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Toscana: primavera ad Asciano, il borgo delle Crete Senesi

Pensare che quella che oggi è considerata una delle più grandi ricchezze della Toscana veniva chiamata in passato deserto.

Non che nelle Crete Senesi, poco a sud-est di Siena, ci fosse un vero e proprio deserto, ma la particolare conformazione geologica e il massiccio utilizzo dei terreni per il pascolo aveva portato a una decisa erosione del terreno, con l’estensione delle aree compromesse per l’utilizzo agricolo da biancane e calanchi. Un’area non coltivabile e pertanto assimilata a un deserto.

Con il tempo il paesaggio di morbide colline antropizzate, diviso in appezzamenti geometrici scombinati solo dalle terre erose, è diventato la caratteristica distintiva di questo pezzo di Toscana. In primavera le morbide colline si coprono del verde brillante dell’erba appena nata, i cipressi sorvegliano il placido trascorrere del tempo, sinuose strade bianche si snodano lungo la campagna.

In mezzo a questo paesaggio paradisiaco sorge come una specie di oasi un borgo medievale di pietra e argilla: Asciano, il cuore delle Crete Senesi. Un paese dalle radici antichissime, che riesce a coniugare perfettamente la propria natura artistica con i panorami naturali circostanti, in un connubio esaltante.

Panorama delle Crete Senesi nei pressi di Asciano

Fonte: iStock

Panorama delle Crete Senesi

Cosa sono e dove si trovano le Crete Senesi

Per Crete Senesi si intende quella parte di territorio che sorge a sud est rispetto a Siena. Asciano, Buonconvento, Montalcino, Rapolano Terme sono i paesi a cui si fa solitamente riferimento con questo toponimo, che deriva dalla peculiare conformazione del paesaggio: qui tre milioni di anni fa, nel Pliocene, la terra era sommersa dalle acque di un gigantesco mare. Nel 2008, a pochi chilometri da Asciano, sono stati addirittura riportati alla luce i resti di una specie di delfino pliocenico.

Alla ritirata del mare, si è sedimentata sul terreno l’argilla che compone le dolci e ondulate colline e che emerge dal terreno in formazioni dovute all’erosione: biancane, bassi rilievi a forma di cupola dal caratteristiche colore bianco sporco, dovuto alla presenza di sali nell’argilla; calanchi, solchi a lama di coltello disposti parallelamente, dovuti al ruscellamento dell’acqua piovana sui fianchi delle colline.

Il paesaggio delle Crete Senesi è uno dei più belli della Toscana ed è spesso sinonimo delle attrazioni della regione al di fuori delle città d’arte. Colline brulle con alti alberi solitari a decorarli, ampi pascoli coperti solo di erba verde, casali contadini che punteggiano le alture, qualche tratto di bosco che popola gli avvallamenti tra i colli.

Crete Senesi in Toscana, vicino ad Asciano

Fonte: iStock

Quando torna la primavera le Crete Senesi tornano ad essere un trionfo di colori vivi

Si tratta di un territorio il cui aspetto varia di molto a seconda della stagione dell’anno in cui lo si visita: in estate l’ocra è il colore che domina, con le grandi balle di fieno che popolano i campi, il grano che assume la stessa colorazione delle crete; in autunno le foglie delle querce ingialliscono, mentre i cipressi rimangono nel loro verde perenne; in inverno la bruma copre gli avvallamenti tra le colline, mentre le vette spuntano come isole nel mare; in primavera tutto torna ad essere rigoglioso e verde, con gli appezzamenti agricoli che si ricoprono di vegetazione e i campi tornano ad essere coltivati.

Asciano, arte e cultura

In mezzo a questo splendido panorama sorge Asciano, un borgo medievale dall’anima artistica, fieramente ancorato alle proprie tradizioni.

L’origine del borgo è etrusca, come testimoniano gli scavi archeologici che hanno portato alla luce due grandi necropoli. Il periodo d’oro di Asciano, però, arriva nel Medioevo. Lo dimostra l’impianto del paese, con i vicoli curvi che compongono il centro storico, tra frammenti delle antiche mura, scorci, piazze e piazzette, palazzi storici.

Il luogo simbolo del borgo è la Basilica di Sant’Agata, una scenografica chiesa dalla facciata spoglia tipicamente gotica, affiancata da una maestosa torre campanaria sormontata da merli. L’interno, come la facciata, ha un aspetto austero, impreziosito da una bella collezione di opere d’arte del Cinquecento e del Seicento.

Asciano, la torre campanaria della Basilica di Sant'Agata

Fonte: iStock

La Basilica di Sant’Agata è il simbolo del borgo di Asciano

Passeggiando tra le viuzze del centro storico si giunge in Piazza del Grano, il centro della vita medievale del borgo. Il territorio di Asciano, con i suoi appezzamenti agricoli, era infatti in epoca medievale una sorta di granaio per Siena e le cittadine circostanti e quella che oggi è un piazza rettangolare decorata da una bella fontana fungeva allora da mercato cittadino. Ad un angolo della piazza sorge il Palazzo del Podestà, antica sede del governo di Asciano, decorato di stemmi araldici.

Da non perdere una visita a Palazzo Corboli, sede del Museo civico archeologico e d’arte sacra. Oltre ai reperti di epoca etrusca e romana, il museo è ospitato in una sede con splendide sale affrescate, già di per sé opere di pregio. Sfoggia inoltre una notevole collezione di opere pittoriche del Trecento e Quattrocento.

Gli amanti dell’arte non possono perdersi una visita alla Pieve di Sant’Ippolito, un edificio religioso sconsacrato un po’ in disparte rispetto al centro storico del borgo. Antichissima chiesa costruita già tre secoli prima dell’Anno Mille, la Pieve è decorata da uno splendido affresco che rappresenta una Madonna col Bambino in trono e i santi Ippolito e Cassiano. 

Dagli Anni Ottanta si suppone che l’opera sia stata realizzata dalla bottega del Pinturicchio nel momento in cui l’artista perugino era impiegato a Siena. Non solo: la figura di San Cassiano, l’unico rappresentato a guardare verso chi osserva l’affresco, sembra essere un autoritratto di Raffaello Sanzio, cresciuto proprio come apprendista di Pinturicchio. Il santo, infatti, corrisponde per raffigurazione e posa agli altri autoritratti compiuti da Raffaello in altre opere.

Nei dintorni di Asciano

Sarebbe però un errore limitarsi a visitare solo il centro storico e le adiacenze dello stesso nel momento in cui si visita Asciano.

Il borgo delle Crete Senesi sorge infatti in un territorio ricchissimo di splendidi panorami, testimonianze storiche, opere d’arte, attrazioni di ogni tipo.

Nella campagna tra Asciano e la frazione di Arbia, ad esempio, dal 1993 sorge un’opera di land art del francese Jean-Paul Philippe, il Site transitoireSi tratta di una sorta di portale in pietra che sorge nel bel mezzo di una strada bianca, sulla cima di una collina circondata da grandi campi coltivati. È una finestra: da una parte lo sguardo inquadra la frazione di Mucigliani, dall’altra si vede sullo sfondo Siena, tutt’intorno lo splendore del paesaggio.

Il giorno del solstizio d’estate il sole tramonta esattamente all’interno della cornice di pietra, dando vita a uno spettacolo ulteriore.

Le campagne circostanti sono lo scenario di una delle corse di ciclismo più suggestive della stagione professionistica, la Strade bianche, che si corre all’inizio di marzo. I corridori attraversano il territorio delle Crete Senesi per un totale di circa 200 chilometri prima di arrivare in Piazza del Campo a Siena, ma il clou della gara sta proprio nell’affrontare i tratti di percorso dove la strada è bianca, cioè sterrata, in mezzo a uno degli scenari più scenografici della Toscana.

La crescita di popolarità della Strade bianche ha incentivato il cicloturismo nella zona di Asciano e delle Crete senesi, che offrono tantissimi percorsi alla portata di tutti per vivere l’esplorazione del territorio in maniera lenta, ecologica, autentica.

