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Better Man, i luoghi del film su Robbie Williams

“L’età si ferma nel momento in cui diventi una persona di successo”, ha dichiarato Robbie Williams sul biopic che uscirà nelle sale italiane il 1° gennaio 2025 distribuito da Lucky Red. Un film diverso rispetto ai classici biopic musicali (vedasi Bohemian Rapsody su Freddy Mercury e Rocketman su Elton John) ai quali siamo stati abituati negli ultimi anni, una diversità che si nota fin da subito: la popstar inglese, infatti, si racconta utilizzando un avatar impersonato da una scimmia.

Il biopic, diretto da Michael Gracey, al secondo film dopo il successo di “The Greatest Showman”, porta sullo schermo la parabola dell’artista: successi, insuccessi, sfide nella vita personale come nella carriera. Il tutto è stato girato soprattutto nello stato di Victoria, in Australia, precisamente a Melbourne, mentre alcune scene sono state fatte a Londra e nella città natale di Robbie Williams, situata a Stoke-on-Trent, nella contea dello Staffordshire.

La trama del film Better Man

È un passato glorioso, ma anche burrascoso, quello vissuto dalla popstar inglese Robbie Williams. Un percorso che lo avvicina a tanti altri artisti del mondo della musica e, allo stesso tempo, lo differenzia. Il film ci accompagna nelle diverse fasi della sua vita: dall’infanzia trascorsa nella città del Regno Unito, Stoke-on-Trent, e dall’ombra proiettata su di lui dal padre, attore e comico, fino agli infelici anni delle boy band, alle dolorose rotture con i Take That e con Nicole Appleton degli All Saints e, infine, alla redenzione sotto forma di una incredibile carriera solista.

Con un ritmo travolgente, il film ha trasformato in immagini oltre un anno e mezzo di chiacchierate tra Robbie Williams e il regista Michael Gracey. “As my soul heals the shame, I will grow through this pain“, canta in Better Man, la canzone che da il nome alla pellicola e che racchiude la sua essenza, un percorso fatto di successo, ma anche dolori e caos, un percorso che l’ha portato, comunque, a essere un “uomo migliore“.

Le location del biopic su Robbie Williams

Il biopic su Robbie Williams è stato girato nel 2022 soprattutto nello stato di Victoria, in Australia. Nel dettaglio, molte scene sono state girate all’interno del Docklands Studios a Melbourne, un importante complesso di produzione cinematografica e televisiva situato nel quartiere riqualificato di Docklands. Non è un caso che il film sia stato girato in questo stato, e soprattutto a Melbourne, considerando che il regista proviene proprio da qui e desiderava contribuire allo sviluppo della città nell’ambito della produzione cinematografica.

Alcune scene sono state girate a Londra, precisamente a Regent Street, una delle strade più importanti della città, situata nel cuore del West End londinese e considerata la destinazione per eccellenza del lifestyle e dello shopping. Altre, invece, hanno avuto luogo anche nella città natale dell’artista, coinvolgendo alcuni locali come comparse, seppur non nella zona esatta in cui è nato e cresciuto. La crew, infatti, si è recata a Woodgate Street a Meir per creare uno ‘sfondo digitale’ per il film. Questa strada è situata nella zona sud di Stoke-on-Trent, mentre Robbie Williams è cresciuto nella zona nord.

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Le scoperte più incredibili del 2024

Impegno, passione e nuove tecnologie, sempre più innovative, hanno reso questo 2024 ormai giunto alla fine ricco di scoperte incredibili che ci aiutano a completare, approfondire e cambiare la conoscenza che possediamo del mondo. Ci sono archeologi che, dopo ben 20 anni di lavori, hanno trovato reperti stupefacenti e chi, con il solo utilizzo di Google, ha scoperto intere città scomparse.

Nel 2024, metodi moderni come l’analisi del DNA e tecnologie all’avanguardia relative al telerilevamento ci hanno permesso di ottenere nuove prove su culture e strutture sociali del passato delle quali conosciamo molto, ma non tutto. Queste sono alcune delle più importanti scoperte fatte negli ultimi 12 mesi, in Italia e nel resto del mondo, e delle quali vi abbiamo raccontato durante l’anno per aiutarvi a mantenere viva la vostra (e la nostra) voglia di conoscere il passato.

La città Maya scoperta grazie a Google

Avete capito bene, un dottorando presso l’università statunitense di Tulane, Luke Auld-Thomas, ha scoperto su Google l’esistenza di una città Maya perduta che comprende più di 6.000 edifici, con templi piramidali e un ‘campo sportivo’. Dopo aver trovato nel motore di ricerca un’indagine laser effettuata da un’organizzazione messicana per il monitoraggio ambientale nello stato sudorientale di Campeche, al confine con il Guatemala, ha approfondito i dati rivelando un risultato eccezionale: Valeriana, il secondo sito Maya più grande mai scoperto dagli archeologi.

Si tratta di una scoperta fondamentale che permette di approfondire le strutture urbane di questa civiltà e, grazie all’utilizzo di tecnologie di ultima generazione come il LiDAR, acronimo di Light Detection and Ranging, utilizzato anche per questa scoperta, in futuro sarà possibile svelare gli altri numerosi misteri ancora sepolti nel sottosuolo.

Città Maya segreta

Fonte: Luke Auld-Thomas/Antiquity Publications

Dettagli rilevati al computer della città di Valeriana

Tombe, amuleti e statue d’Egitto

Il 2024 è stato l’anno in cui l’Egitto ha continuato a farci sognare con le sue meravigliose scoperte. Tra le più incredibili c’è sicuramente quella relativa a Cleopatra. Grazie alla missione archeologica portata avanti dal team dell’Universidad Nacional Pedro Henríquez Ureña, capitanato da Kathleen Martinez, in un antico tempio a ovest della capitale tolemaica è stata ritrovata una statua di marmo bianco, di cui rimane solo la testa, raffigurante una donna con labbra carnose. Secondo Martinez rappresenterebbe il vero volto di Cleopatra VII, la sovrana che regnò dal 51 al 30 a.C.

Sempre in Egitto, questa volta nell’area dell’Assasif, di fronte all’antica Tebe, è stata scoperta una tomba, sigillata e perfettamente conservata, contenente sepolture che racchiudono tutta una serie di oggetti preziosi. Oltre a rappresentare la prima tomba del Medio Regno nel South Asasif, i reperti testimoniano anche l’abilità artistica e la complessità spirituale della civiltà egizia antica.

I reperti scoperti a San Casciano dei Bagni

Serpenti, statue in bronzo di epoca etrusca e romana, gioielli d’oro, migliaia di monete: sono questi gli incredibili reperti trovati dagli archeologi nel sito del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni. Gli scavi, fatti tra giugno e ottobre, hanno rivelato il muro di recinzione che circondava il tempio costruito attorno alla vasca sacra: ed è proprio negli strati di terreno al suo interno che sono stati trovati numerosi doni votivi.

Grazie a questa scoperta, gli studiosi hanno avuto la possibilità di approfondire il ruolo ricoperto da questo luogo, dedicato non solo alla cura del corpo per via della sorgente termale, ma anche al culto e alla divinazione.

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Fonte: @Emanuele Mariotti – SABAP-SI Comune di San Casciano dei Bagni Unistrasi

Il recupero di una statua negli scavi archeologici di San Casciano dei Bagni

Gli scheletri di Petra

Un’altra delle scoperte più incredibili del 2024 è stata fatta nello splendido Patrimonio UNESCO di Petra, in Giordania. Gli archeologi hanno trovato una tomba antica almeno 2.000 anni contenente 12 scheletri umani ed elaborati corredi funebri. Secondo gli studiosi, i nomadi chiamati Nabatei, un antico ramo del popolo arabo, iniziarono a seppellire i loro morti a Petra nel IV secolo a.C. Anche qui siamo davanti a una scoperta importante che non è stato facile raggiungere: pensate che i ricercatori ci lavoravano dal lontano 2003.

La città sepolta sotto il ghiaccio

Sono stati gli scienziati della NASA a scoprire una città abbandonata da quasi 60 anni…situata sotto circa 30 metri di ghiaccio. Siamo nella Groenlandia settentrionale, in una zona precedentemente utilizzata come base militare statunitense per il Progetto Iceworm: qui, durante l’apice della corsa agli armamenti nucleari contro l’Unione Sovietica, venne costruita una “città sotto il ghiaccio”. Questa fu abbandonata dopo soli 8 anni, nel 1967.

Per trovarla è stata utilizzata una tecnologia radar moderna della NASA che sfrutta l’UAVSAR (Uninhabited Aerial Vehicle Synthetic Aperture Radar) e che produce mappe realistiche della superficie del ghiaccio e dei suoi strati interni.

Camp Century 1966

Fonte: NASA

Camp Century nel 1966

I tesori di Pompei

Il 2024 è stato un anno eccezionale anche per Pompei perché le scoperte sono state davvero tante, una più incredibile dell’altra. A marzo sono riaffiorati importanti testimonianze di un cantiere che, secondo gli studiosi, sarebbe stato attivo fino al giorno dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Ad aprile, invece, è riemerso un salone per banchetti dove le pareti sono arricchite da preziosi affreschi con figure mitologiche e personaggi risalenti alla guerra di Troia come Elena e Paride o Cassandra, la figlia di Priamo, in coppia con Apollo.

A luglio, invece, Pompei ci ha sorpreso con il ritrovamento di un’iscrizione sul monumento funebre di Numerio Agrestino rivelando dettagli riguardanti la vita del defunto, mentre ad agosto sono state rinvenute altre due vittime, un uomo e una donna con un piccolo tesoro.

La più antica forma di alfabeto

Quello che tutti noi abbiamo imparato a scuola potrebbe necessitare di un aggiornamento dopo questo ritrovamento avvenuto in Siria, a Umm El-Marra. Durante uno scavo, un team di ricercatori ha trovato dei frammenti di cilindri contenenti segni che sembrano essere i più antichi esempi conosciuti di scrittura alfabetica, risalenti addirittura al 2400 a.C. Per darvi un po’ di contesto, questo ritrovamento sposta la datazione delle prime testimonianze di scrittura alfabetica di ben 500 anni indietro rispetto alle attuali evidenze, che posizionano i primi esempi di scrittura alfabetica nel 1800 a.C. in Egitto.

