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Ecosistema Urbano 2024, la classifica delle città più green in Italia: guida Reggio Emilia

Il report Ecosistema Urbano 2024 di Legambiente viene realizzato secondo valutazioni basate su dati comunali relativi all’anno 2023 e quest’anno sono 20 i parametri presi in considerazione per l’assegnazione fino a 100 punti. Questo cerca di definire il tasso di sostenibilità di una città reale rispetto a una città ideale. Vengono fatti spesso cambiamenti per la gestione interna di una città, spesso causando alcune polemiche, come la recente delibera sui limiti di velocità a 30 km orari varata dal Comune di Bologna. La sicurezza per un Comune è fondamentale, ma oltre alle minacce dovute alla criminalità o alle regole infrante, ci sono anche problematiche ambientali che preoccupano, anche se molte persone fanno finta che non esistano.

Oltre 52mila morti premature in Italia sono dovute all’esposizione alle polveri sottili PM2,5 e anche la salute degli edifici scolastici per esempio non è buona. Ci sono tanti esempi di questo tipo e il report Ecosistema Urbano 2024 cerca di evidenziare le criticità per un futuro migliore a livello urbano e nazionale. L’edizione 2024 sottolinea le emergenze urbane dopo una valutazione di oltre 30mila dati raccolti attraverso questionari inviati da Legambiente a 106 Comuni e varie informazioni fornite da fonti statistiche certificate.

Ecosistema Urbano: gli indicatori e le novità dell’edizione 2024

L’edizione 2024 ha previsto alcune novità rispetto al passato. Tra gli indici è stata introdotta la Variazione nell’uso efficiente del suolo, elaborato da Legambiente su dati ISTAT per stimolare una riflessione anche in ottica di trend sullo sfruttamento delle risorse territoriali.  Inoltre è stato scelto di premiare i comuni che hanno fornito il numero esatto di alberi di proprietà comunale ed è stato rivalutato il peso di alcuni indici come la diminuzione del peso della percentuale di Raccolta differenziata dei rifiuti e l’aumento del peso della dispersione della rete idrica e dell’estensione delle isole pedonali.

Quest’anno la produzione annua pro capite di rifiuti urbani nei comuni capoluogo è stata molto variabile, tra i 381 kg e 786 kg. Infine il cambiamento più significativo riguarda la qualità dell’aria, ovvero si è deciso di utilizzare i dati delle centraline ARPA rielaborati da Legambiente per il rapporto Mal’Aria per gli indici di inquinamento atmosferico. Delle 98 città di cui si è potuto risalite al dato PM10 di concentrazione di polveri sottili, nessuna ha superato il limite anche se i valori media più alti riguardano Padova, Verona, Cremona, Vicenza, Venezia, Torino, Cagliari, Brescia, Treviso e Mantova.

Trento

Fonte: iStock

La città di Trento

La rigenerazione urbana al centro

Le periferie urbane sono le aree dove si concentrano maggiormente le crisi ambientali e sociali che coinvolgono le città, secondo un dossier di Legambiente del 2023. Tuttavia sono anche quelle dove il cambiamento ha un ottimo potenziale, anche perché è impellente ormai un ripensamento completo, o meglio una “rigenerazione urbana” per ridisegnare le città. La recente proposta di legge “Salva Milano” serve a regolarizzare gli interventi di rigenerazione urbana, anche se fino a oggi l’interesse privato ha prevalso su quello pubblico soprattutto nelle grandi città.

In Parlamento dovrebbe essere presto discusso un testo su questo argomento, ma intanto la rigenerazione urbana si spera venga inserita nell’ambito di una legge di principi sul governo del territorio che l’Italia attende da oltre mezzo secolo. L’obiettivo di quest’ultima, tuttavia, sarebbe recuperare e riqualificare le aree degradate e abbandonate di una città, migliorare la coesione sociale, coinvolgere le comunità e le parti sociali in decisioni, incoraggiare la sostenibilità ambientale, energetica e paesaggistica, azzerare il consumo di un nuovo suolo e ripermeabilizzare i suoli e altri interventi.

Overtourism

Si sta discutendo per introdurre in futuro nel report di Ecosistema Urbano nuovi indicatori come il turismo di massa e l’impatto degli eventi climatici esterni. In Italia nel 2022 sono state registrate 412 milioni di presenze con una crescita esponenziale dei flussi turistici nelle città d’arte come Roma, Milano, Venezia, Firenze, Torino, Bologna, Napoli, Ravenna, Verona e Assisi. L’Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico risulta molto alto per Venezia, Verona e Napoli, e alto per Roma e Firenze.

L’overtourism causa un sovraffollamento che porta a determinati impatti ambientali, urbanistici ed economici, attirando l’attenzione dei media e determina una profonda ridefinizione della dimensione economica e sociale fino a forme di antiturismo e turismofobia. Sono state adottate alcune strategia fino a oggi per limitare i danni, come il ticket di ingresso per visitare Venezia o la tassa di Barcellona, però anche le smart technology possono aiutare a gestire la mobilità e il sovraffollamento, nonché il modo di vivere gli spazi urbani.

La classifica di Ecosistema Urbano 2024

Tre città hanno superato l’80% nella scorsa edizione, mentre quest’anno solo Reggio Emilia ha registrato l’80,66% guidando la classifica. Dopo di lei Trento che si è posizionata al secondo posto, Parma al terzo e Pordenone al quarto. Le città che hanno raggiunto il 70% sono 14 in questa edizione. Oltre alle prime quattro classificate appaiono anche Forlì, Treviso, Bolzano, Mantova, Cremona e a sorpresa Bologna che è tra le primissime per la prima volta. In basso nella classifica ci sono soprattutto capoluoghi del Meridione come Napoli, Reggio Calabria, Palermo, Siracusa, Bari, Catania, mentre Roma mantiene una posizione centrale insieme a Firenze e Milano.

Reggio Emilia è arrivata quinta in classifica l’anno scorso, ma i numeri dell’inquinamento atmosferico sono migliorati, sono calati i consumi idrici pro-capite, aumentate le zone pedonali, e sono state fatta alcune modifiche positive per la città. Per quanto riguarda le infrastrutture ciclabili per esempio questo centro abitato è ottimo. Trento invece è abituata ai primi posti di Ecosistema Urbano e continua le sue buone abitudini: sono calati i consumi idrici, è stato registrato un lieve calo della produzione pro-capite dei rifiuti, crescono i metri equivalenti ogni 100 abitanti di infrastrutture per la ciclabili, anche se le auto circolanti sono ancora troppe.

Per analizzare la top 3 infine Parma conferma il suo buon andamento su vari fronti, conquistando il terzo posto. Il dato della raccolta differenziata dei rifiuti resta oltre l’80%, aumentano le isole pedonali, ma le auto circolanti sono tante e si è registrata una elevata perdita della rete idrica.

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Aumenta a 10 euro il costo del ticket per entrare a Venezia

L’Italia e gran parte dell’Europa stanno adottando nuove misure per contrastare l’overtourism che si è sviluppato di recente. Dopo le proteste e le polemiche che hanno puntato i riflettori sulla Spagna, il nostro Paese torna ad attirare l’attenzione con l’ingresso a pagamento della famosa città di Venezia che aumenterà a partire dalla Pasqua 2025. Il sindaco Luigi Brugnaro ha annunciato questa novità durante un incontro a Ca’ Farsetti, sede del municipio, illustrando il calendario della città per il prossimo anno in relazione al ticket di ingresso.

