Castelfidardo è un affascinante borgo marchigiano della provincia di Ancona, dove storia, musica e artigianato si intrecciano in un racconto di sicuro interesse. Abitato fin dal Paleolitico, come testimoniano i reperti in selce rinvenuti lungo il fiume Musone, ha visto il suo sviluppo moderno tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, quando i primi borghi fuori le mura, come quello del Sole e delle “Casine”, iniziarono a prendere forma.
Oggi Castelfidardo è celebre in tutto il mondo come la “Capitale della Fisarmonica“, un’eccellenza artigianale che ha dato vita a strumenti musicali capaci di narrare storie e culture lontane. Camminando senza fretta lungo le vie si percepisce l’anima vibrante di un paese che ha saputo fondere la sua eredità storica con un’identità attuale e dinamica.
Dove si trova Castelfidardo
Adagiato su un colle ondulato, Castelfidardo sorge tra i fiumi Aspio e Musone, nelle Marche. Il paesaggio che lo abbraccia è un mosaico di verdi prati, campi coltivati e dolci declivi che si aprono verso l’orizzonte. In lontananza, il Monte Conero si staglia come un guardiano silenzioso, che veglia sulla Riviera Adriatica e sulla selva di Castelfidardo.
Una simile posizione privilegiata lo rende non soltanto un luogo di rara bellezza, ma anche un punto strategico per chi desidera conoscere da vicino le meraviglie naturalistiche e culturali delle Marche.
Cosa vedere a Castelfidardo
Il cuore di Castelfidardo si sviluppa sulla sommità di uno sperone roccioso, un centro storico raccolto e suggestivo, in parte ancora protetto dall’antica cinta muraria. Le fortificazioni medievali si intravedono nelle due porte superstiti e in alcuni tratti delle mura, testimoni di un passato ricco di eventi.
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Fonte: Ph @Stanislava Karagyozova – iStock
Monumento Nazionale delle Marche
Nel Parco delle Rimembranze si erge l’imponente Monumento Nazionale delle Marche che celebra la storica battaglia di Castelfidardo del 18 settembre 1860. Fu in tale scontro che l’esercito sabaudo, guidato dal generale Enrico Cialdini, sconfisse le truppe dello Stato Pontificio, aprendo la strada all’annessione delle Marche e dell’Umbria prima al Regno di Sardegna e poi, nel 1861, al neonato Regno d’Italia.
Realizzato nel 1912 dallo scultore veneziano Vito Pardo, è un capolavoro di bronzo e travertino bianco di Ascoli Piceno e raffigura un gruppo di soldati in marcia, carichi di fierezza e determinazione, guidati da un fiero condottiero che incarna lo spirito patriottico dell’epoca. Alle spalle, si cela una piccola cripta in stile assiro, un gioiello nascosto impreziosito dagli straordinari lavori decorativi dei Maestri Giustini e Sollazzini di Firenze.
Porta Vittoria
Il principale accesso al borgo è rappresentato da Porta Vittoria, un tempo chiamata Porta Marina per la posizione rivolta verso il mare.
Costruita nel 1775, la sua architettura è semplice, con un orologio che spicca sulla sommità. Restaurata di recente, è il punto d’ingresso ideale per immergersi nell’atmosfera di Castelfidardo.
Palazzo Tomasini e le grotte ipogee
Appena varcata la porta, ci si imbatte nel settecentesco Palazzo Tomasini, che dal 1850 ospita il Convento di Sant’Anna con piccola cappella annessa. Ma il vero tesoro si trova al di sotto: un affascinante sistema di grotte ipogee scavate nella pietra plio-pleistocenica.
Realizzate tra il Trecento e il Quattrocento, le gallerie sotterranee, a sette metri di profondità, erano utilizzate come cantine, depositi e rifugi. I cunicoli, alti tre metri e larghi uno e mezzo, si sviluppano per oltre cento metri in una struttura rettangolare suddivisa in quattro corridoi decorati con nicchie.