Anche qui siamo di fronte a una scoperta eccezionale, soprattutto se consideriamo che il sito di Umm El-Marra è famoso per aver ospitato una delle civiltà più antiche della regione, risalente alla prima età del bronzo.

Il segreto delle origini di Stonehenge

Il monumento neolitico di Stonehenge, situato nel sud-ovest dell’Inghilterra, è un luogo profondamente immerso nel mistero da ben 5.000 anni. Grazie alle ricerche fatte ad agosto del 2024, però, ci avviciniamo sempre più alle risposte che stiamo cercando da tempo. Gli studiosi, infatti, hanno scoperto che la pietra dell’altare, posizionata vicino al centro della struttura, è composta da arenaria originaria della Scozia, a centinaia di chilometri dalla Salisbury Plain dove si trova ora.

Un tale viaggio sarebbe stato un’impresa titanica circa 5000 anni fa, quando gli archeologi ipotizzano che la pietra sia stata collocata: pesa più di sei tonnellate e i costruttori probabilmente non utilizzavano le ruote. Tenendo in considerazione questi fattori, la costruzione di Stonehenge rispecchia una straordinaria impresa collettiva in un’epoca in cui Inghilterra, Scozia e Galles non esistevano come entità politiche definite.

Gli esperti ipotizzano che i massi siano stati spostati utilizzando tronchi per il traino o imbarcazioni lungo corsi d’acqua, in un processo che avrebbe richiesto mesi, se non anni, di lavoro e pianificazione. Secondo gli ultimi studi, inoltre, il sito sembra essere nato come luogo di sepoltura, per poi evolversi nel corso dei millenni trasformandosi in un importante monumento religioso del Neolitico.

Stonehenge

Fonte: iStock

Luna piena su Stonehenge

Il fossato di Gerusalemme, ritrovato dopo 150 anni

Sapevate che un tempo Gerusalemme era divisa in due da un fossato? Quest’ultimo, però, non era mai stato trovato…fino agli scavi eseguiti lo scorso agosto. Dopo ben 150 anni di ricerche e tentativi, è stato finalmente rivelato. Fu utilizzato probabilmente per separare la città alta, dove si trovavano il tempio e il palazzo, dalla città bassa, e per proteggerla formando un enorme canale che separava la città di Davide dal Monte del Tempio e dall’area dell’Ofel.

Questa scoperta ribalta la teoria secondo cui il fossato si sarebbe trovato in un altro punto della città. Gli studiosi hanno riesaminato i rapporti degli scavi precedenti risalenti agli anni ’60, scoprendo che i ritrovamenti di quegli anni rappresentano la continuazione del fossato, scavato a Ovest. Il collegamento dei due tratti scoperti crea un fossato profondo e ampio che si estende per almeno 70 metri, da Ovest a Est. La scoperta apre una nuova discussione sui termini della letteratura biblica in riferimento alla topografia di Gerusalemme, come l’Ofel e il Millo.

Un ritrovamento eccezionale in Sicilia

Sono oltre dieci anni che un team di ricercatori della New York University e dell’Università Statale di Milano sta lavorando all’interno del sito archeologico di Selinunte per approfondire la conoscenza che abbiamo dei santuari urbani situati all’interno del grande muro di peribolo sull’Acropoli. Ed è proprio durante uno di questi scavi che hanno fatto una scoperta eccezionale: nuovi edifici legati all’area sacra, tra l’età arcaica e quella classica, e una struttura che sembrerebbe un piccolo tempio, alle spalle del Tempio C, pari a circa due terzi del Tempio R. Si tratta di un ritrovamento importante che potrebbe ridisegnare il perimetro dell’intera area archeologica.

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Qual è l’ultimo Paese a festeggiare il Capodanno?

Stiamo per salutare il 2024 con festeggiamenti di ogni tipo, ma soprattutto a orari diversi! Il Capodanno nelle diverse parti del mondo segue i fusi orari specifici della Terra, creando una sequenza unica di celebrazioni. Sapete che attualmente ci sono 24 fusi orari, alcuni dei quali differiscono dal Tempo Coordinato Universale (UTC) di 30 o 45 minuti invece che di un’ora? Di conseguenza alcuni Paesi festeggiano il Capodanno prima di tutti gli altri, mentre alcuni festeggiano per ultimi. E non è finita qui!

Il 1 gennaio come data per celebrare il Capodanno è puramente convenzionale in quanto stabilita dal calendario gregoriano. Nella Gwaun Valley in Galles, per esempio, il nuovo anno si celebra tradizionalmente il 12 gennaio, seguendo il calendario giuliano usato fino al 1752. I cinesi, invece, festeggeranno il loro Capodanno a febbraio.

Prendendo in considerazione il calendario gregoriano, che è quello che osserviamo in Italia, qual è l’ultimo Paese a festeggiare il Capodanno? E il primo? Ve li raccontiamo di seguito!

L’ultimo Paese a festeggiare il Capodanno

Tecnicamente, gli ultimi a festeggiare il Capodanno sono i territori statunitensi di Baker Island e Howland Island, anche se parlare di ‘festeggiamenti’ potrebbe essere un tantino errato perché entrambe le zone, infatti, sono disabitate!

Howland e Baker sono due minuscoli atolli nel Pacifico, distanti quaranta miglia l’uno dall’altro, situati appena a nord dell’Equatore. Negli anni ’30, gli Stati Uniti inviarono segretamente oltre 100 uomini delle Hawaii per colonizzare questi vulcani estinti e costruire piste di atterraggio, al fine di rivendicarli per l’aviazione. Infatti, quando Amelia Earhart scomparve nel 1937, era diretta verso l’isola di Howland. Oggi, entrambe le isole sono rifugi nazionali per uccelli marini, uccelli costieri, delfini e pesci tipici della barriera corallina.

I due atolli sono diventati gli ultimi territori a festeggiare il Capodanno quando nel 2011 le Samoa decisero di modificare il proprio fuso orario per allinearsi all’Australia e alla Nuova Zelanda. Da quel momento, infatti, sono passate dall’essere le ultime a festeggiare il Capodanno alle prime.

L’ultimo Paese abitato a festeggiare, invece, sono le Hawaii, dove l’arrivo dell’anno nuovo viene celebrato con fuochi d’artificio e fantastiche feste in spiaggia, molte delle quali organizzate dai vari hotel e dai resort presenti.

Il primo Paese a festeggiare il Capodanno

Se prendiamo come riferimento il nostro fuso orario, il primo Paese a festeggiare il Capodanno è Kiribati. Questo arcipelago situato in Oceania e appartenente alla Repubblica delle Kiribati, è il primo posto abitato al mondo in cui si passa all’anno nuovo. Il secondo Paese a festeggiare con fuochi d’artificio e feste nei resort, come vi abbiamo anticipato, sono le Isole Samoa, il posto ideale per celebrare non una, ma ben due volte. Molte persone che si trovano su queste isole, infatti, prendono un breve volo di mezz’ora per le Samoa Americane per festeggiare il Capodanno daccapo.

Infine, tra i Paesi che festeggiano per primi c’è anche Tonga: qui si celebra il nuovo anno soprattutto sul lungomare di Nuku’alofa durante il Block Party, un evento dove una lunghissima fila di banchetti gastronomici propone da bere e da mangiare per far festa fino all’arrivo della mezzanotte, la quale verrà annunciata dai rintocchi di tutte le chiese della città.

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Giubileo 2025 Notizie Santa Maria Maggiore Viaggi

L’1 Gennaio si apre la Porta Santa di Santa Maria Maggiore

Dopo l’apertura della Porta Santa di Piazza San Pietro il 24 dicembre è iniziato ufficialmente l’Anno Giubilare 2025: il 1° gennaio è il momento dell’apertura della Porta Santa di Santa Maria Maggiore, una delle quattro Basiliche Papali, che si trova sulla sommità del Colle Esquilino.

Apertura Porta Santa Maria Maggiore: dettagli dell’evento

L’evento dell’Apertura della Porta Santa di Santa Maria Maggiore, che cade proprio nel giorno della festa di Maria Santissima Madre di Dio, è previsto per le 17: si può assistere gratuitamente, entrando unicamente dal lato destro della Basilica davanti l’uscita, entro e non oltre le ore 15.30 e fino ad esaurimento posti.

Successivamente sarà celebrata la Santa Messa presieduta da S. Em. il Card. Stanislaw Rylko, che dal 2016 è a capo del Capitolo. La prossima Porta Santa ad essere aperta sarà poi quella della Basilica di San Paolo fuori le mura, l’ultima prevista.

Come raggiungere la Basilica di Santa Maria Maggiore

Santa Maria Maggiore si raggiunge facilmente dalla Stazione Termini a piedi: dista 450 metri circa. Le stazioni della metro più vicine sono Cavour (Metro B e B1) e Repubblica (Metro A), ma è possibile anche raggiungere la Basilica in tram, linee 14 e 5.

Gli autobus che fanno fermata a Santa Maria Maggiore sono il 105, il 14BUS, il 360, il 70 e il  71.

In macchina è consigliato il parcheggio presso il nodo di scambio della Stazione Termini, per poi proseguire a piedi.

Porta Santa e storia

La Porta Santa di Santa Maria Maggiore si trova sul lato sinistro del portico ed è stata realizzata dallo scultore bolognese Luigi Enzo Mattei (l’unico vivente tra gli artisti autori delle Porte Sante delle Basiliche Papali) e risale al 2000: fu benedetta da Giovanni Paolo II l’8 dicembre del 2001 e donata dall’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Scolpita in bronzo, riporta al centro il Cristo risorto che appare a Maria, mentre nella parte alta appare anche lo stemma di Giovanni Paolo II e il suo motto (totus tuus, Tutto tuo).

