Se amate i ghiacciai e sognate paesaggi da spedizione himalayana senza dover volare fino in Nepal, il Ghiacciaio dell’Aletsch è una destinazione che non potete perdere.
Si tratta di un colosso di ghiaccio che, a differenza di molti altri ghiacciai alpini ormai ridotti a lingue frammentate o coperte di detriti, conserva ancora la sua imponenza. L’immenso bacino collettore, abbracciato da vette di oltre quattromila metri, raccoglie un’enorme quantità di neve che, nel corso degli anni, si compatta e si incanala in un’unica lingua di ghiaccio che scivola lentamente verso valle.
Il fiume glaciale avanza ancora di circa 200 metri all’anno, ma il cambiamento climatico lo sta purtroppo consumando in maniera inesorabile. Si stima che, entro il 2100, potrebbe scomparire del tutto. Ecco perché vederlo oggi significa ammirare uno degli ultimi grandi spettacoli della natura alpina prima che il tempo lo trasformi per sempre.
Dove si trova il Ghiacciaio dell’Aletsch
Il Ghiacciaio dell’Aletsch si estende per 20 chilometri, con una larghezza media di 1.800 metri e una superficie di circa 78,5 km². Contiene una quantità impressionante di ghiaccio: ben 11 miliardi di tonnellate, che alimentano il Rodano dopo aver attraversato la suggestiva Gola della Massa.
Spicca nei cantoni svizzeri di Berna e Vallese, e il suo bacino di accumulo si forma tra le maestose vette dell’Eiger, del Mönch e della Jungfrau, tre giganti che disegnano un paesaggio incredibile. L’area è così straordinaria da essere stata inserita, nel 2001, nella lista dei Patrimoni Naturali dell’UNESCO.
Le terrazze soleggiate di Fiescheralp, Bettmeralp e Riederalp donano punti panoramici da fiaba, mentre la cittadina più vicina è Fiesch. Da qui parte la cabinovia che conduce all’Eggishorn, il punto di osservazione più alto del ghiacciaio. Chi arriva in auto può posteggiare nel parcheggio a pagamento vicino alla stazione di Fiesch, prima di salire verso le altezze glaciali.
Le escursioni più spettacolari per ammirarlo
Il ghiacciaio dell’Aletsch, il più grande delle Alpi, è una meraviglia naturale che lascia senza fiato chiunque si avventuri sui suoi sentieri. Vediamo alcune delle escursioni da provare almeno una volta nella vita.
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Fonte: iStock
Sul Sentiero del ghiacciaio dell’Aletsch: un viaggio tra rocce e leggende
Percorrere il Sentiero del ghiacciaio dell’Aletsch significa immergersi in uno scenario incantevole, dove la natura regna sovrana. Il percorso parte da Riederalp e attraversa il Grande Gufer prima di scendere alla Rote Chumma. Durante l’estate, la fresca brezza glaciale rende il cammino ancora più piacevole, mentre l’itinerario si fa avventuroso quando risale la roccia fino al Lago di Märjelen, in passato bacino naturale formatosi per l’azione del ghiacciaio stesso, con iceberg grandi quanto case che galleggiavano sulle sue acque.
Oggi, il paesaggio è cambiato, ma la bellezza rimane: in primavera, i prati fioriti creano un contrasto eccezionale con le vette innevate.
Lungo il tragitto, una sosta golosa è d’obbligo: al ristorante Gletscherstube, sul lago, la torta di mele appena sfornata è irresistibile. Chi cerca un’alternativa più rapida può percorrere il tunnel che porta sul versante opposto del Tälligrat, accorciando il percorso e raggiungendo Fiescheralp con meno fatica.
Dati tecnici dell’escursione:
- Partenza: Riederalp
- Arrivo: Fiescheralp
- Dislivello: +510 m / -630 m
- Distanza: 12 chilometri
- Durata: 3h 45 min
- Difficoltà: media
- Periodo consigliato: luglio – ottobre
Aletsch Panoramaweg: il trekking in tre tappe
Chi vuole vivere appieno la magia dell’Aletsch può percorrere l’Aletsch Panoramaweg, un itinerario di tre giorni che tocca alcuni dei punti più entusiasmanti della regione.
