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L’amica geniale 4, le location della fiction Tv

Cala il sipario su ‘L’amica geniale” con l’arrivo, sulla Rai dall’11 novembre, della quarta stagione che va a sancire l’ultimo capitolo della serie televisiva italo-statunitense creata dal regista Saverio Costanzo e basata sull’omonima serie di romanzi di Elena Ferrante.

Storia della bambina perduta” si apre nella Napoli degli anni ’70 e racconta la vita adulta di Lila (interpretata da Irene Maiorino) ed Elena “Lenù” (Alba Rohrwacher), ormai donne con percorsi di vita divergenti. Dopo anni di distanza e di scelte che le hanno allontanate, le due amiche si ritrovano ancora una volta nel capoluogo partenopeo, sullo sfondo di un periodo storico tumultuoso che culmina nel terremoto del 1980. Entrambe hanno combattuto per emanciparsi dal quartiere di origine, un luogo che rappresenta per loro un vincolo doloroso, fatto di violenza, convenzioni e legami tossici che le imprigionano.

Elena, abbandonata Napoli per seguire una carriera come scrittrice di successo, ha cercato di voltare pagina, costruendo una nuova vita lontano dalla città natale. Sposata e poi separata, madre di due figlie, ritorna però sospinta dal richiamo di un vecchio amore che riemerge dal passato e che getta nuova luce sul suo presente. All’opposto, Lila è rimasta ancorata a Napoli, impegnata in complesse dinamiche familiari e camorristiche, ma anche in una carriera imprenditoriale che la vede affermarsi nel settore informatico. Sempre leader silenziosa ma influente del rione, Lila affronta con costanza sfide che la mettono in conflitto con i potenti fratelli Solara, interpretati da Edoardo Pesce e Lino Musella.

Nonostante i percorsi di vita differenti, il legame tra Lila e Lenù continua a essere un’ancora in un mondo che cambia a grande velocità. La loro amicizia, densa di rivalità e complicità, evolve e si adatta alle nuove sfide personali e sociali. La storia privata delle due protagoniste si intreccia con quella dell’Italia e del mondo, dove gli eventi storici diventano co-protagonisti e influenzano le scelte e le vite dei personaggi.

Inoltre, la quarta stagione porta una novità significativa: Alba Rohrwacher, fino a ora voce narrante della serie, entra direttamente in scena nei panni di Lenù, sostituendo Margherita Mazzucco. Irene Maiorino diventa la nuova Lila, raccogliendo il testimone da Gaia Girace. Fabrizio Gifuni interpreta Nino Sarratore, personaggio che aveva in precedenza il volto del giovane Francesco Serpico.

Dove è stato girato L’Amica Geniale 4

Anche nella quarta stagione de L’Amica Geniale, Napoli mantiene il ruolo di protagonista indiscussa, l’epicentro emotivo e geografico della storia di Lila e Lenù. La serie, ambientata negli anni ’80, trasforma il rione Luzzatti, illuminandolo di nuovi colori vivaci che richiamano il cambiamento e il fervore del periodo e riflettono il passaggio delle ragazze alla maturità e il volto in trasformazione di Napoli stessa.

Le riprese immortalano alcuni degli scorci più iconici della città partenopea, come la panoramica via Petrarca e il lungomare Caracciolo, dove il mare e la luce conferiscono alla narrazione una bellezza sospesa. Ma le telecamere si sono spostate anche in altre regioni italiane, portando nella serie location affascinanti e variegate che offrono uno sguardo su un’Italia mutevole e ricca di storia.

Nel corso della quarta stagione, lo spettatore viene accompagnato in un viaggio tra luoghi storici e nuove ambientazioni, elementi che donano alla trama profondità visiva e culturale ed esaltano il contrasto tra il mondo interiore dei personaggi e il contesto sociale in cui si muovono.

Piazza del Plebiscito

Piazza del Plebiscito

Fonte: iStock

La splendida Piazza del Plebiscito

La quarta stagione de L’Amica Geniale riporta in scena una delle location più simboliche della serie: Piazza del Plebiscito, luogo iconico della Napoli storica che aveva già incantato gli spettatori nella prima stagione, quando Lila e Lenù, ancora adolescenti, scoprono per la prima volta il cuore elegante della città. In una suggestiva scena notturna, le due amiche, insieme a Rino e Pasquale, arrivano dalla periferia popolare del rione Luzzatti di Poggioreale per esplorare il “salotto buono” di Napoli.

La piazza, dal fascino intramontabile, diventa lo sfondo di un confronto tra mondi distanti. Provenienti da un contesto modesto, Lila e Lenù si immergono nell’atmosfera chic e raffinata del centro, osservando con stupore e ammirazione ciò che appare irraggiungibile, una finestra su una Napoli sconosciuta, che affascina e intimorisce, e che segna un momento di scoperta e di crescita che resterà indelebile nelle loro vite.

La via di Posillipo

Posillipo, Napoli

Fonte: iStock

Spettacolare veduta del Golfo di Napoli da Posillipo

Lenù, ormai affermata scrittrice, va ad abitare in un elegante appartamento con Nino Sarratore. Nella serie, la nuova residenza si trova in via Petrarca, a Posillipo, mentre nei romanzi la dimora è situata in via Tasso, una strada panoramica che collega il Vomero a Corso Vittorio Emanuele, storicamente considerata uno dei “salotti buoni” di Napoli.

La decisione di ambientare le riprese in via Petrarca è legata a esigenze pratiche e scenografiche. Via Tasso, con la sua conformazione stretta e il traffico intenso, avrebbe complicato le riprese, mentre via Petrarca non solo ha offerto spazi più ampi per la troupe, ma regala anche una vista spettacolare sul Golfo di Napoli. Si è trattato di una scelta che arricchisce l’ambientazione, sottolineando la nuova dimensione di prestigio e bellezza che caratterizza la vita di Lenù, ormai immersa in uno scenario che rispecchia il suo successo e le sue aspirazioni.

Il ritorno di Firenze

Piazza Santa Croce

Fonte: iStock

Splendida veduta di Piazza Santa Croce

Firenze gioca un ruolo fondamentale nella serie L’Amica Geniale, segnando una fase decisiva nella vita di Lenù. Nella terza stagione, Elena vi si trasferisce per completare gli studi universitari e avviare la sua carriera di scrittrice, allontanandosi definitivamente dal rione napoletano in cui è cresciuta. Le riprese in luoghi simbolo come Piazza della Signoria e Piazza Santa Croce catturano l’atmosfera vibrante degli anni ’70, immergendo lo spettatore in un contesto culturale che riflette il cambiamento e l’evoluzione della protagonista.

Anche nella quarta stagione, Firenze continua a rappresentare un punto di riferimento per Lenù. Ormai consolidata nel suo percorso professionale, vive ancora nel capoluogo fiorentino prima di decidere di tornare a Napoli. La produzione ha scelto di mantenere la coerenza visiva e narrativa, riportando sullo schermo quei luoghi che hanno accompagnato la sua trasformazione.

Tappa anche a Torino

Po a Torino

Fonte: iStock

Spettacolare veduta area del Po a Torino

Nella quarta stagione de L’Amica Geniale, Torino è essenziale per raccontare la vita adulta di Elena Greco, ora interpretata da Alba Rohrwacher: con i suoi eleganti quartieri borghesi, rappresenta il contesto in cui la protagonista entra a far parte del mondo colto e raffinato dell’Italia anni ’80. Le riprese hanno animato luoghi chiave come un palazzo in Corso Vittorio Emanuele II al civico 78, dove la produzione ha curato ogni dettaglio per ricreare l’atmosfera dell’epoca: costumi vintage, auto d’epoca parcheggiate nel cortile e arredamenti ricercati restituiscono la storicità e il fascino di una Torino d’altri tempi.

Oltre all’appartamento in corso Vittorio Emanuele II, altri angoli sono stati protagonisti, come Via Po, Via Sabaudia e la zona di Santa Rita, ambienti che riflettono l’inserimento di Elena in una realtà colta e sofisticata, dove la sua crescita personale e professionale continua a evolversi.