Santa Maria Maggiore, una Basilica “miracolosa”

La Basilica di Santa Maria Maggiore è una delle quattro Basiliche Papali di Roma: da sedici secoli domina la Città dalla sommità del colle Esquilino e secondo la tradizione è stata proprio la Vergine ad ispirarne la costruzione. Edificata in un periodo che va dal 352 al 366 (pontificato di Liberio), fu poi ricostruita o ristrutturata da papa Sisto III, fra il 432 e il 440.

La Vergine Maria sarebbe apparsa in sogno a Papa Liberio e ad un patrizio di nome Giovanni, chiedendo la costruzione di una chiesa in suo onore, in un punto che avrebbe miracolosamente indicato. La mattina del 5 agosto si verificò sul Monte Esquilino una incredibile nevicata fuori stagione, che venne interpretata dal Papa come un segno e, proprio nelle neve, egli tracciò il perimetro della nuova Basilica. Ancora oggi ogni anno, il 5 agosto, viene rievocato attraverso una solenne Celebrazione il Miracolo della Nevicata e durante la liturgia una cascata di petali bianchi discende dal soffitto.

Santa Maria Maggiore: perché visitarla durante il Giubileo 2025

Santa Maria Maggiore fa storicamente parte delle quattro Basiliche che compongono il cammino dei pellegrini che giungono a Roma durante l’Anno Santo e che devono attraversare anche la sua Porta Santa per ottenere l’indulgenza.

Ma è anche una incredibile testimonianza di storia, arte e cultura cattolica e occidentale: al suo interno è possibile ammirare la Salus Populi Romani, la più importante icona mariana che viene attribuita a San Luca, evangelista e patrono dei pittori, e a cui Papa Francesco è solito far visita prima della partenza dei suoi viaggi apostolici e dopo il ritorno.

Santa Maria Maggiore è inoltre considerata la Betlemme dell’Occidente: proprio in questa Basilica venne celebrata la Messa per la prima volta nella notte di Natale e per secoli i Pontefici si sono recati in Basilica, mantenendo questa consuetudine. Nella Basilica è stato allestito il primo presepe della storia ed è infatti presente la Sacra Culla, un reliquiario dove vengono custoditi i frammenti della mangiatoia in cui venne adagiato il Bambino Gesù, portati a Roma nei secoli dai pellegrini provenienti dalla Terra Santa.

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Dove andare in montagna in Trentino, tutto l’anno

Il Trentino è una delle destinazioni più amate da chi cerca la bellezza incontaminata delle montagne, siano esse coperte di neve in inverno o fiorite di verde in estate. Con le sue valli, laghi alpini, parchi naturali e impianti sciistici all’avanguardia, questa regione del nord Italia offre un’incredibile varietà di esperienze, dalle escursioni più tranquille alle avventure sugli sci.

Se state pianificando una vacanza in montagna, il Trentino è la meta ideale per ogni stagione. In questo articolo vi guideremo alla scoperta dei luoghi più affascinanti da visitare durante tutto l’anno, con informazioni pratiche per organizzare al meglio il vostro soggiorno.

Dove andare in montagna in Trentino in estate: parchi, laghi e riserve

L’estate in Trentino è sinonimo di escursioni nei parchi naturali, gite in barca sui laghi alpini e passeggiate tra boschi e montagne. Il clima mite e l’ambiente montano offrono una vasta gamma di attività all’aria aperta, ideali per ricaricare le batterie.

Parco Naturale Adamello-Brenta

Il Parco Naturale Adamello-Brenta è uno dei parchi più grandi e affascinanti del Trentino, un vero e proprio angolo di paradiso per gli amanti della natura. Situato a sud della provincia, tra le valli di Non, Sole e Val Rendena, questo parco regala paesaggi mozzafiato, con montagne imponenti, valli selvagge, laghi alpini cristallini e una fauna ricca e variegata. È un luogo ideale per chi cerca un’esperienza immersiva nella natura, con opportunità per escursioni, trekking e passeggiate adatte a tutti i livelli di difficoltà, soprattutto in estate, quando i sentieri sono più accessibili e i rifugi alpini sono operativi.

Il parco è aperto tutto l’anno, ma durante i mesi estivi, grazie alle condizioni meteorologiche favorevoli, è possibile esplorarlo in tutta tranquillità, approfittando dei numerosi percorsi che si snodano tra i suoi territori. L’ingresso al parco è gratuito, tuttavia, alcuni rifugi e servizi specializzati possono richiedere una prenotazione e, in alcuni casi, un contributo economico per l’utilizzo.

Parco Naturale Adamello-Brenta

Fonte: iStock

La neve al Parco Naturale Adamello-Brenta

Lago di Tovel

Il Lago di Tovel, situato nel cuore del Parco Naturale Adamello-Brenta, è una delle principali attrazioni estive del Trentino. Questo incantevole lago di montagna è celebre per le sue acque cristalline, che offrono uno spettacolo unico, e per il fenomeno della “fioritura rossa”, che si verifica in determinati periodi dell’anno, quando le acque assumono una colorazione sorprendente. Durante i mesi estivi, il lago diventa un luogo ideale per praticare il kayak, fare passeggiate intorno alle sue sponde o semplicemente rilassarsi godendo della tranquillità del paesaggio circostante.

Il lago è accessibile tutto l’anno, ma l’accesso alla zona che lo circonda è regolato dalla stagione turistica. Da maggio a ottobre, si può raggiungere senza particolari limitazioni. Tuttavia, durante la stagione estiva, l’ingresso alla zona è a pagamento, con un costo di circa 5 euro per l’intera giornata di parcheggio.

Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino

Il Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino, situato nella parte orientale del Trentino, è un’area di grande fascino, nota per la sua vasta rete di sentieri, le maestose vette delle Pale di San Martino e la ricchezza di flora e fauna. Questo parco è perfetto per passeggiate ed escursioni e una delle sue attrazioni principali è la famosa Foresta dei Violini, dove vengono selezionati gli alberi per la realizzazione di violini di alta qualità. Durante l’estate, il parco offre anche numerose attività didattiche e visite guidate, pensate per famiglie e bambini, che arricchiscono l’esperienza di visita.

Il parco è visitabile tutto l’anno, ma la stagione migliore per le escursioni e le attività all’aria aperta va da maggio a ottobre, quando le condizioni meteo sono ideali. L’ingresso al parco è gratuito, ma alcune attività guidate o visite a specifiche aree potrebbero comportare un costo aggiuntivo.

Dove andare in montagna in Trentino in inverno: località e impianti sciistici

In inverno, il Trentino diventa una meta ideale per gli amanti degli sport invernali. Con le sue stazioni sciistiche ben attrezzate e una neve che, grazie alla posizione geografica, garantisce ottime condizioni, la regione è perfetta per trascorrere giornate sulle piste o dedicarsi a sport come il fondo, lo slittino e le passeggiate sulla neve.

Madonna di Campiglio

Madonna di Campiglio è senza dubbio una delle stazioni sciistiche più prestigiose e ricercate dell’intero Trentino, una meta ideale per chi cerca un’esperienza all’insegna dello sport e del lusso. Immersa nel cuore del Parco Naturale Adamello-Brenta, questa località offre scenari mozzafiato, con vette che toccano i 2.600 metri di altitudine e una ricca varietà di paesaggi montani. Con oltre 150 km di piste da sci, Madonna di Campiglio è il luogo perfetto per soddisfare le esigenze di sciatori e snowboarder di ogni livello, dalle piste più facili per principianti fino a quelle nere per gli sciatori esperti, come il celebre Canalone Miramonti, sede della famosa gara 3Tre.

Oltre alla qualità delle piste, Madonna di Campiglio è nota per la sua offerta di servizi e strutture di altissimo livello. La cittadina, elegante e raffinata, si distingue per la sua vivace vita après-ski, con numerosi ristoranti che propongono piatti tipici trentini, ma anche per i suoi boutiques di lusso e spa esclusive dove potersi rilassare dopo una giornata di sci. La sua atmosfera accogliente e cosmopolita è perfetta per chi desidera coniugare sport e benessere, e la vivace vita notturna garantisce svago fino a tarda sera, con bar e locali dove ascoltare musica dal vivo o semplicemente godersi un cocktail con vista sulle montagne.

Gli impianti di risalita sono generalmente operativi da metà dicembre fino alla fine di aprile, con orari che vanno dalle 8:30 alle 16:30, permettendo così di sfruttare al massimo ogni giornata di sci. Per chi vuole godersi una giornata sulla neve senza preoccuparsi della durata della propria esperienza, è possibile acquistare un biglietto giornaliero che varia tra i 50 e i 60 euro. I prezzi possono subire delle variazioni stagionali e sono disponibili pacchetti settimanali e sconti per bambini, ragazzi e famiglie, rendendo la stazione accessibile anche a chi cerca una vacanza più lunga o una soluzione conveniente per tutta la famiglia.

Val di Fassa

La Val di Fassa è una delle valli più apprezzate del Trentino per gli sport invernali, con un’ampia offerta di impianti moderni e piste che si estendono lungo tutta la valle. Grazie alla sua posizione strategica, offre accesso diretto al comprensorio Dolomiti Superski, uno dei più grandi e completi d’Europa, che include oltre 1.200 km di piste e una vasta gamma di impianti. Durante l’inverno, la Val di Fassa è il punto di riferimento ideale per chi pratica sci, snowboard, o altre attività sulla neve, ma anche per chi desidera rilassarsi e godere della bellezza dei paesaggi montani. Oltre allo sci, la valle offre anche alternative come escursioni con le ciaspole, pattinaggio su ghiaccio e molteplici eventi per famiglie.

Dolomiti, Val di Fassa

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I monti delle Dolomiti in Val di Fassa

Gli impianti della Val di Fassa sono generalmente aperti da dicembre ad aprile, con orari che vanno dalle 8:30 alle 17:00, a seconda delle condizioni meteorologiche. Il biglietto giornaliero per l’accesso agli impianti della valle ha un costo di circa 45€, ma sono disponibili pacchetti combinati per più giorni e sconti per famiglie, che rendono l’offerta ancora più conveniente. In ogni caso, la possibilità di acquistare pacchetti per più giorni permette di esplorare tutte le piste della zona a un prezzo vantaggioso.

