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6 isole a forma di cuore nel mondo che celebrano l’amore

Avventurose, adrenaliniche, rilassanti e inaspettate: queste sono solo alcune delle esperienze che viviamo quando giriamo il globo in lungo e in largo in compagnia degli amici, della famiglia o solo di noi stessi. Ma quando è la nostra dolce metà ad accompagnarci, allora ecco che il viaggio diventa più romantico, complice anche la destinazione s’intende, soprattutto se questa parla il linguaggio dell’amore.

Al di là del fatto che, infatti, esistono mete che sono conosciute in tutto il mondo per essere patria degli innamorati, come Verona, Venezia e Parigi, ci sono alcune destinazioni davvero sorprenderti – e a volte sconosciute – trasformate nel simbolo dell’amore da Madre Natura in persona. Stiamo parlando delle isole a forma di cuore.

Alcune sono famose, per non dire iconiche, altre sono sconosciute e inaccessibili, ma si possono ammirare dall’alto. E, altre, ancora, sembrano uscite da una fiaba, complice il mare cristallino che le circonda e le bagna. Ma dove si trovano questi capolavori naturali e come si possono raggiungere? Scopriamolo insieme.

Galešnjak, l’Isola dell’Amore in Croazia

Il nostro viaggio di oggi comincia a poche ore di aereo dall’Italia con un’isola che negli anni è diventata proprio il simbolo dell’amore e degli innamorati. Ci troviamo in Croazia, e più precisamente a Galešnjak (in italiano Galesno), un piccolo isolotto dell’arcipelago zaratino con una peculiarità unica che lo contraddistingue: i suoi lineamenti formano un cuore.

L’isola, situata nel Mar Adriatico, canale di Pašman, appare in tutta la sua bellezza a chi la guarda dall’alto. Nonostante infatti le prime notizie di questo lembo di terra risalgano a secoli fa, a quando il cartografo di Napoleone Charles-François Beautemps-Beaupré ne prese nota, fu nel 2009 che divenne conosciuta in tutto il mondo. Un’imprenditore notò la sua forma perfetta visionando Google Earth e lo acquistò, trasformando di fatto l’isola in una proprietà privata. La natura, poi, ha fatto il resto preservando questo gioiello unico nei secoli.

L’isola è completamente disabitata, ma negli anni si è trasformata in una vera e propria attrazione turistica che attira innamorati e curiosi provenienti da tutto il mondo. Visitarla, infatti, è possibile grazie a escursioni private con partenza da Zara o dal villaggio di Turanj che conducono direttamente tra la natura selvaggia dell’isolotto e tra le sue acque cristalline. In alternativa è possibile ammirare Galešnjak prenotando un’escursione in elicottero: la vista è sublime.

Galešnjak, isola in Croazia

Fonte: iStock

Galešnjak, l’isola a forma di cuore in Croazia

Heart Reef, l’atollo corallino a forma di cuore in Australia

Ci spostiamo dall’altra parte del mondo per scoprire uno dei più incredibili capolavori di Madre natura, un gioiello incantato e straordinario, ma altrettanto fragile e per questo da proteggere. Stiamo parlando dell’Heart Reef, un piccolo atollo corallino che ha la caratteristica forma di cuore.

Una perla al largo delle isole Whitsunday che non ha bisogno di presentazioni poiché, grazie alle tante fotografie diffuse sul web e sui social, la sua fama precede il nome. Il piccolo isolotto di corallo, infatti, è da molti considerato il luogo più romantico della Terra perché, anche se visto dal mare può sembrare un semplice affioramento, dall’alto mostra tutta la sua meraviglia.

Fu proprio grazie a un aviatore, che sorvolava la zona, che Heart Reef fu scoperto nel 1947. Oggi questo luogo iconico della Grande Barriera Corallina continua a essere ammirato dall’alto. Non si possono fare immersioni, né raggiungere la zona via mare, ma è possibile fare escursioni in elicottero o in idrovolante. I voli partono da Hamilton Island, Daydream Island e dalla città costiera di Airlie Beach.

Heart Reef, Grande Barriera Corallina, Australia

Fonte: iStock

Heart Reef, l’atollo corallino a forma di cuore in Australia

Il cuore di mangrovie che batte in Nuova Caledonia

L’azzurro da una parte, il verde acceso e brillante della natura incontaminata dall’altra: questo è il paradiso terrestre, e parla la lingua dell’amore. Ci troviamo nel nord-ovest della Nuova Caledonia, al cospetto di un insediamento di mangrovie, circondato dalle acque di una laguna, conosciuto da tutti come il Cuore di Voh.

Un capolavoro della natura impressionante che ha lasciato tutti senza fiato e che è stato reso famoso dal fotografo Yann Arthus-Bertrand che ha scelto questo sito per la copertina del suo libro “La Terra vista dal cielo”. E in effetti è dall’altro che questo isolotto vegetale a forma di cuore mostra il suo profilo igliore.

Meta prediletta dei fotografi, ma anche degli innamorati e di tutti gli amanti della natura, il Cuore di Voh è il centro pulsante di un patrimonio naturale ricchissimo che appartiene all’intero territorio. Non si tratta prettamente di un’isola, eppure questo insediamento è una destinazione perfetta per una fuga romantica.

Il sito naturale è aperto e accessibile alle persone ogni giorno dell’anno, per raggiungerlo però è necessario noleggiare una 4×4. È possibile, inoltre, raggiungere Heart of Voh prendendo parte ai numerosi tour privati che partono da Koné. Il modo migliore per esplorare l’area, però, è quello di sorvolarla in elicottero. In alternativa è possibile raggiungere il vicino promontorio con un’escursione, situato a un’altezza di 700 metri sul livello del mare, per godere di una vista unica.

Cuore di Voh, Nuova Calendonia

Fonte: iStock

Il Cuore di Voh formato da Mangrovie in Nuova Caledonia

Tupai, l’atollo selvaggio e romantico della Polinesia Francese

Tupai entra di diritto nella lista dei luoghi più romantici del mondo e il motivo è presto detto. Questa piccola isola, situata a circa 20 chilometri da Bora Bora, se vista dall’alto restituisce perfettamente la forma di un cuore.

Tutto, su questo lembo di terra, parla d’amore. Lo fanno le spiagge di sabbia bianca e la laguna, che la rendono anche meta perfetta degli amanti della natura, lo fa la sua forma riconoscibile che si staglia nell’oceano e anche la leggenda legata al territorio. Secondo questa, infatti, l’isola è strettamente legata a Pere, la dea polinesiana del fuoco e dell’amore.

Tupai è una meta imprescindibile per chi giunge a Bora Bora e vuole visitare i suoi dintorni paradisiaci, soprattutto per i viaggiatori in coppia che vogliono ricevere la benedizione della dea dell’amore. Sull’isola è possibile fare snorkeling e avvistare i numerosi pesci tropicali, passeggiare sulle spiagge bianche e godersi il relax con vista natura e oceano.

L’atollo è disabitato, ma può essere visitato con un permesso speciale o prendendo parte a una visita guidata ed esclusiva. È raggiungibile in elicottero, in idrovolante e anche in barca.

L'isola di Tupai nella Polinesia Francese

L’isola a forma di cuore immersa nel lago Qiandao, Cina

C’è un’altra isola a forma di cuore sconosciuta ai più che con la sua fitta vegetazione, che cambia in ogni stagione, conquista e incanta. Ci troviamo a un centinaio di chilometri da Hangzhou, in Cina, nel capoluogo della provincia di Zhejiang che riserva sorprese inaspettate a tutti i viaggiatori che giungono fin qui. Spostandosi nei dintorni della città, infatti, è possibile andare alla scoperta di laghi, paesaggi, giardini e templi che da sempre ispirano artisti e incantano persone provenienti da ogni parte del globo.

Ed è in uno di questi laghi che vogliamo portarvi, e più precisamente quello di Qiandao, che regala in ogni stagione una visione romantica e suggestiva: quella di una piccola isola lussureggiante che ha la forma di un cuore.

Si tratta di un minuscolo lembo di terra dove la vegetazione cresce indisturbata, e che regala nei diversi periodi dell’anno visioni che lasciano senza fiato grazie all’alternarsi di fioriture che cambiano i colori dell’isola.

Il lago, di origine artificiale, ospita un panorama mozzafiato che si estende su una superficie di oltre 500 metri quadrati e che ospita più di 1.00 isole di diverse dimensioni. Tra queste anche il piccolo lembo di terra a forma di cuore. Il periodo migliore per visitare l’Island Lake Scenic è quello che va da marzo a novembre, per apprezzare i colori e la magia della vegetazione che cambia e che si manifesta in tutta la sua bellezza.

Un'isola a forma di cuore nel lago Qiandao

Fonte: Getty Images

Tra le tante isole che galleggiano sul lago lago Qiandao ce n’è una a forma di cuore

Un cuore italiano nelle acque del Salento

Anche l’Italia ha il suo cuore pulsante, e questo batte proprio nelle acque più amate del BelPaese. Ci troviamo nel Salento, e più precisamente a Porto Cesareo, in provincia di Lecce, dove su una delle spiagge più belle della zona domina la Torre Chianca. È qui che, alcuni anni fa, il cineoperatore Roberto Leone ha scoperto una piccola isola a forma di cuore durante alcune riprese.

Sorvolando l’isola l’immagine è apparsa nitida come non mai: un lembo di terra dai lineamenti romantici situato a pochissima distanza dalla spiaggia di Torre Chianca. La notizia ha fatto subito il giro del web, e dell’Italia intera, trasformando quella piccola isola nella destinazione più romantica del BelPaese.

L’isola, lasciata al suo stato più selvaggio e primordiale, è raggiungibile facilmente perché situata proprio di fronte alla costa salentina. Sono moltissime le persone che in barca, in gommone o nuotando, partendo dai lidi vicini, la raggiungono per scambiarsi promesse d’amore.

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Ryanair, promozione flash di 48 ore per celebrare il Pay Day

Gennaio è ormai agli sgoccioli e cominciamo a sentire nell’aria profumo di primavera! In più, dopo un lungo mese di risparmio post festività, il Pay Day (il primo giorno di paga dell’anno) è finalmente arrivato per molti e Ryanair ha pensato di aiutarvi a festeggiare con una promozione flash. Con questa offerta, avete tempo fino alla mezzanotte del 30 gennaio 2025 per acquistare i vostri biglietti aerei a partire da 16,99 euro, una tariffa vantaggiosa che vi permetterà di raggiungere tantissime mete europee a febbraio e marzo.