Abbazia Monte Oliveto Maggiore

Fonte: iStock

Veduta aerea dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore

Tra i luoghi da visitare nei dintorni di Asciano è imperdibile l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, monastero benedettino seduto sulla vetta di una collina dalla quale si domina l’area delle Crete Senesi. Fu fondata all’inizio del trecento da Bernardo Tolomei, rampollo di nobile famiglia senese disposto ad abbandonare una vita di lussi per dedicarsi a una di povertà ed eremitaggio. In realtà l’abbazia da lui fondata sarebbe diventato un rilevante centro religioso, culturale ed economico tra Quattrocento e Cinquecento, e oggi è una costruzione imponente che racchiude un gran numero di opere d’arte e sfoggia una architettura monumentale e ambiziosa.

Il Chiostro grande è forse il pezzo forte della visita all’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, completamente affrescato da Luca Signorelli e Antonio Bazzi, detto il Sodoma, autore anche di gran parte delle altre opere che decorano il resto del complesso.

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Vacanze sulla neve tra sport, relax e sapori autentici in Alto Adige

Se chiudi gli occhi e immagini la vacanza invernale perfetta, probabilmente vedi montagne innevate, giornate all’aria aperta, momenti di puro relax in una spa panoramica e serate davanti a un piatto gourmet. E se ti dicessimo che in Alto Adige puoi avere tutto questo (e molto di più)? Qui troverai hotel da sogno pensati per farti vivere un’esperienza indimenticabile: che tu voglia una fuga romantica all’insegna del relax o un’avventura sulla neve, al Falkensteiner Hotel Antholz e al Falkensteiner Hotel Kronplatz troverai esattamente ciò che cerchi.

Falkensteiner Hotel Antholz, relax esclusivo solo per adulti

Se desideri staccare la spina e immergerti in un’oasi di tranquillità, il Falkensteiner Hotel Antholz è il rifugio perfetto. Situato a 1.500 metri di altitudine, questa struttura riservata agli adulti è circondata da un paesaggio invernale da cartolina, dove la neve è sempre garantita. Qui la giornata inizia con una ricca colazione regionale, perfetta per prepararsi a una ciaspolata tra i boschi innevati o a un’escursione nel silenzio della natura. Nel pomeriggio, al ritorno, ti aspetta invece un delizioso spuntino, mentre la sera potrai lasciarti conquistare da un menù gourmet che celebra i sapori autentici dell’Alto Adige.

Ma dopo una giornata sulla neve, il relax è d’obbligo: l’Acquapura SPA, con i suoi 1.000 m² di benessere, ti accoglie con con una fantastica piscina interna ed esterna riscaldata, un mondo di saune e trattamenti esclusivi a base di cosmetici naturali. Se vuoi un soggiorno ancora più speciale, scegli una delle nuove suite con lounge relax e un moderno design alpino.

Relax al Falkensteiner Hotel

Fonte: Falkensteiner Hotels & Residences

Relax in piscina al Falkensteiner Hotel Antholz

E di notte, il fascino della montagna continua: puoi ammirare un cielo stellato mozzafiato direttamente dalla tua camera, grazie al telescopio disponibile su richiesta. A soli 2 km dall’hotel, poi, ti aspetta uno dei luoghi più suggestivi dell’Alto Adige: il magico lago di Anterselva, incorniciato da cime innevate. Se ami lo sport, l’hotel è il punto di partenza ideale per sci di fondo, ciaspolate, escursioni invernali, sci alpinismo e slittino. E se vuoi una giornata sugli sci, il Plan de Corones con le sue piste perfette è a soli 20 minuti di distanza. Un rifugio esclusivo, dove natura, benessere e gusto si fondono per offrirti una vacanza unica.

Falkensteiner Hotel Kronplatz, il paradiso per sportivi di tutte le età

Se invece sogni una vacanza attiva, il Falkensteiner Hotel Kronplatz è quello che fa per te. Questo hotel 5 stelle “for all”, parte del prestigioso circuito The Leading Hotels of The World, è pensato per chi ama lo sport, l’avventura e il comfort senza compromessi. Situato proprio accanto alla stazione a valle del Plan de Corones, è la scelta di chi vuole godersi le piste senza perdere neanche un minuto. E se viaggi in famiglia, i prezzi ridotti per i bambini lo rendono ancora più conveniente.

E dopo una giornata intensa sugli sci, puoi rilassarti nella Acquapura Summit SPA, ispirata alla filosofia del flusso, o immergerti nella spettacolare piscina rooftop con vista panoramica sulle montagne innevate. Per i buongustai, il ristorante con concept 7Summit e Open.Kitchen prepara piatti ispirati alle montagne più alte d’Europa, un vero viaggio tra i sapori alpini. Il soggiorno include colazione e cena gourmet, per un’esperienza culinaria completa.

Vuoi un tocco di esclusività in più? L’Experience Concierge è a tua disposizione per organizzare esperienze su misura, dalle escursioni più avventurose alle attività più rilassanti.

Dopo una giornata sugli sci o tra le mille attività outdoor, non c’è niente di meglio che rientrare in questo angolo di paradiso. Sport, benessere e tanto divertimento: la combinazione perfetta per una vacanza da sogno.

Falkensteiner Hotel

Fonte: Falkensteiner Hotels & Residences

Il Falkensteiner Hotel Kronplatz visto dall’alto

Ski & Relax, il pacchetto ideale per un inverno da favola

Se vuoi alternare adrenalina e benessere, i Falkensteiner Hotels hanno pensato a te con il pacchetto Ski & Relax, disponibile fino al 15 aprile 2025: sport sulla neve e puro relax, per vivere l’inverno fino alla primavera. Ad Anterselva, puoi provare lo sci di fondo o il biathlon, sfruttando la vicinanza con lo stadio che ospita la Coppa del Mondo. Se preferisci un’esperienza più tranquilla, le ciaspolate tra le Dolomiti ti regaleranno panorami incantevoli.

A Plan de Corones, invece, ti aspettano oltre 120 km di piste perfettamente preparate, snowpark per gli amanti dello snowboard e tante altre attività, come escursioni in motoslitta o romantiche gite in slitta trainata dai cavalli. E non finisce qui. Se scegli un hotel 5 stelle aderente, ricevi un credito di 30 € per camera a notte, da utilizzare per servizi esclusivi. Se invece preferisci un hotel 4 o 4 Stelle Superior, il credito sarà di 20 € per camera a notte.

Se fai parte dello Spirit Club, il vantaggio è ancora maggiore: all’arrivo riceverai un credito di benvenuto di 60 € per camera a notte negli hotel 5 stelle e 40 € negli hotel 4 e 4 Stelle Superior, da usare per esperienze wellness, trattamenti rigeneranti o cene gourmet. L’offerta è limitata e soggetta a disponibilità, quindi meglio non aspettare troppo per prenotare. Il periodo di viaggio è fino a fine aprile 2025, con condizioni variabili a seconda della struttura e della stagione. Un’opportunità imperdibile per godersi la neve e il relax in un contesto da sogno.

Dopo una giornata sulla neve, è tempo di relax e buon cibo

Dopo una giornata intensa, il relax è d’obbligo. Entrambi gli hotel offrono esperienze wellness di altissimo livello.

Cucina gourmet al Falkensteiner Hotel

Fonte: Falkensteiner Hotels & Residences

Cucina gourmet al Falkensteiner Hotel Kronplatz

Al Falkensteiner Hotel Antholz, prova un bagno con le essenze di conifere per sciogliere le tensioni muscolari. Al Falkensteiner Hotel Kronplatz, rilassati nella sauna finlandese panoramica con vista sulle vette innevate. E ovunque tu sia, concediti un bagno nelle piscine riscaldate outdoor: immergersi nell’acqua calda mentre fuori nevica è un’esperienza che non dimenticherai facilmente.

Per concludere la giornata in bellezza, lasciati conquistare dalla cucina gourmet: specialità altoatesine come speck e canederli fatti in casa ad Antholz, oppure una raffinata reinterpretazione della cucina tirolese con un tocco innovativo a Kronplatz.

