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Gli americani elogiano Pantelleria: isola dai paesaggi spettacolari

C’è qualcosa di magico in Pantelleria, l’isola vulcanica nel Mediterraneo alla quale il magazine americano Travel and Leisure ha recentemente dedicato un ampio reportage, elogiandone il fascino irresistibile che cattura il cuore di chiunque la visiti. Situata tra la Sicilia e la Tunisia, Pantelleria è più vicina all’Africa che all’Europa, un aspetto che si riflette nel suo paesaggio unico e nelle sue tradizioni.

Durante l’estate, l’isola si anima con l’arrivo di turisti in cerca di sole, mare cristallino e bagni nelle sue sorgenti termali naturali. Il territorio è caratterizzato dalla macchia mediterranea e punteggiato dai tipici dammusi, case in pietra con cupole bianche risalenti all’epoca della dominazione araba. Mentre tutt’intorno vigneti, campi coltivati e ulivi producono vini pregiati, capperi apprezzati in tutto il mondo e olio d’oliva di alta qualità.

Pantelleria ha attratto negli anni personaggi famosi come Giorgio Armani, che qui possiede una villa dove trascorre regolarmente le sue estati. Tuttavia, non aspettatevi l’atmosfera glamour di Capri o della Costa Smeralda, ma piuttosto una destinazione per chi cerca di sfuggire allo stress quotidiano e di immergersi nella natura incontaminata.

“Pantelleria è più di una semplice destinazione: è un’esperienza dove la bellezza primitiva della natura si fonde con le tradizioni millenarie dell’isola”, spiega Travel and Leisure, che basandosi sui consigli degli isolani ha tracciato una guida alle esperienze da non perdere durante una visita.

Le migliori esperienze da vivere a Pantelleria

Ammirare l’Arco dell’Elefante

Tra le cose da fare assolutamente c’è l’escursione all’iconico Arco dell’Elefante, una meraviglia geologica che incarna lo spirito dell’isola. Questa formazione rocciosa naturale, che ricorda la proboscide di un elefante immersa nel Mediterraneo, è il luogo perfetto per nuotare, fare snorkeling e scattare foto da ogni angolazione.

La costa di Pantelleria

Fonte: iStock

L’Arco dell’Elefante a Pantelleria

Godersi un trattamento termale naturale al Lago di Venere

Il Lago di Venere, un bacino vulcanico ricco di minerali, è un must per chiunque visiti l’isola. Spalmatevi il corpo con il fango morbido e curativo del lago, lasciatelo asciugare al sole e poi sciacquatevi nelle sorgenti termali per ottenere il miglior trattamento spa naturale che si possa desiderare, che lascerà la vostra pelle liscia come seta.

Degustare vini locali in cantina

Prenotate una degustazione nelle numerose cantine dell’isola, sparse soprattutto tra le contrade di Bukkuram, Mueggen e Khamma, dove potrete assaporare il profumato zibibbo secco e il dolce passito, simboli dell’enologia locale.

Assaporare un bacio pantesco

Un viaggio a Pantelleria non è completo senza gustare un bacio pantesco, riferisce Travel and Leisure. Si tratta di una delicata pasta fritta, che con il suo ripieno dolce e cremoso rappresenta una celebrazione della tradizione culinaria dell’isola.

Visitare il Giardino Pantesco

Situato sul terreno della cantina Donnafugata, che nel 2008 l’ha donato al Fondo Ambiente Italiano, il Giardino Pantesco è una meraviglia agricola locale, espressione delle tecniche agrarie innovative dell’isola. Realizzato in pietra lavica murata a secco, questo giardino circolare protegge gli agrumi dai venti forti e dal clima arido, trattenendo l’umidità nel terreno.

Le contrade da scoprire

A Pantelleria, il principale centro dell’isola, si trovano negozi per le necessità di base e vari servizi, ma il vero spirito dell’isola si scopre esplorando i paesaggi vulcanici e incontaminati dell’interno. Il consiglio è quindi di iniziare il viaggio lasciandosi incantare dai tramonti mozzafiato di Scauri, frazione che introduce alla perfezione la bellezza selvaggia dell’isola. Nei giorni limpidi, da qui si può persino scorgere l’Africa. Altre contrade, come Khamma, offrono un’immersione nella cultura locale senza rinunciare ai comfort essenziali. Questi villaggi pittoreschi rappresentano l’autentica anima di Pantelleria.

Quando visitare Pantelleria

Pantelleria è una destinazione stagionale che si anima in estate, quando tutti i ristoranti e i bar sono aperti. Maggio e giugno offrono temperature ideali per escursioni e ciclismo, mentre agosto è il mese più affollato con prezzi più alti per alloggi e noleggi.
Si consiglia settembre come periodo ideale, quando le giornate sono ancora lunghe, il caldo estivo si attenua e ci sono meno turisti. Inoltre, si respira l’atmosfera magica della vendemmia appena conclusa, un momento di autentica poesia.

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Perth, la meta australiana più vicina all’Italia, cosa vedere in città e nei dintorni

Raggiungibile con un volo diretto dall’Italia ogni estate (il resto dell’anno con uno scalo a Singapore o in una città degli Emirati Arabi Uniti), Perth è la Capitale del Western Australia, un meraviglioso territorio che occupa un terzo dell’intero continente – ma che è per lo più disabitato, tant’è vero che, al di fuori dei centri urbani, la presenza dell’uomo è appena percettibile -, facendo di questo angolo di mondo un’oasi dalla biodiversità. Perth è anche la città australiana più “vicina” a noi, ma anche poco considerata dai turisti italiani che puntano sempre e solo su Sydney e Melbourne.

Invece, Perth è una bellissima città affacciata sul mare lungo la costa occidentale dell’Australia, moderna (grazie alla scoperta delle miniere alla fine dell’800), ma anche con molti edifici coloniali, i cosiddetti State Buildings, testimoni del passato della città, divenuti tra la fine dell’800 e la metà del ‘900 edifici statali e riconvertiti ora in hotel, come il COMO The Treasury, ristoranti, come il Wildflower, con una cucina a base di ingredienti australiani che rappresenta le sei stagioni indigene, e luoghi turistici. Una città dove non si respira soltanto la contemporaneità, ma anche la storia e la tradizione della popolazione aborigena che abita questa terra da 50mila anni.

È la città che più di tutte incarna al meglio le molteplici sfaccettature del continente australiano: qui, infatti, i grattacieli ultramoderni si fondono alla perfezione con gli immensi spazi verdi e le lunghe e splendide spiagge dalla sabbia dorata che si trovano nei dintorni. Dalle modernissime vie dello shopping ai lussureggianti parchi cittadini, fino alle acque dell’oceano e una scena culturale multietnica e ricca di vitalità, Perth è una città dai mille volti, che offre tante attrazioni e luoghi dal fascino unico che vi lasceranno senza parole. Votata come una delle città più vivibili al mondo, Perth è l’unica città dell’Australia dove, in mezz’ora, si può esplorare una regione vitivinicola (quella della vicina Swan Valley e di Margaret River), visitare una delle più antiche zone di conservazione e osservare il Sole che tramonta nell’oceano.

Perth The Treasury

Fonte: @COMO

Uno degli edificio storici di Perth, COMO The Treasury, in mezzo ai grattacieli moderni

Cosa vedere a Perth

Perth gode di una posizione privilegiata, a metà strada tra l’Oceano Indiano e la vallata delle Darling Ranges, adagiata su una lingua di terra che si affaccia sul corso dello Swan River, il fiume cittadino che attraversa tutta la metropoli. Perché prediligere Perth alle altre più famose metropoli australiane? I motivi sono tanti.

Kings Park

Innanzitutto, il suo gigantesco Kings Park and Botanic Garden (Boorloo, nella lingua dei Noongar, i primi abitanti del Western Australia o più semplicemente WA), il polmone verde di Perth, è stato nominato come migliore attrazione d’Australia in occasione dei Tripadvisor Travellers’ Choice Awards, superando addirittura le più note attrazioni australiane come la Sydney Opera House e l’Harbour Bridge. Affacciato sulla baia, questo parco che si erge su Mount Eliza e che più grande di Central Park a New York regala una bellissima vista dello skyline di Perth, ma con le sue oltre 3.000 specie di piante autoctone del Western Australia rappresenta un ricco patrimonio culturale e naturale – da cui ancora oggi si estraggono alimenti e medicinali – e lo si può visitare in compagnia di una guida aborigena, in grado di trasmettere ai visitatori la storia e i valori della cultura vivente più antica al mondo.

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Fonte: @SiViaggia – Ilaria-Santi

Kings Park and Botanic Garden a Perth

Central Buisness District

Il centro di Perth lo si scopre benissimo a piedi, tra vie pedonali e passaggi coperti detti “activated lane” che attraversano gli edifici. Il modo migliore per esplorare la città è addentrarsi tra i vicoli variopinti, dove le linee moderne e sofisticate dei grattacieli si alternando ai deliziosi quartieri in stile vittoriano. Il Central Buisness District (CBD) è il cuore economico e commerciale della città, dove si concentra la maggior parte delle attività, ed è il punto di partenza ideale per visitare Perth. Il centro si sviluppa intorno a due arterie principali, Murray Street Mall e Hay Street Mall, le principali vie dello shopping, con centri commerciali e grattacieli che si susseguono su entrambi i lati. Ci si imbatte, di tanto in tanto, in installazioni artistiche negli angoli più disparati e in murales che raccontano la storia della città sotto forma di street art.

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Fonte: IPA

Street art tra William Street e Murray Street Mall nel Central Business District di Perth

L’unico edificio gotico di tutta l’Australia è si trova qui ed è quello che ospita il municipio, mentre il palazzo più pittoresco è il London Court, un finto edificio Tudor che ospita un centro commerciale sulla cui facciata si trova un orologio da cui ogni 15 minuti escono quattro cavalieri meccanici. È un’attrazione che attira tutti i visitatori di Perth. London Court sfocia su St. George Terrace, dove si può ammirare la Town Hall, il municipio cittadino con la sua torre vertiginosa, e la maestosa St. George’s Cathedral, risalente al 1800. In questa zona si concentrano anche i principali edifici governativi, tra cui la zecca di stato all’interno di Perth Mint, dove si può assistere al procedimento della colata dell’oro e apprendere la storia dei primi cercatori d’oro che ha fatto di Perth la città ricca e moderna che è ancora oggi.