Le location delle prime stagioni de L’Amica Geniale

Fin dalla prima stagione, L’Amica Geniale ha fatto delle ambientazioni un elemento chiave per trasportare gli spettatori nella realtà delle sue protagoniste. A Caserta è stato fedelmente ricostruito il rione Luzzatti, luogo di nascita di Lila e Lenù, che con le sue strade e palazzi popolari riporta lo spettatore alla Napoli degli anni ’50. Nella seconda stagione, le riprese si spostano sull’isola di Ischia, e in particolare a Forio, dove le ragazze trascorrono un’estate che segna in profondità le loro vite.

La terza stagione amplia ulteriormente il ventaglio di location. Oltre a Napoli e Caserta, si aggiungono Firenze, dove sono state girate scene suggestive in Piazza della Signoria e Piazza Santa Croce, e Torino, che rappresenta il nuovo ambiente universitario di Elena, simbolo della sua emancipazione culturale e sociale. Una tale varietà di luoghi dona alla serie un’ampia ricchezza visiva e mantiene la fedeltà ai romanzi.

Ischia, in particolare, viene rappresentata in tutta la sua autentica bellezza. Ischia Ponte, con le viuzze storiche e il maestoso Castello Aragonese, offre uno sfondo perfetto per l’arrivo di Elena e dà vita a un impatto visivo che cattura con immediatezza l’essenza dell’isola. La spiaggia dei Maronti, dall’ampia distesa sabbiosa e lambita dal mare cristallino, diventa la cornice delle giornate spensierate di Elena e Lila ed evoca una sensazione di libertà e giovinezza.

A Forio, Villa Leone si trasforma nella casa delle vacanze, donando una vista mozzafiato sul borgo di Sant’Angelo, mentre il mercato del pesce di Ischia Ponte mostra la quotidianità isolana, tra i colori e i profumi che raccontano la vita dei pescatori e degli abitanti.

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Il clima di Boa Vista: temperature e consigli su quando andare

Boa Vista, una delle isole principali dell’arcipelago di Capo Verde, situata nell’Oceano Atlantico al largo della costa nord-occidentale dell’Africa, è una destinazione ideale per chi cerca mare cristallino, spiagge incontaminate e un’atmosfera rilassata. Famosa per il suo sole splendente, l’isola gode di un clima tropicale desertico influenzato dagli alisei che soffiano costantemente dall’Atlantico, contribuendo a mantenere le temperature piacevoli durante tutto l’anno, con medie annuali comprese tra 20°C a 30°C, e una bassa variabilità.

Tuttavia non mancano alcune variazioni stagionali che è bene considerare per godere appieno di questa meravigliosa isola. In questo articolo, esaminiamo in dettaglio il clima dell’isola per capire quando è il momento migliore per visitarla in base alle proprie aspettative e alle attività stagionali che si intende praticare.

Il clima a Boa Vista in primavera

La primavera è una delle stagioni più piacevoli per visitare Boa Vista. Durante i mesi di marzo, aprile e maggio, le temperature medie oscillano tra i 22°C e i 27°C. Le giornate sono lunghe e soleggiate, con poche precipitazioni, rendendo questo periodo perfetto per attività balneari e all’aperto, come snorkeling, escursioni e passeggiate sulla spiaggia. In questi mesi una leggera brezza rende il clima ancora più confortevole, con gli alisei che soffiano costantemente e contribuiscono a mantenere l’aria fresca, evitando l’eccessivo calore e l’umidità.

Questo è anche il momento in cui l’isola vede un’affluenza moderata di turisti, offrendo un’esperienza di soggiorno più tranquilla e rilassante rispetto all’alta stagione. Grazie ai venti costanti e alla posizione nell’oceano aperto, Boa Vista è una destinazione eccellente per gli amanti del kitesurf e del windsurf. Che tra gennaio e maggio trovano le condizioni ideali per praticare questi sport, quando i venti sono più forti e costanti, in particolare sulle spiagge di Sal Rei e Praia de Chaves, particolarmente apprezzate per queste attività.

Il clima a Boa Vista in estate

L’estate a Boa Vista è calda e secca, con temperature medie che variano tra i 24°C e i 30°C. Giugno, luglio e agosto sono i mesi più caldi dell’anno, ma la presenza degli alisei rende il calore più sopportabile. Le precipitazioni durante l’estate sono praticamente inesistenti, e il sole splende per la maggior parte della giornata.

Questo è il periodo ideale per gli amanti del mare e delle attività acquatiche, come nuoto, immersioni e windsurf. Tuttavia, è importante prendere precauzioni contro l’esposizione prolungata al sole, utilizzando creme solari ad alta protezione e indossando abiti leggeri e cappelli per proteggersi dai raggi UV. Tra giugno e settembre si creano anche le condizioni climatiche ideali per la deposizione delle uova da parte delle tartarughe marine caretta caretta.

Boa Vista è infatti considerato uno dei siti di nidificazione più importanti per questi animali e chi visita l’isola in questi mesi può avere l’opportunità unica di osservare queste maestose creature deporre le uova sulle spiagge. Diverse organizzazioni locali offrono tour notturni guidati, consentendo ai turisti di assistere a questo straordinario spettacolo naturale in modo responsabile.

Il clima a Boa Vista in autunno

L’autunno a Boa Vista è simile all’estate in termini di temperature, con medie che vanno dai 25°C ai 30°C. Tuttavia, durante questo periodo sull’isola può verificarsi una maggiore quantità di precipitazioni, specialmente a settembre. Nonostante le piogge occasionali, le giornate rimangono prevalentemente soleggiate e calde.

Settembre, ottobre e novembre sono mesi ideali per visitare Boa Vista se si preferisce un clima caldo ma meno secco rispetto all’estate. Le spiagge sono meno affollate rispetto all’alta stagione estiva, offrendo un’atmosfera più intima e rilassata. Inoltre, le temperature più calde del mare rendono questo periodo perfetto per le immersioni e lo snorkeling, con una visibilità subacquea eccellente.

Il clima a Boa Vista in inverno

L’inverno a Boa Vista è mite e secco, con medie che variano tra i 20°C e i 25°C. Dicembre, gennaio e febbraio sono i mesi più freschi dell’anno, ma le temperature rimangono comunque piacevoli, senza mai scendere sotto i 20°C. Per questo motivo Boa Vista è considerata una destinazione ideale per sfuggire ai rigori dell’inverno europeo.

Durante l’inverno, le precipitazioni sono praticamente assenti, e le giornate sono soleggiate e luminose. Questo è anche il tempo in cui l’isola vede una maggiore affluenza di turisti, specialmente durante le vacanze di Natale e Capodanno. Le condizioni climatiche favorevoli permettono di godere appieno delle attività all’aperto e delle bellezze naturali dell’entroterra come il deserto di Viana, un’attrazione imperdibile per chiunque visiti l’arcipelago, con le sue dune di sabbia bianca che creano un paesaggio quasi surreale.

Si possono fare escursioni nel deserto di Viana in qualsiasi momento dell’anno, ma la stagione secca è senza dubbio la migliore per godere di cieli azzurri e temperature più fresche. Le gite in quad o 4×4 sono particolarmente popolari e offrono un modo emozionante per scoprire l’entroterra dell’isola.

Le temperature miti invernali, che rendono piacevole stare all’aperto fino a sera tardi, creano un’atmosfera speciale anche per celebrare il Capodanno, con feste in spiaggia, fuochi d’artificio e cenoni in ristoranti sul mare e brindisi sotto le stelle. Per chi ama le feste e la cultura locale, anche il Carnevale di Boa Vista può rappresentare un’ottimo pretesto per pianificare un viaggio nell’arcipelago di Capo Verde. Celebrato tra febbraio e marzo, i mesi più freschi, il Carnevale è una vivace festa piena di musica, danze e coloratissimi costumi. Un’occasione unica per immergersi nelle tradizioni di Capo Verde e vivere l’isola al massimo della sua vivacità.