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Il lago di Bracciano è balneabile: allo scoperta delle spiagge più belle

Terzo per estensione nel Centro Italia, dopo il lago Trasimeno e il lago di Bolsena, si sviluppa su una superficie di oltre 55 km quadrati, ed è una popolare località turistica e balneare del nostro Paese. Parliamo dell’affascinante Lago di Bracciano, in provincia di Roma, cuore del parco naturale regionale di Bracciano-Martignano, area protetta del Lazio, di origine vulcanica e una destinazione molto ambita dai viaggiaotori provenienti da tutto il mondo.

Ciò è dovuto allo splendido paesaggio che lo circonda e alle acque balneabili, considerate tra le più pulite d’Italia, grazie anche al divieto di navigazione per i veicoli a motore – con esclusione dei pescatori muniti di licenza e della motonave che effettua servizio stagionale fra i tre centri del bacino.

Le spiagge del Lago di Bracciano

Ma ad attrarre i visitatori sono soprattutto le spiagge, dove potersi prendere una pausa dallo stress e trascorrere giornate di puro relax e divertimento.

Tra le più belle, spicca la spiaggia di Lungolago Argenti, una delle più frequentate, costellata di locali e stabilimenti dove praticare sport acquatici o prendere lezioni di windsurf, e alla sera sorseggiare un cocktail ascoltando buona musica in compagnia. Qui si alternano sabbia e sassi, ma dovete fare molta attenzione alle acque, che in questo punto diventano subito molto profonde, per cui potrebbe non essere l’ideale se siete con dei bambini piccoli.

La spiaggia di Vigna di Valle si trova invece nel comune di Anguillara Sabazia. Ubicata all’interno di un piccolo golfo sulla sponda meridionale del lago di Bracciano, presenta una sabbia fine scura ed è adatta a tutti, perché qui l’acqua digrada più dolcemente. Lungo la zona litoranea si possono trovare sia stabilimenti che tratti di spiaggia libera dove portarsi dietro sdraio e ombrellone.

Chi cerca una spiaggia dove far correre felice il proprio cane e permettergli un bel bagno nelle acque del lago, troverà in quella dei Gabbiani una fantastica soluzione pet-friendly . Ci si arriva tramite un sentiero sterrato che si trova sulla strada provinciale 1F al km 5.

Non mancano chiaramente altre spiagge, alcune libere ed altre con stabilimenti balneari e servizi per potersi divertire a tutte le età.

Trevignano Romano, Lazio

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Una delle spiagge del Lago di Bracciano

Sport e attività da fare sul lago di Bracciano

Oltre alle splendide spiagge, questa perla del Centro Italia permette di fare anche tantissime altre attività diverse. Per esempio, è possibile praticare vela con imbarcazioni di piccola dimensione, al punto che sul territorio di Trevignano Romano esistono anche circoli velici che propongono varie soluzioni adatte a tutti.

La stessa costa consente anche di praticare windsurf, sia per esperti sia per chi vuole imparare, wingfoil e windsurf foil, soprattutto quando a soffiare è il vento di ponente.

Tendenzialmente l’acqua del lago di Bracciano, al mattino o all’ora di pranzo, è piatta, calma come uno specchio, una condizione che facilita tantissimo la possibilità di esplorarlo in canoa o sup, con le dovute dotazioni per la sicurezza. Si può chiaramente utilizzare anche il kayak marino, che con esperienza è divertente anche se ci sono delle onde.

Infine, da non dimenticare sono:

  • Nuoto: i migliori momenti per praticarlo sono al mattino, quando il lago è piatto, o la sera non appena cala il vento e il sole inizia a tramontare;
  • Snorkeling: grazie ad acqua particolarmente limpida è possibile fare interessanti avvistamenti con maschera e boccaio;
  • Pesca: è concessa sia come attività professionale che come attività sportivo-dilettantistica.
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Europa Germania Idee di Viaggio itinerari culturali Monumenti Stoccarda Viaggi

Visitare Stoccarda: un viaggio tra la storia e i simboli del Baden-Württemberg

Hai mai sentito parlare di Stoccarda? Quella città tedesca si cita spesso per fare riferimento a due marche di automobili molto celebri e tante persone sono portate a credere che Stoccarda sia solo legata all’industria e non abbia un aspetto affascinante. Nulla di più errato: visitare Stoccarda è il miglior modo per rendersi conto di quanta bellezza questa città contenga. La domanda, quindi, sorge spontanea: quali sono le principali attrazioni e monumenti da non perdere a Stoccarda? Ecco qualche consiglio per il tuo prossimo viaggio in Germania.

Come raggiungere Stoccarda dall’Italia

Stoccarda si trova nel Land tedesco del Baden-Württemberg, zona che occupa il sud-ovest della Germania. Ci sono varie opzioni per raggiungere comodamente la città e tutta l’area circostante.

  • Stoccarda è perfetta da raggiungere in auto, soprattutto se il tuo viaggio on the road parte dal nord Italia. Dista, da Milano, circa 500 chilometri.
  • Quella parte della Germania può essere raggiunta anche in treno. e ferrovie tedesche offrono collegamenti da diverse città italiane, come Milano e Venezia, con cambi a Zurigo o Monaco di Baviera.
  • Per chi necessita di un volo, l’Aeroporto di Stoccarda è ben servito sia da compagnie di bandiera che da alcune low-cost. Molti viaggiatori raggiungono, invece, aeroporti non distanti come Francoforte o Monaco, per poi postarsi a Stoccarda con un’auto a noleggio o con il treno.

Stoccarda non è di certo piccola ma, nella sua parte centrale, si gira perfettamente a piedi. Sono disponibili, in ogni caso, moltissimi mezzi pubblici. In centro girano soprattutto bus elettrici e metropolitana.

Cosa vedere a Stoccarda: il Mercedes-Benz Museum

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Il Mercedes-Benz Museum di Stoccarda

La storia dell’automobile a Stoccarda: il Mercedes-Benz Museum

Il motivo per cui molti decidono di visitare Stoccarda è il Mercedes-Benz Museum. In questa città, intatti, nel 1886, Karl Benz inventò la prima vettura a motore. La sede centrale dell’azienda è ancora a Stoccarda e, negli anni, è stato progettato e organizzato un museo molto interessante da scoprire, anche per chi non è propriamente amante dei motori.

Il Mercedes-Benz Museum è aperto tutti i giorni, tranne il martedì, e ammette i visitatori fino alle 17. Il biglietto costa 16€ per un adulto e sono previsti anche dei pacchetti per famiglia e delle riduzioni. La cosa migliore è munirsi di biglietto online, per garantirti l’ingresso nel giorno nel giorno in cui vuoi tu. Considera almeno tre ore per la visita a questa attrazione di Stoccarda che ti racconterà l’evoluzione del mondo dell’automobile nei 160 anni di storia di questo marchio.

Un’altra perla automobilistica: il Porsche Museum

C’è un altro brand automobilistico iconico che ha visto la luce a Stoccarda e la cui presenza ha generato un qualcosa da vedere e da ammirare. Si tratta della Porsche che, ovviamente, ha un suo proprio museo. Quest’ultimo si trova nel quartiere di Zuffenhausen e, proprio come l’altro museo dedicato al mondo automobilistico, è bello sia dentro che fuori.

Anche in questo caso, conviene fare i biglietti online e in anticipo. Il costo è di 10€ e gli orari di visita sono gli stessi del Mercedes-Museum. Il giorno di chiusura è, quindi, il lunedì.

Il Museo Porsche non è solo un’esposizione di automobili, ma un viaggio attraverso la storia di questo marchio diventato un’icona nel mondo dei motori.

Visitare il Porsche Museum a Stoccarda

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L’ingresso del Porsche Museum di Stoccarda

La Schlossplatz: il cuore storico di Stoccarda

Dalla storia dell’automobile a quella, vera e propria, della città. Stoccarda è stata pesantemente toccata dalla Seconda Guerra Mondiale ma alcune cose sono rimaste al loro antico splendore e molto è stato debitamente ristrutturato e ricostruito.

Lo si vede bene quando ci si trova al cospetto di una delle cose da vedere a Stoccarda: la Schlossplatz, il cui contorno sono sia edifici storici che moderni. Al centro si erge la Jubiläumssäule, una colonna eretta nel 1841 in onore del venticinquesimo anniversario di regno del Re Guglielmo I del Württemberg. In passato, la Schlossplatz non era un luogo pubblico ma faceva parte dei giardini ducali e, a partire dal 1746, fu utilizzata come area per esercitazioni e parate militari. Solo a metà del XIX secolo fu trasformata in un parco aperto al pubblico, diventando un luogo di svago e ritrovo.