Swan River

Le acque dello Swan River scorrono tranquille, incorniciando il profilo dell’intera città. Si può fare una gita in barca al calar del sole per veder sfilare i grattacieli lungo le rive del fiume e ammirare le luci della città che si riflettono sull’acqua. Il quartiere principale è Elizabeth Quay, che si sviluppa sul lungofiume, tra luna park e locali alla moda che offrono musica dal vivo. Dall’Elizabeth Quay Bridge, inoltre, è possibile ammirare un incredibile panorama dello skyline di Perth. Una tappa imperdibile è la Swan Bell Tower, una torre ad anelli in vetro e rame che ospita 18 campane realizzate per festeggiare il bicentenario della fondazione dell’Australia nel 1888.

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Fonte: IPA

London Court nel cntro di Perth

Northbridge

Situato immediatamente a Nord del CBD, il quartiere di Northbridge è anche detto Perth Cultural Centre. Infatti, Perth vanta un vasto panorama culturale che vede fiorire l’arte in ogni sua forma. Nella zona settentrionale della città sono infatti concentrate tutte le principali gallerie d’arte e strutture culturali che la capitale del West Australia ha da offrire. Il Cultural Centre include musei come il Western Australian Museum Boola Bardip, aperto nel 1891 e completamente rifatto duecento anni dopo, racconta la storia e la geografia del continente australiano, della popolazione aborigena e ospita regolarmente mostre temporanee. Ci sono anche l’Art Gallery of Western Australia, il Perth Institute of Contemporary Arts (PICA), la State Library of Western Australia, ma anche moltissimi teatri come il Perth Central Theater e auditorium musicali come la Concert Hall.

East Perth

La zona Est di Perth è una delle più belle della città, ricca di spazi verdi e di luoghi da visitare. Claisebrook Cove è un suggestivo quartiere sviluppato lungo la riva opposta dello Swan River. Da vedere assolutamente sono il Victoria Park e Heirisson Island, un tranquillo isolotto immerso nel verde, dove si aggirano i canguri in libertà a un passo dalla città. A East Perth si trovano anche i Queens Garden con graziosi laghetti e la chiesa principale, St. Mary’s Cathedral.

Escursioni nei dintorni di Perth

Perth è la porta d’accesso al Western Australia. Senza andare troppo lontano dalla città, in mezz’ora, massimo un’ora, si possono fare tante escursioni e tante esperienze, culturali, ludiche e gastronomiche.

Fremantle

Ad appena quaranta minuti di strada dal centro di Perth, raggiungibile anche in mezz’ora di treno, si trova Fremantle, considerata di fatto la Old Town di Perth, una cittadina portuale dalla personalità decisamente hipster, con un importante passato coloniale che si riflette nell’architettura cittadina: passeggiando tra i viali di “Freo”, inseriti nella lista dei Patrimoni dell’umanità dell’Unesco, si ha infatti la sensazione di tornare nell’Europa d’altri tempi, con palazzi e piazze dal gusto antico e raffinato. È in questo porto che arrivavano le navi dall’Europa piene di detenuti impiegati per la costruzione del nuovo grande Paese. Da non perdere, infatti, è l’antica colonia penale, anch’essa Patrimonio Unesco, il Fremantle Market, un grande mercato coperto che offre ogni genere di leccornia della tradizione australiana, come l’imperdibile fish and chips, e un vasto assortimento di artigianato locale. Essendo una città fluviale, anche la zona del porto e le numerose spiagge sono molto graziose e piene di locali e ristoranti. Accanto al Fremantle Harbour, bisogna per forza visitare il WA Maritime Museum che ospita Australia II, l’imbarcazione vincitrice dell’America’s Cup del 1983 che
si è svolta nelle acque di Newport, Rhode Island, strappando per la prima volta la vittoria agli americani.

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Fonte: IPA

Fremantle, la Old Town di Perth

Rottnest Island

Da non perdere è sicuramente una gita in traghetto a Rottnest Island, raggiungibile proprio da Fremantle, dove nel dicembre del 1696 approdarono tre navi della flotta comandata dall’olandese Willem de Vlamingh dando inizio alla colonizzazione dell’Australia, importando galeotti dall’Europa per la costruzione dei primi edifici che diedero origine a Perth. La Government House e la Perth Town Hall sono stati costruiti proprio grazie a loro. Rottnest Island è un’area protetta dalla natura incontaminata, dove ci si può spostare unicamente a piedi o in bicicletta in quanto le auto sono bandite. L’isola ospita anche una vasta colonia di quokka, piccoli e deliziosi marsupiali simili ai canguri che stanno diventando sempre più rari.

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Fonte: IPA

Rottnest Island al largo di Fremantle

Mandurah

A meno di un’ora da Perth, Mandurah è la più vasta località di mare del Western Australia con splendide spiagge e un estuario grande il doppio del porto di Sydney. In origine era chiamata Manjoogoordap, che significa “il luogo d’incontro del cuore” e quando si arriva si capisce subito perché è stata incoronata Top Tourism Town 2023 dell’Australia. Molto amata dai turisti per i canali navigabili e per la ricca popolazione di delfini, è il luogo ideale per avvistare questi simpaticissimi mammiferi che seguiranno la vostra barca al largo della costa, dove sono state posizionate delle originali installazioni artistiche all’aperto chiamate Giants of Mandurah realizzate dal celebre “attivista dell’arte del riciclo” danese Thomas Dambo.

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Fonte: @SiViaggia – Ilaria Santi

Escursione con i delfini a Mandurah

Le spiagge di Perth

Perth è soprannominata anche la città dall’estate perenne. Grazie alla sua posizione geografica, infatti, qui il sole splende per quasi nove ore al giorno tutto l’anno, e le temperature si mantengono sempre intorno ai 27-30°C. La città è circondata da moltissime spiagge, dove turisti e locals amano andare per tovare un po’ di relax in riva al mare: sabbia bianca e finissima e acque cristalline caratterizzano gran parte delle spiagge di questa zona dell’Australia. La più vicina e anche frequentata dalle famiglie è la City Beach che si trova a circa 15 minuti di auto. Qui le onde sono spesso molto alte e il vento soffia piuttosto forte.

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Fonte: IPA

Il pontile di North Beach a Perth

Mettams Pool è una delle spiagge più famose di Perth e si trova vicino al punto panoramico costiero della West Coast Highway. È l’ideale per fare snorkeling, non è un punto molto profondo, ma si possono ammirare pesci, stelle marine e polpi di ogni dimensione e colore. A Cottesloe Beach si possono cavalcare le onde insieme ai surfisti e fare snorkeling. Altre spiagge molto gettonate nei dintorni di Perth sono Trigg Beach, dove si pratica ogni sorta di sport acquatico, e North Beach, con le sue incredibili piscine naturali. Ma ce n’è una dove sembra di stare ai Caraibi: si tratta di Leighton Beach, una spiaggia di 1,5 km di un bianco accecante che colora le acque poco profonde di un azzurro chiarissimo.

Ma questo è solo un piccolo assaggio del Western Australia che, come abbiamo detto, occupa circa un terzo dell’Australia, quindi un territorio molto vasto e molto vario. Ma questo è un altro viaggio.

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Fonte: IPA

Cottesloe Beach alle porte di Perth
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Cosa vedere e cosa fare a Ronda, affascinante perla andalusa

Arroccata sulle gole del Guadalevin, in una delle location più straordinarie di tutta la Spagna, Ronda sorge su un precipizio mozzafiato di 130 metri, al centro di un altopiano circondato dalla catena montuosa della Serrania de Ronda. Questa posizione strategica non soltanto le regala viste spettacolari, ma ha anche reso la città una fortezza naturale per secoli, fin dai tempi dei Romani.

Fondata originariamente come insediamento celtico, Ronda conobbe una grande prosperità sotto il dominio moresco, quando divenne un importante centro culturale e commerciale. L’influenza araba è ancora visibile nella struttura della città vecchia, con le strette stradine acciottolate e i resti delle mura fortificate. Dopo la Reconquista cristiana nel 1485, si trasformò gradualmente, mantenendo però il suo fascino unico.

Non stupisce quindi che sia stata in passato fonte d’ispirazione per scrittori e artisti e, in tempi più recenti, sia diventata la terza città più visitata dell’Andalusia. Oltre a Ernest Hemingway, che rimase folgorato dal suo fascino e dalla tradizione della tauromachia, anche il regista Orson Welles ha trovato qui un luogo speciale, tanto da desiderare di farvi custodire le proprie ceneri.

Cosa vedere a Ronda

Puente Nuevo

Il Puente Nuevo, o Ponte Nuovo, è una delle attrazioni più famose del sud della Spagna. Questo ponte epico collega El Mercadillo, la parte più nuova della città, con La Ciudad, il quartiere moresco. Completato nel 1793 dopo 40 anni di lavori e il sacrificio di 50 operai, si erge sopra la gola del Tajo, profonda un centinaio di metri.

È possibile visitare il piccolo museo situato nell’ambiente al centro del ponte, che fu utilizzato come prigione durante la Guerra Civile spagnola (1936-39), quando si narra che prigionieri di entrambe le fazioni venissero gettati giù dal precipizio per rappresaglia. Una pratica citata anche da Hemingway nel suo romanzo “Per chi suona la campana”.

