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La Croazia al TTG di Rimini 2024, cosa c’è di nuovo

L’Ente Nazionale Croato per il Turismo anche quest’anno riconferma la propria presenza alla fiera TTG Travel Experience di Rimini, il principale mercato del turismo B2B in Italia. Viviana Vukelić è direttrice dell’Ente in Italia e l’abbiamo interpellata per sapere come procedono gli afflusi turistici nel suo Paese e quali sono gli asset sui quali la Croazia ha intenzione di puntare per la prossima stagione

Ci può dare qualche numero sul turismo in Croazia?

La nostra stagione turistica è ancora in corso. Secondo i dati del sistema eVisitor, al 31 agosto 2024 in Croazia sono stati raggiunti 16,9 milioni di arrivi e 89,4 milioni di pernottamenti ovvero il 4% in più di arrivi e l’1% in più di pernottamenti rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre in agosto abbiamo ha registrato 265mila arrivi in più rispetto ad agosto dello scorso anno. La nostra intenzione è posizionarci come destinazione sostenibile e desiderabile per tutto l’anno nel Mediterraneo.

Quanti sono gli italiani che ogni anno scelgono il vostro Paese per una vacanza?

L’Italia è uno dei mercati più importanti per la Croazia, si posiziona tra i dieci mercati più forti per provenienza turistica. Quest’anno le loro mete preferite sono state Opatija, Crikvenica, Zara, Spalato, Dubrovnik.

Dubrovnik

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Dubrovnik, perla dell’Adriatico

Cosa piace agli italiani delle Croazia?

Oltre sole e mare, molti scelgono la natura che comprende le attività preferite dagli italiani come vela e bicicletta, poi la visita del patrimonio culturale e le degustazioni di cibi e vini autentici. C’è un interesse crescente per i servizi nel turismo sanitario.

Cosa annunciate di nuovo al TTG di Rimini quest’anno e cosa vi aspettate da questa fiera?

L’Ente Nazionale Croato per il Turismo anche quest’anno riconferma la propria presenza alla fiera TTG Travel Experience, il principale mercato del turismo B2B in Italia, dal 9 all’11 ottobre 2024 con uno stand di 64 mq al Padiglione C1 stand 235/306. Oltre all’offerta generale, i co-espositori, gli Enti Turistici della Regione del Quarnaro, della Riviera di Crikvenica, la compagnia di navigazione Jadrolinija, il Parco Nazionale dei laghi di Plitvice e le agenzie turistiche/tour operator Amber Travel, ID Riva Tours, Katarina line, l’azienda alberghiera Jadran Hotels & Camps e le cliniche dentali Adria Dental Group presenti sul nostro stand, proporranno i loro prodotti programmi ed eventi.

Laghi di Plitvice Croazia

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Il parco nazionale di Plitvice

Questa fiera è importante per la visibilità e per l’immagine del turismo croato nel mercato italiano. Gli obiettivi e le priorità dell’offerta turistica croata è la “destagionalizzazione” attraverso la promozione delle potenzialità del Paese che non offre solo mare, ma anche arte, cultura, turismo all’aria aperta, enogastronomia, turismo sanitario e wellness, turismo attivo, cicloturismo, congressuale, trekking, il tutto accompagnato da una natura bellissima, da aria pulita e da un’attenzione particolare alle tematiche del rispetto ambientale.

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Il lago Sandro Pertini è il più grande di Roma e si nasconde tra le case

Esistono luoghi in cui la forza della natura vince su tutto, anche sui maltrattamenti dell’uomo e sulla cementificazione. Quegli angoli di mondo in cui Madre Natura si è presa una rivincita e ha dato vita ad ambienti sospesi nel tempo, in cui immergersi totalmente per ritrovare una quiete che, sempre più spesso, si perde tra il caos di una grande città e la vita frenetica a cui siamo ormai tutti abituati.

Fermiamoci un momento e andiamo alla scoperta di uno di questi angoli di paradiso, nel cuore della nostra capitale. Qui, tra via Portonaccio, via Prenestina e via di Casal Bertone, a Roma, sorge un prezioso lago proprio là dove potrebbe esserci un parcheggio: il lago Sandro Pertini, noto anche come Lago Bullicante Ex SNIA. Un luogo naturale nato per caso e che lotta ogni giorno contro la cementificazione.

La storia del lago che si è ribellato al cemento

È uno specchio d’acqua circondato da una natura rigogliosa, il lago Bullicante (anche Sandro Pertini). Si trova nella parte orientale di Roma, a poca distanza dalla stazione Prenestina. È nato nel 1992 per una pura casualità (oppure potremmo chiamarlo destino?): a quell’epoca si stavano svolgendo i lavori di escavazione in un cantiere dell’ex fabbrica della SNIA Viscosa, che a metà del Novecento era il più grande insediamento industriale della capitale, per la costruzione di un parcheggio sotterraneo.

Durante lo sbancamento, venne intercettata la falda acquifera che si trovava a pochi metri di profondità, alimentata dall’antico fosso della Marranella. Il cantiere venne così allagato e, nonostante i tentativi di deviare il flusso dell’acqua per continuare nella realizzazione del parcheggio, la natura ebbe la meglio, dando vita a quello che oggi conosciamo come un laghetto che copre circa 10.000 mq di superficie: tra i laghi del Lazio è il più grande della capitale all’interno dell’anello ferroviario.

Questa oasi naturale in mezzo alla città è stata nominata lago Sandro Pertini ed oggi fa parte del Parco pubblico “delle Energie”. Vi si accede dall’ingresso di via Prenestina.

Un luogo raro: il tesoro naturale custodito nel lago Sandro Pertini

Qui, in questo angolo d’Italia in cui la natura ha preso il sopravvento sulle costruzioni dell’uomo, la biodiversità assume un’importanza ancor più accentuata. Riconosciuto nel 2021 come Monumento naturale dalla Regione Lazio, questo specchio d’acqua ospita circa 360 specie vegetali spontanee e più di 130 coltivate. Sono state inoltre censite quasi 90 specie di avifauna protetta, tra cui l’airone rosso, il martin pescatore, la sgarza ciuffetto e il falco pellegrino.

Quello di Sandro Pertini è un lago raro, uno dei pochissimi casi noti di “rinaturazione spontanea” in Europa, gemellato con il lago di Bruxelles, il Marais Wiels. Ma è anche un importante esempio di archeologia industriale italiana, con quei ruderi appartenenti alla ex fabbrica dismessa Snia Viscosa che emergono dalle sue acque.

La popolazione locale, le associazioni, ma anche le università, da anni sono impegnate nella salvaguardia di questa oasi naturale che attira la curiosità e gli studi dei ricercatori. A difesa del lago è nato il Forum territoriale permanente del Parco delle Energie e anche i giovani di Fridays for Future sono attivi e uniti nella sua difesa contro la cementificazione e le speculazioni edilizie, organizzando eventi e giornate per far conoscere a tutti questo piccolo tesoro naturale.