Consigli su cosa portare in base al clima

Scegliere il momento migliore per visitare Boa Vista dipende dalle preferenze personali e dalle attività che si desidera svolgere. Se si cercano temperature calde e secche, l’estate e l’autunno sono i periodi ideali. Per chi preferisce un clima più mite, la primavera e l’inverno offrono temperature piacevoli e condizioni climatiche ideali per esplorare l’isola senza il caldo intenso.

Indipendentemente dalla stagione scelta, è consigliabile prenotare con anticipo, specialmente durante i periodi di alta stagione turistica, che corrispondono all’inverno e all’estate. Portare abbigliamento leggero, crema solare, cappelli e occhiali da sole è essenziale per proteggersi dai raggi solari. Inoltre, tenere sempre a portata di mano una bottiglia d’acqua per mantenersi idratati è fondamentale, dato il clima secco dell’isola.

In conclusione, Boa Vista offre un clima piacevole e costante durante tutto l’anno, rendendola una destinazione perfetta per chi cerca sole, mare e relax. Con temperature calde e precipitazioni scarse, ogni stagione ha qualcosa di unico da offrire, garantendo un’esperienza indimenticabile per ogni visitatore. Che siate appassionati di sport acquatici, amanti della natura o semplicemente alla ricerca di una fuga rilassante, Boa Vista vi accoglierà con il suo clima perfetto e le sue bellezze naturali.

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Sulle orme dei samurai a Cerveteri: il Cammino di Hasekura e dei Martiri Giapponesi

Con un percorso di 107 chilometri percorribili in sei giorni, il Cammino di Hasekura rievoca un capitolo leggendario, in cui storia e spiritualità si fondono in un’esperienza di Vita di pura emozione.

Le strade e i sentieri tracciati, spesso affiancati da lungomare e argini di fiumi, invitano i viaggiatori a percorrere i passi di un’ambasciata giapponese senza precedenti, guidata dal giovane Samurai Hasekura Tsunenaga, che fu tra i primi orientali a calcare il suolo europeo con una missione che racchiudeva in sé visioni di dialogo tra culture lontane, l’incontro tra l’Oriente e la cristianità europea.

La celebrazione di un’impresa straordinaria

Il suggestivo itinerario, che unisce terra, mare e città, è molto più di una camminata: significa entrare in contatto con un mondo di bellezze e misteri antichi, una riflessione spirituale che segue le tracce di un’avventura incredibile.

Il Cammino di Hasekura celebra infatti un’impresa straordinaria per il suo tempo, compiuta nel 1615 quando il Samurai sbarcò a Civitavecchia e fu ricevuto persino da Papa Paolo V. Il racconto dell’epico viaggio si intreccia con storie di frati viaggiatori, popoli convertiti e martiri, ma anche con simboli del potere e lettere d’oro, dove la figura del Samurai si eleva a testimonianza di un ponte tra popoli e credenze.

La partenza avviene dalla statua dedicata a Hasekura Tsunenaga e dalla Chiesa dei Martiri Giapponesi a Civitavecchia, e da lì il percorso si snoda dal Castello di Santa Severa, dove Hasekura trovò riparo per una notte, a Palidoro, dove si fermò per una breve sosta, alla campagna romana, fino ad arrivare alle rive del Tevere, al Vaticano e al Quirinale a Roma.

I paesaggi, incantevoli, sono tra i più vari: si passa dagli ambienti urbanizzati dei centri abitati a quelli di pregio naturalistico della Riserva di Macchia Tonda, delle dune di Palidoro, dell’Oasi LIPU di Castel di Guido e delle terre bonificate lungo il Tevere. Il tratto costiero regala infine un interessante incontro con antichi siti archeologici e torri che ancora oggi narrano storie di difesa e potere.

Le sette tappe del Cammino di Hasekura

Come accennato, il Cammino ha inizio a Civitavecchia per arrivare, nel corso della prima tappa, a Santa Severa, per un totale di 20,4 chilometri: si tratta dell’unica frazione di Santa Marinella, nonché di un’apprezzata località balneare lungo la Via Aurelia, famosa per il suo Castello che, tra il XVI e il XVII secolo, fu luogo di soggiorno prediletto dai papi. Oggi ospita il Museo del Mare e della Navigazione Antica, l’Antiquarium di Pyrgi e il Museo del Territorio.

Santa Severa, Roma

Fonte: Ph @ValerioMei – iStock

Il suggestivo Castello di Santa Severa

Da Santa Severa, la seconda tappa raggiunge Cerveteri dopo 14,7 chilometri: a nord-ovest della Capitale, è nota per essere un luogo simbolo della cultura etrusca, custode della Necropoli della Banditaccia, Patrimonio UNESCO che si estende su una superficie di 20 ettari, e del Museo Etrusco.

Da qui, l’itinerario prosegue per la terza tappa fino a Ladispoli (16,3 chilometri), rinomata per le sue spiagge e il mare pulito ma anche per l’oasi faunistica di Palo, attraversata dalla pista ciclabile, la palude di Torre Flavia e le due necropoli etrusche di Vaccina e di Monteroni.

La quarta tappa (15,1 chilometri) raggiunge poi Fregene, centro balneare della costa tirrenica nel cuore della Riserva naturale Laziale, e la quinta il Parco Leonardo in 22 chilometri, il quartiere pedonale nel comune di Fiumicino che si sviluppa su un’area di 160 ettari.

Sesta tappa tra Parco Leonardo e il quartiere dell’Eur nella zona sud-ovest di Roma (per un totale di 17 chilometri) e, infine, dall’Eur al Quirinale per altri 14,4 chilometri.

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I meravigliosi ritrovamenti archeologici avvenuti nei cantieri ferroviari del nostro Paese

Modernizzare il Paese non significa soltanto sviluppare le infrastrutture, ma anche custodire le tracce della sua Storia. Ne sono consapevoli le società del Gruppo FS – Rete Ferroviaria Italiana (RFI), Italferr e Anas che, oltre a lavorare per potenziare le infrastrutture di trasporto, si dedicano alla tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico.

La loro missione è sostenuta da Archeolog, onlus del Gruppo FS creata in collaborazione con le Soprintendenze del Ministero della Cultura, con l’obiettivo di restaurare, conservare e far conoscere i reperti scoperti durante le attività infrastrutturali.

Ma l’impegno non si ferma ai soli ritrovamenti: per promuovere le scoperte archeologiche rinvenute lungo tutto il territorio italiano, è in fase di sviluppo un atlante dettagliato che mappa i reperti, fornendo informazioni geografiche, descrizioni storiche, immagini e indicazioni per visitare i siti o i musei correlati: la pubblicazione vuole sensibilizzare il pubblico verso i temi dell’archeologia e sarà accessibile anche a chi non è esperto del settore.

Ritrovamenti di grande rilievo: alcuni esempi da Nord a Sud

La costruzione e la manutenzione della rete ferroviaria spesso portano alla luce testimonianze di epoche passate, foriere di nuovi spunti di studio per gli archeologi. Vediamo, allora, alcune delle scoperte più significative avvenute nei cantieri italiani del Gruppo FS.

Furbara, Cerveteri: un insediamento produttivo e commerciale

Nei pressi dell’ex stazione di Furbara, nel corso dei lavori di messa in sicurezza idraulica della linea Roma-Pisa, è emersa un’area produttiva e commerciale databile tra l’VIII e il IV secolo d.C. Tra i reperti più importanti, un’anfora con iscrizione in etrusco, segno della vitalità economica di tale insediamento, che era collegato al litorale tramite una strada glareata utilizzata dal V secolo a.C.

Pomezia: tracce di una villa rustica

Durante l’adeguamento di un cavalcavia della linea Roma-Formia, a Pomezia gli scavi hanno rivelato un antico tracciato stradale, risalente al II-IV secolo d.C., con solchi carrai e resti di strutture murarie, probabilmente appartenenti a una villa rustica, un altro esempio della continua stratificazione storica dei territori italiani.