Plaza de Toros

La Plaza de Toros di Ronda è la più antica di Spagna. Costruita nel 1784, subì un crollo durante l’evento inaugurale e fu completata definitivamente l’anno seguente. Questo storico anfiteatro fu il luogo in cui Francisco Romero rivoluzionò la corrida, introducendo l’uso del famoso mantello rosso, la muleta, e il modo di affrontare i tori a piedi, invece che a cavallo. Oggi, la Plaza de Toros viene utilizzata solo una volta l’anno durante la Feria di settembre. All’esterno campeggiano le statue di un toro a grandezza naturale e del leggendario torero Antonio Ordonez, la cui rivalità con il matador Luis Miguel Dominguín a metà del secolo scorso fu raccontata da Hemingway nel romanzo “Un’estate pericolosa”.

Arena di Ronda

Fonte: iStock

La celebre Plaza de Toros di Ronda, Andalusia

Plaza Museo de la Real Maestranza

All’interno della Plaza de Toros  si può visitare il Plaza Museo de la Real Maestranza, dedicato alla storia della tauromachia e all’evoluzione della corrida da un’attività limitata all’addestramento dei cavalieri per la guerra al moderno spettacolo di massa della corrida a piedi. Nella Selleria Reale è esposta una collezione storica della Casa Reale d’Orléans con completi di finimenti, selleria e livree donati dal re Luigi Filippo di Francia al figlio Antoine d’Orléans, duca di Montpensier.

La Casa del Rey Moro

Nonostante il nome, la Casa del Rey Moro non è di origine moresca ma fu costruita nel XVIII secolo. Sebbene l’edificio non sia visitabile, è possibile vedere la cosiddetta Miniera d’Acqua, utilizzata un tempo per attingere l’acqua del fiume Guadalevin durante i periodi di assedio e guerre civili. Una scala d’epoca moresca scavata nella roccia conduce al fondo della gola e si dice che durante l’occupazione musulmana gli schiavi cristiani fossero costretti a percorrerla quotidianamente per trasportare l’acqua fino alla città. La ripida discesa di oltre 300 gradini offre una prospettiva unica sul Puente Nuevo, ricompensando ampiamente della fatica del ritorno.

Palazzo Mondragón

Oggi sede del Museo di Ronda, il Palazzo Mondragón fu costruito nel XIV secolo dal sovrano arabo Abomelic e successivamente donato a Don Melchor de Mondragón. Nonostante gli interni abbiano perso gran parte dello sfarzo originale, il patio e i giardini conservano un fascino moresco, con una vista spettacolare sul canyon sottostante.

Bagni Arabi

I Bagni Arabi di Ronda, risalenti al X e XI secolo, sono tra i meglio conservati della Spagna. Situati fuori dalle mura della città vecchia, vicino al Ponte Arabo, testimoniano la vivace vita sociale dell’epoca. Le cupole decorate con aperture a forma di stella creano un’atmosfera suggestiva che porta indietro nel tempo.

Plaza Duquesa de Parcent

Situata nel luogo in cui originariamente si trovava il Foro Romano, Plaza Duquesa de Parcent è il cuore del centro storico di Ronda, circondata da importanti monumenti, tra cui il Municipio (un tempo carcere militare) e la storica chiesa di Santa Maria la Mayor del XVII secolo, che sorge sul luogo dell’antica moschea di Ronda. Ricostruita a fine Ottocento, dopo essere stata in parte distrutta da un terremoto nel 1850, conserva all’interno un arco che faceva parte del mihrab, la nicchia di preghiera che nell’edificio originale indicava la direzione della Mecca.

Cosa fare a Ronda

Passeggiare nella Gola del Tajo

Entrambi i lati del Puente Nuevo offrono percorsi panoramici che conducono al fondo della Gola del Tajo. Sul lato della città vecchia, partendo dalla Puerta de Almocabar, un ripido sentiero si snoda sotto il ponte, con alcuni tratti che ricordano il Caminito del Rey di Malaga. Dal lato della città nuova, un percorso meglio mantenuto attraversa il Puente Viejo e risale verso la Casa del Rey Moro. Entrambi i sentieri consentono di immergersi nella bellezza incontaminata della Gola del Tajo, godendo anche di alcune delle migliori viste del Puente Nuevo da prospettive diverse.

Ammirare il panorama dai mirador

Ronda è famosa per i suoi mirador, i belvedere panoramici che offrono viste mozzafiato sul paesaggio circostante. Tra i più popolari ci sono il Mirador de Aldehuela, vicino al Puente Nuevo, a fianco del convento di Santo Domingo, con vista spettacolare sul fiume Guadalevín, il ponte e le colline della Serranía de Ronda; il Mirador de Ronda, lungo il Paseo Blas Infante, con affaccio sulla gola, le montagne e il Puente Nuevo; la Sevillana, nel parco Alameda del Tajo, più noto come “El balcon del coño” da cui si ammira uno scenario che lascia letteralmente senza fiato.

Fare il giro delle Mura Arabe

La posizione di Ronda in cima a una scogliera rocciosa ha conferito alla città un forte valore strategico e difensivo. Già all’epoca della conquista musulmana, gli arabi avevano innalzato una cinta muraria a protezione della Medina, di cui sono ancora percorribili le sezioni meridionali, orientali e occidentali, ciascuna accessibile attraverso una o più porte. Tra queste, la porta di Almocabar è una delle meglio conservate. Costruita nel XIII secolo e restaurata all’epoca di Carlo V, era situata vicino al cimitero fuori dalle mura. Particolarmente suggestivo è il lato orientale, nei pressi dei bagni arabi, dove si trova la porta Xijara e una doppia linea muraria.

Fare birdwatching nella Gola del Tajo

Il canyon del Tajo e la Serranía de Ronda sono l’habitat naturale di numerosi animali selvatici e luogo di nidificazione di varie specie di volatili, dai piccoli cardellini, saltimpalo e martin pescatori fino agli uccelli più grandi come tra cui l’aquila, il gheppio, il falco pellegrino e il grifone. Rappresenta quindi un vero paradiso per gli appassionati di birdwatching che possono facilmente avvistare questi magnifici uccelli in volo, a volte semplicemente affacciandosi ai mirador cittadini.

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È boom di prenotazioni di posti in classe premium in aereo

Il 2024 sarà ricordato anche per il boom delle classi premium, sempre più richieste dai viaggiatori e pertanto introdotte da un numero crescente di compagnie aeree a bordo dei propri aeromobili. La nuova fascia intermedia tra la prima classe e l’economy sembra essere la risposta ideale per chi cerca maggiore comfort a bordo senza dover sborsare cifre da capogiro.

Certo non è la fine dell’economy, simbolo inossidabile del viaggio accessibile, ma nonostante l’attuale contesto economico incerto, i viaggiatori, soprattutto americani, stanchi di sedili sempre più stretti, spazi ridotti e disagi crescenti, sono disposti a pagare qualcosa di più pur di volare più comodamente.

L’evoluzione delle classi di bordo

Secondo quanto riporta Repubblica, per anni, prima della pandemia, le maggiori compagnie aeree statunitensi avevano cercato di convincere i clienti ad acquistare tariffe intermedie. Delta Air Lines, ad esempio, aveva introdotto file con maggiore spazio per le gambe e servizi migliorati, ma con risultati decisamente poco incoraggianti: nel 2011 solo il 14% delle sue tariffe di prima classe veniva effettivamente venduto. Spesso, infatti, i posti premium venivano assegnati come upgrade gratuiti ai frequent flyer e ai detentori di programmi fedeltà.

Dopo il Covid, però, il panorama è cambiato drasticamente. I viaggiatori, consapevoli dei rischi sanitari e desiderosi di maggiore spazio, hanno iniziato a essere più propensi a pagare per avere sedili più comodi. E così, nel 2023, Delta ha venduto il 74% dei suoi posti di prima classe, segnando un aumento impressionante rispetto agli anni precedenti. Secondo CAPA-Centre for Aviation, le tariffe premium sulle rotte più trafficate del Nord America sono cresciute del 36% rispetto al 2019. Questo boom ha spinto compagnie come United Airlines ed Emirates ad ampliare le offerte premium, introducendo nuove cabine e migliorando i servizi.

La classe premium non è semplicemente un compromesso tra economy e prima classe, ma una vera e propria esperienza migliorata. Tra i vantaggi offerti troviamo sedili più spaziosi, cibo e vino di qualità superiore, kit di cortesia con articoli di lusso e persino calzini e pantofole gratuiti. Inoltre, molte compagnie stanno investendo nella riprogettazione delle cabine per offrire spazi più confortevoli e servizi esclusivi.

Per chi viaggia ancora in economy, il miglioramento delle classi premium è visto quasi come una provocazione. Negli ultimi anni, l’economy è diventata sinonimo di disagi con sedili più stretti, spazi ridotti nelle cappelliere e una sempre minore possibilità di avere assegnato un sedile con un posto libero accanto. Inutile dire che con la competizione sui prezzi tra le compagnie aeree, la comodità è stata sacrificata per garantire tariffe più basse e massimizzare i profitti.

Due bicchieri di spumante

Fonte: iStock

Servizio premium a bordo di un aereo

Il futuro della classe premium

L’idea di una classe premium non è nuova, si apprende da Repubblica. Già nel 1955, la TWA aveva introdotto i primi posti premium, approfittando di una normativa che consentiva la divisione dei passeggeri in più cabine. Negli anni successivi, a seguito della liberalizzazione del settore nel 1979, la distinzione tra economy e premium si è consolidata. Tuttavia, con l’avvento delle compagnie low cost, la competizione sui prezzi ha portato alla scomparsa dei vantaggi per i passeggeri, lasciando spazio solo ai clienti business e frequent flyer.

Con il Covid, anche il segmento business ha subito un duro colpo, costringendo le compagnie aeree a ripensare le strategie per attirare nuovi clienti. Le tariffe premium, acquistate solo dal 3% dei viaggiatori ma che rappresentano ben il 15% delle entrate, si sono rivelate una scelta vincente. Con un investimento aggiuntivo accessibile — spesso intorno ai 250 euro in più rispetto all’economy — i viaggiatori possono ottenere maggiore comfort senza affrontare i costi esorbitanti della prima classe.

