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Le 10 peggiori città da visitare negli Stati Uniti

Il sogno di un viaggio alla scoperta delle tante anime degli Stati Uniti è un richiamo per tantissimi viaggiatori, un luogo enorme e molto diversificato, in cui gli spazi sono sorprendenti e maestosi, con una varietà naturalistica incredibile e con città che vale la pena visitare.

Complice anche il fatto che il mito dei viaggi che hanno il sapore dell’avventura e della libertà sia nato proprio lungo queste strade, magari grazie a libri come On the road di Kerouak o Il giovane Holden di Salinger. E se pensare di visitare New York, Seattle, Filadelfia, Chicago e San Francisco è nei piani per il futuro di molti viaggiatori, è anche vero che ci sono alcune città degli Stati Uniti in cui è meglio non andare, oppure in cui prestare particolare attenzione nel caso il richiamo sia troppo forte.

Periodicamente vengono stilate classifiche a tal proposito, una di queste è a firma di Safe and Sound Security che ha realizzato un elenco, aggiornato al 2024 – 2025, con alcune delle città maggiormente pericolose. Esistono anche altre classifiche in cui magari cambia l’ordine ma più o meno i luoghi sono gli stessi. Le città peggiori degli Stati Uniti in termini di sicurezza.

Memphis

Nel Tennessee vi è Memphis, tantissimi abitanti (è la seconda città più abitata dello Stato) e una metropoli viva e vivace che si si snoda lungo il fiume Mississippi, ma è anche un luogo pericoloso e con un alto tasso di criminalità. Basti pensare che in anni precedenti era già in classifica, ma in altre posizioni.

Memphis, nella lista delle citta peggiori degli Stati Uniti

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Memphis, nella lista delle citta peggiori degli Stati Uniti per la pericolosità

Saint Louis

In Missouri, invece, si trova un’altra città molto famosa. Stiamo parlando di Saint Louis, tra le più vaste aree metropolitane di tutti gli Stati Uniti e che rientra anche nell’elenco delle peggiori città perché il tasso di criminalità è molto alto. A parte questo, resta il fatto che ha diversi musei molto interessanti e una ricca tradizione musicale. Per diversi anni è stata al primo posto delle classifiche, basti pensare a quella datata 2023 e pubblicata su Forbes che la vedeva detenere lo scettro di città più pericolosa di tutti gli USA.

Saint Louis: pericolosa e quindi nella lista delle città peggiori degli Stati Uniti

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Saint Louis, a causa del tasso di criminalità nelle città peggiori Stati Uniti

Little Rock

Ci spostiamo in Arkansas a Little Rock, città dalla storia antica e ricca di luoghi di grande interesse, ma comunque nella lista delle peggiori degli Stati Uniti per gli eventi criminali di cui è teatro. In particolare – a quanto pare – aggressione aggravata, come viene spiegato su Safe and Sound Security.

A causa della sua pericolosità Little Rock è tra le città peggiori degli Stati Uniti

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Little Rock è pericolosa e quindi tra le città peggiori degli Stati Uniti

Minneapolis

È una grande città del Minnesota, nella cui area si trovano numerosi laghi, torrenti, cascate e le rive del Mississippi. Minneapolis è un luogo molto interessante, infatti vi sono nati artisti di primissimo piano della scena musicale internazionale come Prince, ma anche celebri gruppi musicali. Resta comunque una città in cui stare attenti e considerata tra le più pericolose.

Tra le città peggiori per la sua pericolosità Minneapolis negli USA

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Tra le città peggiori negli USA c’è Minneapolis

Detroit

Nella classifica delle città peggiori di tutti gli Stati Uniti c’è anche Detroit nel Michigan: famosa per l’industria delle auto, si trova lungo l’omonimo fiume nella regione dei grandi laghi americani. La criminalità qui è un problema, la crescita demografica negli anni è stata in negativo, ma sono state messe in campo iniziative per trovare delle soluzioni.

Città peggiori USA: Detroit è considerata pericolosa

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Città peggiori USA: Detroit viene considerata pericolosa

Kansas City

In Missouri c’è Kansas City, nota anche con il soprannome di “città delle fontane” dal momento che ve ne sono oltre duecento sul territorio cittadino. Anche questo grande agglomerato urbano è segnato dai problemi di sicurezza, motivo per cui è stata spesso segnata tra le peggiori città degli Stati Uniti a causa della sua pericolosità.

Kansas City: pericolosa e quindi nella lista delle città peggiori degli Stati Uniti

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Kansas City, nella lista delle citta peggiori degli Stati Uniti per la pericolosità

New Orleans

Meta amatissima dei viaggiatori di tutto il mondo per l’atmosfera che vi si respira, per la cultura ricca e per le tante cose da vedere e da fare, New Orleans è comunque tra le città più pericolose d’America. Si trova in Louisiana e non è la prima volta che viene inserita nella lista. Resta comunque il fatto che è un posto vivace e vibrante, in cui ascoltare ottima musica (come il jazz) e deliziare le proprie papille gustative con la sua cucina.

New Orleans città peggiori Stati Uniti

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New Orleans è tra le città peggiori degli Stati Uniti per la pericolosità

Cleveland

Andiamo in Ohio e più precisamente a Cleveland, che si affaccia sul lago Erie e ha una storia abbastanza antica. La popolazione nel corso del tempo è diminuita ma il numero dei suoi abitanti è comunque molto elevato (nel 2018 vi risiedevano 383 793 persone). È una città con diversi luoghi da scoprire, come il Cleveland Museum of Art, che è un celebre museo che copre un periodo storico che va dall’antichità all’arte contemporanea, ma è nella lista delle peggiori città degli Stati Uniti per via del tasso di criminalità.

Cleveland tra le città peggiori degli Stati Uniti

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Cleveland è tra le città peggiori degli Stati Uniti per la criminalità

Birmingham

In Alabama c’è Birmingham: anche questa città è considerata molto pericolosa e anche qui – come in tutte le altre della lista – hanno preso il via operazioni per migliorarne la vivibilità e la sicurezza. Detto questo si tratta di un luogo in cui sono presenti importanti attività economiche e anche diversi siti di interesse culturale, come musei e teatri.

Birmingham è tra le città pericolose e quindi peggiori degli USA

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Birmingham è tra le città peggiori degli Stati Uniti per la pericolosità

Houston

L’elenco delle dieci città peggiori degli Stati Uniti, dal punto di vista della sicurezza, si chiude con Houston in Texas che – dati alla mano – è quarta tra le più grandi negli Stati Uniti. Anche questo luogo ha una storia antica, oltre a essere la Space City per eccellenza, dal momento che qui si trova la sede della NASA. Una città  senza dubbio interessante, ma che deve anche fare i conti con la criminalità e, in particolare l’aggressione aggravata.

Tra le città pericolose in USA c'è Houston

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Houston, nella lista della città più pericolose
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Viaggio d’autunno a Taormina, un weekend tra storia e natura

L’autunno, seppur con alcune giornate di pioggia, è una stagione che potremmo definire magica: il merito è dei suoi colori, degli odori, degli ottimi prodotti che produce la terra, delle giornate fresche ma calde allo stesso tempo, tanto da rivelarsi ideali per visitare molte mete del nostro Paese prese d’assalto dai turisti durante l’estate. Una di queste è Taormina, in provincia di Messina, città sospesa tra il mare e il Monte Tauro.

Taormina, info utili

Taormina si affaccia su un limpido Mar Ionio, quasi come fosse una terrazza naturale nata lì per farci contemplare la bellezza del suo territorio. Chiamata anche Perla dello Ionio, offre un centro storico ricco di monumenti e scorci dai panorami mozzafiato che spaziano dal mare turchese all’imponente profilo dell’Etna.

Nel corso dei secoli è stata amata ed elogiata da artisti e illustri di tutto il mondo. Ne sono degli esempi Goethe, che la definì “il più grande capolavoro dell’arte e della natura” e Guy de Maupassant, che ne parlò come di un “quadro nel quale si ritrova tutto ciò che sembra esistere sulla Terra per sedurre occhi, spirito ed immaginazione”.

Non vi sorprenderà sapere, quindi, che è una delle destinazioni italiane più amate dai viaggiatori, tanto che in estate si rischia di perdere la sua essenza più pura. Per questo motivo, un bel weekend d’autunno da trascorrere a Taormina è uno dei regali più belli che vi possiate fare.

Taormina in autunno

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Veduta panoramica di Taormina

Perché passare un weekend autunnale a Taormina

La verità nuda e cruda è che ogni momento è quello giusto per visitare Taormina, ma è altrettanto vero che l’autunno le dona un volto difficile da scoprire durante le altre stagioni. Un punto a favore di questo periodo dell’anno è certamente il clima che da afoso si trasforma in mite, e quindi ottimale per scoprire tutte le sue meraviglie storiche (ma anche per fare un bel bagno nel caldo Mar Ionio).