L’offerta, come sempre, è valida su tutto il network Ryanair che conta ben 235 località, dalle mete al caldo per cominciare a sentire sulla pelle il calore dell’estate alle capitali più sottovalutate d’Europa, per viaggiare nelle destinazioni meno colpite dal turismo di massa. Qui trovate i nostri consigli su alcune delle destinazioni più interessanti da raggiungere sfruttando la promozione flash di Ryanair!

Da Milano Bergamo a Tangeri

Con l’offerta Ryanair potrete volare verso il Marocco dall’aeroporto di Milano Bergamo e raggiungere una meta poco visitata: Tangeri. Seppur in passato vantasse la nomea di città decadente, meta prediletta di musicisti e artisti che qui trovarono rifugio, dal chitarrista Jimi Hendrix allo scrittore beat William Burroughs, oggi quella decadenza è un ricordo lontano. Una volta arrivati e lasciate le valigie in albergo, andate a fare una passeggiata tra gli edifici bianchi della Kasbah, decorati da buganvillee in fiore.

Affacciandovi sul lungomare, invece, noterete fin da subito la volontà della città di guardare al futuro e alla modernità, rappresentata visibilmente dalla presenza di grattacieli, ristoranti, catene di fast food e riad di lusso. Non dimenticate, inoltre, di fare tappa al Museo della Kasbah, dove potrete approfondire l’evoluzione dell’arte contemporanea marocchina.

Da Napoli a Sofia

Da Napoli, invece, volerete a tariffe convenienti verso la capitale della Bulgaria. Sofia, con la sua atmosfera giovane e moderna, conquista i visitatori sia con architetture particolari, dalle chiese con cupole a cipolla alle moschee ottomane, che con i grandi parchi e i giardini perfettamente curati. Potete dedicarle un weekend dove consigliamo di inserire nell’itinerario gli scavi archeologici del Complesso dell’Antica Serdica, il Museo di Storia, allestito negli spazi delle vecchie terme della città, e la Cattedrale di Aleksander Nevski.

Agli amanti dell’arte, invece, consigliamo di fare tappa anche alla prestigiosa Galleria Nazionale Quadrat 500.

Sofia Bulgaria

Fonte: iStock

La cattedrale di Alexander Nevsky illuminata la sera

Da Catania a Budapest

L’ultima meta che vi consigliamo è Budapest che, proprio in questo periodo, comincia a essere meno fredda e ancora non presa d’assalto dal classico turismo estivo. Trascorrete le giornate passeggiando nel quartiere ebraico, provando specialità tipiche come la chimney cake o i langos e attraversando i diversi ponti che vi porteranno nel quartiere di Buda. Visitate il castello, il Bastione dei Pescatori e prenotate un tour in barca serale per ammirare il Parlamento illuminato la sera.

Tra le cose da vedere citiamo anche le imperdibili terme, dove le più famose sono tre: le terme Széchenyi sono quelle più visitate della città grazie alla presenza di piscine interne ed esterne, saune e bagni turchi; le terme Gellert, bellissime nell’edificio in stile liberty; le terme Rudas, le più piccole, ma con una terrazza panoramica invidiabile.

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Lucchetti d’amore in Italia: ecco dove trovarli

In Italia la tradizione dei lucchetti dell’amore è qualcosa che si porta avanti da anni. Questi lucchetti sono simboli di promesse eterne, che, in un certo senso, sembrano quasi addobbare alcuni dei ponti nelle città più belle del Paese. Si tratta di una pratica molto diffusa in tutto il mondo, ma che proprio in Italia riesce a creare, assieme al paesaggio e alla storia che li circonda, un ambiente unico, in grado di regalare emozioni vere e creare un’atmosfera decisamente romantica.

Dove si trovano questi simboli? Quali sono le città in Italia più belle dove trovare i lucchetti dell’amore? Ecco una lista che raccoglie alcuni dei ponti dove poter osservare queste promesse, nonostante alcune amministrazioni locali siano contrarie, preservando ulteriormente il patrimonio artistico ed architettonico cittadino.

Il Ponte Milvio a Roma

Il viaggio alla scoperta di questa tradizione non può che cominciare dalla Capitale. Infatti a Roma, su Ponte Milvio, numerose coppie di innamorati, grazie anche al famoso romanzo di Federico Moccia intitolato “Ho voglia di te”, sono state ispirate a sigillare il proprio amore e a fare una promessa eterna verso il proprio o la propria partner, gettando le chiavi del lucchetto nel fiume Tevere.

Anche se l’amministrazione locale combatte questa pratica, molti lucchetti sono comparsi su numerose strutture, anche storiche, della città, come, ad esempio, il ponte degli Annibaldi, che si affaccia direttamente sul maestoso Colosseo.

Lucchetti a Firenze: dal Ponte Vecchio alla Chiesa di Dante

Un’altra famosa città nella quale sono comparsi da diversi anni i lucchetti dell’amore è Firenze. Il Ponte Vecchio è stato, fino a poco tempo fa, uno dei luoghi più romantici della città, dove le giovani coppie si recavano per sigillare il proprio lucchetto alle inferriate del ponte storico. Da diverso tempo questi lucchetti sono stati rimossi dalle autorità, con l’obiettivo di preservare la storicità di questo luogo antico.

Ciò non ha scoraggiato i giovani: in segno d’amore, diverse coppie hanno deciso di spostarsi sulla chiesa di Santa Margherita dei Cerchi, che ai più è nota come la Chiesa di Dante, e che rappresenta il luogo legato alla storia d’amore tra Dante e Beatrice.

Lucchetti dell'amore a Ponte Vecchio, Firenze, prima della rimozione

Fonte: iStock

Lucchetti dell’amore su Ponte Vecchio prima della rimozione

Venezia, con ponti e canali

Caratterizzata da innumerevoli ponti e canali e da sempre ritenuta la città romantica per eccellenza, a Venezia la pratica dei lucchetti è vista con una certa preoccupazione dalle autorità locali. Si pensi che, nel solo 2024, i volontari hanno dovuto rimuovere più di 5.000 lucchetti dell’amore da ben 130 ponti veneziani. Nonostante ciò, come si suol dire, “l’amore vince sempre” e la tradizione dei lucchetti dell’amore viene portata avanti da giovani, proveniente anche da diverse nazioni, che continuano a scambiarsi promesse d’amore nella bellissima città di Venezia.

Milano ed il ponte Alda Merini

Un luogo che ricorda a molti l’amore, nella città di Milano, è il ponte Alda Merini, dedicato alla famosa poetessa italiana scomparsa nel 2009, che si affaccia sui Navigli. È diventato, negli ultimi anni, un vero e proprio punto di riferimento per tutte quelle coppie che nella metropoli lombarda vogliono scambiarsi un gesto d’amore e romantiche promesse.

A Torino il Ponte Vittorio Emanuele I

Un’altra grande città del Nord Italia dove la pratica dei lucchetti dell’amore è ancora una tradizione viva è Torino. Qui giovani coppie, tra residenti e turisti, vede il Ponte Vittorio Emanuele I come il luogo prediletto dove sigillare il proprio amore, in una cornice elegante ed unica come quella dell’antica città piemontese.

Questa tradizione continua a vivere non solo nelle città italiane, trasformando alcune di esse, con i loro ponti storici, in simboli davvero romantici, ma anche nel cuore di tutte quelle giovani coppie che desiderano racchiudere in un lucchetto una promessa d’amore. Chiaro è che questa pratica può e potrebbe nel lungo periodo causare problemi di manutenzione a questi luoghi ricchi di storia, ma nulla si può di fronte a migliaia, o addirittura milioni di storie d’amore, che attraverso i lucchetti dureranno in eterno.

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I Giorni della Merla: date, leggende ed eventi da non perdere

Più pungente di una sberla: sono i Giorni della Merla!” dice una filastrocca tutta italiana. Perché si, in teoria i Giorni della Merla, ossia il 29, 30 e 31 gennaio, sono considerate le giornate più fredde anche se, soprattutto quest’anno, dal meteo sembrerebbe tutto il contrario!

A trasmetterci questo detto sono i racconti delle tradizioni popolari che affidano agli ultimi tre giorni di gennaio le sorti dell’inverno. Ma cosa sono, nel dettaglio, i Giorni della Merla? E quali sono le storie e le leggende legate a queste giornate? Vi raccontiamo tutto qui, consigliandovi anche degli eventi organizzati in Italia per quest’occasione.

Cosa sono i Giorni della Merla

Partiamo dal nome che ha ispirato i Giorni della Merla. Il motivo principale dietro la scelta del nome potrebbe derivare dall’associazione tra il merlo e la primavera: il Turdus Merula, infatti, è l’uccello che, puntuale come un orologio, a fine gennaio comincia a diffondere le sue note d’amore annunciando l’arrivo della stagione calda.

Da qui nasce il proverbio popolare secondo il quale sono proprio i Giorni della Merla a rivelare il futuro dell’inverno: se queste giornate saranno effettivamente fredde, la primavera sarà calda e ci sarà bel tempo; al contrario, se le temperature saranno più miti, la primavera tarderà ad arrivare e rimarrà fredda. Ma da dove provengono queste credenze? Come tante altre cose, anche queste sono legate a storie e leggende.

Storie e leggende sui Giorni della Merla

Sapevate che Dante aveva parlato del merlo come anticipatore della primavera già nella Divina Commedia? La figura di questo animale è presente in tantissime storie e leggende popolari, arrivate fino a noi anche grazie alla letteratura.

Una leggenda racconta il perché del colore nero del merlo: secondo la storia, una merla e i suoi pulcini, in origine di colore bianco, si sarebbero nascosti in un comignolo il 28 gennaio per sfuggire al freddo invernale. Qui si sporcarono di fuliggine e, una volta usciti il 1 febbraio, sarebbero risultati completamente di colore nero.

Un’altra, invece, vede la merla sola, senza i pulcini, nascondersi in un comignolo per la maggior parte di gennaio. Più o meno alla fine del mese decide di uscire pensando di essere sfuggita all’inverno. Sbeffeggiò quest’ultimo e si vantò: per questo venne punita dall’inverno stesso che, offesosi, decise di darle una lezione e prese in prestito da febbraio qualche giorno facendo così tornare il freddo.

C’è un’altra storia, questa volta senza l’animale, che ha come protagonista un cannone chiamato “la Merla”. Secondo la leggenda, i proprietari del cannone avrebbero dovuto aspettare gli ultimi giorni di gennaio per poterlo trasportare da una riva all’altra del Po perché solo in quel frangente, infatti, il fiume si sarebbe ghiacciato a causa del freddo gelido.