Le compagnie aeree stanno scommettendo sul fatto che la richiesta di comfort continuerà a crescere. Le tariffe premium attirano un pubblico sempre più diversificato, tra cui giovani professionisti e donne, che sono disposti a pagare di più per evitare i disagi dell’economy. Un trend che segna una nuova era per il settore aereo, dove la qualità dell’esperienza di viaggio torna al centro delle strategie di mercato.

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Cosa fare a Torino per l’Epifania 2025, gli eventi più belli

L’Epifania del 2025 a Torino si preannuncia come un’opportunità straordinaria per vivere la città in un’atmosfera unica e suggestiva. Il 6 gennaio, infatti, Torino si trasformerà in un palcoscenico vivente, con una serie di eventi speciali, spettacoli teatrali, concerti e visite guidate che sapranno coinvolgere tutti, dai più piccoli agli adulti. La città, con il suo ricco patrimonio storico, culturale e artistico, si presta perfettamente a celebrare questa festività in modo originale, combinando le tradizioni locali con esperienze innovative.

Passeggiate nel centro storico, concerti nei luoghi più emblematici, rievocazioni storiche e rappresentazioni teatrali animeranno i luoghi simbolo della città, come la Mole Antonelliana, Piazza Castello e il Parco del Valentino, creando un mix perfetto tra cultura, spettacolo e tradizione. Che si tratti di una visita al Museo Egizio, uno dei più prestigiosi del mondo, o di una passeggiata per i mercatini di Natale che chiudono la loro stagione, ogni angolo di Torino avrà qualcosa di speciale da offrire in questo giorno di festa.

Per chi desidera vivere un’esperienza a tutto tondo, l’Epifania torinese si presenta come un momento da non perdere, capace di coniugare la magia della tradizione con l’emozione della scoperta.

Le Passeggiate del Direttore al Museo Egizio

Un appuntamento esclusivo per gli appassionati di arte e cultura che vogliono scoprire qualcosa di interessante da fare durante la Befana è rappresentato dalle Passeggiate del Direttore al Museo Egizio di Torino, in programma il 6 gennaio 2025 dalle 20:00 alle 22:00. Per questa edizione, il direttore Christian Greco guiderà un piccolo gruppo di massimo 30 partecipanti in un percorso serale attraverso le straordinarie collezioni del museo, immergendo i visitatori nell’atmosfera speciale della giornata dell’Epifania. L’intento è quello di favorire un dialogo diretto tra il Direttore e i partecipanti, con 30 minuti finali dedicati a domande e approfondimenti.

Questa visita esclusiva offre un’esperienza più intima con le opere esposte, mettendo in risalto il valore della conoscenza e della preservazione del patrimonio culturale. La visita, della durata di 2 ore, è a pagamento (50 euro per i non membri) e richiede una prenotazione obbligatoria, vista la limitazione dei posti. Si tratta, dunque, di un’opportunità imperdibile per scoprire uno dei musei più importanti d’Italia in una veste più raccolta e suggestiva, ideale per chi vuole vivere la cultura egizia in un’atmosfera unica.

Spettacoli teatrali e musical a Torino

Torino, la città che sa mescolare tradizione e innovazione, propone una serie di spettacoli imperdibili per il ponte dell’Epifania. Diversi teatri della città offrono performance di grande valore artistico, adatte a tutte le età e gusti. Ecco alcuni dei principali eventi teatrali a cui è possibile partecipare nei giorni dell’Epifania a Torino:

  • Teatro Grande Valdocco: “Giselle” (4 gennaio)
  • Teatro Regio: “Roberto Bolle and Friends” (4 e 5 gennaio)
  • Casa Gianduja: “Schiaccianoci e Re dei Topi” (4, 5 e 6 gennaio)
  • Teatro Alfieri: “Mare Fuori – Il Musical” (4, 5 e 6 gennaio)
  • Teatro Colosseo: “Oblivion – Tuttorial” (5 e 6 gennaio)

Questi spettacoli offrono una varietà di generi, dalla danza al musical, passando per il teatro comico, per un 6 gennaio all’insegna della cultura e dell’intrattenimento.

Museo Nazionale del Cinema e Mole Antonelliana

Per chi ama un po’ di cinema e panorami mozzafiato, il Museo Nazionale del Cinema, situato nella Mole Antonelliana, è una delle attrazioni più iconiche di Torino. La Mole, progettata nel 1863 dall’architetto Antonelli, è uno dei simboli della città e offre una vista spettacolare sulla capitale piemontese grazie al suo ascensore panoramico.

Il Museo del Cinema, uno dei più apprezzati in Italia, è perfetto per trascorrere una giornata di cultura immersiva, tra mostre temporanee e una vasta collezione di materiale cinematografico. Durante l’Epifania, la Mole sarà aperta per tutti coloro che desiderano scoprire la magia del cinema e godere della vista panoramica sulla città.

Esplorazioni culturali al Palazzo Madama e Pinacoteca Agnelli

Al Palazzo Madama, uno dei principali musei della città, è possibile immergersi nell’affascinante storia di Torino, passando dalle fondamenta romane al trionfo barocco. Il palazzo ospita una vasta collezione di opere d’arte e oggetti storici, ed è un luogo ideale per chi vuole scoprire la storia della città in un contesto elegante e suggestivo.

A pochi passi da Palazzo Madama, la Pinacoteca Agnelli ospita una selezione esclusiva di opere d’arte della collezione privata degli Agnelli, tra cui capolavori di artisti italiani e internazionali. La galleria, progettata dall’architetto Renzo Piano, è un altro punto di riferimento imperdibile per gli amanti dell’arte moderna e contemporanea.

Gite fuori porta: Torino e i suoi dintorni

Se la città di Torino vi affascina ma volete scoprire anche i dintorni torinesi, il giorno della Befana è l’occasione perfetta per fare una gita fuori porta. Ecco alcune idee interessanti:

  • In bicicletta alla Venaria Reale: una gita in bicicletta alla Venaria Reale, uno dei complessi più belli della Regione, che offre splendidi giardini e l’architettura barocca. È un posto ideale per una passeggiata tra arte, natura e storia.
  • Itinerario delle Residenze Sabaude: patrimonio Unesco, questo percorso permette di visitare alcune delle residenze più affascinanti dei Savoia, tra cui il Palazzo Reale di Torino e la Reggia di Venaria.
  • Villa della Regina: un’altra gemma delle Residenze Sabaude, che offre un parco magnifico e una vista panoramica sulla città. È il luogo ideale per una passeggiata tranquilla immersi nella storia.
  • Trekking sulle gole degli Orridi di Uriezzo: se amate la natura e il trekking, le Gole degli Orridi di Uriezzo nel Verbano-Cusio-Ossola sono un’escursione emozionante e panoramica, perfetta per un’epifania all’insegna dell’avventura.

Adesso che avete preso visione di questi interessanti spunti per trascorrere l’Epifania 2025 a Torino, non vi resta che fare le valigie e partire alla volta dell’elegante città piemontese, lasciando spazio anche per scoprire i sapori autentici e inimitabili del suo patrimonio enogastronomico.

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2025 in Gran Bretagna: è l’anno della cultura e della natura

Il 2025 si preannuncia come un anno straordinario per la Gran Bretagna, che sarà un vero crocevia di celebrazioni culturali, aperture di nuovi spazi e occasioni per immergersi nella natura. Con eventi che spaziano dall’arte alla letteratura, dallo sport alla storia, quest’anno promette di catturare l’attenzione dei visitatori di ogni provenienza. Ecco una panoramica dei momenti più attesi e delle esperienze da non perdere.

Arte e cultura con Bradford al centro della scena

Al centro del palcoscenico culturale britannico c’è Bradford, proclamata Città della Cultura del Regno Unito 2025. Questa città vibrante ospiterà un programma di oltre 1.000 eventi che abbraccia il suo patrimonio multiculturale e industriale. Tra installazioni d’arte pubblica e progetti comunitari, il fiore all’occhiello sarà la riapertura del National Science and Media Museum, trasformato in un centro di eccellenza per il cinema, la fotografia e la radiodiffusione.

Nel sud dell’Inghilterra, gli amanti della letteratura celebreranno i 250 anni dalla nascita di Jane Austen con eventi dedicati nei luoghi più cari alla scrittrice, come Bath e l’Hampshire. A Londra, il V&A East al Queen Elizabeth Olympic Park, inaugura con la mostra “The Music Is Black: A British Story”; mentre dal 12 aprile al 16 novembre 2025, il V&A South Kensington ospiterà la mostra ‘Cartier’, dedicata alla leggendaria Maison Cartier. L’esposizione presenterà oltre 350 pezzi di gioielleria, tracciando la storia, l’artigianalità e l’evoluzione di Cartier in uno dei marchi di gioielleria più prestigiosi al mondo.

Inaugurerà invece il 5 luglio al Design Museum di Londra la mostra ‘Barbie®: The Exhibition’ che esplora l’evoluzione della bambola più famosa del mondo, evidenziando il suo impatto culturale, dalle origini nel 1959 alla sua influenza sulla moda, il design e la rappresentazione di genere in oltre sei decenni.

Tra storia e patrimonio rivive il fascino del passato

Il 2025 segna i 200 anni dalla nascita della ferrovia moderna, celebrati con il programma nazionale Railway 200. Tra gli eventi chiave, l’apertura della New Hall del Locomotion Museum di County Durham e la rinnovata Station Hall del National Railway Museum di York. Il passato ferroviario si unisce alle celebrazioni astronomiche con i 350 anni del Greenwich Royal Observatory, che inaugura il progetto “First Light”.

In Scozia, l’Inverness Castle Experience offre un’esperienza immersiva che intreccia la storia e il patrimonio culturale locale, mentre in Inghilterra riaprono il Jewry Wall Museum di Leicester, con il suo focus sul passato romano, e l’Hull Maritime Museum, arricchito da nuove mostre dedicate al mare.