Le passeggiate si rivelano più piacevoli, colazioni e pranzi si possono ancora fare all’aperto (ma con più relax), e poi ci sono i panorami, tutti impreziositi  delle tinte di questa stagione speciale. Ma non è di certo finita qui, perché a rendere il weekend ancor più suggestivo è anche il minore afflusso turistico rispetto all’estate, che fa vivere un’esperienza ben più autentica e difficile da dimenticare.

In autunno tutto costa meno e, anzi, molti dei luoghi più belli della città diventano persino gratuiti: ne sono degli esempi i lidi, poiché smontate le strutture balneari sono fruibili per tutti. Infine gli eventi, che tra tradizioni tipiche e imperdibili appuntamenti di ogni genere, trasformano ogni giornata in un’occasione unica.

Fine settimana d’autunno a Taormina, cosa vedere

Due (o tre) giorni possono essere abbastanza (ma anche pochi) per visitare Taormina. La città siciliana, infatti, offre diverse meraviglie storiche e naturali che, senza ombra di dubbio, vale la pena conoscere. Per questo motivo, noi di SiViaggia abbiamo selezionato alcune delle sue attrazioni più belle, quelle che d’autunno non bisogna perdere assolutamente.

Teatro Greco-Romano

Simbolo indiscusso di Taormina, il Teatro Greco-Romano è un vero capolavoro antico che ancora vive ai giorni nostri: la sua arena è intatta, e le terrazze e i muri di pietra sono perfettamente conservati. Situato al centro della città, è il secondo teatro per dimensioni di tutta la Sicilia e persino uno dei più belli d’Italia. Ma non è di certo finita qui, perché questo sito dalla bellezza unica offre anche una vista mozzafiato sull’Etna e sulla costa dell’isola.

Teatro Greco-Romano, Taormina

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Il bellissimo Teatro Greco-Romano

Palazzo Corvaja

Affacciato da una parte su Piazza Badia e Corso Umberto (la via dello shopping) e dall’altra su Piazza Santa Caterina, il Palazzo Corvaja è uno dei monumenti più rappresentativi di tutta la città. La sua storia è lunghissima, al punto che sulla sua facciata si possono ancor ammirare le tante e diverse incisioni che evidenziano le scelte morali e religiosi dei signori che lo abitarono nel corso degli anni. Bellissimi sono anche gli interni, che conservano un magnifico grande salone pieno di opere preziose.

Duomo di Taormina

Situato nell’omonima piazza, il Duomo di Taormina risale al Medioevo e affascina per le sue merlature che lo fanno assomigliare più a una fortezza che a un edificio religioso. Tra le sue mura, invece, si possono osservare opere di età bizantina, rinascimentale e barocca.

Santuario Madonna della Rocca

Il Santuario Madonna della Rocca ha le particolarità di sorgere nel punto più alto di Taormina e di essere stata edificato interamente nella roccia. Raggiungerlo non è facilissimo (ma vale sicuramente la pena), perché occorre salire una scalinata di 300 gradini. I più “pigri”, tuttavia, possono arrivarci anche con la propria auto per mezzo della Circonvallazione. Emozionante, invece, è il panorama che vi si può ammirare.

Santuario della Madonna della Rocca, Taormina

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L’interno del Santuario della Madonna della Rocca

Via Giardinazzo

Una perla di Taormina, ma molto meno visitata rispetto alle altre attrazioni della città: Via Giardinazzo offre un bellissimo palazzo decorato in pieno stile siciliano. Si chiama Palazzo Giammonarte ed è la sede di tantissime opere davvero particolari.

Via Pirandello

Via Pirandello è una bellissima strada panoramica da cui scorgere una vista emozionante sull’Isola Bella, il profilo dell’Etna e persino la Baia di Naxos. Alla fine della strada c’è anche il Belvedere di Taormina, ovvero una piazzetta a strapiombo sulla costa dove ammirare un tramonto davvero speciale.

Chiesa di San Pancrazio

La Chiesa di San Pancrazio è dedicata al patrono della città e, pur essendo in stile barocco, conserva resti di epoca bizantina e saracena accompagnati da una statua del santo piena di doni che i fedeli gli offrono. Straordinario è anche il portale, che a sua volta si affaccia su un chiostro circondato da colonne.

Piazza IX Aprile

Piazza IX Aprile è dotata di una curiosa pavimentazioni a scacchi, ma anche di un magnifico punto panoramico che si apre sul Mar Ionio ed edifici storici, tra cui la chiesa barocca di San Giuseppe, la chiesa di Sant’Agostino e l’eccezionale torre dell’orologio con il suo campanile merlato.

La natura di Taormina e dintorni

L’autunno è certamente un momento magico per scoprire la natura di Taormina, sia quella visibile in pieno centro città, sia quella che impreziosisce i suoi dintorni. Le escursioni, tra le altre cose, in questo periodo sono molto più piacevoli per via del clima mite.

Isola Bella

Altro simbolo indiscusso di Taormina, l’Isola Bella è un’affascinante riserva naturale e area protetta che per il suo valore e la sua bellezza è conosciuta come la Perla del Mediterraneo. Presa d’assalto in estate, durante l’autunno offre il suo volto più suggestivo, poiché si trasforma in un vero e proprio museo naturale a cielo aperto in cui ammirare anche due edifici in stile vittoriano.

Isola Bella, Taormina

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La magica Isola Bella

Villa Comunale

La pace più pura si può sperimentare presso i giardini della Villa Comunale di Taormina: piante, arbusti, palme e una grande varietà di fiori fanno credere di essere stati catapultati in un angolo dedito al relax. Bellissima è anche la villa stessa, costruita per volontà della nobildonna scozzese Lady Florence Trevelyan sposata con l’allora sindaco della città, Salvatore Cacciola.

Etna

Se si ha del tempo a disposizione, un fine settimana a Taormina può rivelarsi ottimale anche per andare ad ammirare uno dei più grandi tesori naturali d’Italia: il vulcano Etna. Con i suoi 3.357 metri, è perfetto per chi vuole fare un po’ di trekking mozzafiato ma anche per i semplici viaggiatori che desiderano vivere la sensazione di camminare tra paesaggi lunari. In più, l’Etna è meta da considerare anche per gli amanti del buon vino e delle migliori cantine.

Le spiagge di Taormina e dintorni, ideali anche in autunno

L’autunno, in Sicilia, può rivelarsi ancora una buona stagione per prendere un po’ di sole e fare dei bagni, poiché il Mar Ionio in questo periodo mantiene una temperatura piuttosto calda. Meteo permettendo, le spiagge di Taormina e dintorni da non perdere sono:

  • Spiaggia di Isola Bella: visibile solo con la bassa marea, è la più famosa della città anche a causa della presenza della Grotta Azzurra, dove si rimane stregati dalla luce che filtra attraverso l’ingresso e che in contatto con l’acqua regala delle tonalità uniche. Si tratta di una graziosa striscetta di ciottoli chiari e dorati lambita da un mare cristallino;
  • Spiaggia di Mazzarò: non molto distante dalla città, è incastonata tra due promontori rocciosi e composta di ghiaia e sabbia bagnate da un mare limpido e pulito;
  • Spiaggia di Spisone: è di ampie dimensioni e caratterizzata da due profili diversi poiché a sud vede la presenza di rocce a strapiombo e panorami incantevoli, mentre a nord offre una lunga distesa di sabbia priva di scogli;
  • Spiagge di Giardini Naxos: sono di diversi tipi, da quelle sabbiose a quelle con insenature di rocce vulcaniche. Tutte, ovviamente, accarezzate da un mare che lascia senza fiato.
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Sagre delle castagne, il calendario delle più belle in Italia

Ottobre è il mese d’autunno per eccellenza, con la sua atmosfera calda e accogliente, resa tale anche dalle tante sfumature di color arancio, rosso e oro che tingono di una nuova luce le foglie e il paesaggio circostante dei più bei borghi in Italia. Ma l’autunno è anche sinonimo di sagre, in un territorio, come il nostro, così ricco di tradizioni culturali ed enogastronomiche da avere solo l’imbarazzo della scelta.

Tra le grandi protagoniste delle sagre di ottobre e novembre in Italia, c’è indubbiamente la castagna: questo appetitoso frutto dell’albero del castagno è infatti abbondante nei boschi italiani e per questo arriva sulle nostre tavole sotto forma di varie pietanze, dalle iconiche caldarroste alle ricette più creative, come gli gnocchi a base di impasto di farina di castagne o le zuppe calde e stagionali.

Se volete banchettare con questo delizioso prodotto autunnale e scoprire alcuni dei territori più belli in giro per la nostra terra, ecco per voi una selezione delle sagre delle castagne più belle e imperdibili di questo autunno 2024, che si terranno dal Nord al Sud dell’Italia nei mesi di ottobre e novembre, durante i weekend e i festivi.