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Le più belle mostre da vedere a ottobre in Italia

Per gli appassionati di arte e storia sono tanti gli appuntamenti previsti in Italia a ottobre. Dal Nord al Sud il calendario è fitto di mostre che mirano a celebrare artisti di un lontano passato e talenti più contemporanei, dando la possibilità al pubblico di ammirare la loro opera. Personalità creative diverse che hanno lasciato il segno con il loro stile unico, attraverso varie forme d’arte, dal disegno alla scultura, dalla pittura alla fotografia. Di seguito vi segnaliamo alcune delle mostre in programma che vale la pena visitare da ottobre in poi.

Il Rinascimento a Brescia – Brescia

Dal 18 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025 a Brescia si può visitare la mostra su alcuni artisti del Rinascimento al Museo di Santa Giulia. Nello specifico nelle varie sale saranno esposti dipinti di maestri della pittura bresciana che dialogano con oggetti preziosi come armature, strumenti musicali, arazzi. Alessandro Bonvicino, il Moretto, Girolamo Romanino e Giovanni Gerolamo Savoldo sono personalità fondamentali del 500 artistico bresciano e al centro di questa mostra spiccano la poesia, la natura, la musica e sentimenti come l’amore, il desiderio e la fede attraverso le loro opere.

Antonio Ligabue: I misteri di una mente – Roma

Dal 28 settembre 2024 al 12 gennaio 2025 è possibile visitare la mostra Antonio Ligabue – I Misteri di una mente al Museo Storico della Fanteria di Roma. L’esposizione dà uno sguardo sull’artista e la sua opera liberandolo dalle etichette e offrendo ai visitatori una nuova lettura di una mente irrequieta e instabile che ci ha regalato dei veri e propri capolavori. Oltre 30 sculture in bronzo si alternano a 18 dipinti a olio dallo stile incredibile di Ligabue con particolare attenzione al mondo animale che lo ha sempre affascinato.

Il Giro del Mondo in 80 Aquiloni – Cervia

Dall’11 al 22 ottobre ARTEVENTO propone un omaggio al Giappone a Cervia con una grande esposizione denominata Il Giro del Mondo in 80 Aquiloni che rappresenta il gemellaggio tra il Museo dell’Aquilone e il Museo Tako no Hakubutsukan di Tokyo. La mostra avrà luogo al Magazzino del Sale Torre di Cervia dove sarà possibile ammirare aquiloni antichi e contemporanei giapponesi come patrimonio culturale immateriale dell’umanità e simbolo della pace e della sostenibilità ambientale.

Juan Gris

Fonte: Ufficio stampa

Natura Morta di Juan Gris

Henri Cartier-Bresson e l’Italia – Rovigo

Dal 28 settembre 2024 al 26 gennaio 2025 è aperta al pubblico la mostra monografica Henri Cartier-Bresson e l’Italia al Palazzo Roverella di Rovigo. In esposizione 200 fotografie, documenti e numerose opere vintage che raccontano il rapporto del maestro della fotografia francese con il nostro paese, iniziato negli anni Trenta fino agli anni Settanta. Alcune delle foto più memorabili di Cartier-Besson infatti risalgono al suo primo viaggio in Italia con l’amico André Pieyre de Mandiargues e Leonor Fini sulle tracce di Carlo Levi tra l’Abruzzo e la Lucania. In mostra anche servizi per alcune riviste dell’epoca dedicati a Roma, Napoli e Venezia, finendo nella suggestiva Matera.

L’età dell’Oro – Perugia

La Galleria Nazionale di Perugia ospita dal 26 ottobre 2024 al 19 gennaio 2025 la mostra L’Età dell’Oro che espone alcune delle opere di maestri come Duccio di Boninsegna, Gentile da Fabriano, Alberto Burri, Michelangelo Pistoletto, Carla Accardi, Jannis Kounellis, Yves Klein, Andy Warhol, Jean du Vivier e Niccolò di Liberatore. L’oro è considerato il re dei metalli e nell’arte può trasformare un’opera in qualcosa di spirituale e unico. Curata da Alessandra Mammì, questa esposizione comprende cinquanta lavori tra passato e contemporaneo, creazioni che fanno parlare le forme, i simboli, in nome dell’oro.

Capitale del Disegno – Pesaro

Il 22 settembre 2024 è iniziata all’interno del Palazzo Mosca ai Musei Civici di Pesaro la mostra Capitale del Disegno a cura di Anna Cerboni Baiardi. Fino al 17 Novembre 2024 si possono ammirare circa 40 opere grafiche conservate nella Biblioteca Oliveriana, realizzate da artisti come Raffaello, Simone Cantarini, Giovanni Andrea Lazzarini e Federico Barocci. I sistemi multimediali messi al servizio dei visitatori permettono di vivere un’esperienza preziosa e sensoriale attraverso il disegno inteso come potente segno di comunicazione e trasmissione del sapere e delle idee. “I disegni permettono al visitatore di entrare nella dimensione più creativa dell’elaborazione artistica, di ammirare il valore sintetico di una linea o la morbidezza di un segno sfumato, di godere di un’immagine funzionale a un progetto o semplicemente di un esercizio di stile fine a se stesso” ha sottolineato la curatrice.

Helen Frankenthaler

Fonte: Ufficio stampa

Mostra Helen Frankenthaler

Helen Frankenthaler. Dipingere senza regole – Firenze

Palazzo Strozzi a Firenze ospita la mostra dedicata all’artista Helen Frankenthaler dal 27 settembre 2024 al 26 gennaio 2025. In esposizione sono alcune opere realizzate tra il 1953 e il 2002 da questa artista tra le più importanti del XX secolo. La mostra vuole celebrare la pratica innovativa di Helen Frankenthaler attraverso sculture e grandi tele provenienti da collezioni e celebri musei da tutto il mondo. “Con la sua ricerca innovativa, Frankenthaler si è distinta come figura pionieristica nel campo della pittura astratta, ampliandone le potenzialità in un modo che continua a ispirare ancora oggi nuove generazioni di artisti” ha dichiarato Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi.

Da Renoir a Picasso, da Mirò a Fontana – Monza

Dal 28 settembre 2024 al 23 febbraio 2025 l’Orangerie della Reggia di Monza si anima di una mostra con ben 12o capolavori del ‘900. La scena artistica europea tra fine ‘800 e il secondo dopoguerra è protagonista attraverso le opere di artisti come Picasso, Cézanne, Chagall, Joan Miró, Alberto Giacometti, Alberto Burri, Lucio Fontana, Henri Toulouse-Lautrec e altri. 120 fogli originali di cui alcuni molto rari, animano un evento espositivo ricco di autori per osservare la storia dell’arte dal punto di vista della stampa d’arte. “Le tecniche di stampa hanno rappresentato un territorio di sperimentazione e sincera espressione del proprio sentire per molti artisti dell’Otto e Novecento. La rarità e bellezza dei lavori esposti ci raccontano come ciascun maestro abbia interpretato le tecniche di stampa piegandole alle proprie esigenze, con risultati sorprendenti” ha spiegato la curatrice Simona Bartolena.

Matisse e la luce del Mediterraneo – Mestre

Presso il Centro Culturale Candiani di Mestre dal 28 settembre 2024 al 4 marzo 2025 è aperta al pubblico la mostra su Matisse, un viaggio tra i capolavori dell’artista francese con particolare attenzione ai luoghi del Mediterraneo che lo hanno ispirato. Pittore della gioia di vivere, delle emozioni e interprete della luce, Henri Matisse ha catturato la bellezza del Mediterraneo in alcune opere  in cui regnano la luce e il colore. La mostra comprende oltre 50 opere organizzate in sette sezioni.