Il ticket di ingresso a Venezia: quando bisogna pagarlo

I turisti, quindi, per visitare la città dei dogi tra il 18 aprile e il 4 maggio e nei weekend di maggio, giugno e luglio per ingressi dalle 8.30 alle 16, dovranno obbligatoriamente pagare il contributo previsto. Chi vorrà visitare la città lagunare, infatti, dovrà versare un contributo di cinque euro, se prenota quattro giorni prima del suo arrivo, o dieci euro se prenota nei tre giorni prima della sua visita.

Questa novità è arrivata in seguito alla legge di Bilancio del 2019, aggiornata poi nel 2023 per “definire un nuovo sistema di gestione dei flussi turistici e disincentivare il turismo giornaliero a Venezia in alcuni periodi, in linea con la delicatezza e l’unicità della città” come ha dichiarato il sindaco. Non sono mancate le polemiche lo scorso aprile quando è stata avviata la sperimentazione del ticket di ingresso per Venezia. Sono stati chiesti sforzi economici e investimenti per arginare il problema e non chiedere soldi ai visitatori, ma al momento la decisione sembra presa.

Per la precisione, il calendario del 2025 per il pagamento è il seguente:

  • Aprile: 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30 e 31;
  • Maggio: 1, 2, 3, 4, 9, 10, 11 e 16, 17, 18 e 23, 24, 25 e 30, 31;
  • Giugno: 1, 2, 6, 7, 8 e 13, 14, 15 e 20, 21, 22 e 27, 28, 29;
  • Luglio: 4, 5, 6 e 11, 12, 13 e 18, 19, 20 e 25, 26, 27.
Venezia vista

Fonte: 123RF

Venezia sulla Laguna

Chi deve pagarlo e cosa succede se non si paga

Da 29 giorni quindi sale a 54 il numero delle date in cui si dovrà pagare il ticket di ingresso a Venezia, ma non sono state stabilite soglie massime o limiti di presenze. L’idea è che la richiesta economica possa funzionare da deterrente per i turisti che eviteranno di affollare la zona durante il giorno. Tra il 25 aprile e il 13 luglio 2024 sono stati versati circa 440.000 ticket di ingresso con un guadagno complessivo di oltre 2 milioni di euro contro una stima iniziale di 700.000 euro.

A partire dal 18 aprile 2025 dovranno pagare il ticket di ingresso di dieci euro tutte le persone con più di 14 anni che viaggeranno con qualsiasi mezzo dalle ore 8.30 alle 16 e che prenoteranno poco prima del loro arrivo in città. Il costo resterà più basso ( quindi di cinque euro) per chi pagherà almeno con quattro giorni di anticipo. È bene sapere, inoltre, che il ticket è previsto solo se si visita Venezia in giornata (e quindi senza pernotto). In più, per il 2024 e il 2025, non servirà per accedere alle isole minori.

Per chi non paga è prevista una sanzione dai 50 ai 300 euro, oltre al costo del biglietto.

Chi può chiedere l’esenzione

Per prenotare il ticket basta andare sul sito del comune di Venezia, dove è possibile richiedere anche l’esenzione. Possono non pagare il ticket i residenti o le persone nate nel comune di Venezia o nella regione Veneto, i minori di 14 anni e i titolari della Carta europea della disabilità e relativi accompagnatori. Inoltre i turisti che pernottano a Venezia non devono pagare il ticket poiché è già prevista una tassa di soggiorno di 3 euro a persona a notte nel costo dell’albergo o dell’affitto di un appartamento (bisogna comunque ricordarsi di registrarsi sul portale della città).

Sono esenti anche i lavoratori, pendolari, studenti, soggetti e componenti di famiglie di chi paga l’Imu nel Comune di Venezia, e coniugi e parenti fino al terzo grado di residenti a Venezia. Anche chi deve fare terapie o visite mediche in città ed eventuali accompagnatori, chi deve partecipare a competizioni sportive e i visitatori del Salone Nautico e partecipanti alla Vogalonga. Esenti anche i funzionari e amministratori in visita istituzionale, i volontari, le forze armate in servizio, i locatari, persone in visita alle carceri e persone convocate per motivi di giustizia.

Ticket di ingresso: in quali zone serve?

Il ticket di ingresso è previsto per entrare nella città di Venezia e sulle isole maggiori della laguna. Per raggiungere Piazzale Roma, Tronchetto, la stazione Marittima. per le isole minori come il Lido di Venezia, Murano, Burano, Torcello, Sant’Erasmo, Mazzorbo, Poveglia, la Certosa, San Servolo e altre non serve. Le grandi navi da crociera sono una questione in fase di analisi, poichè di solito non transitano davanti piazza San Marco, quindi per il momento dovranno pagare il ticket sono i turisti che scendono dalla nave e si fermano a Venezia in giornata.

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Bayahibe, cosa vedere nei dintorni di Santo Domingo

Incastonata in una baia di rara bellezza, tra spiagge di sabbia bianca e palme di cocco che ondeggiano al vento, non c’è da stupirsi che Bayahibe sia tra le destinazioni di punta della Repubblica Dominicana. Quello che un tempo era un pittoresco villaggio di pescatori sulla costa sud-orientale dell’isola caraibica, oggi è una popolare meta turistica con numerosi hotel e resort frequentati ogni anno da migliaia di visitatori, attratti dalle meraviglie naturali di quest’angolo di paradiso dagli spettacolari tramonti che dipingono il cielo di colori cangianti.

Le spiagge da sogno di Bayahibe

Con la sua sabbia finissima bagnata dalle acque cristalline dei Caraibi, questo tratto di costa dominicana è davvero un paesaggio da cartolina. Le spiagge di Bayahibe si caratterizzano per la loro tranquillità e per la ricchezza della vita marina, e sono pertanto l’ideale per rilassarsi, fare il bagno, praticare snorkeling o immersioni.

Tra le spiagge più famose della zona troviamo Playa Dominicus, lunga e molto frequentata, è stata la prima spiaggia dominicana a potersi fregiare dell’ambita Bandiera Blu. Si estende per chilometri, con ampi spazi sabbiosi su cui rilassarsi al sole o praticare sport acquatici. Le acque trasparenti e poco profonde la rendono perfetta per nuotare e fare snorkeling, ammirando la ricca fauna marina che popola il magnifico reef. Playa Dominicus è particolarmente apprezzata dai turisti per la sua vivacità e per la presenza di numerosi servizi, tra cui ristoranti, bar e hotel.

Più piccola e intima rispetto alla sua vicina, Playa Bayahibe conserva un’atmosfera più autentica e rilassata. La spiaggia è caratterizzata da una vegetazione rigogliosa che crea un’ombra naturale, ideale per chi cerca un po’ di tranquillità. Anche qui le acque sono calme e limpide, perfette per fare il bagno e rilassarsi. Il pontile di Playa Bayahibe è uno dei principali punti di partenza per le escursioni in barca verso le isole di Saona e Catalina, dove si possono scoprire spiagge ancora più isolate e incontaminate. La sera, si anima con la vita notturna locale, offrendo l’opportunità di assaporare la cucina dominicana e ballare al ritmo della musica caraibica.

La paradisiaca Isola di Saona

Situata al largo di Bayahibe, la meravigliosa Isola di Saona è una delle mete più idilliache e frequentate della Repubblica Dominicana. Nonostante la crescente popolarità degli ultimi anni, ha tuttavia saputo mantenere intatta la sua strepitosa bellezza naturale grazie al fatto di essere parte del Parque Nacional Cotubanamá che ne preserva l’integrità ambientale e l’autenticità, senza il rischio di una massiccia urbanizzazione. Sull’isola non sono presenti hotel né resort, non circolano automobili e l’energia elettrica proviene esclusivamente da fonti rinnovabili.

