che ancora oggi esercita sul mondo dell’arte.

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Come arrivare all’aeroporto di Ciampino da Roma Tiburtina

Arrivare all’aeroporto di Roma-Ciampino da Roma Tiburtina è molto semplice. Per arrivare a destinazione ci sono diverse opzioni di trasporto disponibile, sia pubblico, che privato. Si tratta del secondo aeroporto della capitale italiana, che conta il passaggio di circa 4 milioni di viaggiatori all’anno e che negli anni rientra fra i 15 aeroporti italiani più frequentati.

Dove si trova l’aeroporto di Ciampino?

L’aeroporto di Ciampino, conosciuto anche come aeroporto Pastine, si trova nella parte meridionale di Roma, nel comune di Ciampino e lungo la Via Appia Nuova. Dista circa 15 chilometri dal centro della capitale italiana e viene utilizzato, a differenza del più grande aeroporto di Fiumicino, per i voli low-cost, dagli express-courier e dalle attività di Aviazione Generale. Grazie alla sua posizione è facilmente raggiungibile con diversi mezzi di trasporto e dalla stazione di Roma Tiburtina.

Come arrivare all’aeroporto di Ciampino da Tiburtina

Treno regionale

Una delle soluzioni più utilizzate, e fra le più efficienti, è quella di utilizzare i treni regionali. Dalla stazione di Roma Tiburtina, infatti, è possibile prendere un treno regionale diretto alla stazione di Ciampino. Il viaggio dura all’incirca 20 minuti, con una frequenza giornaliera molto alta di tratte verso l’aeroporto. I biglietti costano 2,70€ ed è possibile acquistarli anche online sul sito di Trenitalia. Nel prezzo è compreso il bus Ciampino Airlink, un servizio navetta che collega la stazione all’aeroporto con una linea dedicata.

Autobus diretti verso l’aeroporto

Esistono nella capitale diverse compagnie che offrono servizi di autobus diretti, e non, dalla stazione di Roma Tiburtina all’aeroporto di Roma-Ciampino. Ad esempio, è possibile scegliere il servizio offerto da FlixBus, con corse frequenti durante la giornata. Il prezzo di questo viaggio è di 6,99€ ed è acquistabile direttamente online sul sito della compagnia.

Ingresso della stazione ferroviaria di Roma Tiburtina, dalla quale è facilmente raggiungibile

Fonte: iStock

Stazione ferroviaria di Roma Tiburtina

Metropolitana e autobus

Un’altra valida opzione per raggiungere questo aeroporto di Roma è sicuramente quella di combinare la metropolitana con l’autobus. In questo caso, dalla stazione Tiburtina è necessario recarsi alla stazione di Roma Termini con la linea B della metropolitana, direzione Laurentina. Da qui sarà necessario trasferirsi sulla linea A, direzione Anagnina e quindi scendere al capolinea Anagnina. Qui è possibile l’autobus ATRAL, che porta direttamente all’aeroporto di Ciampino.

Ci sono altri servizi a Roma che portano direttamente all’aeroporto di Ciampino raggiungendo prima la stazione di Roma Termini in metropolitana. Uno di questi è SIT Bus Shuttle, che porta all’aeroporto di Ciampino con un biglietto del costo di 6€, solo andata, o di 11€, andata e ritorno. Servizio simile lo offre anche la compagnia Terravision, ma al prezzo di 7€.

Si tratta di combinazioni che richiede sicuramente più tempo rispetto , ma che rappresentano una valida alternativa in caso di necessità.

In Taxi

Infine, per chi desidera una maggiore comodità, allora è sempre disponibile il servizio taxi dalla stazione di Roma Tiburtina fino all’aeroporto Ciampino. C’è un prezzo fisso istituito per questa tratta. Infatti, da e per l’aeroporto è prevista una tariffa fissa di 40€.

Per questo tipo di spostamento è sempre bene controllare e pianificare tutto, a partire dagli orari dei mezzi pubblici. Purtroppo c’è da considerare la possibilità di incappare in imprevisti, che potrebbero far perdere il volo, che sia traffico automobilistico, soprattutto durante le ore di punta, o ritardi di metropolitana e treni.

Non resta altro che preparare le valigie e partire per il prossimo viaggio dall’aeroporto di Roma Ciampino, magari dopo aver passato un’indimenticabile esperienza alla scoperta della magnifica città di Roma.

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Una nuova esperienza adrenalinica sulla Torre Eiffel, il ponte sospeso Le Vertige

Parigi non smette mai di stupire i suoi visitatori, siamo d’accordo? Negli anni, la città dell’amore, dell’arte (e quanti più appellativi le si possono dare, più se ne mettano) affascina i viaggiatori di tutto il mondo sapendo rimanere fedele alla sua essenza, a se stessa, ma al tempo stesso innovandosi e questa volta lo fa con un’attrazione mozzafiato che trasforma la Torre Eiffel in un’esperienza ancora più emozionante.