Unseen. Le foto mai viste di Vivian Maier – Monza

Dal 17 ottobre 2024 al 26 gennaio 2025 si può visitare la mostra sulle celebri fotografie di Vivian Maier al Belvedere della Villa Reale di Monza. La famosa artista dell’immagine, pioniera della street photography, è protagonista di una ricca esposizione realizzata da Vertigo Syndrome in collaborazione con diChroma Photography di 22o fotografie in bianco e nero e a colori, divise in nove sezioni. Queste esplorano i temi e i soggetti caratteristici dello stile di Maier, dai ritratti alle scene di strada e personaggi ai margini della società catturati dal suo obiettivo.

Un capolavoro per Milano 2024: Sandro Botticelli – Milano

Dal 29 Ottobre 2024 al 2 Febbraio 2025 al Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano si potrà ammirare l’Adorazione dei Magi, una delle opere più belle di Sandro Botticelli, pittore del Rinascimento italiano. Dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze arriva in Lombardia l’opera realizzata intorno al 1475 per la cappella dedicata ai Magi della chiesa di Santa Maria Novella. La Madonna con il Bambino si trova su un basamento sotto i raggi della luce divina, mentre Giuseppe è assorto alle sue spalle e ai lati ci sono vari personaggi che seguono i Magi.

Miracoli a Milano. Carlo Orsi fotografo – Milano

Palazzo Morando a Milano ospita dal 31 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025 la mostra Miracoli a Milano dedicata al fotografo Carlo Orsi con foto che risalgono agli anni Sessanta. Milano è l’oggetto e la musa di immagini tra luci e ombre di un reportage realizzato con strumenti Leica nell’Italia del dopoguerra. 140 opere in bianco e nero dall’archivio personale dell’autore, stampate sotto la sua supervisione, si potranno ammirare con un allestimento attento e suggestivo.

Il Cinquecento a Ferrara – Ferrara

Gli artisti Mazzolino, Ortolano, Garofalo e Dosso sono in mostra al Palazzo dei Diamanti di Ferrara dal 12 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025. La mostra porta i visitatori a esplorare il primo Cinquecento a Ferrara, dagli anni del passaggio di consegne dal duca Ercole I d’Este al figlio Alfonso I, fino alla scomparsa di quest’ultimo nel 1534. Le opere esposte alternano sacro e profano, antico e moderno, storia e favola in un mondo figurativo ferrarese da ammirare e vivere.

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Cosa conviene comprare a Cuba

Le musiche suadenti riecheggiano tra le vie dei centri abitati e tutto ha un colore vivo e vibrante. Cuba è un mix di tradizioni, storia, incroci culturali e stili di vita semplici e umili che non smettono mai di attrarre numerosi viaggiatori da tutto il mondo.

L’anima autentica di Cuba e dei suoi abitanti si percepisce in ogni angolo e in tutto ciò che fa parte delle sue antiche tradizioni: sigari, tabacco e rum sono ormai tra i simboli più celebri dell’isola più grande dei Caraibi e anche l’immancabile souvenir da portare a casa. Ma esistono anche altri oggetti che racchiudono in sé la storia e l’anima di quest’isola al largo degli Stati Uniti, pensieri non banali per portare con voi il ricordo perfetto dopo esservi immersi nelle vibranti atmosfere cubane. Vediamoli tutti.

I souvenir classici di Cuba: sigari e rum

Chi non ha mai associato l’immagine di Cuba a quella di sigari e rum? Sono il grande classico da portare in Italia ad amici e parenti dopo essere stati ai Caraibi. Ed effettivamente l’identità dell’isola è strettamente legata a questi prodotti. La lunga tradizione dedita alla lavorazione del tabacco ha fatto nascere vere e proprie icone. I sigari sono di moltissime varietà e marche: tra i più celebri troviamo i Cohiba, i più pregiati e costosi chiamati anche “cigarros de Fidel” poiché sono quelli che Fidel Castro fumava nelle storiche fotografie ufficiali, i Montecristo, i Partagás e i sigari Romeo y Julieta (con il miglior rapporto qualità/prezzo).

Per acquistarli, anche se moltissimi negozi li vendono con il rischio però di ricevere prodotti “surrogati” e non autentici, l’ideale è dirigersi direttamente verso le fabbriche di produzione, nelle quali si possono effettuare visite che spiegano l’intero ciclo di produzione di questi prodotti composti da foglie di tabacco. Tra le  tante realtà, a Santiago si trova la Fábrica del Tabaco, mentre la provincia di Pinar del Rio è quella che ospita il maggior polo di coltivazione e di trasformazione artigianale. A L’avana, invece, è consigliato il Mercado Artesanal, che offre una grandissima varietà di sigari, e la Fabbrica di Tabacco Partagás.

Il rum cubano è un altro simbolo indiscusso di quest’isola dall’anima vivace, prodotto fin dal XVII secolo. Anche qui le varietà sono moltissime, dalle più secche e forti a quelle più morbide e dolci. I marchi più famosi? Ron Varadero, Havana Club, Santiago de Cuba, Ron Legendario e Ron Bucanero. Li potrete trovare sia nei negozi di liquori dislocati in aeroporti, hotel e zone turistiche, sia in supermercati e negozi di souvenir.

Una cosa importante a cui prestare attenzione sono i limiti di trasporto imposti per tabacchi e alcolici. A tal proposito è utile, prima di acquistare tali prodotti, informarsi sulle restrizioni doganali attualmente in vigore sul sito ufficiale ViaggiareSicuri o sui siti turistici ufficiali cubani.

Realizzazione di sigari cubani a L'Avana

Fonte: iStock

Realizzazione dei tradizionali sigari cubani

Gli acquisti più originali da fare a Cuba

Oltre ai sigari e alle bottiglie di rum, Cuba è anche un’isola ricca di tradizioni legate all’artigianato locale. Dai materiali più semplici, come argilla, legno, semi, pelli e conchiglie, nascono creazioni che in molti casi possono essere definite opere d’arte.

Se avete pensato di acquistare dei sigari, perché non abbinarli a una custodia in pelle creata a mano? Tra le più famose e di ottima qualità ci sono quelle con la marca Cohiba, vendute per esempio al al Mercado San José a L’Avana. La pelle viene utilizzata abilmente dagli artigiani per realizzare molti altri prodotti, come cinture, borse e portafogli.

Passando all’argilla, sono moltissimi i prodotti realizzati con questo materiale, dai piatti ai vasi, dalle maschere alle auto d’epoca in miniatura. Un altro simbolo di Cuba che potreste portare a casa con voi sono i cappelli in paglia, acquistabili in moltissimi mercatini e botteghe presenti in tutta l’isola.

Botteghe e negozi di Cuba che vendono i tradizionali cappelli in paglia

Fonte: iStock

Tradizionali botteghe cubane

Abbiamo detto anche che in quest’isola dei Caraibi la musica non manca mai. Allora uno degli strumenti tradizionali utilizzati dai cubani sarà il regalo perfetto per gli appassionati del genere. Alcune idee? Tamburi, chitarre e tres cubani, per portare sempre con voi una parte di quel ritmo cubano ascoltato tra le strade e i palazzi dell’Avana.

