La serie M – Il Figlio del Secolo, ispirata al bestseller omonimo di Antonio Scurati, che dal 10 gennaio è disponibile su Sky e NOW, racconta l’ascesa al potere di Benito Mussolini e la nascita del fascismo in Italia. Grazie alla regia di Joe Wright e all’intensa interpretazione di Luca Marinelli nel ruolo di Mussolini, la serie dipinge un affresco storico ricco di dettagli e spunti riflessivi.
Oltre alla narrazione, sono i luoghi in cui si svolgono gli eventi a rendere questa serie ancora più potente e suggestiva. La scelta delle location non è mai casuale, ma diventa un elemento fondamentale per immergere lo spettatore nel contesto storico e politico dell’epoca. Scopriamo, quindi, i principali luoghi che fanno da sfondo a questa storia.
Roma: il centro del potere
Roma è, senza dubbio, la città simbolo della serie M – Il Figlio del Secolo. La capitale non solo è il cuore pulsante della politica italiana, ma diventa anche la scena in cui si gioca la partita per il potere. La serie ci trasporta tra i monumenti, le piazze e i palazzi storici che hanno segnato la trasformazione dell’Italia durante gli anni del fascismo.
Uno degli spazi più emblematici di Roma è Piazza Venezia, dove si erge il famoso Vittoriano, simbolo della grandezza della nazione. In questa piazza, Mussolini fa il suo ingresso trionfale e pronuncia discorsi che segneranno la nascita del suo regime. Le scene in cui il Duce si confronta con la realtà del potere, spesso passando tra la folla che lo acclama, sono ricche di tensione e drammaticità.
Un altro luogo fondamentale della capitale è il Palazzo del Quirinale, che rappresenta il cuore istituzionale del Paese. Le trattative politiche, le alleanze e le manovre per l’ascesa di Mussolini al governo si svolgono all’interno di questi spazi prestigiosi, che erano la sede del Re e, successivamente, del Presidente della Repubblica. La serie ci mostra i dietro le quinte delle discussioni con la monarchia e con altre forze politiche che, alla fine, porteranno Mussolini alla carica di Primo Ministro.
Un altro luogo centrale della serie, infatti, è proprio l’aula del Parlamento italiano, che diventa il palcoscenico del drammatico discorso di Mussolini nel 1925, dopo l’assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti. In quel momento, Mussolini assume il controllo assoluto del Paese, sgretolando il sistema democratico e imponendo la sua dittatura. Le scene in Parlamento sono ricostruite con grande precisione storica, e mostrano il momento in cui l’Italia si arrende al fascismo, un passaggio fondamentale che sancisce la fine della democrazia parlamentare.
Roma è anche il luogo in cui Mussolini intrattiene le sue relazioni personali. Le ville romane, come Villa Torlonia, si caricano di significato. Qui Mussolini vive la sua vita privata, che si intreccia con quella pubblica. La villa diventa, infatti, uno dei centri del regime fascista e luogo di incontri privati e politici. Le relazioni con la moglie Rachele e con l’amante Margherita Sarfatti si svolgono tra queste mura, rivelando un Mussolini più umano e complesso.
Infine, le strade di Roma e di altre città italiane sono il palcoscenico delle grandiose parate e delle manifestazioni di massa organizzate dal regime. Mussolini è ritratto come il Duce che cammina tra le folle, accolto da un popolo entusiasta e disposto a seguirlo ciecamente. Le piazze affollate, i cortei e le sfilate di camicie nere sono scene che rendono visibile il consenso popolare che il regime cercava di costruire, ma anche la potenza della propaganda, che si radica profondamente nella società italiana. In queste scene, le strade italiane non sono solo il teatro della politica, ma anche della costruzione dell’immagine di Mussolini come un leader carismatico.
Milano: il laboratorio della politica fascista
Milano, città industriale e dinamica, è il secondo luogo cruciale per comprendere l’ascesa del fascismo. È qui che Mussolini fonda il Fascio di Combattimento nel 1919, dando inizio a un movimento che, nel giro di pochi anni, diventerà il Partito Nazionale Fascista. La serie ci porta in luoghi simbolici come Corso Venezia e Piazza San Sepolcro, che sono il teatro delle prime manifestazioni pubbliche del fascismo. In queste piazze Mussolini incita la folla, parlando di rinnovamento e di lotta contro il sistema politico che considerava corrotto.
Milano è anche il luogo dove Mussolini incontra e stringe alleanze con intellettuali e politici che saranno fondamentali nel consolidamento del suo potere. La figura di Margherita Sarfatti, amante e sostenitrice di Mussolini, è simbolica di questo incontro tra il fascismo e l’intellighenzia dell’epoca. La città è la culla delle idee che, poco a poco, trasformeranno il movimento fascista in un’ideologia di massa, pronta a invadere l’Italia intera.
Il Veneto: le radici e la provincia
Il Veneto, la regione natale di Benito Mussolini, è un altro luogo importante che la serie esplora. Qui, tra le campagne e le montagne, nasce il giovane Benito, un ragazzo che cresce con un forte senso di giustizia sociale, ma che, nel corso della sua vita, si troverà a tradire quegli ideali in nome della sua ascesa politica. La serie dedica ampio spazio alla figura del Mussolini giovane, che dalla provincia di Predappio si prepara a diventare una figura centrale nella politica italiana.
Il Veneto è anche il luogo che segna le prime esperienze politiche di Mussolini, da giornalista e oratore. Qui emerge la sua abilità nel parlare alla gente, nel costruire una rete di consenso che, alla fine, lo porterà a fondare i Fasci di Combattimento. La provincia veneta diventa così simbolo di una determinazione che porterà Mussolini a lanciarsi nella sfida politica su scala nazionale.