Fino a domenica 9 marzo 2025, i turisti potranno attraversare Le Vertige, un ponte sospeso lungo 40 metri che collega i pilastri nord e sud del monumento, offrendo una prospettiva unica sulla “Dame de Fer” e sulla città sottostante. Ecco i dettagli su questa insolita ed “esotica” attrazione parigina e le info sui costi e gli orari per scoprirla.

Cos’è Le Vertige, la nuova attrazione della Torre Eiffel

Le Vertige – nuova attrazione della Torre Eiffel che a Parigi (e non solo!) è sulla bocca di tutti – non è un ponte tradizionale, ma una passerella realizzata con una rete di sicurezza blu, che garantisce massima protezione ai visitatori. Situato a 60 metri di altezza, permette di vivere un’esperienza simile ai ponti himalayani, con una vista mozzafiato e un’alta dose di adrenalina.

La struttura è stata progettata con 25.000 maglie annodate e rinforzata con cavi laterali per garantire una stabilità impeccabile. Grazie a questa tecnologia, The Vertigo (il nome inglese dell’attrazione) può sopportare un peso di oltre 30.000 kg/m², offrendo un’esperienza sicura e indimenticabile.

Il ponte sospeso è accessibile dal primo piano della Torre Eiffel e rappresenta un’attrazione adatta a tutta la famiglia. Possono attraversarlo tutti i visitatori con biglietto di ingresso alla Torre Eiffel, inclusi i bambini a partire dai 3 anni. I minori di 12 anni devono essere accompagnati da un adulto.

Tuttavia, per motivi di sicurezza, l’installazione non è accessibile alle persone con mobilità ridotta (sedie a rotelle, bastoni o stampelle) ed è sconsigliata a chi soffre di vertigini.

Info, costi e orari per la vostra visita al ponte sospeso

Le Vertige è un’attrazione temporanea visitabile fino al 9 marzo 2025. Per accedere alla passerella è necessario possedere un biglietto d’ingresso alla Torre Eiffel, ma la traversata del ponte è gratuita previa registrazione.

L’accesso a The Vertigo avviene tramite il primo piano della Torre Eiffel, presentandosi davanti al Padiglione Ferrié. Qui, scansionando un QR code, i visitatori possono prenotare una fascia oraria e ricevere il biglietto via e-mail.

Orari di apertura di Le Vertige:

  • Dal lunedì al venerdì: 10:30 – 18:30
  • Sabato e domenica: 10:00 – 20:00

Tariffe d’ingresso alla Torre Eiffel:

  • Biglietto ascensore fino al 2° piano: Adulti 23,10€, Giovani (12-24 anni) 11,60€, Bambini (4-11 anni) 5,90€
  • Biglietto ascensore fino alla cima: Adulti 36,10€, Giovani (12-24 anni) 18,10€, Bambini (4-11 anni) 9,10€
  • Biglietto scale + ascensore fino alla cima: Adulti 27,50€, Giovani (12-24 anni) 13,80€, Bambini (4-11 anni) 6,90€
  • Biglietto scale fino al 2° piano: Adulti 14,50€, Giovani (12-24 anni) 7,30€, Bambini (4-11 anni) 3,70€

I bambini sotto i 4 anni entrano gratuitamente.

Prenotazioni disponibili sul sito ufficiale della Torre Eiffel o presso le biglietterie in loco. Se avete già visitato la Torre Eiffel, Le Vertige è adesso un’ottima occasione per riscoprirla da un punto di vista completamente nuovo. Non perdete l’opportunità di vivere questa esperienza unica prima della sua chiusura, se vi trovate nella splendida capitale francese questo weekend!

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New Orleans, cosa vedere e cosa fare nella città del voodoo

Viene chiamata amichevolmente ‘The Big Easy”, un soprannome che evoca quella particolare atmosfera vivace e rilassata, il ricco patrimonio culturale, la scena musicale e lo stile di vita generalmente spensierato che differenzia la splendida New Orleans dalle altre città statunitensi. Inoltre, un’altra caratteristica che avvalora la sua atmosfera da vita lenta, è il fatto di essere una città facilmente esplorabile a piedi.

Gran parte del centro storico è stato progettato nel XVIII secolo, quindi le strade si prestano a essere percorse con una tranquilla passeggiata. Qui, a differenza della maggior parte delle città americane, viaggiare in auto è spesso superfluo. E così, lasciandovi avvolgere dal suo fascino d’altri tempi, scoprirete cosa vedere e cosa fare, dal visitare il Museo d’Arte o il Museo Nazionale della Seconda Guerra Mondiale all’assistere a un concerto di musica dal vivo. D’altronde siete a New Orleans, la musica non può assolutamente mancare nel vostro itinerario.

Dove si trova New Orleans

New Orleans si trova nel sud degli Stati Uniti d’America, precisamente nello stato della Louisiana. Appartiene alla regione del delta del Mississippi ed è situata lungo entrambe le rive del fiume: i suoi quartieri più famosi, come il celebre Quartiere Francese, si trovano sulla riva sinistra.

