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Torino è la nuova Capitale europea del Turismo Intelligente 2025

Torino è una città protagonista di una vera trasformazione negli anni. Da polo industriale è diventata una vivace destinazione culturale ed è un esempio di rigenerazione urbana intelligente. Siti iconici come la fabbrica di automobili del Lingotto e le OGR-Officine Grandi Riparazioni sono stati riconvertiti in luoghi culturali, dimostrando l’impegno della città nel fondere la storia con l’innovazione moderna.

L’inclusione di Torino nel programma UNESCO Man and the Biosphere (MAB) evidenzia il suo impegno nel preservare le risorse naturali, promuovendo al contempo uno sviluppo sostenibile. Questo e altri elementi le sono valsi l’importante premio European Capital of Smart Tourism 2025, promosso dalla Commissione Europea. “Il riconoscimento viene infatti assegnato ogni anno alla città in Europa che più si distingue come destinazione turistica d’eccellenza a partire da quattro differenti criteri: sostenibilità, accessibilità, digitalizzazione del patrimonio culturale e creatività” come riporta il comunicato ufficiale. Un riconoscimento che arriva dopo il recente titolo di “Capitale europea dell’innovazione”.

Le azioni per il clima

Torino ha adottato misure per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2030 attraverso il suo Climate City Contract, un impegno per l’adattamento climatico e la mobilità a basse emissioni di carbonio. Le iniziative verdi della città, come la trasformazione di ex aree industriali in spazi verdi e il miglioramento del trasporto pubblico, dimostrano un approccio strategico al turismo sostenibile e alla pianificazione urbana. Un’iniziativa di spicco è il progetto Neighbourhood Houses, che coinvolge i residenti nella definizione delle loro comunità, rendendo il turismo e le esperienze culturali più inclusive.

Accessibilità per tutti

Il sistema di trasporto pubblico della città, con autobus e stazioni della metropolitana accessibili al 100%, è un modello di inclusività. I ​​musei di Torino co-creano esperienze sensoriali per i visitatori con disabilità, rendendo gli spazi culturali più accoglienti. La piattaforma Turismabile, lanciata nel 2007, è un ottimo esempio dell’impegno di Torino per i viaggi accessibili, fornendo informazioni multilingue e collaborando con organizzazioni per disabili per garantire che tutti i visitatori possano godere di ciò che la città ha da offrire.

Torino

Fonte: iStock

La città di Torino

Innovazione digitale

Come città lungimirante, Torino è all’avanguardia nell’uso della tecnologia per migliorare sia il turismo che la vita di tutti i giorni. Attraverso progetti come 5G-Tours e NETA (Navigation Exploring Tourist Assistance), Torino sta integrando l’intelligenza artificiale (AI) e la realtà estesa (XR) nella sua offerta culturale, consentendo ai visitatori di vivere la città in un modo unico e immersivo. Lo sviluppo di piattaforme digitali, come un’app di mobilità integrata, riflette ulteriormente l’impegno di Torino nel rendere sia la cultura che i servizi cittadini accessibili a tutti.

Cultura ed eventi

Torino custodisce un patrimonio culturale molto ricco, come il famoso Museo Egizio, il secondo più grande del suo genere a livello mondiale, che attira visitatori da tutto il mondo. La strategia culturale della città include numerosi festival che celebrano cinema, letteratura e musica, alcuni dei quali risalgono a decenni fa.

Con una forte enfasi sulla partecipazione della comunità, le industrie creative di Torino sono fiorite, offrendo una vasta gamma di esperienze, dalle mostre d’arte contemporanea alla conservazione di siti storici. Anche il Torino Film Festival 2024 ha dimostrato nuova linfa, chiamando tantissime star internazionali del cinema e coinvolgendo le persone in una decina di giorni animati da proiezioni, incontri e red carpet.

Il premio a Benidorm

Mentre Torino ha vinto European Capital of Smart Tourism 2025, la città spagnola di Benidorm ha conquistato il riconoscimento di European Green Pioneer of Smart Tourism per il suo impegno verso pratiche ecologiche che stanno migliorando l’esperienza dei turisti e la qualità della vita dei residenti.

In particolare, la città ha implementato un sistema di gestione intelligente dell’acqua che ha ridotto il consumo del 30% e ha diversificato l’offerta turistica per includere opzioni di salute, istruzione ed ecoturismo. Infine, per mitigare gli effetti del cambiamento climatico, ha pensato alla costruzione di dighe e la riforestazione di alcune aree urbane con delle specie autoctone.

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Lugano a Capodanno: l’incanto delle feste sorprende e il divertimento è assicurato

Città elegante, accogliente, adagiata in uno scenario naturale davvero meraviglioso: Lugano conquista al primo sguardo e sin dalla prima volta che la si raggiunge. È una città che offre un mix vincente di due culture: quella italiana, dista infatti dal confine solamente pochi chilometri, e quella svizzera essendo parte del Canton Ticino. Si affaccia sull’omonimo lago, regalando scorci di impareggiabile bellezza, mentre è incorniciata dalle cime delle montagne: il San Salvatore e il Monte Bre.

Un luogo bellissimo in ogni momento dell’anno, che per le feste si accende di ulteriore magia, grazie a un programma ricco, diversificato e per tutti i gusti, ma anche a un’atmosfera perfetta per questo periodo così speciale. Lugano a Capodanno è la meta da raggiungere per tutti coloro che cercano un luogo elegante e accogliente, ricco di bellezza e di fascino, ma anche di cose da fare per divertirsi e trascorrere momenti spensierati, immersi in uno scenario alpino di rara bellezza.

Cosa fare a Capodanno 2025 a Lugano: gli eventi, le informazioni più utili, come muoversi in città, i locali da conoscere e le temperature, per partire preparati e godersi una vacanza da sogno.

Cosa fare a Capodanno a Lugano, tutti gli eventi

Il mese di dicembre a Lugano è davvero speciale: l’atmosfera della città diviene ancora più magica, basti pensare al fatto che questo luogo si snoda come un gioiello prezioso nel cuore di uno scenario che sembra proprio la perfetta scenografia per il Natale, incastonato tra alte montagne, mentre si affaccia su uno splendido lago.

Il programma degli eventi tra Natale e Capodanno è davvero ricco e si conclude il 7 gennaio del 2025, dando modo a tutti di vivere le tante proposte e rendere ancora più fantastico questo mese così speciale. Da non perdere, ad esempio, il mercatino di Natale che si sviluppa per tutto il centro e che rimane accessibile anche dopo il 25 dicembre. Nel dettaglio dal 27 dicembre al 7 gennaio si potrà ammirare in piazza Manzoni e il 31 dicembre dovrebbe rimanere aperto fino alle 19: potrebbe essere divertente fare un giro alla scoperta di tanti prodotti prima di apprestarsi a concludere l’anno.

Cuore pulsante delle feste, Capodanno compreso, sarà la suggestiva piazza della Riforma: si tratta del centro città, un luogo vivo e vivace, ricco di locali e di bellissimi palazzi. Lì si trovano gli Chalet gastronomici, i luoghi perfetti per assaggiare qualche specialità stagionale e sono aperti anche il 31 dicembre: sul sito ufficiale dedicato agli eventi viene segnalato che osserveranno l’orario 15 – l’una di notte, mentre il primo gennaio apriranno i battenti alle 11 per chiudere a mezzanotte.

Nella stessa location ogni sera dj set o musica, non è ancora specificato che tipologia di evento ci sarà in programma la notte di Capodanno, ma senza dubbio piazza della Riforma (come del resto accade ogni anno) sarà centrale. Quest’anno è previsto anche un brindisi per salutare l’arrivo del 2025 con RSI Rete Tre.

Un’altra esperienza che si potrà vivere il 31 dicembre, ma anche gli altri giorni primo gennaio compreso, è quella di mettersi alla prova con il pattinaggio sul ghiaccio: la pista è stata realizzata all’interno di uno degli splendidi parchi cittadini (Parco Ciani) e fa immergere in un’atmosfera fatata, complici le luci, l’ambientazione e la musica. La pista si può utilizzare gratuitamente, ha un costo – invece – l’utilizzo dei pattini o del supporto che si possono noleggiare. C’è anche un punto ristoro in cui deliziare il palato con cioccolata calda o vin brulè. L’orario di apertura che viene osservato l’ultimo giorno dell’anno e il primo gennaio è dalle 11 alle 21.

Per un pomeriggio dedicato ai bambini e alle famiglie, invece, il 31 dicembre e il primo gennaio, è aperto anche il Villaggio di Natale presso l’asilo Ciani, che sarà accessibile a partire dal 27 dicembre e fino al 7 gennaio. Orario per l’ultimo e il primo giorno dell’anno: 14 – 18. Con queste premesse Lugano è una di quelle mete perfette per trascorrere il Capodanno 2025.

Lugano durante le feste: gli eventi

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Lugano, gli eventi da non perdere a Capodanno

Musica, il concerto per chiudere l’anno a Lugano

Un appuntamento ormai entrato di diritto tra i più amati è quello con la musica ed è in programma il 31 dicembre a partire dalle 18 presso Lac – Sala teatro: il Concerto di San Silvestro con l’Orchestra della Svizzera italiana, in questa occasione insieme al mezzosoprano Marina Viotti, si conclude con un brindisi a cui è invitato anche il pubblico per chiudere l’anno in bellezza.

Il programma musicale è ricco e vedrà esibirsi questa artista, che è stata anche tra i protagonisti della Cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Parigi.

Il primo gennaio, appuntamento con la tradizione

È ormai tradizione consolidata iniziare l’anno nuovo con un corteo che da piazza della Riforma arriva al Palazzo dei Congressi, qui si tiene ogni anno un incontro con le autorità e le associazioni. La data è quella del primo gennaio 2025 e l’orario di inizio è previsto alle 11 del mattino. Il programma prevede auguri, musica e intermezzi artistici, oltre a un discorso del primo cittadino e alla presenza di un ospite speciale. Si chiude la cerimonia con un rinfresco che viene offerto ai presenti.

Vita notturna e discoteche a Lugano

In una città che offre tantissimo come la meravigliosa Lugano in Svizzera, non possono mancare i locali per chi ama la vita notturna, posti in cui trascorrere serate all’insegna del divertimento in un’atmosfera curata.

Ad esempio, si può scegliere Seven The Club, che si trova nel cuore della città nel medesimo stabile del Casinò. È aperto il venerdì e il sabato, dalla mezzanotte alle cinque del mattino. The Lounge, del medesimo gruppo, invece è aperto ogni giorno da mezzogiorno fino alla notte: offre vista lago, dj set e un menù per stuzzicare il palato.