Le uniche costruzioni che si trovano su Saona sono i piccoli insediamenti di Catuano, una base navale situata all’estremità occidentale, e Mano Juan, il villaggio principale nella parte meridionale, abitato da una piccola comunità di circa 300 persone, che conserva l’atmosfera di un tranquillo paese di pescatori, con le tradizionali case in legno dipinte a colori pastello che conferiscono alla località un ulteriore fascino pittoresco.

I turisti che visitano l’Isla Saona, oltre a crogiolarsi al sole sulle sue spiagge incontaminate di sabbia bianchissima, possono dedicarsi anche all’osservazione della straordinaria fauna marina che popola i fondali: stelle marine giganti, pesci tropicali e banchi di corallo rendono le acque che circondano l’isola un vero paradiso per gli amanti dello snorkeling e delle immersioni.

Isola di Saona

Fonte: iStock

La spiaggia dell’Isola di Saona, Repubblica Dominicana

L’escursione in barca all’Isola di Saona

Il viaggio in barca verso l’Isla Saona è un’esperienza in sé. Lungo il tragitto si possono osservare le mangrovie costiere popolate di uccelli, spiagge deserte, alcune barriere coralline e grotte del Parque Nacional Cotubanamá. Una delle tappe più spettacolari durante l’escursione è la sosta nella più grande piscina naturale della Repubblica Dominicana, situata nello stretto di Catuano, che separa l’Isola di Saona dalla terraferma. Qui, il fondale di sabbia bianca poco profondo e le acque turchesi offrono un’esperienza indimenticabile, consentendo ai visitatori di avvicinarsi alle stelle marine giganti adagiate sul fondale e nuotare tra banchi di pesci tropicali dai colori sgargianti.

Isola Catalina, autentica perla caraibica

Più piccola ma non meno affascinante dell’Isola di Saona, l’isola Catalina è un’altra perla caraibica al largo di Bayahibe. Situata a meno di tre chilometri dalla costa, è facilmente raggiungibile in barca e offre ai visitatori una combinazione perfetta di spiagge incontaminate, acque cristalline e barriere coralline che attirano appassionati di snorkeling e immersioni, che hanno anche la possibilità di esplorare relitti di navi affondate, tra cui quello del pirata William Kidd. Grazie al fatto di essere un monumento nazionale protetto, l’isola di Catalina è rimasta in gran parte intatta, con un ecosistema marino ricco e vario.

Immersioni a Bayahibe, un paradiso sommerso

Le acque al largo di Bayahibe sono rinomate tra i subacquei di tutto il mondo per la loro eccezionale bellezza. Grazie alla protezione garantita dal Parco Nazionale Cotubanamá, i fondali marini sono ricchi di coralli molli e duri, habitat di una moltitudine di pesci tropicali. I centri immersioni locali offrono esperienze indimenticabili per sub di tutti i livelli: dai principianti agli esperti, ognuno può trovare il proprio angolo di paradiso sommerso. Tra i punti di immersione più popolari ci sono il relitto della St. George, una nave affondata a una profondità di circa 40 metri, oggi popolata da coralli e pesci che la rendono un’attrazione affascinante per i sub più esperti.

Anche i principianti possono vivere esperienze entusiasmanti nei siti di immersione di Dreams Shallow e El Faro, che con una profondità massima di una quindicina di metri, offrono la possibilità di esplorare in sicurezza i fondali ricchi di coralli e pesci tropicali. Per chi desidera vivere un’esperienza altamente adrenalinica, le immersioni nelle grotte di acqua dolce del Parco Nazionale offrono l’affascinante opportunità di nuotare tra stalattiti e stalagmiti nella grotta di Chicho.

Nella giungla del Parque Nacional Cotubanamá

Oltre alle sue spiagge da sogno, Bayahibe offre anche la possibilità di esplorare la giungla tropicale circostante. Il Parque Nacional Cotubanamá è una vasta area protetta che ospita una grande varietà di flora e fauna, tra cui varie specie di uccelli tropicali e farfalle dai colori vivaci. Percorrendo i sentieri che attraversano la foresta, si possono scoprire antiche grotte, alcune delle quali erano abitate dai Taino, gli indigeni che popolavano l’isola prima dell’arrivo degli europei.
Uno dei sentieri più affascinanti conduce alla grotta di Chicho, un luogo misterioso e suggestivo dove si possono osservare stalattiti e stalagmiti mentre si nuota in acque fresche e cristalline. L’escursione è adatta anche alle famiglie e in generale a chi desidera immergersi nella storia e nella natura del luogo.

In barca sul fiume Chavon

Gli amanti della natura non possono perdersi anche un’escursione lungo il fiume Chavon, che sfocia a breve distanza da Bayahibe. Famoso per essere stato scelto come set cinematografico di film come “Apocalypse Now”, il corso d’acqua offre una pausa rilassante dalla vita di spiaggia. Le escursioni in barca lungo il fiume permettono di immergersi completamente nella natura, tra paesaggi suggestivi e uccelli esotici che si posano sugli alberi.

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Asia Giappone Notizie Tokyo treni Viaggi

Il treno giapponese Maglev, tra i più veloci del mondo e senza conducente

I treni ad alta velocità possono rivoluzionare il mondo dei trasporti. Il Giappone ha realizzato un treno Maglev evoluto che ha effettuato il suo viaggio inaugurale il 16 ottobre 2024 nella città di Tsuru, superando i 500 chilometri orari. Secondo i piani, avrebbe dovuto collegare Tokyo con Nagoya nel 2027, ma le proteste ambientaliste e i costi elevati stanno rallentando il progetto che attualmente è stato rimandato al 2034.

Con questi risultati in un prossimo futuro il treno potrebbe competere con l’aereo, come hanno sottolineato i tecnici della CRRC: “Sappiamo che la velocità massima di un “bullet train” è di 350 km/h, mentre con l’aereo si sta tra gli 800 e i 900 orari. Con il Maglev contiamo di inserire un’ulteriore opzione di trasporto che consenta ai passeggeri la scelta che ritengono migliore”. 

Come funzionano i treni Maglev

I treni ad alta velocità maglev funzionano grazie a un sistema di levitazione magnetica che annulla l’effetto di attrito attraverso l’impiego di elettromagneti che gli permettono di fluttuare sopra i binari. Utilizza il principio di attrazione e repulsione tra due campi magnetici, per cui la repulsione permette di far levitare il treno di circa 10 centimetri sulle rotaie, mentre quest’ultimo subisce l’attrazione dei binari per non deragliare ma scivolare delicatamente.

Il treno francese TGV ha raggiunto e superato i 574 chilometri orari registrando un record, tuttavia la sperimentazione sui treni ad alta velocità è sempre attiva e gli esperimenti non finiscono mai di sorprendere. Varie compagnie del settore trasporti investono ingenti quantità di milioni per la ricerca ingegneristica in Europa e in Asia. Un biglietto per un treno Maglev costa circa 6,50 euro per una corsa singola o 10,40 euro per andata e ritorno. Per tratte lunghe ovviamente la spesa aumenta.

treno maglev

Fonte: Getty Images

Treno Maglev in Giappone

L’alta velocità senza conducente

Il primo treno ad alta velocità del mondo, soprannominato il treno a proiettile, è targato Shinkansen e risale al 1964 quando ci furono le Olimpiadi di Tokyo. Questo ha trasformato il trasporto ferroviario in Giappone, riducendo i tempi di viaggio tra varie città del paese. Quest’anno Shinkansen festeggia i suoi 60 anni con i suoi treni che raggiungono 300 km/h.