Pescara: il Bastione San Vitale

Nel 2024, durante i lavori di ampliamento del terzo binario tra Pescara Centrale e Pescara Porta Nuova, sono emersi i resti del Bastione San Vitale, parte della storica piazzaforte cinquecentesca della città.

Gli scavi hanno rivelato una porzione di mura larga 1,40 metri e lunga circa 7 metri. Inoltre, nel corso dei lavori per la costruzione di una nuova pista ciclabile, sono stati riportati alla luce ulteriori tratti murari di grande estensione e altri elementi architettonici, tra cui una soglia con l’incavo per il cardine di una porta.

La Soprintendenza ha dato il via libera a un progetto di recupero e messa in sicurezza del sito proposto da RFI, con un investimento di 1,2 milioni di euro, per proteggere i resti del Bastione San Vitale e, al contempo, valorizzare l’area circostante con un percorso ciclabile, pedonale e stradale accanto alla linea ferroviaria.

Piadena, Cremona: una fornace post-medievale

Alle porte di Piadena, in Lombardia, nel cantiere per il raddoppio della linea ferroviaria Piadena-Mantova, è stata ritrovata una fornace per la produzione di laterizi risalente al periodo post-medievale, che sfruttava il terreno locale per produrre mattoni, molti dei quali sono stati recuperati intatti.

La struttura presenta una camera di combustione ampia sette metri per otto, con pareti alte 1,40 metri, ed è dotata di tre prefurni, condotti di tre metri di lunghezza e 0,75 metri di larghezza, utilizzati per accendere il fuoco e trasmettere il calore alla camera di cottura mediante appositi canali di irradiazione.

Archeologia preventiva: la gestione da parte di Italferr

Italferr, società del Gruppo FS, si occupa della gestione archeologica preventiva su tutti i siti dei nuovi progetti infrastrutturali: l’approccio prevede studi e indagini non invasive, carotaggi e scavi per fornire una documentazione accurata dei ritrovamenti. La stretta collaborazione tra archeologi, ingegneri e altri specialisti garantisce un’integrazione che arricchisce ogni progetto.

Un esempio rilevante è rappresentato dalle indagini archeologiche condotte nell’ambito della progettazione della direttrice Palermo-Catania, con sondaggi di scavo eseguiti in tutte le aree previste dal progetto. Su una collina lungo il corso del Fiume Dittaino (antico Chrysas), nella tratta tra Palomba e Catenanuova, è stato ritrovato un esteso insediamento risalente all’età imperiale romana (tra la metà del I e il III secolo d.C.), con tracce di riutilizzo in epoche successive.
A ovest, sulla cima della collina e sul versante nord-occidentale, è inoltre tornata alla luce un’ampia necropoli che ha restituito 168 tombe. Infine, le indagini magnetometriche hanno rivelato nel settore orientale un’area che si presume fosse utilizzata per riti di culto.

Ancora, durante i lavori per il raddoppio ferroviario della tratta Fiumetorto-Ogliastrillo, lungo la linea Messina-Palermo, sono emerse scoperte archeologiche di grande rilievo presso l’antica colonia greca di Himera, fondata nel 648 a.C. e distrutta dai Cartaginesi nel 409 a.C.
Tra le più significative vi è una vasta necropoli che, con le sue circa 9300 tombe, ha fornito preziose informazioni sui rituali funerari e sulla vita sociale dell’antica città greca.

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Scoperto un sito archeologico dell’era mesolitica in Serbia, ritrovamento eccezionale

Vicino a Zvonska Banya, sopra il canyon Tsedilka, nella grotta Peshteria, è stato di recente portato alla luce un importante sito archeologico dell’era mesolitica.

Gli scavi, condotti dalla Facoltà di Filosofia di Belgrado, hanno rivelato la presenza di strumenti in pietra e osso, insieme a pendenti realizzati dai denti di una specie di carpa. Si tratta di una scoperta eccezionale, paragonabile per datazione al celebre sito di Lepenski Vir, che testimonia l’antica presenza umana in questa regione.

Le ricerche e la collaborazione internazionale

Il primo sopralluogo nella grotta risale al 2011, quando gli archeologi serbi, in collaborazione con l’Università dell’Arizona, visitarono oltre 40 grotte nella Serbia orientale.

Soltanto nel 2022, però, sono iniziati gli scavi sistematici che hanno portato alla conferma dell’importanza storica del sito. Dušan Mihailović, professore di archeologia e capo dello studio, ha dichiarato alla rivista PHAR che i test al radiocarbonio hanno avvalorato l’epoca mesolitica del sito, una scoperta rara in Serbia dai tempi dell’apertura di Lepenski Vir e del sito di Gerdap.

La vita delle comunità mesolitiche

Le datazioni indicano che il sito risale al periodo tra il 6.000 e il 7.000 a.C. Gli scavi hanno portato alla luce reperti che offrono uno spaccato della vita quotidiana delle comunità mesolitiche: dalla caccia alla pesca, fino ai contatti con altre popolazioni.

Mihailović ha spiegato che tale periodo rappresenta un’era di transizione, in cui il clima si avvicinava a quello odierno e le risorse naturali come l’acqua e le piante divennero fondamentali per il sostentamento umano: le comunità iniziarono così a sviluppare tecniche di pesca e di raccolta di alimenti vegetali, integrandole con la caccia tradizionale.

L’importanza della scoperta

Nella grotta sono stati rinvenuti oltre 100 reperti, tra cui inserti di falci per la raccolta di cereali e due denti di una carpa del Danubio, utilizzati come applicazioni ornamentali: i ritrovamenti indicano un contatto diretto tra le comunità mesolitiche del Ponišavie e quelle del Danubio e sottolineano una continuità culturale e una rete di comunicazioni che attraversava le regioni danubiane.

La scoperta è particolarmente significativa poiché si colloca nel periodo di passaggio tra Mesolitico e Neolitico, epoca in cui le prime comunità neolitiche iniziarono a diffondersi nei Balcani provenendo dall’Anatolia. Il sito di Zvonska Banya rivela la presenza di alcuni degli ultimi cacciatori-raccoglitori prima della transizione verso l’agricoltura, offrendo così un’opportunità inedita per studiare i contatti tra le popolazioni locali e i nuovi gruppi neolitici.

Tracce del Paleolitico e riconoscimento internazionale

Quest’anno, durante le indagini, è stato rinvenuto un nuovo strato ancora più antico, risalente con ogni probabilità al tardo Paleolitico. Mihailović ha affermato che le tracce di cacciatori pre-mesolitici presenti nella grotta testimoniano un’occupazione umana risalente a più di 10.000 anni fa.

Lo strato apre nuovi orizzonti per la conoscenza della preistoria della regione di Pirot, con evidenze che risalgono fino a 28.000 anni fa.

Insomma, la scoperta della grotta di Peshteria ha suscitato l’interesse della comunità scientifica, ritagliandosi anche un articolo pubblicato su una rivista internazionale. Secondo Mihailović, il sito potrebbe portare a nuove comprensioni sulla preistoria dell’Europa orientale e fornire una rara visione della vita delle prime comunità stanziali e dei loro scambi culturali.

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Roma incontra Beautiful: i volti della soap nei luoghi simbolo

Appuntamento speciale, da sabato 9 novembre alle ore 13.40 su Canale 5, per i numerosi appassionati di “Beautiful”, negli anni destinataria di numerosi premi internazionali e detentrice anche del record di “soap opera più popolare del mondo in onda” (secondo Il Guinness dei Primati) con ben 35 milioni di telespettatori giornalieri in oltre 100 paesi.

Infatti, i protagonisti della soap più popolare al mondo sbarcano (o meglio, tornano) in Italia, per la prima volta in 36 anni a Roma.

Dopo il lago di Como nel 1997, Venezia nel 1999, Portofino nel 2002, e la Puglia nel 2012, a distanza di oltre dieci anni, Beautiful sceglie ancora una volta il Belpaese per ambientare le proprie avvincenti storie e tagliare, in grande stile, il traguardo delle 9000 puntate.