Un altro locale da provare è il Jungle Club Lugano che si trova in via Cantonale. A quanto pare, il venerdì e il sabato sera apre i battenti a mezzanotte con serate all’insegna del divertimento. Oppure si può scegliere l’Underground Club che si trova in via Soave ed è aperto il venerdì e il sabato da mezzanotte, nel mese di dicembre 2024 anche il giovedì dalle 23.

Serate musicali con concerti o dj set al Bar Oops in via Buffi: offre una programmazione molto ampia di eventi diversificati e per tutti i gusti.

Questi sono solo alcuni dei club e dei locali che si possono trovare a Lugano, ma ce ne sono tanti altri tutti pronti a regalare serate divertenti e al ritmo di ottima musica.

Lugano, la vita notturna: dove andare

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Lugano, la vita notturna: alcuni indirizzi

Come muoversi a Lugano a Capodanno

Lugano è ben servita dai mezzi pubblici, infatti – come riporta il sito del comune – vi sono quattro società che hanno diverse linee che portano anche verso le zone più periferiche.

La TPL – Trasporti Pubblici Luganesi ha ben 16 linee che coprono centro e vie periferiche, mente AutiPostale collega centro e periferie con 14 percorsi, fa da legame tra i quartiere della zona nord con il cuore di Lugano, invece, la ARL – Autolinee Regionali Luganesi, mentre SNL – Società Navigazione del Lago di Lugano ha due linee che collegano la città rispettivamente a Campione d’Italia e Gandria. Non ci sono ancora dettagli in merito al funzionamento dei mezzi nella notte di Capodanno ma, negli anni passati, sono state pensate agevolazioni per favorire l’utilizzo dei mezzi pubblici.

Il centro città è ricco di spazi dedicati esclusivamente ai pedoni o aree a traffico limitato, quindi, vale la pena pensare di fare una camminata e di godersi il cuore di Lugano senzo lo stress dell’automobile. Diversamente si può optare per la bicicletta grazie ai percorsi ciclabili e al servizio di bikesharing con 116 postazioni.

Per chi lo desidera, poi, ci sono i taxi che operano in città: alcuni di questi con l’autorizzazione a fermarsi in attesa dei clienti nelle aree preposte. Il numero di prenotazione è +41 91 922 88 33.

È bene sapere che i turisti possono fare richiesta e utilizzare Ticino Ticket che permette – tra le tante cose – di viaggiare gratuitamente con il trasporto pubblico o di ottenere degli sconti speciali su quello turistico, si ottiene pernottando in uno degli oltre 500 alloggi partner dell’iniziativa.

Il clima di Lugano a Capodanno

Maglioni pesanti, giacche e cappelli: il clima di Lugano a Capodanno può essere davvero freddo, in perfetto stile Natale: infatti questa destinazione è un sogno ad occhi aperti per tutti coloro che amano le atmosfere incantante e gli inverni vissuti in un’ambientazione che somiglia in tutto e per tutto alle fiabe più belle.

Le temperature, però, non sono eccessivamente basse rendendo comunque gradevole la permanenza in questa meravigliosa città della Svizzera. In genere, infatti a minima di dicembre si attesta a due gradi, che scendono a uno nel mese di gennaio. La media è intorno ai quattro gradi, mentre la massima sui sette.

Si tratta anche di un periodo in cui le precipitazioni non sono numerose, per cui quello di Capodanno è senza dubbio un periodo magico per raggiungere Lugano. Un luogo che offre tantissimo, a partire dalla bellezza della natura, che vale la pena esplorare se ci si ferma qualche giorno in questa località, magari conoscendo il lago e i borghi che lo punteggiano, oppure le montagne che circondano la città.

E ancora il suo centro storico, dove vi sono anche dei portici, e i suoi parchi. Una città da vivere, anche a Capodanno 2025 per scoprire il fascino di un posto in cui la cultura italiana e quella svizzera si intrecciano.

Lugano, le temperature di dicembre

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Lugano, le temperature di dicembre: quali sono
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Il Palazzo Vecchio di Firenze apre delle stanze mai viste

Il Palazzo Vecchio è uno dei principali punti di interesse quando si visita Firenze. Si trova in Piazza della Signoria ed è anche la sede del Comune, oltre a rappresentare la migliore sintesi dell’architettura civile del ‘300. A partire da dicembre 2024 fino a giugno 2025 i visitatori avranno modo di esplorare nuove stanze di questo antico palazzo, grazie all’associazione Amici dei Musei e dei Monumenti fiorentini. Sono previsti sette appuntamenti con ingresso gratuito su prenotazione per approfittare di questa occasione e ammirare l’appartamento del barone Bettino Ricasoli, la Sala Rossa e altre sale di Firenze Capitale che non sono mai state aperte al pubblico fino a oggi.

Firenze è una città che non ha bisogno di scuse per essere scelta come meta di un viaggio o di una visita breve anche solo per un weekend, poiché ha molto da offrire. Le meraviglie architettoniche, i musei, i punti di interesse culturale, l’arte e le bontà gastronomiche invitano molti turisti da tutto il mondo tutto l’anno. Questa apertura straordinaria del Palazzo Vecchio è un ulteriore invito a visitarla per ammirare la sua eleganza e la personalità antica e moderna allo stesso tempo.

Un Palazzo Vecchio inedito

Poter visitare luoghi del palazzo comunale che non fanno parte del percorso museale ma che sono ricchi di fascino e storia è un’opportunità straordinaria per entrare nel cuore del Palazzo e conoscerne gli angoli meno noti“, ha  affermato l’assessore alla Cultura Giovanni Bettarini, che ha aggiunto: “Per questo, abbiamo voluto riproporre un calendario di appuntamenti offrendo l’opportunità di esplorare la storia politica di Firenze attraverso queste sale spesso poco conosciute. Gli Amici dei musei monumenti ci sostengono nell’impegno a rendere accessibile la storia ai cittadini, in modo da creare un legame prezioso tra passato e presente di Firenze, specie nelle giovani generazioni”.

Palazzo Vecchio Firenze

Fonte: Getty Images

Interno di Palazzo Vecchio a Firenze

Saranno quindi aperti al pubblico alcuni spazi che nel 1860 furono utilizzati per ricavarne l’appartamento del barone Bettino Ricasoli, Governatore della Toscana. Oggi in quelle stanze ci sono gli uffici della vicesindaci di Firenze Paola Galgani e le sale chiamate Firenze Capitale oggi sono sede degli uffici del Consiglio Comunale.

Politico, statista e rivoluzionario cattolico liberale, Ricasoli ha ricoperto anche la carica di sindaco di Firenze, nonché presidente del Consiglio del Regno d’Italia e fondatore del famoso quotidiano La Nazione. Una figura importante per la città toscana e per l’Italia che ha lasciato il segno ed è interessante da studiare e approfondire.

Come prenotare e altre info utili

Le visite alle stanze mai viste di Palazzo Vecchio, come anticipato prima, saranno gratuite ma organizzate secondo prenotazione, grazie al supporto dei volontari dell’associazione Amici dei musei e dei monumenti fiorentini. Sarà possibile partecipare dalle 15 alle 17 nelle giornate del 4 dicembre 2024, 8 gennaio, 5 febbraio, 5 marzo, 2 aprile, 7 maggio e 4 giugno 2025 prenotando al numero 055286465 o mandando un’email a: segreteria@amicideimusei.it

Pertanto, è bene pianificare in anticipo la visita per assicurarsi un posto, da soli o in gruppi più o meno numerosi. Queste aperture temporanee sono inviti a esplorare il patrimonio artistico e culturale dell’Italia nel presente, cogliendo l’attimo, pensando che non sia possibile poi ripetere l’esperienza molto presto.

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Africa Egitto itinerari culturali mete storiche Notizie siti archeologici Viaggi

Scoperta in Egitto la porta di un antico tempio dedicato al dio della fertilità maschile

Dal 2012 sono in corso gli scavi per riportare alla luce un distretto templare dell’antico Egitto, costruito tra il 144 a.C. e il 138 d.C. Ora gli archeologi hanno trovato un ingresso segreto in un tempio egizio risalente a circa 2.100 anni fa. Il portale, sul lato occidentale dello storico sito di Athribis vicino a Sohag, Egitto, originariamente era alto fino a 18 metri e rappresenta uno straordinario esempio di “pilone” egizio, in cui due torri fiancheggiano un ingresso principale.

L’ingresso conduce a una camera precedentemente sconosciuta, probabilmente un deposito per utensili e anfore, grandi contenitori ovali con due manici. Inoltre, iscrizioni geroglifiche e intricate incisioni adornano la facciata esterna e le pareti interne della camera. I ricercatori sono certi che la camera conduca a un tempio, anche se saranno necessari ulteriori scavi per dimostrarlo. “Questa scoperta è particolarmente significativa in quanto segna il primo passo nella scoperta degli elementi rimanenti del tempio” ha affermato il Ministero egiziano del turismo e delle antichità in un post su Facebook.

Tempio antico Egitto

Fonte: Ufficio stampa Ministry of Tourism and Antiquities

Antico tempio in Egitto

Il tempio di Athribis torna alla luce

Gli esperti pensano che la struttura sia stata costruita ad Athribis, un tempo una fiorente città egiziana, durante il II secolo a.C. All’epoca l’Egitto era governato dalla dinastia tolemaica, una casa reale che controllò l’Antico Egitto fino alla sua incorporazione nella Repubblica Romana nel 30 a.C. L’ingresso e la camera sono stati scoperti dai ricercatori dell’Università di Tubinga, supportati dal Ministero egiziano del turismo e delle antichità. Il dott. Mohamed Ismail Khaled, segretario generale del Consiglio supremo delle antichità, ha descritto la scoperta come “il primo nucleo per svelare il resto degli elementi del nuovo tempio nel sito“, secondo Asharq Al-Awsat.

La camera, lunga circa 6 metri e larga 3, ha un ingresso decorato con rilievi e iscrizioni geroglifiche appena scoperti. Le iscrizioni raffigurano il dio egizio della fertilità Min e sua moglie Repit, comunemente raffigurata come una leonessa, e il loro figlio, il dio bambino Kolanthes. In un’iscrizione, queste divinità egizie stanno ricevendo sacrifici da un re, che i ricercatori affermano essere Tolomeo VIII del II secolo a.C. I ricercatori quindi pensano che il tempio di Athribis sia stato costruito durante il regno di Tolomeo VIII (morto nel 116 a.C.) come centro di culto per la venerata famiglia. Le figure sono anche circondate da strutture di simboli astronomici che agiscono come “stelle celesti” per misurare le ore della notte.