Cosa fare nel weekend dei Giorni della Merla

Quella dei Giorni della Merla è una tradizione tutta nostrana che viene festeggiata anche con l’organizzazione di diversi eventi in Italia.

I canti della merla a Pizzighettone, Lombardia

Il rituale che scaccia via gennaio viene festeggiato soprattutto nella zona di Cremona, dov’è usanza per i cittadini dei diversi comuni ritrovarsi in piazza, davanti a un grande falò, per intonare canti della tradizione contadina. Il falò tradizionale sarà presente sabato 1 febbraio alle 21:00 a Pizzighettone dove si terrà l’evento Canti della Merla. In questa occasione ci saranno i canti insieme al coro Paolo Asti e i Cantori della Valle dell’Adda, che il pubblico potrà ascoltare sorseggiando bevande calde come vin brulé e tè caldo.

Giubiana 2025 a Lissone, Monza e Brianza

Un altro falò verrà organizzato a Lissone, in Monza e Brianza, sabato 1 febbraio 2025. Il falò della Giubiana è un rito popolare legato alle origini contadine della zona, dove torna a bruciare la vecchia strega simbolo dei mali del passato e di buon auspicio per la bella stagione. Secondo la leggenda, la strega Giubiana viveva nel buio di un bosco e si cibava di bambini fino a quando le tesero una trappola con un succulento piatto di risotto giallo, che mangiò così voracemente da non accorgersi dell’arrivo della luce del sole che la brucio all’istante.

L’evento comincerà alle 19:00 presso il parchetto dei Pompieri, in Viale Martiri della Libertà 77. Oltre al rogo, potrete scaldarvi con tè caldo e vin brulè e assaggiare il risot del pùmpier.

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La farfalla impazzita, le location del film con Elena Sofia Ricci

In occasione della Giornata della Memoria, il 27 gennaio, la storia vera di Giulia Spizzichino rivive nel film tv La farfalla impazzita, in onda su Rai1 mercoledì 29 gennaio in prima serata. Diretto da Kiko Rosati e interpretato da Elena Sofia Ricci, quest’opera è liberamente tratta dal libro omonimo scritto da Spizzichino insieme a Roberto Riccardi.

Giulia Spizzichino, una donna ebrea romana segnata dallo sterminio nazista della sua famiglia, affronta i fantasmi del suo passato mezzo secolo più tardi, quando Erich Priebke, esecutore materiale della strage delle Fosse Ardeatine, viene rintracciato in Argentina. I parenti e gli amici l’hanno chiamata così, “farfalla impazzita“, fino al 14 dicembre 2016 all’eta di 90 anni quando ha smesso di sbattere le ali senza trovare pace.

Giulia aveva solo 17 anni quando c’è stata una retata nel Ghetto di Roma il 16 ottobre 1943; ha assistito all’arresto del nonno, dei cugini e degli zii, per poi vivere un periodo buio di persecuzione, fughe per la sopravvivenza, fino al termine della guerra. L’orrore di quel periodo però non l’ha mai abbandonata e nel film la troviamo anni dopo, nel 1994, che ripensa al passato e riapre una ferita mentre le autorità italiane stanno chiedendo l’estradizione del criminale nazista responsabile della fucilazione alle Fosse Ardeatine.

Una storia che merita di essere raccontata e che negli occhi di una intensa Elena Sofia Ricci permette di leggere il rispetto e la dedizione con cui ha affrontato questo personaggio per tutto l’arco narrativo del film. “Ho letto il libro, ho visto tante interviste a Giulia Spizzichino e ho cercato di capire quel dolore pur non avendo una storia di sofferenza così forte come lei. Noi interpreti dovremmo riuscire a metterci nei panni dei nostri personaggi e in questo caso a empatizzare, o meglio a patire con loro. E io, studiando come si esprimeva, come si muoveva, e soprattutto il suo sguardo che mi ha colpito molto. Non guardava mai in basso o il suo interlocutore, ma sempre fissa nel suo passato, quei morti di cui lei parla lei li vede” ha raccontato l’attrice in conferenza stampa a Roma.

Santa Marinella La Farfalla Impazzita

Fonte: Ufficio stampa Rai

Una scena del film La Farfalla Impazzita a Santa Marinella

Dove è stato girato

La Farfalla Impazzita è stato girato in Italia, soprattutto tra Roma, Tivoli, Santa Marinella e il Trentino Alto Adige. Esploriamo nel dettaglio alcune location reali che sono state utilizzate per alcune scene del film con Elena Sofia Ricci per non dimenticare la Shoah e la parte più oscura della Seconda Guerra Mondiale.

Roma

In gran parte Roma ha fatto da sfondo alla storia di Giulia Spizzichino sul piccolo schermo. Nel ghetto ebraico nei pressi del Portico d’Ottavia e il Teatro Marcello, infatti, ha inizio la sua vita e il suo incubo negli anni 40. In particolare tra i luoghi che la produzione ha scelto per il film possiamo riconoscere un negozio di tessuti che si trova in Via Sistina, la Tribuna Militare di via delle Milizie in zona Prati, l’hotel River Palace, gli studi RAI Leonardo Da Vinci e l’Auditorium Antonianum che appare come la Sede Madres e Abuelas de Plaza de Mayo. La casa della protagonista, invece, si trova in via Giosué Borsi, una strada stretta che collega piazza Santiago del Cile con via Ruggero Fauro e in salita con Via Alberto Caroncini.

Santa Marinella

Alcune scene del film sono state realizzate nei dintorni di Roma. Per esempio la villa sul mare che si vede è a Santa Marinella. Giulia Spizzichino passeggia sulla spiaggia tra riflessioni e ricordi in più di un’occasione. Santa Marinella è una località della costa dell’Etruria meridionale, nella Maremma laziale e si affaccia sul Mar Tirreno. Definita “la perla del Tirreno, presenta diverse spiagge per oltre 22 km vicino Roma, dove gli appassionati di surf trovano il giusto habitat per sfidare le onde. Per gli amanti della storia, inoltre, la città offre diversi siti archeologici da vedere come Castrum Novum, Pyrgi, Punicum e i Ponti Romani con castelli e altre rovine romane. Il centro storico si visita facilmente a piedi con vie pittoresche e signorili con ville liberty.

Tivoli

Tivoli è protagonista in alcuni momenti con il centro storico, la casa della famiglia Di Consiglio e il negozio di giocattoli che mostrano alcune parti di questa piccola cittadina dove sono state ricostruire alcune scenografie anni 40 per l’occasione. Sette sono stati i Di Consiglio uccisi alle Fosse Ardeatine come racconta Spizzichino nel suo libro. Chiamata Tibur nell’antichità, Tivoli è situata ai piedi dei Monti Lucretili e incorniciata dalla natura, pertanto offre diverse possibilità di escursioni e passeggiate all’aria aperta. Si possono votare molte ville celebri Patrimonio UNESCO ed edifici sontuosi come la Cattedrale di San Lorenzo, la Chiesa di Santa Maria Maggiore, la Chiesa di San Biagio, per citarne alcune.

Villa Adriana è sicuramente una delle mete più importanti della zona, costruita nel 126 a.C. dall’Imperatore Adriano come sua residenza ufficiale. Poi Villa d’Este del Cardinale Ippolito II d’Este, è un esempio di architettura rinascimentale su due piani con stanze ricche di affreschi dei migliori pittori manieristi. Inoltre si può visitare Villa Gregoriana di Papa Gregorio XVI che risale al 1834, e l’antica acropoli della città dove si trovano il Tempio di Vesta e il Tempio della Sibilla.

Villa Adriana Tivoli

Fonte: iStock

Villa Adriana a Tivoli

Anguillara Sabazia

Le scene ambientate alle Fosse Ardeatine del film sono state girate ad Anguillara Sabazia, un borgo incorniciato dal lago di Bracciano a pochi chilometri da Roma. Prende il nome da un’antica villa chiamata Angularia per la sua posizione su un punto della costa con un angolo stretto. Di impronta medievale, questa piccola perla del Lazio è perfetta per una piccola fuga dalla grande città e offre molte cose da vedere come la Fontana delle Anguille nella piazzetta del belvedere, la chiesa di San Francesco, la chiesa della Madonna delle Grazie. E una curiosità della zona è che sotto il lago di Bracciano c’è un villaggio neolitico di 8000 anni fa che si trova precisamente in località La Marmotta.

Trentino Alto Adige

San Carlo de Bariloche, il quartiere tedesco e la casa del criminale nazista Priebke sono stati ricostruiti a Merano e Senales Bolzano, location nel cuore del Trentino Alto Adige. “San Carlos de Bariloche era davvero strano, sembrava un luogo alpino, regnava una inaspettata quiete, nessuno sembrava al corrente di quel crimine così lontano nello spazio e nel tempo. Non incontrai Priebke, per fortuna, questa sofferenza mi fu evitata” dichiarò Spizzichino in una intervista del 2013. E aggiunse: “Quando arrivai a San Carlos de Bariloche, in Argentina, nel maggio del 1994, nessuno sembrava dare un peso a quell’uomo con la sua attività appartata, nessuno che conoscesse l’esatto passato del capitano delle SS Erich Priebke”

Merano

Merano è una piccola cittadina con 40.000 abitanti che parlano sia italiano che tedesco e il centro storico di carattere medievale è circondato da montagne medie e alte, ma non mancano anche suggestive valli caratteristiche del luogo. Popolare destinazione turistica Merano è attraversata dal fiume Passirio e la vita urbana si svolge da sempre intorno al quartiere Steinach e ai portici dove si può passeggiare ammirando le vecchie mura della città. Al centro c’è anche il quartiere Maia Alta da vedere, e Castel Trauttmansdorff che si può raggiungere con una bella passeggiata lungo il sentiero Sissi. I giardini botanici con 80 mondi di giardini e le moderne terme con 25 piscine sono tra le cose da vedere assolutamente se si capita da quelle parti.

Merano

Fonte: iStock

Città di Merano

Valle Senales

In provincia di Bolzano c’è il piccolo comune di Senales che domina la Valle omonima ricca di storia e cultura. Tra le attrazioni da visitare c’è Castel Juval e il suo Museo arroccato su un’altura. Eretto nel 1250 questo edificio medievale è la residenza estiva del famoso alpinista Reinhold Messner e il museo che è all’interno è dedicato al mito della montagna con cimeli tibetani e opere da collezione. Da non perdere poi il sito archeologico dove è stato rinvenuto Otzi, la mummia del ghiaccio. Inoltre è possibile visitare la Certosa degli Angeli, un centro monastico attivo dal 1326 al 1782 con una visita guidata bilingue che prevede escursioni tra chiostri e stanze avvolte in un’atmosfera mistica insolita.