Le appassionati vicende di Beautiful a Roma

Ridge (Thorsten Kaye), Brooke (Katherine Kelly Lang), Steffy (Jacqueline MacInnes Wood), Carter (Lawrence Saint-Victor), Hope (Annika Noel), Liam (Scott Clifton) e Thomas (Mathiew Atkinson) arrivano a Roma per la sfilata della linea Hope for the Future a Piazza Navona, ma in Beautiful l’imprevisto è sempre dietro l’angolo e non mancheranno colpi di scena e incontri inaspettati.

Sullo sfondo delle appassionanti storie della famiglia Forrester, alcuni tra i luoghi più iconici della Capitale della “grande Bellezza”: Piazza Navona appunto, e poi il Pantheon, il Colosseo, Piazza di Spagna, la Fontana di Trevi, il Giardino degli Aranci e, in esclusiva, il cannone del Gianicolo.

Si tratta, indubbiamente, di mete che non possono lasciare indifferenti: Piazza Navona è una delle piazze monumentale più celebri della Città Eterna, magnetico capolavoro barocco che si fregia di inconfondibili e pregevoli opere del Bernini e del Borromini. Suoi fiori all’occhiello sono le tre Fontane (la Fontana de’ Calderari, o Fontana del Nettuno, la Fontana del Moro e la Fontana del Nettuno) nonché la Chiesa di Sant’Agnese in Agone, un vero e proprio tesoro barocco.

A sua volta, il Pantheon, conquista a prima vista: fondato nel 27 a.C da Marco Vipsanio Agrippa, rappresenta da oltre 2000 anni l’essenza della gloria di Roma ed è custode di una caratteristica unica, ovvero l’oculus, apertura circolare che consente ai raggi del sole di filtrare al suo interno per un effetto mozzafiato.

Impossibile non fare tappa, durante una vacanza romana, al cospetto del Colosseo, una delle Sette Meraviglie del Mondo e simbolo indiscusso della città nel mondo, e della Fontana di Trevi, in stile tardo barocco, la più amata tra le oltre 2000 fontane che impreziosiscono le piazze e le vie.

Non può poi, ovviamente, mancare una passeggiata in Piazza di Spagna, scrigno di edifici storici e famosa per la Barcaccia e la Scalinata di Trinità dei Monti, e al Giardino degli Aranci, sulla parte più alta del colle Aventino, punto panoramico privilegiato per lasciarsi sorprendere dallo skyline di Roma, con il Cupolone e i tetti di Trastevere.

Ospiti d’eccellenza per i sei episodi romani

Nel corso dei sei episodi “romani”, realizzati nel maggio 2023, ad affiancare sul set le star americane ci sono anche alcune guest italiane che hanno amichevolmente preso parte alla narrazione della nota soap: Jasmine CarrisiGinevra Lamborghini e Ilaria Stagni, storica doppiatrice di Steffy Forrester.

Inoltre, sarà presente con un cameo d’eccezione il tenore italiano più amato nel mondo: Andrea Bocelli. Nella scena che lo vede protagonista, Bocelli è seduto al pianoforte – affiancato dalla moglie Veronica Berti e l’ultimogenita undicenne, Virginia – e canta per Brooke e Ridge (alias Katherine Kelly Lang e Thorsten Kaye) il suo celebre brano “A te”.

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Mercatini di Natale a Roma, per vivere la magia delle feste: date e info

La Capitale d’Italia si veste a festa per un momento magico: il periodo natalizio. Per chi desidera vivere tutta la magia delle feste, allora la tappa obbligata sono proprio i mercatini di Natale a Roma: in questo periodo, le luci si fanno sfavillanti, il cibo riscalda l’anima e fa tornare bambini, tra caldarroste, vin brulè e dolci festivi. Questa tradizione è super sentita, un po’ in tutti i luoghi d’Italia, ma di certo Roma ha quel fascino unico che è impossibile da non vivere almeno una volta nella vita sotto Natale. Che tu sia una local o una turista in cerca di informazioni, ecco tutto quello che c’è da sapere sui mercatini di Natale della Capitale.

Dove si svolge il mercatino di Natale a Roma

Ogni anno vengono pianificati tantissimi eventi a Roma durante le feste: è il modo migliore per lasciare che tutti si immergano nella bellezza delle feste. Un esempio su tutti è il mercatino di Natale di Piazza Navona, decisamente ideale per fare shopping tra le bancarelle, dove trovare tantissimi prodotti artigianali. Ma non solo: segna tutti gli eventi e le date per arricchire ancor di più il periodo più magico dell’anno.

Mercatino di Natale di Piazza Navona

L’atmosfera è super gioiosa e festosa, naturalmente: siamo proprio vicino alla Fontana dei Quattro Fiumi, uno dei luoghi più amati e visitati dai turisti. Qui possiamo acquistare giocattoli, decorazioni natalizie, souvenir artigianali, oppure portare con noi i bambini per fare in giro in giostra. Ciò che lo rende tanto amato è che non è solo un evento dove comprare i prodotti, magari i regali dell’ultimo minuto, ma viene arricchito da ulteriori attrazioni, come con la presenza di musicisti di strada e spettacoli.

Natale a Cinecittà World

A Cinecittà, il Natale è preso molto seriamente. Ogni anno, proprio qui viene strutturato un evento amatissimo, ovvero il Natale a Cinecittà World, che si è trasformato in un appuntamento imperdibile sia per i romani quanto per i turisti, perché è un’esperienza fantastica, visti anche gli eventi pianificati per il periodo natalizio. Oltre al mercatino, sono presenti 10 attrazioni a Roma, tra cui il Christmas on Ice, lo show di pattinaggio sul ghiaccio. Nel 2024 è stata strutturata una nuova area a tema, ovvero l’Oriental Show: il Festival delle luminarie Cinesi, pronto a stupire grandi e piccini con 220 installazioni luminose, altre fino a 8 metri. Come da tradizione, è presente il Villaggio di Natale. Per Capodanno, il gran finale per salutare il 2024: un vero e proprio villaggio del divertimento, con cene e cenoni, ma anche DJ set, fuochi d’artificio e ben 40 attrazioni.

Villaggio di Natale al laghetto dell’EUR

Dal 1° dicembre 2024 al 6 gennaio 2025, prepariamoci per uno degli eventi natalizi più importanti della Capitale: il tradizionale Villaggio di Natale che si tiene al laghetto dell’EUR. Di solito è allestito con oltre 100 espositori, curati naturalmente a tema natalizio, ed è possibile acquistare prodotti food, beverage, artigianali, vintage e tanto altro. Tra le casette di legno e le bancarelle, non dimentichiamo di fare un giro anche nella pista di pattinaggio su ghiaccio: un’esperienza immersiva e tradizionale.

Christmas World a Villa Borghese

Il Natale a Roma, precisamente a Villa Borghese, è preso molto seriamente: nuove attrazioni (più di 10) attendono local e turisti nel 2024, più di 300 artisti internazionali e tutta la magia del Natale, con uno spazio espositivo di oltre di 60.000 mq.

Fantastico Castello di Babbo Natale

Dal 17 novembre, per tutti i sabati, domeniche e i festivi nazionali, fino al 6 gennaio 2025, il Fantastico Castello di Babbo Natale aspetta grandi e piccini per aggirarsi nei dintorni del castello, con la Sala del Trono, Camera da Letto, le Slitte, o ancora la possibilità di incontrare gli Elfi Giocattolai. Una novità del Natale 2024 è Inside&Out, per divertirsi insieme alle emozioni, come Gioia, Tristezza, Rabbia, Imbarazzo e non solo. Un’attrazione pronta a conquistare il cuore di tutti.

Quando si svolge il mercatino di Natale a Roma

Date alla mano, quando si svolgono i mercatini natalizi a Roma? Tutto è pronto per accogliere le persone che amano le festività: segniamo le date dei giorni di apertura e di chiusura per organizzare le giornate di festa nella Capitale.

