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Caravaggio e oltre: le mostre da vedere a marzo 2025

Marzo 2025 si prospetta un mese di grandi emozioni per gli amanti dell’arte, con mostre che spaziano dai grandi maestri del passato alle voci più contemporanee. Dalla potenza pittorica di Caravaggio ai capolavori di artisti come Casorati, Tintoretto e Munch, dalla magia della musica di Pino Daniele all’intimità dell’opera di Che Guevara, che fa riscoprire il lato più umano e profondo del mito, sono tante le esposizioni in tutta la penisola che meritano una visita. Ecco le nostra selezione delle mostre da non perdere questo mese, per vivere l’arte in tutta la sua magnificenza.

Casorati – Milano

Fino al 29 giugno 2025, Palazzo Reale di Milano ospita Casorati, una delle più ampie e complete retrospettive mai dedicate a Felice Casorati, a 35 anni dall’ultima grande mostra milanese. Curata da Giorgina Bertolino, Fernando Mazzocca e Francesco Poli, l’esposizione ripercorre la straordinaria carriera dell’artista, mettendo in luce il suo profondo legame con Milano, città chiave per lo sviluppo della sua arte e del moderno mercato artistico italiano.

Attraverso oltre cento opere – tra dipinti, sculture, bozzetti scenografici e lavori grafici – il percorso espositivo si snoda in 14 sale, documentando l’evoluzione stilistica di Casorati, dal simbolismo al realismo magico, fino alle influenze picassiane e al sintetismo degli ultimi anni. Prestiti prestigiosi provenienti da musei e collezioni di primo piano, tra cui la GAM di Torino e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, si affiancano a materiali d’archivio e documenti storici inediti, offrendo una rilettura approfondita e affascinante del maestro novarese. Un appuntamento imperdibile per riscoprire la potenza espressiva e la raffinatezza pittorica di uno dei grandi protagonisti dell’arte italiana del Novecento.

Casorati, Ritratto di Signora

Fonte: Ufficio Stampa

Ritratto di Signora (dettaglio), opera di Casorati

Henri Cartier-Bresson e l’Italia – Torino

Fino al 2 giugno 2025, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia celebra il legame profondo tra Henri Cartier-Bresson e l’Italia con la più grande monografica mai dedicata al celebre maestro della fotografia. Attraverso 160 scatti e materiali d’archivio, la mostra – curata da Clément Chéroux e Walter Guadagnini in collaborazione con la Fondation Henri Cartier-Bresson – offre un viaggio straordinario tra le immagini che raccontano il nostro Paese con lo sguardo inconfondibile di colui che è stato definito l’occhio del secolo. Un percorso che segue i suoi viaggi da Nord a Sud, catturando la vitalità delle strade italiane, gli sguardi e i gesti del quotidiano, in un mosaico di istanti decisivi che hanno reso il suo lavoro immortale. Un’occasione unica per riscoprire l’Italia attraverso gli occhi di uno dei più grandi fotografi di tutti i tempi.

Munch. Il grido interiore – Roma

Fino al 2 giugno 2025, Palazzo Bonaparte a Roma diventa il palcoscenico di Munch. Il grido interiore, una mostra straordinaria che porta nella Capitale 100 capolavori provenienti dal Munch Museum di Oslo. Un viaggio intenso e profondo nell’universo emotivo di Edvard Munch, l’artista che con L’Urlo ha dato voce alle inquietudini dell’animo umano. Tra tristezza e solitudine, amore e angoscia, il percorso espositivo svela il legame tra la tormentata vita personale dell’artista e la sua visione innovativa del colore e della forma. In una cornice neoclassica d’eccezione, questa mostra offre un’occasione unica per immergersi nell’espressionismo psicologico di Munch e riscoprire la forza universale delle sue emozioni senza tempo.

Caravaggio 2025 – Roma

Dal 7 marzo al 6 luglio 2025, Palazzo Barberini diventa il cuore pulsante dell’arte barocca con una straordinaria mostra dedicata a Caravaggio, il genio rivoluzionario del chiaroscuro. Un evento imperdibile per ammirare da vicino capolavori iconici e opere raramente esposte, tra cui il Ritratto di Monsignor Maffeo Barberini, presentato per la prima volta al pubblico, e l’Ecce Homo, eccezionalmente in ritorno in Italia dal Museo del Prado di Madrid. Il percorso espositivo guiderà i visitatori attraverso le diverse fasi della carriera del maestro, svelando il suo impatto rivoluzionario sulla pittura con una selezione di opere provenienti dai più prestigiosi musei internazionali.

Momenti di grande suggestione accompagneranno l’incontro con la Santa Caterina d’Alessandria, Marta e Maddalena, fino alla storica riunione dei tre capolavori commissionati dal banchiere Ottavio Costa: Giuditta e Oloferne, San Giovanni Battista e San Francesco in estasi. A concludere il percorso, il Martirio di Sant’Orsola, l’ultima opera realizzata da Caravaggio prima della sua morte. Un viaggio immersivo nella potenza della luce e nell’intensità emotiva che hanno reso Caravaggio uno degli artisti più amati e influenti di tutti i tempi.

Attorno a Tintoretto. La Deposizione. – Milano

Dal 4 marzo al 25 maggio 2025, il Museo Diocesano di Milano accoglie un dialogo straordinario tra passato e presente con Attorno a Tintoretto. La Deposizione. Protagonista assoluta della mostra è la Deposizione di Cristo dalla croce di Jacopo Tintoretto, capolavoro della pittura veneziana del Cinquecento, in prestito dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Accanto a questa straordinaria opera, quattro artisti contemporanei – Jacopo Benassi, Luca Bertolo, Alberto Gianfreda e Maria Elisabetta Novello – si confrontano con la potenza espressiva di Tintoretto, dando vita a creazioni inedite che spaziano dalla pittura all’installazione. Un incontro tra epoche, linguaggi e sensibilità che invita il pubblico a esplorare il valore senza tempo dell’arte, lasciandosi coinvolgere dalle suggestioni e dalle emozioni che ogni opera è in grado di suscitare.

Deposizione, Tintoretto

Fonte: Ufficio Stampa

La Deposizione di Tintoretto

Il Canova mai visto – Padova

Dall’8 marzo all’8 giugno 2025, il Museo Diocesano di Padova ospita Il Canova mai visto, una mostra straordinaria che riporta alla luce un capolavoro creduto perduto: il Vaso cinerario della contessa Louise von Callenberg, realizzato da Antonio Canova tra il 1803 e il 1807. L’opera, considerata distrutta nei bombardamenti del 1944, è stata ritrovata grazie a un’attenta ricerca ed è ora al centro di un’esposizione che ne ricostruisce l’intero monumento funerario, progettato da Giannantonio Selva e decorato da iscrizioni di figure illustri, tra cui Johann Wolfgang von Goethe.

Ad arricchire il percorso espositivo, una preziosa selezione di opere canoviane, tra cui la raffinata collezione di stampe Manfredini, e una sezione dedicata a documenti inediti, lettere e scritti del fratello ed erede dell’artista, Mons. Giovanni Battista Sartori Canova. Attraverso calchi, gessi, incisioni e dipinti, la mostra svela il profondo legame tra Canova e Padova, offrendo uno sguardo inedito sulla sua arte e sulle sue relazioni con l’aristocrazia europea. Un’occasione per riscoprire la grandezza del maestro di Possagno e il fascino senza tempo delle sue opere.

Fratello Sole, Sorella Luna. La Natura nell’Arte, tra Beato Angelico e Corot – Perugia

Dal 15 marzo al 15 giugno 2025, la Galleria Nazionale dell’Umbria celebra l’ottavo centenario del Cantico delle Creature di San Francesco con la straordinaria mostra Fratello Sole, Sorella Luna. La Natura nell’Arte, tra Beato Angelico e Corot. Un viaggio affascinante attraverso oltre ottanta capolavori che raccontano l’evoluzione del rapporto tra l’uomo e la natura nell’arte, dal Medioevo all’Ottocento. Da Pisanello a Leonardo da Vinci, da Dürer a Poussin, le opere esposte testimoniano come il creato sia stato osservato, interpretato e celebrato dagli artisti nel corso dei secoli. Inserita tra gli eventi ufficiali del Giubileo 2025, la mostra è un’occasione per immergersi in una visione artistica e spirituale della natura, arricchita da incontri e iniziative speciali promosse in collaborazione con istituzioni locali.

Pino Daniele. Spiritual – Napoli

Dal 20 marzo al 6 luglio 2025, Palazzo Reale di Napoli rende omaggio a un’icona senza tempo con Pino Daniele. Spiritual, la mostra-evento che celebra il grande artista a 70 anni dalla sua nascita e a 10 dalla sua scomparsa. Un viaggio immersivo che racconta la sua anima musicale e il suo lascito culturale attraverso materiali inediti, oggetti personali, strumenti, documenti e una straordinaria raccolta di contenuti audiovisivi.

Due sezioni e nove aree tematiche ripercorrono la vita e la carriera di Pino Daniele: dagli esordi negli anni ’70, con la ricostruzione scenografica della leggendaria “Grotta” e dei club notturni napoletani, fino al successo internazionale e alle collaborazioni che hanno segnato il suo percorso. Pino Daniele. Spiritual non è solo una mostra, ma un’esperienza coinvolgente che permette di entrare in connessione con l’essenza più profonda di un artista che ha saputo fondere culture, generi e tradizioni in un linguaggio musicale senza confini.

Pino Daniele 1991

Fonte: Ufficio Stampa

Ritratto di Pino Daniele, 1991©Fondazione

Tracey Emin. Sex and Solitude – Firenze

Dal 16 marzo al 20 luglio 2025, Palazzo Strozzi ospita Tracey Emin. Sex and Solitude, la più grande mostra mai dedicata in Italia a una delle artiste più controverse del panorama contemporaneo. Curata da Arturo Galansino, l’esposizione è un viaggio intenso tra passione, vulnerabilità ed esplorazione di sé, attraverso oltre 60 opere che spaziano dalla pittura alla scultura, dal neon al ricamo. Il titolo richiama due temi centrali nel lavoro di Emin: sesso e solitudine, elementi che permeano la sua arte con una forza viscerale e profondamente emotiva.

Tra le opere in mostra, molte per la prima volta in Italia, spiccano la monumentale scultura in bronzo I Followed You To The End (2024), collocata nel cortile rinascimentale di Palazzo Strozzi, e la storica installazione Exorcism of the Last Painting I Ever Made (1996), ricostruita nelle sale del Piano Nobile. Accanto a capolavori del passato, nuove produzioni realizzate appositamente per l’evento amplificano la potenza espressiva di un’artista che ha fatto della propria intimità un linguaggio universale, capace di trasformare il dolore, il desiderio e l’amore in arte pura.