Nel frattempo, una seconda porta sulla facciata del pilone conduce a una scala precedentemente sconosciuta che saliva per almeno quattro rampe fino al piano superiore, ma ora è stata distrutta. Ulteriori scavi al tempio di Athribis si concentreranno ora sulla ricerca di tracce del presunto tempio che si trova oltre la camera, probabilmente un luogo di rifugio per gli abitanti della città. “La missione completerà il suo lavoro sul sito per scoprire completamente il resto del tempio durante le prossime stagioni di cava“, ha affermato il Ministero del Turismo e delle Antichità nella sua dichiarazione.

Interno antico tempio Egitto

Fonte: Ufficio stampa Ministry of Tourism and Antiquities

Interno del tempio Athribis in Egitto

La dinastia tolemaica

Nel suo periodo di massimo splendore, si pensa che il tempio si estendesse per 51 metri di larghezza e avesse torri a piloni, ciascuna alta fino a 18 metri. Oggi, rimangono solo circa 5 metri delle torri, che caddero vittime delle cave, probabilmente nell’VIII secolo d.C. Sebbene Athribis fosse occupata durante le dinastie successive, l’antica città egizia non acquisì vero potere fino all’inizio del regno tolemaico. La dinastia tolemaica fu l’ultima dell’Egitto prima che diventasse parte della Repubblica romana, che precedette l’onnipotente Impero romano.

La dinastia fu fondata nel 305 a.C. dopo che Alessandro Magno di Macedonia conquistò l’Egitto nel 332 a.C. e uno dei suoi generali, Tolomeo, divenne Tolomeo I. La leadership fu tramandata attraverso i discendenti di Tolomeo e terminò con Cleopatra VII, una delle regine più famose della storia. Cleopatra VII, nota sia come seduttrice con una personalità accattivante, usò il suo fascino per sedurre Giulio Cesare per cementare l’alleanza dell’Egitto con Roma, sia per sedurre il suo secondo in comando, Marco Antonio, che sposò.

Con l’arrivo del futuro imperatore romano Augusto, Antonio si suicidò nel 30 a.C. con la falsa impressione che lei fosse morta. Dopo averlo seppellito, la trentanovenne Cleopatra si tolse la vita, anche se non si sa come. Si pensa che la coppia condannata sia stata sepolta insieme, anche se il luogo in cui riposano è ancora un mistero.

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Idee di Viaggio Viaggi Zanzibar

Nungwi Beach: un paradiso di bellezza e colori a Zanzibar

Alzi alla mano chi non ha mai sognato un viaggio a Zanzibar? Quell’arcipelago di fronte la Tanzania è un luogo dove quella parte d’Africa si mostra con tutti i suoi colori, sapori e bellezza naturale. L’isola principale non è piccola e le località dove soggiornare sono molte.

Nungwi Beach è una delle destinazioni più affascinanti di Zanzibar e si trova sulla punta settentrionale proprio dell’isola principale, Unguja. Questo angolo di paradiso è famoso soprattutto per le sue spiagge bianche, il mare che potrebbe aiutare a trovare una nuova definizione della parola “turchese” e un’atmosfera tropicale del tutto peculiare che la rende una meta ideale sia per i viaggiatori che cercano il luogo perfetto per una vacanza rilassante sia per coloro che amano mettere molte cose da fare nelle proprie giornate a Zanzibar.

Come arrivare a Nungwi Beach

Nungwi Beach è uno dei luoghi più frequentati di Zanzibar ed è molto facile raggiungere questa parte di isola. Molti viaggiatori decidono di soggiornare direttamente lì: se questo è il tuo caso, sappi che molti resort e hotel organizzano delle navette dirette dall’aeroporto principale dell’isola, al fine di raggiungere i luoghi di soggiorno in modo molto comodo.

La tua vacanza a Zanzibar ti porta ad alloggiare in altre parti dell’isola? Nessuna paura: Nungwi Beach è facilmente raggiungibile anche per una gita da fare in giornata. La distanza da Stone Town, la città principale, è di 60 km. Si può viaggiare, tra le due zone, in taxi: il costo è mediamente alto (intorno ai 50$) ma, se si viaggia in compagnia di amici, può essere un’ottima scelta.

Se vuoi vivere una vera e propria esperienza made in Zanzibar, sali su un dala-dala, un tipico minibus che viene considerato come un taxi condiviso. Il tragitto sarà lungo (circa 2 ore da Stone Town) ma vivrai un momento di viaggio incredibile. Il costo è veramente basso: spenderai intorno ai 3$.

Dove alloggiare a Nungwi Beach a Zanzibar

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La belezza di Nungwi Beach a Zanzibar

Dove alloggiare a Nungwi Beach

Che tipo di vacanza vuoi fare, una volta giunto a Zanzibar? Questa è la prima domanda a cui trovare risposta, in modo da avere la giusta idea di dove dormire nei pressi di Nungwi Beach. Questa parte di isola offre sistemazioni per ogni tipo di budget e desiderio.

  • Resort di Lusso
    Ci sono molti resort e hotel di lusso, capaci di soddisfare ogni tipo di desiderio ed esigenza dei propri ospiti. Queste strutture sono spesso scelte da chi è in viaggio di nozze o da chi ama le vacanze all inclusive, perfette per dimenticare ogni preoccupazione.
  • Boutique hotel
    Questo genere di alloggio sta prendendo piede anche a Nungwi Beach e va incontro alle esigenze di viaggiatori che amano gli standard alti ma preferiscono sistemazioni con poche camere e molto stile.
  • Guesthouse
    Una delle esperienze più autentiche da fare a Zanzibar e anche a Nungwi Beach è dormire in una guesthouse gestita da gente locale. È un ottimo modo per entrare in contatto diretto con la cultura di un luogo che ha davvero tanto da dire.
  • Ostelli
    Anche a Nungwi Beach non mancano gli ostelli: si tratta di sistemazioni economiche e perfette per chi ha un budget contenuto ma non vuole rinunciare alla bellezza delle spiagge tropicali di Zanzibar.
Attività da fare a Nungwi Beach a Zanzibar

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I colori del mercato di Nungwi Beach a Zanzibar

Cosa vedere a Nungwi Beach

Nungwi Beach è un luogo con una sua propria identità e ci sono molte cose da vedere in questa zona di Zanzibar. Si inizia, ovviamente, da quello che può sembrare scontato ma, in fondo, non lo è: la spiaggia.

Ovviamente stiamo parlando di una delle attrazioni principali del luogo. Qui troverai una sabbia che sembra velluto e acqua di un colore speciale. La spiaggia è il luogo perfetto per lunghe passeggiate, oltre che per stendersi al sole e rilassarsi un po’. Se ami nuotare, sappi che in questa parte di isola la marea è meno consistente rispetto ad altre aree di Zanzibar. Questo rende la spiaggia perfetta sia con la bassa che con l’alta marea.

Una vacanza qui non è completa senza un giro al vero e proprio villaggio di Nungwi, da cui la spiaggia prende il suo nome. Esplorare il villaggio è un’esperienza autentica per entrare in contatto con la cultura di Zanzibar. Nel villaggio potrai osservare, per esempio, attività tradizionali come la costruzione dei dhow, le tipiche imbarcazioni in legno. Oltre a questo, non puoi non assaggiare la cucina locale: sei nel posto giusto, sia per varietà che per qualità.

A Nungwi Beach troverai anche il Mnarani Marine Turtles Conservation Pond. Questo centro di conservazione è dedicato alla protezione delle tartarughe marine. L’isola è un importante sito riproduttivo per molte specie e, visitando il centro, potrai conoscere le iniziative per la loro salvaguardia e persino interagire con questi splendidi animali.

Tramonto a Nungwi Beach

Fonte: iStock

il tramonto a Nungwi Beach

Cosa fare a Nungwi Beach

Ti interessa di più la vita da spiaggia? Sei nel posto giusto per chiedere il massimo alla tua vacanza a Zanzibar. Nungwi Beach è perfetta per moltissime attività diverse.

  • Snorkeling e immersioni
    Le acque di Nungwi offrono alcuni dei migliori siti per snorkeling e immersioni di Zanzibar. L’atollo di Mnemba, facilmente raggiungibile dall’area della spiaggia, è una meraviglia marina dove puoi ammirare coralli, pesci tropicali e, con un po’ di fortuna, delfini.
  • Gite in barca a vela e con un dhow
    Non puoi ripartire da Nungwi Beach senza aver fatto un’escursione in dhow, la tradizionale imbarcazione swahili. Puoi scegliere tra uscite al tramonto o gite giornaliere per esplorare le isole vicine.
  • Sport acquatici
    Oltre allo snorkeling, Nungwi Beach offre molte altre opzioni. Puoi provare il kite surf, paddleboarding e persino pesca d’altura, sfruttando le acque ricche di questa regione. Per questo tipo di attività puoi scegliere di praticarle in solitaria oppure di affidarti a maestri e guide.
  • Tramonti spettacolari
    I tramonti a Nungwi Beach sono leggendari. Puoi goderteli passeggiando sulla spiaggia o sorseggiando un cocktail in uno dei bar fronte mare. Ovviamente, non dimenticare di scattare qualche foto: i colori che vedrai hanno dell’incredibile e vale la pena di immortalarli

Quando visitare Nungwi Beach

La stagione migliore per visitare Zanzibar e Nungwi Beach è tra giugno e ottobre, quando il clima è secco e le temperature sono piacevoli. Anche da dicembre a febbraio puoi trovare un periodo ideale, con giornate calde e soleggiate ma poco umide.

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Azzorre Idee di Viaggio itinerari culturali patrimonio dell'umanità Viaggi

Azzorre: alla scoperta di Terceira, crocevia dell’Atlantico

Terceira, con i suoi 400 chilometri quadrati di superficie, è una delle isole principali delle Azzorre e ha avuto un ruolo centrale nella storia dell’arcipelago. Non solo natura incontaminata, perché Terceira, grazie alla sua posizione strategica in pieno Oceano Atlantico, è stata per secoli un porto di passaggio cruciale per le rotte commerciali che collegavano Europa, Africa e Americhe. Qui attraccavano navi cariche di spezie, metalli preziosi, tessuti e merci coloniali, dirette verso i grandi imperi marittimi di Portogallo e Spagna.