Castagne

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Le castagne, frutto autunnale per eccellenza

La castagna nel cuore del Piemonte

In provincia di Torino, il weekend del 19 e del 20 ottobre vi invita a Villar Focchiardo dove si terrà la Sagra Valsusina del Marrone, una festa che celebra la varietà più pregiata di castagna. Oltre alle degustazioni, naturalmente, il comune si animerà con intrattenimenti culturali e spettacoli che mostreranno anche le tradizioni e la cultura locale della Val di Susa.

La castagna del Misma nel bergamasco

I Castanicoltori del Monte Misma, nella provincia di Bergamo, organizzano per domenica del 13 ottobre la 12esima edizione di Castanea a Pradalunga: si tratta di un evento interamente dedicato alla cultura locale e alla tipica castagna del Misma, con tre castagnate previste. Nella serata di venerdì 11 ottobre sarà anche previsto un incontro sul tema “La farina di castagna tra tradizione e innovazione”, per le ore 20:30 presso la Casa della Comunità mons. Nicoli nel comune di Casale di Albino.

La festa delle castagne in Emilia-Romagna

La pittoresca località di Castell’Arquato (PC) il 20 ottobre sarà pronta ad accogliere i visitatori per celebrare la Festa delle Castagne e dei Ricordi. Una giornata all’insegna dei sapori autunnali, dove le castagne si uniscono alle tradizioni locali, ricreando l’atmosfera più autentica del passato.

La castagna tra i borghi della Toscana

Ogni domenica a partire dal 6 fino al 20 ottobre, nel borgo di Azzano di Seravezza (LU), avrà luogo la Festa della Castagna, evento in cui sarà possibile gustare fumanti caldarroste, necci e piatti tradizionali di carne locale cotta alla griglia.

Il Veneto e la festa dei Moroni

Nella vivace cittadina di Belluno, la Festa dei Moroni avrà per protagonista la castagna tipica del Feltrino, rispettivamente nelle date del 12, 13, 18, 19 e 20 ottobre. Il Consorzio Tutela del Morone è a capo di questa operazione di valorizzazione della produzione locale di questo pregiato frutto.

Le sagre della castagna in Umbria

A Piegaro, in provincia di Perugia, la Sagra della Castagna attrarrà visitatori nei giorni dall’11 al 20 ottobre, per coinvolgerli in un percorso gastronomico con ricette a base di castagne, per un evento arricchito anche da spettacoli folkloristici che animeranno in festa il borgo umbro.

Nel weekend del 18 e del 20 ottobre, la frazione di Morra (appartenente a Città di Castello, nella provincia di Perugia), sarà in festa con la Sagra della Castagna, un evento in cui i sapori di questo tipico frutto autunnale incontrano e si fondono in mix perfettamente equilibrati e interessanti al palato con quelli della cucina tradizionale umbra più autentica e genuina.

Il gusto della castagna nelle feste del Lazio

Dal prossimo venerdì 4 ottobre al 1 novembre, Canepina (VT) sarà in festa per le Giornate della Castagna, un evento dedicato esclusivamente a celebrare il frutto più iconico dell’autunno. Tra degustazioni e piatti tradizionali, i partecipanti a questo evento potranno scoprire il sapore unico delle castagne tipiche della regione attraverso pietanze della tradizione culinaria locale. Un’occasione per immergersi nella cultura e nei sapori di Viterbo, a tutto tondo, al ritmo dell’autunno.

Caldarroste, sagre

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Le caldarroste durante un evento di festa

Sempre nella provincia di Viterbo, per tutti i weekend a partire dal 12 ottobre e fino al 3 novembre, il comune di Vallerano si animerà con la Festa della Castagna, per un evento che unisce musica, intrattenimento e una selezione gastronomica a base di castagne. Concerti, spettacoli e sapori d’autunno faranno da background a questa festa nel cuore del Lazio.

La Sagra delle Castagne di Soriano nel Cimino (VT) avrà luogo dal prossimo 4 al 20 ottobre. Questa iniziativa, una delle più famose del Lazio, prevede un ricco programma di eventi della tradizione, tra cui lo storico Palio delle Contrade, nonché esibizioni di falconeria e una proposta di piatti a base di castagne, zuppe, dolci e spezzatini di carne.

Tra i borghi marchigiani a caccia di castagne

Il centro storico di Montefiore dell’Aso, in provincia di Ascoli Piceno, sarà in festa nel weekend del 19 e del 20 ottobre con l’evento della Castagnata in Piazza. Avvolti dal profumo intenso delle caldarroste e dall’aroma dolce e speziato del vin brulè, l’evento coinvolgerà i partecipanti in un’atmosfera calda e conviviale.

La castagna nel cuore della Campania

San Potito Ultra, in provincia di Avellino, celebra la tavola dell’autunno con la Sagra del Cinghiale e della Castagna, prevista da venerdì 11 a domenica 13 ottobre. La castagna sarà grande protagonista di questo evento culinario insieme alla succulenta carne di cinghiale e ad altre ricette della tradizione locale.

Il viaggio alla scoperta del sapore unico della castagna continua durante la Sagra della Castagna del Prete ad Ospedaletto d’Alpinolo (AV), nel cuore dell’Irpinia, dove i visitatori potranno gustare una varietà di piatti tipici della tradizione come la zuppa di fagioli con castagne e porcini, le caldarroste dolci e persino la birra alla castagna. La sagra si terrà nel giorno di sabato 5 ottobre, a partire dalle ore 18:30, e di domenica 6 ottobre, dalle ore 11.00 fino a tarda sera.

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Alla scoperta dei segreti più nascosti dei borghi italiani

L’Italia è piena, letteralmente costellata, di piccoli ma incantevoli borghi dove la grande storia del passato rivive attraverso le architetture che ancora oggi li caratterizzano, le tradizioni e la cultura che continua a essere tramandata, i sapori e l’atmosfera che li avvolge.

I più bei borghi italiani, infatti, sono premiati dal Touring Club Italiano con la cosiddetta “Bandiera Arancione”, ovvero quel riconoscimento dato ai piccoli centri urbani che si distinguono per eccellere nell’accoglienza e nell’offerta turistica.

La “Caccia ai Tesori Arancioni” del Touring Club Italiano torna il 6 ottobre 2024, coinvolgendo 100 borghi certificati con la Bandiera Arancione, sparsi in tutta Italia. Questa iniziativa, giunta alla quinta edizione, invita a scoprire le piccole eccellenze dell’entroterra italiano attraverso percorsi tematici e coinvolgenti. Vediamo nel dettaglio di che si tratta.

La Caccia al Tesoro del Touring Club Italiano

L’evento di premiazione e riconoscimento per i borghi in Italia, nato 26 anni fa con l’iniziativa delle Bandiere Arancioni, mira a valorizzare e tutelare i piccoli centri italiani, spesso meno conosciuti ma non per questo meno ricchi di storia, cultura e tradizioni. Anche quest’anno, i visitatori potranno vivere esperienze uniche grazie a percorsi legati alla musica, all’enogastronomia e alle tradizioni locali.

Tra le tappe più particolari, Vallebona (IM) celebra l’Apecar come simbolo del borgo, mentre Vicopisano (PI) propone un Luna Park Vintage con giocolieri e spettacoli. A Visso (MC), il “Torneo delle Guaite” farà rivivere la storia di un borgo resiliente, duramente colpito dal terremoto del 2016, ma mai piegato.

Un altro borgo incantevole incluso tra i 100 premiati con la Bandiera Arancione è quello di Moltrasio, sul Lago di Como: come tutti i piccoli borghi che puntellano le rive del lago, Moltrasio è una meta perfetta da scoprire per chi cerca un’atmosfera rilassata, immersa in uno scenario invidiato in tutto il mondo, ideale anche come punto di partenza per esplorare altre località iconiche del lungolago, come Cernobbio e Bellagio.

Questa caccia al tesoro è un’opportunità per scoprire l’essenza dell’Italia, custodita nei borghi, attraverso un viaggio fatto di storie, persone e tradizioni autentiche.

Cosa prevede il programma di questa domenica

Il programma della Caccia ai Tesori Arancioni prevista per questa domenica 6 ottobre prevede diversi filoni tematici scelti dai borghi per far sì che i partecipanti possano conoscere, in modo inconsueto e intrattenendosi, il proprio borgo di riferimento: c’è dunque il percorso a tema musicale, quello enogastronomico e quello in costume d’epoca, perfetto per coloro che vogliano davvero fare un salto indietro nel tempo.

Per partecipare alla Caccia ai Tesori Arancioni occorre registrarsi sul sito ufficiale dell’evento, dove si potrà scegliere il borgo di riferimento in cui ci si vuole recare questa domenica. La Caccia ai Tesori Arancioni è aperta sia agli adulti, che ai bambini e per questo si tratta di un’iniziativa perfetta anche per trascorrere una piacevole ed educativa domenica in famiglia.

Una volta entrati sul sito ufficiale dedicato all’evento, basterà scegliere tra i 100 borghi quello che si vuole scoprire e visitare e registrarsi con il proprio team di esploratori.