Per chi cerca una proposta ancora più ampia, il comprensorio Dolomiti Superski, che include anche la Val di Fassa, offre l’opportunità di sciare su un numero enorme di piste, con un costo giornaliero di circa 80€ per l’ingresso. Questo skipass permette di accedere a tutti i 12 comprensori sciistici delle Dolomiti, dando la possibilità di esplorare le diverse vallate e godere della varietà dei paesaggi e delle piste. Se si preferisce un’opzione più lunga, un pacchetto di 6 giorni ha un costo di circa 475€, con sconti per i ragazzi tra gli 8 e i 16 anni e per gli over 65.

Alpe Cimbra

L’Alpe Cimbra, situata nel comprensorio della Val dei Mocheni e della Val di Fiemme, è una destinazione ideale per chi cerca una vacanza invernale tranquilla ma ricca di opportunità per gli sport sulla neve. Con circa 40 km di piste, questa località è perfetta per le famiglie e per i principianti, grazie alla varietà dei suoi percorsi facili e ben attrezzati. Oltre allo sci alpino, l’Alpe Cimbra offre anche diverse attività per chi vuole esplorare la montagna in modo diverso, come lo sci di fondo, le passeggiate con le ciaspole e lo slittino, per una vera e propria esperienza immersiva nella natura.

Gli impianti di risalita aprono a dicembre e chiudono a metà aprile, con orari che vanno dalle 8:30 alle 16:30, permettendo di godere di un’intera giornata sulla neve. Il costo per un biglietto giornaliero è di circa 40 euro, ma ci sono anche vantaggiose offerte per i bambini e pacchetti settimanali per chi desidera trascorrere più giorni sulle piste, rendendo l’Alpe Cimbra una meta adatta a famiglie e gruppi che cercano un’esperienza sciistica più rilassata ma comunque completa.

Trekking ed escursioni in montagna in Trentino

Il Trentino è un vero e proprio paradiso per gli amanti del trekking. Con i suoi numerosi sentieri che si snodano tra valli, boschi e montagne, la regione offre percorsi adatti a tutti i livelli di difficoltà. Le escursioni più famose includono il Sentiero delle Dolomiti, il Giro dei Laghi di Montagnoli e l’itinerario che porta alla cima del Monte Bondone.

  • Difficoltà dei sentieri: i sentieri in Trentino variano da facili passeggiate ad impegnativi percorsi di alta montagna, come quelli che portano al rifugio Tuckett o al Rifugio Alimonta nel Parco Adamello-Brenta.
  • Attività consigliate: oltre al trekking, è possibile fare escursioni a cavallo o in mountain bike su sentieri dedicati.

Dove andare in Trentino con i bambini

Il Trentino è una destinazione ideale per una vacanza in famiglia. Oltre agli sport invernali e alle escursioni estive, la regione offre attività pensate appositamente per i più piccoli. Potrete visitare parchi tematici come il Parco Faunistico di Spormaggiore, dove i bambini possono osservare da vicino animali tipici delle Alpi, oppure fare un’esperienza unica alla Mondo X di Folgaria, un parco avventura con percorsi sospesi sugli alberi e percorsi didattici.

In inverno, le località sciistiche come Madonna di Campiglio e Val di Fassa hanno scuole di sci specializzate per bambini, che offrono lezioni personalizzate e attività a misura di piccolo sciatore. Inoltre, le passeggiate con le ciaspole e le escursioni sulla neve sono esperienze indimenticabili da vivere con tutta la famiglia.

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Aurora Boreale in un anno di foto: le più belle

Tutti sogniamo di vedere l’aurora boreale almeno una volta nella vita. Queste luci danzanti, per lo più verdi, causate dalla reazione delle particelle cariche dal sole con l’atmosfera terrestre, rappresentano uno spettacolo imperdibile e, ammettiamolo, molti di noi non solo vogliono vederle, ma anche scattare una bella foto. Tuttavia è più facile a dirsi che a farsi: ottenere lo scatto perfetto richiede non solo una bella dose di pazienza e pianificazione, ma anche la giusta attrezzatura.

Lo sanno bene i vincitori della settima edizione di Northern Lights Photographer of the Year, il concorso indetto dal blog di fotografia di viaggio Capture The Atlas. Nel corso di ogni edizione vengono selezionate le 25 foto più straordinarie scattate durante l’anno in ogni parte del mondo, dal Regno Unito al Canada, dall’Italia al Portogallo, fino al Cile e all’Australia.

Una volta raccolte, le foto più belle vengono annunciate nel mese di dicembre in concomitanza con la stagione delle aurore boreali. La qualità dell’immagine, la storia dietro lo scatto e l’ispirazione complessiva sono i fattori tenuti in considerazione dalla giuria il cui obiettivo è premiare i migliori fotografi e ispirare i prossimi a ottenere lo scatto perfetto. Qui abbiamo selezionato alcune delle più belle per ispirare anche voi perché, ricordate, nel 2025 avrete tante opportunità perché l’attività solare sarà più attiva che mai.

L’aurora boreale immortalata in Germania

Quest’anno l’aurora boreale si è mostrata anche in luoghi dove non è scontata ammirarla, come la Germania. Il fotografo Tobias Thäle ha scattato questa foto a Libenha, raccontando il momento così: “Questa notte rimarrà indimenticabile. Tra il 10 e l’11 maggio, una massiccia tempesta solare ha colpito la Terra con incredibile forza. È stata innescata da una vasta area di macchie solari e da un brillamento solare di classe X (magnitudo 1.0) accompagnato da un’espulsione di massa coronale a tutto disco (CME). I colori vividi e le proiezioni erano visibili a occhio nudo, creando uno spettacolo mozzafiato. È stata un’esperienza straordinaria e non vediamo l’ora di assistere a molte altre tempeste solari in futuro”.

Aurora boreale Germania

Fonte: The Northern Lights Photographer of the Year – Tobias Thäle

La foto “Aurora Mill” scattata in Germania

L’attesissima aurora boreale in California

Ottenere lo scatto perfetto è un mix di fortuna, preparazione e competenze. Lo sa bene il fotografo Matt Haynie che, dopo aver imparato a leggere i grafici che determinano quando le luci raggiungono le medie altitudini, e dopo svariati tentativi, ha finalmente ottenuto la foto che desiderava. “Questa foto è stata scattata durante la sesta volta che ho avuto l’opportunità di immortalarle. Il Lassen Volcanic National Park, nella California settentrionale, era l’opzione migliore, poiché fumo e nuvole minacciavano di oscurare le viste nella maggior parte delle località vicine. Sono rimasto in cima a una cresta fino alle 3 del mattino, sopportando venti gelidi che penetravano attraverso i miei strati, ma ne è valsa la pena.”

Aurora boreale California

Fonte: The Northern Lights Photographer of the Year – Matt Haynie

Foto “Coronal Mass Eruption” scattata durante l’aurora boreale in California

Un’arrampicata speciale in Nuova Zelanda

Quando la passione per l’arrampicata incontra lo spettacolo pazzesco dell’aurora boreale si ottengono fotografie incredibili, come quella scattata in Nuova Zelanda da Henry Frakes. “Ci aspettavamo una delle più forti tempeste solari del 2024, e con i vasti cieli bui dell’Isola del Sud della Nuova Zelanda, era l’occasione perfetta per sfruttarla al massimo. Essendo appassionato sia del cielo notturno che dell’arrampicata, ho sempre desiderato catturare l’arrampicata sotto le stelle. Di notte, siamo saliti sul ghiacciaio, navigando tra crepacci e sfruttando al meglio l’incredibile notte. Il cielo si è spostato e si è dissolto in brillanti raggi rossi che si estendevano da sud a nord. Essere circondati dal ghiacciaio, dalle montagne e dall’aurora è stata un’esperienza che ricorderò sempre.”

Aurora boreale Nuova Zelanda

Fonte: The Northern Lights Photographer of the Year – Henry Frakes

La foto “Sky and Ice” scattata in Nuova Zelanda

Un’aurora boreale rara in Francia

Non è usuale ammirare l’aurora boreale in Normandia e il fotografo Julien Looten non si è lasciato sfuggire l’occasione. “Questa rara tempesta solare di classe G5 ha regalato alla Francia uno spettacolo celeste senza precedenti. A latitudini medie, dove fenomeni del genere sono estremamente inusuali, le aurore hanno dipinto il cielo di tonalità vibranti e inaspettate. Per due anni ho inseguito questo sogno, recandomi più volte sulle celebri scogliere di Étretat. Dopo innumerevoli tentativi infruttuosi, la perseveranza è stata finalmente ricompensata”.

Aurora boreale Francia

Fonte: The Northern Lights Photographer of the Year – Julien Looten

La foto “A Historic Night: Northern Lights at Étretat” scattata in Francia

L’aurora boreale illumina un paesaggio suggestivo della Russia

L’aurora di per sé è uno spettacolo che non si dimentica facilmente, ma quando compare in un luogo particolarmente suggestivo il tutto diventa ancora più magico. È successo al fotografo Sergey Korolev in Russia: “La penisola di Rybachy, è un’area naturale unica, ricca di luoghi affascinanti, costellata di spiagge di sassi e formazioni rocciose dalle forme più strane e suggestive. Mi sono innamorato di questo posto durante la mia prima visita, dieci anni fa, e da allora cerco di tornarci ogni anno, per catturare sempre nuovi scorci. Per questa immagine, ho voluto creare un concetto che sottolineasse l’importanza del luogo, con l’aurora boreale come complemento al paesaggio”.

Aurora boreale Russia

Fonte: The Northern Lights Photographer of the Year – Sergey Korolev

Foto “In the Rays of the Solar Wind” scattata in Russia

Un sogno diventato realtà in Spagna

A volte non è necessario volare verso destinazioni lontane per ammirare l’aurora perché potrebbe presentarsi, quando meno ce lo aspettiamo, nel luogo in cui viviamo. Il fotografo Edén Sánchez ha descritto il momento come un sogno che si realizza: “Vedere l’aurora boreale con questa intensità nelle Asturie è un sogno diventato realtà. Ricordo di aver parlato con gli amici anni fa, dicendo: ‘Ci mancano solo le aurore…’ E quel giorno è finalmente arrivato! Ho ricevuto diversi avvisi sui social media e notifiche da alcune app mobili – tutti i segnali indicavano qualcosa di grande. La prima notte ho provato, ma non è apparso nulla. La seconda notte, tuttavia, la tempesta solare ha colpito e tutto si è allineato perfettamente. Ho potuto godermi questo incredibile sogno per tutta la notte, con un’intensità impressionante”.