Cosa vedere a New Orleans

Qui abbiamo raccolto le nostre scelte su cosa vedere a New Orleans, coprendo sia i classici che le attrattive più insolite, così da aiutarvi a pianificare al meglio il vostro viaggio.

I cimiteri di New Orleans

Potrebbe essere un po’ insolita come cosa da vedere a New Orleans, ma in realtà i suoi cimiteri rappresentano un luogo fondamentale per approfondire la storia della città. Le famose tombe e i mausolei sono realizzati fuori terra in marmo, una soluzione elaborata in passato per contrastare il problema del terreno umido e paludoso. Spesso chiamati ‘città dei morti’, offrono un’esperienza allo stesso tempo cupa e affascinante che, nei cimiteri più famosi, può essere vissuta in compagnia di una guida che vi racconterà con cura la storia del luogo.

I cimiteri a New Orleans sono tantissimi e, a meno che non siate storici appassionati al tema, visitarli tutti è quasi impossibile. Se volete vederne alcuni, potete cominciare dal St. Louis Cemetery, location del famoso film Easy Rider, dov’è presente la tomba di Marie Laveau, la Voodoo Queen di New Orleans. Se siete appassionati di musica, sicuramente vi piacerebbe visitare il Lafayette 2 dove sono sepolti tanti musicisti famosi come Edgar “Dooky” Chase Jr., Paul Barbarin, Danny Barker ed Ernie K-Doe.

St. Charles Avenue

Tra le strade più famose di New Orleans c’è St. Charles Avenue. Estendendosi attraverso due quartieri (sia il centro che Uptown), la strada, ricca di storia, è lunga più di otto chilometri e possiede una propria linea di tram che sicuramente avrete visto nella maggior parte delle foto scattate in città. Conosciuta come una delle arterie residenziali più importanti della città, qui sono presenti numerose dimore storiche che cominciarono a comparire a partire dal 1800.

Il viale alberato St. Charles Avenue, infatti, ospita case maestose risalenti al XIX e XX secolo, le quali sfoggiano facciate a doppia galleria e dettagli in stile neoclassico greco e italiano. Gli appassionati di architettura si entusiasmeranno per siti come Gallier Hall, The Elms Mansion e la Wedding Cake House all’angolo tra Rosa Park e St. Charles.

Tram New Orleans

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Il tram storico che percorre St. Charles Avenue

I musei della città

Nella città di New Orleans c’è un museo per tutti! All’interno delle loro sale potrete scoprire le storie dietro i costumi e la cultura del Mardi Gras (il Carnevale) o immergervi nella più grande collezione d’arte degli Stati Uniti del Sud. Nel Museo d’Arte di New Orleans, infatti, troverete splendide collezioni con opere francesi e americane, oltre che mostre itineranti che spaziano dalla moda ai media digitali. Il museo merita una visita anche solo per l’edificio in cui è ospitato, situato all’interno di City Park, imponente e grandioso con le sue pareti di alabastro e le colonne greco-romane.

Particolarmente interessante è anche il Backstreet Cultural Museum, situato in uno dei più antichi quartieri afroamericani del Paese. Tra le collezioni più interessanti citiamo quella dedicata alle maschere e ai costumi di Mardi Gras, riccamente decorate con paillettes e perline, dalle influenze africane e dei nativi americani. La collezione include anche informazioni e manufatti relativi ai funerali jazz, alle “second lines” e ai “social aid and pleasure clubs”. Le mostre sono principalmente permanenti, anche se si tratta di un archivio in continua crescita di costumi, manufatti, cimeli, fotografie e film.

Le case degli scrittori americani più famosi

Non solo musicisti, l’atmosfera di New Orleans ha attirato a sé anche alcuni dei più importanti scrittori americani. “A New Orleans sentivo un piacevole sentimento di libertà. Qui potevo riprendere fiato”, lo disse durante un’intervista Tennessee Williams che visse in un appartamento al 722 di Toulouse dal 1938 al 1939 (ora parte della Historic New Orleans Collection), e in una casa a schiera al 632 di St. Peter St. nel 1946-1947. È qui che scrisse l’opera teatrale “Un tram che si chiama Desiderio”. Successivamente, nel 1962, Williams acquistò una casa a schiera al 1014 di Dumaine St.

Tra gli altri scrittori che vissero a New Orleans citiamo George Washington Cable, Kate Chopin e William Faulkner, che qui scrisse il romanzo “La paga dei soldati” mentre viveva al 624 di Pirate’s Alley, vicino all’iconica Cattedrale di St. Louis.

Cosa fare a New Orleans

Non solo cose da vedere, New Orleans è una città che si vive anche e soprattutto attraverso diverse esperienze, dall’ascoltare un concerto di musica jazz ai tour a bordo dei suoi tram storici.

Partecipare a un tour guidato

Soprattutto se avete poco tempo, il modo ideale per scoprire la città è partecipando a un tour guidato. A New Orleans sono davvero tantissimi! Dai classici tour a piedi, grazie ai quali visiterete i luoghi principali, dal French Quarter al Garden District, da Lafayette Cemetery a Frenchman Street, a quelli più particolari e divertenti come il ghost tour e il voodoo tour, organizzati solitamente di sera per creare un’atmosfera più inquietante.