Neues Schloss: il barocco a Stoccarda

Il centro di Stoccarda è un luogo che si fa amare, anche fuori dal periodo dei Mercatini di Natale, capace di attirare tanta gente in città. Il Baden-Württemberg è un Land dove il Barocco è di casa. Lo mostra bene anche Stoccarda stessa, soprattutto in uno dei suoi monumenti storici principali: il Neues Schloss, ovvero il castello nuovo. Si tratta di un palazzo a dir poco imponente, commissionato nel 1746 per sostituire l’antica residenza reale del Württemberg. Questa dimora di 365 stanze è stata, infatti, il domicilio ufficiale dei reali di questo Land per tre generazioni.

Il numero delle stanze non è casuale: al momento della commissione, venne chiesto di costruire una stanza diversa per ogni giorno dell’anno. Oggi, il Neues Schloss ospita uffici governativi e, pertanto, le visite pubbliche sono limitate e possibili solo su prenotazione speciale.

Stoccarda: visitare i monumenti della Schlossplatz

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La Schlossplatz di Stoccarda

Altes Schloss: dove la storia è di casa

Se esiste un “Castello Nuovo”, ci sarà sicuramente anche un Castello Vecchio. L’Altes Schloss di Stoccarda si trova sulla Schillerplatz, altro luogo chiave del centro della città. Le sue origini ci portano indietro al X Secolo, quando fu costruito come fortezza con tanto di fossato, per proteggere l’allevamento di cavalli del re. Il nome Stoccarda, infatti, deriva da “Stuotgarten”, ovvero giardino delle giumente.

Questo castello risulta essere oggi una sorta di assemblaggio di più edifici di epoche diverse ma non perde di certo fascino. Anzi, è stato un luogo molto importante fino, come dicevamo, all’entrata in scena del Neues Schloss. Oggi, ospita il Landesmuseum Württemberg, che custodisce collezioni che raccontano la storia e la cultura della regione di Stoccarda.

L’architettura religiosa a Stoccarda: la Stiftskirche

Un altro monumento da non perdere a Stoccarda è la Stiftskirche, la chiesa più antica della città. Si trova non distante dall’Altes Schloss al quale – si pensa – fosse addirittura unita ai tempi della sua costruzione. Risale al X Secolo e gli elementi romanici sono ancora ben visibili, benché la chiesa sia – a oggi – principalmente gotica.

La chiesa è stata fortemente danneggiata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale ma non ha perso né il suo fascino né il suo valore storico-artistico. Al suo interno c’è ancora la cripta reale, dove sono sepolti tutti i membri di quella che fu la famiglia reale del Württemberg.

Attualmente è un luogo di culto luterano ma si può visitare, al di fuori dei momenti in cui ci sono celebrazioni religiose.

Stoccarda per chi ama l’arte: le gallerie e il Kunstmuseum

Stoccarda è una città che offre molto a chi ama l’arte, anche quella contemporanea.In città è stato aperto, nel 2015, il Kunstmuseum Stuttgart, un luogo dove ci sono sia collezioni permanenti che esposizioni temporanee. Il museo è gratuito e, come tutte le attrazioni cittadine pubbliche, è chiuso il lunedì.

Questo luogo si distingue anche per l’architettura esterna: un cubo di vetro modernissimo che, durante il giorno, riflette l’ambiente circostante. Al contrario, di notte, mostra le pareti interne in pietra calcarea illuminate, dando vita a una sorta di scultura luminosa racchiusa dalle vetrate.

L’arte è proprio di casa a Stoccarda, dato che ci sono moltissime gallerie che propongono tutti i tipi d’arte: dal design, alla fotografia, alla scultura fino ad arrivare alle installazioni di ogni genere.

Architettura a Stoccarda: la Weissenhofsiedlung

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L’architettura modernista della Weissenhofsiedlung di Stoccarda

La mano di architetti famosi per il Patrimono UNESCO di Stoccarda

La Weissenhofsiedlung di Stoccarda è un’importante testimonianza dell’architettura moderna. Si tratta di un insieme di edifici costruiti nel 1927 per l’esposizione del Deutscher Werkbund. Sono stati progettati da 17 architetti di fama internazionale, tra cui troviamo Ludwig Mies van der Rohe, Walter Gropius e Le Corbusier.

Nel luglio 2016, due edifici progettati da Le Corbusier all’interno della Weissenhofsiedlung sono stati inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Si tratta di due capolavori di architettura modernista che mostrano come design e funzionalità possano coesistere.

Quest’area è aperta ai visitatori, offrendo l’opportunità di esplorare gli interni restaurati secondo il design originale. Un luogo da non perdere, soprattutto se si è appassionati di design e si amano le cose belle.

Stoccarda per chi ama lo shopping: la Königstraße

Ogni città ha una via che diventa un vero e proprio punto di riferimento per lo shopping e Stoccarda non fa di certo eccezione. La Königstraße è il punto di riferimento per chi ama fare acquisti di ogni genere. Affacciati su questa lunga via ci sono negozio di ogni genere: dalle catene di abbigliamento più famose fino ad arrivare ai grandi marchi di alta moda.

Le origini della Königstraße risalgono al XV secolo, ma fu solo a inizio del XIX Secolo che acquisì il suo nome attuale. In quel dato momento storico, infatti, il re decise di trasferire le scuderie reali in questa zona, contribuendo allo sviluppo della via come centro nevralgico della città

Questa strada collega la stazione ferroviaria all’area della Schlossplatz ed è praticamente impossibile non imboccare la Königstraße, anche senza accorgersene. Lungo questa via troverai anche moltissimi luoghi dove mangiare e bere a Stoccarda.

Dove fare shopping a Stoccarda: la Königstraße

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La Königstraße di Stoccarda

Stoccarda per i viaggiatori golosi

Stoccarda è una città della Germania che offre molto, in quanto a gastronomia. Anche parlando di vino. Siamo portati, infatti, a pensare alla Germania solo come una grande terra di produzione birraria ma il vino impera spesso e volentieri in tanti Land diversi.

La città ha una lunga tradizione vinicola: Stoccarda vanta addirittura dei vigneti urbani offrono produzioni davvero molto apprezzate. Nel caso tu amassi tanto la birra, sappi che non resterai deluso: proprio qui si svolge, in ottobre, la Cannstatter Volksfest, ovvero la seconda festa dedicata alla birra più grande di tutta la Germania.

Cosa si mangia in un luogo così? A Stoccarda puoi assaggiare alcuni piatti tipici del sud-ovest della Germania, pietanze che non troverai in altre parti del paese. Una delle prime cose da ordinare sono, per esempio, i Maultaschen. Si tratta di pasta ripiena simile ai ravioli, solitamente ripieni di carne, spinaci e molte spezie.

Stoccarda, come molte altre città del Baden-Württemberg, è un luogo perfetto per assaggiare i Käsespätzle, ovvero gli Spätzle al formaggio. Spesso rappresentano un primo piatto ma può capitare di mangiarli come companatico, magari pronti ad accompagnare un buon Zwiebelrostbraten, ovvero del manzo arrosto con cipolle.

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Cosa vedere a Boston: attrazioni, monumenti e quartieri per un tuffo nella storia americana

Una città giovane, dinamica, dedita alle arti e al teatro, tra passato e presente: Boston, in Massachusetts, è in continua espansione e rappresenta un pezzo importante della storia americana. Nel New England, è tra le città più importanti, popolare non solo per gli americani (è una città universitaria), ma anche per i turisti che rimangono affascinati dal suo skyline e dall’architettura storica, che convive con le influenze moderne regalando scorci in cui fare un tuffo nel passato della storia americana. Ecco cosa vedere a Boston, dove si trova l’Old State House: qui, nel 1776, è stata letta la Dichiarazione d’Indipendenza.

