Dopo la Porta Santa della Basilica di San Pietro il 24 dicembre e quella – straordinaria – nel carcere di Rebibbia il 26 dicembre, il Giubileo 2025 prosegue con l’apertura della Porta Santa di San Giovanni in Laterano il 29 dicembre. Non è una giornata qualsiasi: domenica 29 dicembre si celebra infatti la Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe e – con l’apertura della Porta Santa di San Giovanni in Laterano – il Giubileo inizierà ufficialmente in tutte le diocesi del mondo. Ad aprire la Porta Santa e a celebrare la Messa nella Basilica lateranense sarà il Cardinale Vicario Baldassare Reina, come sottolineato in una lettera dello stesso Vicario che invita tutti “a partecipare con fede all’apertura della Porta Santa che avrò la gioia e l’onore di spalancare, a nome del Santo Padre, nella nostra cattedrale di San Giovanni in Laterano”.
Come raggiungere con i mezzi la Basilica di San Giovanni in Laterano
Raggiungere la Basilica di San Giovanni in Laterano è molto semplice, perché dista appena 2,5 chilometri dalla stazione Termini (può essere raggiunta a piedi con una piacevole passeggiata).
In alternativa è servita dalla Metro A e dalla Metro C: basta scendere alla stazione San Giovanni.
La storia della Porta Santa di San Giovanni in Laterano
È una Porta Santa importantissima per la cristianità quella della Basilica di San Giovanni in Laterano. Si ritiene infatti che sia la seconda indicazione, nella storia del Giubileo, di una porta santa giubilare. Dopo la Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio nel 1294, nel 1423 anche una soglia in San Giovanni in Laterano viene infatti dichiarata Porta Santa.
“Questa porta è simbolo di Cristo stesso, che ha detto di sé: Io sono la porta: se uno entra attraverso di me sarà salvo (Gv 10,9). – scrive nella già citata lettera il Cardinale Vicario Baldassare Reina – Perciò, passeremo attraverso questa porta non solo in quel giorno, ma potremo ripetere questo gesto durante tutto l’anno, fino alla sua chiusura il 28 Dicembre 2025, sempre nella Domenica della Santa Famiglia. Questa simbologia della porta come porta stretta che conduce alla vita (Mt 7, 13-14), è stata usata per la prima volta proprio nella nostra cattedrale nell’anno santo indetto da Papa Martino V nel 1423, anche se Celestino V l’aveva già usata nel 1295 per la perdonanza nella basilica di Collemaggio a L’Aquila. Solo in seguito si è adottata l’apertura delle porte sante anche per le altre basiliche maggiori di San Pietro, San Paolo e Santa Maria Maggiore”.
L’opera di Floriano Bodini
La Porta Santa è un’opera dello scultore del Varesotto Floriano Bodini relativamente recente, in quanto fu inaugurata in occasione del Giubileo del 2000: richiese all’artista due anni e mezzo di lavoro e raffigura la Madonna con il bambino, il Cristo Crocifisso e lo stemma del Pontefice, il tutto completamente in bronzo. Un compito non semplice per Bodini, che doveva incanalare nel simbolismo e nella semplicità del suo lavoro anche il prestigio della cosiddetta Cattedrale di Roma, chiesa madre della diocesi di Roma. San Giovanni in Laterano è infatti la prima delle quattro basiliche papali maggiori e la più antica e importante basilica d’Occidente. Rappresenta – di fatto – materialmente la Santa Sede.
Oltre a ciò, Bodini cercò anche di confrontarsi con la maestosità artistica della Basilica, che vanta interventi di Giotto e Borromini, tra i tanti. Per decorare la sua Porta Santa, lo scultore si ispirò dunque alla porta centrale della Basilica: essa risale ai tempi dell’antica Roma, ma fu ampliata proprio da Borromini su desiderio di Papa Chigi.