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L’altra Montecatini: in Val di Cecina tra miniere, torri e verdi colline

Quando si parla di Montecatini tutti pensano alla nota cittadina termale nei pressi di Pistoia, ma in pochi sanno che in Toscana se ne trova un’altra.

È Montecatini Val di Cecina, un piccolo borgo della provincia di Pisa che svetta sulla cima di una collina a 400 metri sul livello del mare.

Un tempo territorio noto per le sue preziose miniere di rame, Montecatini e le sue numerose frazioni sono oggi piccoli gioielli di architettura medioevale, immersi in un territorio verde, rurale e boscoso come quello dell’Alta Val di Cecina, la parte collinare del territorio attraversato dall’omonimo fiume, non lontano da Volterra.

Montecatini Val di Cecina

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Le volte a crociera dei portici nel centro storico di Montecatini Val di Cecina

Cosa vedere a Montecatini Val di Cecina

Morbide colline, ampi pascoli e grandi campi coltivati, il verde scuro dei fitti boschi. In mezzo, seduto sulla cime di un colle, appare il borgo di Montecatini Val di Cecina, che si annuncia allo sguardo con la sagoma di un possente torrione quadrangolare che emerge fra i tetti rossi del paese.

Montecatini Val di Cecina

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Il campanile della Chiesa di San Biagio, nel centro di Montecatini Val di Cecina

Sulla cima di questa morbida collina albergava attorno all’anno Mille una piccola pieve, dipendente dal Vescovo di Volterra, i cui documenti rappresentano la prima testimonianza di esistenza del paese. Le cose si fanno serie quando i Belforti, una famiglia nobile di Volterra, costruirono nel XIV secolo un castello, che nei documenti dell’epoca viene riconosciuto dall’appellativo Castrum Montis Leonis, Castello di Monteleone. Nasce così, come roccaforte difensiva, la storia che porta Montecatini ad avere l’aspetto che ha oggi, ancora immersa nell’atmosfera medievale fatta di mura, torri e merli.

Il paese è attraversato dalla strada provinciale che la collega alle più grosse arterie di viabilità locale, con la bella Piazza della Repubblica e la sua fontana a fare da salotto contemporaneo. Attorno si dipana la parte moderna dell’abitato, mentre il centro storico medioevale rimane un po’ in disparte, come una sorta di cittadella.

Il simbolo del borgo è ancora oggi la Torre Belforti, che si erge in tutta la sua imponenza a dominare il territorio circostante. La torre era l’elemento più rilevante della cinta muraria della cittadina, di cui rimangono ancora alcune testimonianze in alcune torrette minori inglobate nell’abitato contemporaneo.

La Torre Belforti è alta trenta metri ed ha mura di eccezionale spessore, cosa che la rese un utile rifugio antiaereo per la popolazione durante la Seconda Guerra Mondiale. Restaurata negli anni Sessanta, oggi è una struttura ricettiva privata che consente di vivere l’esperienza di risiedere in una struttura unica. Nei pressi della Torre, però, rimane aperto a tutti uno splendido punto panoramico, situato al margine meridionale del borgo: è il vecchio camposanto, il cimitero non più utilizzato dalla fine dell’Ottocento, con una gran vista sulle colline della Val di Cecina in direzione di Saline di Volterra che mozza il fiato, peraltro in un contesto davvero particolare.

camposanto Montecatini Val di Cecina

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Il vecchio cimitero di Montecatini Val di Cecina offre una vista panoramica senza eguali

Il centro storico medievale di Montecatini, che si snoda attorno a quella che oggi è Piazza Garibaldi, è impreziosito dal Palazzo Pretorio, edificio trecentesco con un bel portico dalle volte a crociera.

Sulla piazza si affaccia anche la Chiesa di San Biagio, la più rilevante, il cui campanile si alza immediatamente a fianco al Palazzo Pretorio. La particolarità dell’edificio religioso è che non ha una vera e propria facciata ed ha una pianta a tre navate asimmetriche.