Aurora boreale Spagna

Fonte: The Northern Lights Photographer of the Year – Edén Sánchez

Foto “Auroras en el Infierno” scattata in Spagna

L’aurora in uno dei luoghi più belli di Madeira

Quando viaggiamo possiamo avere tutto ben pianificato, ma quando l’aurora chiama è meglio rispondere. E il fotografo Giulio Cobianchi, seppur stanco dopo altre escursioni, ha risposto prontamente immortalando al meglio questo momento: “Non avrei mai immaginato di catturare l’aurora boreale a 32,7 gradi di latitudine nord, ma il 10 maggio 2024 è successo, mentre mi trovavo a Madeira. Dopo un tour fotografico primaverile con albe spettacolari, ma senza sosta, ero esausto. Non era previsto, ma quando gli avvisi di aurora hanno iniziato a lampeggiare e il cielo è rimasto sereno, non ho potuto resistere. Ho raggiunto Pico do Arieiro, una delle vette più alte di Madeira, percorrendo uno dei sentieri più straordinari d’Europa. Quando ho visto un bagliore rosso a nord, non potevo crederci”.

Aurora boreale Madeira

Fonte: The Northern Lights Photographer of the Year – Giulio Cobianchi

Foto “High Trails” scattata a Madeira

L’aurora suggestiva immortalata in Australia

L’aurora è in grado di rendere ancora più suggestivo qualsiasi luogo che, di per sé, è già ricco di fascino, come il Lago Toolondo in Australia. Questo scatto è stato immortalato una mattina da Baillie Farley: “Nelle prime ore del mattino, il Lago Toolondo si è trasformato in uno spettacolo di luci. Una potente tempesta solare ha dipinto il cielo di rosso, arancione e rosa, con danze luminose che si riflettevano sulla superficie placida dell’acqua. L’effetto era quasi speculare, creando un’atmosfera surreale e indimenticabile. I tronchi secchi lungo la riva si stagliavano come ombre contro il cielo notturno, mentre l’aurora boreale pulsava e tremolava, trasformando la scena in qualcosa di onirico. È stato uno di quei momenti magici, in cui il tempo sembrava sospeso. Ho trascorso il resto della notte lì, catturando diverse immagini e un timelapse fino all’arrivo dell’alba”.

Aurora boreale Australia

Fonte: The Northern Lights Photographer of the Year – Baillie Farley

Foto “Lake Toolondo Aurora” scattata in Australia

Il richiamo dell’aurora boreale negli Stati Uniti

Se nel 2025 volete provare anche voi a immortalare l’aurora e scattare la foto perfetta, ricordatevi di impostare delle notifiche e degli allarmi che vi avvisino quando sta per avvenire una tempesta solare o avviate una chat di gruppo con altri fotografi. È proprio grazie a un collega che Adrian Cormier è riuscito a ottenere questo scatto incredibile: “Stavo scattando foto in uno dei miei luoghi preferiti lungo la costa di Sonoma. Intorno alle 2:30 del mattino, il mio telefono, che riceveva solo un segnale sporadico, vibrò inaspettatamente. Ricevetti un messaggio che non dimenticherò mai: un collega fotografo, che si trovava in Nepal, mi scrisse: ‘Vai il più a nord possibile prima del tramonto, stasera succede qualcosa di incredibile!’ Era stata prevista una storica tempesta geomagnetica, forse di intensità G5. Immediatamente corsi a casa per recuperare il mio zaino Atlas pieno di abbigliamento invernale. Intuitivamente, decisi di dirigermi verso il Crater Lake National Park in Oregon ed è qui che è avvenuta la magia”.

Aurora boreale Stati Uniti

Fonte: The Northern Lights Photographer of the Year – Adrian Cormier

Foto “Carpe Diem” scattata negli Stati Uniti d’America

L’aurora boreale perfetta in Italia

Anche in Italia l’aurora boreale ha lasciato molti a bocca aperta, da Nord a Sud. Un luogo in particolare ha colpito la giuria del concorso fotografico: le Dolomiti. A immortalarla è stato il fotografo Roksolyana Hilevych: “Quel giorno, dopo una tempesta di neve e pioggia mista, fortunatamente il cielo si è schiarito dopo le 20:00 (circa un’ora dopo il tramonto). Mentre mi avvicinavo al mio punto di osservazione, potevo già intravedere sfumature rosse filtrare attraverso le nuvole. L’adrenalina e l’eccitazione erano così travolgenti che ho quasi dimenticato il freddo e il vento forte, che non ha mai smesso di soffiare per tutta la notte a 2.450 metri di altitudine. Ho scattato 840 fotografie dalle 20:30 alle 5:00 del mattino, sperando di immortalare il momento perfetto”.

Aurora boreale Dolomiti

Fonte: The Northern Lights Photographer of the Year – Roksolyana Hilevych

Foto “Coronation” scattata sulle Dolomiti
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Cosa fare a Bologna e dintorni per la Befana

Tra le regioni d’Italia, l’Emilia-Romagna è quella dove l’Epifania viene festeggiata davvero in grande stile. Nelle varie città vengono organizzati diversi eventi profondamente legati alle tradizioni contadine: è proprio dopo il 6 gennaio, infatti, che i contadini riprendevano i lavori agricoli per dar vita ai nuovi raccolti. Ed è partendo da queste usanze, ma non solo, che a Bologna e provincia si festeggia in tanti modi diversi, unici e originali.

Scopriamo insieme cosa fare a Bologna e dintorni per la Befana, dagli spettacoli teatrali per i bambini all’arrivo della simpatica vecchietta nelle piazze, fino ai tipici Roghi delle Befane e ai primi tuffi in mare con costumi divertenti e originali.

Arriva la Befana in Piazza Maggiore

Impossibile raccontare cosa fare a Bologna per l’Epifania e non cominciare con uno degli eventi più attesi e divertenti: “Arriva la Befana”, l’appuntamento in Piazza Maggiore e tra le vie del centro con la Befana sul trishow di Luca Soldati. Lunedì 6 gennaio alle 9:00, il trishow partirà da palazzo d’Accursio accompagnata dalla Befana Band Snap Up Orchestra di Michael Brusha. E se sentite profumo di caldarroste tranquilli, non le state immaginando: vi basterà raggiungere Nicola Fusaro, il famoso caldarrostaio di Via Rizzoli.

Festa della Befana

Alle 14.30, presso l’Ippodromo Arcoveggio Bologna in Via Arcoveggio 37 i bambini potranno salire in sella ai pony, visitare le scuderie sul trenino Hippotram e divertirsi con i laboratori di gioco e animazione. Ma il momento più atteso del pomeriggio è l’arrivo della simpatica vecchietta in sulky, la Befana che distribuirà la calza a bordo pista e nella sala riscaldata, aiutata dai suoi simpatici assistenti. Infine, l’evento si concluderà con l’esibizione di Capitan Bretella con il suo spettacolo circense a base di magia, illusionismo e giocoleria. L’ingresso è libero per i minori di 18 anni, mentre gli adulti pagano 0,50 centesimi.

Lo spettacolo Fantateatro

Per terminare la vostra giornata potete andare al Teatro Duse dove alle 18:00 si terrà lo spettacolo del Fantateatro. Della durata di circa un’ora e 15 minuti, lo spettacolo mette in scena la classica storia del Mago di Oz con alla regia Sandra Bertuzzi. L’incasso sarà devoluto alla Casa dei Risvegli Luca De Nigris e, alla fine dello spettacolo, i bambini presenti in sala riceveranno le calze della Befana offerte da Conad.

Il prezzo dei biglietti, acquistabili anche online, parte da 24 euro e varia in base alla postazione scelta.

Spettacolo dei burattini a Palazzo Pepoli

Un altro spettacolo per bambini organizzato lunedì 6 gennaio è “Fagiolino, Sganapino e la Befana”. A Palazzo Pepoli, alle 16:00 e alle 17:45, si terrà lo spettacolo dei burattini con protagonisti Fagiolino e Sganapino, due ‘scanzonati’ che combattono contro le ingiustizie e la fame atavica che da sempre li accompagna. Nel loro cammino incontreranno, tra gli altri personaggi, nientemeno che la Befana in persona. Quali misteriose avventure avrà in serbo la mitica vecchietta? Scopritelo partecipando allo spettacolo, della durata di 45 minuti. Il biglietto costa 10 euro per gli adulti e 8 euro per i bambini sotto i 12 anni.

Cosa fare nei dintorni di Bologna per l’Epifania

Se preferite trascorrere il giorno della Befana anche all’insegna della tradizione, l’Emilia-Romagna è perfetta. A Piacenza sono stati organizzati due eventi: il primo si terrà il 5 gennaio, chiamato, “Una Befana in carrozza”, durante il quale potrete partecipare a una divertente visita guidata per bambini tra le carrozze conservate nei sotterranei di Palazzo Farnese alla scoperta della storia della Befana e, a seguire, un laboratorio creativo. La mattina del 6 gennaio, invece, alle 9:00 arriverà la Motobefana, mentre alle 10:30 in Piazza Cavalli ci sarà un’altissima Befana pronta a distribuire dolciumi e caramelle a tutti i bambini.

Legato all’antica tradizione contadina è l’evento organizzato a San Matteo della Decima, una frazione di San Giovanni in Persiceto: il 5 gennaio, i ragazzini si travestono da vecchini e recitano filastrocche (zirudelle) in dialetto per ricevere delle dolci ricompense, mentre dalle 17:00, al calar della sera, potrete ammirare i tipici Roghi delle Befane, fantocci di paglia di una decina di metri che ardono in diversi punti del paese.