Celebrazioni reali e tradizioni senza tempo

Anche l’anno regale si annuncia fitto di appuntamenti che segneranno il 20° anniversario di matrimonio del Re Carlo III e della Regina Camilla. Un’occasione perfetta per visitare la loro tenuta di Highgrove nei Cotswolds, celebre per i suoi giardini. Ma anche per assistere a eventi tradizionali di grande richiamo, come il Trooping the Colour, il Royal Edinburgh Military Tattoo e gli iconici Highland Games, un’esplosione di sport e folklore scozzese.

Una celebrazione della tradizione scozzese, della sportività e dello spirito comunitario, che si svolge in città e villaggi di tutta la Scozia dalla primavera all’inizio dell’autunno, con danze popolari, parate dei clan e competizioni iconiche come il lancio del caber, del martello e il tiro alla fune.

Chi ama il glamour potrà assistere al Royal Ascot e alle mostre regali, come “Royal Portraits: A Century of Photography” al Palace of Holyroodhouse, a Edimburgo, che presenta la monarchia britannica attraverso un secolo di ritratti fotografici che catturano momenti formali e della vita familiare.

Tiro alla fune

Fonte: iStock

Tiro alla fune agli Highland Games in Scozia

Giardini incantevoli e avventure all’aria aperta

La natura sarà protagonista nel 2025, con eventi che spaziano dai giardini botanici, considerati un vero tesoro nazionale, alle avventure sotto i cieli stellati. Il celebre Chelsea Flower Show a Londra, in programma dal 20 al 24 maggio, aprirà le porte di giardini innovativi e mostre floreali di fama mondiale. Per chi cerca gemme meno conosciute, l’Harrogate Spring Flower Show e i giardini regionali, come l’Eden Project in Cornovaglia, promettono esperienze altrettanto memorabili.

Dalle oasi verdi urbane ai cinque giardini principali della Royal Horticultural Society (RHS), c’è sempre un angolo di natura da scoprire. Tra le novità, il RHS Flower Show di Wentworth Woodhouse, in programma dal 16 al 20 luglio 2025, farà il suo debutto nel calendario della Royal Horticultural Society, presentando progetti di giardini all’avanguardia, spettacolari esposizioni floreali, conferenze tenute dai migliori esperti del settore e musica dal vivo, tutto sullo sfondo di una delle dimore storiche più maestose della Gran Bretagna.

Gli amanti dell’astronomia potranno partecipare al North York Moors and Yorkshire Dales Dark Skies Festival, che festeggia il suo decimo anniversario con attività di astrofotografia e osservazione delle stelle. Eventi simili, che offrono ulteriori opportunità di osservare i cieli notturni della Gran Bretagna, si svolgeranno anche durante la Welsh Dark Skies Week e il Cumbrian Dark Skies Festival.
E per chi preferisce le escursioni, in occasione del suo 60° anniversario, la Pennine Way invita a cimentarsi su un percorso di lunga distanza attraverso i suggestivi paesaggi dell’Inghilterra settentrionale.

Pennine Way

Fonte: iStock

Hill Walking lungo il Pennine Way, UK

I grandi eventi sportivi

Ad agosto, la Gran Bretagna ospiterà la Coppa del Mondo di rugby femminile, con partite in numerose città, tra cui Brighton, Bristol, Londra, Manchester, Northampton, Sunderland e York. Che si tratti di assistere a una partita in riva al mare a Brighton & Hove o di immergersi nella cultura di Bristol, in ogni località c’è poi molto da scoprire, al di là dello sport. Parallelamente, la stagione della Premier League offrirà emozioni calcistiche negli stadi più iconici del Paese, tra cui l’Old Trafford, Anfield e Stamford Bridge, con possibilità di partecipare a tour dei diversi complessi sportivi nei giorni senza partite.

Il calendario sportivo comprende anche il Royal Ascot, la Henley Royal Regatta e il Gran Premio di Formula 1, oltre agli emozionanti Highland Games e alla storica Boat Race.

Un’estate di festival e celebrazioni

Il 2025 si conferma un anno particolarmente favorevole per i festival musicali, tra cui il Reading and Leeds Festival, il Festival dell’Isola di Wight e il TRNSMT di Glasgow. Gli appassionati di musica potranno anche celebrare il ritorno degli Oasis sul palcoscenico, mentre eventi come il Green Man Festival offriranno esperienze eco-consapevoli. Sul fronte LGBTQIA+, il Portsmouth UK Pride e i celebri Brighton & Hove Pride e Manchester Pride illumineranno l’estate con colori e inclusività.

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Per viaggiare in Israele servirà l’Eta: cos’è

Dal 1° gennaio 2025, Israele introdurrà una nuova procedura obbligatoria per tutti i turisti provenienti da Paesi esenti da visto. Si tratta dell’ETA-IL, un sistema elettronico che consentirà alle autorità israeliane di effettuare un controllo preventivo sui passeggeri in arrivo, migliorando la sicurezza e semplificando le formalità di ingresso nel Paese.

Grazie a questa nuova procedura, infatti, i viaggiatori non solo avranno un’esperienza più fluida e rapida al momento dell’ingresso, ma Israele potrà garantire anche un maggiore controllo sulle persone che accedono al suo territorio. La possibilità di evitare sorprese all’arrivo è senza dubbio un vantaggio significativo per chi viaggia verso la Terra Santa, rendendo l’esperienza di viaggio più semplice e serena.

Cos’è l’ETA-IL e come funziona?

Il termine ETA sta per Electronic Travel Authorization (Autorizzazione Elettronica di Viaggio), ed è un sistema che permette alle autorità di esaminare in anticipo i dati dei passeggeri prima del loro ingresso nel Paese. A partire dal 1° gennaio 2025, chiunque arrivi in Israele da uno dei Paesi che godono dell’esenzione dal visto, dovrà compilare il modulo ETA-IL prima di imbarcarsi. Questo modulo digitale fornirà alle autorità israeliane una serie di informazioni personali, compreso il motivo del viaggio, i dettagli del volo e una serie di domande di sicurezza.

In pratica, prima che il passeggero possa salire a bordo del volo, il sistema ETA verificherà automaticamente la sua idoneità all’ingresso in Israele. Se la richiesta dovesse suscitare qualche dubbio o problema, il viaggiatore riceverà un’ulteriore comunicazione per risolvere la questione con l’Ambasciata israeliana del proprio Paese di origine. Questo passaggio consentirà di ridurre al minimo i disagi al momento dell’arrivo, evitando che i viaggiatori si trovino sorpresi da una decisione di rifiuto all’ingresso all’ultimo minuto.

L’ETA-IL è, infatti, uno strumento pensato per migliorare la sicurezza nazionale, ottimizzare i controlli di immigrazione e garantire una gestione più fluida dei flussi turistici. Un altro vantaggio di questo sistema è che permette di ridurre i tempi di attesa al controllo passaporti una volta arrivati in Israele. I passeggeri che avranno completato la procedura online saranno già registrati nel sistema, consentendo loro di passare rapidamente ai controlli finali.

L’ETA israeliano avrà un costo di circa 25 NIS, pari a 6,55 euro, una cifra modesta che coprirà l’intero processo di registrazione online.

I vantaggi dell’ETA per il turismo 

L’introduzione dell’ETA-IL non solo servirà a rafforzare la sicurezza, ma avrà anche l’effetto di snellire le operazioni burocratiche per i viaggiatori. Il sistema mira a prevenire situazioni problematiche in cui il rifiuto di ingresso è già noto in anticipo, permettendo al passeggero di affrontare la situazione con maggiore tranquillità, evitando inutili disagi all’arrivo.

Inoltre, il processo sarà particolarmente semplice per chi ha già esperienza con sistemi simili, come quello implementato negli Stati Uniti, in Canada e in Australia, dove l’ETA è in uso da anni. Si prevede che il sistema si espanda anche nell’Unione Europea, aumentando l’efficienza delle procedure di ingresso non solo per Israele ma per altri Paesi.

Per coloro che dovessero avere difficoltà nel completare la procedura, sarà disponibile un centro di assistenza che fornirà supporto per risolvere eventuali problematiche o rispondere a domande aggiuntive. Il servizio sarà accessibile attraverso il sito web ufficiale dell’Autorità Israeliana per la popolazione e l’Immigrazione, che offre informazioni dettagliate in diverse lingue.

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Quale abbigliamento ed equipaggiamento per le escursioni estive in montagna

In montagna, equipaggiamento e sicurezza vanno sicuramente a braccetto. È chiaro che la sicurezza in montagna dipende innanzitutto dal buon senso, dalla preparazione fisica, tecnica e mentale e dalla capacità di saper riconoscere i propri limiti, ma è altrettanto vero che un’attrezzatura adeguata ci permette di muoverci con maggiore sicurezza e operare al meglio rispetto a un equipaggiamento inadeguato.

Infatti, capita spesso di incontrare sui sentieri escursionisti che calzano i sandali per non parlare poi di quelli che imprudentemente camminano completamente fuori sentiero, perché, se malauguratamente facessero cadere un sasso a valle, le conseguenze sarebbero inimmaginabili. Invece, l’abbigliamento e l’equipaggiamento di chi va in montagna deve necessariamente essere completo e di ottima qualità e, soprattutto, deve essere adeguato alla difficoltà e alla durata dell’escursione e la scelta dei capi da indossare va valutata sotto l’aspetto tecnico prima che estetico.

Oggi, in commercio, esistono capi di abbigliamento sportivo realizzati con tessuti leggeri, traspiranti e resistenti grazie a tecniche di lavorazione sofisticate in grado di assicurare il massimo comfort in tutte le situazioni climatiche. Ecco i consigli su quale abbigliamento ed equipaggiamento scegliere per un’escursione alpina ideale.