Il primo step è infatti quello di registrazione della squadra, che si effettua tramite una piccola e simbolica donazione volta al sostegno di tutte le iniziative del Touring Club Italiano, che proteggono e promuovono la conservazione di borghi splendidi del nostro territorio, veri e propri fiori all’occhiello della cultura e dell’arte italiane.

Una volta radunata la propria squadra, non resta che presentarsi al punto di partenza il 6 ottobre nel borgo che si è scelto, per poi ricevere tutti gli indizi che vi condurranno verso un viaggio incredibile alla scoperta della storia locale.

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Provenza, cosa vedere e quando andare

Probabilmente una delle regioni più amate della Francia, la Provenza conquista chiunque con i suoi paesaggi variegati che caratterizzano e donano una propria personalità a ogni sua area. Da nord a sud, dalle alpi alle vallate, fino alla costa, mentre città fortificate proteggono i suoi antichi confini e innumerevoli borghi si mostrano in tutta la loro incantevole bellezza. 

L’atmosfera della Provenza è unica e nell’immaginario collettivo include sole, cibo e vino, il tutto immerso nei profumi inebrianti della vegetazione mediterranea, ma non solo. Oliveti, vigneti e file di vibranti campi di lavanda si trasformano in canyon e gole naturali dove gli amanti dell’avventura possono mettere da parte i bicchieri di vino e i cappelli di paglia per andare alla scoperta dell’anima più selvaggia della regione. 

Scegliere dove andare in Provenza, come avrete capito, non è semplicissimo. Per questo abbiamo deciso di scrivere un articolo completo con tutte le informazioni utili per aiutarvi a organizzare al meglio il vostro viaggio, da cosa vedere a quando andare. 

Guida pratica alla Provenza 

Prima di raccontarvi cosa fare e cosa vedere in Provenza, partiamo da una guida pratica e generale che vi supporterà nella pianificazione dell’itinerario. 

Dove si trova

Regione storica del sud della Francia, la Provenza confina a est con l’Italia, a nord con l’Alvernia-Rodano-Alpi e a ovest con l’Occitania, dalla quale è separata dal Rodano. Bagnata dal Mar Mediterraneo, offre un clima mite durante i mesi invernali (tranne nella zona delle Alpi) e caldo d’estate, ponendosi come meta ideale da visitare tutto l’anno. Più avanti in questo articolo troverete un paragrafo intero dedicato a quando andare in Provenza e perché. 

Come arrivare 

Per raggiungere la Provenza avete a disposizione diverse opzioni. Se viaggiate in aereo, gli aeroporti principali sono quello di Marsiglia-Provence e quello di Nizza. Se preferite una modalità di spostamento lenta e sostenibile, il treno è la soluzione che fa per voi perché la rete ferroviaria francese è ben sviluppata con collegamenti diretti da Parigi e da altre grandi città francesi.

Infine, se viaggiate in auto dall’Italia, arriverete in Provenza attraversando la Liguria e percorrendo l’A10 Genova-Ventimiglia che, oltre il confine con la Francia, diventa l’Autoroute du Soleil. Da qui percorrerete un tratto di Costa Azzurra per poi raggiungere Marsiglia e Aix-en-Provence. 

Strada tipica Provenza

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Una strada tipica della Provenza

Cosa vedere in Provenza

Chi non ha mai sognato di perdersi tra i vigneti baciati dal sole della Provenza o nei campi di lavanda? Il sud della Francia, come abbiamo accennato all’inizio, è questo e molto altro e creare l’itinerario perfetto non è semplicissimo. Questo dipende anche dal tempo che avete a disposizione e dal periodo che scegliete per visitare questa splendida regione francese. 

Qui vi raccontiamo tutto ciò che c’è da vedere in Provenza, dai paesini imperdibili ai tesori naturali, fino alle spiagge più belle dove godere appieno della dolce vita offerta dalla riviera e ai luoghi diventati iconici anche grazie ad artisti quali Cézanne e Van Gogh. Prendete ispirazione per creare un mix di esperienze ideale oppure, se avete poco tempo, per concentrarvi su una sola zona. 

I borghi più belli da visitare

Tra le cose da vedere in Provenza non possono mancare i suoi borghi più belli cominciando da Valensole, un piccolo, incantevole villaggio da visitare non solo durante i mesi estivi quando la valle circostante è ricoperta di lavanda. Passeggiate tra le labirintiche stradine e non dimenticate di scattare qualche foto dei balconi in ferro battuto, delle persiane dipinte e delle antiche porte.

Storia, arte e folklore si incontrano, invece, nel paesino di Arles, riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità sia per il suo centro storico che per i tanti monumenti romani. Il suo fascino è tangibile tanto che in passato ha conquistato Van Gogh e oggi continua ad attirare a sé tantissimi visitatori. Situato a 35 chilometri a sud di Avignone, Arles vanta un ambiente naturale eccezionale grazie alla presenza del Rodano, della pianura della Crau, della Camargue e de Le Alpilles. 

Se è un autentico assaggio della vita provenzale che state cercando, segnate nella mappa il borgo di Saint-Rémy-de-Provence. Circondata da montagne, è la meta perfetta per chi vuole immergersi nelle bellezze della campagna francese amata anche da Van Gogh, che proprio qui trovò ispirazione per tantissime opere come “La notte stellata”.  Non solo pittori, anche molti registi hanno subìto il fascino dei borghi provenzali, in particolare di Gordes, con le sue case in pietra illuminate dal sole e con vista sulla valle sottostante. 

Tra i borghi da vedere in Provenza c’è anche Roussillon, situato accanto a un profondo canyon, dove un tempo si estraeva l’ocra. Non è un caso, infatti, se qui vedrete case con facciate di questo colore perché gli abitanti utilizzavano anche l’ocra per personalizzare la propria dimora, con tonalità che vanno dagli aranci terracotta ai rossi scuri.

Infine, non perdete Moustiers-Sainte-Marie, dove incantevoli case di pietra sembrano emergere dal fianco della roccia e passeggiando lungo le rive del fiume che attraversa la città vedrete altre case dipinte con colorate persiane: un vero e proprio scenario da cartolina. E, se siete alla ricerca di una gemma nascosta della Provenza, segnate sulla mappa Cotignac, un borgo relativamente sconosciuto dalla maggior parte dei turisti. 

Gordes Provenza

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Il borgo di Gordes in Provenza

Le spiagge migliori 

Il sud della Francia vanta tante spiagge splendide e, se dovessimo consigliarvene una sola, questa sarebbe la spiaggia di Notre Dame, situata a nord dell’isola di Porquerolles. Qui troverete sabbia fine e bianchissima, oltre che un mare calmo e trasparente dal fondale poco profondo. Inoltre, sull’isola non sono ammesse le auto e sulla spiaggia non sono presenti servizi quindi, se amate i paesaggi incontaminati, questa è la location perfetta per voi. 

Perfetta per gli amanti della natura è anche l’insenatura Calanque d’En-Vau, raggiungibile a piedi o via mare. Questa zona, infatti, è famosa per gli amanti della pesca e delle immersioni, oltre che per chi vuole trascorrere qualche ora su percorsi di trekking dagli scenari mozzafiato. Se invece preferite comfort e relax potete optare per Garoupe, seppur molto affollata durante l’estate. Qui, oltre all’acqua cristallina, troverete anche uno spazio pubblico attrezzato dove noleggiare lettini e ombrelloni, oltre che un grosso parcheggio gratuito e le toilette pubbliche. 

Chi desidera respirare la tipica atmosfera provenzale della costa dovrà dirigersi nel borgo di Villefranche-sur-Mer, incastonato tra Monaco e Nizza. Qui si trova Plage des Marinieres, una mezzaluna di sabbia e acque di una bellezza travolgente. E, se non resistete al fascino dell’esclusività, fate tappa ad Antibes, la splendida località frequentata da tantissime celebrità. Non è necessario alloggiare in un hotel di lusso per godere della bellezza delle sue spiagge, vi basterà andare a Plage de la Salis, adatta anche alle famiglie grazie alle sue acque calme e all’atmosfera rilassata. 

Plage des Marinieres

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Plage des Marinieres a Villefranche-sur-Mer

Dove trovare i campi di lavanda in Provenza

La stagione della lavanda è uno dei periodi più attesi da chiunque sogni di visitare la Provenza, ma dove trovare i campi di lavanda migliori? 

Tra gli spot più belli, uno si trova a circa un’ora a nord di Aix-en-Provence, dove decine di campi di lavanda si dispiegano sulle colline del Plateau di Valensole. Tuttavia, se volete godervi appieno questo periodo, dovete dirigervi nella città di Sault dove viene organizzato il festival della lavanda: qui i campi dalle tonalità viola appaiono infiniti e sognanti.  