L’elettrotreno giapponese Shinkansen Serie LO ha raggiunto i 603 km/h, sfruttando sempre la tecnologia magnetica che permette di annullare l’attrito sui binari quasi completamente e viaggiare molto veloce. Se diventasse possibile superare i 600 km/h a bordo di un treno si potrebbe attraversare l’Europa in sole due ore, anche se ci dovrebbe essere una ferrovia a disposizione per collegare in linea retta la Sicilia alle Alpi al confine con l’Austria che attualmente non esiste.

Il muso aerodinamico e gli interni spaziosi dei treni a proiettile Shinkansen, sono ormai un simbolo dell’abilità ingegneristica giapponese e dell’attenzione ai dettagli. Si prevede che questi mezzi senza conducente potrebbero essere operativi dalla metà degli anni 2030.

Proteste ambientaliste e costi elevati

Il progetto del treno maglev ad alta velocità sta subendo forti ritardi per i costi che includono investimenti infrastrutturali per circa 46 miliardi di euro, anche se l’opera porterebbe a più collegamenti interni al posto dei voli attualmente operativi. L’impatto ambientale infatti sarebbe minore rispetto a quello degli aerei, ma gli ambientalisti sono comunque contrari per i numerosi tunnel che dovrebbero attraversare le montagne in un’area ricca di risorse idriche. L’alterazione dei corsi d’acqua preoccupa gli agricoltori e l’approvvigionamento idrico della regione.

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Autunno in famiglia alle Maldive, i vantaggi di una vacanza fuori stagione

Con l’arrivo dell’autunno, il calendario si riempie di impegni e le vacanze diventano un piacevole album di ricordi dell’estate appena trascorsa. Mentre le temperature calano, spesso fantastichiamo sulla prossima avventura che ci porterà in luoghi paradisiaci a stretto contatto con la perfezione della natura. E se questo sogno lo riuscissimo a trasformare in realtà?

Esistono angoli di mondo perfetti tutto l’anno, ma che nei mesi freddi italiani si trasformano nel luogo dei sogni per tutta la famiglia. Proprio come le Maldive, un insieme di mille isole coralline che formano atolli da cartolina nell’Oceano Indiano. Qui, durante i mesi autunnali a cavallo tra la bassa e l’alta stagione, i Sun Siyam Resorts offrono ai viaggiatori esperienze indimenticabili per adulti e bambini, tra le acque cristalline del mare, in cui fare snorkeling e immersioni, le variegate flora e fauna locali, il delizioso cibo tradizionale e un’ospitalità unica.

Fonte: Sun Siyam Resorts

Meravigliosa vista dall’alto

Un concetto inedito di vacanza alle Maldive

Mare, sole e tantissimo relax si uniscono a un nuovo concetto di soggiorno in cui è incluso anche il divertimento per tutte le età. Il Siyam World sorge in un’isola che si estende per 54 ettari di natura rigogliosa, con 18 tipologie di abitazioni con piscina privata e ville overwater arricchite da un lungo scivolo per tuffarsi direttamente in mare.

Qui si trova il più grande parco acquatico del Sud Est Asiatico, il Siyam Water World: perfetto per le avventure in famiglia, propone attività nuove per l’arcipelago maldiviano. Un esempio? Il Seabreacher, una sorta di semi-sommergibile a forma di squalo che permette di fare immersioni a prova di palombaro. E, per chi volesse fare una cavalcata sulla spiaggia, è perfino disponibile un centro di equitazione – un unicum in tutto l’arcipelago maldiviano – dotato di cavalli di razza Marwari e pony per i piccoli cavallerizzi.

Fonte: Sun Siyam Resorts

Passeggiata con pony al Siyam World

Non mancano altri sport terrestri quali il tennis, il basket, il calcetto e l’ormai amatissimo padel.

Ma non è tutto, perché il Siyam World riserva anche avventure adrenaliniche a bordo di fiammeggianti go-kart. Gli ospiti possono scatenarsi con la velocità sulle piste elettriche all’avanguardia del nuovo Speed Racer’s Circuit, completamente attrezzato con 18 go-kart. Si può scegliere di modulare la propria avventura tra diversi “pacchetti“, dai più rapidi con 3 giri del circuito, a quelli in cui ci si può sfidare tra famigliari ed amici, fino al Private Championship Package: una vera e propria competizione completa con qualificazioni da 3 giri, gare da 5 giri e una finale da 7 giri, con tanto di punteggio, cronometraggio e premi. A disposizione c’è anche uno spericolato e divertente percorso fuoristrada.

Go-kart per incredibili avventure nella nuova pista dei Sun Siyam Resorts, Maldive

Fonte: Sun Siyam Resorts

Avventure adrenaliniche in go-kart per bambini e adulti nel nuovo Speed Racer’s Circuit

Si propone così una nuova idea di vacanza che si rivolge a tutta la famiglia e che si può fare durante tutto l’anno, ma in particolare da ottobre in poi, quando non è ancora iniziata l’affollata e costosa alta stagione (che va generalmente da dicembre a marzo) e le piogge della stagione umida (da aprile a novembre) sono in una fase calante, lasciando spazio a giornate più asciutte e soleggiate, perfette per le attività all’aria aperta.

Benessere maldiviano tra immersioni e meditazione

Il viaggio maldiviano prosegue nel suo punto più bello, dove tre isolotti ospitano lunghe spiagge da cartolina e dove ci si immerge nelle acque più desiderate del mondo: qui sorge Sun Siyam Olhuveli, splendido resort dal quale raggiungere oltre 50 punti di immersione nei quali si ha la possibilità di avvistare meravigliosi esemplari che popolano le acque maldiviane: squali balena, tonni, squali, aquile di mare, pesci vela, mante e tartarughe. Oltre alle creature del mare, le acque cristalline permettono di esplorare anche i canali delle magnifiche barriere coralline. Con lo snorkeling è inoltre possibile ammirare anche il relitto di una nave affondata, oggi dimora di coralli e coloratissimi pesci.

Fonte: Sun Siyam Resorts

Snorkeling vicino al relitto di una nave

Anche qui, non manca un occhio di riguardo per i bambini che in questo splendido hotel hanno a disposizione una piscina tutta per loro con ombrelloni e sdraio alla loro altezza. Non solo: Sun Siyam Olhuveli è una destinazione perfetta per le famiglie perché due ragazzi fino a 15 anni non compiuti sono ospiti gratuiti in camera con i genitori e anche i pasti sono omaggiati, in base al piano dei pasti dell’adulto accompagnatore. Lo stesso succede al 5* Sun Siyam Iru Fushi, un altro resort del Gruppo situato poco più a Nord.

Sostenibilità e ambiente nel cuore delle Maldive

L’attenzione alla sostenibilità è uno dei punti cardine della filosofia del Gruppo Sun Siyam, che tiene particolarmente alla cura dell’ambiente, alla prevenzione e al rispetto della comunità maldiviana. Sono tante le iniziative collegate a questo tema intraprese dal Gruppo, che ha adottato il programma Sun Siyam Care impegnandosi su diversi fronti: riduzione del consumo d’acqua e d’energia, gestione corretta e riciclaggio dei rifiuti, riduzione dell’impronta di carbonio, riduzione dell’utilizzo di plastiche, protezione della biodiversità e, infine, sostegno dello sviluppo della comunità perseguito investendo su energie sempre più rinnovabili.

Il patrimonio e la cultura locali rimangono il principale punto di riferimento del Gruppo Sun Siyam, che nasce quasi 30 anni fa ed è cresciuto fino a possedere e gestire cinque proprietà di lusso su isole private alle Maldive, oltre a un rifugio boutique sulla spiaggia, lungo la costa orientale dello Sri Lanka. Il calore genuino e l’accoglienza sincera delle persone sono il biglietto da visita principale delle strutture curate del Gruppo, che oggi propone un’idea inedita di vacanza nei mesi autunnali che si avviano verso l’alta stagione delle Maldive.