Piazza della Repubblica e gli edifici storici
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Fonte: Ph @clodio – iStock
Passeggiando tra le vie del centro, si arriva a Piazza della Repubblica, cuore pulsante del paese. Qui si affacciano edifici storici di grande fascino: il Palazzo Priorale Comunale, risalente al XIV secolo, la Torre Civica del Cinquecento e la Collegiata di Santo Stefano Protomartire.
Quest’ultima, nata come pieve nel 1289 e divenuta collegiata nel 1743, si distingue per l’ampia e luminosa navata a croce latina. Al suo interno, opere d’arte di pregio come la statua di San Tommaso (1510), l’”Ultima Cena” di Felice Pellegrini (1594) e un raffinato bassorilievo in ceramica dipinta.
Il Museo del Risorgimento
Come accennato, Castelfidardo è stato teatro della celebre battaglia del 1860 e il Museo del Risorgimento, tra le sale di Palazzo Mordini, ne conserva la memoria.
Qui sono infatti esposti oltre 130 reperti storici, tra armi, medaglie, fotografie e dipinti, oltre alla tromba del XXVI battaglione Bersaglieri Castelfidardo, simbolo di quel tempo. Un percorso immersivo che ripercorre la storia della lotta per l’Unità d’Italia.
La Chiesa di Santa Maria della Misericordia
Chiesa quattrocentesca, cattura lo sguardo con la facciata armoniosa, il portale in pietra d’Istria e il timpano decorato con un bassorilievo della Madonna della Misericordia.
All’interno, oltre a uno splendido presepe artistico permanente, si può ammirare un pavimento in laterizio cinquecentesco con eleganti motivi geometrici.
Il Museo Internazionale della Fisarmonica
Sotto il Palazzo Comunale si trova una delle istituzioni più rappresentative del borgo: il Museo Internazionale della Fisarmonica.
Si tratta di un’esposizione unica nel suo genere che raccoglie circa 350 modelli di fisarmoniche e organetti, suddivisi in sei sale tematiche dedicate ai grandi maestri della costruzione e ai virtuosi dello strumento. Un’area del museo ricrea un antico laboratorio artigianale, così da svelare i segreti di questa arte secolare.
Il Monumento alla Fisarmonica e al Lavoro
Non lontano dal centro storico, lungo via Matteotti, spicca il Monumento alla Fisarmonica e al Lavoro, maestosa scultura in bronzo alta sette metri, opera di Franco Campanari.
La statua raffigura Ermes, mitico inventore della lira, che stringe tra le mani una fisarmonica, mentre alla base sono scolpite scene della lavorazione artigianale e ritratti di celebri musicisti.
Curiosità su Castelfidardo
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Fonte: Ph @Stanislava Karagyozova – iStock
Passeggiando per Castelfidardo, è impossibile non notare la facciata del Palazzo del Comune, dove sono incise le antiche unità di misura locali, il “braccio” e il “mezzo braccio“. Alzando lo sguardo, si possono ammirare le merlature guelfe, l’orologio in travertino del 1775 e la campana ottocentesca. All’interno, il Salone degli Stemmi e le storiche carceri raccontano secoli di storia grazie ai loro sontuosi soffitti decorati.
Un’altra storia coinvolgente è quella di Paolo Soprani, il contadino che divenne l’artefice della fama di Castelfidardo nel mondo. Tutto ebbe inizio nel 1863, quando un viandante nordico portò con sé un organetto. Ospitato dalla famiglia Soprani, il giovane Paolo, incuriosito dallo strumento, lo smontò per studiarne il funzionamento. Da quel momento iniziò a produrre fisarmoniche, dando vita a un’eccellenza artigianale senza pari.
A conferma del primato del borgo nella costruzione di strumenti musicali, nel 2001 il Maestro artigiano Giancarlo Francenella ha realizzato la fisarmonica più grande del mondo: alta 2,53 metri, larga 1,90 metri e pesante 200 kg. Oggi è esposta nel suo laboratorio in Piazza della Repubblica ed è inserita nel Guinness dei Primati.
Castelfidardo è una meta che incanta, dove ogni angolo risuona di storia e musica e regala ai visitatori un’esperienza indimenticabile.