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Il papiro ritrovato, una scoperta straordinaria al Castello del Buonconsiglio di Trento

Un ritrovamento inaspettato al Castello del Buonconsiglio di Trento ha attirato l’attenzione in questi giorni. Durante alcuni lavori di riordino e studio dei materiali egizi conservati nel museo, avviati dall’archeologa Annamaria Azzolini e l’egittologa Barbara Gilli, sono stati identificati quattro frammenti del papiro di Senemnetjer. Una scoperta straordinaria che avrà un forte impatto a livello internazionale poiché questo reperto risale al 1450 a.C. ed è uno dei più antichi papiri provenienti dalla regione di Menfi, riconducibile al regno di Hatshepsut/Thutmosis III.

Fino ad oggi un frammento era custodito nel Museo archeologico di Firenze e un altro era disperso ma noto grazie a una riproduzione dell’egittologo Karl Richard Lepsius. Tuttavia non si era a conoscenza dell’esistenza di altri frammenti esistenti. Questo papiro, realizzato dall’ammiraglio di flotta e capo dei rematori del tempio di Ptah di Menfi, è stato rinvenuto a Saqqara e il testo geroglifico è stato riconosciuto come uno scritto funerario, confermato anche dalla figurazione. Si tratta di uno dei più antichi papiri del “Libro dei morti”.

I papiri del Libro dei Morti

In egiziano “Formule per uscir di giorno”, il “Libro dei Morti” è una raccolta di scritti funerari che dovevano guidare e aiutare i defunti nell’affrontare il percorso nell’aldilà. L’usanza di seppellire con il corpo alcuni rotoli di papiro risale fin dai tempi della XVII dinastia (1539-1292 a.C.) a Tebe dove si colloca anche l’origine del papiro ritrovato che riporta testi a colonne e l’inserzione di vignette. Molti papiri del “Libro dei Morti” datati come questa recente scoperta provengono da Tebe, mentre quelli ascrivibili alla necropoli menfita sono rari.

Esistono altri quattro manoscritti che risalgono all’epoca più recente e sono considerati completi. Un testo della nutrice reale Bakai che ora è custodito al Museo Nazionale di Varsavia, e il papiro di Nebseni che si trova al British Museum di Londra.

La collezione egizia di Tonelli

Il papiro ritrovato al Castello del Buongustaio di Trento sarà esposto al pubblico alla fine del 2025, probabilmente nel periodo delle feste di Natale. La collezione egizia del Castello venne donata da Taddeo de Tonelli nell’800. Quest’ultimo era un ufficiale dell’Impero austro-ungarico, appassionato dell’antico Egitto e fervido collezionista, la cui raccolta fu esposta dal 1921 nelle sale del museo cittadino. Tra il 1821 e il 1827 Tonelli è stato comandante delle truppe austriache nel Granducato di Toscana quando stavano arrivando al porto di Livorno i reperti egizi provenienti da Alessandria.

Nel 1820 ci fu una prima spedizione di manufatti approdati in Italia, destinati alla corte imperiale di Vienna, a cui fece seguito un secondo invio nel 1822, organizzato dal cancelliere consolare d’Austria in Egitto, Giuseppe Nizzoli. Questi reperti vennero acquistati dalle Gallerie Reali di Firenze, grazie all’opera mediatrice portata avanti da Michele Arcangelo Migliarini, già direttore delle raccolte fiorentine e, tra questi materiali, vi è il frammento di papiro di Senemnetjer ritrovato a Trento.

Proprio la presenza dell’Ufficiale in Toscana in anni cruciali per l’arrivo dei reperti dall’Egitto e la vicinanza al direttore delle Gallerie, Migliarini, più volte menzionato nella corrispondenza personale come suo consulente, induce a ipotizzare che Tonelli abbia potuto acquisire parti di questo straordinario papiro attingendo alla seconda spedizione Nizzoli. A riprova di ciò, altri oggetti presenti nella collezione di Trento trovano una loro corrispondenza nella raccolta fiorentina.

Di Admin

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