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Isabella Stewart Gardner Museum di Boston: dove l’arte è viva

All’Isabella Stewart Gardner Museum arte, architettura e natura si fondono per offrire ai visitatori un’esperienza straordinaria. Ispirato alla bellezza del Rinascimento Veneziano, il museo è costruito attorno a un elegante cortile interno che cambia con le stagioni, per un ambiente suggestivo in cui immergersi in una delle collezioni d’arte più notevoli al mondo.

Con opere di maestri come Rembrandt, Botticelli, Tiziano, Degas e Sargent, il museo è un punto di riferimento imprescindibile per gli amanti dell’arte, ma anche per chi cerca un angolo di serenità nel cuore di Boston, nel quartiere Fenway, accanto al celebre tempio del baseball.

Isabella Stewart Gardner (1840-1924) era una donna che incarnava lo spirito bohemien e colto della Boston di fine Ottocento. Nata in una famiglia benestante, Gardner crebbe con una grande passione per i viaggi, l’arte e la cultura, elementi che avrebbero poi plasmato la sua visione di un museo.

Dopo la morte del marito Jack Gardner nel 1898, Isabella intraprese la costruzione del suo museo avvalendosi dell’architetto Willard T. Sears. Il museo fu inaugurato nel 1903 e da subito divenne un centro culturale vivace, ospitando concerti, mostre e performance artistiche. Isabella, infatti, non si limitò a collezionare opere d’arte, ma fece della sua casa un punto di incontro per artisti e intellettuali.

Perchè visitare l’Isabella Stewart Gardner Museum

La collezione di Isabella Stewart Gardner è una delle più eclettiche e prestigiose del mondo. Comprende oltre 17.000 oggetti, tra cui dipinti, sculture, arazzi, mobili, libri rari e manufatti provenienti da Europa, Asia e America.

L’influenza della passione per i viaggi della mecenate è evidente in ogni sala, dove le opere sono disposte in modo da creare un’esperienza immersiva che stimola il dialogo tra diverse culture e epoche storiche.

Tra i capolavori più celebri della collezione spiccano La Danza di Degas e una straordinaria selezione di opere di Rembrandt, Botticelli e John Singer Sargent.

Un aspetto unico del museo è il modo in cui Isabella ha scelto di allestire la sua collezione: le opere sono disposte in un contesto che include elementi architettonici acquistati da tutto il mondo, creando un’esperienza estetica che va oltre la semplice esposizione di quadri e sculture.

Il museo non ha etichette convenzionali per le opere, in quanto Isabella desiderava che i visitatori trovassero le proprie interpretazioni e significati personali.

Esposizioni temporanee e altre attività

Oltre alla sua collezione permanente, l’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston ospita regolarmente mostre temporanee, che spaziano dall’arte contemporanea alle reinterpretazioni di opere storiche. Un esempio recente è l’esposizione “Rewriting History” (2023), che ha messo in luce il potere delle donne nere attraverso fotografie di Fabiola Jean-Louis, che ritraggono donne vestite con abiti storici creati con carta.

Il museo offre anche una serie di eventi interattivi come i “Free First Thursdays”, che si tengono il primo giovedì di ogni mese, quando l’ingresso è gratuito dalle 15:00 alle 21:00 e i visitatori possono partecipare a conversazioni con curatori, performance musicali e attività artistiche.

Un museo per tutti

Nonostante l’atmosfera intima e raccolta, l’Isabella Stewart Gardner Museum attrae una vasta gamma di visitatori, dai turisti agli artisti locali. La tranquillità del cortile e l’atmosfera unica del museo lo rendono un luogo ideale per chi cerca una pausa dal trambusto della città.

Inoltre, il museo è facilmente accessibile e, nonostante la sua struttura storica, le nuove ali progettate da Renzo Piano nel 2012 offrono spazi moderni e funzionali.

Un custode della memoria

L’Isabella Stewart Gardner Museum non è solo un luogo di arte, ma anche un custode della memoria di una donna che ha dedicato la sua vita alla bellezza e alla cultura. La sua fondazione ha garantito che la collezione non venga mai modificata, mantenendo intatta la visione originale della sua fondatrice.

Oggi, nonostante il furto di 13 opere celebri nel 1990, il museo continua a essere un faro di arte e cultura a Boston, attirando visitatori da tutto il mondo.

In un’epoca in cui i musei tendono a essere spazi dinamici e in continua evoluzione, l’Isabella Stewart Gardner Museum si distingue come un tributo alla conservazione della bellezza in un formato che rimane fedele al suo passato, invitando ogni visitatore a vivere un’esperienza unica e senza tempo.