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Puerto Madero: un viaggio tra il lusso e la storia di Buenos Aires

Spesso, alcune zone urbane facenti parti di grandi città sono capaci di trasformazioni che lasciano a bocca aperta. È il caso di Puerto Madero, area portuale di Buenos Aires, in Argentina. Questo quartiere rappresenta un esempio straordinario di come una zona un tempo degradata possa essere cambiare pelle e divenire uno spazio di eccellenza urbana. Qui troverai attrazioni culturali, una variegata offerta gastronomica e tutto quello che, a Buenos Aires, può fare rima con innovazione e voglia di guardare al futuro.

Come raggiungere Puerto Madero

Puerto Madero si trova nella zona centrale di Buenos Aires, non distante da aree conosciute come il quartiere storico di San Telmo e da La Boca.

Il quartiere si estende lungo il Rio de la Plata e lambisce la Riserva Ecologica Costanera Sur. La zona è ben servita dai mezzi pubblici ed è facile da raggiungere dai luoghi principali e più esplorati della capitale argentina.

Per raggiungere Puerto Madero dai quartieri principali di Buenos Aires, ci sono diverse opzioni:

  • Dal Microcentro: Essendo vicinissimo al cuore finanziario della città, potrai arrivare a Puerto Madero a piedi attraversando la Avenida Corrientes o la Avenida Alem. Un’altra opzione è prendere un taxi o utilizzare le linee di autobus che servono l’area.
  • Da San Telmo: Se ti trovi in questo quartiere storico, puoi arrivare a Puerto Madero con una passeggiata di circa 10-15 minuti lungo le strade che portano alla darsena più vicina. In alternativa, i taxi sono un’opzione pratica, economica e veloce.
  • Da Palermo: Chi parte dal quartiere Palermo, ovvero una delle zone più amate dai turisti, può prendere la Linea D della metropolitana fino alla stazione di Catedral, non distante da Plaza de Mayo e dalla Casa Rosada, e poi proseguire a piedi o con un autobus locale. Anche in questo caso, si può sostituire l’uso della metropolitana con un taxi, soprattutto se si viaggia in gruppo e si può riempire l’auto. Il viaggio dura 20-30 minuti, a seconda del traffico.
  • Dall’Aeroporto di Aeroparque: Vuoi arrivare a Puerto Madero direttamente appena atterrato in Argentina? Nulla di più facile. Un taxi o un trasferimento privato impiegano circa 15-20 minuti, con costi relativamente conteniuti.
  • Dalla stazione ferroviaria di Retiro: C’è un breve viaggio di 20 minuti circa tra l’area del porto e la stazione di Retiro, con corse frequenti.

La storia di Puerto Madero

Le origini di Puerto Madero risalgono alla fine del XIX secolo, quando Buenos Aires cercava di modernizzare le proprie infrastrutture portuali per adeguarsi alla crescente importanza commerciale della città. Il progetto, guidato dall’ingegnere Eduardo Madero da cui l’area prende il nome, prevedeva la costruzione di un porto con una serie di darsene che permettessero l’accesso diretto delle navi al centro città. Tuttavia, già pochi anni dopo il completamento, il porto si rivelò inadeguato per accogliere le nuove navi di dimensioni maggiori e tutto venne presto abbandonato.

Per gran parte del XX secolo, Puerto Madero rimase in uno stato di degrado, con i vecchi magazzini portuali praticamente abbandonati al loro destino.

Fu solo negli Anni ’90 che il governo argentino, insieme ad alcuni investitori privati, intraprese un ambizioso progetto di riqualificazione urbana per trasformare l’area in un quartiere di lusso.  Il rinnovamento di Puerto Madero è uno degli esempi più riusciti di rigenerazione urbana in America Latina. Gli antichi magazzini in mattoni rossi sono stati convertiti in edifici moderni che ospitano ristoranti, uffici e appartamenti di lusso. Infine, sono stati costruiti dei grattacieli che hanno ridisegnato lo skyline della zona.

Architettura di Puerto Madero a Buenos Aires

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Il Puente de la Mujer di Santiago Calatrava

L’architettura a Puerto Madero

La zona è suddivisa in quattro darsene parallele, ognuna delle quali è affiancata da percorsi pedonali e piste ciclabili. Sono molti i nomi che hanno firmato progetti architettonici in questa parte di Buenos Aires.

Le archi-star non mancano di certo e lo si può notare osservano uno degli elementi più iconici: il Puente de la Mujer, progettato dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava. La forma mostra il tipico stile di questo architetto. A livello simbolico, questo ponte pedonale rappresenta una coppia che balla il tango, unita in un’unica figura inclinata come spesso si piegano insieme le coppie di ballerini.

A portarci un po’ indietro nel tempo nella storia argentina c’è un altro tra gli elementi architettonici e paesaggistici più ammirati di Puerto Madero: la Fuente Monumental de las Nereides, ovvero la fontana dedicata alle Nereidi. Realizzata dall’artista argentina Lola Mora nel 1903, la fontana rappresenta un importante esempio di scultura classica con influenze tipiche dei primi anni del secolo scorso.

Quando venne inaugurata, venne giudicata troppo audace. Per questo motivo, inizialmente l’opera fu collocata in un luogo poco in vista. Negli anni successivi, per fortuna, venne riconosciuto il suo forte valore artistico e oggi si trova in un punto di grande visibilità e passaggio di persone.

Il Museo della Fragata Sarmiento: un viaggio nella storia argentina

Una seconda cosa da vedere a Puerto Madero è il Museo della Fragata Sarmiento, ospitato a bordo di un’antica nave scuola della Marina Argentina attualmente ancorata lungo una delle darsene. La Fragata Sarmiento è un classico esempio di un veliero a tre alberi, con vele quadrate e attrezzature marittime tradizionali.

La nave è stata varata nel 1897 ed ha servito a lungo la Marina Argentina. Venne trasformata in museo all’inizio degli Anni ’60. I prezzi per visitare questa imbarcazione molto importante variano a seconda della tipologia e vanno dai quasi 17€ di un biglietto interno fino ai 12€ per bimbi e ragazzi. Esiste un biglietto per famiglie (due adulti e due bimbi) al prezzo di circa 45€.

Il museo della Fragata Sarmiento a Buenos Aires

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La Fragata Sarmiento ormeggiata a Puerto Madero

Spazio all’immaginazione con un museo unico

Il Museo de la Imaginación y el Juego (MIJU) è una struttura progettata per stimolare la creatività e la curiosità dei bambini. Inaugurato nel 2023, il museo si trova in Avenida de los Italianos 851, all’interno dell’ex edificio della storica Cervecería Munich.

l MIJU è il primo spazio ludico della città appositamente ideato per bambini e ragazzi da 0 a 12 anni, con l’obiettivo di garantire il diritto al gioco e promuovere lo sviluppo motorio e cognitivo attraverso esperienze interattive.

Per visitare il museo, è necessario prenotare un biglietto in anticipo. I bambini fino a 12 anni non residenti in Argentina pagano circa 8€ (sono 9000 pesos argentini). Gli accompagnatori adulti possono entrare gratuitamente, con un massimo di un adulto per bambino. Il mercoledì, l’accesso è gratuito, sempre previa prenotazione.

Il lusso argentino: la vera attrazione di Puerto Madero

Al di là della storia e dell’architettura, molti visitano Puerto Madero durante il loro viaggio a Buenos Aires per avere un’idea di cosa voglia essere un quartiere di lusso in una città come la capitale dell’Argentina. Una delle caratteristiche più interessanti di Puerto Madero è il suo contrasto con gli altri quartieri della città, soprattutto quelli confinanti.

Mentre zone come San Telmo o La Boca conservano un’atmosfera più bohemiènne e storica, Puerto Madero si presenta come una vetrina su modernità e lusso. Questo contrasto riflette anche le sfide socioeconomiche dell’Argentina. Il livello di sicurezza nel quartiere è altissimo, spesso garantito anche da sorveglianza privata e dalle molte telecamere installate una volta rinnovata l’area.

Uno dei motivi per cui molti viaggiatori si recano a Puerto Madero è la cucina. Anche la gastronomia, in quest’area di Buenos Aires, fa rima con lusso e pasti al top. Non ci sono ristoranti stellati (per il momento) a Puerto Madero ma l’offerta è comunque di prim’ordine e i menù offrono qualcosa sia di respiro internazionale che tipicamente argentino. A te la scelta!

Riserva Ecologica Costanera Sur a Buenos Aires

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Uno scorcio della Riserva Ecologica Costanera Sur

Una riserva naturale in città

Non c’è solo lusso e modernità a Puerto Madero. Un altro dei motivi per cui molta gente si reca in visita al “fronte del porto di Buenos Aires” è che, da qui, si può accedere a qualcosa di speciale: una riserva naturale dentro i confini della città. La Riserva Ecologica Costanera Sur è uno dei parchi urbani più grandi e significativi dell’Argentina. La sua estensione arriva a 350 ettari e rappresenta un vero e proprio polmone verde per Buenos Aires, oltre che un un rifugio per la biodiversità.

Questa riserva è nata proprio per mano della natura stessa: nel momento in cui il progetto urbano del porto – alla sua origine- venne abbandonato, la natura iniziò a riprendersi il tratto di costa corrispondente all’area del porto. Si è trasformata da sola in un ecosistema unico e importante, tanto che venne dichiarata ufficialmente un’area ecologica nel 1986,

La riserva è un luogo ideale per chi cerca una pausa dalla frenesia della città, in primis per gli abitanti di Buenos Aires. Qui troverai moltissimi percorsi da fare a piedi o in bici, con sentieri che si snodano nel verde.  Non faticherai a trovare anche aree panoramiche che si affacciano sul direttamente sul Rio de la Plata, con panorami degne di nota e un senso di profonda serenità che ti conquisterà.

Se ami il birdwatching, qui avrai di che osservare: la riserva è casa per molte specie di volatili, tra cui imperano aironi, cormorani, e ibis. Questi abitanti con le ali sono in buona compagnia: qui vivono anche mammiferi come capibara e lontre, oltre a rettili come iguane e tartarughe d’acqua.

La flora non è da meno dato che questo terreno è particolarmente fertile per molti tipi di arbusti e alberi, compresi esemplari importanti come il ceibo, simbolo stesso della regione di Buenos Aires.

Dato che uno degli obiettivi principali della riserva è sensibilizzare il pubblico sull’importanza della conservazione ambientale, qui vengono organizzati regolarmente programmi educativi, visite guidate e workshop per scuole e famiglie.