Se cercate un tour più rilassato, l’ideale è salire sul battello a vapore Natchez per una crociera giornaliera che vi permetterà di approfondire la storia di New Orleans e del fiume Mississippi. In base al tour scelto, potreste avere anche musica jazz dal vivo. Oppure, se è proprio la musica l’aspetto che vi interessa, potreste partecipare al New Orleans Music & Heritage Tour: la visita inizia alla Louisiana Music Factory e racchiude tre secoli di storia musicale approfondendo luoghi storici come il Royal Orleans Hotel, da sempre uno dei preferiti di Led Zeppelin, Jefferson Airplane e The Grateful Dead, il tutto con i brani chiave condivisi tramite un altoparlante bluetooth.

Battello a vapore New Orleans

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Il battello a vapore Natchez

Salire sui tram storici

Tra i mezzi migliori per vedere la città ci sono i tram storici. Questi sono ideali per esplorare in modo economico e confortevole le numerose aree di New Orleans. Ci sono quattro linee distinte, ognuna con partenza dal centro, che vi porteranno attraverso il Quartiere Francese e oltre, in luoghi che altrimenti potreste non avere l’opportunità di visitare se non avete abbastanza tempo a vostra disposizione.

Prima di salire, ricordatevi alcune informazioni utili: se pagate in contanti, è necessario avere il resto esatto. Per gli adulti, il biglietto costa 1,25 dollari a corsa (i bambini dai cinque anni alla scuola superiore pagano 0,50 dollari e gli anziani/passeggeri con disabilità 0,40 dollari). Se volete pagare senza contanti, potete scaricare Le Pass, l’app ufficiale della New Orleans RTA, per visualizzare i percorsi con aggiornamenti in tempo reale, acquistare pass e ottenere maggiori informazioni sull’accessibilità.

Assistere a un concerto di musica jazz

Se volete assistere a un concerto in uno dei luoghi più autentici della città, andate al The Spotted Cat Music Club. In questo piccolo bar avrete l’occasione di ascoltare quartetti e quintetti di ottoni, assoli di clarinetto e voci potenti e swing. Il venerdì e il sabato sera potrebbe essere un po’ affollato, i giorni feriali invece sono una buona occasione per avvicinarsi alla band senza troppa folla. L’ingresso è gratuito, ma è necessario consumare almeno una bevanda.

Entrare alla Preservation Hall

Bisogna arrivare in anticipo e avere un po’ di pazienza per riuscire ad aggiudicarsi questa esperienza, ma ne vale davvero la pena. All’interno di un fatiscente edificio su St. Peters Street, nello storico Quartiere Francese, si trova uno dei locali di musica più rispettati al mondo, considerato la casa spirituale del jazz di New Orleans: la Preservation Hall.

Si tratta di una piccola stanza quadrata con alcuni posti a sedere e un piccolo palco dove la Preservation Hall Jazz Band, custode delle tradizioni del jazz di New Orleans com’era nel suo periodo d’oro cento anni fa, suona quattro o cinque set incandescenti di un’ora ogni sera per le circa 100 persone che riempiono le panchine.

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Esplorando la Pianura Padana, alla scoperta di borghi, abbazie e natura

La Pianura Padana non è solo, come si studia a scuola, il cuore economico e agricolo d’Italia, nebbia in inverno e afa in estate; ma anche una terra ricca di storia, cultura e bellezze naturalistiche. Borghi medievali e capolavori artistici, luoghi di ritiro spirituale e acque per il benessere: ecco una selezione di luoghi imperdibili per scoprire il volto più autentico di quest’area.

Sabbioneta, la città ideale del Rinascimento

Nel cuore della Pianura Padana, Sabbioneta rappresenta uno dei massimi esempi di città ideale rinascimentale. Fondata dal duca Vespasiano Gonzaga nel XVI secolo, questa piccola perla della provincia di Mantova vanta un centro storico dichiarato Patrimonio UNESCO. Da non perdere il Palazzo Ducale, il Teatro all’Antica e la Galleria degli Antichi, perfettamente conservati. Una visita guidata è l’opzione migliore per riuscire a comprendere la struttura della città e spesso, durante l’anno, sono organizzate visite teatralizzate, curiose anche per le famiglie con bambini.

Il Delta del Po, un paradiso naturale

Uno dei paesaggi più suggestivi della Pianura Padana è senza dubbio il Delta del Po, un labirinto di canali, lagune e boschi che ospitano una biodiversità straordinaria. Perfetto per escursioni in barca o in bicicletta, il Parco del Delta del Po è da visitare almeno una volta nella vita. Da vedere: le saline di Comacchio, un tempo fulcro dell’economia locale, oggi sono una riserva naturale dove si possono ammirare fenicotteri rosa e molte altre specie di uccelli. I casoni da pesca, antiche abitazioni dei pescatori, raccontano invece la storia di una vita dura ma profondamente legata all’ambiente lagunare. Alcuni di essi sono stati restaurati e aperti ai visitatori, e permettono di comprendere meglio il legame tra l’uomo e il fiume.

