Il 2024 sarà ricordato anche per il boom delle classi premium, sempre più richieste dai viaggiatori e pertanto introdotte da un numero crescente di compagnie aeree a bordo dei propri aeromobili. La nuova fascia intermedia tra la prima classe e l’economy sembra essere la risposta ideale per chi cerca maggiore comfort a bordo senza dover sborsare cifre da capogiro.
Certo non è la fine dell’economy, simbolo inossidabile del viaggio accessibile, ma nonostante l’attuale contesto economico incerto, i viaggiatori, soprattutto americani, stanchi di sedili sempre più stretti, spazi ridotti e disagi crescenti, sono disposti a pagare qualcosa di più pur di volare più comodamente.
L’evoluzione delle classi di bordo
Secondo quanto riporta Repubblica, per anni, prima della pandemia, le maggiori compagnie aeree statunitensi avevano cercato di convincere i clienti ad acquistare tariffe intermedie. Delta Air Lines, ad esempio, aveva introdotto file con maggiore spazio per le gambe e servizi migliorati, ma con risultati decisamente poco incoraggianti: nel 2011 solo il 14% delle sue tariffe di prima classe veniva effettivamente venduto. Spesso, infatti, i posti premium venivano assegnati come upgrade gratuiti ai frequent flyer e ai detentori di programmi fedeltà.
Dopo il Covid, però, il panorama è cambiato drasticamente. I viaggiatori, consapevoli dei rischi sanitari e desiderosi di maggiore spazio, hanno iniziato a essere più propensi a pagare per avere sedili più comodi. E così, nel 2023, Delta ha venduto il 74% dei suoi posti di prima classe, segnando un aumento impressionante rispetto agli anni precedenti. Secondo CAPA-Centre for Aviation, le tariffe premium sulle rotte più trafficate del Nord America sono cresciute del 36% rispetto al 2019. Questo boom ha spinto compagnie come United Airlines ed Emirates ad ampliare le offerte premium, introducendo nuove cabine e migliorando i servizi.
La classe premium non è semplicemente un compromesso tra economy e prima classe, ma una vera e propria esperienza migliorata. Tra i vantaggi offerti troviamo sedili più spaziosi, cibo e vino di qualità superiore, kit di cortesia con articoli di lusso e persino calzini e pantofole gratuiti. Inoltre, molte compagnie stanno investendo nella riprogettazione delle cabine per offrire spazi più confortevoli e servizi esclusivi.
Per chi viaggia ancora in economy, il miglioramento delle classi premium è visto quasi come una provocazione. Negli ultimi anni, l’economy è diventata sinonimo di disagi con sedili più stretti, spazi ridotti nelle cappelliere e una sempre minore possibilità di avere assegnato un sedile con un posto libero accanto. Inutile dire che con la competizione sui prezzi tra le compagnie aeree, la comodità è stata sacrificata per garantire tariffe più basse e massimizzare i profitti.
Il futuro della classe premium
L’idea di una classe premium non è nuova, si apprende da Repubblica. Già nel 1955, la TWA aveva introdotto i primi posti premium, approfittando di una normativa che consentiva la divisione dei passeggeri in più cabine. Negli anni successivi, a seguito della liberalizzazione del settore nel 1979, la distinzione tra economy e premium si è consolidata. Tuttavia, con l’avvento delle compagnie low cost, la competizione sui prezzi ha portato alla scomparsa dei vantaggi per i passeggeri, lasciando spazio solo ai clienti business e frequent flyer.
Con il Covid, anche il segmento business ha subito un duro colpo, costringendo le compagnie aeree a ripensare le strategie per attirare nuovi clienti. Le tariffe premium, acquistate solo dal 3% dei viaggiatori ma che rappresentano ben il 15% delle entrate, si sono rivelate una scelta vincente. Con un investimento aggiuntivo accessibile — spesso intorno ai 250 euro in più rispetto all’economy — i viaggiatori possono ottenere maggiore comfort senza affrontare i costi esorbitanti della prima classe.
Le compagnie aeree stanno scommettendo sul fatto che la richiesta di comfort continuerà a crescere. Le tariffe premium attirano un pubblico sempre più diversificato, tra cui giovani professionisti e donne, che sono disposti a pagare di più per evitare i disagi dell’economy. Un trend che segna una nuova era per il settore aereo, dove la qualità dell’esperienza di viaggio torna al centro delle strategie di mercato.