The Freedom Trail

L’itinerario turistico di Boston non può che iniziare dal Freedom Trail: lungo il percorso pedonale, possiamo davvero scoprire la storia della città e rimanerne affascinati. In effetti, consigliamo di dedicare almeno una giornata a questo sentiero, poiché è lungo 4 km. Un passo dopo l’altro, si scoprono i quartieri di Downtown, Beacon Hill, North End, Charlestown. La Capitale del Massachusetts ci accoglie con fierezza: qui si respira la storia della Rivoluzione Americana, considerando che Boston è stata fondata dai coloni puritani fuggiti dall’Inghilterra.

Cosa vedere a Boston

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Uno scorcio di Boston: Acorn Street

Lungo il Freedom Trail, sono diverse le attrazioni, anche piuttosto antiche, che ci attendono: per esempio il Boston Common, tra i parchi più grandi della metropoli e che vince persino l’appellativo di parco più antico degli Stati Uniti. Camminando ancora, vicino al Boston Common c’è la possibilità di adocchiare, sulla cima della collina di Beacon Hill, la Massachusetts State House, immediatamente riconoscibile per via della sua imponenza e della grande cupola dorata. Per tutti gli amanti della storia americana, possiamo portare indietro le lancette del tempo con una visita all’Old South Meeting House, che si trova a Downtown: qui è stato organizzato il Boston Tea Party, l’atto di protesta dei coloni nordamericani contro il governo.

Trinity Church

Maestosa, vicina alla Boston Public Library (la biblioteca più antica degli Stati Uniti) e soprattutto “tra i dieci più importanti edifici in America”: stiamo parlando della Trinity Church, costruita tra il 1872 e il 1887, chiesa episcopale realizzata in stile neoromanico (Richardsonian Romanesque). Oggi l’edificio convive tra passato e presente e si riflette nei grattacieli moderni: l’architettura convive in modo mozzafiato.

Museum of Fine Arts

A Boston è impossibile annoiarsi, considerando che possiamo arricchire l’itinerario andando alla scoperta dei suoi quartieri (come Back Bay), o visitare i musei, tra cui l’Isabella Stewart Gardner Museum o il Museum of Fine Arts (MFA): è una sorta di paese dei balocchi per chi ama l’arte, considerando che ospita diverse collezioni, non solo di arte americana, ma anche europea, asiatica e africana. Sono presenti rimandi al Rinascimento Italiano, alla pittura olandese e francese e all’arte antica, con particolare focus sull’arte egizia.

Bunker Hill Monument

Attrazioni e monumenti di Boston

Fonte: iStock

Old State House di Boston

Premessa: sono diversi i monumenti che possiamo vedere qui, ma naturalmente alcuni rappresentano un pezzo importante della storia americana. Ci troviamo per l’esattezza a Charlestown, e il Bunker Hill Monument, che si può raggiungere dall’itinerario del Freedom Trail, è un antico obelisco alto 67 metri. Per costruirlo ci sono voluti ben 18 anni e il progetto è stato curato dall’architetto Solomon Willard. Icona del quartiere e della città di Boston, è possibile salire fino in cima all’obelisco per apprezzare il panorama della metropoli. Volendo possiamo raggiungerlo a piedi per vivere un’esperienza di turismo lento o in alternativa le linee di bus che si fermano nelle vicinanze sono 89 e 93.

Downtown Boston

Visitare la Capitale del Massachusetts significa perdersi nei suoi quartieri, come a Downtown, dove si trova il Boston Common, ma anche il Faneuil Hall Marketplace, il luogo ideale in cui fare shopping e portare a casa qualche souvenir. Per chi poi vuole provare la gastronomia di Boston (come il lobster roll o il roast beef sandwich, due piatti simbolo della cucina del luogo insieme alla pizza, proprio così), il punto di riferimento è il Quincy Market, in cui alla fine si può trovare gastronomia da tutto il mondo, anche giapponese e messicana. Il posto perfetto per ristorarsi tra un giro e l’altro, spendendo il giusto.

Little Italy di Boston, il North End

Sono diversi i quartieri caratteristici di Boston e di certo non possiamo non menzionare il North End, considerando che è conosciuto dai più come la Little Italy di Boston. Possiamo dunque tornare metaforicamente a casa visitando questo posto, la cui storia ci affascina: del resto siamo anche nel quartiere residenziale più antico della metropoli, dove con il tempo si sono trasferiti molti italiani e italo-americani. Tra le cose da vedere citiamo l’Old North Church, Paul Revere Mall (dove si trova la statua di Paul Revere, patriota americano), la casa di Paul Revere o magari la Skinny House, la casa più piccola di questa città immensa!

Boston Tea Party Ships & Museum

Tra le cose da vedere a Boston non possiamo non parlare del Boston Tea Party Ships & Museum, dove è possibile rivivere l’evento che ha dato vita all’America: proprio così, qui è prevista un’esperienza immersiva e multisensoriale con attori dal vivo, mostre interattive e repliche a grandezza naturale dei velieri del XVIII secolo. Un vero e proprio incontro con la storia in memoria del Boston Tea Party, con la possibilità di assistere alla rievocazione in 3D e naturalmente assaporare alcuni dei tè insieme a biscotti, torte o scones.

Boston Harbor Islands

Oltre alla Boston urbana, possiamo scoprire i dintorni ma soprattutto possiamo visitare le Boston Harbor Islands. Le isole della baia di Boston sono a dir poco mozzafiato e proprio qui si trova il faro più antico d’America: stiamo parlando di 34 isole, con due che sono in realtà delle penisole, e di certo ognuna ha la sua particolarità anche considerando che sono presenti delle attrazioni storiche o in generale possiamo ammirare il panorama naturalistico. Tra le isole da visitare c’è quella di Georges Island, dove si trova il Fort Warren. In alternativa è possibile prendere il traghetto per Spectacle Island, dove ci attendono una spiaggia, sentieri e il panorama dello skyline di Boston. In estate, è anche un luogo super movimentato dove assistere a concerti ed eventi.

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A Reggio Calabria sta per nascere un incredibile Museo del Mare

Il 22 febbraio 2025 è stata una giornata storica per la città di Reggio Calabria perché ha visto l’avvio ufficiale dei lavori del Centro delle Culture del Mediterraneo, noto anche come Museo del Mediterraneo. La posa della stele, la prima pietra simbolica, segna l’inizio di un’opera strategica per la crescita economica e culturale del territorio.

Il progetto, firmato da Zaha Hadid Architects, è stato ideato nel 2007 e adesso aggiornato per rispondere agli attuali standard di sostenibilità e innovazione. La cerimonia di inaugurazione ha visto la partecipazione di numerose autorità locali e nazionali, l’obiettivo dichiarato è quello di valorizzare la vocazione turistica e culturale della città, attraverso una struttura d’avanguardia che connetta il territorio con il mare e con la sua storia millenaria.

Un museo innovativo per raccontare il Mediterraneo

Il Museo del Mediterraneo di Reggio Calabria sorgerà nel cuore del Regium Waterfront, contribuendo alla riqualificazione della costa calabrese e alla creazione di un nuovo polo di attrazione per cittadini e turisti. La struttura, così attesa, avrà una superficie complessiva di 24.000 metri quadrati e ospiterà:

  • Un acquario di 4.500 mq, che riprodurrà gli ecosistemi dello Stretto di Messina.
  • Spazi museali di 7.000 mq, con mostre permanenti e temporanee sulla storia marittima e le civiltà mediterranee.
  • Un auditorium multifunzionale, pensato per eventi, conferenze e spettacoli.
  • Pannelli fotovoltaici per 2.500 mq, per garantire un’alta efficienza energetica.
  • Aree educative per attività didattiche rivolte a scuole e istituzioni.
  • Spazi per il tempo libero, tra cui un ristorante panoramico e una libreria specializzata.
Museo del Mare di Reggio Calabria

Fonte: Ufficio Stampa

Progetto e render interno del Museo del Mare di Reggio Calabria

L’obiettivo del Museo del Mediterraneo è proprio quello di creare un polo culturale e scientifico capace di attrarre un pubblico eterogeneo, includendo studenti, ricercatori, famiglie e turisti, contribuendo così allo sviluppo economico e turistico della regione, oggi bisognosa di stimoli come questo.