Un enorme falò viene costruito anche a Faenza durante la manifestazione conclusiva del Palio del Niballo: quest’ultimo è un guerriero saraceno che simboleggia le avversità. Niballo viene bruciato in un enorme falò nel centro della piazza dove arriva, secondo un’antica tradizione, su un carro trainato dai buoi. Molto bella è anche l’iniziativa organizzata nella cittadina lagunare di Comacchio, che celebra l’arrivo della Befana con sfilate, canti popolari, mercatini, tanti momenti di intrattenimento per i più piccoli e, per concludere, uno scenografico spettacolo piro-musicale.

Infine, particolarmente divertente è l’evento organizzato a Tagliata di Cervia, dove tra stand gastronomici, musica, animazione e iniziative sportive che includono una passeggiata motoria (Befana Run) e la cicloturistica in mountain bike (Pedalata della Befana), ci sarà anche il primo tutto dell’anno. Alle 15.00 arriva il tradizionale Tuffo della Befana che terminerà con la premiazione dei temerari tuffatori con il costume più originale.

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Dove dormire negli hotel di ghiaccio in Italia

Ogni anno, quando il freddo si fa strada, ci assale quella voglia di neve e di montagna. Non solo sci, il periodo invernale potrebbe essere l’occasione giusta anche per organizzare soggiorni alternativi in luoghi unici e particolari, proprio come lo è un igloo di ghiaccio. A quanti di voi piacerebbe, almeno una volta nella vita, dormire circondati da paesaggi innevati, ospitati da pareti di ghiaccio o spessi strati di neve battuta?

Nei Paesi del Nord, da tempo, è in voga la tendenza di soggiornare in un igloo, addirittura a -40°C sotto lo zero. Se è uno dei vostri sogni (e le basse temperature non vi spaventano), non dovrete nemmeno andare tanto lontano: dimenticatevi la Lapponia, anche in Italia esistono diverse zone in cui è possibile soggiornare in una cupola di ghiaccio circondati dalla natura più incontaminata. Scopriamo tutti gli hotel di ghiaccio e igloo dove vivere un’esperienza davvero unica ed indimenticabile nel Bel Paese: nonostante le temperature rigide, accolgono gli ospiti con ogni confort, con cene, soggiorni o aperitivi che trasformano il viaggio in un’avventura indimenticabile.

Dormire in un igloo: dove puoi farlo in Italia

Qualora foste alla ricerca di emozioni da brivido, come trascorrere una notte sdraiati su un letto di neve pressata, avvolti da calde coperte e sacchi a pelo, e circondati da mobilia e pareti completamente di ghiaccio, non vi resta che scegliere, tra quelle che vi proponiamo, la destinazione che vi attira di più e partire per un’avventura suggestiva e particolare. Ecco una selezione dei luoghi in Italia in cui potete dormire in un igloo immersi in splendidi paesaggi innevati.

Dormire in un igloo in Italia: le destinazioni migliori

Fonte: 123RF

Dormire in un igloo in Italia: le destinazioni migliori

Friuli Venezia Giulia

In Friuli Venezia Giulia è possibile dormire in 20 igloo presso lo Spirit Igloo Village dell’hotel Lago Antorno. Si trova a 1.800 metri, tra Pordenone e Piancavallo e, dopo essere giunti con la funivia al rifugio Arneri, si raggiunge con le ciaspole. Vi troverete immersi nel candore della neve abbracciati dalle splendide Dolomiti, per vivere una vera esperienza di disconnessione dalla frenesia della vita quotidiana.

La struttura offre anche una camera in uno chalet, che può essere utilizzata per lavarsi e depositare i propri bagagli (e per avere un luogo caldo in cui poter dormire in caso di problemi).

Trentino Alto Adige

Siete pronti a sentirvi i re e la regina delle nevi? In Trentino Alto Adige, a 2.800 metri di altitudine, quasi al confine con l’Austria, sorge il Rifugio Bella Vista in Val Senales. Fa parte dell’Hotel Rosa D’Oro e si compone di veri igloo dove rilassarsi ai piedi del ghiacciaio.

L’atmosfera è romantica e spirituale e al loro interno tutto è di ghiaccio, mobili e strutture decorative comprese; anche il letto matrimoniale è di ghiaccio e ricoperto da sacchi a pelo e pelli di pecora. All’esterno, invece, proprio davanti alla porta dell’igloo, sono presenti una vasca di acqua riscaldata e una sauna finlandese.

Nel pacchetto è compresa anche una bevanda calda all’arrivo, un menu di 4 portate per la cena, una bottiglia di Prosecco e una sontuosa colazione a buffet. Gli igloo di questa struttura possono essere prenotati da metà dicembre fino all’inizio di aprile.

Le possibilità di vivere l’emozione di dormire sotto una cupola di ghiaccio nei territori del Trentino Alto Adige non terminano qui. Sulle vette del monte Speikboden (Monte Spico) ad oltre 2.000 mt di altitudine, potrete realizzare questo sogno immersi nella natura selvaggia, ma con ogni comfort per rendere l’esperienza più piacevole.

Qui, esiste infatti MountainIgoo, un campo igloo all’interno del famoso comprensorio sciistico Skiworld Ahrntal, nel cuore della Valle Aurina. Per raggiungerlo si parte con la funivia da Campo Tures (cittadina in provincia di Bolzano a pochi km dal confine austriaco) fino alla stazione a monte della Speikboden: da qui si può ammirare una vista mozzafiato sulle vette delle Alpi dello Zillertal, nel Sud Tirolo.

Gli igloo qui proposti sono curati in ogni dettaglio per rendere il soggiorno più confortevole, con calde coperte, sacchi a pelo, thermos e borse con acqua calda. Da non perdere anche l’opportunità di partecipare a escursioni guidate in ciaspole al tramonto e di vivere piacevoli momenti di relax nella SPA a cielo aperto con sauna e vasca idromassaggio con acqua riscaldata.

Ma non solo. Per gli ospiti è riservata anche una gustosa cena tradizionale in tipico stile tirolese nel grande “igloo ristorante”. Tutti possono vivere l’esperienza: le coppie alla ricerca di momenti romantici possono soggiornare nell’igloo Romantic, le famiglie nell’igloo Family (che ospitano fino a 5 persone).

La terza location del Trentino Alto Adige per dormire una notte in igloo è il Rifugio Capanna Presena: a 2.753 metri di altitudine si trovano graziose costruzioni in ghiaccio e neve intagliate artisticamente da scultori esperti. Una cornice resa ancor più fiabesca dalle luci soffuse e da caldi piumini messi a disposizione degli ospiti. La temperatura si aggira attorno ai 4 °C, sicuramente migliori dei -30 °C del Ghiacciaio Presena.

Per raggiungere gli igloo di Capanna Presena si deve raggiungere il Passo del Tonale e da lì prendere, entro le 15:45, la prima cabinovia Paradiso (si può lasciare l’auto nel grande parcheggio gratuito lì presente) e poi la seconda cabinovia Presena (entro le 16:00, ultima corsa).

Lombardia

Per gli amanti della Valtellina, il parco dell’Hotel Lac Salin Spa & Mountain Resort di Livigno ospita due chalet costruiti con la neve pressata. Si tratta di vere e proprie opere d’arte, immerse perfettamente nel paesaggio, dove trascorrere notti indimenticabili a 1.816 metri di quota.

Nel 2024 l’hotel Lac Salin ha inaugurato anche la Snow SPA Experience: un centro benessere outdoor in una struttura fatta completamente di neve e ghiaccio in cui coccolarsi nel caldo idromassaggio e passare alla sauna da Glec, una casetta realizzata anch’essa interamente con la neve, in cui sperimentare la sauna fredda per qualche minuto intensificando così i benefici del calore appena ottenuti nella Jacuzzi. Un modo originale per coccolarsi a cielo aperto circondati dalle montagne innevate della Valtellina.

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Costa Rica: a Tamarindo tra surf, spiagge e vita notturna

Tamarindo è senza dubbio una delle mete più famose del Costa Rica, una località che unisce il fascino di un piccolo villaggio balneare alla vivacità di una città cosmopolita. Situata nella provincia di Guanacaste, Tamarindo è il cuore pulsante della cultura del surf del Paese, ma è anche una destinazione perfetta per chi cerca sole, mare, avventura e divertimento. Questa cittadina costaricana inoltre è il punto di partenza ideale per esplorare la bellezza naturale della regione. Dalle spiagge spettacolari ai tour in quad, passando per le esperienze con le tartarughe marine e le escursioni nella giungla, a Tamarindo troverai sicuramente l’avventura che fa per te.

Perché visitare Tamarindo?

La città, una volta un piccolo villaggio di pescatori, è oggi una delle destinazioni più apprezzate dai turisti di tutto il mondo. E sebbene alcuni critici la definiscano “Tamagringo” per la presenza di tanti stranieri, questo non toglie nulla alla sua bellezza e al suo spirito vibrante. Se non ti convince ancora, ecco alcune informazioni che ti faranno cambiare idea e capire perché Tamarindo dovrebbe essere sulla tua lista dei prossimi viaggi.

Spiagge da sogno

La prima cosa che ti colpirà arrivando a Tamarindo è la sua straordinaria spiaggia. Con la sua sabbia dorata e l’acqua cristallina, la Playa Tamarindo è ideale per chi ama il surf, ma anche per chi semplicemente vuole rilassarsi al sole. Tamarindo però non ha solo una sua spiaggia cittadina. A pochi passi dal suo centro, troverai altre meravigliose spiagge: Playa Langosta a Sud, più tranquilla e perfetta per passeggiare e fare snorkeling, e Playa Grande a Nord, famosa per la sua bellezza naturale e per essere uno dei principali siti di nidificazione delle tartarughe liuto. Per gli amanti del mare, è un vero paradiso.

tramonto tamarindo

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I tramonti di Tamarindo sono parte del suo fascino

Tramonti spettacolari

I tramonti di Tamarindo sono leggendari e non ti stancheranno mai. Ogni sera, il cielo si tinge di colori mozzafiato, creando uno spettacolo che lascia senza parole. Che tu li osserva dalla spiaggia, a piedi nudi sulla sabbia, o dai bar e ristoranti affacciati sul mare, potrai goderti uno dei panorami più belli della Costa Rica, rendendo la tua visita ancora più speciale e indimenticabile.