Che Guevara. Tú y todos – Bologna

Dal 27 marzo al 30 giugno 2025, il Museo Civico Archeologico di Bologna ospita Che Guevara. Tú y todos, una mostra straordinaria che offre uno sguardo inedito e intimo su Ernesto Che Guevara, al di là del mito rivoluzionario. Il titolo, tratto da una poesia scritta alla moglie prima della sua partenza per la Bolivia, riflette l’anima profonda dell’esposizione: raccontare l’uomo dietro l’icona, il politico e il sognatore attraverso oltre 2.000 documenti inediti, tra lettere, diari, fotografie scattate da lui stesso e video d’epoca.

Un percorso emozionante che riporta alla luce il volto più autentico del Che, grazie a materiali preziosi provenienti dall’archivio del Centro de Estudios Che Guevara di L’Avana, riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio “Memoria del Mondo”. Ideata da Simmetrico Cultura e curata da un team di esperti internazionali, la mostra è arricchita da una colonna sonora originale di Andrea Guerra, offrendo un’esperienza immersiva che restituisce la complessità di un uomo che ha segnato la storia.

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Piatti tipici argentini da non perdere in vacanza: quali provare per un sapore unico

Un viaggio in Argentina? Per chi mangia carne, è probabilmente tra i paesi migliori al mondo dove provare la grigliata, che qui si chiama asado, un particolare tipo di carne alla griglia che viene servito in modo conviviale e invitando a divertirsi in famiglia o con gli amici. Se dovessimo usare un termine per descrivere la cucina Argentina, del resto useremmo proprio questo: convivialità. Qui il cibo viene condiviso, con grandi tavolate con piatti di empanadas, grigliate di carne e salse. Scopriamo tutto sui piatti tipici argentini ma soprattutto approfondiamo una cultura gastronomica che non è affatto così distante dalla nostra ma di cui, anzi, ne ha tratto varie influenze insieme a quella spagnola.

Cucina argentina: caratteristiche e influenze

Prima di parlare dei piatti tipici argentini, vogliamo dare una piccola panoramica della cultura gastronomica del paese: tra gli ingredienti maggiormente usati troviamo il grano, il mais, il latte, la soia, gli immancabili fagioli e soprattutto la carne, con una predilezione verso quella bovina e ovina. La cucina argentina è intensa, e vengono usate molte spezie come il coriandolo, la noce moscata, il pepe e la cannella. Proprio come in Italia, anche per gli argentini il pranzo della domenica è praticamente sacro e viene chiamato con il termine di “pranzo della famiglia unita”.

Come anticipato, la cucina Argentina attinge da due influenze importanti ovvero quella della cucina italiana e della cucina spagnola. A colazione, conosciuta come desayuno fino agli anni ’80, si mangia principalmente dolce, come il cosiddetto dulce de leche, ma anche i dolci fritti, le paste, le tostadas oppure in alternativa le medialunas, simili ai croissant francesi. Un’altra cosa da sapere è che la cucina Argentina cambia in base alle regioni come accade in Italia: nel Nord-Ovest le influenze sono principalmente andine e precolombiane, nel Nord-Est la cultura di riferimento è quella guaranì, mentre nella regione centrale vincono le influenze italiane e spagnole. E nel Sud dell’Argentina? La Patagonia è uno dei paesi più famosi in cui mangiare pesce e frutti di mare, tra cui principalmente crostacei.

Asado

Cos'è l'asado

Fonte: iStock

Asado: la grigliata in Argentina è un must

L’asado è tra i piatti che non possiamo farci sfuggire quando siamo in vacanza in Argentina: fa parte della tradizione del territorio, perché è il simbolo dello stile di vita nomade del passato, tra pascoli e pampas, quando poi ci si riuniva intorno al fuoco per tagliare e cuocere la carne lentamente, una tecnica di cottura che la rende morbidissima e da accompagnare insieme a varie salse. Del resto il termine asado vuol dire cotto alla brace, e sono diversi i tagli da mangiare, come le costine di manzo (un grande classico). In ogni caso, anche i metodi di cottura sono molteplici (A la Cruz, Al palo o A la parrilla sono i più famosi). E il chorizo? Immancabile nell’asado!

Choripan

Probabilmente non è la prima volta che sentirete parlare del choripan, tra i piatti tipici argentini più famosi al mondo: questo panino viene condito con chorizo e salsa chimichurri, la salsa verde che in Argentina è un vero e proprio must. Il choripan è lo street food perfetto per chi desidera visitare i luoghi e mangiare giusto un panino al volo (che assicura un bel carico di energia, però). E che panino: può essere comunque condito a nostro piacimento e possiamo anche arricchirlo con pomodorini freschi o in alternativa scegliere la salsiccia piccante o normale. Il suo corrispettivo nel mondo? Un po’ come l’hot dog a New York: non possiamo non provarlo.

Bife de lomo

Nella lista dei piatti argentini da provare non può mancare di certo il bife de lomo, ovvero un taglio particolarmente pregiato, tra le migliori razze nel mondo da provare. Del resto, stiamo parlando della parte più tenera della carne ed è inoltre un taglio magro che viene servito con salse e condimenti. Questi, tuttavia, non vanno a coprire il sapore della carne, ma servono per valorizzarlo. Da mangiare rigorosamente a cottura media, magari insieme alla salsa chimichurri.

Churrasco

Sempre per chi è un fan delle grigliate, non possiamo di certo non menzionare in questa lista il churrasco, che è una grigliata mista composta da diversi tipi di carne di pollo, di manzo, di pecora e di maiale. La carne viene servita in un tagliere a pezzettoni, che vengono prima marinati e successivamente cotti alla griglia. Dal punto di vista della preparazione, così come per i tagli di carne serviti, è molto simile alla grigliata italiana.

Chorizo

Questo tipo di salsiccia spagnola è diffusissimo in Argentina e più in generale nel Sud America e rientra nella preparazione dell’asado, ovvero del barbecue: viene preparato con carne di maiale e spezie, e naturalmente non mancano delle varianti con vino bianco o aceto per insaporire.

Empanadas

Piatti tipici in Argentina

Fonte: iStock

Empanadas, fagottini di carne

Questi fagottini di carne ripieni, noti con il nome di empanadas, sono originari della Spagna ma sono tra i piatti tipici argentini da mangiare come spuntino o in compagnia durante una cena. In ogni regione dell’Argentina possiamo provarne di vari tipi come con il pollo, con la carne, con le verdure o magari con il formaggio. Non mancano dunque proposte vegetariane, anche se la cultura gastronomica argentina è composta prevalentemente dalla carne.

Fugazzeta

Come abbiamo anticipato la cucina argentina attinge anche dalla cucina italiana da cui ha preso leggere ma importanti influenze: uno dei piatti tipici da mangiare in Argentina, e in particolare a Buenos Aires, è la fugazzeta, che è una sorta di omaggio alla cucina ligure e napoletana, quindi un incontro, se così possiamo dire, tra la pizza e la focaccia genovese, e viene condita con cipolla affettata e tantissimo formaggio.

La milanesa a la napolitana

Qui troviamo un piatto che si mangia perlopiù a Buenos Aires e le cui influenze sono ancora una volta italiane come lascia presagire il nome. Un piatto di carne a base di fesa di manzo o vitello che prende ispirazione dalla cotoletta alla milanese ma con una differenza sostanziale. Dopo la frittura, la milanese a la napolitana viene condita con pomodoro, prosciutto cotto e mozzarella. Sembra quindi una rivisitazione della cotoletta alla bolognese.

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Metro di Chicago: le linee e le informazioni da sapere per girare la città

Il suo skyline è uno dei più conosciuti e amati al mondo, con una bellezza architettonica moderna tutta da scoprire, il blues da ascoltare nei locali e una cultura che sorprende: Chicago, negli Stati Uniti, è la metropoli del MidWest. Ed è una città che puoi girare facilmente con i mezzi, dopo aver dato un’occhiata a tutte le informazioni utili sulla metro di Chicago: scopriamo tutto.

Come funziona la metro di Chicago?

Metro di Chicago

Fonte: iStock

Il famoso skyline di Chicago

La “L”, ovvero “elevated”: così viene chiamata la metro di Chicago, tra i sistemi di trasporto pubblici più efficienti in America (è il quarto sistema di trasporto rapido più grande sul territorio, oltre a essere la metro più trafficata dopo New York e Washington). Attiva ben 24 ore al giorno, in particolare per quanto concerne la linea rossa e blu, rientra anche tra i servizi di trasporto più antichi delle Americhe: il primato va alla linea elevata di New York. Una delle particolarità di questa metro è che viaggia perlopiù in superficie, quindi possiamo osservare i treni direttamente in città (sì, sono tra le attrazioni da vedere a Chicago, anche se non prendiamo la metro).

Un’altra cosa da sapere è che la metro di Chicago è profondamente legata alla città stessa in quanto ne ha accelerato la crescita: le sue linee di trasporto sono 8, e alcuni tracciati seguono un percorso a cielo aperto (in realtà per la maggior parte). Questo sistema è talmente efficiente e avanzato che è stato addirittura votato dalla popolazione come tra le “sette meraviglie di Chicago”. La Windy City (si chiama così a causa dei venti e del clima della metropoli) sa sempre come sorprendere.

Le linee della metro di Chicago

La “L” offre un servizio continuativo, attivo dunque 24 ore al giorno ma naturalmente la frequenza delle fermate può variare in base al periodo o alle festività. Le corse rimangono comunque abbastanza frequenti e di solito avvengono in un range di tempo che va da 7 a 10 minuti: possono tuttavia arrivare fino a 15 minuti verso il tramonto e alla sera. Come anticipato le linee sono 8, e di seguito ne diamo una panoramica:

  • Linea rossa: North Side Main Line, State Street subway e Dan Ryan. Questa linea è la più trafficata, con quasi 235mila passeggeri al giorno. Dal capolinea di Howard arriva fino al confine meridionale della metropoli. È attiva 24 ore su 24 e 7 giorni su 7;
  • Linea azzurra: O’Hare, Milwaukee-Dearborn Subway e Congress. Il suo tracciato è lungo 43 km e si estende dall’Aeroporto Internazionale di Chicago-O’Hare;
  • Linea marrone, conosciuta anche come Ravenswood Line: Kimball, Albany Park e il Loop nel centro della metropoli;
  • Linea verde: Lake Street ed Englewood-Jackson Park;
  • Linea arancione, nota come Line Midway: dall’Aeroporto al Loop, quindi collega il centro;
  • Linea rosa: Cermak e Paulina Connector. Corre parzialmente sui binari della Green Line;
  • Linea viola: Shuttle Evanston ed Evanston Express. Da Linden al Loop, nelle ore di punta;
  • Linea gialla, o Skokie Swift: un tracciato di soli 8 km (con progetti in corso per espanderla), che collega Skokie alla Red e Purple Line.

Quanto costa la metro di Chicago?