Architettura sostenibile per il nuovo museo di Reggio Calabria

Il progetto, già riconosciuto dal Ministero della Cultura tra i 14 grandi attrattori culturali italiani, si distingue con la firma dello studio dell’archistar per un’architettura fluida e organica ispirata alla simmetria delle stelle marine. L’edificio avrà una forma sinuosa a mezzaluna, visibile anche dal mare, per integrarsi armoniosamente con il paesaggio costiero.

Dal punto di vista della sostenibilità, il Museo del Mediterraneo adotterà tecnologie all’avanguardia per ridurre l’impatto ambientale:

  • Facciata in alluminio marino, con il 90% di opacità per minimizzare il calore solare.
  • Ventilazione naturale e sistemi di raffreddamento passivi, per ottimizzare il comfort interno.
  • Utilizzo di materiali locali e riciclabili, per ridurre le emissioni legate alla costruzione.
  • Aree verdi con oltre 60 specie di piante autoctone, per migliorare la biodiversità e limitare il consumo idrico.
  • Raccolta e riutilizzo delle acque piovane, sia per l’irrigazione che per il fabbisogno dell’edificio.

Il PN Metro Plus, inoltre, ha stanziato 120,9 milioni di euro per la realizzazione del progetto, con 60 milioni provenienti dalla priorità 7 del Programma di Rigenerazione Urbana e il restante finanziamento assicurato dal Ministero della Cultura attraverso il Piano Nazionale Complementare al PNRR.

Il Museo del Mediterraneo rappresenta dunque un’opportunità unica per Reggio Calabria, non solo in termini di turismo e cultura, ma anche per la creazione di nuove sinergie economiche e sociali. Il progetto si inserisce infine in un più ampio intervento di riqualificazione della costa, puntando proprio a migliorare la connessione tra la città e il mare.

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Sta per accadere un fenomeno astronomico incredibile: dove vederlo

In questi ultimi giorni di febbraio si è parlato tanto di un fenomeno rarissimo, che non si verificherà di nuovo nel cielo almeno fino al 2040: stiamo parlando del cosiddetto “allineamento dei pianeti” previsto per oggi, 28 febbraio 2025.

In realtà, la parata dei pianeti – anche così chiamata – è in corso già da qualche giorno: si tratta di un momento in cui 7 pianeti sono tutti contemporaneamente ben visibili in cielo, cinque di questi addirittura a occhio nudo.

Il fenomeno dell’allineamento dei pianeti, però, sta generando un sacco di hype in tutti gli appassionati di astronomia, dall’Europa all’Asia: scopriamo insieme quando e dove vederlo per viverlo al meglio.

Allineamento planetario, cos’è la “parata” del 28 febbraio

Come già accennato, il cielo di fine febbraio 2025 regalerà (anzi, lo sta già facendo) uno spettacolo astronomico straordinario: l’allineamento di sette pianeti del Sistema Solare. Questo fenomeno, noto anche come “parata planetaria”, si verifica infatti quando diversi pianeti risultano visibili nello stesso momento in una porzione del cielo notturno, regalando agli appassionati – telescopio alla mano, per non lasciarsi sfuggire nulla – uno spettacolo e un’emozione unici. Il 28 febbraio, infatti, Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno si troveranno dalla stessa parte del Sole rispetto alla Terra, permettendo agli osservatori di ammirarli in sequenza lungo la linea dell’eclittica.

Le parate planetarie di cinque o più pianeti sono piuttosto rare e, secondo gli esperti, un evento di questa portata non si ripeterà fino al 2040. Il fenomeno sarà osservabile a occhio nudo per alcuni pianeti, mentre per Urano e Nettuno sarà necessario l’uso di un telescopio o di un binocolo astronomico.

Dove e quando vedere l’allineamento dei pianeti di fine febbraio

Lo spettacolo dell’allineamento planetario del 28 febbraio 2025 sarà visibile da diverse parti del mondo, ma la sua osservazione dipenderà soprattutto dalle condizioni atmosferiche e dall’inquinamento luminoso della località in cui ci si trova. I planetari, comunque, sono un luogo perfetto per vivere questo momento.

  • In Europa, il momento migliore per osservare l’evento sarà il 28 febbraio, tra le 18:00 e le 18:45, fascia oraria in cui tutti e sette i pianeti saranno contemporaneamente visibili in cielo. Sarà fondamentale scegliere un luogo privo di luci artificiali e con un orizzonte occidentale sgombro per individuare Mercurio e Saturno, che saranno molto bassi sull’orizzonte e difficili da osservare nel bagliore del tramonto. Venere sarà ben visibile fino alle 20:40, mentre Giove e Marte rimarranno in cielo più a lungo, tramontando rispettivamente alle 1:40 e alle 4:30 del mattino.
  • Negli Stati Uniti e in Messico, il fenomeno è visibile già dal 25 febbraio, con condizioni di osservazione particolarmente favorevoli nelle regioni desertiche e lontane dai centri abitati. Anche qui, il miglior orario di osservazione è poco dopo il tramonto, con Saturno che scompare dall’orizzonte in meno di un’ora.
  • In Asia e Australia, il momento ideale sarà il 3 marzo, con Marte e Giove che raggiungeranno la loro massima luminosità. Anche in queste regioni, l’osservazione ottimale sarà tra il tramonto e le prime ore della sera.

Per individuare con precisione la posizione dei pianeti, il consiglio è comunque quello di utilizzare applicazioni astronomiche, che aiuteranno ancora di più l’utente a localizzarli nel cielo. In generale, i punti di riferimento principali saranno:

  • Venere, il pianeta più luminoso, facilmente visibile a ovest dopo il tramonto.
  • Giove, alto nel cielo, con la sua intensa luminosità.
  • Marte, riconoscibile per la sua caratteristica colorazione rossastra.
  • Mercurio e Saturno, visibili vicino all’orizzonte occidentale, ma più difficili da individuare a causa del bagliore del tramonto.
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A Pasqua 2025 si viaggia in treno, tutti a bordo del Sicilia Express

Festa che arriva, fuori-sede che torna… Eppure, il caro-prezzi nel settore dei viaggi, soprattutto per quanto riguarda i costi dei voli in aereo, sta dando parecchio filo da torcere non solo ai turisti, ma specialmente a tutti quegli studenti e lavoratori che magari vivono lontani dal Sud Italia (area maggiormente interessata dai rincari nei periodi di festa) e che in particolari occasioni dell’anno hanno voglia di “tornare a casa” e riunirsi ai propri cari.

Il Sicilia Express, infatti, non a caso nasce come risposta al problema del caro voli che ogni anno penalizza studenti e lavoratori siciliani fuori sede, desiderosi di tornare a casa durante le festività. L’iniziativa, promossa dalla Regione Siciliana, ha debuttato con successo già lo scorso Natale, offrendo un’alternativa accessibile e confortevole rispetto ai costosi biglietti aerei. Il progetto di Pasqua 2025 si pone infatti l’obiettivo di garantire una soluzione di viaggio economica e funzionale, ampliando il numero di passeggeri trasportati e migliorando l’efficienza del servizio.

Le novità di Pasqua 2025 rispetto all’edizione di Natale

Dopo aver trasportato in Sicilia oltre 540 passeggeri nell’edizione natalizia, l’obiettivo del Sicilia Express per Pasqua è quello di migliorare ulteriormente il servizio, raccogliendo feedback tramite sondaggi online per comprendere meglio le esigenze dei viaggiatori e potersi migliorare ulteriormente in vista delle prossime (probabili) edizioni.

L’edizione pasquale del Sicilia Express questo aprile 2025 introduce un’importante innovazione: il servizio treno + bus, progettato per coinvolgere un numero ancora maggiore di viaggiatori. L’integrazione con gli autobus permetterà a chi vive lontano dalle fermate ferroviarie di raggiungere comodamente il treno.

Le nuove linee di autobus partiranno da due zone strategiche del Nord Italia:

  • Linea 1: Bolzano – Trento – Verona – Mantova – Modena
  • Linea 2: Trieste – Venezia – Padova – Ferrara – Bologna

Questo sistema intermodale offre ai lavoratori e agli studenti che desiderano raggiungere la Sicilia durante le festività  un’alternativa concreta al trasporto aereo, spesso proibitivo nei periodi festivi, permettendo loro di viaggiare in maniera più sostenibile dal punto di vista economico.