La scena del surf

Tamarindo è famosa per essere una delle capitali del surf della Costa Rica. Il film “The Endless Summer II” ha contribuito a far conoscere Tamarindo come uno dei migliori spot per gli amanti di questo sport a livello internazionale. Le onde che bagnano le sue coste sono perfette sia per i principianti che per i surfisti più esperti, rendendo la città una tappa obbligata per chi desidera cavalcarle. Se vorrai sfruttare la tua permanenza qui per salire sulla tavola per la prima volta nella tua vita, non preoccuparti: ci sono molte scuole di surf pronte a insegnarti i segreti di questo sport.

Vita notturna e divertimento

Quando il sole tramonta, Tamarindo si trasforma in un centro di intrattenimento particolarmente vivace. Proprio la vita notturna infatti, tra bar, club e ristoranti, è un’altra delle grandi attrazioni della città. Potrai sorseggiare un cocktail a base di frutta tropicale in uno dei tanti bar sulla spiaggia, ballare in discoteca fino a tarda notte o semplicemente gustarti una cena in uno dei ristoranti che servono sia cucina locale che internazionale.

spiaggia tamarindo

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Scopri una ad una le spiagge di Tamarindo e scegli la tua preferita

Tour delle spiagge e snorkeling

Se sei un amante delle spiagge e desideri rilassarti al sole, Tamarindo è solo l’inizio. Non limitarti a stendere il telo mare sulla spiaggia cittadina ma approfittane per scoprire i dintorni. La provincia di Guanacaste è famosa per la sua vasta offerta di spiagge, ognuna con le proprie caratteristiche uniche. Se hai voglia di esplorare un po’, parti da Flamingo, con la sua sabbia dorata e il mare tranquillo, posto ideale per rilassarsi al tramonto. Playa Grande, a nord di Tamarindo, è perfetta per chi cerca avventura e natura selvaggia: qui potrai assistere alla nidificazione delle tartarughe liuto, una delle esperienze più emozionanti che potrai vivere in Costa Rica. Playa Conchal, invece, è famosa per la sua sabbia composta da piccole conchiglie frantumate, un posto incredibile per fare snorkeling e immergersi in acque cristalline. Ogni spiaggia ha la sua magia e, visitandole, avrai l’opportunità di scoprire nuovi angoli di paradiso.

Avventure in fuoristrada: Quad e Buggy

Per gli amanti dell’avventura, i tour in quad sono un must. Questa attività ti permette di esplorare la natura selvaggia di Guanacaste su due ruote, attraversando sentieri polverosi e fango durante la stagione delle piogge. I tour in quad sono perfetti per famiglie, coppie e gruppi e ti permettono di esplorare le montagne, le cascate e i panorami spettacolari.

Esporare spiagge ed entroterra a cavallo

L’equitazione è un’altra attività imperdibile a Tamarindo. Che tu sia un principiante o un esperto, puoi vivere un’esperienza unica a cavallo percorrendo la spiaggia al tramonto o salendo sulle colline che offrono panorami mozzafiato sulla costa e sulla vegetazione circostante. Molti tour equestri ti porteranno anche a esplorare mangrovie ed estuari, dove poter osservare la flora e fauna locali.

equitazione tamarindo

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Monta in sella ed esplora Tamarindo a cavallo

Zip Line nella giungla

In cerca di adrenalina? Puoi lanciarti da una piattaforma con una zip line che ti permette di volare tra gli alberi, godendo di panorami spettacolari sulla giungla. Questa è una delle attività più popolari in Costa Rica e nella zona di Tamardino.

Incontri con le tartarughe marine

Una delle esperienze più suggestive che Tamarindo ha da offrire è il tour delle tartarughe marine. Playa Grande, vicino a Tamarindo, è uno dei principali siti di nidificazione delle tartarughe liuto. Durante la stagione di nidificazione (da settembre a marzo), puoi partecipare a tour guidati per assistere alla deposizione delle uova e alla schiusa, vivendo un’esperienza unica e emozionante nella natura selvaggia.

tartarughe tamarindo

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Osserva la schiusa delle uova e le tartarughine che si buttano in mare

Kayak nelle mangrovie e negli estuari

Per una vista unica sulla natura di Tamarindo, scegli di pagaiare nelle mangrovie e negli estuari circostanti. Questa attività ti permetterà di esplorare ecosistemi unici, mentre ti avvicini a diverse specie animali come uccelli, scimmie e tartarughe. Se desideri qualcosa di più avventuroso, puoi optare per il kayak sulle rapide o un kayak trasparente, che ti permetterà di osservare il mondo sottomarino mentre remi.

Escursioni e trekking

Guanacaste è anche una destinazione perfetta per gli amanti delle escursioni. Che tu voglia fare una passeggiata rilassante o intraprenderne una più impegnativa, ci sono numerosi sentieri che ti permetteranno di esplorare le montagne e le foreste della regione. Le escursioni nei parchi naturali circostanti, come il Parco Nazionale Rincón de la Vieja, offrono panorami spettacolari e la possibilità di scoprire cascate, vulcani e una fauna incredibile.

Pescare nel Pacifico

Tamarindo è il posto giusto per te se ami la pesca, in particolare quella d’altura, con la possibilità di pescare tonno pinna gialla, marlin e swordfish. Per chi preferisce un’esperienza più tranquilla, le acque costiere offrono ottimi spot per la pesca durante tutto l’anno.

Quando visitare Tamarindo?

Il periodo migliore per visitare Tamarindo è piuttosto lungo, permettendoti di scegliere con tranquillità quando partire. Tamarindo è una destinazione che è consigliabile raggiungere da metà novembre ad agosto, quando il clima è ideale per attività all’aperto, come il surf, il nuoto e le escursioni. Durante la stagione secca, che dura da novembre ad aprile, il caldo è costante, con temperature che raggiungono i 30°C, perfetto per godersi le spiagge.

I mesi più piovosi, tra settembre a ottobre, portano qualche acquazzone pomeridiano, ma non scoraggiano i turisti, soprattutto quelli che cercano le onde migliori per il surf. Per gli amanti della natura, la stagione delle tartarughe liuto, che nidificano a Playa Grande, va da settembre a marzo. Se preferisci visitare Tamarindo in modo più tranquillo, evita i periodi di alta stagione come Natale, Capodanno e la settimana di Pasqua, quando la città è molto affollata.

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Tamarindo è una destinazione ideale per gran parte dell’anno

Come arrivare

L’aeroporto internazionale di Guanacaste (Liberia) è il punto di arrivo più vicino a Tamarindo, situato a soli 65 km di distanza. Il viaggio in auto da lì dura circa 1 ora e 15 minuti. Se prenoti un pacchetto di viaggio, potrai certamente usufruire di un comodo trasferimento privato con autista che ti condurrà direttamente a Tamarindo. Se invece preferisci muoverti in autonomia e noleggiare un’auto, il percorso è abbastanza semplice e la strada non presenta particolari difficoltà, con un paio di incroci ben segnalati che ti porteranno direttamente nella vivace città costiera.

Sicurezza a Tamarindo

Tamarindo è generalmente considerata una destinazione sicura per i turisti, ma come in ogni città turistica, è importante fare attenzione. La maggior parte dei crimini che si verificano sono di tipo opportunistico, come furti di oggetti lasciati incustoditi. È sempre consigliabile non lasciare oggetti di valore in auto o sulla spiaggia e prestare attenzione quando si è da soli, soprattutto di notte. Per quanto riguarda la sicurezza in acqua, è importante fare attenzione alle correnti e alle onde forti, soprattutto se ti avventuri in acque più lontane dalla spiaggia principale.

Tamarindo è una destinazione che ha qualcosa per tutti. Appassionati di surf, amanti della natura o semplicemente alla ricerca di una vacanza rilassante in riva al mare, ogni viaggiatore troverà sicuramente qualcosa che lo farà innamorare di questo angolo di Costa Rica. Con la sua atmosfera vibrante, le spiagge mozzafiato e la possibilità di esplorare una delle aree naturali più belle del paese, Tamarindo è una meta ideale per un viaggio che ti resterà nel cuore.

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Le migliori mete da visitare nel 2025 secondo SiViaggia

Abbiamo viaggiato per voi alla scoperta di alcune mete davvero poco esplorate dal turismo di massa. Siamo andati in avanscoperta e abbiamo alzato le antenne per captare i nuovi trend e le destinazioni emergenti che meritano di essere visitate, prima ancora che vengano scoperte da tutti e che siano prese d’assalto. Alcuni viaggi li abbiamo già fatti e ve li abbiamo già raccontati, altri sono nei nostri radar e ci stiamo organizzando per raccontarveli meglio al più presto. Ecco quali sono le mete dove andare nel 2025.

Armenia

È decisamente una delle mete più interessanti che si possano visitare e la consigliamo vivamente per il 2025. Vicina, con tanti comodi voli diretti dall’Italia – anche low cost – che atterrano a Yerevan, la Capitale, porta d’ingresso all’Armenia, un Paese dal fascino unico, dalla storia travagliata e troppo spesso sottovalutata, dai paesaggi sconfinati e dai monasteri famosi in tutto il mondo e Patrimonio dell’Unesco, come i complessi monastici di Haghpat e Sanahin, il Monastero di Geghard, la cattedrale e le chiese di Echmiadzin e il sito archeologico di Zvartnots. La vicinanza e la comodità dei collegamenti rendono l’Armenia una meta perfetta per chi desidera immergersi in un affascinante viaggio culturale senza allontanarsi troppo e Yerevan è perfetta per organizzare un city break in qualunque momento dell’anno. Una città ricca di fascino, di musei da visitare e di splendidi monumenti e palazzi da vedere.