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Alla scoperta di Back Bay, imperdibile quartiere di Boston

Boston è una città che ha tanto da dire e da dare a chi la visita. Assieme a Philadelphia e Baltimora, è uno di quei luoghi in cui si è fatta la storia degli Stati Uniti e questo si può vedere anche semplicemente passeggiando per alcuni dei suoi innumerevoli e variegati quartieri. Non c’è viaggio a Boston senza trascorrere almeno una giornata a Back Bay, quartiere che rappresenta il vero e proprio cuore della città e dove non troverai solamente la storia a farti compagnia.

Dove si trova Back Bay e come raggiungerlo

Back Bay è situato nel cuore di Boston, lungo il fiume Charles. Quest’area è delimitata a nord dalla Charles River Esplanade, a sud da Huntington Avenue e Copley Square, a est da Arlington Street e a ovest da Massachusetts Avenue. Assieme al vicino Downton, questo quartiere di Boston è uno dei luoghi cittadini che più si presta a fare da sfondo a film e serie tv ambientate in loco. Lo avrai sicuramente già visto da qualche parte e non faticherai a riconoscere la sua immagine che mescola storia e modernità. Back Bay è il quartiere dirimpettaio della zona in cui si trova il Celebre MIT (Massachussets Institute of Technology).

Raggiungere Back Bay è molto semplice, soprattutto se usi la metropolitana. In città è chiamata semplicemente “T” e vanta diverse fermate della linea verde nel quartiere, tra cui Arlington, Copley e Hynes Convention Center. Anche la linea arancione ferma a Back Bay Station, un punto di riferimento fondamentale se arrivi da altre città e stati del New England.

Le case storiche di Boston: brownstones

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Le tipiche “brownstones” di Back Bay a Boston

La storia di Back Bay

Come è facile intuire dal suo nome, Back Bay in origine era semplicemente una baia, alla quale si approdava con la bassa marea. Un paio di secoli dopo la fondazione di Boston (avvenuta nel 1630), si decise di bonificare quest’area per dare vita a un nuovo quartiere, dove costruire nuove case, pronte a ospitare la borghesia o la upper class della città.

L’immagine di Back Bay è molto vittoriana e richiama uno stile europeo, fatto di strade ordinate e abitazioni eleganti. Le case in mattoni marroni, conosciute come “brownstones,” divennero un simbolo dell’architettura raffinata del periodo e sono, ancora oggi, sinonimo di Boston. Molti edifici furono progettati da alcuni dei più grandi architetti dell’epoca, trasformando Back Bay, già al tempo, in un centro culturale e artistico. Vocazione che non si è mai estinta e che, anzi, ha continuato a far parlare di sé.

Assieme alle case, vennero costruiti alcuni edifici pubblici e religiosi di grande importanza anche ai giorni nostri.

Visitare la Boston Public Library a Back Bay

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Una sala di lettura della Boston Public Library

La cultura a Back Bay: la Boston Public Library

Uno di questi edifici è la Boston Public Library, ovvero la prima biblioteca municipale gratuita di tutti gli Stati Uniti d’America e, senza dubbio, una delle cose da vedere a Boston, Venne fondata e aperta al pubblico nel 1848 e, ancora oggi, è una vera e propria istituzione culturale per appassionati e studiosi di tutto il mondo.

La sede principale è un capolavoro di architettura che richiama le linee del Rinascimento, progettata da Charles Follen McKim. Quando arriverai al suo cospetto ti accoglierà il suo motto inciso sulla facciata, “Free to All”, pronto a testimoniare l’impegno per la diffusione della cultura e della conoscenza. All’interno di questa biblioteca di Back Bay, troverai la Bates Hall, una delle sale di lettura più iconiche di tutta l’America, con il suo soffitto a volta e le caratteristiche lampade Churchill verdi, pronte a creare un’atmosfera unica e, a tratti, d’altri tempi.

La biblioteca non è solo un luogo in cui si va a studiare o a leggere: essa ospita anche una vasta collezione di libri, manoscritti rari e opere d’arte. Una zona da vedere in questa biblioteca, soprattutto se visiterai Boston con la bella stagione, è il cortile centrale: come tutta la struttura, è di libero accesso ed è un luogo perfetto per riposare e rilassarsi.

Newbury street e lo shopping

Ti piace fare shopping di un certo livello quando viaggi? Bene, Back Bay saprà darti grandi soddisfazioni, soprattutto se decidi di fare una passeggiata lungo Newbury Street. Questo è il luogo in cui, una in fila all’altra, troverai le vetrine di tutti i più grandi marchi del mondo del lusso e della moda.

Come se questo non bastasse, questa via è particolarmente costellata di “delicatessen” di alto livello, dove acquistare e assaggiare prodotti gastronomici che raccontano sia la storia di Boston che la forte presenza internazionale di questa città così speciale.

Il Prudential Center di Boston

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Il grattacielo del Prudential Center a Back Bay

Il Prudential Center: la modernità a Back Bay

A Boston viene chiamato semplicemente “The Pru” ed è uno dei simboli moderni di Back Bay. Il Pru è un vasto complesso commerciale e residenziale che include boutique, ristoranti raffinati e spazi per eventi di ogni genere. Il suo vero e proprio cuore è la Prudential Tower, un grattacielo alto 228 metri che per anni è stato il secondo edificio più alto di Boston.

Oltre a questo, la torre custodisce uno dei gioielli da vedere durante un viaggio a Boston: lo Skywalk Observatory, situato al cinquantesimo. Si tratta di una vera e propria piattaforma panoramica che offre una vista impagabile su tutta Boston e ciò che la circonda. Nei giorni di bel tempo, soprattutto quando il cielo è terso dopo tanto vento, è possibile vedere anche il Charles River, Cambridge, fino ad arrivare con lo sguardo alla Boston Bay e all’Oceano. Anche la vista notturna al suo perché, con le mille luci di Boston ai tuoi piedi.

Oltre alla vista, lo Skywalk Observatory propone un’esperienza educativa. Qui troverai una serie di mostre interattive raccontano la storia di Boston, mettendo in evidenza i contributi di questa città alla cultura, alla scienza e alla politica americana. Per avere accesso all’osservatorio serve un biglietto apposito: il costo parte da circa 25$ e sale a seconda delle opzioni che si vogliono acquistare. All’interno dello spazio dell’osservatorio c’è anche un bistro, dove poter gustare qualcosa di veramente buono.

Copley Square: dalla parte della storia

Copley Square è uno dei luoghi più emblematici di Back Bay, un punto di riferimento culturale e architettonico che racconta la storia e il prestigio di questo quartiere di Boston. La piazza prende il nome da John Singleton Copley, un celebre pittore di Boston, vissuto nel XVIII secolo.

Su questa piazza non si affaccia solo la Boston Public Library, ma troverai anche la Trinity Church, costruita nel 1877. A livello architettonico, si ispira allo stile romanico dell’Europa ed è nota per i suoi dettagli in pietra, le vetrate colorate e per come si integra con l’ambiente circostante. In quest’area si erge la John Hancock Tower, un grattacielo modernista costruito nella seconda metà degli Anni ’60, simbolo di un contrasto affascinante tra passato e presente.

Copley Square è anche uno spazio dinamico che ospita molti eventi durante tutto l’anno. Quello più famoso è la Boston Marathon, gara sportiva che la sua parte finale proprio qui.  La Finish Line, infatti, è situata proprio accanto alla piazza. Nei mesi estivi, qui si tiene il Farmers’ Market, ottimo momento per comprare prodotti freschi e artigianali.

Copley Square a Boston

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Copley Square, tra storia e modernità

Cosa mangiare a Back Bay

Un luogo come Back Bay non può che essere generoso anche in quanto a cose buone da assaggiare. Boston è una città americane nella top list dei viaggiatori italiani anche per la sua offerta gastronomica. La città è celebre per i crostacei ma anche per un piatto iconico come il Clam Chowder, portato in città nel XVIII Secolo da mercanti che provenivano dalle isole al largo della costa del Canada. Non ti sarà difficile trovare un ristorante che serva un ottimo Chowder: a te solo la scelta del budget da spendere.

Se una cena “placée” non è un qualcosa che fa per te, sappi che Back Bay è un posto dove puoi trovare di tutto: dallo street food ai ristoranti in cui entrare solo indossando qualcosa di elegante. C’è una versione più “urbana” del chowder, chiamato semplicemente Boston Chwoda. Ti basterà seguire il profumo tra le strade di Back Bay e troverai il food truck pronto a servirti qualcosa di fragrante e pronto a deliziarti.

Quest’area è anche celebre per essere testimone del grande meltin pot che ha sempre caratterizzato Boston. Fin dalla sua fondazione, questa città è sempre stata un luogo di scambio e di incontro tra culture. Non stupirti, quindi, di trovare anche oggi pietanze da tutto il mondo in ogni angolo di Back Bay.

Se ti manca la cucina italiana (vera), sappi che nel Prudential Center c’è qualcosa che saprà curare la tua nostalgia gastronomica: proprio nel centro è presente una nota shopping area perfettamente italiana dove trovare solo il meglio del Belpaese. Anche se ti trovi dall’altra parte dell’oceano. E no, la pizza non manca.

Back Bay tra libri, piccolo e grande schermo

Back Bay è stato citato in diversi romanzi, film e serie TV, grazie al suo fascino unico e al fatto di essere sinonimo visivo di Boston stessa. Parlando di libri, il quartiere fa da sfondo ad alcuni passaggi di romanzi, come quelli scritti da Dennis Lehane. Inoltre, Back Bay compare in opere più classiche come i racconti di Henry James, che catturano l’essenza della Boston aristocratica e intellettuale di fine Ottocento.

Parlando di cinema, Back Bay è stato utilizzato come location per film come “Mystic River” e “The Departed, dove le strade eleganti del quartiere creano un forte contrasto con altri lati più oscuri della città raccontati nei film.

Per quanto riguarda le serie TV, Back Bay è il luogo in cui sono girati gli esterni di “Ally McBeal, serie in cui Boston diventa essa stessa un personaggio. Parlando di qualcosa di più recente, “Fringe” mostra decisamente l’eleganza e la bellezza di questo quartiere.

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Dove andare per il Ponte del 25 aprile e 1 maggio 2025: le destinazioni perfette

Il Ponte del 25 aprile e del 1 maggio 2025 è l’occasione perfetta per partire alla scoperta di nuove destinazioni e godersi le temperature che cominciano a diventare miti, ideali per trascorrere ancora più tempo all’aria aperta. Quest’anno, poi, per chi riesce a organizzarsi, ci saranno ben 15 giorni a disposizione (considerando la Pasqua) per fare un viaggio anche più lungo. Per chi non può, invece, la bella notizia è che bastano davvero pochi chilometri per arrivare in luoghi bellissimi, che si tratti di borghi, città o location immerse nella natura.