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L’appartamento nascosto in cima alla Tour Eiffel

La Tour Eiffel fu terminata nel 1889 ed è considerata il simbolo di Parigi, oltre che uno dei monumenti più famosi al mondo. Alta più di 300 metri, dopo la sua inaugurazione suscitò meraviglia, stupore, fascino e, probabilmente in alcuni esponenti dell’élite francese, anche un pizzico di gelosia. L’ingegnere e imprenditore Gustave Eiffel, che finanziò il progetto e ne acquistò il brevetto (sapevate che non fu lui il vero progettista della torre?) fece costruire in cima un appartamento segreto per condurre esperimenti e intrattenere visitatori illustri.

Immaginate la reazione della società parigina del tempo quando scoprì l’esistenza di una mini casa con una delle viste migliori sulla città! Oggi non rappresenta più un’esperienza elitaria e i turisti in visita nella capitale francese possono sbirciare e vederne gli interni. Scopriamo insieme la storia dell’appartamento segreto in cima alla Tour Eiffel e come visitarlo.

L’appartamento privato di Gustave Eiffel

Parigi e la Tour Eiffel sono un connubio indissolubile e Gustave Eiffel, talmente conscio dell’importanza che avrebbe ricoperto questa incredibile struttura in ferro, decise di viverci letteralmente dentro. L’appartamento che costruì per se stesso è situato al terzo livello della torre. Non era un ambiente enorme, ma accogliente e arredato secondo l’estetica del XIX secolo. Cuscini, carta da parati con motivo paisley, una libreria e un pianoforte a coda contribuivano a creare l’atmosfera perfetta dove Gustave Eiffel poteva accogliere i suoi ospiti e dedicarsi ai suoi esperimenti. Insieme all’appartamento fu costruito, infatti, un laboratorio dotato di attrezzature sperimentali.

Nel suo libro “La Torre Eiffel a trecento metri”, Henri Girard ha scritto: “Eiffel ha ricevuto innumerevoli richieste per affittare quello straordinario pied-à-terre rifiutando tutte le offerte perché nessun’altra abitazione avrebbe potuto offrire al suo proprietario un luogo lontano dai rumori e dalla sofferenza umana. Da qui si può guardare sugli splendori di Parigi e di notte cullati dal canto del vento, ci si addormenta con la luce delle stelle eternamente vigili”. La società parigina non vedeva l’ora di mettere mano all’appartamento, diventato uno dei più esclusivi della città, ma non ci riuscì mai. Gustave Eiffel lo usò semplicemente per se stesso scegliendo con cura la sua compagnia, come Thomas Edison.

Appartamento segreto Tour Eiffel

Fonte: Getty Images

L’appartamento segreto sulla cima della Tour Eiffel

Come visitare l’appartamento sulla Tour Eiffel

All’interno del ‘Bureau de Gustave Eiffel‘, situato al terzo e ultimo piano della Tour Eiffel, viene rappresentata anche la figlia Claire. Il terzo piano della Tour Eiffel è diviso in due: il livello inferiore è aperto a tutti e offre una terrazza da dove i turisti possono ammirare il panorama parigino, mentre dietro ai vetri si nasconde l’appartamento segreto, oltre ai tre laboratori: uno per le previsioni meteo, uno per l’astronomia e uno per lo studio della fisiologia.

Se acquistate i biglietti per raggiungere la cima della torre, la visita dell’appartamento segreto è incluso nel prezzo. Tuttavia non potete accedere al suo interno, ma semplicemente ammirarlo da un vetro che ne preserva gli arredi e l’ambiente, rimasti uguali al tempo in cui Gustave Eiffel vi trascorreva le sue giornate, ma non la notte. Nella stanza, infatti, non era presente un letto.

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National Geographic consiglia i monasteri cenobitici italiani come meta 2025

Come di consueto, anche quest’anno il National Geographic ha stilato la sua “Best of the World“, una lista ricca di destinazioni (ben 25) verso cui vale la pena viaggiare il prossimo anno. Le mete sono una più interessante dell’altra, ma senza ombra di dubbio un posto d’onore lo conquista anche l’Italia che si fa spazio in questo elenco con i monasteri cenobitici, indicati dalla rivista come mete di turismo esperienziale in cui trascorrere soggiorni all’insegna della serenità spirituale.

Perché i monasteri cenobitici italiani?

Ma perché il National Geographic ha scelto proprio i monasteri cenobitici italiani? Vi basti sapere che in Italia se ne contano all’incirca 200 e che sono sparsi in tutta la penisola. Risalenti al Medioevo, in un tempo molto lontano (ma in realtà anche ora) erano abitati da monaci che sceglievano questi santuari isolati anche per aiutare i viandanti stanchi lungo il loro cammino.

E, come sottolineato dalla rivista, questa è una tradizione che continua ancora oggi e soprattutto si tratta di una tipologia di ospitalità aperta a tutti, quindi a prescindere dal proprio credo religioso. Le camere sono minimaliste e semplici, ma le esperienze che si possono vivere nei monasteri cenobitici italiani sono eccezionalmente emozionanti: il visitatore ha l’opportunità di ascoltare i canti gregoriani, ammirare oggetti sacri e opere d’arte rinascimentali, oppure di meditare in pace mentre intorno a lui prende vita un grazioso ambiente naturale.

La Verna e l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore

La rivista dedica una menzione speciale a La Verna e all’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore. La Verna è un affascinante santuario che sorge nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste del Casentino in Toscana, per la precisione in provincia di Arezzo. È noto in tutto il mondo per essere il luogo delle stimmate di San Francesco d’Assisi nel 1224, e da otto secoli è custodito dai Frati Minori.

La Verna, Toscana

Fonte: iStock

Veduta del Santuario La Verna

Qui il visitatore può partecipare alla preghiera e alle celebrazioni dei frati e immergersi in un ambiente naturale e spirituale davvero unico nel suo genere.

Non è di certo da meno l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore che sorge sempre in Toscana, e per la precisione a Chiusure di Asciano, in provincia di Siena. Circondata dal verde dei boschi e dal giallo ocra delle crete senesi, permette sia di partecipare a sessioni di preghiera corale, ma anche di ascoltare gli antichi canti gregoriani. Infine, è anche luogo di produzione di un vino e di olio extravergine d’oliva squisito, entrambi frutto del lavoro manuale dei monaci che qui vivono.