Abbigliamento indispensabile

Scarpe e calze

La scarpa è l’elemento più importante dell’escursionista: è indispensabile e non si può fare a meno di preferirne una adatta. La calzatura da trekking deve essere scelta con cura e avere una suola flessibile antiscivolo (possibilmente in Vibram) e della misura giusta, non troppo larga perché il piede deve poter “sentire” il terreno, ma neanche troppo stretta per evitare così la formazione di vesciche. Basse e morbide con suole artigliate per le passeggiate di fondo valle, alte e rinforzate sui fianchi per escursioni, vie ferrate e ghiaioni. Le scarpe sbagliate e non idonee al tipo di attività sono causa di cadute e slogature. Da non sottovalutare l’importanza anche delle calze: meglio di lana o fibra perché si bagnano meno e riducono l’attrito con lo scarpone; preferibilmente fino all’altezza del ginocchio, così riparano da eventuali morsi di vipere. Niente cotone, perché tende a bagnarsi e a scaldare troppo il piede: traspirabilità per prima cosa. Le calze ideali devono essere di tessuto tecnico, rinforzate in punta e sui talloni per sopportare meglio le pressioni durante le camminate. È bene ricordare che il 90% degli incidenti che si verificano in montagna sono determinati proprio da calzature non idonee.

Pantaloni

Anche se può sembrare che faccia molto caldo, non è mai consigliato partire solo con pantaloni corti: la vegetazione può pungere e graffiare i polpacci. Oggi esistono pantaloni “modulari”, con cerniere alle ginocchia che permettono di renderli corti o lunghi in base al bisogno. Per gli stessi motivi elencati sopra, è sempre bene che siano anti-strappo e traspiranti perché, camminando, si suda parecchio, con qualche rinforzo nei punti strategici come ginocchia, caviglie e fianchi, soprattutto che siano antivento e impermeabili.

Maglietta

Il primo stato a contatto con la pelle è meglio che non sia di cotone perché attira e trattiene il sudore ma di tessuto tecnico e traspirante: permette di espellere il sudore, non rimane inzuppato, termoregola e si asciuga in fretta. Oggi, sul mercato ci sono capi intimi e T-shirt di lana che si comportano come i tessuti tecnici. La lana è un tessuto naturalmente isolante, il che significa che trattiene il caldo in inverno, ma è anche traspirante, e quindi espelle il sudore in estate e mantiene al fresco esattamente come un tessuto sintetico tecnico. Se proprio vi piace la perfezione, una T-shirt con zip sul collo permette di isolarsi meglio nel caso di colpi di vento o repentini abbassamenti della temperatura.

Felpa o pile

Il secondo strato da indossare, se la temperatura si abbassa o se si alza il vento, deve assicurare calore e protezione dal vento. Oggi vanno per la maggiore i pile, che permettono di avere buone performance con minimi spessori e ingombri: meglio se è con la zip completa (si può aprire e chiudere anche camminando senza sfilare  l’intero capo), con il collo rialzato e con tasche laterali e sul petto per riporre gli oggetti di uso frequente. La perfezione? Zip anche nelle tasche e ascellari per aumentare la ventilazione quando si comincia a sudare, ma non è il caso di rimanere in maglietta.

Giacca

Indispensabile, immancabile, imprescindibile. Da mettere sempre e comunque nello zaino, anche se quando si parte splende il sole e il clima è gradevole, ma dai duemila metri in su la temperatura può calare in maniera brusca, il termometro si abbassa di 6/7 gradi ogni mille metri di dislivello e i venti in quota intensificano notevolmente la percezione del freddo (a tal proposito, è bene ricordare che oltre 2500 metri di altitudine, la neve può cadere tutti i mesi dell’anno). Oggi ne esistono di leggerissime che si accartocciano in un pugno, ma in ogni caso la giacca per le escursioni deve essere di tessuto tecnico come Goretex, Polartec, Primaloft, impermeabile, traspirante, con il cappuccio, le cuciture termosaldate per non far infiltrare l’acqua piovana, antistrappo, con rinforzi sui punti di logoramento come spalle e gomiti. Il top? Cappuccio con cordino, cordino in vita, polsini che si stringono e tasche con zip termosaldata, meglio se anche sul petto.

Zaino e cosa portare

Non deve mai mancare nella dotazione di un escursionista. La capienza dipende da quanto tempo si vuole stare in giro, ma in linea generale quelli verticali rendono più stabile la camminata, spostando meno il baricentro. Esistono modelli da uomo e da donna, per adattarsi alla conformazione anatomica, ma tutti devono avere ventilazione sulla pelle che appoggia alla schiena, spallacci imbottiti per un appoggio morbido sulle spalle, cintura in vita e sul petto, da allacciare sempre per un maggiore equilibrio durante l’escursione (deve essere bene aderente alla schiena, altrimenti oscillando potrebbe compromettere l’equilibrio e soprattutto fai in modo che il suo peso appoggi sui tuoi fianchi, appena sopra il bacino: in questo modo farai sicuramente meno fatica). Oggi va per la maggiore il “ camel bag”: si tratta di uno zaino dotato di un piccolo serbatoio con tubicino collegato tramite il quale, chi lo indossa, può bere e idratarsi senza doversi necessariamente fermare. Se poi è dotato  di numerose tasche e cerniere accessibili dall’esterno, copri zaino impermeabile, è perfetto.

Cosa mettere nello zaino?

Ecco una lista indicativa di cosa avere nello zaino, ovviamente da variare e integrare a seconda della stagione, della località e del tipo di escursione che ci si accinge a fare:
Occhiali da sole con massima protezione dai raggi UV davvero intensi in quota preferibilmente con lenti polarizzate per eliminare i riflessi dannosi all’occhio umano.

Cappellino, bandane e fasce assortite dipendono dalle abitudini: possono aiutare a contenere il sudore  e riparare dai raggi del sole.

Guanti e cappello perché la dispersione termica avviene maggiormente dalla testa e dalle mani.

Crema solare e stick per le labbra.

Borraccia per l’acqua.

Coltellino multifunzione.

Maglietta e calze di ricambio.

– Un fischietto.

Attrezzatura tecnica

Inoltre, nello zaino non deve mai mancare l’occorrente per le situazioni di emergenza: telo termico, lampada frontale, kit di primo soccorso (lozione per punture di insetti, acqua ossigenata, garze).

App GeoResQ

Particolare attenzione merita la scelta del telefonino anche se non ci rende onnipotenti. Negli smartphone, si può scaricare l’app “GeoResQ”, un servizio di geolocalizzazione e d’inoltro delle richieste di soccorso che tiene traccia del percorso comunicandolo a chi volesse seguirci da casa e per inoltrare tempestivamente la richiesta di aiuto alla centrale operativa attiva 24 ore su 24. Utile per il corretto funzionamento degli strumenti elettronici è il controllo periodico delle batterie per verificare la carica residua e l’utilizzo di tipi ad alta capacità.

Bastoncini

È vivamente consigliato l’utilizzo dei bastoncini da trekking (telescopici e ammortizzati). Nelle discese ripide sono fondamentali per scaricare la pressione altrimenti esercitata sui legamenti delle ginocchia arrivando a ridurla addirittura del 50%. Si rivelano, inoltre, molto utili per trovare il giusto equilibrio nei tratti ripidi. Si tratta di un acquisto necessario per facilitare le escursioni e per tutelare la salute delle articolazioni. Il consiglio è di impostarli corti in salita e progressivamente più lunghi con l’aumentare in discesa della pendenza.

Casco

Se si decide di seguire una via attrezzata, l’equipaggiamento tecnico indispensabile consiste in casco protettivo, imbracatura, 4 metri di cordino da 11 mm, un moschettone a ghiera di sicurezza e due da ferrata. È di fondamentale importanza che quest’attrezzatura sia di ottima qualità, ne va della vostra vita.

 

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Dove andare per l’Epifania con i bambini

Se la maggior parte degli adulti è già tornata al lavoro, per i bambini è ancora tempo di vacanze. Per le famiglie che desiderano fare un ultimo viaggio insieme prima dell’inizio delle scuole, quello dell’Epifania è il momento perfetto grazie ai tanti eventi organizzati sia in Italia che in Europa. Se da una parte l’Epifania cristiana rappresenta la visita dei Re Magi, dall’altra ci sono altri personaggi che rendono questo giorno particolarmente festoso, in primis la Befana.

In più, quest’anno l’Epifania cade di lunedì, permettendo alle famiglie di organizzare un mini viaggio, che si tratti di una gita fuori porta o di una vacanza di 3 giorni in qualche meta europea facilmente raggiungibile con voli low-cost. Quindi, dove andare per l’Epifania con i bambini? Questi sono i nostri consigli!

Firenze, tra feste in piazza e laboratori

La splendida città di Firenze festeggerà l’arrivo della Befana in modo davvero speciale. Il 5 gennaio dalle 16:30, in Piazza dell’Isolotto, arriverà la Befana per distribuire dolci, caramelle e qualche pezzo di carbone per i bambini più birichini. L’evento si concluderà con il tradizionale rogo del fantoccio della Befana.

Il 6 gennaio, invece, alla Limonaia di Villa Strozzi in Via Pisana, i più piccoli potranno partecipare agli eventi organizzati per il “Befana al Q4”: dalle 15:30 inizierà il laboratorio di lettura interattivaFiabe del focolare”, mentre alle 17:00, il Piccolo Coro Melograno incanterà il pubblico con un repertorio di canti natalizi e alle 17:30 arriverà l’attesissima Befana per distribuire i dolci.

Festa della Befana a Urbania

Quale posto migliore per festeggiare la Befana in Italia se non a Urbania? Qui dal 3 al 6 gennaio viene organizzata l’imperdibile Festa Nazionale della Befana dove grandi e bambini saranno immersi in un vero e proprio paese dei balocchi con oltre 4000 calze appese per le vie del centro storico, attività ludiche e creative, stand enogastronomici ed eventi come la sfilata della calza da record più lunga del mondo (ben 50 metri), concerti e spettacoli itineranti.