Se vi state chiedendo dove andare per il Ponte del 25 aprile e 1 maggio 2025, qui abbiamo selezionato le destinazioni perfette sia in Italia che in Europa e nel mondo.

Dove andare in Italia

Chi non vuole o non può prendere un aereo per arrivare a destinazioni lontane, ha comunque a disposizione tantissimi luoghi bellissimi nella nostra bella Italia. Noi vi consigliamo questi, tra mare, città d’arte e natura.

Ad Alghero e dintorni per una Sardegna fuori stagione

Nella Riviera del Corallo, chiamata così per la grande presenza di corallo rosso impiegato per la creazione di gioielli e ornamenti, c’è tutta una zona della Sardegna da scoprire proprio in questo periodo, quando il flusso turistico non è ancora ai suoi picchi più elevati. Una vacanza ad Alghero e dintorni vi permetterà di passeggiare tra le strade del centro storico algherese o sui bastioni per ammirare un tramonto che viene considerato tra i più belli dell’isola e di cominciare a respirare l’aria del mare, magari provando uno dei ristoranti tipici con vista.

Da qui potete andare alla scoperta dei dintorni: dalle spiagge, come quella di Mugoni o del Lazzaretto, ai parchi naturali, come quello di Porto Conte e di Capo Caccia, fino ai siti archeologici e nuragici. Tra questi, quello imperdibile è il Nuraghe Palmavera, un villaggio nuragico affascinante e ricco di storia.

Se sfruttate appieno le due settimane di vacanze e avete un’auto a disposizione, potreste valutare di scendere lungo la costa ovest e raggiungere la zona di Oristano. Dalla cascata di Capo Nieddu a Cuglieri, l’unica cascata a mare della Sardegna, al Nuraghe Losa ad Abbasanta, fino al meraviglioso Pozzo Sacro di Santa Cristina a Paulilatino.

Alghero

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Vista aerea della città di Alghero

Alla scoperta della zona del Gargano in Puglia

Il Gargano è il luogo ideale per chi è alla ricerca di un viaggio che unisce borghi e natura. Qui le cose da fare e da vedere per godervi i vostri giorni di vacanza sono davvero tante. Per conoscere questa parte della Puglia si può cominciare con una visita a due delle sue città più belle, Peschici e Vieste, per poi proseguire con i due siti UNESCO del territorio, la Basilica di San Michele a Monte Sant’Angelo e la Foresta Umbra. Quest’ultima è considerata il polmone verde della Puglia e offre tante opportunità di scoperta sia a piedi che con la bici.

Se invece è il relax che state cercando, potete raggiungere una delle tante spiagge o i laghi di Lesina e Varano, i più grandi laghi del Sud Italia.

Luoghi d’arte e ottimo cibo a Palermo e dintorni

Palermo è la città ideale in ogni periodo dell’anno, anche se la primavera potrebbe essere davvero il periodo perfetto per scoprirla. Arte, cultura, tesori UNESCO, street food e progetti sociali si uniscono per offrire al visitatore un’esperienza completa. Cominciate dal centro storico e dalla scenografica Piazza dei Quattro Canti, dove convergono i quattro quartieri storici, appunto detti ‘canti’, e proseguite verso Piazza Pretoria e il mercato di Ballarò, per una visita immersiva tra stand gastronomici e le cantilene dei venditori.

Palermo è anche città di mare: fate un salto a Mondello, con la sua lunga distesa di sabbia chiara, oppure rilassatevi al Parco della Favorita. Per chi è alla ricerca di un po’ di turismo attivo anche in città, può seguire i sentieri che si arrampicano sulle pendici del Monte Pellegrino. Nei dintorni potreste raggiungere la Riserva dello Zingaro, per una giornata di trekking tra mare e natura, oppure cambiare costa.

Se avete voglia di un’immersione storica e di fare qualche chilometro in più, scendete verso Agrigento, Capitale Europea della Cultura 2025, e visitate la meravigliosa Valle dei Templi.

Palermo

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Vista sulla città di Palermo

In bici con i bambini sulla Ciclabile del Mincio

Chi vuole organizzare un viaggio con la famiglia e desidera trascorrere il Ponte del 25 aprile in modo attivo può raggiungere la Ciclabile del Mincio, un itinerario molto facile da percorrere che collega Peschiera del Garda alla città di Mantova. Pedalando attraverserete campi di papaveri, borghi suggestivi e costeggerete il fiume Mincio, in un percorso lungo quasi 50 chilometri.

Potete elaborare un itinerario di più giorni che vi permetta di approfondire la scoperta del territorio. Visitate la città-fortezza di Peschiera, Patrimonio UNESCO, come anche Valeggio sul Mincio, città d’arte che ha ottenuto il prestigioso riconoscimento della Bandiera Arancione per le sue viuzze, le ville storiche e il Castello Scaligero, o Borghetto sul Mincio, tra i borghi più belli d’Italia. Ovviamente non perdete l’occasione di visitare anche il punto di arrivo, Mantova, la città dei Gonzaga.

A passo lento sulla Via degli Dei

Se durante l’anno non avete mai tempo di fare un cammino, questo Ponte del 25 aprile e del 1 maggio potrebbe essere l’opportunità da cogliere al volo. In Italia ci sono tante possibilità e, una delle più amate, è sicuramente la Via degli Dei che collega Bologna con Firenze. Il percorso, della durata di 130 chilometri, può essere percorso a tratte o nella sua interezza (ci vogliono, più o meno, 7 giorni per percorrerlo dall’inizio alla fine).

A passo lento attraverserete l’Appennino Tosco-Emiliano partendo da piazza Maggiore a Bologna fino ad arrivare a piazza della Signoria a Firenze. Il tutto immergendovi tra le bellezze di questo territorio fra boschi, sentieri e antiche strade millenarie, le quali vi porteranno a scoprire il fascino delle montagne tra l’Emilia e la Toscana.

Dove andare in Europa

Se invece volete viaggiare un po’ più lontano e sfruttare queste due settimane di vacanza per visitare nuove mete, queste sono le destinazioni che vi consigliamo di esplorare in Europa.

Lituania e la Capitale Verde d’Europa 2025

Questo è il momento perfetto per scoprire questa terra di pini, laghi e dune di sabbia sul Mar Baltico grazie al riconoscimento ottenuto da Vilnius come Capitale Verde d’Europa 2025. Inoltre, la Lituania è stata inserita tra i Best in Travel 2025 da Lonely Planet, un motivo in più per andare a scoprire cosa succede nel suo territorio.

Noleggiate un’auto per avere massima autonomia e sfruttare al meglio i vostri giorni di vacanza. Oltre a visitare la capitale, andate a scoprire anche le altre bellezze del Paese come la Penisola Curlandese, le cui gigantesche dune di sabbia le hanno valso il soprannome di “Sahara della Lituania”. Approfondite la cultura rurale nei villaggi situati tra le foreste della Dzūkija, dove gli abitanti del posto raccolgono ancora i loro raccolti con la falce, tessono la propria lana e il lino e praticano elaborati intaglio del legno.

E, se siete fan del birdwatching, dirigetevi verso il fiume Nemunas: qui sono presenti ben 270 specie delle 294 totali presenti in Lituania!

Vilnius

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Centro storico di Vilnius

Tempere, la capitale della sauna in Finlandia

Uno dei trend di viaggio del 2025 si chiama coolcation e indica la volontà sempre più diffusa dei viaggiatori di scegliere mete fredde piuttosto che quelle al caldo. Se anche voi fate parte di questa categoria e avete bisogno di una pausa dallo stress quotidiano, vi consigliamo di volare in Finlandia. Qui, facilmente raggiungibile anche dall’aeroporto di Helsinki, si trova Tempere, famosa per essere la capitale mondiale della sauna.

A Tempere, infatti, si trova la sauna più antica del Paese chiamata Rajaportin, dove provare il rituale del benessere che vi farà tornare in Italia più rigenerati che mai. La città, inoltre, ospita il più grande mercato coperto dei paesi nordici: qui avrete l’opportunità di scoprire le tradizioni enogastronomiche locali come la mustamakkara (salsiccia nera) accompagnata da una crema ai mirtilli rossi, oltre che le rinomate ciambelle di Pyynikki.

Tra le bellezze della Turchia

La primavera è il periodo ideale per volare in Turchia perché in questo periodo le temperature sono miti, perfette per scoprire sia Istanbul che altre zone, come la riviera o la Cappadocia. Se volete sfruttare appieno le vostre due settimane di vacanze, create un itinerario che, con partenza da Istanbul, dov’è comodo atterrare grazie ai tanti collegamenti con l’Italia, vi porterà in un’avventura unica tra tesori culturali e gastronomici, siti storici e bellezze naturali.

Dopo aver visitato Istanbul, prendete un treno e raggiungete la capitale, Ankara. Immergetevi nella storia del Paese visitando il Museo Archeologico e Anıtkabir, il maestoso mausoleo di Mustafa Kemal Atatürk. Da qui potete partire verso la Cappadocia, dove visiterete i villaggi locali e ammirerete i suggestivi camini delle fate, ossia le spettacolari formazioni rocciose create dalla cenere vulcanica e dal vento. Dedicate a questa zona almeno 3 o 4 giorni prima di lasciarla e arrivare a Pamukkale, dove potrete ammirare l’antico sito di Hierapolis, Patrimonio UNESCO.

Cappadocia

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Il villaggio di Uchisar in Cappadocia

Dove andare nel mondo

Due settimane di vacanze sono tante e chi vuole davvero sfruttarle al meglio può valutare di volare oltre i confini dell’Europa per realizzare un sogno e raggiungere mete da visitare almeno una volta nella vita.

Due settimane in Thailandia

La Thailandia è un Paese meraviglioso e due settimane sono il periodo ideale per iniziare a conoscerlo, soprattutto ad aprile quando fa caldo praticamente dovunque! Una volta atterrati a Bangkok, godetevi la città e visitate le sue attrazioni più belle come il Palazzo Reale, icona della monarchia thailandese e un vero e proprio gioiello architettonico. All’interno di questo complesso troverete anche il tempio di Wat Pho, noto per il grande Buddha dormiente, lungo 45 metri e alto 15.