  • Mercatino di Natale di Piazza Navona: aperto dal 1° dicembre 2024 al 6 gennaio 2025;
  • Natale a Cinecittà World: dal 9 novembre 2024 al 6 gennaio 2025;
  • Villaggio di Natale al laghetto dell’EUR: dal 1 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025;
  • Christmas World a Villa Borghese: fino al 7 gennaio 2025.

Come raggiungere il mercatino di Natale a Roma

Come immergersi nella magia delle feste a Roma? Semplice: con i nostri consigli. Dopo aver parlato di alcuni dei mercatini e degli eventi più attesi, cerchiamo di capire come raggiungerli. Roma è servita dai bus, dal tram e dalla metro:

  • Mercatino di Natale in Piazza Navona: è possibile prendere la metro A fino alla fermata di Piazza di Spagna o Barberini, in circa 15 minuti a piedi ci si arriva facilmente. In alternativa, i bus 64, 70, 81 o il 87, oppure il tram 8 fino a Largo di Torre Argentina;
  • Mercatino di Natale a Cinecittà World: in auto, bisogna seguire le indicazioni per il parco dall’autostrada A9 (Roma-Fiumicino), oppure prendere la navetta da Roma Eur Palasport (Metro B);
  • Christmas World a Villa Borghese: con la metro, basta scendere a Piazza di Spagna e camminare per poco più di una decina di minuti, oppure le linee dell’autobus che si fermano nelle vicinanze sono 83, 52, e 63. Certo, è sempre possibile andare in auto, ma sotto il periodo natalizio potrebbe non essere facile trovare posto.

Eventi natalizi a Roma

Quelli di Roma, sono tra i mercatini di Natale in Italia più amati: tuttavia, non mancano idee per strutturare ulteriormente il proprio viaggio con ulteriori idee, come gli eventi collaterali. Quali? L’Orto Botanico di Roma con Trame di Luce, dal 30 novembre 2024 al 6 gennaio 2025, offre uno spettacolo a dir poco imperdibile, ed è possibile provare street food dolce e salato per arricchire ulteriormente l’esperienza. La città si immerge in un’atmosfera suggestiva e festiva anche per i presepi, da vedere a Piazza San Pietro, alla Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, o ancora alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore e Basilica dei Santi Cosma e Damiano.

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A Rosignano Marittimo nasce il primo archeo-agriturismo d’Italia

Nascosta per secoli sotto il fertile manto dei campi di grano, la Pieve di San Gerusalemme e San Giovanni Battista è finalmente riemersa nelle campagne di Rosignano Marittimo, in provincia di Livorno.

Nel settembre 2023, gli archeologi hanno portato alla luce le rovine della chiesa risalente al X secolo, grazie a un progetto di scavi sostenuto dall’agriturismo Cappellese (che ha interamente finanziato l’iniziativa) che sorge all’interno del Parco Culturale di Camaiano e si è rivelato il primo esempio di “archeo-agriturismo” in Italia, capace di unire l’interesse per l’archeologia con l’ospitalità rurale.

Il primo archeo-agriturismo d’Italia

Il progetto dell’agriturismo Cappellese, promosso da Coldiretti Toscana, rappresenta infatti un’innovazione nel settore agrituristico.

I visitatori hanno l’opportunità di esplorare il sito archeologico, immergendosi sia nella natura che nella storia, e di vivere così un’esperienza che “trasporta il passato nel presente”.

Fabiana Michetti, titolare dell’agriturismo, ha condiviso il suo entusiasmo per la scoperta: “Vogliamo rendere questa scoperta accessibile a tutti, dai turisti alle scolaresche, per avvicinare le persone alla storia millenaria di queste terre“.

Un ritrovamento straordinario: la Pieve di Camaiano

L’antica Pieve, che misura 36 metri di lunghezza per 16 di larghezza, era un importante luogo di culto nel Medioevo, abbandonato verso la fine del 1300 a causa della peste nera.

Le sue fondamenta, che risalgono all’epoca romana, sono testimonianza di un insediamento antico e prospero, e l’architettura ha fornito spunti significativi per gli archeologi, rivelando un complesso storico le cui pietre furono utilizzate per costruire la chiesa di Castelnuovo della Misericordia e le fattorie locali, inclusa quella del Cappellese.

Il turismo esperienziale e la valorizzazione del territorio

L’iniziativa dell’agriturismo Cappellese si inserisce in una tendenza in costante crescita nei confronti del turismo esperienziale.

Solo in Toscana, il turismo rurale sta riscontrando un aumento del 13% rispetto al 2019, con un interesse sempre maggiore per attività che uniscono cultura, storia e natura. “Gli imprenditori agricoli della Toscana” spiega Marco Masala, presidente regionale di Terranostra “hanno saputo valorizzare i territori, riscoprendo antiche tradizioni e rilanciando filiere storiche che rischiavano di scomparire“.

Una scoperta casuale: l’intuizione dalle immagini satellitari

E pensare che la scoperta della Pieve di Camaiano è stata fortuita. L’archeologo Francesco Pagliani, che ha diretto la prima campagna di scavi, racconta che fu un’anomalia nelle immagini satellitari a destare sospetti.

Un’irregolarità nella crescita del grano, causata da un diverso livello di umidità nel terreno, ha permesso di individuare l’area in cui scavare. Ed è proprio grazie a quelle immagini che gli esperti hanno compreso che sotto il campo si celava una struttura antica, confermando l’esistenza della Pieve di cui si conosceva l’esistenza ma non l’esatta ubicazione.

Un viaggio nel passato a pochi passi dal mare

A un solo chilometro di distanza dall’agriturismo Cappellese, i visitatori possono altresì godere appieno di una rigenerante atmosfera sospesa tra mare e colline.

La passeggiata fino al sito rappresenta un’opportunità unica per scoprire la storia e ammirare il paesaggio toscano: si tratta di un modello di archeo-agriturismo che promette di ispirare altre realtà italiane a rivalutare il proprio patrimonio storico per offrire un viaggio autentico che abbraccia passato e presente, natura e cultura.

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Natale a Matera, cosa fare e cosa vedere nella Città Patrimonio Unesco

Matera durante il periodo natalizio si trasforma in una città da fiaba, dove il fascino senza tempo dei Sassi si fonde con la magia delle Feste.

Dichiarata Patrimonio dell’Umanità e celebre per il suo paesaggio unico al mondo, diventa davvero speciale a dicembre, quando le antiche vie si illuminano e l’atmosfera riscalda il cuore di piccoli e grandi tra mercatini artigianali, presepi viventi che raccontano la Natività tra le rocce millenarie, e concerti nelle suggestive chiese rupestri.

Cosa fare a Matera a Natale

A Natale, Matera diventa un vero e proprio presepe a cielo aperto, avvolta nelle calde luminarie e in un’atmosfera che riecheggia antiche tradizioni. La città dei Sassi si riempie di vita, di colori, di musica, e di momenti indimenticabili che la rendono una meta magica per chiunque desideri un’esperienza natalizia autentica e senza tempo.

Ecco, allora, alcune attività imperdibili per vivere Matera con tutta la gioia che le Festività di fine anno portano con sé.

Una visita al Matera Christmas Village

Passeggiare per i mercatini di Natale a Matera è come entrare in un piccolo villaggio incantato. Nella cornice della centralissima Piazza Vittorio Veneto, le bancarelle espongono decorazioni natalizie, piccoli presepi, e pezzi unici dell’artigianato locale. Gli aromi dei dolci natalizi riempiono l’aria e invitano a fare una pausa golosa: impossibile resistere al richiamo dei calzoncelli, ripieni di castagne e cioccolato, o alla fragranza della cicerchiata, dolce tipico fatto di piccole palline di pasta dorata e miele.

Non mancano la Casa di Babbo Natale, Lego Story, coinvolgenti spettacoli di artisti di strada, canti natalizi e il dolce suono della zampogna.