Anche dai semi gli artigiani locali ricavano splendidi gioielli, ad esempio collane di autentica bellezza arricchite da perle d’acqua dolce locali, conchiglie e legno. Anche queste creazioni sono acquistabili in moltissimi negozi dislocati in tutta l’isola.

E per coloro che vogliono puntare ai souvenir più ricercati, ecco allora l’idea di un profumo. A L’Avana si trovano diverse profumerie rinomate in cui acquistare fragranze e oli essenziali dalle note esotiche, come il gelsomino, i fiori d’arancio, il tabacco e il fiore nazionale mariposa. Nel negozio di Calle Mercaderes n.156, a L’Avana, è possibile creare la propria essenza mixando gli elementi.

E per portare un pensiero ai più piccoli o agli adulti a cui piace giocare in compagnia? Troverete in molti negozi di artigianato anche il domino in legno, con le sue tesserine intagliate e decorate a mano. Un passatempo molto amato dai cubani che potrete portare con voi per momenti di svago ricordando sempre il tempo passato tra le bellezze cubane.

Dove fare i migliori acquisti a Cuba

Dalle numerose botteghe di artigianato locale ai negozi dei centri commerciali, Cuba offre una grande varietà di attività che vendono prodotti di ogni genere. Non è quindi difficile trovare il souvenir perfetto da portare a casa come ricordo indelebile di un viaggio in queste terre. Nella capitale si trova il centro commerciale Galerías de Paseo, nel quale trovare prodotti a prezzi relativamente bassi.

Ci sono poi alcune zone della città in cui si concentrano i negozi e le botteghe in cui trovare tanti prodotti interessanti. Tra queste troviamo la pedonale via Obispo, ricca di bancarelle locali con oggetti fatti a mano, Plaza Carlos III, in cui spiccano i colorati vestiti cubani, il Mercado de Artesanías di San José, dove si trova qualsiasi tipo di souvenir artigianale e da cui si gode di una vista incredibile sulla baia della città, oppure la Feria de Artesanías de La Habana.

Negozi e palazzi colorati a L'Avana, Cuba

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Strada con negozi a L’Avana, Cuba
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Volare e trasportare animali: regole e costi Air France

Sono sempre di più i pet lovers che decidono di portare con sé in vacanza il proprio amico a quattro zampe. Quando si tratta di viaggiare in aereo con un animale domestico, però, occorre verificare attentamente quali siano i requisiti richiesti dalla compagnia aerea per volare e trasportare l’animale.

Ogni compagnia aerea, infatti, ha le proprie regole e tariffe diverse pensate per il trasporto in volo dell’animale domestico. Air France, ad esempio, permette di volare con il proprio animale domestico, ma se state per rivolgervi proprio a questa precisa compagnia aerea vi interesserà quali sono le sue condizioni di viaggio per i passeggeri in compagnia di un animale. Ecco i dettagli e i requisiti per volare con Air France insieme al proprio gatto, cane o animale di piccola taglia.

Le regole di Air France per volare con gli animali

Le regole di Air France per volare con il proprio cane o gatto sono simili a quelle di altre compagnie aeree. In genere, ci sono alcune limitazioni verso determinate nazioni (tutte consultabili tramite le apposite sezioni sul sito web ufficiale della compagnia aerea), nonché diverse tariffe applicabili in base alla taglia dell’animale e alla tipologia di volo.

Il costo per il trasporto di animali domestici all’interno della Francia è di €100 per la stiva e di €70 per il trasporto in cabina, per i voli europei di €200 in stiva e di €125 in cabina, e per tutti i voli intercontinentali è variabile.

Per quanto riguarda l’accettazione degli animali in cabina, questa avviene solamente se il peso corporeo non supera gli 8 kg, trasportino incluso. Per volare con la compagnia aerea Air France, inoltre, gli animali devono avere compiuto almeno 10 settimane di età e devono essere stati sottoposti a tutti i vaccini obbligatori per legge.

Le regole per il viaggio prevedono che l’ animale domestico rimanga all’interno del trasportino per tutta la durata del volo e che il contenitore sia abbastanza grande ed areato per poter permettere all’animale di muoversi.

Se il gatto o il cane che viaggiano con il passeggero hanno un peso compreso tra 8 e 75 kg, cassa di trasporto inclusa, questi devono obbligatoriamente viaggiare in stiva. Inoltre, dal momento che il trasporto del cane o del gatto in stiva è limitato o vietato su alcuni tipi di aerei, la richiesta di prenotazione dell’animale deve essere effettuata entro 48 ore dalla partenza, anche online.

Il trasportino durante il viaggio in aereo deve essere inserito all’interno dello spazio presente sotto il sedile di fronte al passeggero. Da considerare è anche il fatto che ogni passeggero può trasportare al massimo tre animali.

I requisiti principali di Air France per volare con il proprio animale

Sebbene Air France permetta il trasporto di un animale domestico a condizioni simili a quelle delle maggiori compagnie aeree, ecco in breve i principali requisiti che occorre avere in mente prima di prenotare un volo che includa il trasporto del vostro cane o gatto su un volo Air France:

  • Per essere ammessi a bordo di un volo Air France gli animali devono essere stati sottoposti a tutti i vaccini obbligatori, antirabbica incluso.
  • I cani e i gatti che viaggiano su voli in transito all’interno dell’Unione europea devono essere identificati tramite un apposito chip elettronico. Inoltre, gli animali devono essere muniti di un passaporto europeo che può essere fornito e compilato da un veterinario abilitato.
  • Prima di imbarcarsi su un volo Air France con il proprio animale domestico il consiglio è quello di informarsi presso l’ambasciata del Paese di destinazione. Ad esempio, in alcune destinazioni come l’Irlanda, la Svezia, il Regno Unito o Malta, vengono richieste ai passeggeri ulteriori condizioni sanitarie supplementari a quelle richieste generalmente da altre nazioni.
  • Per i viaggi al di fuori dell’Unione Europea, invece, occorre verificare attentamente tutti i regolamenti vigenti, sia nel Paese di partenza che in quello di arrivo, includendo anche tutti gli eventuali scali.
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Sabbie mobili, ecco dove trovarle

In molti conosceranno le sabbie mobili per via dei film di Indiana Jones o le avranno viste in altre pellicole di avventura, eppure queste non sono affatto un fenomeno della fantascienza, bensì un vero e proprio pericolo della natura. Le sabbie mobili, dunque, esistono: ecco in quali parti e luoghi del mondo trovarle – e starne alla larga.

Cosa sono le sabbie mobili

Le sabbie mobili sono composte da un miscuglio di sabbia, argilla e acqua, dolce o salata. I terreni favorevoli alla creazione delle sabbie mobili, infatti, non a caso sono proprio quelli degli estuari dei fiumi o le paludi.