L’edizione di quest’anno prevede anche l’arrivo delle Befane volanti, che scenderanno dalla Torre Campanaria e regaleranno uno spettacolo unico, mentre il Mago delle Bolle e i funamboli appesi a una luna gigante incanteranno tutto il pubblico presente. Non mancheranno i tradizionali laboratori trucca-bimbo e vesti-Befana, che trasformeranno ogni piccolo visitatore nella simpatica vecchietta.

Sfilata dei Re Magi a Milano

Quello organizzato a Milano è un evento molto sentito, carico di tradizione e fede, ma perfetto anche per i bambini che saranno conquistati dall’incredibile sfilata che raggiungerà la basilica di Sant’Eustorgio. Il ritrovo dei Re Magi e dei figuranti in costume è previsto per il 6 gennaio alle 10:45 in Piazza Duomo. Dopo la benedizione, alle 11:00 il gruppo partirà con la processione che passa da Via Torino, dalle colonne di San Lorenzo, da Corso di Porta Ticinese per arrivare, infine, in piazza Sant’Eustorgio alle 12:30. Sul sagrato verrà allestito un palco con i personaggi della sacra famiglia, ai quali i Magi porteranno i doni.

Al Duomo, invece, per il 5 gennaio è stato organizzato l’evento “Segui la stella!” dedicato ai bambini dai 6 ai 10 anni: dalle 15:00 alle 16:30 potranno partecipare a una visita guidata che li porterà alla scoperta delle opere della Cattedrale, un percorso che si rivelerà piano piano tra indovinelli e divertenti sfide. Per partecipare all’evento la prenotazione è obbligatoria.

Regata delle Befane a Venezia

Per lunedì 6 gennaio alle 10:00, la Reale Società Canottieri Bucintoro ha organizzato la 44ma edizione della Regata delle Befane. Nella zona di Rialto a Venezia, i soci dell’organizzazione che hanno compiuto 55 anni e con un’anzianità associativa alla Bucintoro di almeno tre anni consecutivi, si sfideranno a colpi di remi vestiti da Befana, ognuno sulla propria mascareta.

La sfida trasforma il Canal Grande in una grande festa composta da un corteo di barche e gondole guidate dalle “befane veneziane”. La regata inizia alle 9:30 e parte davanti a Palazzo Dolfin Manin e percorre il Canal Grande in direzione San Marco fino al paleto, situato di fronte a Rio di San Polo.

Regata befane Venezia

Fonte: iStock

La regata delle Befane a Venezia

Raduno Aerostatico Internazionale dell’Epifania a Mondovì

Il 4, 5 e 6 gennaio 2025 torna l’attesissimo raduno dell’Epifania a Mondovì, in provincia di Cuneo, dove grandi e bambini sogneranno a occhi aperti grazie alle tante mongolfiere, alcune dalle forme molto particolari, che prenderanno il volo in quei giorni. In particolare, la giornata più bella dedicata alle famiglie è il 5 gennaio con un programma pensato proprio per far divertire i più piccoli.

Al mattino, tra le 8:30 e le 9:00, ci sarà il decollo delle mongolfiere, mentre tra le 10:00 e le 12:00 e tra le 15:00 e le 17:00, i bambini avranno l’opportunità di salirci sopra. In un’area apposita dedicata, un piccolo gruppo di bambini per volta potrà vivere la magia di salire sopra le mongolfiere “Città di Mondovì” e la mongolfiera “Silvateam”. I posti sono limitati, quindi si consiglia di prenotare in loco al momento del vostro arrivo.

Infine, alle 18:30, ci sarà il Lightglow, una novità di quest’anno che vedrà le mongolfiere gonfiate al buio a tempo di musica con le sigle dei cartoni animati.

Sfilate dei Re Magi in Spagna e alle Canarie

Per chi desidera volare fuori dall’Italia, una meta imperdibile in questo periodo è Tenerife, nelle Isole Canarie. Qui il 5 gennaio viene organizzata la Cabalgata de Reyes, o la Parata dei Re Magi: la colorata processione sfila per le strade della città accompagnata da ballerini, musicisti e artisti. Nel mentre i Re Magi distribuiscono caramelle ai bambini, contribuendo a creare un’atmosfera unica e festosa.

In Spagna, invece, uno dei luoghi da raggiungere si trova a poca distanza di Valencia. Stiamo parlando di Alcoy, dove dal 1885 si celebra l’Epifania con una delle parate più antiche del Paese. Nei giorni precedenti al 5 gennaio, la città viene letteralmente invasa da bambini vestiti da pastorelli e dai “burretes“, gli asinelli che portano le cassette postali dove i bambini imbucheranno le loro lettere destinate ai Re Magi.

Il 5 gennaio, infine, i Re Magi faranno il loro ingresso ad Alcoy a cavallo di cammelli, ma soprattutto carichi di doni: la processione attraversa le vie della città con in sottofondo le musiche natalizie.

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Le più belle spa d’Italia con le terme dentro

L’Italia è ricca di fonti termali, note fin dall’antichità. Intorno ad alcune delle più note sono sorti hotel e resort di lusso dove trascorrere un weekend in accappatoio e ciabattine senza neppure dover uscire dalla struttura. Alcuni hotel sono storici, altri moderni e di design, in tutti, comunque, è possibile fare esperienze di benessere totale, curando e prevenendo quei piccoli acciacchi che tutti quanti – più e meno – abbiamo. Immergersi nelle piscine di acqua calda, rilassarsi con getti e bollicine benefiche, respirare vapori e dissetarsi con acque benefiche è il modo migliore per dare beneficio al proprio corpo, circondati dai panorami naturali più vari che vanno dal lago alle Dolomiti, dalle colline toscane ai Colli Euganei, una gioia per gli occhi e per la mente. Ecco le migliori terme e spa d’Italia che si trovano direttamente all’intero di hotel.

Terme Preistoriche, Montegrotto Terme, Padova

Immerso nella zona naturalistica dei Colli Euganei, il complesso di Terme Preistoriche, la più antica struttura termale di Montegrotto Terme, è una delle più famose d’Italia, immersa in un territorio già a grande vocazione termale i cui poteri curativi sono ben noti da millenni. Grazie alle proprietà terapeutiche dei fanghi e al potere curativo dell’acqua termale del Bacino delle Terme Euganee, è un’oasi di rigenerazione olistica che rispetta i più alti standard di sostenibilità. Il complesso, con la struttura principale che ancora oggi costituisce il corpo dell’hotel (a cui sono stati aggiunti di recente sette Green Lodge e una villa indipendenti) nacque all’inizio del XX secolo proprio attorno alle piscine di acque termali. Ce ne sono cinque, tra coperte e scoperte, con idromassaggi – con o senza ozono -, cascate cervicali, due percorsi Kneipp, idrobike e aquarunner. L’acqua curativa delle Terme Euganee genera anche il prezioso Fango Naturale Maturo del bacino termale di Abano e Montegrotto Terme, costituito dall’argilla e dall’acqua ipertermale salsobormoiodica. La fangoterapia è un fiore all’occhiello per Terme Preistoriche, la cui applicazione si basa su un prodotto naturale unico al mondo, dalle proprietà antinfiammatorie equivalenti a quelle di farmaci come il cortisone, ma naturalmente senza effetti collaterali e la cui efficacia è garantita da un brevetto europeo che lo ha promosso a farmaco naturale.

terme-preistoriche

Fonte: Ufficio stampa

Le Terme Preistoriche di Abano Montegrotto

QC Terme Bagni di Bormio, Valtellina

Le proprietà delle acque termali di Bormio sono state citate da Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia e poi raccontate anche da Leonardo da Vinci. L’acqua termale solfato bicarbonato alcalino terrosa che scaturisce dalla montagna a una temperatura compresa fra i 37°C e i 40°C viene utilizzata per cure inalatorie, balneoterapia, balneo fangoterapia, fisioterapia, riabilitazione in acqua e percorso vascolare, ma anche per il wellness. La vasca panoramica dei Bagni Vecchi di Bormio è scavata nella roccia con una incredibile vista a picco sulla conca di Bormio, nella quale praticare la balneoterapia moderna. All’interno, i Bagni dell’Arciduchessa sono stati realizzati all’indomani dell’apertura della Strada dello Stelvio nel 1825, per garantire adeguata privacy ai membri della Casa Regnante di Austria – Ungheria. Poi c’è la Grotta Sudatoria di San Martino, un bagno turco naturale che si sviluppa lungo due gallerie scavate nella roccia per oltre 50 metri. Realizzata nel 1827, conduce fino a una delle sorgenti di acqua termale. Le terme si trovano all’interno dell’hotel.

QC Terme Bagni di Bormio, Bormio, Valtellina

Fonte: @SiViaggia – Ilaria Santi

La piscina con vista dei Bagni Vecchi di Bormio

Terme di Saturnia Spa & Golf Resort, Saturnia Manciano, Grosseto

Nel cuore della Maremma toscana, da 3000 anni sgorga acqua alla temperatura costante di 37°C attraverso centinaia di piccoli geyser e soffioni in corrispondenza di zone a elevata permeabilità verticale. Il continuo ricambio permette all’acqua di mantenere intatte le sue caratteristiche chimico-fisiche, gli effetti biologici e terapeutici, le condizioni igienico-sanitarie, senza bisogno di alcuna manipolazione esterna. Quella di Saturnia è una vera e propria acqua minerale con specifiche proprietà terapeutiche: in ogni litro di acqua sono disciolti 2,790 grammi di sali minerali, oltre a grandi quantità di due gas specifici: idrogeno solforato e anidride carbonica. L’idrogeno solforato agisce sull’apparato cardiocircolatorio, sull’apparato muscolare e scheletrico e sulle vie respiratorie. Inoltre, ha una forte azione protettiva, antiossidante e profondamente depurante sul fegato. La presenza di anidride carbonica aiuta gli apparati cardiocircolatorio e respiratorio. Sulla pelle, l’acqua di Saturnia esercita una naturale azione di peeling con proprietà esfolianti, detergenti e antisettiche. Inoltre, bevuta alla fonte, a digiuno e a piccole dosi, può facilitare i processi digestivi, influendo positivamente sui problemi gastrointestinali. La temperatura ha anch’essa le sue benefiche influenze: vasodilatazione arteriosa e venosa con aumento dell’attività cardiocircolatoria, rilassamento della muscolatura e riduzione della sintomatologia osteoarticolare, miglioramento dell’umore. Con le sue piscine termali, all’aperto, gli idromassaggi e i percorsi vascolari di acqua fredda e calda, le piscine delle Terme di Saturnia sono tra le più grandi della Toscana e un’oasi di relax, circondate da uno splendio resort di lusso frequentato da vip e da volti del cinema e della Tv.