Le altre mete consigliate per il 2025

Come accennato, la “Best of the World” si compone di 25 destinazioni. Oltre ai monasteri cenobitici italiani troviamo:

  • Antigua: in particolare per scalare il Volcán de Fuego del Guatemala, uno dei vulcani più attivi che esistano al mondo;
  • Foresta Nazionale Di Ocala: uno degli ultimi luoghi selvaggi della Florida;
  • Bangkok: affascinante Capitale della Thailandia piena di templi che lasciano senza fiato;
  • Raja Ampat: con uno straordinario e fiorente ecosistema sottomarino;
  • Guadalajara: il posto ideale per godersi la musica messicana per eccellenza;
  • Los Angeles: perché la scena culturale in città sta vivendo una scossa di nuova energia;
  • Groenlandia: il prossimo anno qui apriranno ben tre aeroporti;
  • Kanazawa: per vivere il Giappone più autentico;
  • Eastern & Oriental Express: affascinante treno di lusso che permette di scoprire la Malesia;
  • Brasov: città medievale della Romania perfetta per percorrere il sentiero Transilvanica;
  • Cerrado: ospita 850 specie di uccelli e 12.000 specie di piante;
  • Northland: in Nuova Zelanda per avvistare una fauna rara;
  • Senegal: per un indimenticabile viaggio culinario;
  • Haida Gwaii: la casa ancestrale degli indigeni Haida;
  • Barbados: per conoscere una nuova prospettiva sulla storia della tratta degli schiavi;
  • Valle del Suru: a breve potrebbe diventare una grande meta mondiale per l’arrampicata;
  • Boise: con la più alta concentrazione di baschi degli Stati Uniti;
  • Abu Dhabi: perché ci sono tantissimi nuovi (e incredibili) musei;
  • Fiume Murray: per fare una crociera in Australia sul fiume navigabile più lungo del mondo;
  • KwaZulu-Nata: in Sudafrica per vedere i Big Five;
  • Arcipelago di Stoccolma: c’è un nuovo sentiero per girare tantissime isole diverse;
  • Cork: per ammirare la rinascita urbana di questa città irlandese;
  • Ebridi Esterne: paesaggi scozzesi da sogno e un ricco patrimonio celtico;
  • Tunisia: piena di antichissimi (e splendidi) tesori;
  • Bosnia ed Erzegovina: Paese amatissimo dai lettori della rivista.
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Viaggio in Papua Nuova Guinea: 8 luoghi da non perdere a Port Moresby, la capitale

Cosa ci sarà mai da vedere e da fare in Papua Nuova Guinea? Questa isola dell’Oceania, a cavallo però del sud-est asiatico data la sua posizione geografica e il fatto di dividere metà del territorio con l’Indonesia, rappresenta una scelta poco usuale per molti viaggiatori. Di sicuro è una delle mete predilette da chi ama il giusto equilibrio tra vita cittadina e possibilità di perdersi per giorni nella natura, senza che il proprio cellulare dia segni di vita.

Visitare Port Moresby, la capitale della Papua Nuova Guinea è, senza dubbio, qualcosa da mettere nella propria to do list di viaggio. Le cose da fare e da vedere in città sono varie e tutte diverse, capaci di offrire un’esperienza eterogenea di questo luogo così distante dall’Italia e così affascinante. Controlla bene meteo e temperatura di Port Moresby prima della tua partenza: la tua esperienza di viaggio potrebbe essere molto diversa a seconda del periodo in cui ti troverai in Papua Nuova Guinea.

Port Moresby Nature Park: per un assaggio di natura

Quale miglior modo per iniziare la conoscenza di Port Moresby che attraverso l’esplorazione di un vero e proprio giardino botanico? La natura, si fa, fa sempre da padrona in un viaggio in Papua Nuova Guinea. Il Port Moresby Nature Park è un parco tematico e giardino botanico che rappresenta una vera e propria gemma verde all’interno della città e offre ai visitatori l’opportunità di scoprire la biodiversità unica della Papua Nuova Guinea.

Il parco ospita centinaia di specie di piante esotiche, tutte endemiche di quest’isola, tra le quali troverai e ammirerai orchidee rare. Oltre a questo, dove c’è la natura non possono mancare di certo gli animali. In questo parto vive molta fauna selvatica locale. Gli animali della Papua Nuova Guinea sono quanto di più esotico si possa incontrare nel proprio cammino in viaggio: si inizia con gli uccelli del paradiso per arrivare ai canguri arboricoli e casuari. Visitare il Port Moresby Nature Park ti darà un assaggio di tutto quello che questa nazione ti potrà regalare.

Hanuabada: il villaggio di palafitte

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Le palafitte di Hanuabada

Il Villaggio di Hanuabada: il villaggio di palafitte

La Papua Nuova Guinea è abitata da molte etnie diverse, ognuna con le proprie radici, usanze e tradizioni. Non a caso questa nazione è, ancora oggi, un vero e proprio paradiso per chi studia antropologia. Uno dei migliori modi per incontrare la cultura locale è visitare il villaggio di Hanuabada. Si tratta di una vera e propria esperienza autentica in cui i viaggiatori e turisti vengono accolti, prendendo vita a una vera e propria esperienza autentica di incontro culturale. Questo villaggio di palafitte si trova non lontano dal centro città ed è abitato dal popolo Motu, i cui antenati furono i primi abitanti della zona.

A Hanuabada potrai osservare come vivono le famiglie locali nelle tradizionali case di legno costruite sull’acqua. Nonostante la modernizzazione della città, questo villaggio sembra fermo nel tempo. Lo è in tutto ciò che noterai: dal modo di vivere a quello di cucinare o di vivere l’intera giornata. Sei curioso di assaggiare la vera cucina papuana? Questo probabilmente potrebbe essere il luogo ideale per chiedere quali possano essere i piatti tipici della Papua Nuova Guinea e, magari, avere l’ardore di assaggiali.

Il Parlamento Nazionale: architettura e storia della capitale

Ti piace l’architettura e sei sempre in cerca di nuovi luoghi da vedere? Bene. Il Parlamento Nazionale di Port Moresby è uno degli edifici stilisticamente più interessanti da vedere in Papua Nuova Guinea. Costruito nello stile tradizionale della casa degli spiriti (ovvero quella che viene chiamata una “haus tambaran”) tipica delle tribù Sepik, questo edificio rappresenta l’unione perfetta tra elementi tradizionali e modernità. Questo edificio venne progettato e costruito nel 1964, dopo che la Papua Nuova Guinea divenne indipendente, rimanendo comunque parte del Commowealth legato alla Corona Inglese.

Il parlamento è aperto al pubblico ma si può visitare solo accompagni dalle guide. Questo ti sarà molto utile perché ti racconteranno molto sulla storia recente di questo paese dell’Oceania e ti spiegheranno quale sia il sistema politico del paese. Lungo i corridoi del Parlamento sono appese anche delle opere d’arte e manufatti che raccontano i diversi gruppi etnici e le molte tradizioni della Papua Nuova Guinea. Le etnie presenti sul territorio papuano sono oltre un centinaio, alle quali si aggiungono gli abitanti di discendenza europea.

Cosa fare a Port Moresby: ammirare l'arte tribale

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Arte tribale della Papua Nuova Guinea

Papua New Guinea National Museum & Art Gallery: l’arte tra due continenti

Restano in tema artistico, uno dei luoghi da vedere a Port Moresby è anche uno dei punti di riferimento culturali di quest’area del mondo. Si tratta del Papua New Guinea National Museum & Art Gallery. Questo museo ti permetterà di immergerti nell’arte nata in questo paese e di esplorare i diversi linguaggi di espressione che gli artisti della Papua Nuova Guinea utilizzano per creare arte. Qui, infatti, è possibile ammirare manufatti tradizionali, maschere tribali, strumenti musicali, oggetti d’arte sacra e persino canoe utilizzate dalle varie popolazioni indigene, sia per la pesca che per la guerra o con funzione rituale.

Il museo si concentra anche sulla storia coloniale del paese e sull’impatto che l’arrivo degli Europei ha avuto su quest’area del mondo. Oltre a questo, non manca un’area per raccontare la Seconda Guerra Mondiale, un periodo cruciale per la Papua Nuova Guinea.

Santuario Bomana War Cemetery: dove trovare ricordo e riflessione

A tal proposito, a circa 20 minuti dal centro città, potrai visitare il Bomana War Cemetery: un sito storico di grande importanza, dedicato ai soldati caduti durante la Seconda Guerra Mondiale, in particolare nella campagna del Kokoda Track, lungo il quale i soldati australiani difesero l’isola dall’invasione dei giapponesi. Solitamente, a scuola si studia maggiormente l’impatto che quella guerra ebbe sul Vecchio Continente ma vennero coinvolti territori apparentemente molto estranei all’idea di Guerra Mondiale tipica. Come la Papua Nuova Guinea, per esempio.  Questo luogo, ben curato e tranquillo, rappresenta un posto per riflettere e per ricordare i caduti.

