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I borghi della Sardegna da vivere anche in inverno

Oggi in Italia, il turismo nei borghi rappresenta il terzo pilastro dell’offerta turistica, subito dopo le città d’arte e il turismo balneare. Anche in Sardegna, dove il turismo è spesso associato alla stagione estiva, si registra una domanda sempre maggiore di esperienze autentiche, lontano dalla folla e immerse nella tradizione.

Con ben 9 borghi riconosciuti tra i “Borghi più belli d’Italia” e 7 insigniti della Bandiera Arancione, la Sardegna è pronta a diventare una destinazione di riferimento per lo slow tourism, un segmento in forte espansione che abbraccia la cultura, la storia e il paesaggio in ogni sua sfumatura, anche durante la stagione invernale.

I borghi sardi, spesso nascosti nell’entroterra, sono perfetti per chi desidera scoprire una Sardegna diversa, lontana dai luoghi più affollati. Sebbene l’inverno non offra il clima caldo delle località balneari, la magia che questi piccoli centri sanno regalare è unica, con atmosfere suggestive e autentiche tradizioni che si riscoprono in un periodo dell’anno in cui la natura e le comunità locali sono più intime e accoglienti.

Bosa: tra storia, natura e mare d’inverno

Tra i borghi più belli della Sardegna, Bosa, situato sulla costa occidentale in provincia di Oristano, è uno dei pochi che unisce la bellezza storica dell’entroterra con la vicinanza al mare. La cittadina si distingue per il suo centro storico medievale, con le case colorate che si affacciano sul fiume Temo, e per il Castello Malaspina che domina la città. Durante l’inverno, Bosa vive una calma che permette di apprezzare appieno le sue tradizioni, tra cui la preparazione di dolci tipici e feste locali. Nonostante il clima mite del suo litorale, la vera bellezza di Bosa in inverno è quella di scoprire i suoi angoli più nascosti senza la confusione dei mesi estivi.

Bosa

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Il pittoresco borgo di Bosa sul fiume Temo

Atzara: viaggio nell’entroterra sardo

Situato nell’entroterra della Sardegna, Atzara (provincia di Nuoro) è uno dei borghi più autentici della regione, noto per il suo patrimonio culturale e naturale. In inverno, il borgo acquista un fascino particolare grazie al suo paesaggio montano, le tradizioni gastronomiche e la vicinanza a importanti siti archeologici come il Nuraghe Losa ad Abbasanta, uno dei nuraghi meglio conservati della Sardegna, e il tempio nuragico di Su Tempiesu a Orune. Inoltre, si trova a breve distanza dalla Tomba dei Giganti di Coddu Vecchiu a Arzachena e dal pozzo sacro di Santa Cristina a Paulilatino, due esempi significativi della cultura nuragica e delle pratiche religiose dell’epoca.

Nuraghe Losa

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Il sito archeologico delle Nuraghe Losa

La sua tranquillità invernale, unita alla possibilità di gustare piatti tipici come il porceddu e i dolci sardi, rende Atzara un luogo ideale per chi cerca un’esperienza immersiva nella Sardegna più profonda.

Carloforte: l’isola del Sulcis anche d’inverno

Carloforte, sull’isola di San Pietro e in provincia di Sud Sardegna, rappresenta una delle eccezioni per i borghi marittimi che meritano una visita anche in inverno. Pur essendo conosciuta come destinazione estiva, Carloforte, con il suo porto e il centro storico caratterizzato da case in stile ligure, offre in inverno un’atmosfera affascinante e rilassante. Qui, oltre alle tradizioni culinarie legate al tonno, si possono scoprire angoli incantevoli, tra cui le spiagge deserte e il faro di Capo Sandalo, che durante la stagione fredda si rivelano particolarmente suggestivi.