Quali sono i costi della metro di Chicago? Abbiamo la possibilità di scegliere tra diverse alternative: per esempio possiamo puntare al cosiddetto Ventra Ticket, che torna utile per chi si trattiene per pochi giorni a Chicago e le corse costano all’incirca 2,50$. Possiamo tuttavia valutare la Ventra Cards per soggiorni più lunghi e ricaricare la carta valutando l’acquisto di un biglietto singolo o un pass giornaliero. Infine possiamo sempre acquistare un biglietto singolo senza card al costo di 3$.

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Le location di Che Dio ci aiuti 8, l’amata fiction di Rai1

L’attesissima ottava stagione di Che Dio Ci Aiuti è finalmente in onda, con una ventata di novità e il ritorno di alcuni volti amati dal pubblico. La fiction, diretta da Francesco Vicario e prodotta da Rai Fiction e Lux Vide (gruppo Fremantle), cambia ambientazione e rinnova gran parte del cast, lasciando però spazio ad alcuni personaggi storici che hanno fatto innamorare milioni di spettatori.

La grande protagonista di questa stagione è Suor Azzurra, interpretata da Francesca Chillemi, unica presenza fissa confermata rispetto al passato. Dopo aver preso i voti nella scorsa stagione, la sua vita sembra destinata alla serenità nel Convento degli Angeli Custodi, ma un evento inaspettato sconvolgerà i suoi piani. Sarà chiamata a lasciare Assisi per trasferirsi a Roma, dove dovrà prendersi cura delle giovani ospiti di una casa-famiglia. Accanto a lei, ritroviamo due amatissimi personaggi della serie: Suor Angela (Elena Sofia Ricci) e Suor Costanza (Valeria Fabrizi), che torneranno in alcune puntate per affiancare Azzurra in questa nuova missione.

Tra le new entry spicca Giovanni Scifoni, che interpreta Lorenzo Riva, il direttore della Casa del Sorriso, uno stimato psichiatra e padre di due figli, che si trova a gestire le difficoltà delle giovani ospiti e della sua stessa famiglia.

La trama di Che Dio ci aiuti 8

Azzurra dovrà affrontare nuove sfide nella sua nuova realtà romana, lottando per farsi accettare dalle ragazze della casa-famiglia e collaborando con Lorenzo per evitare la chiusura della struttura. Le storie delle ospiti sono toccanti e attuali: Cristina, una sedicenne incinta e sfiduciata verso il mondo; Olly, che porta il peso di un lutto; e Melody, in fuga da una relazione violenta.

Queste vicende, ispirate a realtà di cronaca, rendono la serie non solo avvincente ma anche un’occasione di riflessione sulle difficoltà che molte donne affrontano nella società contemporanea. Attraverso il suo carisma e la sua empatia, Suor Azzurra diventerà un punto di riferimento per queste giovani donne, portando nella casa-famiglia quell’affetto e quella stabilità che mancavano da tempo.

L’ottava stagione di Che Dio Ci Aiuti si compone di venti episodi da circa 50 minuti ciascuno, trasmessi in dieci prime serate su Raiuno a partire dal 27 febbraio. Il gran finale è previsto per il 1° maggio, promettendo colpi di scena ed emozioni fino all’ultimo minuto.

Le nuove location della serie a Roma

Con il trasferimento della protagonista, anche l’ambientazione della serie cambia radicalmente. Dopo due stagioni girate ad Assisi, le riprese si sono spostate a Roma, con la Casa del Sorriso al centro della narrazione. Gli interni sono stati realizzati negli studi Lux Vide di Formello, dove la produzione ha ricreato fedelmente gli ambienti della serie. Ma la vera novità di Che Dio Ci Aiuti 8 è l’inserimento di location urbane in alcune delle zone più suggestive di Roma nord, in particolare tra i quartieri Salario e Trieste, le cui strade e i parchi fanno da sfondo alle vicende dei personaggi della fiction. Ecco alcune delle location più significative che vedremo questa stagione:

L'elegante Quartiere Coppedé a Roma

Fonte: istock

Le eleganti palazzine del Quartiere Coppedé a Roma

Via Panama

Situata tra il quartiere Trieste e Parioli, via Panama collega via Salaria a piazza Ungheria. Questa strada, nata dalla lottizzazione del parco di Villa de Heritz dopo la Prima Guerra Mondiale, è caratterizzata da eleganti palazzine e rappresenta un perfetto connubio tra storia e modernità. Oltre ad essere un’importante arteria della città, via Panama ospita il Parco Isac Rabin, un’area verde adiacente a Villa Ada.

Villa Ada

Uno dei parchi più grandi di Roma, Villa Ada si estende tra i quartieri Parioli, Pinciano e Salario. Questo splendido polmone verde, è un luogo ricco di storia e fascino, un tempo residenza della famiglia Savoia, ospita numerosi edifici storici, come la Villa Reale, il Tempio di Flora e il Bunker Savoia, costruito durante la Seconda Guerra Mondiale per proteggere la famiglia reale dai bombardamenti. Con i suoi boschi, laghetti e ampie distese verdi, rappresenta un’oasi di tranquillità, rifugio di romani e turisti in cerca di relax, e fa da sfondo a diverse scene della serie.

Via Salaria

Storicamente una delle strade più antiche di Roma, via Salaria collega la città al mare Adriatico ed è stata un’arteria cruciale per il commercio del sale. Oggi, il tratto cittadino attraversa il Municipio II e III, ospitando importanti edifici storici e siti archeologici, come le Catacombe di Priscilla.

Quartiere Salario

Il quartiere Salario, il più piccolo di Roma, si distingue per la sua eleganza e la sua storia. Nato come area di residenze di campagna e tenute di caccia, oggi è una delle zone più raffinate della città. Tra i suoi tesori si trovano Villa Albani e la celebre Porta Pia, simbolo della Breccia che segnò l’annessione di Roma al Regno d’Italia.

Quartiere Trieste e il fascino del Coppedè

Il quartiere Trieste, conosciuto per la sua atmosfera signorile, ospita il celebre Quartiere Coppedè, un gioiello architettonico dal fascino unico. Progettato da Gino Coppedè tra il 1915 e il 1927, questo angolo di Roma è un mix straordinario di stili gotici, liberty e barocchi. Il cuore del quartiere è Piazza Mincio, con la scenografica Fontana delle Rane.

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Carnevale tra magia, spettacoli e avventure nei parchi divertimento

Il Carnevale è sinonimo di festa, colori e allegria, e quale posto migliore per viverlo se non nei parchi di divertimento, dove la magia incontra l’adrenalina? Per la festa più pazza dell’anno, i parchi tematici italiani si trasformano in scenari da favola, con parate spettacolari, show dal vivo, laboratori creativi e attrazioni in versione carnevalesca. Da Leolandia a Gardaland SEA LIFE, da Cinecittà World allo Zoomarine, passando per la Città della Scienza e il Luna Park Meneghino tutto è pronto per vivere un Carnevale indimenticabile, tra coriandoli, costumi e avventure emozionanti. Ecco tutti gli eventi speciali in programma nei principali parchi della penisola, dove il divertimento è garantito per grandi e piccini.

Nel mondo incantato di Leolandia

Per Carnevale Leolandia si veste a festa con coriandoli e stelle filanti che danzano nell’aria, accompagnando gli ospiti in un’atmosfera di pura allegria. Nei weekend e nei giorni clou del Carnevale, compreso il rito ambrosiano, Leolandia si trasforma in un mondo incantato fatto di spettacoli coinvolgenti, maschere e sorprese imperdibili, fino alla metà di marzo.

Il Carnevale entra nel cuore delle attrazioni con Sfida in Maschera, un entusiasmante gioco interattivo che anima le giostre più iconiche con avvincenti cacce alla maschera, tra enigmi e indovinelli da risolvere. Immaginate di trovare coraggiosi corsari nascosti nelle botti della Riva dei Pirati, dame e cavalieri intenti in danze eleganti attorno alla Giostra Cavalli, cowboy sfidarsi a duello all’ombra della Ruota dei Pionieri e chef un po’ pazzi alle prese con ricette bizzarre vicino al Caffè Minitalia.

E quale modo migliore per vivere questa festa se non travestendosi? Gli ospiti sono invitati a indossare il proprio costume preferito e scatenarsi tra giostre, spettacoli e baby dance. Per un tocco finale di magia, il Truccabimbi sarà a disposizione per trasformare ogni bambino nel personaggio dei suoi sogni, pronto a sfilare nella grande Parata dei Personaggi, il momento più atteso della giornata. Tra i protagonisti non mancheranno Masha e Orso, Bing e Flop, Bluey e Bingo, i Superpigiamini e l’amatissimo Trenino Thomas, sempre pronto ad accogliere i piccoli passeggeri a bordo delle sue carrozze.

Animazioni di Carnevale a Leolandia

Fonte: Ufficio Stampa

Festeggiamenti di Carnevale a Leolandia

Tra le meraviglie sommerse a Gardaland SEA LIFE Aquarium

Quest’anno, il Carnevale si tinge di magia e avventura a Gardaland SEA LIFE Aquarium, che dal 1° al 5 marzo si anima con spettacoli, giochi e sorprese, trasformandosi in un mondo sottomarino tutto da scoprire. Nella nuova area tematizzata “Gli Illusionisti del Mare”, i visitatori avranno l’opportunità di ammirare affascinanti creature marine esperte nell’arte del mimetismo. Tra colori cangianti e abilità sorprendenti, questa esperienza renderà il Carnevale ancora più coinvolgente.

Alle ore 11, nella suggestiva sala Vista Oceanica, prende vita “Bolle in Maschera”, un divertente gioco interattivo in cui i bambini, con l’aiuto del pubblico, dovranno indovinare il nome di una creatura marina attraverso mimiche e suggerimenti creativi. Al termine, ogni piccolo esploratore riceverà un attestato di Esploratore Marino, oltre a un gadget esclusivo. A rendere il momento ancora più esilarante ci penserà Sharky, la simpatica mascotte dell’acquario, che guiderà il gioco e coinvolgerà i partecipanti con il suo entusiasmo contagioso.

Il divertimento continua dalle 12,30 alle 14 nell’area ristorazione, dove i più piccoli potranno scatenare la loro creatività in un laboratorio artistico, decorando mascherine ispirate al mondo marino, mentre l’area truccabimbi sarà il tocco finale per trasformare ogni bambino in una creatura degli abissi.

A rendere l’atmosfera ancora più magica ci penseranno spettacoli itineranti, con ballerini, maghi e illusionisti che sorprenderanno i visitatori con danze, giochi di prestigio e momenti di magia ravvicinata lungo tutto il percorso dell’acquario. E per concludere in bellezza, Gardaland SEA LIFE Aquarium propone un’offerta speciale: per ogni adulto che acquista un biglietto intero in cassa, fino a due bambini sotto i 10 anni entrano gratuitamente, a patto che siano mascherati.