Le sabbie mobili possono essere un vero e proprio pericolo, nonché rivelarsi fatali per il malcapitato che vi cade dentro, quindi tenersi alla larga da zone ad alto rischio è essenziale. L’insidia maggiore per chi dovesse cadere in delle sabbie mobili, al contrario di ciò che si pensa nell’immaginario comune, non è quella di venire risucchiati dal fango, quanto piuttosto di non riuscire a venirne fuori. Infatti, la pressione esercitata da un peso, come quello di una persona o di un animale, rende difficile o impossibile il movimento all’interno della miscela tipica delle sabbie mobili. Chi vi cade dentro, dunque, è praticamente immobilizzato. La chiave per cercare di uscire fuori dalle sabbie mobili, in altri termini, non è muoversi rapidamente poiché si peggiorerebbero le proprie condizioni, ma piuttosto cercare di aumentare la propria superficie di appoggio (allargando braccia e gambe, ad esempio) e provare a muoversi lentamente verso una zona più solida.

Sabbie mobili, Yellowstone

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Le sabbie mobili nel Parco Nazionale di Yellowstone

Dove si trovano le sabbie mobili

Conoscere dove si trovano nel mondo le sabbie mobili è importante non solo per aumentare il proprio bagaglio culturale, ma perché alcune di queste si trovano persino in luoghi famosi e molto turistici.

Casi noti di sabbie mobili, ad esempio, sono sull’isola olandese di Texel oppure nei dintorni della cittadina di Frederikshavn in Danimarca. In Inghilterra, inoltre, ce ne sono alle foci dei fiumi, mentre sulle spiagge lungo la costa settentrionale della Francia ce ne sono di famosissime: quelle del Mont St. Michel. La baia su cui sorge l’isolotto è infatti soggetta al fenomeno delle sabbie mobili.

Ma le sabbie mobili ci sono anche nel parco delle Everglades, in Florida, Stati Uniti. Se non venite divorati da un alligatore o punti da un insetto letale, insomma, qui potete finire inghiottiti dalle sabbie mobili. Ma il posto vale assolutamente il rischio.

Il Delta del Mekong, in Vietnam, è altrettanto noto per le sue vaste distese fangose e i sedimenti fluviali. Qui, è comune trovare aree di sabbie mobili lungo le sponde dei fiumi e nelle zone paludose. Sebbene il Sahara sia noto per le sue dune di sabbia secca, alcune aree, in particolare vicino alle oasi, possono presentare sabbie mobili dovute all’acqua sotterranea che emerge in superficie. Fare attenzione e affidarsi alle guide è d’obbligo.

Il Parco Nazionale di Yellowstone è famoso per i suoi spettacolari e imponenti geyser e le splendide sue sorgenti termali naturali, ma sono proprio le aree intorno alle sorgenti calde quelle che possono nascondere l’insidia delle sabbie mobili, qui create dalla combinazione di terreno sabbioso e acqua termale.

L’Islanda, la spettacolare terra selvaggia del Nord Europa, è un paese di vulcani e ghiacciai, ma attenzione perché in mezzo a queste meraviglie di Madre Natura, nella terra del ghiaccio e del fuoco si nascondono anche le sabbie mobili che qui si possono formare proprio vicino ai fiumi glaciali e alle coste. La miscela di sabbia vulcanica e acqua può infatti creare queste trappola naturali senza molta difficoltà.

In Italia, le spiagge di barene presenti nelle lagune o nelle zone umide costiere, come quelle di Venezia, sono note per essere zone a rischio di sabbie mobili, specialmente durante l’alta marea. Non è difficile imbattersi in sabbie mobili neppure in alcune zone dello Stivale.

Le vaste pianure alluvionali del Rio delle Amazzoni, nel cuore più verde del Brasile, con i loro terreni fangosi e le continue inondazioni, sono un luogo perfetto per la formazione di sabbie mobili. Le zone umide tropicali abbondano di questo fenomeno, ecco perché sono spesso il set ideale per i film di avventurieri.

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Venafro è uno dei borghi più belli del Molise

È un luogo di impareggiabile bellezza, di storia, scorci e prodotti di altissima qualità: Venafro è una piccola cittadina in Molise, in provincia di Isernia, e sue le origini sono antiche e molto affascinanti. La sua storia è fatta anche di eventi e dominazioni: dalle battaglie contro Roma, nel corso delle guerre Sannitiche, all’invasione dei Longobardi durante il Medioevo, fino a divenire crocevia importante per raggiungere Napoli.

Un intreccio di periodi e di epoche che si riflette sulla struttura cittadina, dove i vari momenti della storia si possono “leggere” nell’architetture e nella disposizione dei vari luoghi.

Venafro, piccolo gioiello in Molise

Ci sono luoghi speciali che vale la pena scoprire e conoscere, perché non solo sono incastonati in un’ambientazione favolosa, ma anche perché custodiscono una storia ricca e intrigante.

È il caso di Venafro, comune di confine che si trova ai piedi di alcuni importanti rilievi, in una piana in cui scorrono due fiumi. Per un po’ di tempo ha fatto parte della Campania, per poi essere inglobato nel territorio del Molise a partire dal 1863. Oggi è noto anche con il soprannome di porta del Molise ed è un luogo di passaggio molto importante sia direzione Lazio, sia direzione Campania.

Un luogo affascinante, non solo per la meraviglia della natura, ma anche per la sua storia, che attraversa diverse epoche e il cui inizio viene fatto risalire a una nascita leggendaria. Si dice, infatti, che a volere la nascita di Venafro sia stata Diomede in persona.

Ritrovamenti fanno pensare che questo fosse un luogo abitato anche in epoca preistorica, ma le prime notizie risalgono al 300 a.C. e – da allora – questa cittadina è stata scenario di tanti avvenimenti che si riflettono anche su alcune architetture che vale la pena vedere se si programma una gita qui.

Venafro in Molise, borgo tutto da scoprire

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Venafro in Molise: la sua storia e le sue bellezze

Cosa vedere a Venafro

Una peculiarità di Venafro emerge da un altro nome che le è stato affibbiato ed è quello di città delle 33 chiese per il grande numero di edifici religiosi che si trovano lì.

Tra quelli da vedere vi è la concattedrale di Santa Maria Assunta, che risale al V secolo ma è stata realizzata con materiali ancora più antichi di precedenti edifici. Di tutt’altro periodo storico, invece, è la chiesa dell’Annunziata, con la sua architettura barocca che ha acquisito dopo vari rimaneggiamenti avvenuti nel corso del tempo.

Cambiamo periodo storico con la Palazzina Liberty realizzata all’inizio del XX secolo, mentre si torna indietro nel tempo con Verlasce, un anfiteatro romano che si trova nel centro cittadino, o il teatro romano. Nella cittadina si possono apprezzare reperti di tante epoche differenti che permettono a chi la visita di fare un vero e proprio viaggio nel tempo.

Merita una menzione, e una visita, il Castello Pandone di origine medievale, ma anche il cimitero militare francese e le tante aree verdi per fare una vera e propria immersione nella natura: da Villa Maria, che si trova nella cittadina, all’Oasi naturalistica Le Mortine sino al Parco Regionale dell’Olivo di Venafro. Quest’ultimo è un’area protetta dedicata all’olivo, la prima e unica: in cui scoprire la ricchezza di questo luogo anche attraverso favolosi percorsi per approfondire la storia e la cultura della porta del Molise.

Venafro è un posto fatto di grande bellezza, in cui la natura e la storia si intrecciano con le tradizioni culinarie e restituiscono uno dei borghi più belli di tutto il Molise. A poca distanza da Isernia, che dista solamente una ventina di chilometri.