Carloforte, Sardegna

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Il borgo di Carloforte

Sadali: tra storia e natura che regna sovrana

Nel cuore della Sardegna in provincia di Cagliari, Sadali è un borgo che, d’inverno, si trasforma in un angolo di tranquillità immerso nella natura. Famoso per le sue cascate, come quella di Sa Stiddiosa, e per la bellezza dei suoi sentieri, Sadali è un’ottima base per gli amanti del trekking e della natura selvaggia. Durante l’inverno, il paesaggio si fa ancora più affascinante, con la possibilità di esplorare i boschi e le montagne circostanti senza la calca dei turisti. In questo periodo dell’anno, il borgo diventa anche il luogo ideale per degustare i piatti tipici dell’entroterra sardo, come i culurgiones e la supa cuata.

Aggius: anima tradizionale della Gallura

Aggius è un altro dei borghi sardi, della provincia di Sassari, che regala un’atmosfera intima e suggestiva nei mesi invernali. Situato nella regione della Gallura, Aggius è un borgo che conserva ancora oggi tradizioni artigianali antiche, come la lavorazione della pietra e del legno, ed è il luogo perfetto per chi desidera scoprire un’arte e una cultura ancora vive. La sua posizione nel cuore delle montagne della Gallura offre anche magnifici panorami e sentieri da percorrere a piedi, ideale per un turismo lento e a contatto diretto con la natura.

Galtellì: tradizione e radici

Galtellì, situato nella regione della Barbagia, è un borgo della provincia di Nuoro che racconta la Sardegna più antica e autentica. Con i suoi vicoli acciottolati, le chiese medievali e le case in pietra, Galtellì è una tappa imprescindibile per chi vuole conoscere le tradizioni storiche e culturali dell’isola. In inverno, il borgo si anima di eventi locali legati alla cultura, tra cui la preparazione dei piatti tipici come il ferragostu e il pane carasau. Galtellì è anche punto di partenza per escursioni nei monti del Gennargentu, dove la natura selvaggia è ancora intatta.

Il turismo slow che valorizza la Sardegna 

La Regione Sardegna sta puntando fortemente sulla valorizzazione del turismo lento, con l’obiettivo di estendere l’offerta turistica oltre la tradizionale stagione estiva. In un incontro recentemente organizzato dall’assessorato regionale al Turismo, l’assessore Franco Cuccureddu ha messo in evidenza la crescente attenzione verso i borghi, i cammini e gli itinerari culturali, puntando su un turismo che abbraccia la scoperta delle tradizioni locali, la natura incontaminata e un’esperienza autentica.

La Sardegna, con i suoi nove borghi inclusi nel circuito dei “Borghi più belli d’Italia” e i sette che vantano la Bandiera Arancione del Touring Club, sta infatti cercando di strutturare un’offerta turistica che coinvolga attivamente queste realtà locali. L’idea è quella di aggregare un’offerta che valorizzi le piccole comunità, già pronte a soddisfare la crescente domanda di un turismo lento, che si differenzia dal turismo di massa e che punta alla qualità dell’esperienza piuttosto che alla quantità. Come già detto, il turismo nei borghi, infatti, rappresenta uno dei segmenti in più rapida crescita sia a livello nazionale che internazionale.

A partire dalla Bit di Milano, dove viene dedicato uno spazio ad hoc ai borghi sardi accanto all’offerta archeologica, la Regione prevede di promuovere attivamente questi luoghi alle principali fiere del settore, compresa una fiera specifica dedicata al turismo lento. Questo approccio si propone di attrarre visitatori durante tutto l’anno, permettendo così una distribuzione equilibrata del flusso turistico e dando un nuovo impulso all’economia delle aree interne della Sardegna.

L’obiettivo è quello di integrare i borghi nella rotta del turismo sostenibile, che potrà contribuire a un’ulteriore crescita economica delle zone più isolate dell’isola, creando anche nuove opportunità di lavoro per le comunità locali. Inoltre, il turismo lento si inserisce in un contesto di promozione del basso impatto ambientale, con un’attenzione crescente alla tutela del patrimonio storico e naturale della Sardegna.

In questo scenario, la Regione Sardegna intende rendere questi borghi non solo una meta per chi cerca tranquillità e autenticità, ma anche un’opportunità per scoprire un altro volto della Sardegna, quello più intimo, tradizionale e radicato nella cultura locale.

Di Admin

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