Carnevale a Gardaland SEA LIFE Aquarium

Fonte: Ufficio Stampa

Gli illusionisti del mare a Gardaland SEA LIFE Aquarium

Luna Park Meneghino cuore del Carnevale Ambrosiano

Fino al 16 marzo 2025, Milano si accende di luci, colori e adrenalina con il Luna Park Meneghino, il parco divertimenti più popolare del Carnevale Ambrosiano. Anche quest’anno il Parco Sempione ospita 62 attrazioni, disposte lungo via Gadio e l’Arena Civica, pronte a regalare gioia ed emozioni tra giostre mozzafiato, attrazioni per famiglie e bambini, e deliziose proposte di street food. Dai brividi delle montagne russe alle tradizionali giostre a cavalli, ogni angolo del Luna Park Meneghino è pensato per far vivere la magia del Carnevale in un’esplosione di divertimento.

Come da tradizione, il programma include eventi speciali e iniziative dal forte valore sociale. Sabato 8 marzo, in occasione della Festa della Donna, la mascotte del parco distribuirà mimose a tutte le visitatrici, mentre alcuni operatori offriranno promozioni su attrazioni selezionate.
La tradizionale Festa di Quartiere torna per coinvolgere bambini e famiglie del territorio in una giornata all’insegna della spensieratezza, mentre martedì 4 marzo, invece, sarà la volta della Giornata dedicata alle persone con disabilità, un’iniziativa che lo scorso anno ha accolto 600 partecipanti e che permetterà nuovamente ai visitatori di accedere gratuitamente al parco, garantendo a tutti un’esperienza inclusiva e ricca di emozioni.

Il Villaggio di Carnevale di Cinecittà World

Fino al 9 marzo, Cinecittà World si trasforma in un set cinematografico tutto dedicato al Carnevale, dove il divertimento si intreccia con la magia del grande schermo. La scenografica Cinecittà Street diventa un vivace Villaggio di Carnevale, animato da parate spettacolari, maschere straordinarie, carri tradizionali e una pioggia di coriandoli che avvolgerà i visitatori in un’atmosfera da sogno. Tra show dal vivo, concorsi di costumi, baby dance per i più piccoli e dolci tipici, il parco regalerà un’esperienza indimenticabile a tutta la famiglia.

Il cuore della festa è la Carnival Street, un’esplosione di colori e musica che trasporta gli ospiti in un mondo di fantasia dal sapore cinematografico. Ogni ora, la suggestiva Parata dei Carri del Cinema incanta il pubblico con mezzi spettacolari: big foot, chopper, limousine, auto della polizia, Transformer, personaggi dei cartoni animati, principesse delle fiabe e supereroi del grande schermo.

Ad arricchire il programma, spettacoli dal vivo che animeranno il parco dalle 11 alle 18, accompagnando le attrazioni a tema disponibili per il periodo di Carnevale. I visitatori potranno immergersi in avventure da brivido con Hotel Transilvania, ispirato al celebre film d’animazione, o vivere un’esperienza di realtà virtuale con La Guerra dei Mondi, che li trasporterà direttamente nel set del celebre film di fantascienza. Per i più piccoli, la Sala Giochi e il Truccabimbi di Carnevale offriranno momenti di creatività e trasformazione, mentre gli adulti potranno sfidarsi nel concorso per la miglior maschera, con in palio abbonamenti al parco. Un evento speciale si terrà anche il 4 marzo, con un’apertura straordinaria per festeggiare insieme il Martedì Grasso.

Dalle 17 alle 20 i visitatori potranno lasciarsi incantare da Oriental World – Il Festival delle Luminarie Cinesi, un’esperienza magica che fonde arte, tradizione e luci spettacolari. Oltre 220 opere luminose, alte fino a 8 metri e realizzate a mano da artigiani cinesi, guideranno gli ospiti lungo un suggestivo percorso di oltre popolato da creature mitologiche e installazioni spettacolari come il Palazzo del Dragone, la Fenice e un maestoso Dragone lungo 30 metri. A completare l’esperienza, l’Oriental Food, con autentiche specialità dello street food cinese. Un evento imperdibile sarà il Carnevale dei Cani, in programma per sabato 1° marzo, una sfilata originale in collaborazione con Quattrozampeinfiera.

Cinecittà World

Fonte: Ufficio Stampa

Festeggiamenti di Carnevale a Cinecittà World

Carnevale a ritmo di samba a Zoomarine

Quest’anno, Zoomarine, il parco alle porte di Roma, invita grandi e piccini a immergersi in un’atmosfera colorata e travolgente, ispirata al Carnevale brasiliano. Ogni sabato, i visitatori saranno accolti da un’esplosione di costumi sgargianti, ritmi di samba e capoeira, con la possibilità di partecipare a lezioni di samba per tutte le età e lasciarsi conquistare dalla magia della grande parata finale.

Ben 12 show e dimostrazioni sono inclusi nel biglietto, tra spettacoli unici e incontri ravvicinati con gli animali che renderanno l’esperienza ancora più indimenticabile. E quest’anno c’è un motivo in più per festeggiare: Zoomarine compie 20 anni! Per l’occasione, nel weekend del 1-2 marzo, tutti i bambini potranno entrare gratuitamente prenotando il loro ingresso online e godersi oltre 15 attrazioni, tra cui il viaggio educativo alla scoperta degli animali e il mondo preistorico del Zoorassico.

Domenica 2 marzo, un evento imperdibile attende i più piccoli: il super show di Lucilla, la dolce Fatina del Sole, che insieme alla sua amica Daisy Dot farà cantare e ballare i bambini sulle note delle sue canzoncine.

Esperimenti e supereroi a Città della Scienza

Il 1° e 2 marzo, Città della Scienza a Napoli si trasforma in un incredibile laboratorio a cielo aperto, dove esperimenti interattivi, spettacoli e laboratori creativi coinvolgeranno visitatori di tutte le età in un Carnevale all’insegna della conoscenza e del divertimento.

La giornata di sabato 1° marzo offrirà un programma imperdibile per bambini dai 3 ai 13 anni, con attività coinvolgenti che uniscono scienza e creatività: nei laboratori “Marionette a dita”, “Scanimation” e “Mandala nelle maschere”, i più piccoli potranno esprimere la loro fantasia e scoprire le meraviglie della scienza attraverso il gioco. Il momento clou sarà lo Science Show “Azoto che brividi”, un’esperienza mozzafiato in cui gli esperti di Città della Scienza daranno vita a spettacolari dimostrazioni con l’azoto liquido, tra vapori freddi e reazioni sorprendenti.

Domenica 2 marzo, si svolge la tanto attesa Grande festa di Carnevale – Scienziati con superpoteri! Un evento speciale che unisce scienza e supereroi in una giornata nel segno della meraviglia e della scoperta. Insomma, un Carnevale fuori dagli schemi, dove la scienza diventa spettacolo e i visitatori saranno catapultati in un universo di scoperte, creatività e divertimento senza fine.

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Offerta flash Ryanair per i viaggi di primavera

Hai appena ricevuto lo stipendio? È il momento perfetto per trasformarlo in un viaggio. E se stai già pensando alla tua prossima fuga primaverile, Ryanair ha la soluzione perfetta per te. La compagnia aerea low cost infatti ha appena lanciato un’imperdibile promozione per il giorno dello stipendio, con tariffe promozionali a partire da 16,99 € per volare verso numerosissime destinazioni in tutta Europa e oltre. Ma bisogna affrettarsi, perché l’offerta è valida solo per le prenotazioni effettuate entro il 28 febbraio, per viaggi da effettuarsi tra il 1° marzo e il 30 aprile 2025.

Che sia un weekend in una capitale europea o una fuga al sole, è un’occasione da non lasciarsi sfuggire per regalarsi una vacanza senza svuotare il conto. Ma attenzione: i posti sono limitati e vanno a ruba. Per aiutarti a decidere più in fretta, ecco allora alcuni suggerimenti delle destinazioni che rientrano nella promo.

Milano Bergamo – Tangeri: tutto il fascino del Marocco

Tangeri, affacciata sullo stretto di Gibilterra, è una meta ideale per un weekend di primavera. Crocevia tra Europa e Africa, offre un mix affascinante di culture, storia e paesaggi suggestivi. Una visita al centro storico, la Medina, è d’obbligo: perdersi tra i suoi vicoli labirintici, tra souk colorati e piccole botteghe artigiane, è un’esperienza sensoriale unica. Qui si può ammirare la Grande Moschea e visitare il Museo della Kasbah, ospitato in un antico palazzo, che racconta la storia della città attraverso reperti archeologici e arte tradizionale. La terrazza regala una vista spettacolare sul porto e sull’oceano, perfetta per scattare foto indimenticabili. Per un momento di relax, basta dirigersi verso la Place de la Kasbah, il cuore pulsante della città, dove osservare la vita quotidiana e sorseggiare un tè alla menta in uno dei caffè locali. Non lontano, la spiaggia di Tangeri invita a una passeggiata lungo la costa, con il rumore delle onde come sottofondo.

Roma Fiumicino – Santander: una fuga tra oceano e tapas

Se siete alla ricerca di una meta insolita, lontano dai circuiti più battuti, Santander, nel nord della Spagna, fa al caso vostro. Una delle attrazioni principali di questa elegante città della Cantabria è la Playa del Sardinero, una delle spiagge più belle della regione, ideale per lunghe passeggiate o per rilassarsi al sole. Per gli amanti dell’arte e della storia, da non perdere il Centro Botín, progettato dall’architetto Renzo Piano: questo spazio culturale ospita mostre d’arte contemporanea e offre una terrazza panoramica con vista spettacolare sulla baia. La Cattedrale di Santander, con la sua architettura gotica e le sue origini medievali, è un altro luogo da vedere assolutamente, così come il Palacio de la Magdalena, un imponente edificio storico che fu residenza estiva della famiglia reale spagnola e che oggi è circondato da un parco lussureggiante, ideale per una passeggiata primaverile. Per chi cerca un contatto con la natura, una gita alla Penisola de la Magdalena è d’obbligo per ammirare viste spettacolari sull’oceano e gustare freschissimi frutti di mare.

Genova – Breslavia: weekend nel cuore storico della Polonia

Conosciuta anche come Wrocław in polacco, Breslavia è una delle città più vivaci della Polonia. Situata lungo il fiume Oder, è un gioiello architettonico che ha il suo cuore nella Piazza del Mercato (Rynek), una delle più grandi d’Europa, circondata da colorati edifici storici e dominata dal maestoso Municipio, un capolavoro gotico che ospita un museo e una birreria sotterranea. Passeggiando per il centro, è impossibile non notare i nani di Breslavia, piccole statue di bronzo sparse per la città, simbolo della resistenza anticomunista e oggi diventati un’attrazione divertente per i visitatori. La primavera è il momento perfetto per esplorare l’Isola della Cattedrale, il nucleo più antico della città, dove si trovano la Cattedrale di San Giovanni Battista e il Ponte dei Tumultuanti, un luogo romantico per ammirare il tramonto. Per gli amanti della natura, il Parco Szczytnicki è una tappa obbligata: con i suoi vasti spazi verdi, il Giardino Giapponese e le aree picnic, è ideale per una giornata all’aria aperta.