Terme di Saturnia Spa & Golf Resort, Saturnia Manciano, Grosseto

Fonte: Ufficio Stampa

La piscina esterna delle Terme di Saturnia

Fonteverde, San Casciano dei Bagni, Siena

Le proprietà terapeutiche delle acque calde termali della Sorgente Santa Lucia a Fonteverde, il resort termale tra le splendide colline della Val d’Orcia, sono molto rinomate. Le acque termali di questa sorgente sgorgano in superficie a una temperatura di 42°C e sono conosciute fin da tempi antichissimi. Già gli Etruschi e i Romani apprezzavano il potere rigenerante delle acque termali di queste sorgenti. Sono acque ricche di fluoro, magnesio e zolfo. L’apparato locomotore acquista tono muscolare, il sistema nervoso si rilassa, l’organismo gode delle proprietà antinfiammatorie e analgesiche dell’acqua, il fegato e le vie biliari dell’effetto antitossico e metabolico. Se inalata sotto forma di vapore, l’acqua aiuta a migliorare la funzionalità delle vie respiratorie mentre, se bevuta, rappresenta una fonte alimentare di calcio utile nella terapia dell’osteoporosi e una fonte alimentare di elettroliti per gli sportivi. Anche la cute, grazie a un delicato effetto peeling, risulta più levigata e luminosa. All’interno del resort ci sono piscine termali, percorsi idroterapici e trattamenti termali.

Fonteverde, San Casciano dei Bagni, Siena

Fonte: Ufficio Stampa

La piscina a sfioro riscaldata del Fonteverde con vista sulla Val d’Orcia

Terme di Merano, Merano

L’acqua termale delle Terme di Merano proviene da Monte San Vigilio, a Lana, e viene utilizzata dal 1966. Si tratta di acqua minerale controllata clinicamente con effetti curativi certificati. Nei dintorni, infatti, abbonda il granito, che arricchisce l’acqua piovana all’interno della montagna con radon, fluoro e metalli rari. Queste acque hanno un’azione sedativa e analgesica sul sistema nervoso centrale e periferico, vasodilatatrice periferica e ipotensiva, di rafforzamento del sistema immunitario delle vie respiratorie e di miglioramento in caso di allergie. Nella struttura ci sono 15 piscine interne con diverse temperature, aperte tutto l’anno, di cui due permettono di nuotare anche verso l’esterno. Le dieci piscine esterne che si trovano nel parco sono aperte solo d’estate. Le terme sono collegate tramite un tunnel sotterraneo all’Hotel Terme Merano, famoso per il suo design contemporaneo progettato dal celebre architetto altoatesino Matteo Thun e sono accessibili gratuitamente per tutti gli ospiti, mentre chi non alloggia in hotel deve pagare il biglietto d’ingresso.

Terme di Merano, Merano, Bolzano

Fonte: Ufficio Stampa

La piscina interna delle Terme di Merano

Bad Moos Aqua Spa Resort, Sesto, Bolzano

All’interno del Bad Moos di Sesto, in Val Fiscalina, Alto Adige, sgorga una preziosa sorgente d’acqua sulfurea nota già dal 1650. Quest’acqua termale, benefica e preziosa, viene impiegata in tre modi diversi: come acqua potabile con varie sorgenti nell’area dell’hotel, come acqua per inalazioni durante i bagni di vapore e il bagno turco per rafforzare le vie respiratorie e, infine, nei bagni termali, per rafforzare la pelle, i capelli e i muscoli. La si trova allo stato puro anche nel ristorante del resort. Quest’acqua è stata classificata come altamente mineralizzata: solfata, fluorata, magnesiaca, calcica con tracce di ferro, è ricca di proprietà igieniche e ottime per la salute e viene utilizzata per la balneocosmesi e per via inalatoria. Sono numerosi i trattamenti della Spa Soma & Anima che si servono dell’acqua solfata. La struttura si trova in un contesto paesaggistico meraviglioso: circondati dalle bolle dell’idromassaggio, immersi nell’acqua calda della piscina esterna, infatti, si gode del panorama naturale delle cime imponenti delle Dolomiti che si stagliano all’orizzonte.

Spa-Bad-Moos

Fonte: @Hannes Niederkofler

I getti d’acqua ternale della spa del Bad Moos

Bagni di Pisa, San Giuliano Terme, Pisa

Fin dai tempi più antichi, l’acqua termale che sgorga dalle profondità di San Giuliano Terme è stata apprezzata per le sue proprietà e funzioni curative. Amate prima dagli Etruschi e dai Romani, poi dalla famiglia dei Medici, le terme Bagni di Pisa conobbero la massima notorietà da quando, nel 1743, il Granduca di Toscana Francesco Stefano di Lorena ne fece la propria residenza termale estiva. Oggi è uno spa-resort 5 stelle con stanze affrescate e arredate con mobili antichi che offre un’esperienza termale unica: dalla cura della salute al dimagrimento, dal relax alla bellezza. Alle terapie termali tradizionali, comprese la fangoterapia e le inalazioni – con una specifica area per bambini – si affiancano i trattamenti di estetica, cosmetologia termale e medicina estetica. Le grandi vasche e le scenografiche piscine sono alimentate, a getto continuo, dalle purissime acque termali solfato-bicarbonato-calcico-magnesiache, che sgorgano in superficie a 38°C. La loro purezza microbiologica è garantita dalla profondità delle sorgenti, dalla continuità e dalla portata del flusso. In virtù delle loro caratteristiche chimico-fisiche, sono particolarmente indicate per la prevenzione, la cura e la riabilitazione di patologie croniche e degenerative dell’apparato muscolo-scheletrico, respiratorio, cutaneo e gastro-enterico.

Bagni di Pisa

Fonte: Ufficio Stampa

La piscina interna dei Bagni di Pisa

Terme di Sirmione, Brescia

La presenza a Sirmione di una fonte d’acqua termale è nota fin dal Rinascimento. La vera scoperta risale però solo al 1889, quando un palombaro veneziano di nome Procopio s’immerse nel Lago di Garda andando alla scoperta della Boiola, la fonte di acqua calda di cui tutti parlavano. L’acqua delle Terme di Sirmione è classificata come acqua minerale, batteriologicamente pura e ipertermale, perché sgorga a una temperatura di 69°C. In base alle sue caratteristiche chimico-fisiche, l’acqua di Sirmione è identificata come sulfurea salsobromoiodica. Contiene, infatti, una rilevante quantità di zolfo, sotto forma di idrogeno solforato, sodio, bromo e iodio. Ha proprietà antinfiammatorie, antisettiche, stimolanti del sistema immunitario e del funzionamento delle mucose nasali oltre che idratanti.

Sirmione

Fonte: iStock

Le jacuzzi delle Terme di Sirmione

Terme Luigiane, Acquappesa, Cosenza

Alla base della Rupe del Diavolo sgorgano tre sorgenti calde chiamate Caronte, Minosse e Galleria Calda, e una fredda (a 22°C, la cosiddetta Galleria Fredda). Le acque, di origine prevalentemente “vadosa”, si arricchiscono di minerali durante la loro ascesa verso la sorgente. Le acque sono utilizzate negli stabilimenti di cura e nel Parco Termale delle Terme Luigiane così come sgorgano, senza essere trattate. Le acque delle Terme Luigiane sono classificate come sulfuree salso bromoiodiche ipertermali per l’abbondanza dello zolfo rispetto agli altri importanti elementi e anche il suo fango è famoso per la sua efficacia terapeutica. Il complesso è costituito dallo stabilimento Thermae Novae, dal Parco Termale con il Centro Benessere e dal Grand Hotel delle Terme. Le terme e l’albergo sono collegati tra loro con un comodo passaggio interno.

terme-luigiane

Fonte: Ufficio Stampa

La piscina esterna delle Terme Luigiane

Grotta Giusti, Monsummano Terme, Pistoia

Un grande specchio d’acqua di 750 metri quadrati con una scenografica cascata è al centro di questo resort toscano dove l’acqua bicarbonato-solfato-calcico-magnesiaca ristora grazie alla temperatura di 34°C e alle 40 postazioni di idromassaggio. Poi c’è la piscina termale Bioaquam, alimentata dalla stessa acqua terapeutica alla temperatura costante di 34°C. L’acqua giunge direttamente dalla sorgente termale attraverso i getti subacquei, in un alternarsi di idromassaggi drenanti, panche ad aria e geyser, che favoriscono l’azione terapeutica sul sistema circolatorio e muscolo-scheletrico. Ma protagonista di Grotta Giusti è la grotta millenaria che Giuseppe Verdi definì l’ottava meraviglia del mondo. È la grotta termale più grande d’Europa, una cavità rimasta intatta che si estende per oltre 200 metri nel sottosuolo del resort. Un vero paradiso naturale suddiviso in tre aree chiamate Paradiso, Purgatorio e Inferno, con temperature che vanno dai 28°C ai 34°C. Il vapore emanato è benefico e terapeutico. L’ambiente è ricco di stalattiti e stalagmiti, di labirinti sotterranei con antri spaziosi che creano sale naturali dove sostare per un bagno di vapore detossinante. Sul fondo della grotta si trova il Limbo, uno specchio cristallino di acque termali calde, con una temperatura costante, d’inverno e d’estate, di 36ºC.

Grotta Giusti, Monsummano Terme, Pistoia

Fonte: Ufficio Stampa

La famosa Grotta Giusti