L’isola divenne presto una tappa obbligata per le flotte transatlantiche, offrendo riparo, rifornimenti e un punto di controllo per i commerci. Questo ruolo la rese un centro nevralgico non solo per gli scambi economici, ma anche per la difesa militare, come dimostrano le sue imponenti fortificazioni. La capitale, Angra do Heroísmo, oggi Patrimonio dell’Umanità, riflette questa storia di prosperità e importanza strategica, con il suo porto naturale che ha definito il destino dell’isola per secoli.

Angra do Heroísmo, Patrimonio UNESCO

Angra do Heroísmo è la capitale di Terceira (e punto di approdo all’isola, sia aereo che via mare). La città deve il suo nome all’eroismo dimostrato dai suoi abitanti durante le lotte politiche del XIX secolo, in particolare durante le guerre liberali portoghesi. “Angra” significa “insenatura”, in riferimento alla baia naturale che ha favorito lo sviluppo del porto, mentre “do Heroísmo” fu aggiunto in omaggio al coraggio dimostrato nella difesa della città contro le forze assolutiste.

Un po’ di storia

Gli abitanti dell’isola dicono che per comprendere Angra do Heroísmo si debba visitare prima il resto del mondo, dall’Europa all’Africa, perché qui c’è una sintesi di continenti lontani.

Fondata nel XV secolo, Angra divenne un punto chiave per le rotte transatlantiche grazie alla sua posizione strategica e al porto protetto, dove le navi si fermavano per rifornimenti e riparazioni. Pare infatti che la baia di Angra fosse spesso piena di caravelle e galeoni, e che questi scambi contribuirono al progresso della città e dei suoi abitanti, attirando ricchezze e culture diverse. La costruzione di una serie di manieri, conventi, chiese e fortificazioni militari ad Angra, edifici insoliti per il centro di un’isola relativamente piccola, sono la testimonianza del ruolo determinante che Angra ha svolto nella navigazione transatlantica per i portoghesi.

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Fonte: AS

Una delle vie colorate del centro storico di Angra do Heroísmo

La città fu totalmente distrutta da un devastante terremoto nel 1980. La ricostruzione fu meticolosa e riportò alla luce il fascino storico del centro che, nel 1983, fu dichiarato dall’ UNESCO Patrimonio dell’Umanità.

Passeggiata per il centro di Angra do Heroísmo

Il centro di Angra do Heroísmo è molto piacevole, con le sue casette basse colorate che portano alla piazza centrale del Municipio. Su una delle strade principali si trova la Sé Catedral de São Salvador, una delle più grandi cattedrali delle Azzorre, costruita nel XVI secolo.

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Fonte: AS

Vista sulla Sé Catedral de São Salvador

Tra gli edifici coloniali, spiccano anche il palazzo del Municipio e il centro culturale in Praça Velha (Piazza Vecchia) e il Palácio dos Capitães-Generais, un tempo residenza dei governatori.

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Il palazzo del Municipio di Angra do Heroísmo

Ideale per una pausa, il giardino botanico, realizzato nel XIX secolo, ospita una ricca collezione di piante esotiche e locali, disposte in terrazze collegate da vialetti curati in ogni dettaglio. Il giardino parte dal centro città e sale fino all’obelisco commemorativo eretto nel 1856 per rendere omaggio alla visita del re Dom Pedro IV sull’isola durante la Guerra Civile Portoghese. Qui si apre una terrazza panoramica sulla città e sulla baia. Il giardino ha orari di apertura e chiusura che variano a seconda della stagione.

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Vista panoramica su Angra do Heroísmo

Il Monte Brasil e le fortezze

Il Monte Brasil è uno dei luoghi più emblematici di Angra do Heroísmo e dell’isola di Terceira. Questo vulcano spento è un ottimo punto di partenza per comprendere la città e la sua storia, perché salendo e dall’alto la si scopre nella sua globalità. Dalla cima, raggiungibile anche in auto, la vista è incredibile. Il Monte Brasil è un’importante area naturale, ricca di flora e fauna endemiche, che ne fanno una riserva di biodiversità: una piacevole anteprima della natura dell’isola.

Oltre ai sentieri panoramici per raggiungere la cima, il monte ospita i resti della fortezza, costruita tra il XVI e il XVII secolo, a difesa della città di Angra durante le guerre marittime e le incursioni nemiche e dei pirati. La Fortaleza de São João Baptista ha infatti giocato un ruolo cruciale nella protezione della città, e oggi rappresenta uno degli esempi più significativi di architettura militare delle Azzorre. Dai suoi bastioni si scorge la seconda fortezza di Angra do Heroísmo:  la Fortaleza de Santa Catarina si trova all’ingresso del porto, e fu costruita nel XVI secolo. L’edificio ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli, e ospita al suo interno un piccolo museo militare che racconta la storia delle difese di Angra e delle Azzorre.

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Vista sul porto naturale di Angra do Heroísmo da Monte Brasil

Il porto

Il porto di Angra do Heroísmo, naturale e strategicamente protetto dal Monte Brasil, è stato per secoli il cuore pulsante dell’isola di Terceira. Oggi è un porto turistico e commerciale, nel cuore della città e circondato da locali, bar e ristoranti. Dove c’era la storica porta di accesso alla capitale, oggi c’è una doppia scalinata che collega la Marina al centro storico. Queste porte rappresentano ancora oggi simbolicamente il legame tra il mare e la vita urbana di Angra. Sulla piazza dove una volta avevano luogo il mercato, i commerci e gli scambi, la statua di Vasco da Gama, in posizione panoramica sulla baia, commemora l’importanza delle esplorazioni marittime portoghesi. Il celebre navigatore che ha scoperto la rotta marittima verso l’India nel 1498 è considerato uno dei più grandi eroi nazionali del Portogallo ed è uno dei soggetti più selfati della città.

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La doppia scalinata che collega la Marina al centro storico

Trekking a Terceira

Come tutte le isole Azzorre, anche Terceira è famosa per il trekking. Esistono sentieri di diversi livelli di difficoltà e lunghezze, a partire dalla città.

Monte Brasil

Un percorso quasi cittadino, che parte dalla capitale Angra do Heroísmo, e che può essere percorso per intero (2 ore e mezza per poco più di 7 km) o parzialmente, con un cammino di 45 minuti circa. Il trekking completo è un percorso circolare che parte dal parco di Relvão, e sale fino in cima, aprendosi di tanto in tanto in terrazze panoramiche sulla città e sull’isola. Si incontra la Fortezza di São João Baptista, la cappella di Santo António e il Pico do Facho, accompagnati da una vegetazione locale piuttosto fitta e ricca. Il sentiero incrocia anche un punto per l’osservazione delle balene e un monumento al V Centenario dell’insediamento di Terceira.

Pedra Furada da Serra da Ribeirinha

Questo percorso circolare di 6,6 km (2 ore e mezza circa) inizia accanto al Centro Etnografico di Ribeirinha, che racconta il patrimonio culturale legato alle tradizioni della zona, e si sviluppa principalmente lungo la Serra da Ribeirinha, sul versante Sud-occidentale del vulcano Cinco Picos. Lungo il sentiero, si incontrano le caratteristiche case di Ribeirinha, disposte in modo perpendicolare alla costa, lungo le fonti d’acqua. Il paesaggio, prevalentemente agricolo, offre splendide vedute sulla baia di Angra do Heroísmo e sulla costa Sud, nonché su tre dei quattro principali complessi vulcanici dell’isola: Serra de Santa Bárbara, Guilherme Moniz e Cinco Picos. Il cammino attraversa alcune proprietà private, per cui è importante prestare attenzione alla presenza di bestiame o altri animali domestici e assicurarsi di chiudere tutti i cancelli lungo il sentiero.

Grande Rota do Oeste

Per chi cerca un’avventura più sfidante e lunga (tempo di percorrenza: 10 ore circa), questa grande rotta lineare di 31,2 km nella parte occidentale dell’isola collega la Riserva Forestale e il Parco Ricreativo di Lagoa das Patas alla Riserva Forestale e al Parco Ricreativo di Mata da Serreta. Il sentiero è suddiviso in due tappe, una di circa 22 km e l’altra di 9 km. È consigliabile pianificare l’escursione in base alla propria capacità fisica e al tempo a disposizione. Nella parte occidentale dell’isola ci sono strutture ricettive (alloggi locali e strutture di turismo rurale) dove pernottare, poiché il campeggio libero è vietato.

Malha Grande – Biscoitos

Un sentiero lineare di 14,2 km, per 3 ore e mezza circa, che collega la zona rurale di Rocha do Chambre alla rinomata area balneare di Biscoitos. Il sentiero inizia su una strada sterrata e attraversa boschi, pascoli e vecchi frutteti. Passando per il punto panoramico della Rocha do Chambre, con viste spettacolari sulla caldera del vulcano Pico Alto e sulla costa settentrionale dell’isola, lungo il percorso si trovano punti di interesse come la Gruta dos Balcões, residui di trincee della Seconda Guerra Mondiale e l’Area Protetta delle Vinhas dos Biscoitos, famosa per le sue coltivazioni di vino. L’escursione termina alle spettacolari piscine naturali di Biscoitos.

Algar do Carvão – Furnas do Enxofre

Questo percorso circolare di 6,2 km unisce due monumenti naturali iconici, l’Algar do Carvão e le Furnas do Enxofre in un’area protetta dell’isola. Si parte dal parcheggio di Algar do Carvão e si prosegue su sentieri immersi nella vegetazione autoctona, con panorami su Pico da Salsa e Pico Tamujo. Lungo il cammino, si attraversano campi di fumarole e si sale fino a una collina da cui si gode di una vista spettacolare, che nei giorni di buona visibilità si estende fino alle isole di São Jorge e Pico. Il sentiero termina al parcheggio di Algar do Carvão. Durata: 2 ore e mezza.

Mistérios Negros

Più impegnativo, per camminatori esperti, questo sentiero circolare di 4,9 km (2 ore e mezza) si snoda attraverso la Riserva Naturale della Serra de Santa Bárbara e il Parco Naturale dei Mistérios Negros. Partendo dalla Lagoa do Negro, il cammino attraversa pascoli e, circondati da vegetazione endemica, tra cui Erica azorica e Ginepro delle Azzorre, passa accanto a tre piccoli laghi. Lungo il percorso si possono ammirare il massiccio centrale dell’isola e il Pico do Gaspar. L’itinerario include anche una deviazione opzionale verso Pico Gaspar, e termina con la visita alla Gruta do Natal, un tunnel lavico di 697 metri.