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Gustave Eiffel: le opere dell’ingegnere realizzate prima e dopo la torre

Il suo nome è legato a uno dei simboli più amati e celebri di Parigi, ma in verità il suo ingegno ha dato vita a molto altro in Francia e nel resto del mondo. Stiamo parlando di Gustave Eiffel, ingegnere che ha dato vita alla famosa torre nella capitale francese e che nel corso della sua vita è stato la mente (o una delle menti) dietro a tantissime altre opere famose.

Ponti, viadotti, monumenti: ci sono tantissime strutture e meraviglie che portano la sua firma. Nato come Alexandre Gustave Bönickhausen, detto Eiffel, all’inizio della sua carriera è stato allievo di Charles Nepveu.

Tante le opere che ci ha lasciato: viaggio alla scoperta del patrimonio che porta la sua firma in giro per il mondo.

La prima opera di Eiffel

È con l’ingegneria ferroviaria che la carriera di Gustave Eiffel prende il via. Era giovanissimo, aveva 26 anni, quando gli è stato affidato il cantiere per la realizzazione del ponte Saint-Jean sulla Garonna, noto anche con il nome di Passerelle Eiffel.

È stato progettato da Stanislas de Laroche-Tolay con Paul Regnauld, mentre Gustave dirigeva il cantiere e ha contribuito con alcune idee importanti. Si snoda per circa 500 metri e dal 2009, dopo la dismissione, è classificato come monumento storico. Famoso è anche un incidente avvenuto durante la realizzazione del ponte, quando un operaio è caduto nella Garonna. A salvarlo è stato proprio Eiffel che si è tuffato in acqua.

La nascita della Maison G. Eiffel – Ateliers de constructions métalliques e la carriera

Se i primi anni della sua carriera sono eccezionali è poi con l’aiuto della famiglia che Eiffel riesce a dare vita alla Maison G. Eiffel – Ateliers de constructions métalliques, impresa che nasce nel 1867.

Viadotto Garabit di Gustave Eiffel

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Francia: il viadotto Garabit di Gustave Eiffel

Tante le sue opere, come il viadotto di Garabit, si tratta di un ponte ad arco in ferro che attraversa la valle del fiume Truyere e realizzato tra il 1880 e il 1884: ha un’altezza impressionate di 122 metri. Ha dato vita a diversi viadotti, ponti e opere in Francia e all’estero. Ad esempio il ponte Maria Pia sul Douro a Porto in Portogallo, mentre restando in Francia si può ammirare a Nizza l’Observatoire Côte d’Azur sul Mont-Gros dove vi è la più grande cupola mobile d’Europa che è stata progettata proprio da lui.

Ha lavorato in Vietnam, dove portano la sua firma ponti ferroviari e stradali, ma anche mercati, e in Cile dove  si può ammirare la cattedrale di San Marcos ad Arica.

Le due opere più celebri: la Statua della Libertà e la Torre Eiffel

Tanti, tantissimi progetti, ma due restano senza alcun dubbio i più celebri e iconici. Anche perché si trovano in altrettante città amate e ne sono diventati uno dei simboli.

Uno di questi è la meravigliosa Torre Eiffel che è stata realizzata in occasione dell’Esposizione universale che si è tenuta a Parigi nel 1889: questa opera, che è diventata emblema dello skyline parigino, è stata completata in tre anni (dal 1886 al 1889), avrebbe dovuto essere smantellata ma questo non è mai avvenuto. Un aspetto curioso riguarda questa imponente costruzione: infatti a pensarla erano stati due ingegneri di una ditta di Eiffel, ovvero Maurice Koechlin e Émile Nouguier. Successivamente lui, che aveva portato alcuni contributi, ha acquistato il brevetto. Il resto è storia.

Non tutti, poi, sanno che Gustave Eiffel ha progettato l’intelaiatura in ferro di uno degli emblemi di New York e degli Stati Uniti, ovvero della Statua della Libertà: la maestosa opera è stata realizzata dall’artista Auguste Bartholdi e si trova su Liberty Island all’ingresso del porto sul fiume Hudson a New York.

Simboli nel mondo, costruzioni pazzesche, che ha realizzato come una firma in tanti luoghi del mondo a imperitura memoria del suo ingegno.

Torre Eiffel

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Torre Eiffel, tra le cue più celebri opere
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Scopri perché tutti amano la Promenade des Anglais di Nizza

La celebre Promenade des Anglais di Nizza è un vero gioiello, conosciuto in tutto il mondo e il posto preferito di cittadini e turisti per passeggiare, fare esercizio fisico o semplicemente per un momento di relax, ammirando il mare.

Lunga sette chilometri, la Promenade des Anglais costeggia la Baie des Anges e le sue spiagge di ciottoli. Costruita nel 1824 su iniziativa del reverendo inglese Lewis Way, inizia tra il Parc Phoenix e l’aeroporto di Nizza-Costa Azzurra, estendendosi fino al Quai des États-Unis, ai piedi della Collina del Castello.

Già nel XIX secolo gli inglesi avevano scelto la Baie des Anges come meta privilegiata per il loro soggiorno invernale, dando così il proprio nome ad una delle passeggiate più famosa del mondo.

Un’area di Nizza amata tanto dai visitatori quanto dai residenti. Che sia sui pattini, in bicicletta, a piedi o correndo, da soli o in compagnia, qualsiasi scusa è buona per andare ad ammirare il mare fino all’orizzonte e rimanere ad osservare i suoi spettacolari tramonti.

Lungo il percorso si incontrano alcuni degli hotel di lusso più belli, come il Palais de la Méditerranée, l’Hôtel West End e il leggendario Hôtel Negresco, oltre a edifici culturali come il CUM (Centro Universitario del Mediterraneo), il Musée Masséna e anche opere d’arte, pergolati e le iconiche sedie blu, divenute un vero simbolo della città.

Promenade Nizza

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Non è difficile capire perchè questa passeggiata sia così amata

Nizza e il suo complesso rapporto con il mare

Nonostante sia una città di mare, per lungo tempo, il rapporto di Nizza con le onde è stato conflittuale: puramente utilitaristico da un lato e spesso caratterizzato dalla paura, dall’altra. L’utilità derivava dalla pesca, poco produttiva però a causa della profondità dei fondali, e dal commercio, che si sviluppò nel XVIII secolo nella baia delle Ponchettes, all’epoca priva di infrastrutture portuali fisse.

La paura, invece, era dovuta non solo alla violenza e all’imprevedibilità delle tempeste mediterranee, ma anche alla presenza costante dei corsari (genovesi, provenzali, monegaschi e catalani) e dei loro attacchi.

Questa paura portò alla costruzione, nel XIV secolo, di una muraglia lungo la parte costiera della città (l’attuale Vieux-Nice), con un’unica apertura: la Porta Marina. Nel XVIII secolo, diversi eventi contribuirono improvvisamente ad aprire la città verso il mare: la distruzione delle mura da parte dell’esercito di Luigi XIV nel 1706, il trasferimento delle attività commerciali al nuovo porto di Lympia a partire dal 1751, l’arrivo dei primi turisti britannici dal 1760, la costruzione delle Terrasses dal 1770 e l’apertura di una passeggiata panoramica sulla loro sommità. Questo cambiamento portò alla creazione di un viale costiero interamente dedicato al tempo libero, il primo al mondo nella storia: la Promenade des Anglais.

Promenade des Anglais

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Le palme sono uno degli elementi tipici della Prom

Gli inizi modesti della Promenade des Anglais

Per secoli dunque, questo litorale cittadino oggi elegante e lussuoso, era stato un luogo paludoso, poco fertile e persino pericoloso per via dei pirati; tutto tranne che una zona ambita e frequentata. Nel 1513, il duca di Savoia Carlo III concesse alla città di Nizza i terreni incolti situati tra la strada di Francia (le attuali Rue de France e Avenue de la Californie) e il mare. L’obiettivo non era creare una strada aggiuntiva, ma piuttosto permettere agli abitanti di sfruttare meglio il litorale.

Fu però solo negli ultimi decenni del XVIII secolo che a poco a poco Nizza tornò a essere la meta invernale preferita delle facoltose famiglie britanniche in fuga dal grigiore delle loro città verso la Francia, dopo la Rivoluzione, la fine del periodo napoleonico e la restaurazione di Casa Savoia (1814). Qui potevano finalmente vivere nelle grandi case con giardino che fiancheggiano la route de France, nel quartiere della Buffa,  soprannominato Newborough (il nuovo sobborgo) o Piccola Londra, godendo di un clima molto più mite rispetto a quello dal quale provenivano.

Pur apprezzando questo quartiere calmo e campagnolo, i britannici però si lamentavano di non poter godere di una passeggiata sul lungomare dove camminare e conversare, godersi l’aria di mare e il paesaggio marino, un’opportunità che avrebbe combinato la bellezza della vista con innegabili benefici per la salute.

panchine blu Nizza

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Furono gli inglesi a capire le potenzialità di questo lungomare

Nel 1822, a causa di un periodo di miseria provocato da cattivi raccolti, il pastore anglicano Lewis Way organizzò una sottoscrizione tra i suoi compatrioti per aiutare gli abitanti senza lavoro, facendoli lavorare alla costruzione di una strada sterrata larga due metri, dal fiume Paillon fino all’attuale Rue Meyerbeer. I lavori terminarono nel 1824. Anche se ufficialmente la strada era chiamata “Strada del litorale”, la popolazione la soprannominò subito “Camin dei Inglés” (Cammino degli Inglesi).

Nel 1837, i terreni sabbiosi concessi alla città nel 1513 furono divisi in trentatré lotti e venduti a privati. Nel 1844, il Consiglio comunale, sotto la guida del sindaco Jules Caravadossi d’Aspremont, attribuì alla nuova via il nome ufficiale di Promenade des Anglais, ordinandone il prolungamento fino a Baumettes e la piantumazione di alberi e arbusti.

Nel 1856, la Promenade raggiunse il quartiere di Magnan. Larga otto metri ma priva di marciapiedi, era così polverosa che Alphonse Karr scrisse: «In riva a un mar Mediterraneo di acqua, si passeggia in un oceano di polvere». Tuttavia, il progetto era ormai avviato. La nuova via, dedicata esclusivamente alle passeggiate, fu presto costeggiata da eleganti ville e hotel, in linea con il suo utilizzo pensato per il tempo libero e il piacere.

Villa Massena

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Villa Massena è uno dei gioielli più ammirati della Promenade

Un nuovo concetto urbanistico

La Promenade des Anglais non era pensata per spostarsi da un punto all’altro, ma per contemplare il mare, fermi o a passo lento. Questo portò alla nascita di un nuovo tipo di urbanistica “panoramica” e balneare, caratterizzata da edifici orientati verso il mare e giardini esotici.

