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Perchè quest’anno volare costerà di più?

Le statistiche sono incoraggianti: il traffico aereo europeo è tornato ai livelli pre-pandemia segnando un numero più alto di tratte quotidiane, ma l’attenzione verso il clima e la sostenibilità ha posto regole ferree pronte ad entrare in vigore proprio dall’inizio del 2025. Il più grande cambiamento significativo riguarda una tassa UE sul clima che impone l’utilizzo del Saf: ma di cosa si tratta e come impatta sui prezzi dei biglietti? A svelarlo è un’analisi condotta da UBS che mette in evidenza, dati alla mano, quanto costerà la manovra green voluta dall’Europa.

Cos’è il Saf e perché incide sui prezzi dei voli

Prima di comprendere l’impatto che la scelta di un carburante green e queste regole hanno sui costi, proviamo a fare un passo indietro e capire cos’è il Saf, ritenuto il responsabile dell’impennata dei prezzi. Si tratta dell’acronimo per Sustainable Aviation Fuel e non è altro che un carburante sostenibile per l’aviazione.

Secondo quanto stabilito dal regolamento UE, a partire da gennaio 2025 i voli in partenza dall’Europa dovranno includere in media il 2% di Saf provando a ridurre l’impatto che le tratte frequenti hanno sull’ambiente. Chiaramente il costo del prodotto c’è e va ad impattare in modo diretto sui voli. Si parla di un aumento che si aggira tra i 4 e l’8% e il motivo è semplice: il 30% dei costi sostenuti dalle compagnie aeree è strettamente legato al carburante e costando il Saf il triplo rispetto ai combustibili tradizionali è rapido fare i conti.

L’impatto della tassa UE sul clima sul costo dei biglietti aerei

L’Unione Europea ha una missione: la neutralità climatica entro il 2050. Le compagnie low cost hanno reso i viaggi in aereo molto più accessibili e di conseguenza il numero di tratte è notevolmente aumentato, portando a un traffico aereo e a conseguenze dirette sull’ambiente. Per poter intervenire, la commissione europea ha stabilito che le compagnie di volo utilizzino una percentuale sempre maggiore di carburanti sostenibili che abbreviamo oggi con l’acronimo di Saf. Si parla di un impiego di almeno il 2% a partire dal 2025 per salire fino a circa il 70% entro il 2050.

La prima compagnia ad annunciare gli aumenti è stata Lufthansa che ha mostrato un sovrapprezzo di circa 5 euro in più per l’Economy Class e di 7 euro per chi si sposta in Business Class per quanto riguarda i voli a corto o medio raggio. L’impatto più rilevante, invece, è per i voli a lungo raggio, con rincari tra i 18 e i 36 euro in Business Class e fino a 72 euro in First Class. La colpa però non è da attribuire esclusivamente al Saf, ma anche ad una serie di misure ambientali che hanno già coinvolto Air France e KLM.

Di quanto aumenteranno i prezzi dei voli nel 2025?

In poche parole le compagnie aeree devono fare i conti con il doppio ostacolo: da una parte il Refuel EU Act che impone l’impiego di Saf pari al 2% per ogni volo (percentuale che salirà fino al 6% entro il 2030) e dall’altro si interfaccia con un ritardo nelle consegna degli aeromobili più efficienti da parte di Airbus e Boeing con un conseguente impiego di flotte meno ecologiche. L’obiettivo zero emissioni nette entro il 2050 si potrà raggiungere, ma questo sicuramente avrà un impatto sul costo dei biglietti, anche di quelli low cost. Secondo quanto stimato, i prezzi dei voli intra-europei potrebbero aumentare di 28 euro per tratta, quindi una cifra tra il 4% e l’8%.

Di Admin

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