Chi era Isabella Stewart Gardner

Isabella Stewart Gardner è stata una figura affascinante, una donna di straordinario talento e visione, la cui vita e memoria continuano a influenzare il panorama culturale di Boston e del mondo intero.

Nata il 14 aprile 1840 a New York, Isabella Stewart Gardner apparteva a una famiglia benestante che le offrì opportunità uniche per esplorare il mondo e le culture al di fuori degli Stati Uniti.

Figlia di un ricco importatore di lino irlandese, e di sua moglie, la newyorkese Caroline Watts Haskell, Isabella crebbe in un ambiente aristocratico, frequentò scuole private e sviluppò un interesse precoce per la letteratura, la musica e, soprattutto, per l’arte.

Nel 1860, all’età di 20 anni, Isabella si sposò con John Lowell Gardner Jr., noto come “Jack”, un ricco uomo d’affari di Boston. La coppia si trasferì in Massachusetts dove Isabella iniziò a inserirsi nella scena culturale della città e a esplorare le sue inclinazioni artistiche.

I vaggi di Isabella: la scoperta del mondo 

La vera trasformazione di Isabella avvenne durante i suoi viaggi. Nel 1867, in seguito alla morte prematura per polmonite del loro figlio Jackie, la coppia partì per l’Europa in cerca di sollievo dalla sofferenza. Questo fu l’inizio di una serie di viaggi in tutto il mondo che segnarono la vita di Isabella.

Ogni destinazione, dalla Russia all’Egitto, passando per il Medio Oriente e l’Asia, lasciò una traccia indelebile nella sua vita e nelle sue scelte artistiche.

Durante questi viaggi, Isabella non si limitò a visitare luoghi di interesse turistico, ma si immerse nelle culture locali, esplorando l’arte, l’architettura e la storia dei luoghi che visitava.

Si racconta che mantenesse dettagliati diari di viaggio, annotando ogni impressione visiva e sensoriale, e che acquisisse una straordinaria conoscenza dell’arte europea, in particolare dell’arte rinascimentale e barocca.

Nel 1884, Isabella e Jack visitarono Venezia, dove s’innamorarono dell’atmosfera unica di palazzi e giardini. Fu qui che nacque l’idea di creare il suo museo a Boston, ispirato alle eleganti residenze veneziane. La sua visita al Palazzo Barbaro, residenza di altri collezionisti d’arte americani, fu fondamentale nell’ispirarla a dare vita al suo progetto.

Una collezionista visionaria

Il vero cuore dell’eredità di Isabella Stewart Gardner è la sua collezione d’arte. Attratta dai grandi maestri della pittura e della scultura, Isabella intraprese un’intensa attività di acquisizione, guidata dall’esperto d’arte Bernard Berenson, un critico e storico dell’arte che divenne uno dei suoi più stretti collaboratori.

La sua passione per l’arte italiana rinascimentale la portò ad acquistare capolavori come il Ratto di Europa di Tiziano, nel 1896, superando la concorrenza del Musée du Louvre di Parigi e della National Gallery di Londra, stabilendo un record per l’acquisto di opere d’arte.

La sua collezione non si limitava solo alla pittura; Isabella accumulò una varietà di oggetti, da arazzi e mobili a libri rari, manoscritti e sculture. Incredibilmente esigente, curò personalmente l’esposizione di queste opere all’interno di quello che divenne il suo museo, creando un ambiente dove l’arte e l’architettura si fondono in un’armonia unica.

La sua collezione abbracciava anche l’arte asiatica, africana e americana, con pezzi che riflettevano la sua passione per le diverse culture del mondo.

La creazione del museo

Dopo la morte improvvisa del marito Jack nel 1898, Isabella proseguì il loro progetto di costruire un museo che fosse anche una casa, dove arte e natura coesistessero in perfetta sintonia. Con l’aiuto dell’architetto Willard T. Sears, progettò un edificio che unisse gli elementi della palazzina veneziana con un’atmosfera accogliente e intima.

Nel 1901 il museo fu completato, e Isabella vi si stabilì al quarto piano, continuando a sistemare e riorganizzare la sua collezione per gli anni successivi.

Il 1° gennaio 1903, Isabella aprì ufficialmente il suo museo al pubblico: non una semplice galleria, ma un luogo dove l’arte fosse viva, partecipativa e accessibile, per offrire un’esperienza sensoriale e emotiva. Non solo i capolavori appesi alle pareti, ma anche l’architettura, la disposizione delle opere e la serenità del cortile dovevano evocare un senso di bellezza e di riflessione.

La disposizione dei quadri e degli oggetti era volutamente informale, senza didascalie o spiegazioni, poiché Isabella voleva che ogni visitatore trovasse il proprio significato nelle opere.