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Atina, nel Lazio, un borgo dalla storia antichissima

Un borgo dalla storia antica, in cui la leggenda si intreccia con gli eventi realmente avvenuti e in cui le varie epoche si sovrappongono restituendo allo sguardo scorci meravigliosi. Atina è uno dei Borghi più belli d’Italia, con le sue tante ricchezze tutte da scoprire. Camminare per le strade di questo paese significa immergersi in un luogo in cui si possono ammirare resti del periodo romano, oppure del Medioevo, in un amalgama perfetto e affascinante.

Se tutto questo non bastasse, ad Atina anche la natura lascia senza fiato, siamo nella Valle del Comino nel Lazio, nella provincia di Frosinone e qui, tra colline e montagne più alte, ci si può far stupire da scorci stupendi.

Tutto quello che c’è da sapere sul borgo di Atina, sulla sua storia e sulle bellezze da vedere.

Atina, il borgo e la sua storia

La leggenda vuole che a fondare la città di Atina sia stato un dio, Saturno, dando il via a quella che viene definita l’età dell’oro. Scappato dalla Grecia, si narra, si è nascosto nel Lazio dando vita a cinque città, tra cui questo bellissimo borgo.

Borgo di Atina, quello che devi sapere sulla sua storia

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Il borgo di Atina ha una storia tutta da scoprire

E se questo mito risulta indubbiamente affascinante, lo è altrettanto la storia vera di Atina. Citata da Virgilio che l’ha definita “potens”, ovvero potente, sono stati trovati resti che possono essere fatti risalire a tempi antichissimi: si tratta di corredi in bronzo databili tra l’VIII e il VII secolo a.C.

Occupata prima dai Volsci e poi dai Sanniti, dal 293 a.C. è diventata romana e per tanti anni qui vivevano ricchi patrizi. Nel corso della sua storia Atina ha dovuto affrontare momenti difficili: è stata distrutta da un duca longobardo nel 589 d.C. e ha dovuto fare i conti con un terremoto distruttivo nel 1349. Successivamente ha vissuto anni importanti diventando un centro economico di rilievo della zona.

Cosa vedere ad Atina

Ci sono molte cose da ammirare in questo favoloso borgo del Lazio dalla storia così ricca e antica. A partire dalle antiche mura la cui realizzazione può essere fatta risalire al IV secolo a.C. circa. E poi piazza Garibaldi, che si raggiunge attraverso Porta dell’Assunta, dove ammirare alcuni tesori, come un bellissimo Fontanone. Qui si trovano anche una cisterna romana e il Convento di San Francesco, che risale al 1630.

Atina, cosa vedere nel borgo nel Lazio

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Atina, le meraviglie storiche di questo borgo nel Lazio

Da non perdere il Palazzo Ducale, realizzato successivamente al terremoto, è la sede del comune ed è un edificio di notevole pregio architettonico e storico. Tra le altre cose al cui interno sono conservate alcune opere risalenti a diversi periodi storici, come un mosaico che pare possa essere datato intorno al II secolo d.C. o la cappella gentilizia con alcuni pregiati affreschi.

Due edifici, poi, che vale la pena vedere sono Palazzo della Prepositura, che risale al 1589, e Palazzo Visocchi del Settecento. Pare, infine, che sia stata innalzata sui resti di un tempio la concattedrale Santa Maria Assunta, che è stata oggetto di restauri nel corso del Settecento.

Atina è un borgo in cui riecheggia la storia a ogni passo e in cui le varie epoche del passato si intrecciano regalando agli occhi uno scenario unico. Ma la sua bellezza e il suo passato non sono le uniche ragioni per cui vale la pena visitarle: ci sono anche specialità che possono essere una golosa attrattiva.

Le specialità di Atina

Quando si viaggia si va alla scoperta delle ricchezze dei luoghi e dei suoi tesori. E Atina – borgo nella Valle del Comino in provincia di Frosinone – ne ha davvero tanti, anche dal punto di vista enogastronomico. Quindi, se si programma una visita a questo luogo annoverato tra i Borghi più belli di Italia (che dista circa due ore da Roma), vale la pena assaggiare il Cabernet Atina Doc, un vino rosso che è una gioia per il palato. Da non perdere il fagiolo cannellino dop, tipico di questa zona.

Atina quindi non è solo un borgo importante e da scoprire per la sua storia e per le sue tante bellezza, ma anche un luogo con alcune eccellenze enogastronomiche tutte da gustare.

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Parco Nazionale Manuel Antonio, cosa vedere

Situato sulla costa pacifica del Costa Rica, Manuel Antonio è il parco nazionale più piccolo del paese centroamericano. Fondato nel 1972, è un simbolo dell’impegno del Costa Rica per la conservazione del suo patrimonio naturale, e nonostante le sue dimensioni ridotte il parco protegge una delle regioni più suggestive e con la maggiore biodiversità del pianeta. Su un’estensione di circa 683 ettari, racchiude infatti una straordinaria varietà di ecosistemi, dalla foresta pluviale alle mangrovie, fino alle spiagge incontaminate, regalando ai visitatori un’immersione totale nella natura selvaggia e incontaminata che si fonde armoniosamente con il litorale.

La storia di Manuel Antonio affonda le radici nel lontano passato. Era infatti il 1519 quando l’esploratore spagnolo Juan Ponce de León, noto per la sua ricerca della leggendaria fonte della giovinezza, tracciò per la prima volta le mappe di Quepos e Manuel Antonio. Sebbene de León non trovò mai la mitica sorgente, la bellezza e la ricchezza naturale di questa regione potrebbero benissimo rappresentare l’equivalente terreno di quell’eterna giovinezza che tanto anelava.

Un paradiso per gli amanti della natura

Famoso per il suo incredibile patrimonio naturalistico, il Parco Nazionale Manuel Antonio attira appassionati di fauna selvatica da tutto il mondo, che giungono per osservare le numerose specie di animali che vi abitano, tra cui scimmie urlatrici, scimmie scoiattolo e quelle dal volto bianco, note per la loro agilità e il comportamento intraprendente. Non mancano i bradipi, sia a due che a tre dita, che si muovono lentamente tra gli alberi, così come altri mammiferi come procioni, coati, pacas e formichieri. Talvolta, è possibile avvistare persino qualche ocelot, un felino schivo e molto raro, tipico di queste latitudini.

La fauna del parco include anche una grande varietà di rettili: dai furtivi coccodrilli alle maestose iguane, fino ai serpenti come i boa costrittori e un’infinità di specie di lucertole. Per gli appassionati di birdwatching, Manuel Antonio è un vero paradiso, con oltre 350 specie di uccelli, tra cui tucani, aracari, pappagalli, parrocchetti e colibrì, che regalano spettacoli di colori e suoni nella fitta vegetazione del parco.

Le spiagge di Manuel Antonio

Oltre all’eccezionale varietà faunistica, il parco è celebre per le sue spiagge spettacolari, ognuna con un fascino unico e una bellezza naturale ineguagliabile, perfette per rilassarsi e prendere il sole, ma che offrono anche l’opportunità di esplorare le acque cristalline dell’Oceano Pacifico, ricche di vita marina. Le formazioni rocciose e le barriere coralline che circondano le isole della costa creano fondali ideali per lo snorkeling, una delle tante attività che si possono praticare durante la visita del parco.