Il periodo migliore per esplorarlo è la primavera, quando la natura si risveglia o l’autunno, al passaggio degli uccelli migratori; e la bici è senz’altro il mezzo più appropriato grazie alla rete capillare e sicura di ciclabili.

Parco Delta Po

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Parco Delta del Po

Castell’Arquato, borgo medievale d’atmosfera

In provincia di Piacenza, Castell’Arquato è uno dei borghi medievali meglio conservati d’Italia. Il centro storico è un dedalo di stradine acciottolate che conducono alla Rocca Viscontea, da cui si gode di una vista panoramica sulla Val d’Arda. Perfetto per un’escursione giornaliera, la visita soddisfa la mente ma anche il corpo: da non perdere i piatti e vini tipici della cucina emiliana e di una tradizione enogastronomica eccellente.

Il Labirinto della Masone, un’esperienza unica

Nei pressi di Parma, a meno di 10 minuti  d’auto da Fidenza, il Labirinto della Masone è un’attrazione sorprendente: il più grande labirinto di bambù al mondo, ideato dall’editore Franco Maria Ricci. Oltre all’intricato percorso verde di circa 3  km, la struttura ospita una collezione d’arte e una biblioteca di pregio. Un luogo inaspettato e originale: la visita dura 45 minuti circa e il biglietto costa 20 euro circa, con riduzioni e convenzioni per bambini, studenti e famiglie.

Labirinto della Masone

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Labirinto della Masone

L’Abbazia di Chiaravalle, spiritualità e architettura

Poco fuori Milano, l’Abbazia di Chiaravalle è un’oasi di pace. Fondata nel XII secolo dai monaci cistercensi, conserva affreschi trecenteschi e una torre nolare nota come “Ciribiciaccola”. La visita è un’occasione per scoprire l’arte gotica lombarda e assaporare i prodotti tipici del monastero, come il famoso formaggio Grana Padano. Il complesso monastico, immerso nella campagna lombarda, comprende anche un antico mulino ad acqua ancora funzionante, testimone dell’ingegnosità dei monaci nel gestire le risorse naturali. Ancora oggi, il monastero è un luogo di raccoglimento, dove è possibile assistere ai canti gregoriani che risuonano tra le navate durante le funzioni liturgiche.

San Benedetto Po, il gioiello monastico mantovano

Meno noto ma di grande fascino, il complesso monastico di San Benedetto Po è un capolavoro architettonico legato alla figura di Matilde di Canossa. L’Abbazia di Polirone, fondata nell’XI secolo, conserva affreschi straordinari e un’atmosfera di profonda spiritualità. Il borgo, immerso nel paesaggio del Po, è una meta perfetta per un itinerario tra arte e natura. Oltre al chiostro e alla basilica, il monastero ospita un museo che racconta la storia dell’ordine benedettino e il ruolo centrale di questo luogo nei secoli. Il fascino del borgo è valorizzato dalle frequenti iniziative culturali e le rievocazioni storiche che permettono di rivivere la vita monastica del passato.

San Benedetto Po

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L’abbazia di San Benedetto Po

Il Sacro Monte di Varese, un percorso di fede e bellezza

Pur trovandosi ai margini della Pianura Padana, il Sacro Monte di Varese merita una menzione. Questo luogo di pellegrinaggio, patrimonio UNESCO, è caratterizzato da una via sacra con quattordici cappelle affrescate, che conducono fino al santuario. Ogni cappella rappresenta una scena della vita di Cristo. Oltre al valore religioso, il percorso offre scorci panoramici spettacolari sulla pianura, che si estende fino al Lago di Varese e alle Alpi.

Aquileia, un tesoro archeologico

Aquileia è una delle aree archeologiche più importanti d’Italia. Infatti, dal 1998 la città è inserita nelle liste del Patrimonio UNESCO. Fondata dai Romani nel 181 a.C., Aquileia divenne un punto strategico per il commercio e la difesa, grazie alla sua posizione vicino al fiume Natissa. Oggi, conserva un sito archeologico straordinario che comprende resti ben conservati di strade, mosaici, il foro e il porto fluviale, che testimoniano il suo ruolo di città fiorente nell’antichità. La Basilica di Santa Maria Assunta, con il suo maestoso mosaico pavimentale, custodisce uno dei più grandi e antichi mosaici del mondo cristiano, datato tra il IV e il V secolo d.C. Questo capolavoro raffigura scene bibliche e allegoriche, e rappresenta un’importante testimonianza della transizione dal mondo romano a quello cristiano. Oltre alla basilica, il museo archeologico di Aquileia propone un’esperienza immersiva nella storia, con reperti dall’epoca romana fino al medioevo.

zona archeologia aquileia

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Aquileia, patrimonio Unesco

Salsomaggiore Terme, il benessere tra storia e natura

Famosa per le sue acque termali dalle proprietà curative, Salsomaggiore Terme è una delle località termali più rinomate d’Italia. Il cuore della città è il maestoso Palazzo delle Terme Berzieri, un autentico gioiello architettonico in stile liberty, progettato dall’architetto Giuseppe Mazzocchi, con i suoi eleganti dettagli decorativi e l’imponente facciata. Il Palazzo ospita al suo interno gli storici stabilimenti termali, che da secoli attraggono chi cerca relax e salute. I trattamenti benessere offerti spaziano dai classici bagni termali a percorsi rigeneranti, ideali per recuperare energia e vitalità. Salsomaggiore non è però solo una meta per il benessere: circondata da dolci colline, è perfetta per escursioni e passeggiate immersi nella natura.