Dedicate a Bangkok fra i 2 e 3 giorni prima di spostarvi al nord, verso Chiang Mai. Qui potrete visitare diversi villaggi e città e raggiungere anche la vicina Chiang Rai, famosa per i suoi templi estremamente particolari. Una volta terminata la vostra esplorazione, salite su un aereo e terminate il vostro viaggio al sud, scegliendo le isole più adatte ai vostri gusti. Tra quelle più amate citiamo Koh Phi Phi, le isole di Trang e Ko Lanta.

I classici della Giordania

Il periodo di Pasqua è perfetto per visitare la Giordania perché le temperature miti permettono di vivere al meglio ogni esperienza. Tra le cose da fare e da vedere consigliamo l’antica città di Jerash, abitata da oltre 6000 anni, dove ammirare la via colonnata, l’anfiteatro, le chiese, i templi e il grande foro romano. Segnate nell’itinerario anche i castelli del deserto Qasr Amra, Qasr Kharaneh e della cittadella di Azraq prima di dirigervi verso la città perduta di Petra.

Esplorate i suoi tesori e lasciatevi conquistare dalla sua atmosfera suggestiva, unica al mondo. Ovviamente non concludete il vostro viaggio senza aver visitato il Wadi Rum, il più esteso deserto della Giordania con i suoi paesaggi favolosi, e il Mar Morto, il punto più basso della Terra a 400 metri sotto il livello del mare.

Wadi Rum Giordania

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Il deserto del Wadi Rum in Giordania

In Perù alla scoperta di Machu Picchu

Il mese di aprile è considerato quello ideale per visitare il Perù grazie alle condizioni meteorologiche favorevoli. Atterrate a Lima, la capitale affacciata sull’Oceano Pacifico e, dopo qualche giorno, partite alla scoperta di Cusco, la capitale dell’Impero Inca. Organizzate un’escursione alla Valle Sacra, alla città di Pisac e al suo mercato tipico e, ovviamente, a Machu Picchu. Questo è il sito archeologico più famoso del Perù, una delle Sette Meraviglie del Mondo Moderno.

Se volete aggiungere un’altra esperienza indimenticabile (e noi vi consigliamo di farlo assolutamente), inserite nell’itinerario anche la Montagna Arcobaleno e il Lago Titicaca.

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Le maschere di Carnevale italiane: viaggio tra le tradizioni e i personaggi simbolo

L’Italia vanta una tradizione carnevalesca unica, tanto che alcuni Carnevali storici hanno richiesto il riconoscimento a Patrimonio immateriale Unesco. Ogni regione ha dato vita a maschere uniche, legate alla storia, alla cultura e al folklore locale. Queste figure, nate dalla Commedia dell’Arte o dal teatro popolare, non sono semplici costumi, ma veri e propri simboli della società del loro tempo. Dalle calli di Venezia ai vicoli di Napoli, dalle piazze di Bologna ai borghi del Piemonte, ogni maschera racconta uno spaccato di vita, con tratti distintivi nei vestiti, nei comportamenti e nelle celebrazioni a loro dedicate. Pronti a partire per questo viaggio tra le maschere italiane più celebri, regione per regione?

Arlecchino, la maschera di Bergamo

Arlecchino nasce nella Commedia dell’Arte come servitore scaltro e irriverente. Il suo costume a rombi colorati, da cui deriva il nome, rappresenta un abito rattoppato, simbolo della sua origine umile. La maschera nera sul volto richiama invece l’influenza delle maschere veneziane. Arlecchino, con il suo fare disinvolto, incarna l’astuzia e l’allegria, protagonista di burle e giochi di parole. A Bergamo, la sua città d’origine, viene celebrato con spettacoli teatrali e parate specialmente durante il Carnevale.

Nel borgo medievale di Oneta, frazione di San Giovanni Bianco in Val Brembana, si trova il Museo Casa di Arlecchino. Secondo la tradizione, proprio in questo edificio sarebbe nato il personaggio che ha dato origine alla maschera di Arlecchino, un certo Zanni, poi trasferitosi a Venezia in cerca di fortuna. Restaurata tra la fine degli anni ’80 e ’90, la casa è oggi un Museo della Maschera e della Commedia dell’Arte, che ospita rappresentazioni teatrali ed esposizioni dedicate alla figura di Arlecchino e al teatro popolare.

Carnevale a Napoli e il personaggio di Pulcinella

Il Carnevale a Napoli è una delle celebrazioni più vivaci e sentite della città, e Pulcinella è senza dubbio il suo simbolo per eccellenza. Questa maschera, dalle origini antiche, incarna l’anima popolare di Napoli, ed è famosa per la sua astuzia, la sua ironia e la sua capacità di ribaltare ogni situazione. Il suo abito bianco, con ampie maniche e un cappello a punta, abbinato alla maschera nera che copre il volto, rappresenta il contrasto tra la sua natura bonaria e la sua indole sfrontata e opportunista. Pulcinella è la voce del popolo, capace di criticare e sfidare i potenti con sagacia, sempre con un sorriso e una battuta pronta.

Durante il Carnevale, la città di Napoli celebra Pulcinella con una serie di eventi che spaziano dalle sfilate in maschera agli spettacoli di burattini, un vero e proprio omaggio alla tradizione del teatro popolare. I burattini, spesso con protagonista Pulcinella, raccontano storie in cui il personaggio riesce sempre a superare le difficoltà, sia attraverso l’ingegno che con una sana dose di irriverenza. La figura di Pulcinella, in ogni sua variante, trova spazio anche nei tradizionali presepi di San Gregorio Armeno, dove vengono create piccole scene quotidiane o mitiche che vedono protagonista la maschera, in situazioni che variano dalla comicità alla riflessione sociale.

Inoltre, Napoli ospita il Pulcinella Festival, una manifestazione annuale che celebra la maschera partenopea e la sua tradizione, con eventi che includono spettacoli teatrali, performance di burattini, proiezioni e incontri con esperti del settore.

maschere di carnevale

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Pulcinella, la maschera di Napoli

Pantalone, la maschera di Venezia

Pantalone è una maschera veneziana che incarna il ricco mercante avaro e brontolone. Vestito di rosso con una lunga zimarra nera, porta una maschera dal lungo naso a becco, la barba lunga e appuntita, un cappello a punta e le tipiche pantofole arricciate sulle punte. Non può assolutamente mancare la borsa contenente il denaro, perché, figura centrale della Commedia dell’Arte, Pantalone simboleggia l’anziano tirchio e spesso raggirato dai più giovani. Durante il Carnevale di Venezia, Pantalone è certamente uno dei protagonisti: appare negli spettacoli teatrali e nelle rievocazioni storiche e la sua figura è spesso riprodotta nelle maschere in vendita nelle botteghe artigianali veneziane.

L’origine del nome della maschera è molto discussa. Alcuni lo fanno risalire a San Pantaleone, patrono di Venezia, altri al termine “pianta-leone”, che indicava l’atto di piantare lo stendardo della Serenissima nei territori conquistati. Un’altra ipotesi è che il nome derivi direttamente dai lunghi pantaloni indossati dal personaggio.

A Bologna, Balanzone è il personaggio parodia degli accademici

Un po’ meno celebre forse, Balanzone è uno dei protagonisti più noti del Carnevale bolognese, una figura che rappresenta il tipico dottore saccente, amante dei discorsi lunghi e pomposi. Con il suo aspetto distintivo, caratterizzato dalla toga nera, simbolo della sua presunta saggezza, e una maschera con baffi pronunciati, incarna il parodistico accademico del XVII secolo. Il nome “Balanzone” è la trasformazione dialettale di “bilancione”, che in italiano significa “bilancia”, un simbolo legato alla Legge e alla giustizia. Questo aspetto si collega alla sua parodia degli accademici e giuristi dell’epoca, che, pur essendo spesso considerati saggi e giusti, venivano ritratti in modo esagerato e ipocrita.

Le sue origini risalgono al 1600, quando la maschera apparve per la prima volta nelle commedie dell’epoca, a rappresentare accademici, giuristi e studiosi dell’Università di Bologna, uno degli atenei più antichi del mondo. La figura di Balanzone è legata anche alla tradizione satirica della città, che negli anni ha reso la sua maschera una protagonista delle rappresentazioni teatrali del Carnevale. Ogni anno, Bologna ospita eventi e spettacoli che celebrano la figura di Balanzone, nei quali la maschera continua a raccontare in chiave ironica le virtù e i vizi degli accademici e della società.

La maschera di Gianduja a Torino

Gianduja è la maschera piemontese per eccellenza, simbolo dell’onestà e dell’allegria contadina. Il suo costume, caratterizzato da una giacca marrone, calzoni gialli, parrucca con codino e tricorno, evoca l’immagine di un uomo semplice, ma arguto e vivace. Nato nel Settecento, Gianduja rappresenta il tipico piemontese bonario, amato per la sua saggezza popolare, il suo spirito allegro e l’attitudine di chi sa divertirsi senza troppo sfarzo. È un personaggio che incarna la genuinità della campagna piemontese, amante del buon vino, dei cibi genuini e, soprattutto, della compagnia. Gianduja, come Balanzone, è un personaggio che vive della tradizione e del folklore della cultura popolare. Il suo nome sembra derivare dalla locuzione piemontese Gioann dla doja, ovvero Giovanni del boccale,  un chiaro riferimento all’amore del personaggio per il vino, specie se rosso. In suo onore, il famoso cioccolatino con nocciole si chiama gianduiotto.

Gianduja ha una connessione profonda con la tradizione del Carnevale di Torino, dove ogni anno viene eletto un personaggio che interpreta questa maschera, spesso accompagnato dalla sua compagna Giacometta. Casa Gianduja, il Museo Teatro delle Marionette e dei Burattini e uno spazio recentemente aperto al pubblico, che ospita al suo interno spazi laboratoriali e didattici per la costruzione e il restauro di marionette e burattini. Il museo vanta una delle collezioni più prestigiose in Italia, la Collezione della Compagnia Marionette Grilli, che conta oltre 20.000 marionette e burattini, coprendo un periodo che va dal XVIII secolo fino ai giorni nostri.

A Firenze con il personaggio di Stenterello

Stenterello è la maschera per eccellenza di Firenze, una figura che nasce tra il Settecento e l’Ottocento come espressione dello spirito popolare della città. Il suo abito, caratterizzato da colori vivaci come l’azzurro e il giallo, e la sua parlantina rapida e vivace, lo rendono un personaggio carico di energia e umorismo.