Famosa per la sua sabbia bianca e soffice e le acque turchesi e calde, Playa Manuel Antonio è la spiaggia più grande e frequentata del parco, dove si può nuotare, prendere il sole e fare picnic. Circondata dalla rigogliosa foresta pluviale, è anche un luogo ideale per avvistare la fauna selvatica, in particolare scimmie e bradipi. Situata a sud di Playa Manuel Antonio, Playa Espadilla Sur è più tranquilla e meno affollata, l’ideale per rilassarsi al sole e fare lunghe passeggiate sulla battigia. Le onde, dolci e tranquille, la rendono perfetta per fare il bagno, mentre non è raro avvistare le scimmie cappuccine che giocano tra gli alberi vicini.

Meno conosciuta e più appartata, Playa Gemelas rappresenta un vero e proprio gioiello nascosto all’interno del parco, dove le acque cristalline e la vegetazione rigogliosa creano un ambiente sereno e rilassante. Come suggerisce il nome, Playa Escondido è invece una spiaggia nascosta, raggiungibile solo con una breve, ma avventurosa escursione su un sentiero che si snoda lungo una costa rocciosa e attraversa la fitta giungla, aggiungendo un tocco di mistero e avventura all’esperienza.

E’ utile sapere che questa spiaggia è accessibile solo durante la bassa marea, ed è quindi necessario allontanarsi prima che il flusso torni ad aumentare, per evitare di rimanere bloccati. Sebbene nuotare sia generalmente sicuro, soprattutto in questa zona è importante prestare attenzione alle correnti forti e seguire sempre le indicazioni di sicurezza fornite dai responsabili del parco.

Bradipo, Costa Rica

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Un bradipo nel Parco nazionale Manuel Antonio, Costa Rica

Sentieri e panorami spettacolari

Le escursioni guidate sono una delle esperienze più popolari: una serie di sentieri ben tracciati di diverssa difficoltà conducono a punti panoramici mozzafiato e a spiagge isolate, offrendo molteplici opportunità per osservare la fauna selvatica a distanza ravvicinata. Il sentiero principale, lungo circa 2 chilometri, collega alcune spiagge del parco ed è adatto a tutti i visitatori, inclusi famiglie e bambini.

Tra i percorsi più amati dai visitatori, quello che si snoda attorno a Punta Catedral è un must. Si tratta di un circuito di circa un chilometro e mezzo, di difficoltà moderata, ma che ricompensa con panorami indimenticabili che abbracciano la vastità del mare e delle foreste circostanti. Anticamente, Punta Catedral era un’isola separata dalla terraferma, ma nel corso dei secoli è stata collegata al continente da un istmo naturale che ora separa due delle spiagge più famose del parco, Playa Espadilla Sur e Playa Manuel Antonio. Le escursioni mattutine sono consigliate per evitare le ore di maggior afflusso turistico e avere più possibilità di avvistare la fauna selvatica.

La riserva di mangrovie dell’Isola Damas

A pochi minuti dal parco, l’Isola Damas offre un’esperienza unica di esplorazione attraverso la sua foresta di mangrovie. Le visite guidate in barca o kayak permettono di avvicinarsi a scimmie, bradipi, serpenti e coccodrilli, che popolano l’intricata rete di corsi d’acqua. È un’escursione adatta a tutte le età e un’occasione per immergersi in uno degli ecosistemi più importanti e caratteristici di quest’area del Costa Rica.

Conservazione e sostenibilità

Grazie a rigide normative edilizie, Manuel Antonio è riuscito a preservare nel tempo la sua bellezza naturale, mantenendo uno stretto equilibrio tra lo sviluppo turistico e la tutela ambientale. Gli hotel e i ristoranti si integrano perfettamente nel paesaggio collinare ricoperto di foreste, offrendo ai visitatori un’esperienza unica nel rispetto dell’ambiente.

Il numero di visitatori giornalieri è limitato a circa 1200 persone per garantire la salvaguardia degli ecosistemi fragili del parco. Per questo motivo, si consiglia di prenotare in anticipo una visita guidata con un naturalista esperto, che può aumentare le probabilità di avvistare animali selvatici e aiutare a cogliere dettagli affascinanti su flora e fauna locali.

Quando visitare il parco

Il periodo migliore per visitare Manuel Antonio è durante la stagione secca, da metà dicembre a maggio, quando il clima è soleggiato e le piogge sono scarse. Questo è il momento ideale per godersi le spiagge e le escursioni, ammirando la fauna selvatica lungo il percorso. Tuttavia, anche la stagione verde (da maggio a novembre) ha il suo fascino: le foreste si riempiono di vita grazie alle piogge, e i visitatori possono godere di un’esperienza più tranquilla, lontano dalle folle turistiche.

Informazioni utili per la visita

Il Parco Nazionale Manuel Antonio è aperto tutto l’anno, esclusi i martedì, dalle 7 alle 16. I biglietti possono essere acquistati solo online, e i visitatori devono fornire il numero del passaporto al momento della registrazione. Non è permesso portare cibo all’interno del parco, ma sono ammesse bevande.

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Le migliori sagre e gli eventi di ottobre in Italia

L’autunno in Italia è sempre sinonimo di sagre ed eventi che celebrano le tradizioni enogastronomiche e culturali del Paese che proprio in questa stagione si tinge del rosso intenso delle foglie, soprattutto tra i filari delle vigne, ad esempio, regalando anche prodotti a km zero che sono delle vere eccellenze locali e culinarie.

Dal Nord al Sud, passando per il Centro e le isole, ogni regione offre esperienze uniche che uniscono sapori autentici, spettacoli e celebrazioni locali. Dalla nona edizione di FORME a Bergamo, dedicata ai formaggi, fino all’Ottobrata Romana, senza dimenticare gli appuntamenti imperdibili in Trentino, Toscana, Umbria e nelle isole, preparatevi a un viaggio tra tradizioni, cultura e gusto attraverso gli eventi e le sagre imperdibili di ottobre nello Stivale.

Le sagre e gli eventi al Nord

Forme e formaggi a Bergamo

Dal 18 al 20 ottobre 2024, Bergamo ospiterà la nona edizione di FORME, l’evento dedicato ai formaggi italiani e al settore lattiero-caseario. L’edizione di quest’anno, con il tema “FORME IN ITALY”, celebra la qualità e l’unicità dei prodotti caseari italiani, mettendo in luce il legame profondo tra formaggio e territorio. Il programma prevede la Piazza Mercato del Formaggio, un’area all’aperto in Piazza Vecchia dove i visitatori potranno scoprire, degustare e acquistare formaggi locali, guidati da Maestri Assaggiatori e sommelier. Il Circolo della Gastronomia Creativa Italiana, dopo il successo dell’edizione precedente, torna a offrire piatti e prodotti delle città di Bergamo, Alba e Parma. Inoltre, saranno previste masterclass che proporranno degustazioni e abbinamenti unici di formaggi italiani ed esteri con vini e altre specialità, condotti da produttori ed esperti del settore.