Salsomaggiore Terme

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Salsomaggiore Terme luogo di reax e benessere

Castellaro Lagusello e Monzambano, borghi da cartolina

Situato nel cuore della Pianura Padana, in provncia di Mantova, Castellaro Lagusello è un pittoresco borgo che si specchia nelle acque di un laghetto a forma di cuore, un paesaggio che sembra uscito da una cartolina. Centro fortificato dimenticato dal tempo, Castellaro Lagusello è una frazione del comune di Monzambano, dagli scenari fiabeschi, con i suoi vicoli lastricati e case in pietra. Tra le attrazioni principali: Villa Arrighi è una residenza storica circondata da un ampio parco; la Torre dell’Orologio domina il borgo; le chiese di San Giuseppe e San Nicola con i loro affreschi e dettagli architettonici. Poco lontano, Monzambano è famosa per il suo castello medievale, che sorge su una collina lungo il fiume Mincio e offre una vista panoramica sul paesaggio circostante.

Crespi d’Adda, un villaggio industriale patrimonio dell’umanità

Appena fuori dalla Pianura, Crespi d’Adda è un villaggio operaio fondato nel 1878 da Cristoforo Benigno Crespi, intorno al Cotonificio Benigno Crespi, e completato dal figlio Silvio alla fine degli anni Trenta. Situato al confine tra le province di Milano e Bergamo, nel Comune di Capriate San Gervasio, il villaggio è un esempio eccezionale di città industriale, ancora abitato e perfettamente conservato, e il secondo sito industriale più visitato in Italia. Nel 1995 è stato inserito nel Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Il villaggio è organizzato in modo regolare e ordinato: sono cinquantacinque le casette, le case operaie, dalle medesime caratteristiche, a pianta quadrata, due piani fuori terra, collocate equidistanti tra loro, con orti e staccionate tutte uguali collocate in una planimetria ordinata e regolare. Sono suddivise in tre parti, separate da due strade che seguono la direttrice che da nord conduce a sud. Più a ovest sorgono i palazzotti, le prime residenze plurifamiliari di quattro piani, ben presto abbandonate in favore delle più ospitali e salubri casette operaie. Da non perdere, Villa Crespi, edificata in stile neogotico in una posizione soprastante il grande Cotonificio è un vero e proprio castello con torrette, merlature e cuspidi, un ampio giardino, quarantaquattro stanze e tre balconate affacciate sull’atrio centrale quadrato. Il Cotonificio Crespi, cuore dell’attività industriale, è stato chiuso nel 2003 e, dopo un periodo di abbandono, è stato acquistato nel 2013 con l’intento di trasformarlo in un centro per l’innovazione e l’arte. Il centro di interpretazione del sito è l’UNESCO Visitor Centre, dove si trovano un museo, un archivio storico e laboratori didattici.

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Il villaggio operaio di Crespi d’Adda
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Esplodono i cili in fiore, i giardini Sakura in Giappone sono un omaggio alla bellezza

La primavera porta con sé una gran voglia di vivere gli spazi aperti, non solo per socializzare e viaggiare sotto il sole, ma anche per ammirare i capolavori di Madre Natura che vanno in scena con il suo risveglio. Stiamo parlando delle fioriture che esplodono in tutta la loro magnificenza nei parchi, nei giardini e in città, tra viali alberati e spazi urbani. Tra le più belle e imperdibili ci sono quelle dei ciliegi che si sono trasformate in una vera e propria attrazione turistica in tutto il Giappone.

Proprio qui, nel Paese del Sol Levante, la fioritura dei ciliegi, nota come Sakura, è considerata un vero e proprio patrimonio naturale e nazionale. Milioni di cittadini, infatti, durante la primavera si dedicano alla tradizione dell’Hanami che, tradotto letteralmente, vuol dire osservazione degli alberi in fiore.

Un’attività, questa, tanto cara ai giapponesi quanto ai viaggiatori di tutto il mondo che si recano ogni anno in Giappone, in primavera, per passeggiare tra i giardini Sakura. Ma quali sono i più belli e dove si trovano? Ne abbiamo selezionati alcuni assolutamente imperdibili.

