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Dove si trova la tomba di Babbo Natale

Protettore dei bambini e dei marinai, San Nicola è una delle figure più affascinanti della tradizione cristiana, conosciuto in tutto il mondo come il santo che ha dato origine alla figura di Babbo Natale. Nato a Pàtara, in Licia, attorno al 270, fu vescovo di Myra e la sua storia si intreccia con leggende e tradizioni millenarie che ne hanno accresciuto il mito. Tra le tante, quelle che riguardano la collocazione dei suoi resti mortali, ovvero, dove si trova realmente la tomba di Babbo Natale?

Una domanda che continua a stimolare la curiosità di fedeli, storici e archeologi, alimentando un’avvincente narrazione che si arricchisce di fascino e mistero ad ogni nuova scoperta. Da Demre, l’antica Myra in Turchia, fino all’Irlanda, passando per Bari e Venezia, prepariamoci a scoprire i quattro luoghi simbolo che custodirebbero le reliquie di San Nicola, in un viaggio che combina storia, scienza e fede.

La scoperta del sarcofago nascosto di San Nicola a Demre

Nel cuore della Turchia, a Demre (l’antica Myra), si trova la Chiesa di San Nicola, un luogo che potrebbe custodire il segreto della sua tomba originale. The Watcher Post riporta che recentemente, un team di archeologi ha annunciato una scoperta sensazionale: sotto la chiesa, costruita nel IV secolo, è stato individuato un tempio intatto che contiene un sarcofago. Secondo la professoressa Ebru Fatma Fındık, responsabile del progetto di scavi, la posizione e le caratteristiche del sarcofago fanno ipotizzare che si tratti della sepoltura originale di San Nicola.

“Crediamo di aver trovato per la prima volta un sarcofago in situ. Il fatto che un sarcofago sia stato portato alla luce molto vicino alla chiesa che si pensa contenga la tomba di San Nicola ci entusiasma molto”, ha dichiarato la studiosa. Il sarcofago, realizzato in pietra locale, presenta un tetto a botte leggermente convesso e dettagli tipici dei manufatti funerari della regione. Oltre al sarcofago, gli scavi hanno portato alla luce frammenti di lampade in terracotta e ossa di animali, che potrebbero fornire indizi sulla vita religiosa del tempo.

La Chiesa di San Nicola, già danneggiata da terremoti e ricostruita nel IX secolo, è stata un importante luogo di pellegrinaggio durante il Medioevo e ancora oggi accoglie migliaia di visitatori. Se la scoperta venisse confermata, potrebbe riscrivere la storia delle reliquie di San Nicola, mettendo in discussione la tradizione che le vuole trasferite in Europa nell’XI secolo. Questo luogo, inserito dal 2000 nella lista dei siti candidati a diventare Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, continua a sorprendere con le sue rivelazioni archeologiche.

Nella Basilica di San Nicola a Bari le reliquie più celebri

La Basilica di San Nicola a Bari è il luogo che, più di ogni altro, lega il santo alla tradizione occidentale. Nel 1087, un gruppo di marinai baresi trafugò le sue ossa da Myra per salvarle dalla minaccia musulmana e portarle in città. Le reliquie furono accolte con grande entusiasmo e collocate nella cripta della basilica, consacrata nel 1089 da Papa Urbano II. Da allora, Bari è diventata una delle principali mete di pellegrinaggio per i fedeli di San Nicola.

Secondo una leggenda locale, il punto esatto dove i buoi che trasportavano le reliquie si fermarono fu scelto per la costruzione della basilica. Oggi i fedeli possono visitare la cripta dove si trovano le reliquie, ma la basilica è famosa anche per il cosiddetto “manna di San Nicola”, un liquido miracoloso che si dice sgorghi dalle ossa del santo, raccolto ogni anno durante una cerimonia solenne.

A Venezia il tesoro dei crociati

Anche Venezia rivendica un legame speciale con San Nicola. Durante la Prima Crociata, nel 1099-1100, un gruppo di crociati veneziani approdò a Myra e scoprì che la tomba principale era stata già svuotata dai baresi. Tuttavia, in un ambiente secondario, trovarono altri frammenti ossei attribuiti al santo, che furono trasportati a Venezia e custoditi nell’Abbazia di San Nicolò al Lido.

San Nicolò divenne così il protettore della flotta veneziana e la chiesa sul Lido un punto di riferimento per i marinai. Ogni anno, il doge partecipava al rito dello Sposalizio del Mare, che sottolineava il legame tra Venezia e il santo. Un’analisi del DNA condotta nel 1992 ha confermato che le reliquie conservate a Bari e Venezia appartengono alla stessa persona, rafforzando il legame tra queste due città e San Nicola.

Irlanda custode inaspettata dei resti del santo

Tra i luoghi meno noti associati a San Nicola c’è poi l’Irlanda, e più precisamente Newtown Jerpoint, un villaggio medievale abbandonato nella contea di Kilkenny. Qui si trova una chiesa dedicata al santo, con una lastra tombale decorata che raffigura un vescovo sovrastato da due teste di pietra. Secondo una leggenda locale, cavalieri normanni irlandesi avrebbero trafugato le ossa di San Nicola durante le Crociate e le avrebbero portate in Irlanda.

Sebbene questa versione sia meno accreditata rispetto a quelle di Bari e Venezia, alcuni storici ritengono plausibile che cavalieri normanni irlandesi, noti per il loro interesse verso le reliquie, abbiano effettivamente trasportato i resti del santo fino a Newtown Jerpoint. La tomba rimane un luogo di interesse per gli appassionati di storia e di leggende medievali, aggiungendo un ulteriore tassello al mistero delle reliquie di San Nicola.

Di Admin

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