Fortes de São Sebastião

Un sentiero facile che segue la costa Sud-Est dell’isola per 6,8 km, passando per le antiche fortificazioni marittime (XVI – XVII secolo) e termina nel pittoresco villaggio di São Sebastião. Lungo le pareti del massiccio vulcanico dei Cinco Picos, il percorso si apre con la vista sul faro di Contendas e prosegue verso i forti storici, come il Forte da Greta e il Forte do Bom Jesus, affacciati sulla Baía da Mina. Continuando attraverso boschi di Erica azorica e campi agricoli, il sentiero conduce al villaggio di São Sebastião, passando per antichi mulini e cappelle, fino alla piazza principale del villaggio. 2 ore circa di cammino.

Dove fare il bagno a Terceira

Nonostante ci si trovi nel pieno dell’Oceano Atlantico, ci sono diversi posti dove fare il bagno a Terceira, che siano spiagge di sabbia o piscine naturali e oceaniche.

Le spiagge di sabbia

Per chi cerca la sabbia,  Praia Grande, nel comune di Praia da Vitória, è la spiaggia più famosa dell’isola, all’estremità orientale. Una lunga distesa di sabbia dorata ideale per nuotare, prendere il sole e perfetta per famiglie con bambini: questa spiaggia è facilmente accessibile e con diversi servizi. Sempre a Praia da Vitória, conosciuta come Praínha, la spiaggia più piccola si trova a Est di Praia Grande, da cui è separata dalla Marina. Sullo stesso tratto di costa Praia da Riviera è solitamente meno affollata delle altre, ma altrettanto bella. Comoda alla capitale, la Zona Balnear da Prainha è la spiaggia sabbiosa situata nel centro storico di Angra do Heroísmo, all’interno della parrocchia (quartiere) di Sé.

Le piscine naturali e oceaniche

Le piscine naturali di Biscoitos sono uno dei luoghi più affascinanti dell’isola di Terceira, sulla costa settentrionale. Queste piscine naturali sono formate dalla lava solidificata, che ha creato delle vasche di diverse dimensioni protette dalle onde dell’oceano. Circondate da un paesaggio vulcanico quasi da film, le piscine sono attrezzate con passerelle, terrazze per prendere il sole e punti di accesso agevolato all’acqua.

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Le piscine naturali di Biscoitos sono uno dei luoghi più affascinanti dell’isola di Terceira

Il contrasto dei colori del nero, del blu intenso, del verde della vegetazione con il giallo di alcune scritte che invitano al relax e alla pulizia è incredibile. La prima piscina è più bassa e calma, apprezzata da bambini e anziani; la seconda verso l’oceano è quella meno protetta ma comunque sicura; mentre all’estrema destra guardando il mare c’è un punto per i tuffi più audaci.

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Il contrasto dei colori del nero, del blu intenso, del verde della vegetazione con il giallo di alcune scritte che invitano al relax e alla pulizia è incredibile.

Le piscine naturali di Porto Martins invece si trovano sulla costa Sud-orientale dell’isola, non troppo distanti da Angra do Heroísmo. Queste piscine sono formate da insenature naturali di origine vulcanica, che creano un’area protetta ideale per il bagno con acque calme e trasparenti, perfette per nuotare e fare snorkeling. L’area è attrezzata con piattaforme per l’accesso in acqua, terrazzamenti per rilassarsi e parcheggi.

Ci sono ancora le piscine oceaniche di Salgueiros, Silveira, Negrito, Quatro Ribeiras, sempre realizzate per essere riempite con l’acqua dell’oceano durante l’alta marea, e che diventano accessibili e sicure per il bagno quando la marea si abbassa.

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La piscina oceanica di Negrito

Avvistamenti e bagno coi delfini

A Terceira il legame con il mare è profondo tanto quanto quello con la terra vulcanica. L’isola è la meta ideale per chi cerca un contatto con la vita marina; per gli appassionati di immersioni; per tentare l’ebrezza e l’emozione di un bagno con i delfini. Per le immersioni, l’area marina protetta delle Ilhéus (isole) das Cabras, al largo della costa meridionale, vanta fondali spettacolari, con acque cristalline e una straordinaria varietà di fauna marina. Qui è possibile avvistare pesci colorati, polpi e persino murene, in un habitat naturale incontaminato. La visibilità sott’acqua è eccellente, rendendo l’attività adatta sia agli appassionati di snorkeling che ai principianti. I tour guidati partono solitamente da Angra do Heroísmo e includono soste in punti strategici per ammirare le bellezze subacquee. Il periodo migliore per lo snorkeling è tra la primavera e l’estate, quando le condizioni del mare sono ottimali e la biodiversità raggiunge il suo picco.

Per i bagni con i delfini, l’estate è il momento ideale, quando le acque calde attirano diverse specie di cetacei. È possibile nuotare accanto ai delfini tursiopi e striati in un ambiente naturale e sicuro. L’avvistamento delle balene, invece, è un’esperienza emozionante che può essere fatta tutto l’anno, ma è particolarmente fruttuosa in primavera, quando le balene migratrici, come le balenottere comuni e azzurre, attraversano l’arcipelago.

Per garantire la sicurezza e il rispetto degli animali marini, è consigliato affidarsi a guide esperte o operatori certificati locali, che organizzano tour sostenibili e rispettosi dell’ecosistema.

La produzione del vino a Terceira

Terceira si può scoprire anche a tavola; anzi, dal bicchiere. Il progetto Materramenta si concentra sulla produzione di vino di qualità, valorizzando le tecniche tradizionali, il territorio e il paesaggio. Con sede a Biscoitos, nel Nord dell’isola, Materramenta cerca di sviluppare un modello di turismo sostenibile intorno al vino e, oltre alle strutture ricettive per ospitare i turisti, organizza visite alla produzione vinicola, dai vigneti alla cantina per la degustazione. Una passeggiata guidata tra le viti permette di comprendere meglio il paesaggio e i suoi prodotti, perché accanto alla produzione verticale dei filari, a cui siamo abituati, si può ammirare la tecnica tradizionale, secondo la quale ogni pianta viene protetta dal un muretto di pietre che la protegge dal vento. Per tutta la sua crescita, la pianta viene accompagnata a svilupparsi orizzontalmente lungo il suolo. Qui ogni processo è artigianale; ogni grappolo è guidato personalmente e porta nel bicchiere il sapore di minerali, di oceano e di vulcano. Un viaggio a Terceira non può prescindere da una visita all’Area Protetta delle Vinhas dos Biscoitos.

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Visita nella zona Vinhas dos Biscoitos: metodo tradizionale di produzione di vino

Turismo rurale, il progetto

L’isola di Terceira, così come tutte le Azzorre, sta vivendo una fortissima crescita turistica, a cui sta cercando di rispondere in modo smart e sostenibile, proprio per tutelare un patrimonio naturale straordinario. Una bellissima iniziativa di turismo rurale è quella promossa dalla rete Casas Açorianas, un progetto che riunisce strutture di turismo rurale presenti in tutto l’arcipelago. Questa rete nasce con l’obiettivo di preservare e valorizzare il patrimonio architettonico, culturale e paesaggistico delle isole, offrendo esperienze autentiche in armonia con la natura. Il progetto a Terceira prende vita con Quinta do Martelo che ha riqualificato un antico borgo rurale. Nelle strutture originali degli edifici sono stati riprodotti ambienti, arredi e  dettagli che raccontano le abitudini del passato, come in un museo a cielo aperto. In questo angolo della capitale, non troppo lontano dal centro di Angra do Heroísmo e dalla costa Sud, sono rinate strutture ricettive e un ristorante, oltre che un centro culturale che organizza visite guidate, laboratori e dimostrazioni che permettono ai visitatori di tutte le età di scoprire le antiche tradizioni agricole e artigianali dell’isola. Cucina tradizionale Km0 e un forte impegno a sostenere la comunità locale, collaborando con produttori e artigiani dell’isola e contribuendo a promuovere un’economia circolare e a ridurre l’impatto ambientale.

Info pratiche

Come arrivare e muoversi a Terceira

Non esistono voli diretti dall’Italia a Terceira; ma c’è il collegamento diretto da Lisbona. In alternativa, si può volare sulla più grande delle Azzorre, São Miguel, e da qui prendere un volo interno, della durata di 40 minuti circa.

Per girare l’isola, la soluzione più comoda e comune è il noleggio dell’auto, per spostarsi in modo libero e autonomo. Ci sono diversi tour operator che organizzato visite guidate e escursioni, con guide che parlano inglese, spagnolo e qualcuno anche italiano.

Spostarsi da Terceira alle altre isole delle Azzorre, per una vacanza più lunga e itinerante, è possibile grazie ai collegamenti aerei e marittimi. La compagnia locale SATA Azores Airlines opera voli regolari tra le isole principali, con partenze dall’aeroporto di Lajes. I tempi di volo sono brevi, variando da 30 a 60 minuti, a seconda della destinazione. In alternativa, ma a seconda delle condizioni meteo e del mare, i traghetti di Atlânticoline collegano Terceira a isole vicine come São Jorge, Pico e Faial, soprattutto nei mesi estivi.

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La capitale Angra do Heroísmo riflette la storia di prosperità e importanza strategica dell’isola

Il clima di Terceira

I residenti dicono che a Terceira si vivono le quattro stagioni durante una sola giornata. Effettivamente il clima è variabile e i cambiamenti piuttosto repentini. Il clima dell’isola è oceanico e mite, caratterizzato da temperature piacevoli tutto l’anno, ma con precipitazioni frequenti soprattutto nei mesi invernali. Le temperature medie oscillano tra i 14-15°C in inverno e i 22-25°C in estate, con rarissimi estremi di caldo o freddo grazie all’influenza dell’Oceano Atlantico.

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Tratto di costa a Angra do Heroísmo

Quando andare a Terceira

Terceira può essere visitata tutto l’anno. I mesi estivi, da giugno a settembre, sono quelli più battuti, poiché le temperature sono perfette per fare snorkeling, immersioni, trekking e per un bagno nelle piscine naturali. Già maggio e poi ottobre sono altrettanto piacevoli: ideali per evitare la confusione e risparmiare un pochino. L’inverno è il periodo meno frequentato, con temperature comunque moderate, ma una maggiore possibilità di pioggia. Per chi cerca festa e folklore, a giugno la festa di São João a Terceira richiama visitatori da tutto l’arcipelago e porta in strada processioni, musica e fuochi.

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Alla scoperta di Pulsano, luogo di tradizioni e bellezze naturali della Puglia

Esistono luoghi in grado di trasmettere la propria anima vivace, autentica, inclusiva, di raccontare storie che vengono da un passato remoto per farle rivivere nel presente, di incantare con scorci di architetture antiche alternati a panorami suggestivi sul mare più tranquillo. Uno dei posti che regalano tali suggestioni è sicuramente Pulsano, una piccola cittadina del Salento affacciata sul golfo di Taranto. Qui, nell’assolata Puglia, il clima è mite e le stagioni calde sono più lunghe.