Yoshino, la fioritura ad alta quota che fa sognare

I ciliegi fioriscono in tutto il Giappone omaggiando la straordinaria bellezza della natura in ogni dove. Ma se c’è un posto che, più di altri, è capace di raccontare la magia che avviene nel Paese durante la stagione, questo è il monte Yoshino.

Ci troviamo nell’omonimo distretto della prefettura di Nara, al cospetto di una montagna mozzafiato che ospita circa 30.000 alberi di ciliegio che si snodano tra templi e santuari. Questo è il luogo perfetto per praticare l’Hanami e per entrare a contatto con la natura più autentica.

La passeggiata tra i ciliegi si snoda in quattro aree che si differenziano per altitudine e per la varietà di arbusti e fiori. Passeggiando, e scalando a piedi il monte partendo da shimo (area inferiore) o da naka (area centrale) i ciliegi in fiore appariranno davanti alla vista di chi osserva come un miracolo di Madre Natura.

Ciliegi in fiore, monte Yoshino

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Gli alberi di ciliegio in fiore sul monte Yoshino, Giappone

Kyoto, tre luoghi da raggiungere in primavera per praticare l’Hanami

Una tappa imperdibile, per chi vuole ammirare la bellezza dei ciliegi in fiore, è sicuramente Kyoto, una delle città più affascinanti del Giappone. Le cose da fare e da vedere sono tantissime, ma una visita ai viali fioriti è imperdibile per chi giunge qui in primavera.

L’esperienza dell’Hanami comincia in città, passeggiando tra le strade e i viali alberati. I ciliegi in fiore sono ogni dove a Kyoto, vi basterà aguzzare la vista e godervi una passeggiata mozzafiato. Se invece avete più tempo a disposizione per visitare anche i suoi dintorni, vi consigliamo tre indirizzi imperdibili per ammirare i Sakura.

Il primo è il Tetsugaku-no-Michi, il Sentiero del Filosofo che si snoda tra i templi Ginkaku-Ji e Nanzenji. Qui troverete centinaia di ciliegi in fiore già a partire da aprile che garantiscono un’osservazione straordinaria sia di giorno che di notte grazie a suggestive installazioni luminose.

Il secondo luogo da non perdere è il parco Maruyama-Koen, uno dei luoghi più iconici e frequentati dai cittadini per praticare l’Hanami. In questo polmone urbano e verdeggiante, infatti, da inizio aprile fioriscono centinaia di ciliegi in fiore che garantiscono un’esperienza sensoriale e bellissima. La vista, poi, è sublime.

Altra tappa imperdibile, e super instagrammabile, a Kyoto è il tempio Toji. Intorno alla pagoda a cinque piani, che si staglia sul panorama urbano, si estendono meravigliosi giardini che ospitano numerosi arbusti in fiore. Tra questi anche il shidare-zakura, un ciliegio piangente secolare che è la vera guest star del posto.

I ciliegi in fiore a Kyoto

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I ciliegi in fiore in tutta Kyoto

La fioritura dei ciliegi a Tokyo

Anche la capitale del Giappone regala visioni mozzafiato. Tra grattacieli futuristici e costruzioni ultramoderne è possibile perdersi e immergersi nella grande bellezza della natura che trasforma spazi verdi e giardini. Esempi imperdibili sono il parco Ueno, situato in centro città, e il giardino di Shinjuku Gyoen.

Se volete, invece, fare una passeggiata romantica e suggestiva circondati dai ciliegi in fiore, vi consigliamo di raggiungere il canale di Chidorigafuchi di Tokyo. Da qui è possibile imboccare un sentiero delle meraviglie che si snoda intorno al fossato, e passeggiare sotto un tunnel di ciliegi lungo 700 metri.

I ciliegi in fiore intorno al lago Kawaguchiko ai piedi del Monte Fuji

Altro luogo imperdibile, per ammirare la bellezza dei Sakura, è il Monte Fuji e i suoi dintorni. Qui la fioritura comincia a metà aprile, qualche settimana dopo quella di Kyoto e Tokyo, eppure lo spettacolo è sbalorditivo.

Il luogo giusto da raggiungere, con una vista privilegiata sul Monte Fuji, è il lago Kawaguchiko. Qui, infatti, si snodano centinaia di ciliegi in fiore che si specchiano sull’acqua. Imperdibile è anche il Festival della fioritura dei ciliegi di Fuji-Kawaguchiko che si tiene a metà aprile e che consente di praticare l’Hanami anche di notte grazie a suggestive installazioni che vengono posizionate sulla riva settentrionale del bacino d’acqua.

Himeji, il giardino Sakura intorno al castello

Ci spostiamo ora a Himeji, nella prefettura di Hyōgo, per ammirare un giardino Sakura di immenso splendore che si snoda proprio intorno all’omonimo castello. Qui, in un grande e suggestivo parco, vivono e prosperano circa 1.000 alberi di ciliegio che tra fine marzo e aprile esplodono in tutta la loro meraviglia.

