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Cosa vedere a Seborga, il principato nell’entroterra ligure

C’è un luogo in Liguria che è davvero particolare e unico nel suo genere, per arrivarci si deve raggiungere l’area più occidentale della regione, a ponente, nel territorio della provincia di Imperia. Lì, nel mezzo della natura, si incontra Seborga. A guardarlo potrebbe sembrare il tipico borgo dell’entroterra ligure, ma in realtà rappresenta qualcosa di straordinario.

Perché non è solo un paese, ma è un Principato con la sua Principessa, le sue leggi e anche la sua moneta. Ovviamente questo luogo fa parte dell’Italia, ma rivendica una sua indipendenza: basta fare un giro sul sito ufficiale per leggere nero su bianco le motivazioni che vengono portate come dimostrazione del fatto che è un luogo a sé. Decisamente un posto affascinante e in cui il passato si intreccia e intiga i suoi visitatori.

Oltre a questa sua peculiarità è anche un luogo dove la storia antica riecheggia nelle tante testimonianze che si possono incontrare per strada, un borgo ricco di bellezze da scoprire: tutto quello che devi vedere a Seborga.

Seborga, il principato ligure: la storia della sua indipendenza

La storia di Seborga è molto antica e pare possa essere fatta risalire al V secolo a. C. quando sembra che le incursioni dei pirati fecero trasferire gli abitanti dalla costa verso l’interno. Le vicende legate a questo territorio si legano alle conquiste che hanno caratterizzato ogni epoca. Dai Romani, agli Ostrogoti, fino ai Bizantini e all’impero Carolingio con Carlo Magno.

Tra i documenti storici ve n’è uno particolarmente importante datato 954, poiché ne attesta il passaggio in dono ai monaci benedettini dell’Abbazia di Sant’Onorato di Lerino. Una data fondamentale perché è quella che viene considerata cruciale per la sua indipendenza. Successivamente, nel 1079, divenne Principato. È nel 1729 che sarebbe stata venduta dai monaci a Vittorio Amedeo II di Savoia, ma vengono segnalati alcuni punti che – secondo il sito ufficiale del Principato – renderebbero l’annessione al Regno d’Italia prima e alla Repubblica poi, unilaterali e illegittime.

Facciamo un salto in avanti a tempi recenti quando, il 14 maggio 1963, la cittadinanza elegge principe Giorgio Carbone. Vengono così riportati in auge la bandiera, il motto, lo stemma sovrano. Vengono, successivamente, eletti un governo costituente, il Consiglio della Corona e vengono approvati gli Statuti generali e il Regolamento. Hanno poi ricoperto il medesimo ruolo dal 2010 Marcello Menegatto e, dal 2019, Nina Menegatto che è l’attuale principessa di Seborga.

Cosa vedere a Seborga

Seborga è un borgo di grande bellezza che vale la pena raggiungere perché incastonato come un gioiello prezioso in un territorio bellissimo, ma anche perché custodisce alcune meraviglie che vale la pena vedere.

Una passeggiata qui permette di farsi un’idea di come sia strutturata questa piccola cittadina in provincia di Imperia. E qualche luogo migliore dal quale partire se non il belvedere in piazza Martiri Patrioti? Un posto che si incontra prima dell’arrivo al centro storico. Da qui si gode di una vista strepitosa che spazia sul territorio: dalle vallate alla Costa Azzurra, Principato di Monaco compreso.

Si possono ammirare nel medesimo luogo due garitte, ovvero due costruzioni adibite a riparo per le sentinelle, e un cannone. Il sito ufficiale riporta che ogni prima domenica del mese si esegue una piccola cerimonia con lo sparo di benvenuto a cui prendono parte alcuni Consiglieri della Corona e, se possibile, la Principessa.

In piazza San Martino, invece, si incontra il Palazzo dei Monaci con i suoi archi e il suo fascino che rimanda al passato. Oggi è una dimora privata, ma è stato utilizzato per diversi scopi, compreso quello di sede del Municipio e delle scuole fino alle elementari.

La storia del Principato di Seborga

Fonte: iStock

La storia del Principato di Seborga: cosa vedere

Tra gli edifici di tipo religioso, poi, è imperdibile la chiesa di San Bernardo che è stata realizzata nel XIV secolo e la chiesa parrocchiale di San Martino, databile 1615 e a opera dell’architetto genovese Arturo Fieschi.

E poi si deve passare anche da piazza della Libertà, un’altra zona pittoresca del borgo, così come quella dove sorgono quelle che un tempo venivano utilizzate come prigioni: oggi non sono visitabili al loro interno ma si possono ammirare da fuori. Da non perdere anche le antiche porte che conducevano all’interno della cittadina.

Infine, va menzionata un’altra delle tante particolarità di questo luogo, ovvero il fatto che ha una propria moneta: si tratta del Luigino e non è riconosciuta in maniera ufficiale.

Poi, come spesso accade in questi piccoli paesini, vale la pena girare e lasciarsi stupire dai tanti scorci tipici che rendono la visita davvero unica: Seborga è una meta perfetta per una gita di una giornata per chi vuole fare una vacanza nella Liguria di Ponente, lì vicino a dove l’Italia confina con la Francia.

Le informazioni utili per visitare Seborga

Incastonato nell’entroterra ligure di Ponente, alle spalle di cittadine ben note come Sanremo, Ospedaletti e Bordighera, Seborga è una piccola perla tutta da scoprire. La prima cosa da sapere è che si trova a un’altitudine di 500 metri rispetto al livello del mare e che è incastonata in un paesaggio da sogno composto da giardini, terrazzamenti, ginestre e ulivi.

Se alle spalle ha le Alpi Marittime, la sua altitudine permette di renderlo come una meravigliosa terrazza che permette di estendere lo sguardo fino alla Costa Azzurra, in Francia.

Vicino, poi, vi sono bellissimi boschi di pini: quelli del Monte Nero e del Monte Caggio. Insomma, un luogo davvero magico e facilissimo da raggiungere, basta infatti uscire dalla autostrada A 10 a Bordighera e poi percorrere la provinciale per circa sette chilometri.

Un posto da conoscere e da scoprire, perché Seborga regala tantissime cose da vedere.

La vista da Seborga

Fonte: iStock

La meravigliosa vista da Seborga

Di Admin

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