Trekking e vini locali in provincia di Trento

La rassegna della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino offre ogni weekend di ottobre numerose attività dedicate all’enogastronomia e al paesaggio, celebrando l’autunno e il foliage. Tra gli eventi spiccano cene, degustazioni di vini e prodotti locali, passeggiate nei vigneti e laboratori per bambini. Le principali manifestazioni includono la Festa del Marrone a Brentonico (provincia di Trento), la Centoventesima Vendemmia a Mezzacorona e la Festa della Patata a Comano Terme. Durante tutto il mese, escursioni, trekking e degustazioni tematiche arricchiscono il programma, permettendo di scoprire i sapori e i paesaggi del Trentino.

Feste agricole nel vicentino

A Bressanvido, nella provincia di Vicenza, torna invece “Transumando: vieni, scopri e gusta”, un grande evento che unisce tre manifestazioni: la Festa della Transumanza, il Festival dell’Agricoltura e Latterie Vicentine in Festa. Dal 27 settembre al 12 ottobre, il programma prevede incontri, convegni, workshop, spettacoli, musica e cibo. La Festa della Transumanza, giunta alla 26^ edizione e riconosciuta dall’Unesco, è l’evento principale, con l’arrivo della mandria il 29 settembre. Il Festival dell’Agricoltura, alla sua decima edizione, esplorerà il tema “Nutrire e assaporare il presente e il futuro”, mentre il 6 ottobre Latterie Vicentine in Festa offrirà visite allo stabilimento, laboratori per bambini e il tradizionale taglio della forma di Asiago DOP più grande d’Italia, con oltre 1000 kg di formaggio distribuito a scopo benefico.

Festa della Transumanza a Bressanvido

Fonte: Ufficio Stampa

La Festa della Transumanza a Bressanvido

Il pinot noir e le sue sfumature a Voghera

Dal 5 al 7 ottobre torna a Voghera, in provincia di Pavia, “50 sfumature di Pinot Noir”: si tratta di un evento che permette ai produttori italiani e internazionali di partecipare a una celebrazione dello straordinario vitigno, con quasi cento stand di degustazione, sparsi in tutte le arterie della città.

Il Pranzo del Ringraziamento della Val d’Ega

L’Eggentaler Erntedank Kuchl, o Pranzo del Ringraziamento della Val d’Ega, nei pressi di Bolzano, si terrà il 6 ottobre 2024 al Bewaller Hof di Ega. Questo evento culinario celebra la cucina regionale sostenibile, con un menu esclusivo creato dagli chef Kurt Resch, Reinhard Daverda e Philip Lochmann. Il progetto “Eggental Taste Local”, premiato per la sua cooperazione tra agricoltori e ristoratori, fornisce il 99% degli ingredienti, provenienti direttamente dai produttori locali. Il pranzo, al costo di 70 euro a persona, include degustazioni di vini locali e intrattenimento con musica jazz.

Val d'Ega, agricoltura

Fonte: Ufficio Stampa

I prodotti a km zero della Val d’Ega

Eventi e sagre del Centro

Il tartufo bianco delle Marche

La Fiera Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato di Pergola, in provincia di Pesaro e Urbino, torna per la sua 27ª edizione nelle prime tre domeniche di ottobre (6, 13 e 20). Con il claim “The unexpected Marche”, l’evento, dal carattere sempre più internazionale, sarà inaugurato all’Aeroporto delle Marche. La fiera celebra il tartufo bianco e le eccellenze locali, con un ricco programma che include la partecipazione di treni storici e il nuovo Premio “Le Marche che non ti aspetti”, assegnato a personalità di rilievo. Oltre agli stand enogastronomici e culturali, la manifestazione promuove il turismo esperienziale nei borghi marchigiani.

Una merenda di vendemmia in Toscana

Il “pan con l’uva” è un dolce toscano tradizionale preparato durante la vendemmia, tra settembre e ottobre, con pasta di pane, olio, zucchero e chicchi d’uva. Questo semplice piatto della tradizione contadina è protagonista della “Merenda in Vendemmia” nell’ambito di Cantine Aperte in Vendemmia 2024, presso la tenuta Carpineto di Montepulciano. L’evento offre un’esperienza conviviale all’aperto tra vigneti, degustazioni di vini, salumi, formaggi locali e miele. I visitatori possono anche partecipare a visite guidate della cantina, scoprire il processo di vinificazione e visitare un museo di attrezzi agricoli.

Faccia a faccia con l’arte in Umbria

“MuseiOn” è un progetto promosso dai Musei Nazionali di Perugia e dalla Regione Umbria, che unisce arte contemporanea e antica in 14 musei umbri. Sabato 5 ottobre 2024, l’iniziativa arriva a Palazzo della Corgna (Castiglione del Lago) e al Museo Civico Archeologico di Amelia. L’evento prevede alle 17 un laboratorio gratuito per ragazzi e una visita guidata per i genitori. Alle 18, una performance di arte digitale con artisti che creeranno un’opera condivisa tra i due musei, accompagnata da un’installazione sonora e musica dal vivo.

Street food e tradizioni nella capitale

L’Ottobrata Romana si svolgerà per la prima volta a Roma il 5 e 6 ottobre 2024 presso l’Alcazar Garden, dietro le Terme di Caracalla, con ingresso gratuito. L’evento celebra le tradizioni popolari romane con canti, performance di artisti di strada, street food tipico, vini naturali e un mercatino di artigianato e vintage. Saranno presenti anche iniziative per bambini, laboratori artistici e attività creative. Il programma include spettacoli di giocoleria, cabaret astrologico e concerti che spaziano dal repertorio romanesco alla musica di artisti romani storici e moderni.

Tutti gli eventi e le sagre del Sud e nelle isole

Anche nel Sud Italia ad ottobre ci sono eventi e sagre imperdibili, perfette per trascorrere un weekend insieme ad amici e famiglia.

Castagne e nocciole nel napoletano

Se state pensando di vistare Napoli, ad esempio, a ottobre potete immergervi tra i sapori della Sagra della Nocciola e della Castagna ad Avella, in provincia di Avellino.

La porchetta leccese, un’eccellenza

La Sagra de lu porcu meu vi aspetta invece nella cornice della barocca ed elegante città di Lecce, nel cuore del Salento: più precisamente siamo in provincia, a Muro Leccese per pasteggiare con succulenta carne di maiale, preparata in diverse specialità.

L’Ottobrata catanese dei tanti sapori

A Zafferana Etnea, nella provincia di Catania, la Sicilia festeggia i suoi sapori eccezionali con l’evento Ottobrata di Zafferana. In questa occasione, il territorio si anima con sagre dell’uva, della mostarda, dei funghi, del miele, del vino e delle castagne, tutte le domeniche del mese di ottobre.

Tra suino nero e funghi porcini, sui Nebrodi

La Sagra del Suino nero e del Fungo porcino dei Nebrodi a Cesarò è uno degli eventi ottobrini da non perdere nella provincia siciliana di Messina. Si tratta di uno degli eventi in assoluto più attesi, dato che i Nebrodi sono un territorio ricco di eccellenze enogastronomiche: degustazioni di prodotti a base di carne di suino nero e di funghi porcini sono previste durante le giornate in cui avrà luogo, ovvero 8, 9, 15 e 16 ottobre.