Partiamo alla scoperta di questo luogo incredibile diviso tra terra e mare, con il suo centro storico antico e le spiagge dalla soffice sabbia dorata.

Storia di Pulsano

Oggi è una cittadina vivace e proiettata verso il futuro, pur conservando gelosamente le proprie tradizioni. Pulsano ha una storia antica che trova le prime testimonianze nel lontano neolitico. Lungo le sue coste, che si affacciano per circa 9 chilometri sul Mar Ionio, gli scavi archeologici hanno riportato alla luce diversi reperti storici che ne raccontano il passato più remoto, con la zona di Torre Castelluccia che mostra esempi di unità abitative dell’Età del Bronzo (XI-X secolo a.C.) e una necropoli (XIV secolo a.C.). Inoltre, i ferventi scambi commerciali tra popolo pulsanese e micenei sono testimoniati dai numerosi resti di ceramiche rinvenuti.

Dal mare, i pacifici abitanti dell’area si spinsero poi verso l’entroterra per cercare riparo dai saccheggi dei pirati che giungevano sulle coste del Mediterraneo. È per questo che il centro abitativo antico si trova tutt’oggi a circa 5 chilometri dalle sue splendide spiagge.

Ma da dove è nato il particolare nome di Pulsano? Sembra che l’origine sia strettamente legata al lontano passato: si narra che derivi dal presidio militare che venne posto a guardia della marina, dando al termine “polso” il significato di forza e di vigore. Ma si pensa che sia connesso anche al “gioco del polso”, quello che oggi chiamiamo braccio di ferro, che rivive a Pulsano nell’evento estivo “Polso Sano”. La manifestazione ogni anno anima la cittadina con rievocazioni storiche, tornei e intrattenimento musicale.

Il centro storico di Pulsano: cosa vedere

Pulsano rappresenta il connubio perfetto tra la bellezza del mare e l’autenticità della vita salentina percepibile in ogni scorcio che compone il suo centro storico. È nel cuore della cittadina che si esprime l’enorme patrimonio artistico-culturale di questo suggestivo borgo.

Camminando lungo il reticolato di viuzze che lo compongono, si possono esplorare a passo lento alcuni degli edifici più importanti, come il castello medievale, le chiese e il Museo archeologico. Vediamoli tutti in un itinerario alla scoperta delle meraviglie storiche di questo gioiello della costa ionica affacciata al Golfo di Taranto.

Il Castello De Falconibus

È il Castello De Falconibus il monumento più rappresentativo del trascorso medioevale di Pulsano, che prende il nome dal principe che decise di trasformare una vecchia torretta in un luogo di difesa. Una struttura a pianta rettangolare dotata di 5 torri, aggiunte nel corso del tempo, fino al 1435, che fungeva da avamposto di stazionamenti dei soldati per proteggere la popolazione dalle incursioni dei pirati.

Appartenuto per un lungo periodo alla casata Muscettola, che governava queste terre, il castello è stato acquistato dal Comune nel 1912. Fino al 1993 è stato il Municipio di Pulsano, mentre oggi, parzialmente ristrutturato, è sede dei consigli comunali e Museo Storico delle Tradizioni e delle Attività Umane, oltre a fare da sfondo a diversi eventi culturali che si svolgono nell’antistante piazza Castello.

Castello De Falconibus nel cuore di Pulsano

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Castello De Falconibus

Le chiese di Pulsano

A due passi dal Castello De Falconibus, dall’altro lato della piazza, sorge la Chiesa della Confraternita del Purgatorio, la più antica della zona. Dotata di un piccolo campanile, conserva al suo interno le statue dei misteri, simboli della settimana Santa del borgo, che ogni anno richiama numerosi fedeli.

A poca distanza, soltanto 100 metri, si raggiunge la Chiesa di Santa Maria La Nova. Realizzata verso la metà dell’Ottocento, è una struttura a tre navate dotata di un grande campanile. Al suo interno custodisce una riproduzione della grotta della Madonna di Lourdes. Meta di pellegrinaggi, la grotta è stata proclamata Santuario Mariano nel 1947 a cui è legato un evento che viene festeggiato l’11 febbraio di ogni anno dalla popolazione. In questa chiesa, riportata agli antichi splendori grazie alla ristrutturazione del 2005, sono custodite statue in cartapesta realizzate dai più bravi maestri leccesi di questa curiosa arte.

Chiesa Santa Maria la Nova, nel cuore di Pulsano

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Chiesa Santa Maria la Nova

Di fronte alla Chiesa di Santa Maria La Nova spicca anche la facciata della Chiesa della Confraternita del SS Sacramento con il suo piccolo campanile, mentre poco distante dal centro abitato di Pulsano si può raggiungere anche la Chiesa del Crocifisso: una struttura religiosa dal colore candido che risalta rispetto al paesaggio circostante, al cui interno è custodita una scultura lignea del XV secolo raffigurante il Crocifisso. È qui che numerosi fedeli si riuniscono ogni venerdì di Quaresima per dedicarsi alla preghiera.

Il Museo archeologico

A soli 250 metri dal castello di Pulsano, merita una visita il Museo Civico: qui sono custoditi numerosi reperti archeologici di estremo valore, risalenti all’Età del Bronzo e ai secoli successivi, oltre a numerose testimonianze della vivacità commerciale che anticamente caratterizzava la costa salentina negli scambi con i popoli dell’Egeo.

Tradizioni enogastronomiche e culturali

Pulsano è da esplorare non solo nei suoi vicoli, ma anche nelle sue tradizioni. Si scopriranno così i sapori tipici del territorio, provando le eccellenze enogastronomiche proposte da ristorantini e cantine locali, e si conosceranno le usanze tramandate nei secoli attraverso i numerosi eventi culturali che animano la cittadina, soprattutto in estate.

Seduti in uno dei tipici locali del borgo, lungo la costa affacciata alle acque cristalline oppure partecipando a una delle sagre popolari estive, si può provare ad esempio la “Tajedda”, una focaccia ripiena con cipolla, olive e capperi. Tra i diversi prodotti tipici di Pulsano, molti con denominazione De.co, troviamo i succulenti fichi e fichi d’india, lo squisito pesce fresco e le ricche produzioni casearie, in particolare caciotte, ricotta e caciocavallo.

Pulsano è anche una delle tappe della Strada del Vino d.o.c. di Lizzano e del Primitivo di Manduria, oltre a essere Strada dell’Olio. Qui vengono prodotte, tra le altre specialità, buonissime bottiglie di Negroamaro e di Primitivo, oltre all’Olio Terra d’Otranto DOP.

Marina di Pulsano: le spiagge più spettacolari

Spostandoci dal centro abitato verso la costa si aprono panorami suggestivi sulle meravigliose spiagge di Marina di Pulsano. Qui gli amanti della stagione estiva possono rilassarsi lungo i litorali dalla sabbia bianca e soffice, cimentarsi in sport d’acqua e trascorrere piacevoli giornate baciati dal sole salentino.

Lunga circa 9 chilometri, la costiera si suddivide in diverse spiagge e calette, sia pubbliche che private, caratterizzate da fondali bassi e da acque cristalline, perfette anche per le famiglie con bambini.

La più conosciuta e frequentata (e per questo da raggiungere nelle primissime ore del mattino) è la spiaggia di Montedarena, un piccolo paradiso esotico con sabbia candida lambita da acque limpide e turchesi. Qui non mancano vari servizi che garantiscono il massimo comfort a tutti.

A due passi da Montedarena si trova la Baia Capparrone (chiamata anche Baia Verde), più intima e raccolta, con suggestive scogliere punteggiate dalla profumata macchia mediterranea che sembra circondare in un abbraccio la spiaggia. Con il suo fondale basso, è adatta a tutti ed è facilmente raggiungibile.

Baia di Capparrone sulla costa di Marina di Pulsano, affacciata al Mar Ionio

Fonte: Valentina Falcone – Comune di Pulsano

Baia di Capparrone (o Baia Verde)

Le spiagge di Marina di Pulsano non finiscono qui: c’è il Lido Silvana, sul quale si affaccia l’antica Torre Castelluccia con i resti archeologici, e c’è la Baia del Pescatore, chiamata anche spiaggia di Luogovivo, imperdibile mezzaluna sabbiosa sulla quale spiccano le colorate barche dei pescatori.

Altri angoli di paradiso affacciati sullo Ionio sono Lido Checca, Pezzarossa, La Fontana, Le Canne e Serrone: calette e piccole baie incantevoli tutte da esplorare in un viaggio alla scoperta della Pulsano più autentica.

Una delle spiagge di Marina di Pulsano, affacciate sul Golfo di Taranto

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Mare cristallino nelle spiagge di Marina di Pulsano
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Braga, città premiata come destinazione emergente a livello mondiale

La prossima vacanza? In Portogallo! Ebbene sì, Lisbona (ma non solo!) vi aspetta, anzi, Braga – e adesso vi spieghiamo il perché. Il Portogallo ha dominato la scena dei World Travel Awards 2024, con un impressionante bottino di 19 premi, ben sette in più rispetto all’edizione precedente del 2023.

Tra le destinazioni emergenti, quest’anno il premio è andato alla portoghese Braga, per la seconda volta: città di straordinaria bellezza e ricchezza storica, a Braga la tradizione si fonde armoniosamente con l’innovazione, la memoria del passato si intreccia con la giovinezza e la creatività convive con il conservatorismo.

Scopriamo insieme perché Braga si è aggiudicata nuovamente il prestigioso premio e quali sono le altre destinazioni premiate in Portogallo.

Perché ha vinto Braga

Braga, per il secondo anno consecutivo, è stata premiata come destinazione emergente, un chiaro segno della crescente popolarità della città nel panorama turistico internazionale. Con oltre 2000 anni di storia, Braga vanta uno dei più antichi Sacri Monti d’Europa e rappresenta l’anima della regione del Minho, grazie al celebre Santuario del Bom Jesus. Qui si trova anche la Cattedrale più antica del Portogallo e il Monastero di Tibães, un importante centro monastico benedettino.

La città di Braga è punteggiata da luoghi che, per la loro devozione intrinseca e la loro bellezza, sono tappe imprescindibili per chi visita la regione. Il Santuario di Sameiro, il Bom Jesus e Falperra, con le loro basi religiose, sono circondati da incantevoli spazi verdi e paesaggi mozzafiato. L’eredità romana è un altro dei grandi tesori di Braga, che viene spesso chiamata la “Roma portoghese”, grazie alle sue origini nell’antica città romana di Bracara Augusta. La città è conosciuta per le sue chiese distintive, le magnifiche case del XVIII secolo, i giardini, i parchi naturali e le aree ricreative. La lunga storia di Braga si riflette nella magnificenza dei suoi monumenti, musei e chiese.