I primi edifici erano ville imponenti immerse in ampi giardini. Due di esse esistono ancora:

  • La villa Furtado-Heine (detta “des Officiers”), costruita nel 1787 da una Lady inglese, Penelope Rivers. Durante l’Impero ospitò Paolina Bonaparte e Maria Luisa di Borbone. Nel 1895 fu donata all’esercito francese per i soldati convalescenti.
  • La villa Masséna, costruita nel 1900 dall’architetto Tersling, divenne nel 1919 un museo dedicato alla storia di Nizza.

Nel corso del XIX secolo furono costruiti anche i primi hotel in stile neoclassico, tra cui l’Hôtel de Rome (oggi Hôtel West-End, 1850), l’Hôtel des Anglais (1865) e l’Hôtel du Luxembourg (1865).

Una passeggiata sempre più moderna

Nel 1863, la Promenade venne allargata e illuminata con trenta lampioni a gas. Nel 1864, fu costruito il Ponte Napoléon (poi chiamato Ponte degli Angeli) per collegarla al Quai du Midi (oggi Quai des États-Unis).

Negli anni seguenti, la Promenade divenne il cuore della vita mondana, con carrozze, cavalieri e signore che passeggiavano tra le siepi di oleandri. Nel 1867 vi fu inaugurato il primo casinò, sostituito successivamente dal prestigioso Cercle de la Méditerranée.

Nel 1906, la passeggiata raggiunse l’ippodromo sulle rive del Var, segnando l’epoca dei grandi palazzi con la costruzione dell’Hôtel Royal (1905), dell’Hôtel Ruhl (1913) e del mitico Hôtel Negresco (1913).

La Promenade ha faticato non poco a riprendersi dai traumi della Prima Guerra Mondiale, ma grazie agli sforzi compiuti dalla città e alla passione degli anglosassoni per la vita balneare e gli sport nautici, negli anni Venti la stagione turistica estiva si affiancò a quella invernale e Nizza tornò ad essere una meta molto ambita.

A dimostrazione della nuova vita della Promenade si registrò l’apertura, nel 1929, di un nuovo immenso Casinò, il Palais de la Méditerranée. La sua costruzione venne finanziata dall’americano Franck Jay Gould, disegnato da Charles e Marcel Dalmas, ed è considerato uno dei capolavori dell’ Art déco.

Da tutto il mondo ci si ritrovava lì per giocare, cenare e assistere agli spettacoli. Dietro la sua facciata, salvata nel 1990, è stato edificato un complesso alberghiero e residenziale.

sport Promenade

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La Promenade è amatissima anche per fare sport e attività fisica

Nel 1930, l’allora sindaco di Nizza, Jean Médecin, decise di ingrandire la Promenade, con il raddoppio delle corsie riservate ai veicoli, separate da un’aiuola di 5 m. Il marciapiedi che fiancheggiava gli alberghi e le ville era largo 3 m e quello che costeggiava le spiagge venne ampliato fino a raggiungere i 16 m. Con la messa a dimora delle palme e il nuovo arredo urbano in stile Art déco con fontane luminose, candelabri, pergolati e panchine le diedero il vero aspetto di un Beach Boulevard.

Le nuove opere furono inaugurate con una fastosa cerimonia il 29 gennaio 1931 da uno dei figli della Regina Vittoria, il duca di Connaught e dalla duchessa di Vendôme, per ricordare l’importante ruolo svolto dai cittadini britannici nella nascita della Promenade.

A partire dagli anni Trenta però, molte delle ville costruite in precedenza vennero distrutte per lasciare il posto a edifici a reddito, dall’indiscussa qualità architettonica. Dal secondo dopoguerra, la Promenade è diventata uno dei maggiori assi viari che attraversano Nizza e collegano il porto all’aeroporto.

Nonostante la distruzione di alcuni edifici iconici, come la Jetée-Promenade (1944) e il Casinò Ruhl (1979), la Promenade des Anglais rimane il simbolo indiscusso di Nizza, testimone della sua storia e della sua vocazione cosmopolita. Così come Cannes ha la sua Croisette, Nizza ha la Promenade des Anglais.

sedie blu

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Le iconiche sedie blu della Promenade des Anglais da cui osservare il mare

La Promenade des Anglais oggi

Lungo tutta la Baie des Anges si estende un ampio marciapiede sempre affollato di turisti, runner, pattinatori, famiglie, artisti di strada, pittori e molto altro. La “Prom” è dominata dal castello a un’estremità; bastano pochi minuti per salire la scalinata a spirale fino alla terrazza panoramica, e ne vale davvero la pena per le splendide viste dall’alto sulla Promenade e sulle sue spiagge.

Durante tutto l’anno si svolgono numerosi eventi sulla Promenade, come il Carnevale a febbraio, i festeggiamenti della Bastiglia a luglio e la maratona di Nizza a novembre.

Oltre alle spiagge, ci sono molti luoghi da visitare lungo la passeggiata: l’iconico Hôtel Negresco, il più lussuoso di Nizza e monumento storico nazionale; il Parc Phoenix che ospita uccelli tropicali, cascate e giardini botanici; il Museo delle Arti Asiatiche e la Villa Masséna che offrono entrambi eccellenti collezioni d’arte, pur provenendo da due contesti molto diversi.

Piste ciclabili percorrono l’intera lunghezza della Promenade, mantenendo i ciclisti al sicuro dal traffico della strada principale. Inoltre, ci sono diverse stazioni Vélobleu dove è possibile noleggiare biciclette per appena 1€. Lungo la strada si trovano anche numerose fermate dell’autobus, quindi raggiungere la tua spiaggia preferita è molto semplice.

panorama promenade

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Promenade des Anglais cosa vedere

Il tratto di spiaggia più famoso di Nizza

Quella della Promenade des Anglais è una lunga distesa di spiaggia di ciottoli che si estende lungo la Baie des Anges ed è affiancata dalla passeggiata. La spiaggia, lunga circa 7 km, è composta da sezioni sia pubbliche che private.

Le sezioni private sono concesse in affitto a stabilimenti balneari e ristoranti, dove è possibile acquistare cibo e bevande, oltre a noleggiare lettini e ombrelloni per una sessione di relax al sole.

Circa la metà della spiaggia è pubblica e gratuita, e nella maggior parte delle aree si trovano bagni e docce. Inoltre, sono presenti alcune aree di deposito sotterranee (accessibili dalla Promenade) dove è possibile affittare un armadietto sicuro.

Plage Carras, situata all’estremità della Promenade, vicino all’aeroporto di Nizza Côte d’Azur, è ben attrezzata per i bagnanti con disabilità: c’è un’area designata in cui i bagnini aiutano le persone a entrare e uscire dall’acqua utilizzando speciali carrozzine da spiaggia. L’estremità occidentale della spiaggia (più vicina all’aeroporto) tende a essere più tranquilla e popolare tra i bambini e i residenti locali, mentre avvicinandosi al centro città l’atmosfera diventa più vivace e turistica.

Lungo la Promenade des Anglais troverai molti stabilimenti balneari. Plages Ruhl e Beau Rivage incarnano il classico fascino della Riviera, Hi Beach è giovane e vivace, mentre Neptune è ideale per le famiglie grazie alla presenza di un’area giochi per bambini.

lido beach Nizza

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Il Lido Beach è uno dei tanti stabilimenti balneari attrezzati

Sicurezza in acqua e limpidezza del mare

Il mare cristallino è chiaramente delimitato da boe gialle per tenere separati i nuotatori dalle imbarcazioni. L’acqua è generalmente molto pulita, con bandiere blu che indicano le zone migliori. Le bandiere gialle sconsigliano di nuotare, mentre le bandiere arancioni segnalano correnti pericolose o la presenza di meduse. Alcune spiagge dispongono di bagnini durante la stagione estiva: cerca le bandiere verdi per avere la certezza di essere in una zona sorvegliata.

Le meduse a volte infestano le spiagge della Riviera, ma fortunatamente esiste un sito web che fornisce aggiornamenti in tempo reale sulla loro presenza lungo la Costa Azzurra: le icone rosse segnalano la presenza di meduse mentre le bandiere verdi indicano le acque sicure.

I gioielli della Promenade des Anglais

Villa Masséna, gioiello dell’architettura Belle Époque 

Situata sulla Promenade des Anglais, Villa Masséna è un magnifico esempio di architettura Belle Époque. Costruita all’inizio del XX secolo dall’architetto danese Hans-George Tersling, la villa presenta uno stile neoclassico con influenze italiane. Fu la residenza invernale del principe Victor d’Essling, nipote del maresciallo André Masséna.

Nel 1921 fu donata alla città di Nizza e recentemente è stata ristrutturata. Oggi ospita interni fedeli a una reinterpretazione dell’epoca Belle Époque e vanta splendidi giardini paesaggistici restaurati. Tra gli oggetti più interessanti legati a Napoleone, ci sono la maschera mortuaria realizzata dal dottor Arnolt e la tiara di Giuseppina.

Hotel Le Negresco, il simbolo del lusso

Famoso hotel situato sulla Promenade des Anglais, il Negresco è stato inaugurato nel 1912 e classificato come Monumento Storico Nazionale nel 1974. La proprietaria, Jeanne Augier, ha trasformato l’hotel in un vero museo vivente, condividendo con gli ospiti la sua passione per l’arte.

Al suo interno potrai fare un’elegante paura caffè presso Le Relais Bar, dall’atmosfera raffinata, con musica jazz e latinoamericana la sera, cenare  aLe Chantecler, il ristorante premiato con due stelle Michelin, tra i migliori di Nizza, o scegliere un ambiente più informale come quello de La Rotonde, decorato con un’antica giostra del XVIII secolo, perfetto per le famiglie.

Le Negresco Nizza

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Questo hotel è il simbolo del lusso

Parco Phoenix: giardini esotici dove rilassarsi

Il Parco Phoenix combina aree verdi, serre tropicali, un’aviario, un lago e oltre 2.500 specie di piante. Si tratta di un vero paradiso della natura! Il parco ospita 20 giardini tematici, ognuno con la propria colonna sonora musicale, e rappresenta un viaggio tra giardini esotici provenienti da tutto il mondo.

La serra tropicale è una delle più grandi d’Europa, alta 25 metri e con una superficie di 7.000 mq. Il lago ospita pellicani, cigni neri e tartarughe, con panchine posizionate lungo il perimetro per momenti di puro relax. Il parco si estende per sette ettari ed è situato accanto all’aeroporto di Nizza. È presente un chiosco aperto tutto l’anno.