Per ottenere lo scatto fotografico da cartolina, invece, dovete andare a Notre-Dame de Sénanque dove un’abbazia del XII secolo è circondata da file e file di lavanda. Essendo una location molto gettonata, può risultare particolarmente affollata durante l’alta stagione, per questo vi consigliamo di visitarla di prima mattina. 

Abbazia Senanque Provenza

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L’Abbazia di Senanque e i suoi campi di lavanda

I parchi naturali

Non solo borghi, località balneari e campi di lavanda, questa regione della Francia conquista anche con il suo lato più selvaggio che può essere scoperto attraverso i tanti parchi naturali. Uno dei più belli è sicuramente il Parco naturale dei Calanchi, situato alle porte di Marsiglia. 

Questa è una vera e propria oasi di pace e natura ricca di flora, fauna e calette nascoste. Le Calanques lungo la costa sono tante e tra le migliori citiamo Calanque de Sormiou e Calanque de Morgiou. Potete visitare il parco in diversi modi, optando per avventure sportive come trekking, arrampicata o kayak, oppure partecipando a un comodo tour in barca. 

Un altro scenario unico è offerto dal Colorado di Rustrel, situato nel cuore del Lubéron, a due passi dal villaggio omonimo. Con i suoi grandi massicci color ocra ricorda i paesaggi del Grand Canyon e vi permetterà di camminare in una meraviglia che, seppur bellissima, non è proprio naturale: questa, infatti, è stata modellata dalla mano dell’uomo sfruttando le cave. 

L’interno della Provenza è uno scrigno di tesori naturali. Uno di questi è rappresentato dalle gole del Verdon, considerate il canyon più grande d’Europa. Qui potete percorrere strade panoramiche spettacolari come la Route des Gorges e la Route de la Corniche Sublime, fare sport acquatici, trekking e arrampicate o visitare antichi borghi come Moustiers-Sainte-Marie, il villaggio divenuto famoso nel XVII secolo grazie alle sue manifatture in ceramica destinate alla nobiltà francese. 

Impossibile chiudere questo paragrafo sui parchi naturali senza citare il territorio di Camargue, un lembo di terra dove sabbia, paludi, stagni e risaie ospitano animali meravigliosi come fenicotteri rosa, tori indomiti e cavalli bianchi. Sembra un vero paradiso incontaminato, vero? E nella realtà lo è: questa zona conquista con il suo animo selvaggio, dove gli abitanti tramandano di generazione in generazione antichi usi e costumi. In particolare, qui troverete i guardians (i butteri) col cappello di feltro nero, camicia a fiori e foulard al collo e gitani con la chitarra in mano. Siamo lontani dalla raffinata eleganza dei borghi costieri, ma la Provenza è anche questa, dove la vita scorre in base ai ritmi della natura.

Gole Verdon

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Gole del Verdon

Non solo borghi: le città della Provenza

Fa parte della Provenza, ma possiede un carattere e una personalità tutta sua: stiamo parlando di Marsiglia, una città affascinante dall’anima marinara che conquista con la sua vivacità e con le tante cose da fare e da vedere, anche solo per un weekend. In particolare, a renderla unica è la sua atmosfera multietnica. Grazie alla presenza del porto, oggi meta imperdibile per chiunque visiti la città, nei secoli ha visto arrivare persone provenienti da ogni parte del mondo. Durante i suoi 2600 anni di storia, qui sono arrivati Greci, Romani, ebrei, armeni, italiani, corsi, spagnoli, pieds noir, ovvero nordafricani, magrebini, vietnamiti, cambogiani, comoriani, abitanti delle Antille, di Réunion e turchi.

Se avete un solo giorno per visitare Marsiglia, noi consigliamo di fare tappa a Notre Dame de la Garde, la chiesa che veglia su tutta la città, il castello di Château d’If, diventato celebre grazie al romanzo “Il conte di Montecristo” di Alexandre Dumas padre, Le Panier, il quartiere più antico della città, e il Palazzo Longchamp, un capolavoro del 1800.  

Un’altra città di grande importanza storica è Avignone, contraddistinta da una particolare atmosfera medievale e conosciuta come la Città dei Papi. Questo perché fu per quasi un secolo sede della corte papale fino allo scisma del 1377: qui regnarono ben nove papi, ognuno dei quali ampliò e abbellì il suo grandioso palazzo papale, oggi simbolo della città. Se invece sono i profumi ad attirarvi, allora è Grasse la meta da inserire nel vostro itinerario. 

Qui l’arte della profumeria è stata riconosciuta Patrimonio UNESCO nel 2018 e potete scoprirla intraprendendo un viaggio tra le stradine della cittadina, decorata con davanzali fioriti e piccole botteghe, o visitando i campi dove, da generazioni, le famiglie locali coltivano i fiori destinati alla creazione delle fragranze più amate.  

Infine, se è il lusso e le celebrità che state cercando, Cannes vi aspetta con la sua atmosfera maestosa ed elegante, soprattutto durante il Festival Internazionale del Cinema. 

Quando andare in Provenza

Scegliere il periodo giusto per andare in Provenza è molto importante perché vi permetterà di fare esperienza di questa regione in modo diverso a seconda soprattutto dei vostri interessi. Chi vuole visitare i campi di lavanda, per esempio, dovrà organizzare il proprio viaggio allo sbocciare dell’estate. 

In generale, il periodo migliore per visitare la Provenza è la primavera (da marzo a maggio) o l’autunno (da settembre a novembre) quando le temperature sono miti e non si contribuisce all’overtourism che sta affliggendo questa regione francese negli ultimi anni. 

Siamo consapevoli che la Provenza è famosa anche e soprattutto per i suoi campi di lavanda. Questi iniziano a fiorire a partire da metà giugno quindi, se volete ammirarli in tutta la loro bellezza, dovrete pianificare il viaggio tra fine giugno e luglio. In questo periodo, inoltre, tanti borghi organizzano feste dedicate alla lavanda, permettendo ai visitatori di immergersi totalmente nell’atmosfera speciale di questo periodo. 

D’estate, invece, le temperature sono elevate e, seppur perfette per godersi la costa, diventano sinonimo di folla e costi elevati. Chi non è interessato al mare, può valutare di visitare la Provenza in autunno: in questo periodo la natura si mostra al meglio nelle vesti del foliage e le temperature, ancora non troppo fredde, vi permetteranno di scoprire la bellezza dei parchi naturali.

Infine arriviamo all’inverno, dove le temperature fredde e le Alpi diventano lo scenario ideale per chi ama sciare e vuole godersi i mercatini di Natale all’interno dei borghi più belli. 

Provenza Autunno

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Provenza in autunno
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Castelli Aperti, 21 manieri del Friuli-Venezia Giulia aperti il 5 e 6 ottobre

Il 5 e 6 Ottobre 2024 torna Castelli Aperti FVG, un’iniziativa suggestiva e apprezzata che riscopre la bellezza di alcuni luoghi dal sapore antico in Friuli Venezia Giulia. Per l’edizione di questo autunno 2024 ben 21 castelli apriranno le porte al pubblico nelle varie province regionali, dalle colline al mare, per dare il benvenuto ai visitatori curiosi e amanti della storia.

Grazie al Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia si potranno visitare queste dimore di altri tempi, scoprendo i vari dettagli storici del posto, dall’architettura all’arte e le curiosità sui castellani e famiglie proprietarie. Molti racconti si sono tramandati di generazione in generazione e parte del divertimento di queste esperienze è proprio venire a conoscenza di dinamiche private o pettegolezzi di corte che, pur facendo parte di un’epoca passata, spesso hanno molto in comune con i tempi moderni.

Visitando castelli antichi

In provincia di Udine a inizio mese sarà possibile visitare ben sedici castelli: Rocca Bernarda (Premariacco), Castello di Strassoldo di Sotto (Strassoldo), Castello di Strassoldo di Sopra (Strassoldo), Castello di Ahrensperg (Pulfero), Castello di Flambruzzo (Rivignano Teor), Castello di Colloredo di Monte Albano (ala ovest), Torre del Gruagno (Moruzzo), Castello di San Pietro di Ragogna, Palazzo Steffaneo Roncato (Crauglio di S. Vito al Torre), Castello Savorgnan di Brazzà (Brazzacco), Castello di Tricesimo, Castello di Susans (Majano), Castello di Villalta (Fagagna), Palazzo Romano (Manzano), Casaforte di Bergum, Casaforte La Brunelde (Fagagna). Mentre altri tre apriranno in provincia di Pordenone, ovvero il Castello di Spilimbergo, Palazzo Panigai Ovio e il Castello di Cordovado. Infine in provincia di Gorizia sarà possibile fare un tour della Fortezza Rocca di Monfalcone e in provincia di Trieste del Castello di Muggia.