Prima tappa: da Belalp a Riederfurka
L’avventura inizia a Belalp, dove un comodo sentiero conduce fino all’Aletschbord, punto panoramico con una vista impareggiabile sul ghiacciaio e sul Cervino. Qui sorge anche l’Hotel Belalp, affascinante edificio in stile Belle Époque, costruito nel 1858.
Dopo aver ammirato il panorama, si scende lungo un sentiero tortuoso fino al ponte sospeso sulla gola della Massa. Attraversarlo significa affrontare 124 metri di pura adrenalina sospesi a 80 metri di altezza. Dopo la salita finale, il percorso si addentra nella foresta dell’Aletsch, un’area protetta dal 1933, dove i cembri e i larici plasmano un ambiente incantato.
La prima tappa si conclude alla Villa Cassel, elegante dimora vittoriana costruita per il banchiere Ernest Cassel, che ospitò anche Winston Churchill. Oggi è un centro per la protezione della natura e un ottimo punto di ristoro.
Dati tecnici:
- Partenza: Belalp
- Arrivo: Riederfurka
- Dislivello: +720 m / -760 m
- Distanza: 10 chilometri
- Durata: 3h 50 min
- Difficoltà: media
Seconda tappa: lungo il ghiacciaio dell’Aletsch
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Fonte: iStock
Dal punto panoramico della Riederfurka, il percorso prosegue lungo la cresta morenica, con viste emozionanti sul ghiacciaio e la sensazione che il tempo sia sospeso: con i suoi 22 chilometri di lunghezza, l’Aletsch è il sovrano indiscusso del paesaggio alpino.
Dopo un tratto che sfiora i 2.300 metri di quota, il sentiero scende verso il Märjelensee, il lago glaciale che segna la fine della seconda giornata di trekking.
Dati tecnici:
- Partenza: Riederfurka
- Arrivo: Märjelensee
- Dislivello: +820 m / -520 m
- Distanza: 12 chilometri
- Durata: 4h
- Difficoltà: media
Terza tappa: tra rocce e ponti sospesi
Dall’idilliaco scenario del Märjelensee, il percorso scende al cospetto di un ambiente aspro, fatto di gole profonde e rocce levigate dal ghiaccio. Il passaggio più emozionante è l’Aspi-Titter, un ponte tibetano lungo 160 metri sospeso a 120 metri di altezza.
L’ultimo tratto ammira il villaggio di Bellwald, piccolo gioiello alpino con case tradizionali in legno e una pittoresca chiesa parrocchiale.
Dati tecnici:
- Partenza: Märjelensee
- Arrivo: Bellwald
- Dislivello: +360 m / -1150 m
- Distanza: 9 chilometri
- Durata: 3h 20 min
- Difficoltà: difficile
Cosa vedere nella regione dell’Aletsch
Oltre ai panorami da cartolina e ai sentieri immersi nella natura, la regione dell’Aletsch propone attrazioni culturali e avventure uniche. Dai musei che raccontano la tradizione locale fino ai percorsi sospesi tra gli alberi e ai sentieri dedicati alle grandi personalità del passato, ogni esperienza è un viaggio nella storia e nelle emozioni.
Museo del tessuto: viaggio nella tradizione artigianale del Vallese
Nel cuore dell’Alto Vallese, la tessitura era un’arte imprescindibile della vita quotidiana. Ogni casa possedeva un telaio, un banco da lavoro e un filatoio, e la produzione dei tessuti avveniva interamente a mano, con l’utilizzo di lana e lino della zona. Una tradizione secolare tramandata da generazioni, ma che con l’avvento della produzione industriale ha lasciato spazio a tessuti realizzati con metodi moderni, rischiando di scomparire.
Il Museo del Tessuto nasce proprio con l’intento di preservarne l’eredità grazie a una mostra permanente. Tra gli elementi esposti, troviamo:
- “Antica sala di tessitura vallesana”, ambiente storico ricostruito con strumenti originali;
- “Lino e lana”, sezione dedicata alle materie prime tessili e alle tecniche di lavorazione tradizionali;
- “Bellezza senza tempo”, una raccolta di modelli di tessitura creati da Monika Carlen, vera artista del settore;
- “Coperte vallesane”, autentici capolavori dell’arte tessile locale, espressione della maestria dei tessitori della regione;
- “Giardino delle tinture”, visitabile solo in estate, dove si possono scoprire le piante tintorie utilizzate per la colorazione naturale dei tessuti.