Vista mozzafiato su Braga dal Santuario Bom Jesus do Monte

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Vista panoramica dal Santuario Bom Jesus do Monte

Gli altri premi vinti dal Portogallo

Anche quest’anno, però, oltre a Braga diverse località portoghesi hanno ottenuto riconoscimenti importanti. Altri successi significativi hanno riguardato l’Algarve, che è stata eletta per la terza volta come miglior destinazione balneare al mondo, un premio già ricevuto nel 2020 e nel 2021. Lisbona, la capitale, ha ricevuto il titolo di miglior destinazione per le vacanze urbane e miglior città del patrimonio, una conferma della sua ricca storia e delle attrazioni turistiche che la rendono unica.

Porto, la seconda città portoghese più grande, ha ricevuto il riconoscimento come miglior destinazione metropolitana balneare, un titolo che esalta la bellezza del suo lungomare e la vivacità culturale. Anche le isole portoghesi sono state protagoniste, con Madeira che ha conquistato per il decimo anno consecutivo il titolo di miglior destinazione insulare, mentre le Azzorre sono state premiate come miglior destinazione per il turismo d’avventura, grazie alla loro natura incontaminata e alle opportunità di esplorazione che offrono.

Madeira, Portogallo

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Veduta di una splendida Madeira

In aggiunta ai premi per le singole destinazioni, ci sono stati anche riconoscimenti per alcune delle attrazioni più emblematiche del Paese. I Passadiços do Paiva, con i loro sentieri sospesi tra le montagne e i fiumi, sono stati premiati come la miglior attrazione per il turismo d’avventura, mentre Dark Sky Alqueva ha vinto il premio come miglior progetto di turismo responsabile, grazie ai suoi sforzi nella protezione del cielo notturno. Inoltre, Parques de Sintra – Monte da Lua ha ricevuto il titolo di miglior azienda al mondo per la conservazione, un attestato di qualità per il lavoro svolto nella tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e storico.

Questo successo è il riflesso dell’eccellenza crescente del Paese in ambito turistico e delle sue capacità di attrarre visitatori da tutto il mondo. Le città, le regioni e le strutture alberghiere del Portogallo sono state premiate per le loro caratteristiche uniche, consolidando la posizione del Paese come una delle destinazioni più ambite del mondo.

Che cosa sono i World Travel Awards

I World Travel Awards sono considerati gli “Oscar” del turismo e sono veri e propri premi che celebrano l’eccellenza nei settori dei viaggi, dell’ospitalità e del turismo a livello globale. Fondati nel 1993, questi premi celebrano le migliori realtà del settore, riconoscendo le aziende, le destinazioni e le strutture che si distinguono per qualità, innovazione e servizio. Ogni anno, il Grand Tour dei World Travel Awards attraversa il mondo con cerimonie regionali che premiano le eccellenze di ogni continente, e alla fine dell’anno, i vincitori delle diverse categorie si sfidano nella grande finale mondiale per ottenere il titolo più ambito.

Le cerimonie di premiazione sono eventi di grande prestigio, frequentati dai leader del settore, influencer e media, e sono seguite con entusiasmo da tutto il mondo. Insomma, i World Travel Awards sono il massimo riconoscimento per chi lavora nel turismo, un vero e proprio simbolo di qualità e successo che fa brillare le migliori realtà del settore.

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Dove sciare in Italia: le migliori località da Nord a Sud

Non importa il vostro livello di preparazione, sciare in Italia è un’esperienza che entusiasma e diverte a ogni età e capacità. Anche solo per la vista che si può ammirare dall’alto, mettere gli sci ai piedi significa andare alla scoperta di un territorio in modo unico, per poi essere premiati dalle coccole offerte dagli hotel di montagna o dai cottage che, in questo periodo, scaldano con le loro proposte deliziose e fragranti. Ma torniamo alle piste! Quali sono le migliori località sciistiche d’Italia? Qui vi consigliamo dove andare da Nord a Sud per aiutarvi a pianificare la vostra vacanza invernale.

Migliori località sciistiche del Nord Italia

La stagione invernale è ormai alle porte e le migliori località sciistiche del Nord Italia stanno per aprire per accogliere appassionati, professionisti e sciatori alle prime armi che desiderano divertirsi sulle loro piste. Sapete già dove andare? Noi di SiViaggia vi consigliamo queste!

Tre Cime/3 Zinnen Dolomiti, Trentino-Alto Adige

Dove sciare in Italia se non in una delle località sciistiche premiate dal World Ski Awards 2024? Stiamo parlando delle Tre Cime/3 Zinnen Dolomiti, un comprensorio all’avanguardia servito da ben 32 impianti di risalita che collegano aree iconiche come Monte Elmo, Orto del Toro, Croda Rossa, Monte Baranci e la Ski Area Val Comelico. Questo è considerato uno dei luoghi più suggestivi delle Alpi, con il Patrimonio UNESCO delle Tre Cime di Lavaredo a fare da sfondo.

Il comprensorio, che vanta ben 115 chilometri di piste, è aperto dal 30 novembre 2024 al 21 aprile 2025 e propone diversi ski pass acquistabili comodamente online dal sito ufficiale: quello giornaliero parte dai 70 euro, con tariffe agevolate per bambini, ragazzi e senior, mentre a chi desidera regalarsi un’intera stagione, l’impianto propone anche altri pacchetti con sconti e offerte in base alle singole esigenze. Se arrivate in auto potete prendere l’autostrada del Brennero A22 con uscita Bressanone/Varna (Val Pusteria) e proseguire lungo la Strada Statale (SS49-E66) fino alla zona delle 3 Cime/3 Zinnen nelle Dolomiti.

Tre cime lavaredo inverno

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Tre Cime di Lavaredo in inverno

Comprensorio sciistico della Via Lattea, Piemonte

Andiamo in Piemonte, dove sciare in Italia diventa un’esperienza indimenticabile grazie al comprensorio della Via Lattea. Questo è uno dei più grandi a livello nazionale in quanto gli impianti contano complessivamente oltre 200 piste e coprono circa 400 chilometri totali. L’ingresso agli impianti, aperti dal 6 dicembre 2024 al 13 aprile 2025, è uguale in tutto il comprensorio della Via Lattea che comprende le località di Sestriere, Sauze d’Oulx, Oulx, Cesana, Pragelato, Claviere, Sansicario e la francese Montgenevre.

Il prezzo del giornaliero parte da 50 euro (+3.50 euro di assicurazione) in bassa stagione e da 54 euro in alta stagione, il pomeridiano, valido dalle 13:00, da 37 euro in bassa stagione e da 41 euro in bassa stagione (+3.50 euro di assicurazione). Sono disponibili anche abbonamenti per più giorni, acquistabili dal sito ufficiale. Per raggiungere la Via Lattea vi consigliamo di partire da Torino, distante solo un’ora e mezza: potete prendere l’autostrada A32 Torino-Bardonecchia con uscita “Oulx Circonvallazione” e proseguire per 20 chilometri in direzione Sestriere.

Madesimo, Lombardia

Passiamo alla Lombardia, dove una delle destinazioni sciistiche più rinomate di tutta la regione si trova a Madesimo, nella meravigliosa Valchiavenna. Qui è possibile percorrere circa 60 chilometri di piste da sci, situate a un’altitudine tra i 1550 e i 2880 metri, come la pista Canalone, considerata una delle più famose d’Italia e adatta soprattutto agli sciatori più esperti grazie alle sue pendenze e la lunghezza di 3 chilometri. All’interno dell’impianto sono presenti anche uno snowpark e percorsi dedicati allo sci di fondo

Gli impianti, aperti da fine novembre ad aprile in base alle condizioni della neve, permettono anche di sciare in notturna sulla pista illuminata Pianello/Montalto, nel fine settimana, dalle 19:00 alle 22:30. Per quanto riguarda gli ingressi, lo skipass giornaliero per gli adulti parte da 45 euro, mentre per over 65 e bambini da 35 euro. È possibile anche usufruire di alcuni sconti per famiglie e gruppi, oltre che di pacchetti settimanali di ingresso da 200 euro a 250 euro. Madesimo si raggiunge facilmente con l’auto da Milano, mentre chi viaggia in treno può scendere alla stazione di Chiavenna, dove prendere un bus navetta diretto agli impianti.

Livigno, Lombardia

Restiamo in Lombardia, dove si trova il più grande comprensorio sciistico della Valtellina, oltre che una delle località sciistiche più amate dagli italiani: Livigno. Chi trascorre qui la stagione invernale, solitamente aperta da novembre a maggio, potrà usufruire di ben 115 chilometri di piste e 31 impianti di risalita tra skilift, seggiovie e cabinovie. Inoltre, i collegamenti tra gli impianti e il servizio Skilink, che trasporta gli sciatori da un versante all’altro, vi permette di provare tutti i tracciati nel comfort più assoluto.

Dal sito ufficiale potete acquistare diversi skipass: quello giornaliero parte da 17,90 euro, mentre il plurigiornaliero varia in base alla quantità di giorni scelti e al periodo. Per arrivare all’impianto potete usare la vostra auto o scegliere una soluzione più ecologica e senza stress come quella del bus che parte quotidianamente dal centro di Livigno.

Livigno piste sci

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Impianto sciistico a Livigno

Migliori località sciistiche del Centro Italia

Non è necessario andare nel Nord Italia per trovare degli ottimi impianti sciistici, perché anche le regioni centrali vantano strutture e piste eccellenti immerse in paesaggi mozzafiato.

Frontone, Marche

Dalla località Caprile a Frontone, nella provincia di Pesaro-Urbino, parte la cabinovia che vi condurrà in uno dei luoghi più apprezzati dai marchigiani durante tutto l’anno, comprese le vacanze invernali: il Monte Catria, a 1400 metri. Qui è possibile praticare sci alpino, ciaspolate, sci con le pelli e snowboard, mentre per i più piccoli è presente un parco giochi sulla neve chiamato Kinderland, dotato di tapis roulant, varie attrazioni e un castello gonfiabile.