Le date e le info sul Sicilia Express di Pasqua 2025

Le partenze del Sicilia Express per Pasqua 2025 sono previste nei giorni di venerdì 18 e sabato 19 aprile, con ritorno di lunedì 21 e martedì 22 aprile. Inoltre, una seconda ondata di corse sarà disponibile per il Ponte del 25 aprile e del 1° maggio, rispondendo così ulteriormente alla crescente domanda di trasporto nei periodi di festività prolungata.

Il Sicilia Express partirà dalla stazione di Torino Porta Nuova, attraversando diverse città prima di arrivare a Messina. Le fermate intermedie includono Novara, Milano Porta Garibaldi, Parma, Modena, Bologna, Firenze, Arezzo, Roma Tiburtina e Salerno.

Una volta giunto in Sicilia, il treno si dividerà in due tratte principali:

  • Direzione Siracusa: Taormina, Giarre, Acireale, Catania, Lentini, Augusta
  • Direzione Palermo: Milazzo, Capo d’Orlando, Santo Stefano, Cefalù, Termini Imerese, Bagheria

Il costo del biglietto, comprensivo del trasporto in autobus, resterà invariato come per la scorsa edizione a 29,90 euro, confermandosi una scelta decisamente vantaggiosa per chi desidera rientrare in Sicilia senza spendere cifre elevate.

Infine, si vocifera la possibile partecipazione di testimonial e influencer per promuovere il viaggio, trasformandolo in un’esperienza non solo di ritorno a casa, ma anche di racconto e valorizzazione del legame tra Sicilia e la sua comunità sparsa in Italia.

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Domus Oleorum, a Ostuni il primo Experience Lab made in Puglia

Un viaggio nella tradizione, nella storia di un territorio e di una specialità enogastronomica; un viaggio generazionale o alla riscoperta delle architetture antiche: Domus Oleorum, la casa degli olii, è tutto questo. Un luogo rinato per valorizzare il territorio ostunese e la sua tradizione alimentare. Una domanda ha spinto la famiglia Pomes a intraprendere questa avventura: A c t’serv l’Uegghie? (in dialetto ostunese: A cosa ti serve l’Olio?).

Il progetto e una storia di valorizzazione

Domus Oleorum è la casa degli olii e nasce nel vecchio frantoio di famiglia: una struttura dei primi del ‘900, ristrutturata rispettando la sua storia e architettura, e valorizzando l’armonia con il territorio di Ostuni. Nel cuore della provincia di Brindisi, questo territorio vanta le condizioni ideali per la produzione di un olio EVO di qualità superiore, che mantiene tutte le caratteristiche organolettiche del luogo d’origine, per un sapore d’altri tempi. Ed è proprio qui che dal 1902 la famiglia Pomes con passione e dedizione imbottiglia la qualità delle olive pugliesi. Un’arte, quella olearia, tramandata da quattro generazioni proprio con l’obiettivo di raccontare, far assaggiare e valorizzare un prodotto d’eccellenza. L’obiettivo? Creare conoscenza e, perché no, vedere comparire nei ristoranti la pregiata Carta degli Olii a fianco alla Carta dei Vini!

Le tre aree di Domus Oleorum: olio, vino e degustazioni

La Domus Oleorum vanta una superficie di 220 metri quadrati che è stata suddivisa in tre aree. Il primo spazio è completamente dedicato all’olio EVO e qui è possibile degustare i prodotti guidati da un maestro oleario. Gusto e olfatto giocano un ruolo fondamentale, ma vanno educati e accompagnati. Durante le degustazioni, sono spiegati nel dettaglio le proprietà organolettiche di ciascun olio e gli abbinamenti suggeriti in cucina.

I vini sono i protagonisti della seconda zona, per intraprendere un percorso delle migliori etichette di Puglia, dal rosé, al bianco, ai rossi per finire con i metodi classici. Le degustazioni sono accompagnate da un aperitivo pugliese con i migliori prodotti della regione.
La terza area ospita le Experience Lab, corsi di degustazione di olio e vino, per la creazione di cocktail con olio EVO e di cucina pugliese.

La Domus Oleorum è inoltre a disposizione per organizzare eventi privati ed aziendali, attività di Team Building, conferenze, pranzi e cene private, in un contesto familiare e raffinato, autentico e di tradizione.

Fonte: Olio Pomes

Domus Oleorum

Experience Lab, le proposte

Proprio per rispondere alla domanda che ha spinto la famiglia Pomes a intraprendere questo viaggio, sono tante le esperienze proposte in Domus Oleorum. Già, perché gli oli Extravergine di oliva non sono tutti uguali e saperli abbinare ai piatti dovrebbe essere comune tanto quanto l’abbinamento dei vini.

EVO Experience è il nome del laboratorio per la degustazione di tre olii EVO monovarietali e di un Olio EVO Blend. Guidati da un maestro oleario, si possono scoprire le differenze organolettiche degli olii, imparare ad abbinare gli olii alle pietanze, scoprire i trucchi per creare degli olii aromatizzati. La Cocktoil Experience è tenuta da uno dei più bravi bartender di Ostuni, che insegna a preparare tre cocktail con gli oli, per capire gli abbinamenti e proporre agli ospiti un aperitivo diverso dal solito.

Wine Experience, insieme a un sommelier, è un viaggio per conoscere l’eccellenza dei vini pugliesi e gli abbinamenti più azzeccati. La degustazione è accompagnata da una merenda pugliese, abbinando ad ogni vino una specialità locale.

Fonte: Olio Pomes

Degustazione olio in Domus Oleorum

Food, degustazione e corsi

L’olio per donare sinfonia alle pietanze e per valorizzare i gusti. Tutti a tavola allora, in una terra che ha una tradizione enogastronomica riconosciuta a livello internazionale. Due le proposte food di Domus Oleorum. Nessuno chef stellato a condurre l’Apulian Food Experience, perché ai fornelli c’è una signora pugliese! Un corso di cucina tradizionale e genuina, per imparare a preparare i piatti della tradizione, dalle orecchiette ai panzerotti, ovviamente abbinati all’olio giusto. La Food Experience è la proposta di degustazione per gli amanti del buon cibo o per chi cerca qualcosa di diverso per festeggiare un compleanno o per una cena di lavoro. Tre differenti menu con le migliori specialità pugliesi, abbinati e vini e oli della regione.

 

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Giubileo 2025 Idee di Viaggio Roma skyline Viaggi

Cinque terrazze panoramiche a Roma da cui ammirare la città

Roma, Città Eterna. Camminare lungo le sue vie, attraversarne le piazze, godere di scorci e angoli meno frequentati ma, non per questo, meno suggestivi è un’esperienza che può regalare a turisti e non solo momenti addirittura magici. Quasi epifanici, immersi nella bellezza senza tempo di una capitale che sa lasciare senza fiato e rimanere impressa nella memoria, personale e collettiva. E per ogni dettaglio che si fa apprezzare, altrettanto suggestiva può essere la vista panoramica che punti strategici della capitale offrono sullo skyline capitolino.

Dagli inconfondibili profili dei suoi monumenti storici alle bellezze naturalistiche dei colli, la stratificazione urbana di Roma racconta la sua storia. Del resto, è modo comune di dire che Roma non fu costruita in giorno, frase con cui si intende generalmente spiegare che per raggiungere qualcosa di duraturo, pregevole e importante servono tempo e pazienza. Gli stessi strumenti che ci permettono oggi, dopo secoli di vita cittadina, di godere di un incanto senza pari.

Storia, arte e cultura si uniscono a Roma come in poche, pochissime, altre città del mondo creando esperienze che catturano ogni senso. E, come dicevamo, per godere pienamente della bellezza di questa città è bene isolarsi dalla frenesia più caotica che l’attraversa prendendosi il tempo della contemplazione. Per questa ragione, le terrazze panoramiche rappresentano anche un momento di sospensione nel quale perdersi ammirando i suoi monumenti, seguendo con lo sguardo lo scorrere del Tevere e l’armoniosa disposizione dei sette colli che circondano la città.