Castello Susans

Fonte: Ufficio stampa

Castello Susans

Un divertimento d’altri tempi

Oltre a esplorare le varie stanze e gli esterni dei castelli con parchi privati, giardini e altri luoghi intriganti che hanno visto succedere molte cose nel corso degli anni, i visitatori potranno anche partecipare a una serie di eventi collaterali. Infatti l’iniziativa prevede alcune attività per coinvolgere gli avventori, come mostre, esposizioni di artigianato locale, rievocazioni storiche, dimostrazioni di tiro con l’arco, degustazioni, giochi per bambini, presentazioni di libri e musica dal vivo. Idee per tutti i gusti e per vari target di persone attese in loco.

Il programma dell’evento nel dettaglio si può consultare sul sito ufficiale Consorziocastelli.it e le visite guidate partono ogni ora nei giorni indicati al prezzo di 7 o 10 euro a seconda del castello scelto. Le attività invece hanno prezzi che variano dai 3,50 euro per i più piccoli fino ai 12 anni, mentre i bambini fino a 6 anni possono entrare gratis. Con il fenomeno Bridgerton che ha coinvolto un vasto pubblico e la recente scomparsa di Maggie Smith, indimenticabile elegante dama della serie Downton Abbey, ma anche la passione duratura per Il Trono di Spade, resta sempre vivo il fascino per i castelli e gli ambienti regali. Pertanto ben vengano iniziative come Castelli Aperti FVG che riaccendono lo spirito del passato anche per i più giovani che hanno più difficoltà a ricordarlo.

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TTG 2024: come arrivare, orari e prezzi

Il TTG di Rimini è la più importante manifestazione fieristica in Italia dedicata al turismo. Si svolge dal 9 all’11 ottobre 2024.

Cosa vedere al TTG di Rimini

La fiera si estende su 14 padiglioni, dove sono presenti tutte le Regioni italiane e diversi enti istituzionali, suddivisi all’interno dell’ala Ovest nei padiglioni: A1-A2-A3-A4-A5-A6-A7-C1-C2-C3-C4-C5-C6-C7.
Quattro padiglioni (A1-A2-A3-A4) ospitano il Global Village, dove si concentra l’offerta dei tour operator, dei vettori di trasporto, delle tecnologie e delle imprese di prodotti e servizi per il turismo rivolti alla rete distributiva.

L’Area Italia (A5-A6-A7-C4-C5-C6-C7) rappresenta la più grande piazza dell’offerta turistica italiana nel mondo. The World è l’area che ospita le principali destinazioni internazionali e si sviluppa nei padiglioni C1, C2 e C3.

Il padiglione C4 ospita le aziende del turismo nautico e BEActive, l’area studiata per promuovere e valorizzare il turismo attivo e sportivo. All’interno del padiglione C2 si trova invece l’African Village, un’area collettiva che offre visibilità a tutti gli operatori e destinazioni che condividono la specializzazione sulla destinazione Africa subsahariana. Nel padiglione A6 sono infine presenti tutte le 55 start-up innovative che partecipano a TTG 2024.

Tre sono le Arene: la Global Village Arena (padiglione A2), l’Italy Arena (A7) e la BeActive Arena (C4) che ospitano dibattiti e speech sulle nuove strategie di prodotto legate alle tecnologie più avanzate.

Come arrivare alla Fiera di Rimini

Il quartiere della Fiera di Rimini è raggiungibile in auto, treno e autobus. Per entrare alla fiera è possibile accedere attraverso tre ingressi:

  • Ingresso Sud – via Emilia, 155
  • Ingresso Est – via Costantino il Grande
  • Ingresso Ovest – via San Martino in Riparotta.

In auto

La Fiera di Rimini è raggiungibile in auto prendendo l’uscita Rimini Nord sull’autostrada A/14 Bologna-Bari-Taranto. L’indirizzo è via Emilia, 155. Una volta giunti in fiera, sono disponibili parcheggi a pagamento anche con Telepass (Sud 1-3 e Ovest 3-4-5, dove sono presenti anche 12 stazioni di ricarica per veicoli elettrici e parcheggi per passeggeri a ridotta mobilità).

In treno

È il modo più comodo per raggiungere la Fiera di Rimini in quanto a pochi metri dall’ingresso del polo fieristico è presente una stazione ferroviaria, quella di Rimini Fiera, dove fermano treni della linea Milano-Bari. La stazione è attiva unicamente nelle giornate di manifestazione.

Il quartiere fieristico è collegato anche alla stazione ferroviaria di Rimini, tramite autobus linea numero 9 (la fermata a cui scendere è quella di via Emilia-Fiera).

In autobus

Il quartiere fieristico di Rimini è raggiungibile con diversi autobus a seconda di dove si parte:

  • linea 5: San Mauro Mare (Rimini Nord) – Rimini Fiera
  • linea 10: Miramare (Rimini Sud) – Rimini Fiera
  • linea 9: Stazione Ferroviaria di Rimini – Rimini Fiera.

In aereo

Per chi raggiunge Rimini in aereo, atterrando all’Aeroporto Internazionale di Rimini – San Marino “Federico Fellini”, si può arrivare in fiera in 15 minuti d’auto oppure prendendo l’autobus numero 9.

Per chi arriva all’aeroporto di Bologna, nei giorni 9-10-11 ottobre 2024 è attivo il servizio di collegamento diretto con lo shuttle Italy Airport tra l’Aeroporto di Bologna Guglielmo Marconi e Rimini Fiera-Ingresso Sud.

Orari di apertura del TTG 2024

  • Mercoledì 9 ottobre dalle 10.00 alle 18.00
  • Giovedì 10 ottobre dalle 10.00 alle 18.00
  • Venerdì 11 ottobre dalle 10.00 alle 17.30.

Quanto costa visitare il TTG di Rimini 2024

L’ingresso alla fiera è gratuito, previa registrazione sul sito della manifestazione TTGExpo.it o tramite il proprio profilo Linkedin.

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I dati dell’Osservatorio di TTG Travel Experience sull’estate 2024

Cosa aspettarci nei prossimi mesi dipende anche un po’ da come sono andate le ultime vacanze. Dove sono stati, cos’hanno fatto, che tipo di vacanza hanno preferito i viaggiatori sono un indice di cui tenere sicuramente conto per fare il punto e sistemare ciò che non è andato. Secondo TTG Monitor, l’Osservatorio di TTG Travel Experience, mare, località termali e città d’arte sono state le prime scelte non soltanto degli italiani, ma anche degli stranieri che hanno trascorso le ferie in Italia. E queste continueranno a essere le mete preferite per le vacanze fino alla fine del 2024. Laghi e montagne, invece, sono molto più apprezzati dagli stranieri. Aumenta, inoltre, la richiesta di esperienze esclusive e private, come per esempio visitare ambienti naturali (parchi e giardini) fuori dagli orari d’apertura oppure entrare nei musei di notte, come vorrebbe il 34% degli stranieri.

È questa la nuova tendenza del travel lover. “In un mondo sempre più iperconnesso e digitale”, ha spiegato Gloria Armiri a capo di Travel Experience Group “ad attrarre il turista è una modalità di viaggio coinvolgente e improntata all’interazione con l’identità di un luogo: in altre parole la ricerca dell’autenticità o della Veritas, filo conduttore della 61ª edizione della nostra TTG”.

Nuovi trend: sostenibilità

L’Osservatorio di TTG Monitor racconta l’attenzione dei turisti verso la sostenibilità sociale legata al viaggio. Il 40% degli italiani e il 47% degli stranieri giudicano favorevolmente proposte ed esperienze a sostegno del lavoro delle comunità locali e delle produzioni artigiane e agroalimentari. Per questo motivo sempre più richieste sono le mete meno battute dal turismo di massa, un tipo di viaggio che è anche un antidoto all’overtourism, un fenomeno che preoccupa il 63% degli stranieri, che cercano sempre più il contatto con la terra e il soggiorno in ambienti primordiali e selvaggi come i glamping ricavati dalla roccia. Cresce anche l’attenzione al wellness con le attività maggiormente svolte nella destinazione turistica celta: ricreazione fisica (sport, +4,7%), soft hiking (escursioni e camminate, +5,1%) e sport acquatici.

Ottime performance, infine, per il cosiddetto Turismo delle radici: l’87% dei visitatori di origini italiane consiglia un viaggio nel Belpaese. I turisti delle radici si rivelano veri e propri ambassador della destinazione Italia e del Made in Italy. Al rientro dalla vacanza italiana, portano con loro prodotti enogastronomici, artigianali, di moda e libri. Non si fermano alla visita delle terre d’origine ma dedicano il 55% del tempo alla visita di altri luoghi italiani e spendono in media 3.100 euro a persona per la permanenza di 2 settimane (fonte: Confcommercio).