La zona sciabile si estende per 50 ettari e l’intera superficie comprende 13 piste per un totale di 12 chilometri. Per la stagione invernale, che inizia l’8 dicembre e termina a fine marzo, lo skipass giornaliero per gli adulti costa 30 euro, mentre per i bambini 20 euro; sono presenti anche altre opzioni, dagli ingressi stagionali ai pomeridiani. Per raggiungere l’impianto, chi arriva in auto da nord deve prendere l’uscita A14 Fano e seguire le indicazioni per Frontone, mentre da sud l’uscita è l’A14 Senigallia. Se preferite il treno, le fermate da considerare sono quelle di Fano e Senigallia.

Monte Livata, Lazio

Chiamato anche la “Montagna della Capitale”, il Monte Livata è una delle destinazioni più amate dai romani che desiderano trascorrere l’inverno sciando, oltre che l’unica stazione sciistica in provincia di Roma. L’area sciistica offre 6 piste per un totale di 8 chilometri, adatte soprattutto agli sciatori principianti. Tuttavia c’è una pista meno facile, chiamata Nordica, che parte dalla stazione di arrivo e si immette nella Pista delle Signore seguita dalla pista rossa Del Sole.

Il comprensorio, facilmente raggiungibile dalla località sciistica di Campo Staffi, offre diversi skipass con prezzi differenti come 20 euro nei fine settimana e 16 euro per le entrate pomeridiane.

Monte Livata Lazio

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Monte Livata, vicino a a Roma

Abetone, Toscana

Agli amanti degli sci e degli sport invernali che vivono in Toscana o trascorreranno qui le loro vacanze consigliamo il comprensorio dell’Abetone, tra le località sciistiche più ampie del Centro Italia. Quest’area è molto apprezzata non solo grazie alla qualità delle piste e alle tante proposte dedicate agli sport invernali, ma anche per la sua capacità di unire paesaggi naturali magnifici e puro divertimento. Le zone dotate di impianti di risalita sono Le Regine, Abetone centro, Monte Gomito, Pulicchio e Val di Luce, per un totale di 50 chilometri di piste divise in blu, rosse e nere.

Il comprensorio mette a disposizione diversi skipass, le cui tariffe variano in base all’età e alla stagione (quelli giornalieri, per esempio, partono da 30 euro per arrivare ai 50 euro per gli adulti): consigliamo di consultare il listino prezzi sul sito ufficiale, dov’è possibile anche acquistare gli skipass a prezzi scontati. Per raggiungere l’impianto con l’auto potete percorrere l’autostrada e prendere le diverse uscite, in direzione Abetone-Brennero, in base al vostro punto di partenza, mentre in treno la stazione ferroviaria più vicina è quella di Pracchia.

Migliori località sciistiche nel Sud Italia

Nel Sud Italia, invece, ci sono alcune stazioni sciistiche imperdibili sia per i principianti che per i più capaci. Noi vi consigliamo queste!

Ovindoli, Abruzzo

Situato nel cuore del Parco Regionale Velino-Sirente, tra i 1500 e 2000 metri, si trova l’impianto di Ovindoli, immerso nella caratteristica cornice offerta dalle montagne dell’Appenino Abruzzese. Si tratta di un impianto molto amato perché, grazie alla sua esposizione a nord, offre una delle stagioni sciistiche più lunghe in questa parte d’Italia, dagli inizi di dicembre ai primi di maggio. Qui troverete 21 piste che si estendono per circa 30 chilometri, adatte alla pratica dello sport alpino invernale quale sci alpino, sci nordico, telemark, snowboard, freestyle, freeride, snowkite e nordik walking. Lo skipass giornaliero costa a partire da 30 euro.

Si può raggiungere l’impianto sia con la propria auto che con un bus molto conveniente chiamato BUSFORFUN in partenza da Roma che, nel biglietto, include sia il viaggio andata e ritorno che lo skipass giornaliero.

Ovindoli Abruzzo

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Le montagne di Ovindoli

Comprensorio Sellata-Arioso, Basilicata

Nella regione della Basilicata, invece, spicca il comprensorio della Sellata-Arioso, situato nel Parco Nazionale dell’Appenino lucano. Raggiungibile facilmente in auto da Potenza percorrendo una strada che vi porterà a oltre 1200 metri di altitudine, qui troverete 7 chilometri di piste ideali sia per praticare sci di fondo e sci alpino che per divertirsi con lo snow-tubbing, ossia le discese sulla neve con le classiche ciambelle. Se non amate sciare, ma volete comunque trascorrere qualche ora all’aria aperta immersi in questi paesaggi fiabeschi, potrete sempre percorrere i sentieri adatti alle ciaspole.

La data d’apertura prevista è il 20 dicembre, ma vi consigliamo di monitorare la situazione della neve sul sito ufficiale. Gli skipass giornalieri, invece, costano 30 euro per gli adulti e 28 euro per i ragazzi e gli sciatori senior; sono presenti anche altre opzioni consultabili sul sito.

Le migliori località sciistiche nelle Isole

E nelle Isole si può sciare? Qui una località assolutamente da non perdere per il fascino garantito dal paesaggio, tra i crateri e il mare.

Piano Provenzana, Sicilia

Dove sciare in Sicilia se non sull’Etna? Situato sul versante nord, il Piano Provenzana è il luogo più amato perché è qui che si hanno maggiori possibilità di trovare neve abbondante per sciare. La stazione sciistica, attiva dagli anni ’70 e facilmente raggiungibile da Catania e da Messina prendendo l’autostrada A18 con uscita Fiumefreddo e proseguendo verso la Strada Regionale Mareneve, conta 4 impianti da sci, tre skilift e una seggiovia. Le piste che partono dai vari impianti da sci sono in totale sei, quattro rosse e due blu. Il costo dello skipass sull’Etna dipende dalla durata e dal periodo e costano tra i 25 euro e i 35 euro per le entrate giornaliere. Lo skipass può essere acquistato direttamente alla biglietteria della seggiovia o a Monte Conca.

Etna inverno

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Cratere dell’Etna in inverno
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Oceania 2, le location che hanno ispirato il film Disney

Il sequel di Oceania, in uscita il 27 novembre 2024, si preannuncia come un viaggio emozionante attraverso le isole del Pacifico, ma anche una riscoperta delle tradizioni e delle leggende che hanno segnato la cultura polinesiana.

Il regista Jason Hand e il team creativo hanno visitato luoghi iconici come Tahiti, Moorea e Huahine, che hanno ispirato la storia e l’ambientazione del film. Queste isole non solo hanno fornito la cornice perfetta per la trama, ma sono anche custodi di antiche storie che parlano di eroi, dei e dei legami profondi con il mare.

Vediamo quali sono, nella realtà, le location che sul grande schermo sono protagoniste del film d’animazione Oceania 2.

Le location polinesiane in Oceania

Tahiti: il cuore culturale e spirituale della Polinesia

Tahiti, l’isola più grande della Polinesia Francese, ha un ruolo fondamentale nella realizzazione di Oceania 2. Con i suoi paesaggi mozzafiato, le montagne verdi e le acque cristalline, Tahiti rappresenta non solo il paradiso naturale, ma anche un vero e proprio punto di riferimento per la cultura polinesiana.

La capitale, Papeete, è il centro della vita culturale dell’isola, dove la storia orale, la musica tradizionale e le leggende si intrecciano con la vita quotidiana. Matahi Tutavae, curatore del rinnovato museo Te Fare Iamanaha, racconta di come i polinesiani tramandano le loro storie, dalla mitologia degli dèi a quelle dei navigatori, diventando custodi di un patrimonio che la colonizzazione francese e l’influenza cristiana avevano minacciato di cancellare.

In Oceania 2, la protagonista Vaiana, ora leader del suo popolo, si confronta con temi di crescita e di identità, in un contesto che si rifà a queste tradizioni millenarie.

Moorea e Huahine: isole di storia e di tradizioni

Oltre a Tahiti, altre isole della Polinesia hanno giocato un ruolo importante nell’ispirare il film. Moorea, situata a breve distanza dalla capitale Tahiti, è famosa per la sua bellezza naturale, caratterizzata da montagne verdeggianti, lagune turchesi e baie incantevoli. Qui, i creatori del film hanno potuto esplorare da vicino le tradizioni legate alla navigazione e alla costruzione delle piroge, le tradizionali canoe polinesiane, che rappresentano un simbolo di connessione con l’oceano. Steven, un esperto pirogatore di Moorea, ha spiegato l’importanza di questi mezzi di trasporto non solo come strumenti di viaggio, ma come veri e propri emblemi culturali che raccontano storie di esplorazione e avventura.

Moorea

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Una delle splendide spiagge di Moorea, in Polinesia

Anche l’isola di Huahine ha avuto un’influenza significativa sulla realizzazione del film, soprattutto per quanto riguarda i marae, i luoghi sacri della cultura polinesiana. A Taputapuatea, un marae situato a Raiatea, le tradizioni e le leggende sono ancora vive, e il legame con il passato è essenziale per comprendere il futuro. Infatti, come sottolinea Naiki Lutz, esperta culturale polinesiana, solo guardando al nostro passato e alle nostre radici possiamo costruire un futuro più solido, un messaggio che si riflette anche nel tema centrale di Oceania 2, dove Vaiana guida il suo popolo verso un futuro di speranza, ma sempre radicato nelle tradizioni.

In questi luoghi, la Polinesia non è solo un insieme di isole isolate, ma un mondo interconnesso, dove l’oceano non è visto come un semplice corpo d’acqua, ma come un’entità viva, fatta di correnti che portano con sé nomi e storie. Il film, come ha dichiarato il regista, vuole esplorare la connessione tra le isole e raccontare come, in tempi passati, i navigatori si incontrassero in luoghi come l’immaginaria isola di Motufetu per scambiare esperienze e conoscenze.

Un racconto visivo e culturale

Se il primo Oceania aveva già stupito il pubblico con la sua straordinaria rappresentazione dell’acqua e delle sue tempeste, Oceania 2 promette di portare la tecnologia animata a un nuovo livello, con sequenze spettacolari che vedono la protagonista affrontare una tempesta epica. Le isole del Pacifico, con la loro storia e il loro spirito, sono lo sfondo perfetto per questa avventura che non solo celebra la cultura polinesiana, ma invita anche a riflettere sull’importanza di conoscere e rispettare il nostro passato per orientare il futuro.

Il ritorno alle isole che hanno ispirato la storia di Oceania è un omaggio alla bellezza e alla profondità culturale della Polinesia, un modo per trasmettere alle nuove generazioni il valore di una tradizione che, seppur minacciata nel corso dei secoli, continua a vivere e ad arricchire la vita dei suoi abitanti. Con il sequel, Disney non solo intrattiene, ma educa e celebra una cultura che ha molto da offrire al mondo.