Il mercato di Koki a Post Moresby

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I colori del Mercato di Koki

Mercato di Koki: colori, sapori e profumi della Papua Nuova Guinera

Dopo tanta arte e storia, un salto al mercato è quello che ci vuole, soprattutto per avere un assaggio della vita quotidiana di Port Moresby. Una visita al Mercato di Koki è proprio un’attività da considerare perché nulla come i mercati dà la visione della normalità di un luogo. Questo mercato colorato si trova vicino al lato costiero della capitale e qui potrai trovare di tutto: dalla frutta tropicale da mangiare, fino al pesce fresco (che viene spesso cucinato anche in loco), fino all’artigianato e i tessuti.

Il Mercato di Koki a Port Moresby è un altro luogo fondamentale dove entrare in contatto con il cibo tipico della Papua Nuova Guinea. Alcune cose da assaggiare? Inizia con un po’ di Salsak, un dolce tradizionale che viene prodotto l’amido di una palma locale. Se ami la carne, non lasciarti sfuggire il Mumu. Troverai alcuni venditori intenti a cucinare della carne in una buca nel terreno: si stanno occupando proprio di questa pietanza. Non andare via senza avere assaggiato il Taro e lo Yam, tuberi molto popolari in Papua Nuova Guinea, che troverai i vendita sia crudi che cotti.

Il mercato di Koki è un luogo molto importante per gli abitanti di Port Moresby e, benché sia sempre più apprezzato anche dai turisti, non smette di essere un luogo autentico e vero.

Il Varirata National Park: per passeggiare nella giungla

Alzi la mano chi ha voglia di aggiungere alle esperienze da fare a Port Moresby anche il fatto di poter godere del migliore panorama sulla città e il golfo circostante! Il luogo da raggiungere per poter scattare foto grandiose è il Varirata National Park. Situato su una collina a circa un’ora da Port Moresby, questo parco nazionale e zona protetta la possibilità di poter passeggiare e fare trekking, completamente immersi nella giungla tropicale ma in presenza di sentieri ben attrezzati e segnalati. Una delle attività maggiormente proposte nel parco è il birdwatching: con un po’ di fortuna, si può avvistare anche qualche esemplare di uccello del paradiso, il simbolo della Papua Nuova Guinea.

L'Uccello del Paradiso, simbolo della Papua Nuova Guinea

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L’Uccello del Paradiso, simbolo della Papua Nuova Guinea

Ela Beach: la spiaggia della città

Non ci potrebbe essere modo migliore per terminare l’esplorazione di Port Moresby e della zona circostante che godersi qualche ora su una delle spiagge vicine alla città. Una vacanza in Papua Nuova Guinea non è completa senza qualche ora al mare. Una delle spiagge più comode da raggiungere da Port Moresby Ela Beach. Non si tratta di una spiaggia selvaggia, ma di un luogo naturale dove sono stati effettuati interventi umani per attrezzare l’area in modo che possa essere più vivibile.

A ogni modo, questa spiaggia offre il giusto mix tra natura e luogo cittadino. È molto amata dai locali e rappresenta uno dei migliori luoghi di Port Moresby dove fare una bella passeggiata alla sera. Anzi, meglio una passeggiata al tramonto perché si dice che Ela Beach sia una delle migliori per godersi il tramonto sul golfo antistante Port Moresby. Per quanto riguarda le attività giornaliere, Ela Beach è molto gettonata dalle famiglie che vivono a Port Moresby e, durante i fine settimana, si riempie spesso, anche se non in modo spropositato. Solitamente è balneabile ma, molto spesso, è soggetta a correnti forti: fai attenzione alle indicazioni presenti in loco, nel caso tu volessi fare il bagno.

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Nel 2025 puoi viaggiare intorno al mondo a bordo di treni di lusso

L’itinerario ferroviario del 2025 organizzato da Railbookers è una delle proposte di viaggio più ambiziose mai realizzate su rotaie, un’esperienza esclusiva che permette di esplorare il mondo all’insegna del massimo comfort.

In ben 59 giorni, il percorso si snoda attraverso 12 Paesi e oltre 20 città, così che i viaggiatori possano immergersi nelle culture e nei panorami più incantevoli del pianeta. Con partenza da Vancouver, prosegue alla volta dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa, dai fiordi canadesi alle Alpi, passando per le antiche città europee e le distese africane, e ogni fermata aggiunge una nuova tessera a un mosaico davvero straordinario.

Le città di sosta sono state selezionate sia per la loro unicità che per l’atmosfera autentica che possono offrire al turista, consentendogli di conoscere da vicino le tradizioni locali e le meraviglie del paesaggio, con visite guidate ed escursioni ad hoc che regalano ricordi indelebili.

Sette treni di lusso tra i più iconici al mondo

Tutte le tappe del viaggio sono rese speciali dalla permanenza a bordo di alcuni fra i treni di lusso più iconici e celebri del mondo, dalla storia e dallo stile unico e inconfondibile.

Eccoli:

  • Rocky Mountaineer da Vancouver a Jasper con servizio GoldLeaf
  • Belmond Royal Scotsman nelle Highlands scozzesi in cabina doppia
  • La Dolce Vita Orient Express da Venezia a Portofino in sistemazioni deluxe
  • Venice Simplon-Orient-Express da Parigi a Istanbul in cabina storica
  • Rovos Rail da Pretoria a Victoria Falls in cabina deluxe
  • Maharajas’ Express Indian Panorama, inclusi il Taj Mahal e Varanasi
  • Eastern & Oriental Express – Wild Malaysia in cabina Pullman

Ogni treno è un vero gioiello di design, progettato per garantire una perfetta armonia tra lusso e autenticità. I passeggeri possono scegliere di soggiornare in eleganti carrozze-suite o in comodi scompartimenti.

Il comfort è assoluto protagonista del viaggio, con un’attenzione particolare alla gastronomia e al relax. Non mancano, infatti, ristoranti di alto livello, dove chef esperti preparano piatti sofisticati con ingredienti freschi e sapori che richiamano le tradizioni del luogo.
Dai classici della cucina europea alle specialità esotiche asiatiche, l’offerta culinaria è pensata per soddisfare i palati più esigenti.

Le carrozze bar, arredate con gusto e stile, sono l’ideale per godersi cocktail raffinati o un bicchiere di vino mentre dal finestrino scorrono paesaggi mozzafiato. La disposizione delle carrozze lounge, con grandi finestre panoramiche, è progettata per offrire momenti di puro piacere, mentre gli interni eleganti e intimi delle cabine garantiscono privacy e tranquillità anche durante le tratte più lunghe.

Escursioni e soste per un’esperienza completa

Le escursioni e le soste nelle diverse città sono pianificate nel dettaglio per valorizzare al meglio ogni destinazione.

A Edimburgo, ad esempio, i viaggiatori possono immergersi nella storia e nell’architettura medievale della città, andando alla scoperta dei pittoreschi vicoli e dei castelli. A Vienna, l’arte e la musica sono protagoniste, con visite a teatri e palazzi imperiali. Bangkok offre un assaggio dell’Asia vibrante e moderna, con mercati, templi dorati e una cultura affascinante.

Cape Town rappresenta la tappa finale, una città che racchiude paesaggi mozzafiato e una biodiversità unica. Ogni fermata prevede tour privati ed esperienze local, curate per creare un legame autentico con il luogo e i suoi abitanti, oltre a momenti di tempo libero per godersi la vacanza in autonomia.