Eco Museum Bellwald: un tuffo nella vita contadina del passato
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Fonte: iStock
Nel cuore del borgo di Bellwald, l’Eco-Museo è un vero e proprio viaggio nel tempo. Il suo centro espositivo si trova nella malga Spitel, una struttura tradizionale fedelmente ricostruita ai margini della piazza del paese. Qui sono custoditi utensili e oggetti di uso quotidiano, testimonianze di un’epoca in cui la vita era scandita dai ritmi della natura e del lavoro artigianale.
Grazie all’impegno della Fondazione Altes Bellwald, gli strumenti non sono stati dimenticati, ma hanno trovato una nuova casa, diventando parte integrante della memoria collettiva della comunità. Dopo ogni visita guidata del villaggio, gli ospiti possono prendere parte a un piccolo aperitivo e provare con mano alcuni degli oggetti, per scoprirne il funzionamento e l’importanza nella vita contadina.
L’esperienza può essere vissuta anche in autonomia, con informazioni disponibili presso l’ufficio turistico locale. Ma la parte più affascinante dell’Eco-Museo è senza dubbio il panificio Ried, dove ancora oggi viene sfornato il tradizionale pane di segale vallesano. Durante gli eventi culturali, i visitatori possono assistere alla preparazione del pane e acquistarlo appena cotto.
Parco Avventura Baschweri: adrenalina tra gli alberi
Per chi ama l’avventura e il contatto con la natura, il Parco Avventura Baschweri è un’esperienza imperdibile. In posizione più elevata tra i parchi avventura della Svizzera, regala emozioni uniche tra ponti sospesi, liane e percorsi sugli alberi.
Immerso in un suggestivo bosco di larici, offre sei diversi percorsi con quattro livelli di difficoltà, perfetti per ogni età e grado di esperienza. Il punto forte è senza dubbio la tyrolienne di 200 metri, che regala una discesa mozzafiato sospesa nel vuoto, con vista panoramica sulle montagne tutt’intorno.
I più piccoli possono invece divertirsi nel percorso per bambini “Schönbiel”, pensato per i piccoli esploratori dai quattro anni in su. Grazie ai ponti di corda e alle mini-tyrolienne, anche loro possono vivere l’adrenalina di muoversi tra gli alberi in totale sicurezza.
Sulle tracce di Cäsar Ritz: il sentiero della leggenda dell’hotellerie
Il nome Cäsar Ritz è sinonimo di lusso, eleganza e ospitalità d’eccellenza. Fondatore della celebre catena Ritz-Carlton, Ritz nacque proprio nel piccolo villaggio di Niederwald, e oggi un affascinante sentiero escursionistico di 5 chilometri permette di ripercorrere la sua straordinaria storia.
Il “Lebensweg Cäsar Ritz”, o il “Cammino della Vita di Cäsar Ritz”, è un percorso narrativo che, mediante sette pannelli informativi, racconta le tappe salienti della sua carriera, dagli inizi umili fino al successo internazionale. Il tracciato è simbolico: parte con una salita, a rappresentare le difficoltà degli esordi, per poi trasformarsi in un cammino più scorrevole, che simboleggia la crescita e il raggiungimento del traguardo finale.
Durante la passeggiata, è possibile interagire con gli elementi del sentiero, come blocchi di legno che rappresentano i materiali di costruzione degli hotel Ritz, o spazi dove esprimere i propri sogni e desideri, immedesimandosi nel giovane Ritz agli inizi della carriera.
L’esperienza rende viva la filosofia che lo ha reso celebre: un’ospitalità impeccabile, un’attenzione maniacale ai dettagli e una visione del lusso che ha ridefinito per sempre il concetto di hotellerie.
Il progetto “Regio+” ha fatto sì che il percorso sia accessibile a tutti, con informazioni bilingue e un’ambientazione che si spiega da sola. Si può completare l’intero tragitto in una o due ore, godendo di una passeggiata tra storia, natura e ispirazione.