Il Presepe Vivente nei Sassi

Santa Maria de Idris, Matera

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Chiesa rupestre di Santa Maria de Idris

Uno dei momenti più suggestivi del Natale a Matera è senza dubbio il percorso del Presepe Vivente nei Sassi: immagina di camminare tra le antiche grotte dei Sassi, illuminate da lanterne e fiaccole, e di trovarvi all’improvviso immerso in una scena di Gerusalemme: oltre 200 figure in costume ripropongono la Natività e scene di vita quotidiana di duemila anni fa. E, per rendere tutto ancora più affascinante, le voci degli interpreti e i canti natalizi risuonano dal centro storico e attraversano il sasso Barisano e il sasso Caveoso.

L’edizione 2024 andrà in scena nei giorni 7, 8, 14, 15, 21, 22, 28, 29 dicembre 2024 e 4, 5 gennaio 2025.

Il Concerto di Natale

Sulla sommità della Civita, il Duomo, o Cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant’Eustachio, il 22 dicembre 2024 ospita l’emozionante concerto natalizio a cura dell’Orchestra Sinfonica di Matera, “Oratorio di Noel” di Camille Saint-Saens.

Un evento di musica classica di sicuro impatto, con ingresso gratuito, dalle ore 20.30 alle 22.00.

Degustazione di specialità locali

A Natale, Matera diventa anche una festa per il palato. Da non perdere la crapiata, una zuppa di legumi e cereali che racconta le origini contadine di questa terra, e le focacce, sempre fresche e profumate. Per i più golosi, i dolci natalizi come i panzerotti dolci, le cartellate e i struffoli portano con sé i sapori del Natale.

I ristoranti storici dei Sassi, con gli ambienti scavati nella roccia, creano un’atmosfera intima e accogliente. È un piacere sedersi a tavola in un luogo così suggestivo e condividere il calore delle feste e un’esperienza che riscalda il cuore e appaga tutti i sensi.

Matera a Natale, i luoghi più simbolici

luci natalizie matera

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Calde luci natalizie a Matera

Matera è una città che vive e respira la propria storia, e a Natale ogni angolo sprigiona sensazioni che rimangono impresse nel cuore. Esplorarne i luoghi simbolo in questo periodo significa scoprire un patrimonio plasmato da scorci millenarie, maestosi monumenti e panorami straordinari.

Passeggiando tra il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso, i due antichi quartieri scavati nella pietra, si ha la sensazione di essere catapultati in un’altra epoca, sospesa tra realtà e sogno: i vicoli, le piazzette, e le scale sembra raccontare storie di antiche famiglie, di mestieri ormai scomparsi, di tradizioni che resistono fiere. Osservando le case-grotte e le piccole chiese rupestri, ci si accorge inevitabilmente di quanto profondo e autentico sia lo spirito di Matera.

Nel punto più alto sorge la Cattedrale in stile romanico-pugliese, costruita nel XIII secolo da cui si gode di una vista mozzafiato sui Sassi: l’interno affascina per gli affreschi e il soffitto ligneo decorato; altra chiesa da non perdere è San Pietro Caveoso, su un promontorio spettacolare che domina la Gravina, risalente al XVI secolo.

Non si può non rimanere affascinati dalle chiese rupestri, tra cui spiccano Santa Lucia alle Malve, San Pietro Barisano e Santa Maria de Idris. Scavate nella roccia e impreziosite da affreschi bizantini, rappresentano il cuore della spiritualità antica materana.

E che dire del Belvedere di Murgia Timone, sull’altopiano di fronte ai Sassi, punto panoramico da cui Matera appare in tutta la sua bellezza, specialmente al tramonto?

Un’esperienza autentica e immersiva attende poi chi visita la Casa Grotta di Vico Solitario, abitazione dei Sassi trasformata in museo dove respirare la vita quotidiana fino agli anni ’50. Il MUSMA (Museo della Scultura Contemporanea di Matera) rappresenta un’altra sorprendente tappa. Tra le sale di Palazzo Pomarici, ospita sculture e installazioni di artisti italiani e internazionali.

Sotto Piazza Vittorio Veneto, invece, si cela il Palombaro Lungo, una cisterna gigantesca scavata nella roccia che testimonia l’ingegnosità dei sistemi idrici della Matera antica. In centro città, da non perdere anche Piazza San Francesco e la Chiesa di San Francesco d’Assisi ristrutturata in stile barocco, capolavoro architettonico con splendido altare e pregevoli affreschi.

Il clima di Matera a Natale

Le temperature di Matera in questo periodo si aggirano solitamente tra i 5°C e i 12°C, regalando giornate in cui il cielo può alternare momenti di sole a nubi. La sera, l’aria si fa più fresca, e richiede giacche calde e sciarpe avvolgenti.

L’ideale è vestirsi a strati, in modo da potersi adattare con facilità agli sbalzi di temperatura tra il giorno e la sera. Mentre il pomeriggio potrebbe bastare un cappotto leggero, la sera si apprezza un giaccone più pesante, guanti e cappello, soprattutto quando si cammina lungo i vicoli dei Sassi, dove l’umidità delle antiche pietre rende l’aria ancora più frizzante.

Come muoversi a Matera a Natale

Nel centro storico di Matera è in vigore una Zona a Traffico Limitato (ZTL): per i visitatori, la scelta migliore è quella di lasciare l’auto in uno dei parcheggi ai margini del centro, come il Parcheggio Via Lucana o il Parcheggio Piazza Matteotti, entrambi facilmente raggiungibili a piedi o con i mezzi pubblici.

Per chi preferisce muoversi senza auto, Matera offre un servizio di trasporto pubblico ben collegato alle aree di interesse che sono perfette da percorrere a piedi.

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Cosa vedere a Pechino, le principali attrazioni

La capitale cinese, cuore pulsante del paese, è una fusione unica di storia millenaria e innovazione contemporanea, dove maestosi templi, giardini imperiali, laghi incantati e architetture avveniristiche si alternano per offrire ai visitatori un’esperienza indimenticabile. Esplorare Pechino è un viaggio affascinante tra antiche dinastie e simboli moderni della Nuova Cina che si mescolano armoniosamente. Ogni angolo della città racchiude un pezzo di storia imperiale o un simbolo della Cina moderna, come la celebre Torre di Tiananmen, emblema della rivoluzione, e la Città Proibita, scrigno di inestimabili tesori d’arte e storia. Templi sacri, parchi panoramici e palazzi sontuosi aspettano solo di essere scoperti per  rivelare il fascino senza tempo di una città che è da sempre il centro culturale della Cina. Scopriamo le principali attrazioni da non perdere durante una visita a Pechino.

Città Proibita, emblema della Cina imperiale

La Città Proibita, l’imponente complesso architettonico che si estende su una superficie di circa 100 ettari nel centro di Pechino, riflette tutta la magnificena e la ricchezza culturale della Cina imperiale. Per circa cinque secoli, con le sue oltre 9.000 stanze, fu la residenza di 24 imperatori delle dinastie Ming e Qing e pertanto il suo accesso era rigorosamente proibito al popolo. Fino al 1925, quando fu rinominato Museo del Palazzo e aperto al pubblico.

Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, contiene la più grande collezione d’arte cinese antica, e ogni dettaglio è un simbolo di potere e di straordinaria raffinatezza architettonica. Il più grande complesso palaziale del mondo, racchiuso da alte mura e circondato da un fossato largo 52 metri, è composto da un migliaio di edifici dalla struttura in legno con tetti di tegole gialle, il colore dell’imperatore, e basamenti in marmo bianco.

Vi si accede dalla Porta Tienanmen, sulla piazza omonima, da cui attraverso un’ampia corte si raggiunge la Porta Meridiana, considerata l’ingresso principale vero e proprio. Seguendo l’asse centrale della città di Pechino, Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 2024, si trovano i principali palazzi cerimoniali dell’imperatore, le sue residenze private e i giardini imperiali.