Per Isabella, il museo non doveva mai essere statico. Continuò a modificare e arricchire la sua collezione per tutta la sua vita, aggiungendo nuovi pezzi, ma senza mai vendere o scambiare ciò che aveva acquisito.

Nel suo testamento indico che il museo dovesse rimanere intatto, così com’era al momento della sua morte (avvenuta nel 1924), e la sua collezione sarebbe stata preservata per l’educazione e il godimento del pubblico per sempre.

Ancora oggi, il museo di Isabella Stewart Gardner è una delle istituzioni culturali più celebri di Boston, un luogo che non solo conserva il suo straordinario patrimonio artistico, ma che continua a essere un punto di riferimento per chi cerca bellezza e ispirazione, simbolo della passione e della visione senza compromessi di una donna che ha saputo lasciare il proprio segno indelebile nel mondo dell’arte.

Indicazioni utili per la tua visita

Un’adeguata visita al museo richiede almeno due ore, che permettono di apprezzare appieno ogni dettaglio. Potrai scegliere di utilizzare un’audioguida, per espolare in autonomia le diverse gallerie, o partecipare a tour guidati su prenotazione.

Le visite speciali per i membri del museo e le giornate di apprezzamento per la comunità sono occasioni imperdibili per approfondire la storia e la collezione del museo.

Per chi desidera un souvenir, il negozio del museo offre una selezione raffinata di libri d’arte, oggetti artigianali e accessori, tra cui tazze con citazioni spiritose di Isabella stessa. Infine, il Café G, situato nell’ala moderna progettata da Renzo Piano, è un’ottima location per una pausa pranzo leggera, con piatti eleganti che riflettono l’atmosfera sofisticata del museo.

Acquisto dei biglietti

I biglietti possono esaurirsi rapidamente, soprattutto durante i giorni e le ore più frequentati. Ti consigliamo perciò di acquistare i biglietti in anticipo per evitare la fila e garantirti l’ingresso all’orario preferito. I bambini e ragazzi sotto i 17 anni entrano gratuitamente, ma è necessario prenotare anche i loro biglietti insieme alla prenotazione dell’adulto.

Per gruppi di 11 persone o più, è necessario contattare la biglietteria per ulteriori dettagli. Arriva al massimo 5 minuti prima dell’orario indicato sul biglietto, non ti verrà permesso di entrare in anticipo rispetto all’orario corretto.

  • Adulti: $22
  • Over 65 : $20

Foto e video policy

È possibile fare foto o video senza flash per uso personale, ma non per scopi commerciali. Non sono ammessi cavalletti, bastoni per selfie o servizi fotografici professionali (come matrimoni, ritratti, ecc.), poiché disturbano gli altri visitatori e l’accessibilità delle gallerie.

Le esposizioni

Isabella Stewart Gardner ha progettato il museo per stimolare una risposta emotiva nei visitatori, per cui, come abbiamo già scritto, non ci sono etichette con didascalie convenzionali. Per conoscere meglio le opere, puoi usare guide digitali, audio guide o mappe sul tuo smartphone.

Altrimenti, puoi rivoglerti ai volontari: li riconoscerai per la spilla “Ask Me” che indossano. Durante la visita potrai portare con te:

  • Cuffie per le audio guide sul tuo smartphone
  • Passeggini singoli e tandem o fasce per bambini
  • Giacche che puoi legare in vita
  • Borse di dimensioni inferiori a 30×30 cm

Cosa non puoi portare

  • Cibo e bevande
  • Borse, zaini o bagagli superiori a 30×30 cm (borse grandi, ombrelli e giacche ingombranti devono essere lasciati al guardaroba o negli armadietti gratuiti)
  • Zaini porta-bambini o bambini sulle spalle
  • Passeggini doppi

Come arrivare al museo

Il museo, al numero 25 di Evans Way a Boston, è facilmente raggiungibile sia in autobus che con la metropoitana. Vi arrivano sia la metro verde, la Green Line E (fermata Museum of Fine Arts) che la metro arancione, la Orange Line (fermata Ruggles).

Se preferisci muoverti in autobus, potrai salire su 8, 9, 19, 35, 39, 47, CT2 e CT3, che fermano tutti vicino al museo.

Se stai facendo un viaggio itinerante negli Stati Uniti e utilizzi un auto, puoi raggiungere l’Isabella Stewart Gardner Museum anche con quella, ma i posti destinati al parcheggio non sono molti. Ad ogni modo, con il biglietto d’ingresso al museo potrai usufruire di uno sconto per usare il garage della vicina Simmons School of Management.

Di Admin

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