Stenterello rappresenta il “tipico uomo del popolo” fiorentino: irriverente, arguto, e sempre pronto a usare l’ironia per criticare le ingiustizie sociali e le ipocrisie della società. La sua figura si distingue per la capacità di affrontare temi seri, come le disuguaglianze, con leggerezza e una grande dose di sarcasmo, facendo ridere il pubblico mentre riflette sulle problematiche della vita quotidiana. Stenterello si distingue anche per il suo carattere coraggioso, privo di paura nei confronti dei potenti, un tratto che lo rende un “eroe” in grado di sfidare le autorità attraverso il suo linguaggio schietto e diretto. Le sue battute e le sue storie, che mescolano satire sociali e politica, hanno fatto di lui un simbolo di Firenze, città storicamente legata alla tradizione di spettacoli popolari, come le commedie dell’arte. Il nome deriva dal suo aspetto gracile: un personaggio così magro che pareva, appunto, “cresciuto a stento”.

Ogni anno, il Carnevale fiorentino celebra Stenterello con numerosi spettacoli teatrali e rappresentazioni che lo vedono protagonista e che mescolano comico e riflessione.

Rugantino, la maschera del bullo di Trastevere

Rugantino è la maschera simbolo della città di Roma, incarnazione del carattere vivace e un po’ spavaldo dei romani, con origini intorno alla fine del 1700. La maschera nella sua prima versione indossava i panni del “birro”, la guardia giurata del tempo, con il cappello da gendarme nonostante venisse poi sempre identificato come il capo dei briganti. Col tempo, la maschera ha iniziato a impersonificare il tipico bullo di Trastevere: il nome “Rugantino” infatti deriva dal termine dialettale “ruganza”, che in romanesco indica l’atteggiamento di chi si comporta in modo arrogante, spavaldo, ma anche un po’ presuntuoso. Il suo abbigliamento è altrettanto caratteristico: un gilet rosso, simbolo della sua esuberanza, accompagnato da una camicia bianca e un cappello a tricorno, un mix di eleganza e popolare. Ma Rugantino nasconde un cuore generoso, e spesso finisce per essere vittima delle sue stesse spacconate e delle sue bugie (sa sempre cavarsela però), ed è proprio questa caratteristica che lo rende così umano e vicino al pubblico.

La figura di Rugantino è stata interpretata da molti comici e attori, e ha ancora oggi un forte legame con la commedia e il teatro romano, richiamando alla mente le tipiche rappresentazioni di un tempo, quando le storie di vita quotidiana venivano raccontate con risate, battute sagaci e una buona dose di esagerazione.

A Milano, la maschera di Meneghino

Meneghino è la maschera simbolo di Milano, riconoscibile per la sua schiettezza, l’ironia sottile e lo spirito antifrastico che lo caratterizzano. A differenza di molte altre maschere italiane, Meneghino non indossa una maschera sul volto, un dettaglio che lo rende un personaggio particolare, simbolo della trasparenza e dell’onestà del popolo milanese. Questa sua peculiarità suggerisce la sincerità e l’autenticità del personaggio, che non ha nulla da nascondere. A differenza delle altre maschere della commedia dell’arte, che si sono evolute nel tempo grazie alle interpretazioni improvvisate degli attori, Meneghino venne creato alla fine del XVII secolo per le commedie scritte da Carlo Maria Maggi, con un personaggio già definito nei dettagli, senza spazio per l’improvvisazione degli interpreti.

Il suo costume è semplice e sobrio, composto da una giacca marrone e pantaloni a righe, che riflettono il carattere pragmatista e modesto di Milano, città di lavoro e risparmio. Meneghino d’altronde è un personaggio che spesso si confronta con i potenti, con un atteggiamento di finta umiltà che maschera una grande intelligenza e capacità di argomentare. Con le sue battute e il suo comportamento, si fa portavoce dei temi sociali e delle difficoltà quotidiane dei milanesi, ma sempre con un tono divertente e mai eccessivamente serio.

Durante il Carnevale ambrosiano, come in altre feste popolari, la figura di Meneghino è sempre protagonista, e la sua presenza è celebrata in spettacoli teatrali che mettono in risalto la sua capacità di mescolare critica sociale e allegria.

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I più bei treni che ci faranno viaggiare in Italia quest’anno

Dal 2023, anno della sua nascita, la società FS Treni Turistici Italiani si impegna per proporre servizi ferroviari di qualità pensati per aiutare i viaggiatori a scoprire il nostro territorio in modo lento e sostenibile. L’obiettivo è quello di promuovere un turismo che vede il viaggio in treno come un momento integrante della vacanza, un elemento di qualità che contribuisce ad arricchire e migliorare l’esperienza complessiva.

Negli ultimi giorni sono state annunciate le nuove tratte ferroviarie che ci faranno viaggiare nel 2025 e quelle che, avendo avuto successo gli scorsi anni, torneranno per portarci in giro per l’Italia in ogni stagione. Curiosi di scoprirle? Ve le raccontiamo di seguito!

Espresso Monaco

Immaginate di addormentarvi a Roma e di svegliarvi circondati dalla bellezza maestosa delle Alpi. È questa l’esperienza proposta dalla nuova tratta del treno Espresso Monaco che, in partenza dalla Capitale, farà tappa a Innsbruck, in Austria, e a Monaco di Baviera, in Germania.

Essendo un treno notturno, i passeggeri potranno usufruire della comodità offerta dalle cabine letto, dove potranno rilassarsi dopo aver consumato una cena elegante presso il ristorante presente a bordo. Il treno vi porterà tra le montagne austriache d’estate, ideali per trascorrere il tempo a contatto con la natura, tra sentieri escursionistici e laghi ad altitudini elevate, o tra le strade di Monaco di Baviera. Entrambe le mete potranno essere raggiunte anche d’inverno, per vivere lo spirito e l’atmosfera magica dei mercatini di Natale.

Monaco di Baviera

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Centro storico di Monaco di Baviera

Espresso Riviera

Se invece volete rivivere il glamour della Costa Azzurra, salite sull’Espresso Riviera! Da aprile a settembre 2025 potrete usufruire della tratta ferroviaria che, in partenza da Milano, vi permetterà di raggiungere alcuni dei luoghi più belli ed esclusivi della riviera come Nizza, Montecarlo e Saint-Raphaël.

Il treno vi accoglierà in un’atmosfera vintage e raffinata: al suo interno potrete godere di un pranzo elegante servito con specialità locali e prodotti di stagione e accomodarvi nei salottini. L’obiettivo dell’Espresso Riviera, come avrete capito, è quello di offrire un’esperienza esclusiva, un vero viaggio nel lusso e nella bellezza.

Espresso Alpi

Chi ama le montagne non può perdersi l’itinerario creato per Espresso Alpi: da Cuneo a Imperia, questo treno attraversa la leggendaria linea del Colle di Tenda, offrendo viste mozzafiato su valli profonde, boschi rigogliosi e cime innevate. Il tutto seduti comodamente all’interno di vagoni dove potrete pranzare e gustare specialità tipiche come salumi, formaggi locali e piatti caldi, mentre il treno supera gallerie scavate nella roccia e viadotti imponenti.

L’itinerario, con partenza da Cuneo, considerata la porta d’accesso alle Alpi, arriva a Limone Piemonte, rinomata località sciistica, e prosegue verso il territorio francese. Qui il treno attraversa la pittoresca Valle Roya, per poi tornare in Italia e raggiungere la costa ligure e infine Imperia.

Limone Piemonte

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Case tipiche a Limone Piemonte

Espresso Mercatini

Durante il periodo di Natale tornerà anche nel 2025 il treno più amato di sempre: l’Espresso Mercatini. Da Roma potrete salire su vagoni pensati per immergervi nell’atmosfera natalizia ancor prima di arrivare ai famosi mercatini di Arezzo.

Il viaggio, infatti, comincerà con una deliziosa colazione o un brunch a tema natalizio: in tutta comodità assaporerete panettone, pandoro, cioccolata calda, vin brulé e altre prelibatezze tipiche. Una volta arrivati ad Arezzo troverete ad aspettarvi tante casette in legno decorate, luci scintillanti, prodotti artigianali, decorazioni natalizie e idee regalo. Ancora non abbiamo certezza, ma Espresso Mercatini potrebbe aggiungere anche una nuova tratta che, in partenza da Milano, vi porterà ai mercatini di Zurigo, tra i più belli della Svizzera.

Espresso Cadore

Chi ama viaggiare sui treni notturni sarà felice di sapere che, anche quest’anno, tornerà durante i mesi estivi il collegamento diretto da Roma Termini a Calalzo, Pieve di Cadore e Cortina d’Ampezzo. Grazie a questo treno, dotato di carrozze letto con scompartimenti singoli o doppi e cuccette da 4-6 posti, potrete vivere la maestosa bellezza del Cadore e delle Dolomiti tra escursioni a piedi o in bicicletta.

Al mattino, prima di arrivare, verrà servita una ricca colazione, da gustare mentre ammirerete le viste mozzafiato sulle montagne e sulle valli del Cadore dalle ampie finestre del treno. Inoltre, l’esclusiva carrozza ristorante serve anche la cena con menù che rispecchiano la stagionalità e le tradizioni della cucina italiana.

Inoltre, in occasione delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026, FS Treni Turistici Italiani proporrà un servizio ferroviario ad hoc.

Espresso Versilia

Milano, d’estate, può diventare un luogo invivibile a causa del caldo: per fortuna avrete la possibilità di salire sull’Espresso Versilia, il treno che vi porterà sulle spiagge più belle della costa toscana. Lasciatevi cullare dal ritmo del treno mentre affiancate il mare, ammirando panorami mozzafiato direttamente dal finestrino.

A bordo potrete trascorrere il tempo rilassandovi nei salottini deluxe realizzati in stile vintage, o negli altri scompartimenti accoglienti e comodi, oppure concedervi un pranzo elegante e raffinato con un menù pensato per esaltare i sapori autentici della Versilia.

Lungomare Viareggio

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Il lungomare di Viareggio

Espresso Assisi

L’ultimo treno proposto per quest’anno è quello che vi porterà alla scoperta delle bellezze umbre. L’Espresso Assisi, con partenza da Roma, è ideale per chi vuole fare una gita fuori porta speciale ammirando i paesaggi della Toscana e dell’Umbria. La mattina godetevi una ricca colazione nella carrozza ristorante, dove vengono servite specialità dolci e salate. Al ritorno, invece, arricchiti dalla giornata appena trascorsa, gustatevi un tè caldo.

La destinazione di questo treno, come avrete intuito dal nome, è Assisi: città di pace e spiritualità, vi accoglierà con la sua bellezza senza tempo, riconosciuta in tutto il mondo per la sua storia, l’arte e il profondo significato religioso legato a San Francesco.