Ma quali sono le terrazze più belle da cui poter apprezzare Roma dall’alto? Ne abbiamo selezionata qualcuna in cui fare tappa per un itinerario cittadino tra bellezza e la giusta dose di relax (a maggior ragione quando la capitale è affollata di turisti e pellegrini come in questo Giubileo 2025).

La Città Eterna vista dalla Terrazza del Gianicolo

La Terrazza del Gianicolo rappresenta uno dei punti panoramici più suggestivi di Roma e la sua vista sulla città è senza dubbio unica. Situata sull’omonima altura, lungo la riva destra del fiume Tevere, questa terrazza consente di vedere un panorama a 360° di tutto il centro storico, dalle maestose cupole dei suoi edifici religiosi ai tetti delle antiche abitazioni romane. Considerato spesso come ottavo colle della città, il Gianicolo ospita anche una serie di importanti monumenti storici a partire dalla statua equestre di Garibaldi al faro Manfredi.

Terrazza del Gianicolo

Fonte: 123RF

Panorama della città di Roma, visto dalla cima del Gianicolo

Ma il Gianicolo, poco lontano da San Pietro, è famoso anche per una curiosa tradizione che si rinnova puntuale dal 1847. Ogni giorno, a mezzogiorno, un cannone spara a salve segnando il tempo. A rendere piacevole la visita alla terrazza, sono anche i viali alberati che contribuiscono a offrire un’atmosfera rilassata e rilassante, adatta a dolci passeggiate e a momenti di meditazione. Di sera, poi, il Gianicolo è uno dei punti migliori per vedere il tramonto mescolarsi, con i suoi colori caldi, alle prime luci serali che accendono la città, trasformando il maestoso paesaggio in uno scenario ancora più suggestivo.

Come raggiungere la Terrazza del Gianicolo. La Terrazza del Gianicolo si raggiunge facilmente sia a piedi sia con i mezzi pubblici. Per chi preferisce camminare, la salita è di circa 20 minuti a partire dall’Ospedale Santo Spirito o da Porta Cavalleggeri, attraversando Trastevere. Per quanto riguarda, invece, i mezzi pubblici, ci sono diverse linee di autobus che servono la zona: le linee 115 e 870 hanno fermata presso la Terrazza mentre le linee 44, H e N3S hanno fermate nelle vicinanze. La stazione ferroviaria più vicina è Roma San Pietro, situata a circa 26 minuti a piedi dalla terrazza. Per chi utilizza la metropolitana, la fermata Ottaviano della linea A è la più vicina; da lì, è possibile proseguire con l’autobus 982 fino a Lungotevere in Sassia e poi cambiare con la linea 115 fino a destinazione. Sono disponibili anche parcheggi a pagamento nelle vicinanze per auto e scooter.

Affacciarsi dalla Terrazza del Pincio

La seconda proposta che segnaliamo è la Terrazza del Pincio, punto di osservazione privilegiato nel cuore di Roma. Questa celebre terrazza sorge sull’omonimo colle, nei giardini di Villa Borghese, e offre un affaccio indimenticabile su Piazza del Popolo con una vista panoramica sull’intera città, Vaticano compreso. L’area era ben nota già nell’antica età romana, quando era chiamata Collis Hortulorum (letteralmente, colle dei giardini) per via delle molte ville e giardini di famiglie patrizie fra i quali gli Horti Luculliani e gli Horti Sallustiani.

Terrazza del Pincio e fontana in Piazza del Popolo a Roma

Fonte: 123RF

La Terrazza del Pincio a Roma

Lo stesso termine Pincio, del resto, ha origine lontana: proviene, infatti, dalla famiglia dei Pincii, che nel quarto secolo d.C. possedeva una villa nella zona. Fu l’architetto Giuseppe Valadier, nel XIX secolo, a darle la sistemazione attuale, dotandola di una passeggiata panoramica e viali alberati che conducono alla terrazza stessa. Anche in questo caso, affacciarsi al tramonto offre uno spettacolo di rara bellezza.

Come raggiungere la Terrazza del Pincio. La Terrazza del Pincio è facilmente raggiungibile a piedi percorrendo le rampe che salgono da Piazza del Popolo, per una piacevole passeggiata panoramica. In alternativa, è possibile accedervi anche dalla scalinata di Trinità dei Monti, lungo Viale di Villa Medici, o tramite il Viale delle Magnolie, che collega Villa Borghese alla terrazza. Per chi, invece, utilizza i mezzi pubblici, la fermata della metropolitana più vicina è Flaminio (linea A) e sono numerosi anche i bus cittadini con fermate nelle vicinanze (150F, 490, 495, 628 e 89). Per chi preferisce il tram, poi, la linea 2 ha una fermata a pochi minuti a piedi dalla terrazza.

Guardare Roma dall’Altare della Patria

Forse non tutti sanno che la sommità dell’Altare della Patria ospita una terrazza il cui nome deriva da due imponenti quadrighe in bronzo di 11 metri poste a rappresentare simbolicamente l’unità e la libertà della nazione italiana. Alla Terrazza delle Quadrighe si può accedere grazie a due suggestivi ascensori panoramici in vetro, inaugurati nel 2007. Una volta raggiunta l’altezza di circa 70 metri, si apre una vista mozzafiato che abbraccia i principali monumenti di Roma, tra cui il Colosseo, i Fori Imperiali, il Campidoglio e, in lontananza, la Basilica di San Pietro con la sua maestosa cupola.

Come raggiungere la Terrazza delle Quadrighe. Con l’autobus, la fermata più vicina è Ara Coeli/Piazza Venezia, servita da numerose linee. Per chi preferisce il tram, la fermata Piazza Venezia è servita dalla linea 8 e dista circa 3 minuti a piedi dalla terrazza. La stazione della metropolitana più vicina, invece, è Colosseo sulla linea B. Una volta giunti in Piazza Venezia, l’ingresso al Monumento a Vittorio Emanuele II si trova su Via di San Pietro in Carcere, da cui è possibile accedere agli ascensori panoramici.

Terrazza delle Quadrighe a Roma

Fonte: 123RF

La quadriga con la Vittoria alata dalla terrazza del Vittoriano a Roma

Da Roma fino ai Castelli Romani sulla Terrazza dello Zodiaco

Occorre spostarsi fuori dal centro, invece, per assaporare la bellezza di Roma da Monte Mario che ospita sulla sua sommità la Terrazza dello Zodiaco. Lo spettacolo che si estende a 139 metri di altitudine offre una vista mozzafiato sulla città e permette di scorgerne tutti i monumenti più emblematici. Ma se si ha fortuna, nelle giornate più limpide, si possono vedere anche i monti dell’Appennino e vagare con lo sguardo sui Castelli Romani. Noto anche come ‘vialetto degli innamorati’, questo punto panoramico è particolarmente apprezzato proprio per l’atmosfera romantica che lo caratterizza, rendendolo una meta prediletta per coppie e appassionati di fotografia.

Come raggiungere la Terrazza dello Zodiaco. L’indirizzo preciso della Terrazza è Viale del Parco Mellini 88-90-92 e per raggiungerla si consiglia l’auto dal momento che la zona non è servita dal trasporto pubblico (la fermata più vicina è Roma Balduina della FL3).

Terrazza dello Zodiaco a Roma

Fonte: 123RF

Vista su Roma da Monte Mario

Arte e storia ai Musei Capitolini

L’ultima tappa di questo itinerario panoramico conduce a Palazzo Cafferelli, oggi parte del complesso dei Musei Capitolini. L’edificio ospita una terrazza panoramica dove, facendo una pausa ristoratrice dalla vita museale, è possibile contemplare la città. Il Palazzo risale al XVI secolo e divenne nel tempo un polo della vita culturale e politica di Roma attraversando alterne vicissitudini. Dal 1918 fa parte dei beni del Comune di Roma che nel 1925 fece realizzare l’affaccio panoramico.

Come raggiungere la Terrazza Caffarelli. I Musei Capitolini sono ben serviti dai mezzi pubblici. Per chi arriva con la metro, la fermata più vicina è Colosseo (Linea B), da cui si può raggiungere il Campidoglio percorrendo Via dei Fori Imperiali. Fermano nei pressi del Campidoglio (Piazza Venezia) anche gli autobus delle linee 40, 60, 64, 70, 81 e 87.