La scoperta della cosiddetta “Tomba T1” nella Città di Davide potrebbe riscrivere la storia dell’antica Gerusalemme e rivelare finalmente il luogo di sepoltura di Re Davide.
L’affascinante ipotesi è stata avanzata sulla base di recenti studi che riconducono il sito alla necropoli reale della dinastia davidica, come narrato nei testi biblici.
L’antica e suggestiva Città di Davide
La Città di Davide, estesa su un’area di circa 12 acri, è il sito originario dell’antica Gerusalemme e ospita alcuni tra i più preziosi reperti archeologici del Regno di Giuda.
Secondo il Libro dei Re, Re Davide e i suoi successori furono sepolti proprio in questo luogo, accanto alla Fonte di Gihon, l’unica sorgente di acqua dolce della città.
I testi suggeriscono che la necropoli reale si trovasse nel punto meridionale della città, sopra il celebre “Tunnel di Ezechia,” un’infrastruttura idrica scavata per convogliare l’acqua alla Piscina di Siloe.
L’antico insediamento, risalente a oltre tremila anni fa, è stato il centro politico e spirituale del regno fondato da Re Davide. Scavi condotti nel corso dei decenni hanno rivelato una serie di strutture, gallerie e reperti che gettano nuova luce sull’organizzazione urbana e sulla vita quotidiana di un’epoca in cui Gerusalemme iniziava ad affermarsi come simbolo di unità e cultura per il popolo ebraico.
Uno degli elementi più affascinanti della Città di Davide è il Sistema Idrico di Siloam, un complesso ingegnoso di gallerie e canali costruito per convogliare l’acqua della già citata sorgente di Gihon: tale sistema, grazie all’imponente galleria sotterranea, era essenziale per garantire la sopravvivenza degli abitanti in tempi di guerra, permettendo loro di avere accesso a risorse idriche sicure anche durante gli assedi.
Il mistero della Tomba T1: è questo il luogo di sepoltura del Re?
La Tomba T1, situata nella roccia e lunga circa 16 metri, è caratterizzata da due livelli sovrapposti e una depressione rettangolare sul fondo, probabilmente destinata ad accogliere un corpo o un sarcofago. Nonostante la struttura sia stata alterata nel tempo, tracce di malta del periodo del Secondo Tempio suggeriscono che T1 sia stata usata in epoche successive, confermando che potrebbe aver avuto diverse destinazioni d’uso.
Alcuni studiosi contestano l’identificazione di T1 e T2 come tombe reali, ritenendole cisterne o basamenti di edifici della stessa epoca. Tuttavia, recenti studi mostrano analogie tra T1 e le tombe reali della tarda Età del Bronzo, come quelle di Ebla e Ugarit, semplici nella struttura ma ritenute nobili per il loro contenuto e posizione.