Un occhio alla spesa di viaggio

Cambia così anche l’orientamento della spesa: nel 2024, secondo l’Osservatorio, l’88% degli europei sceglierà di acquistare esperienze in luogo di beni materiali. Sul fronte ospitalità aumentano gli stranieri che scelgono l’hotel anche in base alla presenza di frutta e verdura di stagione e all’attenzione a ridurre lo spreco alimentare. Tra le nuove leve che spingono alla scelta di una struttura alberghiera, infatti, si fa sempre più strada la proposta della colazione offerta, puntando anche su prodotti locali, sempre più originali e autoctoni e su menu tematici. Spesso e volentieri chi va a consumare il breakfast in un hotel non è neppure cliente ma sceglie di andare proprio per la qualità dell’offerta.

Vacanze sempre più “rosa”

Il mondo del turismo sta assistendo anche a una interessante tendenza tutta al femminile. Le donne sono molto più intraprendenti: il 71% delle prenotazioni per i “solo-travel” sono organizzate proprio per le viaggiatrici. La novità emerge da TTG Italia in base a un’indagine condotta da Virtuoso, il circuito di circa 20mila agenti sparsi per il mondo, specializzati nella confezione di esperienze uniche. E le donne viaggiatrici saranno una delle tematiche di Book&Go, la sezione di TTG Travel Experience alla Fiera di Rimini dedicata alla cultura di viaggio e orientata al racconto delle nuove tendenze. “Partendo dalle esperienze vissute e raccontate nei loro libri, tre viaggiatrici in solitaria – Ilaria Bonfante, Marta Pellegrini e Anna Pernice – affronteranno e smonteranno timori e cliché associati all’universo delle solo-traveller”, ha spiegato la Armiri. “Le donne sono più intraprendenti e il dato di Virtuoso a testimoniarlo mi fa particolarmente piacere. Dalle ultime tendenze possiamo inoltre dire che sarà un trend destinato a crescere ancora”.

Il lusso non va mai in crisi

Sempre secondo le stime di Virtuoso, se nella prima parte dell’anno vacanze come safari, crociere, mete esotiche (specie Maldive e Fiji) l’hanno fatta da padrona, in autunno il turismo si sposterà più verso Est. La Cina ha registrato un vero e proprio boom di interesse con un +146% e prosegue il trend positivo del Giappone (verso cui stanno per partire nuovi voli diretti dall’Italia), mentre destano curiosità Islanda e Polinesia. Spostandosi più avanti, inevitabilmente cresce l’attenzione per le destinazioni calde come Caraibi, Anguilla e Costa Rica.

Viaggi “tailor made”

Dai dati occorre infine segnalare il successo del turismo personalizzato, il cosiddetto “tailor made”, cucito su misura: le richieste per i consulenti di viaggio di Virtuoso sono aumentate del 76% nel primo semestre del 2024, un trend destinato a confermarsi anche nella seconda parte dell´anno. “Le stime sembrano evidenziare sia a livello italiano sia globale un divario sempre maggiore tra la fascia media e il turismo luxury”, ha segnalato Armiri.” A causa della spinta inflattiva e dei rincari spesso fuori controllo in Italia, i viaggiatori tendono sempre di più a ridurre il periodo di soggiorno, a frazionare le vacanze in mini-spostamenti anche nei mesi di spalla e a scegliere mete di prossimità, mentre la fascia alta non solo non conosce crisi, ma fa registrare aumenti a doppia cifra e una volontà ancora maggiore di esclusività”.

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TTG 2024: cosa aspettarsi da questa edizione

L’edizione 2024 della fiera del turismo di Rimini è ricca di novità e di annunci e il risultato dei tre giorni di incontri, meeting, workshop e conferenze sarà non soltanto fare il punto della situazione affrontando problemi da risolvere, dall’overtourism alla destagionalizzazione, ma le nuove mete e le nuove tendenze di viaggio.

Chi c’è al TTG quest’anno

Non mancano le rappresentanze istituzionali di alcune delle mete sempre più di tendenza, a partire dall’Arabia Saudita. Saudi Tourism Authority (STA) fa ritorno al TTG Travel Experience di Rimini con una delegazione di undici partner pronti a promuovere le eccezionali opportunità turistiche che l’Arabia Saudita ha da offrire. I visitatori possono incontrare i rappresentanti per scoprire le ultime novità, le iniziative promozionali e le proposte di viaggio uniche che rendono questo Paese una delle destinazioni più affascinanti sul mercato.

Altri Paesi sotto la lente sono la Sarbia e il Montenegro, presenti al TTG, presenti allo stand dell’Ente Nazionale del Turismo della Serbia per presentare le esclusive offerte e i servizi, tra cui l’organizzazione di eventi su misura, viaggi di lusso, attività di team building e altre proposte di viaggio.

Tra le mete più amate dagli italiani c’è senza dubbio l’Irlanda, che quest’anno si presenta a Rimini con un nutrito gruppo di nove partner e tante nuove proposte. L’Irlanda si propone come meta adatta in ogni periodo dell’anno: romantica per una fuga di San Valentino, verde e in fiore per i ponti primaverili, accogliente e colorata durante la stagione autunnale, illuminata e vivace a Natale e Capodanno. Viaggiare tutto l’anno significa viaggiare responsabilmente, contribuendo a far sì che i flussi turistici si distribuiscano in tutta l’isola d’Irlanda e tutto l’anno, a beneficio delle comunità locali e degli operatori anche piccoli in località meno note.

Tra le presenze a Rimini anche lo stand della Moldova che viene a rimettersi in gioco proponendo nuovi itinerari e a un calendario di eventi che puntano su enogastronomia, patrimonio culturale e natura. Allo stand Moldova saranno presenti ANTRIM, l’associazione nazionale dei tour operator incoming, Castel MIMI Wine resort, la Medical Tourism Association of Moldova e Tatrabis Tour Operator, il settore pubblico sarà rappresentato dal National Office of Tourism e Visit Chisinau. Molte le novità che si sommano alla forte ripresa dei collegamenti aerei.

Importante anche la presenza del Jordan Tourism Board. La partecipazione della Giordania alla più importante fiera b2b del turismo italiano. Nonostante il conflitto che non coinvolge minimamente la Giordania, gli italiani restano il quarto paese per arrivi nel Paese che è una delle destinazioni di viaggio più sicure a livello globale, basti pensare che è al diciassettesimo posto su 119 paesi nell’indicatore di Sicurezza e Protezione del Travel and Tourism Development Index 2024 del World Economic Forum. La Giordania guarda con fiducia al Giubileo 2025 dopo l’invito ai cattolici di tutto il mondo, attraverso un messaggio di Papa Francesco dello scorso gennaio, a visitare i luoghi di pellegrinaggio cristiani in Giordania, in particolare il sito del Battesimo e la fortezza di Macheronte, dove Giovanni Battista fu decapitato.

E di Giubileo si parla anche allo stand dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo, presente anche quest’anno al TTG, che invita tutti a conoscere il fascino dei luoghi della spiritualità nella Terra dove tutto ha avuto inizio.

L’Organizzazione Nazionale del Turismo Coreano (KTO) sarà presente al TTG per regalare un’immersione nella cultura coreana attraverso attività tradizionali e una degustazione di una bevanda alcolica tipica coreana. Sarà un’opportunità per conoscere da vicino la destinazione che si caratterizza per la capacità di armonizzare tradizione e modernità in un mix unico di cultura, tecnologia e paesaggi mozzafiato. Con una storia millenaria e una vibrante scena contemporanea, il Paese è al centro dell’interesse di molti viaggiatori. Oltre ad essere un leader mondiale nell’innovazione tecnologica, la Corea ha catturato l’immaginario globale grazie alla sua cultura popolare, divenuta celebre attraverso film, videogiochi e gruppi musicali. Infatti, da gennaio ad agosto del 2024 si sono registrati 10.673.127 arrivi internazionali, di cui 41.730 dall’Italia.

Appuntamenti da non perdere

Tra gli eventi da non perdere nell’ambito del TTG a Rimini c’è l’annuale Travel Food Award, il premio assegnato dal GIST, il Gruppo Italiano Stampa Turistica, il 10 ottobre alle ore 12 in Sala Ravezzi. Lo scopo è quello di premiare persone/territori/istituzioni/aziende che operino nel settore del turismo enogastronomico con passione e in maniera corretta, rispettando l’ambiente, i prodotti e il territorio. Le categorie del premio sono tre: Migliore Destinazione enogastronomica, Migliore Iniziativa o Evento enogastronomico, Premio speciale assegnato quest’anno a un cuoco che sappia promuovere turisticamente il proprio territorio, lavorando insieme ai produttori locali, perseguendo buone pratiche e sostenibilità, ripensando la sua cucina in base alle esigenze e alla morale dei tempi.

Ma soprattutto c’è l’evento di SiViaggia e Interface Tourism, azienda di marketing e comunicazione meneghina, intitolato “Gli anni passano, i viaggi restano: come esigenze, influenze, canali e scelte variano sulla base dell’età dei viaggiatori” il 10 ottobre alle 15.30 in Sala Cedro, su quanto influisce il fattore età sulla scelta dei viaggi e sul ciclo del turista e quanto le preferenze, le fonti di informazione utilizzate e i canali di prenotazione dei Senior si differenziano da quelle della Gen Z. I nuovi profili di viaggio, le loro caratteristiche e le abitudini emergono distintamente dall’ultima ricerca condotta a settembre 2024 da Interface sulla base di interviste condotte su oltre 4.000 Italiani e presentata proprio durante questa edizione della fiera.