Le Palais de la Méditerranée, l’icona di Nizza

Se c’è un luogo che incarna il fascino di Nizza, è senza dubbio il Palais de la Méditerranée. Questo iconico hotel di lusso, che nel 2029 spegnerà cento candeline, è una tappa imperdibile lungo la famosa Promenade des Anglais. La sua storia è ricca di alti e bassi: demolito dopo la Seconda Guerra Mondiale per la mancanza di clienti, è stato poi ricostruito mantenendo intatta la sua spettacolare facciata in stile Art Déco, oggi classificata come monumento storico. Oltre alla sua eleganza senza tempo, il Palais è anche un hotel a 5 stelle che promette un soggiorno da sogno!

Le Palais de la Mediterranee

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I nove piani della struttura sono il simbolo di Nizza e della sua Promenade

Hotel West End, il pioniere

Un altro pezzo di storia di Nizza è l’Hotel West End. Il nome richiama la sua posizione, proprio all’inizio del lato occidentale della città, ma la sua importanza va ben oltre la geografia. Questo è stato infatti il primo hotel costruito sulla Promenade, un vero pioniere del turismo di lusso a Nizza. La sua facciata Belle Époque è un capolavoro che ha ispirato molte altre architetture lungo la costa.

Centre Universitaire Méditerranéen, il centro culturale di Nizza

Questo è un altro luogo imperdibile per gli amanti della storia e della cultura. Un tempo conosciuto come Villa Giulia, questa elegante dimora d’epoca è diventata un centro culturale sotto la guida dello scrittore Paul Valéry. Oggi, tra le sue mura in stile Art Déco, si svolgono conferenze, concerti e mostre che arricchiscono la vivace scena culturale della città.

Museo delle Arti Asiatiche, dedicato all’arte e alla cultura asiatica 

Progettato dall’architetto giapponese Kenzo Tange, il Museo delle Arti Asiatiche è una meravigliosa costruzione in marmo bianco e vetro situata al centro di un lago nel Parc Phoenix.

La collezione comprende opere ispirate al Buddismo e manufatti provenienti da Cina, Giappone, India e altri paesi del sud-est asiatico. Vi si trovano sia opere d’arte classiche che contemporanee, oltre a mostre temporanee.

Ogni domenica pomeriggio puoi partecipare a una tradizionale cerimonia del tè (Chanoyu), in cui ogni gesto è attentamente coreografato per trasformare il semplice atto di bere tè in una vera e propria forma d’arte.

Plage de Carras, la spiaggia accessibile della Promenade

Plage de Carras è un tratto di spiaggia di ciottoli ben attrezzata, dotata di strutture e bagnini per consentire alle persone con disabilità di entrare in acqua in sicurezza.

La spiaggia dispone anche di un sistema audio con boe e braccialetti che permettono alle persone non vedenti di nuotare autonomamente. È inoltre presente una rete di sicurezza per evitare che i nuotatori si allontanino troppo nella baia.

I proprietari di cani saranno felici di sapere che questa è anche una delle poche sezioni di spiaggia dog-friendly della zona; è appositamente segnalata affinché i cani possano giocare felicemente tra le onde.

Ci sono bagni e docce, ma nessun parcheggio, se non lungo la strada, il che può essere difficile da trovare. Tuttavia, c’è una fermata dell’autobus chiamata comodamente Carras a pochi metri di distanza, e nelle vicinanze si trovano anche stazioni Vélobleu per il noleggio di biciclette.

Carras si trova all’estremità occidentale della Promenade, vicino all’aeroporto. È quindi più tranquilla rispetto alle spiagge più vicine al centro di Nizza, ma ci sono meno ristoranti e caffè nei dintorni. Il nostro consiglio è di acquistare cibo e bevande lungo la strada e fare un picnic in spiaggia.

Carras è anche molto popolare tra le famiglie, grazie alla presenza di bagnini attenti e alle acque leggermente più calme rispetto a quelle più a est lungo la baia.

vita da spiaggia promenade

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A Nizza puoi trascorrere una bella giornata di mare

Informazioni utili per la vita in spiaggia

Le spiagge di Nizza, composte da ciottoli, sono suddivise in sezioni, alcune pubbliche e altre private, gestite da bar e ristoranti. È possibile noleggiare lettini e ombrelloni per l’intera giornata e, se lo desideri, farti servire cibo e bevande mentre ti rilassi al sole.

Qui potrai provare diversi sport acquatici, dal jet ski al parasailing. Molte spiagge private offrono canoe e paddleboard a noleggio, ma Glisse Evasion, situata tra Blue Beach e Plage Neptune, è il punto di riferimento per gli sport d’acqua come wakeboard, gonfiabili trainati e molto altro.

Un’idea interessante è visitare la Cabane Bleu, una piccola capanna blu dove puoi prendere in prestito libri gratuitamente. Al momento, queste biblioteche da spiaggia si trovano solo a Carras, Poincaré e des Ponchettes. Offrono una selezione di libri e riviste per bambini e adulti in diverse lingue.

Anche gli sport da spiaggia sono molto popolari: c’è un campo da beach volley e molte persone si divertono con i racchettoni e diverse attività.

Un ultimo consiglio: a causa delle pietre grandi, ti consigliamo vivamente di indossare scarpe da spiaggia in gomma. Potrebbero non essere alla moda, ma renderanno molto più facile entrare in acqua. Fidati, lo abbiamo testato!

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Borghi Montescudaio Toscana Viaggi

Toscana: Montescudaio, borgo delle colline con vista mare

Tra le cime del Poggio di Montieri e delle Cornate di Gerfalco nasce il fiume Cecina. Il suo corso si snoda per poco più di 70 chilometri prima di chiudersi dolcemente con l’ingresso nel Mar Tirreno a Marina di Cecina, località balneare sulla costa della Toscana.

Le sue acque scorrono attraverso una splendida valle, omonima, circondata da verdi colline. I morbidi rilievi della Val di Cecina sono punteggiati di piccoli borghi, nati nel cuore del Medioevo con la funzione di insediamenti militari a protezione dell’entroterra dalle minacce che potevano abbattersi sul litorale, ma che con il tempo si sono trasformati in splendidi e privilegiati belvedere su uno dei tratti più belli della costa occidentale italiana.

Ne è un esempio supremo il borgo di Montescudaio, paese di circa duemila abitanti adagiato sul cucuzzolo di una morbida collina, con l’anima ancora saldamente legata all’entroterra ma uno slancio deciso verso il mare.

Conferisce un senso di interezza, questo connubio fra la natura collinare del luogo, che ha alle spalle rilievi più alti e di fronte l’Arcipelago toscano, che appare all’orizzonte nelle giornate più terse. Un luogo speciale da visitare alla fine dell’inverno o all’inizio della primavera, quando il primo sole, rinvigorito dal volgere della bella stagione, scalda le pietre degli antichi edifici, ma al tempo stesso regala limpide giornate dove lo sguardo può perdersi in tutto lo spettacolo circostante.

Toscana: il borgo di Montescudaio in Val di Cecina con la sua Torre civica

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La Torre civica di Montescudaio e i tetti del borgo

Montescudaio: cenni storici

Sebbene la zona di Montescudaio fosse abitata fin da tempi preistorici, l’origine della cittadina si fa risalire alle prime testimonianze scritte risalenti al IX secolo. L’antica famiglia toscana dei Della Gherardesca, di origine longobarda, costruì infatti un castello attorno al quale si formò il primo agglomerato del borgo odierno. Nelle vicinanze, inoltre, era stato fondato nello stesso periodo una abbazia di suore benedettine.

Nel Quattrocento Montescudaio si costituì in Comune, sottraendosi al dominio nobiliare. Questa forma di governo proto-democratica sarebbe rimasta in vigore per due secoli, prima che Montescudaio fosse ceduta come feudo ai marchesi Ridolfi nel 1648. Entrata a far parte del Granducato di Toscana nel 1737, la cittadina fu gravemente danneggiata da un terremoto nel 1846. La parte più antica del castello riportò numerosi crolli, e l’antica abbazia di Santa Maria finì distrutta.

Ci volle circa un decennio per ricostruire Montescudaio, riportandola alla bellezza piccola, rurale e panoramica che ancora oggi accoglie il visitatore. Un fascino che è quello, comunque, del periodo medievale, anche se oggi la natura difensiva e militare con la quale il paese è nato rimane un passo indietro rispetto alla potenza estetica del connubio tra l’architettura e la posizione panoramica del luogo.

Montescudaio: cosa vedere

La terrazza panoramica del borgo di Montescudaio in Toscana

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Montescudaio: vista dalla terrazza panoramica

Ancora oggi Montescudaio è un borgo aggrappato attorno alla sua acropoli, costituita dalle imponenti mura medievali.

Via del Borgo e via del Castello passano attorno alla fortificazione, dove le mura di cinta raggiungono addirittura i 15 metri di altezza. Al castello medievale si accede in corrispondenza della Torre civica, risalente al XII secolo, che con il suo orologio domina la parte centrale di Montescudaio ed è un po’ il simbolo del centro storico.

Da questa parte sopraelevate del paese si gode per prima cosa di una piacevole vista sui tetti delle case che compongono il borgo, con il rosso intenso dei coppi di terracotta che fa bella mostra di sé. Percorrendo il largo camminamento delle mura si giunge al luogo chiave della visita a Montescudaio: la grande terrazza panoramica sul lato occidentale offre una vista splendida che dalle colline circostanti si lancia verso il blu intenso del Mar Tirreno.

Qui nelle giornate terse e luminose le sagome della piccola isola della Gorgona, a destra di chi guarda, e dell’isola di Capraia, più a sinistra, appaiono chiare e ben distinte al largo. Oltre l’Arcipelago Toscano, se si è fortunati, nella giornata giusta si può addirittura individuare la punta settentrionale della Corsica (Capo Corso) dietro Capraia.

Il momento più suggestivo per trovarsi nell’ampio piazzale pavimentato è quello del tramonto. Il sole infatti cala all’orizzonte, incendiando il mare e il cielo in una miriade di colori diversi (rosa, arancio, rosso, blu, viola, indaco) e accentuando il contrasto delle isole dell’Arcipelago toscano rispetto alla tavola marina sulla quale giacciono.

L'isola di Capraia vista dal borgo di Montescudaio

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L’isola di Capraia vista dal borgo di Montescudaio qualche minuto dopo il tramonto

Alle spalle della terrazza panoramica principale, ombreggiata da una fila di alberi, si trova la Chiesa di Santa Maria Assunta. Si tratta dell’edificio religioso ristrutturato a metà dell’Ottocento, dopo il terremoto. Tuttavia la chiesa ha preso tale denominazione che in precedenza apparteneva alla già citata abbazia benedettina fondata prima dell’Anno Mille e i cui resti sono oggetto di recenti scavi archeologici nella campagna attorno a Montescudaio.

Una passeggiata per i vicoli e le viuzze nei dintorni porta alla scoperta di un borgo medievale dall’atmosfera semplice, genuina e silenziosa. Un contesto fuori dal tempo dal quale assorbire l’incanto della vita lenta, di una parziale disconnessione dal caos della quotidianità. Non mancano, sul versante settentrionale del borgo, altre piccole terrazze e panorami che si offrono da piccoli belvedere che, invece di essere rivolti verso il mare, consentono di apprezzare la bella campagna circostante, tra boschi, vigne, ulivi e casali.