Primavera al castello Himeji, Giappone

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I giardini del Castello Himeji sono tra i luoghi più belli per ammirare la fioritura di ciliegi in Giappone

Miyajima, l’isola delle meraviglie dove esplodono i Sakura

L’ultima tappa del nostro viaggio ci conduce al cospetto di una destinazione unica e affascinante. Ci troviamo a Miyajima, una piccola isola che sorge nel Mare interno di Seto, non lontano dalla Baia di Hiroshima, conosciuta per il grande torii rosso che galleggia sul mare, che segnala la presenza del tempio Itsukushima, e che con gli anni si è trasformato nell’immagine simbolo di tutto il Giappone.

Un questo luogo di pace e bellezza, che merita una visita in ogni periodo dell’anno, i ciliegi in fiore fanno il resto creando un’atmosfera da sogno tutta da vivere e da condividere. Tappa imperdibile è, ovviamente, il santuario dal quale è possibile imboccare numerosi sentieri naturali puntellati da migliaia di ciliegi in fiore.

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Il 20 marzo arriva Crash, una Venere alla Reggia di Caserta

Una cornice storica e paesaggistica unica, di una bellezza architettonica che incanta qualunque visitatore, incontra la sfrontatezza e il fascino deciso dell’arte contemporanea: il prossimo 20 marzo 2025, la Reggia di Caserta ospiterà “Crash”, un’installazione collettiva di arte contemporanea a cura di ICONIC Art System.

L’evento, curato da Giuseppe Loffredo, vedrà protagonista una monumentale Venere alta 4 metri, simbolo di emancipazione e parità di genere. La Sala Romanelli della Reggia farà da cornice a questa straordinaria opera, visitabile con il biglietto d’ingresso al palazzo.

Cos’è Crash e cosa significa l’opera della Venere

La Venere di Crash che presto sarà esposta alla Reggia di Caserta, uno dei luoghi più visitati in Italia, non è solo un’opera d’arte, ma un manifesto sociale che intreccia materiali innovativi e simbologie potenti. La resina bianca laccata dell’artista contemporaneo Angelo Accardi dona alla scultura un effetto praticamente marmoreo, mentre il plexiglass dipinto di Luca Bellandi, riflesso da uno specchio, crea un’illusione ottica che amplifica il concetto di trasformazione. Il contributo di Daniele Fortuna con il legno stratificato, invece, aggiunge tridimensionalità e profondità all’installazione.

L’opera poggia su un tappeto scenografico lungo 10 metri, realizzato da Saints Studio, maison di moda che unisce elementi diversi tra loro come arte e tessuto. Questo elemento invece sottolinea il dialogo tra storia, artigianato e contemporaneità. L’insieme delle componenti visive e materiche trasmette un forte messaggio di emancipazione, parità di genere e inclusione, invitando il pubblico a una riflessione profonda su questi temi.

Realizzata dagli artisti Angelo Accardi, Luca Bellandi e Daniele Fortuna, la scultura della Venere di Crash esposta presto alla Reggia di Caserta, per una iniziativa privata nata a seguito di una richiesta degli spazi in concessione d’uso, si distingue per la sua capigliatura afro, omaggio alle donne che hanno segnato la storia della lotta per l’uguaglianza. Il velo bianco che avvolge la bocca, terminante su una mela, richiama il concetto di peccato originale e lo stigma storico imposto alle donne.

“Crash” segna la prima restituzione pubblica di ICONIC Art System, una piattaforma fondata da Giuseppe Loffredo per promuovere un dialogo artistico inclusivo. L’obiettivo è valorizzare i grandi artisti e supportare (soprattutto) quelli emergenti, rendendo l’arte un mezzo di riflessione e impegno civile attraverso eventi e installazioni site-specific.

Loffredo ha inoltre avviato un innovativo progetto di safe houses, residenze artistiche destinate a giovani talenti che affrontano discriminazioni di genere o esclusione sociale. Questi spazi non saranno solo luoghi di creazione, ma anche centri di supporto e crescita, dove l’arte diventa strumento di libertà e inclusione.

“L’arte è un linguaggio universale e un potente strumento di emancipazione,” afferma Loffredo, “vogliamo offrire ai giovani artisti non solo un supporto economico, ma un contesto sicuro e stimolante per sviluppare il loro talento.”

Info e date per visitare Crash alla Reggia di Caserta

Tutti coloro che a partire dal prossimo 20 marzo 2025 vorranno inaugurare l’inizio della primavera all’insegna della cultura visitando l’installazione di Crash, potranno farlo alla Reggia di Caserta pagando il ticket di ingresso al palazzo, che parte dai 12 euro, tutti i giorni dalle ore 8.30 alle 19.30 (info più dettagliate sul sito ufficiale della Reggia di Caserta).

Inoltre, i visitatori potranno ammirare accanto alla Venere, una serie di opere firmate da Rocco Ritchie, Alessandro Flaminio, Mimmo Di Dio, Gaetano Di Dio, Marco Grasso, Fabio Abbreccia, Daniele Accossato e Pedro Perdomo che arricchiranno ulteriormente l’esposizione, sottolineando – ancora una volta e ancora di più – il legame tra arte, inclusione e libertà espressiva.