Nella Corte Esterna, nella parte meridionale, si erge il Palazzo della Suprema Armonia, il più grande della Città Proibita, dove si tenevano le più importanti cerimonie di stato. La Corte Interna, nella zona settentrionale, ospitava invece le residenze imperiali, con al centro il Palazzo della Purezza Celeste, circondato dai palazzi delle concubine. Passando per la Porta della Purezza Celeste, gli ufficiali attendevano le decisioni dell’imperatore, il quale, con il tempo, si trasferiva nel Palazzo dell’Educazione Mentale, dedicato alle pratiche di governo.

Piazza Tienanmen, il centro simbolico della storia cinese

Piazza Tienanmen, riconosciuta come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO all’interno dell’Asse Centrale di Pechino, è la più grande piazza al mondo, simbolo di enorme valore politico, storico e culturale per la Cina. Circondata da imponenti edifici come la Grande Sala del Popolo, il Mausoleo di Mao Zedong, fondatore della Repubblica Popolare Cinese, e il Museo Nazionale della Cina, è un passaggio obbligato per chi vuole accedere alla Città Proibita.

Al centro si erge il Monumento agli Eroi del Popolo, mentre nella parte settentrionale campeggia l’imponente Torre di Tienanmen, costruita durante la dinastia Ming, che segnava originariamente l’area imperiale riservata alla corte. Nel corso di oltre 500 anni, questa piazza è divenuta un simbolo delle lotte cinesi contro il feudalesimo e l’invasione straniera, culminando nel 1949 con la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese da parte di Mao Zedong.

Porta Tienanmen, l’ingresso alla città imperiale

La Torre di Tienanmen, costruita per la prima volta nel 1417 come ingresso principale alla Città Proibita, rappresentava un punto cruciale per le cerimonie imperiali durante le dinastie Ming e Qing. Su questa torre, alta 33 metri, ufficiali e eunuchi leggevano al popolo i proclami dell’imperatore in occasioni solenni come matrimoni reali, incoronazioni e riti di venerazione del Cielo e della Terra.

La torre si erge maestosa con le sue 60 colonne e una piattaforma pavimentata con scintillanti mattoni dorati. Al centro della facciata si trova il celebre ritratto di Mao Zedong, affiancato dagli slogan “Lunga vita alla Repubblica Popolare Cinese” e “Lunga vita all’unità del popolo del mondo intero”. Davanti alla porta scorre il fiume Jinshui, attraversato da ponti destinati a persone di differenti ceti sociali, rendendo il luogo uno dei simboli più iconici di Pechino.

Museo Nazionale della Cina, immersione in una cultura millenaria

Per chi desidera approfondire la conoscenza della storia cinese, il Museo Nazionale della Cina è una tappa da non perdere. Oltre a custodire un patrimonio immenso di arte e cultura, offre un ricco programma di attività didattiche, mostre e studi archeologici. La collezione più affascinante è l’Esposizione dell’Antica Cina, con oltre 2.000 reperti, molti dei quali di grande valore storico e artistico. Organizzata cronologicamente, l’esposizione illustra la grandiosità della civiltà cinese attraverso otto sezioni dedicate ai principali periodi storici, offrendo una panoramica dettagliata e immersiva del passato del paese.

Tempio del Cielo a Pechino

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Tempio del Cielo a Pechino, Cina

Tempio del Cielo, armonia celeste

Il Tempio del Cielo di Pechino, capolavoro dell’architettura Ming e Qing, è il più grande complesso al mondo dedicato al culto del Cielo, nonché uno degli esempi più preziosi dell’antica architettura cinese. Situato nel cuore di Pechino e parte del recente sito UNESCO dell’Asse Centrale, il Tempio del Cielo riprende la maestosità dei palazzi imperiali dell’antica Cina.

Costruito inizialmente nel 1420 sotto l’imperatore Yongle, e ampliato successivamente, era il luogo sacro dove gli imperatori, ritenuti “figli del Cielo” e pertanto intermediari tra la Terra e il divino, celebravano solenni rituali per propiziare raccolti abbondanti e la prosperità dell’impero. Tuttora, oltre a essere una frequentata meta di passeggiate e visite culturali, il Tempio del Cielo offre un’affascinante immersione nelle antiche tradizioni della corte imperiale e rappresenta una tappa imperdibile per comprendere la spiritualità cinese.

Palazzo d’Estate, la magnificenza dei giardini imperiali

Il Palazzo d’Estate è un armonioso connubio di architettura imperiale e suggestivi scenari naturali, ammirato per il suo inestimabile valore culturale. Costruito sul principio che “le opere umane devono armonizzarsi con quelle del Cielo”, il complesso si estende per oltre 290 ettari a ovest di Pechino e comprende palazzi, templi, laghi e colline, tra cui il Colle della Longevità e il Lago Kunming, che copre tre quarti dell’intera superficie.

Iniziato nel 1153 e completato circa sei secoli dopo, il sito è stato rinominato nel 1888 in onore dell’imperatrice Cixi. Le aree principali comprendono la zona amministrativa, rappresentata dal Palazzo di Renshou, cuore del potere imperiale; la zona residenziale, con il Palazzo di Leshou e gli appartamenti dell’imperatrice; e infine la zona di svago attorno al Colle della Longevità, con monumenti celebri come il Padiglione Foxiang e il Ponte dei Diciassette Archi.

Gli hutong di Pechino, alla scoperta dei vicoli tradizionali

Una passeggiata tra gli antichi hutong di Pechino, gli stretti vicoli che serpeggiano tra le vecchie case dei quartieri storici, è il modo migliore per immergersi nella bellezza della Pechino d’altri tempi. Anche se molti hutong sono stati demoliti per far spazio a nuove costruzioni, alcuni resistono ancora, soprattutto nelle zone intorno al Lago Houhai e alla Torre del Tamburo (Gulou Dajie).

Visitare queste strade, a piedi o in bicicletta, tra caffè, ristoranti e negozi, è un’esperienza imperdibile. In particolare, Yandaixie Street, la più antica strada commerciale di Pechino con otto secoli di storia, offre un assaggio autentico della vita locale, unendo storia e modernità in una vibrante atmosfera, il luogo perfetto per acquistare souvenir e provare le tradizionali prelibatezze cinesi.

Tempio di Yonghe, un’oasi di spiritualità buddista

Situato all’estremità settentrionale del distretto di Dongcheng, il Tempio di Yonghe, noto anche come Tempio Lama, è uno dei templi buddisti più venerati fuori dal Tibet. Un tempo residenza di un principe, è diventato un monastero attivo a partire dal XVIII secolo. Avvolti da nubi di incenso e devoti in preghiera, si attraversano una serie di sale sempre più elaborate fino alla grande statua finale: un Buddha di 18 metri scolpito da un unico tronco di sandalo. Apprezzato sia dai turisti che dalla popolazione locale, il tempio è particolarmente frequentato nelle feste tradizionali.

Parco di Jingshan, panorama sulla Città Proibita

Al centro geografico di Pechino, il Parco di Jingshan servì per secoli come giardino reale e riserva di caccia delle dinastie Yuan, Ming e Qing. Aperto al pubblico nel 1928, è un’oasi di 23 ettari di giardini paesaggistici, padiglioni e palazzi tradizionali, ma la sua attrazione principale sono le vedute panoramiche. Dalla cima della collina di Jingshan, il punto più alto di Pechino, si gode infatti una vista unica sul lato nord della Città Proibita, uno spettacolo imperdibile per chi visita la città.

Lago Houhai, cuore della vita notturna

Parte dei tre laghi ornamentali del complesso di Shichahai, il Lago Houhai venne realizzato per la dinastia reale Yuan e oggi è uno dei luoghi più vivaci di Pechino. Durante il giorno, si possono fare giri in barca o passeggiare sulle rive tra negozietti di artigianato e souvenir, mentre la sera il lago diventa il cuore di un’animata vita notturna tra bar karaoke, musica live, bancarelle di street food ed eleganti ristoranti ideali per una cena romantica. Nei pressi si trovano la Torre del Tamburo (Gulou) e la Torre della Campana (Zhonglou), due simboli storici che arricchiscono ulteriormente l’atmosfera di quest’area vibrante della capitale cinese.