Tutt’attorno si dipanano vicoli e stradelle, mentre la pietra la fa da padrona, a contraltare della grande ricchezza di verde del territorio circostante il borgo. È un’atmosfera senza tempo quella che cattura il visitatore, che può dedicarsi a una passeggiata a ritmo lento tra i saliscendi del centro storico, abbracciando la bellezza che gli viene offerta.

Poco fuori dal paese si trova uno dei luoghi più interessanti di Montecatini: la Miniera di Camporciano. Ai piedi della collina dove sorgeva l’antico castello, infatti, fin dai tempi degli Etruschi veniva estratto il rame. Una attività che non cessò mai con il passare dei secoli. Anzi, divenne sempre più sfruttata: nella seconda metà dell’Ottocento questa divenne la più grande miniera di rame in Europa.

Oggi se ne mantiene il ricordo attraverso il Museo delle Miniere, situato nel luogo dei vecchi scavi, circa un chilometro e mezzo fuori dal paese. Qui, dove si trova tra l’altro l’Oratorio di Santa Barbara, protettrice dei minatori, si possono visitare i cunicoli e le gallerie scavate per favorire l’attività estrattiva. Il Museo infatti è costituito da una piccola parte in superficie, ovvero dai resti delle costruzioni erette attorno alla miniera, ma soprattutto da una porzione del reticolato di gallerie sotterranee. Centro dell’attività era il Pozzo Alfredo, un tunnel che scende oltre i 300 metri nel sottosuolo e di cui oggi è ancora in funzione il montacarichi.

Il Museo è aperto da giovedì a domenica con visite guidate a questo splendido sito di archeologia industriale che rimane una vera, rara testimonianza di un mondo che non è così remoto nel tempo (la miniera è stata chiusa nel 1907), ma che è ormai quasi completamente cancellato dalle nostre vite.

Nei dintorni: Querceto, la Sassa, Miemo

Il comune di Montecatini ha una discreta estensione. I suoi circa 1600 abitanti non risiedono tutti nel centro amministrativo, ma popolano le tante frazioni che punteggiano la campagna della Val di Cecina.

Alcuni di questi sono peraltro luoghi assolutamente meritevoli di una visita per l’atmosfera che vi si respira, la bellezza dei paesaggi naturali e l’ottima conservazione delle loro vestigia del passato. Non è un caso che questi territori siano stati scelti per il loro valore simbolico da registi italiani del calibro di Ermanno Olmi e Paolo Virzì per rimanere impressi nelle loro pellicole.

Si prendano ad esempio Querceto e il suo castello: un piccolo borgo di 170 abitanti su uno sperone collinare a sud di Montecatini, oltre il corso del Cecina, circondato di splendidi boschi. Le poche vie del paese si snodano attorno all’elegante mastio della famiglia Ginori-Lisci. Sul lato settentrionale dell’abitato si apre un bel panorama sulla valle in direzione del capoluogo comunale.

Querceto Montecatini Val di Cecina

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Panorama della campagna di Querceto, frazione di Montecatini Val di Cecina

Simili sono anche Casaglia e Miemo: entrambe le frazioni sono caratterizzate da un ampio castello, con poche case sparse nelle vicinanze e una posizione privilegiata da un punto di vista paesaggistico. Casaglia siede in cima a un morbido colle, circondato di cipressi. Miemo è invece incastonato ai piedi di tre colline boscose, con grandi pascoli verdi tutt’attorno.

La più suggestiva delle frazioni di Montecatini però è senza dubbio Sassa, un borgo medievale che domina la valle dello Sterza, affluente del Cecina, nei pressi della Riserva Naturale di Caselli. In maniera simile a Montecatini, anche Sassa è dominato da un torrione quadrangolare, testimonianza del suo passato di avamposto militare.

Tra vicoli angusti ma ben curati si aprono scorci sulla splendida campagna circostante, mentre lo sguardo si posa sulle facciate in pietra degli edifici. Assolutamente meritevole l’escursione al vicino Poggio al Pruno, che da una altitudine di oltre 600 metri consente, nelle giornate soleggiate e terse, di godersi uno spettacolare panorama che si spinge fino al mare della Costa degli Etruschi.

Di Admin

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