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La Spagna al TTG di Rimini 2024, le novità

Blanca Pérez-Sauquillo López è stata nominata direttrice dell’Ente Spagnolo del Turismo e Console aggiunto presso il Consolato Generale di Spagna a Milano ed è tra i nuovi responsabili di Turespaña che, dal 1° settembre 2024 dirigono nove delegazioni estere. Sono tutti funzionari esperti nel settore turistico chiamati, secondo i principali obiettivi di Turespaña, a incrementare la domanda internazionale di qualità in Spagna e a identificare e attrarre un turismo che contribuisca alla sostenibilità della destinazione.

La road map generale stabilisce le seguenti linee strategiche: sostenibilità sociale, intesa come miglioramento della coesione territoriale agendo sulla distribuzione dei flussi turistici, sostenibilità ambientale come attributo del marchio turistico Spagna e sostenibilità economica, cioè promozione dell’offerta di maggior valore aggiunto e attrazione di turisti con elevata spesa media. SiViaggia l’ha intervistata alla vigilia del TTG di Rimini dove si presenta per la prima volta al mercato turistico italiano.

Gli italiani amano molto la Spagna, da sempre: come se lo spiega?

La Spagna è un Paese che si è sempre contraddistinto per essere una meta ospitale e accogliente. Inoltre, l’industria turistica ha un peso molto importante nell’economia e, per il suo carattere trasversale, penetra in modo indiretto praticamente in tutti i sottosettori di attività, rendendosi così molto presente ed essendo un’attività altamente professionale. D’altra parte, la Spagna è una delle mete più sicure al mondo, un aspetto fondamentale per qualsiasi viaggiatore. A questi fattori si aggiunge uno stile di vita in cui condividiamo molte cose con gli italiani, dalla dieta mediterranea alla nostra cultura di vivere all’aria aperta, grazie al bel tempo, o al nostro carattere allegro e appassionato.

Park Güell Barcellona

Fonte: iStock

Il famoso Park Güell a Barcellona

Com’è cambiato il turismo in Spagna nel corso degli anni?

Il turismo in Spagna ha subìto un importante cambiamento dal suo sviluppo iniziale negli Anni ’60 fino ad oggi. All’epoca, la Spagna si presentava al mondo come una meta “esotica” per trascorrere le vacanze estive, stiamo parlando del periodo del “Spain is different”, in cui venivano valorizzati luoghi comuni e stereotipi che attraevano soprattutto viaggiatori europei, attratti da un clima eccellente e da prezzi molto competitivi. Oggi, la Spagna continua a essere una meta leader per le vacanze, ma la nostra proposta di valore si è evoluta. Competiamo in qualità, non in prezzo, con altre destinazioni mediterranee e offriamo molto di più rispetto a mare e sole. Siamo una meta per vivere esperienze memorabili tutto l’anno, in cui l’offerta di svago culturale ha un peso specifico, integrata da proposte di enoturismo e gastronomia di primo livello e da opportunità per godere della natura in un Paese con uno dei maggiori patrimoni protetti d’Europa. Non solo ci visitano europei, ma anche persone provenienti da tutto il mondo; quindi, la nostra offerta si è adattata ai gusti e alle preferenze di quei viaggiatori provenienti dai Paesi asiatici. Perché, anche se molte cose si sono trasformate, la nostra professionalità e la cultura del dettaglio non sono cambiate.

Ora si rischia di avere fin troppi turisti e l’overtourism sta diventando un vero problema, cosa ne pensa?

Credo che il discorso non debba concentrarsi su quanti siano i turisti, ma se i turisti stiano contribuendo o meno a raggiungere gli obiettivi che vogliamo raggiungere. Il turismo è un’attività economica e, in ultima istanza, deve produrre un beneficio per le società in cui si sviluppa. Se le comunità locali non traggono vantaggio, bisogna pensare a modelli alternativi. In questo senso, sia dalle amministrazioni pubbliche sia dal settore privato, dobbiamo cercare di attrarre quei turisti che ci generano maggior valore, non solo in termini economici, ma anche perché il loro comportamento e il loro modo di viaggiare favoriscono una migliore convivenza con i residenti. Si tratta di viaggiatori che cercano destinazioni meno conosciute, che viaggiano fuori stagione e che desiderano vivere esperienze autentiche, partecipando insieme alla popolazione locale, con rispetto. È più un problema di gestione dei flussi che di volume, ma non c’è dubbio che sia una questione complessa che molte destinazioni devono affrontare.

Lanzarote

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Lanzarote, bellissimo gioiello delle Canarie

La Spagna ha appena adottato una nuova politica per chi desidera venire anche solo per un giorno, perché?

Immagino si riferisca alla nuova normativa che stabilisce la registrazione dei dati al momento della prenotazione dei servizi in strutture ricettive o noleggio auto che sono state annunciate dal ministero dell’Interno per ragioni di sicurezza e lotta alla criminalità. In ogni caso, al momento l’entrata in vigore di questa normativa è stata rinviata al 2 dicembre e dovremo aspettare per vedere come verrà applicata per poterla valutare meglio.

Qual è la vostra strategia di sostenibilità del turismo?

Come è ben noto, quando parliamo di sostenibilità, tendiamo a differenziare tre fattori diversi: la sostenibilità ambientale (affinché l’attività turistica non disturbi l’ambiente naturale in cui si sviluppa), la sostenibilità economica (fondamentale affinché l’attività imprenditoriale sia redditizia e possa sopravvivere) e la sostenibilità socioculturale (affinché l’attività turistica non trasformi la cultura, le usanze e le tradizioni della società in cui si svolge). Dal ministero del Turismo si sta lavorando a diversi progetti per contribuire a rendere il modello turistico spagnolo più sostenibile in tutti i sensi. A tal fine, la gestione dei fondi europei Next Generation si è sviluppata attorno a un piano basato su due assi fondamentali: la digitalizzazione e la sostenibilità. Questo aspetto si canalizza in progetti orientati sia ai modelli di governance delle destinazioni turistiche sia a progetti destinati alle imprese, per promuovere, per esempio, l’efficienza energetica delle attività turistiche o lo sviluppo di proposte ed esperienze turistiche che contribuiscano alla destagionalizzazione o allo sviluppo di un tessuto economico in destinazioni e territori in fase di riconversione.

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Fonte: iStock

Vista aerea di Marbella

D’altra parte, da Turespaña stiamo lavorando sulla conoscenza e sui dati. Ciò che non può essere misurato non può essere migliorato. Così, dal nostro dipartimento di intelligenza turistica abbiamo avviato due nuove indagini per conoscere sia la percezione di sostenibilità dei turisti internazionali che ci visitano sia quella dei residenti, per capire in quali destinazioni e in quali periodi dell’anno la popolazione locale ha una percezione più sfavorevole. Da lì, partirà poi un lavoro congiunto fra amministratori pubblici e l’imprese per trovare una soluzione a questi temi.

Ci sono dei luoghi insoliti della Spagna, fuori dalle solite rotte, che consiglia agli italiani di vedere?

Certamente, le regioni dell’interno della Spagna sono ancora molto sconosciute per il turista italiano. Sto pensando a Castilla e León, Castiglia-La Mancia, l’Estremadura, la Rioja, l’Aragona o la Navarra. Sono territori in cui la ricchezza patrimoniale e culturale è impressionante, la gastronomia è singolare e diversificata e i paesaggi e gli spazi naturali sono incredibili. Penso a luoghi come il territorio di El Matarraña, in Aragona, che viene chiamata la “Toscana spagnola”, alle ciclabili in paesaggi spettacolari come il Deserto delle Bardenas Reales, in Navarra, alla “dehesa” dell’Estremadura dove si alleva il maiale iberico, o alla Valle del Jerte, con i suoi ciliegi in fiore che evocano paesaggi di altre terre.

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Fonte: @SiViaggia – Ilaria Santi

Il paesaggio dell’Estremadura con il castello di Medellín

Cosa annunciate di nuovo al TTG di Rimini quest’anno e cosa vi aspettate da questa fiera?

In questa fiera speriamo di avvicinare il pubblico e i professionisti a quella Spagna più sconosciuta, a quei territori inesplorati o a proposte fuori stagione alta e singolari in regioni più popolari come le nostre Isole Canarie o Baleari, destinazioni con un’offerta squisita oltre al sole e al mare, con eccellenti esperienze per godere dell’aria aperta e della natura, della gastronomia, dell’enoturismo. Chi non vorrebbe assaporare un vino vulcanico o imparare a fare un formaggio tradizionale dell’Isole Baleari? Vi aspettiamo!