Costi e dettagli di prenotazione

Partecipare a un viaggio così straordinario richiede un investimento significativo, con un costo di partenza di circa 116.455 euro, che copre tutti i servizi a bordo e le escursioni, ma non include i voli internazionali, che sono a carico del viaggiatore.

Chi desiderasse partecipare a questa avventura, può ottenere maggiori informazioni ed effettuare la prenotazione direttamente sul sito di Railbookers, dove sono evidenziati maggiori dettagli su ogni tappa e sui servizi previsti.

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Cosa vedere in Paraguay, la meta perfetta per chi ama l’avventura

Il Paraguay è stato di recente inserito nella prestigiosa lista Best in Travel 2025, una selezione delle destinazioni più affascinanti al mondo, ancora tutte da scoprire.

Si tratta di una scelta che mette in luce un Paese ricco di sorprese, dai paesaggi incontaminati, un patrimonio culturale eccezionale e un’autenticità rara, una terra dove la natura rigogliosa si fonde con tradizioni antiche, città vivaci e angoli di storia inaspettati.

Ogni scorcio racconta una storia e promette esperienze irripetibili, dalla vitalità di Asunción fino ai luoghi mistici delle missioni gesuitiche. Che siate amanti della natura, appassionati di storia o viaggiatori in cerca di emozioni autentiche, il Paraguay saprà accogliervi e farvi vivere un’avventura indimenticabile.

Asunción, la vibrante capitale del Paraguay

La capitale Asunción riesce a sorprendere per la vitalità e il mix di tradizione e modernità. Cuore pulsante, è una vibrante realtà in cui storia, cultura e arte si incontrano e offrono ai visitatori un assaggio indimenticabile del Paese. Passeggiando tra le sue vie, si può infatti percepire l’anima genuina di una città che, pur evolvendosi, rimane saldamente legata alle sue radici.

Tra i luoghi da non perdere spicca il Museo del Barro, vero tempio dell’arte che ospita un’affascinante collezione di opere di artisti locali nonché di arte popolare e indigena: qui la cultura paraguaiana si racconta tramite dipinti, sculture e manufatti che riportano in vita secoli di tradizioni.

Un’altra tappa da segnare è il Paseo La Galería, moderno centro commerciale e spazio di ritrovo ideale per chi vuole godersi una serata tra negozi, ristoranti e bar, ascoltando il battito contemporaneo della capitale.

Insomma, Asunción accoglie e affascina con la sua autenticità ed energia, e rappresenta il punto di partenza perfetto per scoprire il meglio del Paraguay.

Encarnación e le spiagge sul Paraná

Encarnación è la città che porta il Paraguay a contatto con le rive del maestoso fiume Paraná, regalando uno scenario sublime plasmato da spiagge, eventi colorati e un’atmosfera gioiosa. Conosciuta come la “Perla del Sud”, è la meta irrinunciabile per chi vuole scoprire un Paraguay differente, tra relax e divertimento.

La Spiaggia di San José è una delle attrazioni principali, una spiaggia urbana che nulla ha da invidiare a quelle più famose del continente, dove rilassarsi al sole, fare un bagno rinfrescante o concedersi una passeggiata lungo il fiume per godere della bellezza del paesaggio tutt’intorno.

Ma è soprattutto durante il famoso Carnevale di Encarnación che la città si trasforma in un’esplosione di colori e musica. Considerato uno dei più importanti del Sud America, il grandioso evento attrae turisti da ogni dove, desiderosi di ammirare le sfilate di carri allegorici, i costumi sgargianti e la brillante atmosfera festiva.
Partecipare al carnevale è un’esperienza irripetibile che permette di immergersi appieno nella cultura e nella gioia di vivere dei paraguaiani.

Missioni Gesuitiche di Trinidad e Jesús

Missione di Jesús de Tavarangue

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Missione di Jesús de Tavarangue, Paraguay

Nel cuore del Paraguay si trova uno dei siti storici più affascinanti e mistici del Paese: le Missioni Gesuitiche di Trinidad e Jesús, dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, antiche rovine che rappresentano uno dei capitoli più significativi della storia coloniale del Sud America, in cui i missionari gesuiti tentarono di creare un mondo ideale insieme alle popolazioni indigene guaraní.

Trinidad è la missione meglio conservata e anche la più vasta. Al suo cospetto, ci si ritrova immersi in una dimensione senza tempo, tra i resti di chiese imponenti, cortili in pietra e intricati dettagli scolpiti, un luogo dove arte, fede e architettura si fondono per dare vita a un ambiente di rara bellezza. Inoltre, le rovine sono particolarmente suggestive al tramonto, quando la luce dorata del sole cala sulle antiche pietre e dà vita a uno spettacolo emozionante.

A pochi chilometri di distanza, la

dona un’altra esperienza mistica. Anche se meno estesa rispetto a Trinidad, Jesús colpisce per la chiesa incompleta ma straordinaria, che sprigiona un senso di maestosità e spiritualità, invita alla riflessione e permette di comprendere a fondo le radici spirituali e culturali del Paraguay.

Natura selvaggia e paesaggi mozzafiato

Il Paraguay non può lasciare indifferenti: la natura è incontaminata e i paesaggi sembrano parte di un quadro, tra foreste, cascate e riserve naturali che invitano a ritrovare una forte connessione con l’ambiente e con sé stessi.

Uno dei luoghi più iconici è, senza dubbio, Salto Cristal, spettacolare cascata incastonata nella foresta, raggiungibile solo dopo un breve trekking. L’avventura nel bel mezzo della vegetazione lussureggiante conduce a un salto d’acqua cristallina che cade in una piscina naturale, dove rinfrescarsi e godere di un momento di pace in un ambiente che lascia senza fiato, il non plus ultra per sentirsi lontani dal mondo, in piena armonia con la natura.

Un’altra gemma è il Parco Nazionale Ybycuí, area protetta che si estende per ettari di foreste, cascate e sentieri nascosti, perfetto per l’ecoturismo, con entusiasmanti percorsi che conducono a piccole cascate nascoste nel verde.

Ybycuí è anche famoso per la ricchissima biodiversità e offre l’occasione di avvistare diverse specie di uccelli e animali autoctoni. È un paradiso terrestre che suggerisce di rallentare, respirare e riscoprire il fascino della natura selvaggia.

Gli scenari del Paraguay equivalgono a momenti di pura meraviglia, distanti dal turismo di massa.

Il percorso spirituale e paesaggistico del Cammino di San Ignacio

Cammino di San Ignacio, Paraguay

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Il Cammino spirituale di San Ignacio

Infine, il Cammino di San Ignacio è una delle esperienze più toccanti e suggestive, un itinerario che coniuga bellezza naturale e introspezione e che ripercorre i passi degli antichi missionari gesuiti che, secoli fa, attraversarono queste terre per diffondere il messaggio cristiano tra le popolazioni locali.

Lungo il Cammino, i paesaggi trasudano rara bellezza: verdi colline, fitti boschi e piccoli villaggi dove il tempo sembra davvero essersi fermato. Ogni tappa è un incontro con la storia e con la cultura guaraní, ancora viva nei canti, nelle tradizioni e nell’accoglienza calorosa degli abitanti. L’itinerario passa anche accanto a ruderi di missioni gesuitiche, piccole chiese e santuari nascosti, testimonianze silenziose del passato.

Di particolare significato è l’arrivo al Santuario di San Ignacio Guazú, luogo di culto carico di misticismo, dove i pellegrini possono fermarsi per pregare, riflettere e trovare un momento di introspezione nel silenzio e nella pace.