Tappe obbligate sono la Cascade, una gigantesca scalinata che non è soltanto un monumento e un punto di vista impareggiabile per ammirare il vicino Monte Ararat, ma un museo unico al mondo, e il Memoriale del genocidio, un evento trasgico che ancora oggi viene ricordato in tutto il Paese. Ma l’Armenia è anche vacanze all’aria aperta, da scoprire anche in camper, con trekking ed escursioni lungo i fiumi ed è soprattutto una meta enogastronomica d’eccellenza. Il Paese dove è stata scoperta la cantina più antica del mondo, l’“Areni 1 Cave” che risale a 6.000 anni fan, nel 2024 ha ospitato anche la Conferenza globale sul turismo del vino di UN Tourism ed è quindi un viaggio consigliato a tutti coloro che sono appassionati di vino e di buon cibo. Per visitare l’Armenia non serve alcun visto.

Corea del Sud

Benché la situazione politica sia instabile ultimamente, è innegabile che la Corea del Sud sia la destinazione più emergente degli ultimi mesi. Il turismo è cresciuto del 38,2 % nell’ultimo anno e sono stati quasi 7mila gli italiani che l’hanno visitata. Questo Paese sta diventando sempre più popolare, soprattutto tra i giovani (Gen Z e Millennials), attirati dalle nuove tendenze (musica, K-Pop, e film o serie Tv, K-Dramas). Anche i social fanno la loro parte per proporre le bellezze della Corea del Sud, sia quelle naturali sia quelle culturali che ispirano molti probabili turisti.

Ma la Corea del Sud propone anche esperienze uniche e insolite ai turisti, tra le preferite c’è sicuramente la Hanbok che consiste nell’indossare il tradizionale abito coreano, hanbok, appunto, e passeggiare tra i palazzi storici di Seul, come il meraviglioso Palazzo Gyeongbokgung, un’attività molto popolare tra i turisti che vogliono immergersi nella cultura coreana. E poi c’è la cucina coreana che sta spopolando anche nelle grandi città italiane. La Corea del Sud è famosa per la sua gastronomia unica. Oltre ai piatti tradizionali come il bibimbap e il kimchi, i turisti possono partecipare a corsi di cucina per imparare a preparare i piatti tipici della tradizione coreana. A tutto ciò si aggiungono le diponibilità di voli sempre più numerosi che consentono di raggiungere il Paese, con un volo diretto della compagnia di bandiera Korean Air da Milano Malpensa e di tantissimi altri collegamenti di altre compagnie aeree con scalo o in Europa o in Medioriente o in Cina.

Gyeongbokgung, Corea del Sud

Fonte: iStock

Il Geunjeongjeon nel Palazzo di Gyeongbokgung, Seul, Corea del Sud

Isola di Rodrigues

L’abbiamo detto già un anno fa che questa isola sperduta nell’Oceano Indiano sarebbe diventata la nuova meta davvero esotica dove andare e lo confermiamo anche per il 2025. Lontana dalla folla e dal turismo di massa, l’isola di Rodrigues, una piccola isola vulcanica nell’arcipelago delle Mascarene al largo di Mauritius, non è facile da raggiungere. Ancora oggi bisogna fare tre scali per arrivarci perché bisogna atterrare prima a Mauritius – e dall’Italia non ci sono voli diretti- , per poi prendere un volo che dura circa un’ora e mezza e atterrare nel piccolo aeroporto di Sir Charles Gaëtan Duval. E, proprio per tutti questi motivi, è il vero paradiso che abbiamo tanto sognato. Sono pochissimi i turisti che ci vanno, ma il suo meraviglioso isolamento non durerà a lungo, visto che stanno aprendo nuovi resort lusso. Il segreto è andarci subito, prima che venga presa d’assalto.

Chi ha avuto la fortuna di visitarla la descrive come un luogo ancora selvaggio. A parte la costa che è più popolata e animata, specie nella zona Sud-Est, dove stanno sorgendo i resort, l’interno è primordiale, con una natura ancora incontaminata ed è il luogo perfetto per chi cerca una vacanza semplice e sostenibile. Il mare è a dir poco spettacolare, palme e tartarughe giganti popolano le spiagge e la foresta tropicale lussureggiante. Qui si può trascorrere una vacanza con la “V” maiuscola tra trekking nella foresta ed escursioni nella laguna corallina su canoe trasparenti per ammirare i brulicanti fondali marini. Per andare a Rodrigues non serve alcun visto d’ingresso.

Isola Rodrigues

Fonte: iStock

L’Isola Rodrigues, il trionfo della natura

Western Australia

Lontana, ebbene sì, ma raggiungibile nel periodo estivo con voli diretti dall’Italia e, il resto dell’anno, facendo uno scalo a Singapore o in uno degli Emirati Arabi Uniti, la Western Australia è la più “vicina” a noi ma anche la meno considerata dagli italiani che puntano sempre e solo su Sydney e Melbourne. Perth, una bellissima città moderna sul mare, dove si respira non soltanto la contemporaneità ma anche la storia e la tradizione aborigena, è la porta d’accesso a questo meraviglioso territorio che occupa un terzo dell’intero continente e i cui paesaggi sono talmente vari da racchiudere tutte le bellezze paesaggistiche. Ci sono scogliere e spiagge da sogno, foreste tropicali e deserti, laghi (rosa) e zone vitivinicole (si contano circa cento cantine in tutta la regione). C’è tutto, insomma.

La zona più popolata del WA è lungo la costa Sud-occidentale, tra Margaret River e la Capitale Perth, e l’ideale è noleggiare un’auto e andare all’avventura in un meraviglioso roadtrip, intervallando la vasta natura con piccole “town” (anche ghost town). Tra le esperienze da fare c’è sicuramente un trekking lungo il Cape to Cape Track, un itinerario di 250 km che dura una settimana, ma che si può fare anche solo in parte, oppure un’escursione in quad elettrico nella Boranup Forest alla scoperta della ricca vegetazione e della fauna locale e, magari, anche delle grotte sotterranee che corrono tutto sotto questo territorio e soprattutto un tour notturno nel bush per incontrare la popolazione di canguri, possum e bandicoot e per ammirare la volta stellata e la Grande Nube di Magellano, una galassia visibile solo nell’emisfero australe. Per andare in Australia è necessario richiedere un visto online che arriva nel giro poche ore.

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Fonte: @SiViaggia – Ilaria Santi

Lungo il Cape to Cape Track nel Western Australia

Arabia Saudita

Se ne parla già da qualche anno come nuova meta turistica, anche perché l’Arabia Saudita è entrata prepotentemente nelle nostre vite grazie agli eventi sportivi internazionali che ha ospitato e che ospiterà (dalla Parigi-Dakar 2025 ai Mondiali di calcio del 2034), ma non solo. In vista della Vision 2030, il maxi-programma a cui il governo saudita sta lavorando da qualche tempo, che comprende non soltanto obiettivi turistici ma di sviluppo economico e sociale, sono tantissimi i progetti che stanno prendendo piede nel Paese. Dai nuovi sviluppi edilizi a Riyad, con interi quartieri che stanno nascendo ed edifici futuristici in fase di realizzazione, alla nascita di una nuova destinazione turistica sulle rive del Mar Rosso saudita, una costa lunga oltre 1.800 chilometri che attraversa tre regioni – Nord, Centro e Sud – ciascuna con le proprie caratteristiche: più di mille isole, 500 siti di immersione, 300 specie di coralli e 75 spiagge affacciate su acque cristalline ancora poco frequentate dai turisti internazionali. Se non è un luogo paradisiaco questo…

Questa nuova meta mare sta attirando l’attenzione di grossi gruppi alberghieri e di famose archistar che stanno dando il meglio di sé per realizzare resort ecosostenibili e con il minor impatto ambientale possibile oltre che di design. Raggiungibile grazie a ben due nuovi aeroporti, il Red Sea International Airport, alimentato al 100% da energie rinnovabili, con voli in arrivo da Riyad, Jeddah e Dubai, e l’aeroporto di NEOM Bay che accoglie voli da Riyad, Dammam, Dubai, Doha e Londra (con ulteriori destinazioni in arrivo nel 2025), già oggi l’Arabia Saudita è ben collegata all’Italia con voli diretti, anche low cost, su Jeddah e Riyad, da Saudia Airlines a ITA a WizzAir. Per entrare in Arabia Saudita serve un visto che si può richiedere online oppure una volta arrivati a destinazione in aeroporto.

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Fonte: Ufficio stampa

I fondali del Mar Rosso nell’Arabia Saudita

Amazonas, Brasile

Se le mete incontaminate, senza folla e, come gli esperti di viaggi amano definirle, “off the beaten path” sono la vostra passione, questa, nel centro del Brasile, è la destinazione da raggiungere nel vostro prossimo grande viaggio. Amazonas è il più esteso Stato del Brasile, nella parte settentrionale del Paese e, come si evince dal nome, è attraversato dal Rio delle Amazzoni ed è coperto in prevalenza dalla foresta amazzonica, della quale ingloba una buona fetta. È un viaggio nel polmone verde del mondo, che ospita una biodiversità incredibile, con milioni di specie vegetali e animali, molte delle quali che non si trovano in nessun altro luogo al mondo. Se non siete degli esperti avventurieri, ma desiderate comunque vivere un’esperienza straordinaria, potete programmare un’escursione a bordo di un’imbarcazione, altrimenti, accompagnati da guide esperte, si cammina nella foresta come fanno gli indigeni locali.

Qualunque sia il tipo di viaggio che decidiate di intraprendere, ci sono alcune tappe fondamentali da non perdere. Generalmente, la maggior parte dei tour inizia da Manaus, la capitale dell’Amazzonia brasiliana. Situata nel cuore della foresta, è il punto di partenza per molte avventure nella giungla. tappa imperdibile è Anavilhanas, un arcipelago di circa 400 isole fluviali, considerato il più grande arcipelago di isole fluviali al mondo e rappresenta un ecosistema unico. Un viaggio nella foresta amazzonica non è di certo tra gli itinerari turistici più comuni, ma secondo le guide più esperte, è di certo uno dei più belli e suggestivi al mondo. Per andare in Brasile non serve il visto.

Giungla, Amazzonia

Fonte: iStock

Un villaggio lungo la foresta pluviale in Amazzonia