Val di Cecina: i tesori della tavola

Proprio la campagna circostante il borgo è uno dei tesori di Montescudaio. Numerosi sentieri la attraversano partendo dalle porte del paese e andando a esplorare le colline circostanti: sono percorsi ideali per le giornate primaverili, quando la natura esplode in tutto il suo splendore e il contrasto visivo tra il verde e l’ocra della natura e il blu del mare in lontananza regala il meglio.

Nei boschi intorno al paese si trovano altre testimonianze del passato: la Badia, ovvero le già citate tracce dell’abbazia benedettina, ma anche tracce di antichi acquedotti, tabernacoli e piccole cappelle sono disseminate lungo i percorsi che è possibile affrontare.

Vigne nei dintorni di Montescudaio

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Vigne nei dintorni di Montescudaio

I dintorni di Montescudaio e, più in generale, l’intera Val di Cecina, regalano inoltre alcuni eccellenti prodotti enogastronomici.

L’amministrazione comunale è infatti tra i fondatori dell’associazione Città del Vino e fa parte delle organizzazioni Città dell’Olio e Città del Pane. Montescudaio ha inoltre una propria denominazione d’origine controllata per quanto riguarda il vino.

Ne danno bella mostra di sé le vigne e gli uliveti che si incontrano esplorando i dintorni del borgo e degli altri paesi vicini. Una visita a una delle tante aziende vitivinicole del territorio è un modo ideale per completare un itinerario di visita a Montescudaio.

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Europa Luoghi da film Polonia Viaggi

Viaggio in Polonia tra le location del film on the road A Real Pain

A Real Pain è uno di quei film che, oltre a raccontare una storia, invita a fare un viaggio insieme ai protagonisti. Jesse Einsenberg e Kieran Culkin sono David e Benji, due cugini molto legati seppur molto diversi che un giorno decidono di trascorrere due settimane in Polonia zaino in spalla, in memoria della zia Doris che visse in prima persona la tragedia dell’Olocausto durante la Seconda Guerra Mondiale. Una volta raggiunta la meta europea, i due si uniscono a un gruppo turistico che ripercorre i luoghi di quella pagina nera della storia, condividendo ricordi, dolore e sentimenti.

Jesse Eisenberg è anche regista di questo film candidato a due premi Oscar al cinema dal 27 febbraio, e ha voluto girare il film in location reali della Polonia per dare autenticità alla storia e all’esperienza della coppia protagonista. Il viaggio in A Real Pain è uno strumento per celebrare la memoria, affrontare i fantasmi del passato, e ritrovare la giusta via per affrontare il futuro.

A real pain film

Fonte: Ufficio stampa

Una scena dal film A Real Pain

Dove è stato girato

Varsavia, capitale della Polonia, è una città ricca di fascino e suggestione. Immenso è il suo patrimonio storico e culturale, che riflette e racconta la storia attraverso l’architettura, il centro storico e e le strade. E sono proprio queste, e non solo, a fare da sfondo alla pellicola A Real Pain, che si sposta anche a Lublino, e che ci permette di fare un viaggio intenso ed emozionante tra i luoghi iconici della città.

Aeroporto di Varsavia

Inaugurato nel 1934 dal presidente Ignacy Mościcki, l’Aeroporto di Varsavia-Okęcie (ora conosciuto come “Aeroporto Chopin”) è stato testimone silenzioso di alcuni momenti drammatici della storia. Bombardato il primo giorno della seconda guerra mondiale, fu parzialmente ricostruito dai tedeschi, che lo trasformarono in un centro per le scuole di aviazione e in un’officina di riparazione per la Luftwaffe. Ma quando i tedeschi si ritirarono nel 1945, l’aeroporto fu lasciato in rovina. Dopo la guerra, la LOT Polish Airlines si occupò della sua ricostruzione e nel 1969 l’aeroporto inaugurò il suo terminal internazionale. Nel 2001 fu rinominato “Aeroporto Chopin”, in onore di uno dei più rinomati compositori polacchi. Oggi è il più grande aeroporto in questa parte d’Europa, in grado di gestire gli aerei più grandi del mondo.

Monumento agli eroi del ghetto, Varsavia

Il tour del gruppo inizia al memoriale di Varsavia dedicato ai combattenti ebrei che si ribellarono ai nazisti nel 1943. La guida turistica James lo descrive come “un monumento che celebra gli eroi ebrei che combatterono contro i nazisti“, contestualizzandone il posto nell’itinerario del gruppo prima di una visita al campo di concentramento di Majdanek. “Penso che sia importante sfatare il mito secondo cui queste erano persone condotte come agnelli al macello“, spiega. Progettata da Leon Suzin e scolpita da Nathan Rapoport, la statua alta 11 metri fu inaugurata nel 1948 ed è stata realizzata con materiali originariamente destinati ai monumenti nazisti. Al centro si trova una scultura impressionante di Mordechai Anielewicz, il leader della rivolta, che tiene in mano una granata. Il monumento è un luogo chiave per le commemorazioni, tra cui l’anniversario della rivolta e il Giorno della Memoria dell’Olocausto. Nel corso degli anni ha attirato visite da personaggi come Giovanni Paolo II, Bill Clinton, Willy Brandt, Yuri Gagarin e il Dalai Lama XIV, venuti per onorare le vittime dell’Olocausto.

Monumento alla rivolta di Varsavia

Il tour del gruppo turistico nel film passa anche da piazza Krasiński dove si trova il maestoso monumento alla rivolta di Varsavia contro i nazisti del 1944. Nella scena il personaggio di Benji incontra altri turisti che si atteggiano a combattenti della resistenza sul memoriale, convincendo persino il riluttante James a unirsi a loro. L’opera d’arte in bronzo commemora i combattenti della resistenza che affrontarono i nazisti per 63 giorni nell’estate del 1944. Inaugurato il 1° agosto del 1989, questo monumento è stato scolpito da Wincenty Kućma e progettato dall’architetto Jacek Budyn.

Lublino

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La città di Lublino in Polonia

Porta Grodzka, Lublino

Dopo un drammatico viaggio in treno, David e Benji raggiungono i loro compagni di viaggio per la tappa di Lublino del loro tour. James guida il gruppo in una passeggiata nel passato ebraico della città, presentando loro il castello medievale di Lublino e questa porta, detta anche Porta Ebraica, che conduce al vecchio quartiere ebraico della città. La Porta Grodzka è un antico simbolo di Lublino, una città famosa per la sua ricca storia e cultura. Costruita nel XIV secolo, la porta serviva come ingresso principale alla città e rappresentava un importante punto di riferimento. Oggi è non solo una testimonianza storica, ma anche un luogo di incontro per turisti e locali. La sua posizione strategica rende la Porta Grodzka un luogo ideale da visitare durante una passeggiata nel centro della città.

Vecchio cimitero ebraico, Lublino

Il vecchio cimitero ebraico di Lublino, situato sulla collina Grodzisko, ospita la tomba ebraica più antica della Polonia, quella del famoso talmudista Jakub Kopelman, scomparso nel 1541. Attualmente è la più antica lapide ebraica in Polonia, situata nel luogo di sepoltura originale. Nel 1555, il re Sigismondo II Augusto concesse agli ebrei il diritto di utilizzare parte della collina (che in seguito si espanse) come luogo di sepoltura, un privilegio che consolidò l’importanza del cimitero. Nonostante le frequenti profanazioni subite durante le guerre, il cimitero ha resistito, preservando la sua ricca storia. Lo sviluppo del sito riflette l’evoluzione dell’arte funeraria ebraica, con le lapidi conservate che mostrano i cambiamenti dall’inizio del XVI secolo fino al 1830.

Un teso scambio di battute tra Benji e James in A Real Pain avviene nell’antico vecchio cimitero ebraico su una collina di Lublino. Mentre James colloca il luogo di sepoltura nel suo contesto storico, Benji chiede alla guida turistica di allentare i “fatti”. Invece, James suggerisce di seguire la tradizione ebraica di lasciare una pietra sulla “matzevah” del talmudista Jakub Kopelman.

cimitero ebraico Varsavia

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Cimitero ebraico Varsavia

Campo di concentramento di Majdanek, Lublino

L’idea di Eisenberg di girare nei cupi dintorni di un campo di concentramento reale inizialmente incontrò qualche ostilità, ma poi il permesso gli è stato concesso per il trattamento sensibile e reverenziale della sceneggiatura. “La scena si svolge a Majdanek, cosa che nessun film sull’Olocausto fa perché nessuno lo sa. Ma la mia è ambientata lì perché è da lì che proviene la mia famiglia“. “Nel tempo tra un set e l’altro, le persone erano molto silenziose” ricorda Culkin delle riprese. Tutti gli aspetti pratici della realizzazione di un film, luci, blocchi, ecc., sono stati condotti con “la massima riverenza e sacralità per quello che stavamo facendo“, ricorda Eisenberg. a soli cinque minuti dal centro della città di Lublino.

La casa di Frederic Chopin

Non è una location fisica nel film e non compare nel tour di David e Benji, ma la casa del più grande compositore polacco è stata un’influenza fondamentale. Anni prima di scrivere A Real Pain, Eisenberg aveva visitato la casa di Chopin durante un viaggio in Polonia ed era tornato al lavoro del musicista per fornire la colonna sonora del film. “Conferisce al film questo sofisticato tono “rimosso” che ho trovato molto utile”, dice. “Quando abbiamo iniziato a montare il film e a mettere questi pezzi di Chopin nei posti in cui dovevano stare, il montatore e io ci siamo semplicemente girati l’uno verso l’altro e abbiamo detto: “Questo è il tono del film”.”

Hotel Victoria di Varsavia

L’Hotel Victoria di Varsavia, costruito tra il 1974 e il 1976, sorge sul sito storico dell’ex Palazzo Kronenberg. Una targa all’ingresso commemora l’eredità di Leopold Kronenberg, un importante banchiere, investitore e finanziere di origine ebraica. Leopold Kronenberg fu il creatore della più grande banca polacca nella seconda metà del XIX secolo, la “Bank Handlowy”, fondata a Varsavia nel 1870. La banca, che opera ancora oggi, aveva una filiale a Pietroburgo e svolse un ruolo significativo in vari settori. Kronenberg fu anche una figura chiave nella lotta per l’indipendenza della Polonia. Nel 1861, divenne membro della leadership del segreto “Oboz Białych” (Partito Bianco) e sostenne finanziariamente la rivolta. Il nome dell’hotel, “Victoria”, riflette il suo legame con “Plac Zwycięstwa” (Piazza della Vittoria), il nome del luogo al momento della sua costruzione. Oggi, rimane un simbolo della ricca storia di Varsavia e della continua trasformazione della città.