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Crociera last minute, un trend intramontabile

Sempre più viaggiatori scelgono un viaggio in crociera come soluzione per le proprie vacanze, spinti da un mix di comfort, accessibilità e varietà di destinazioni.

Secondo il rapporto annuale “State of the Cruise Industry” stilato dalla Cruise Lines International Association (CLIA), nel 2024 sono attesi circa 36 milioni di passeggeri sulle navi da crociera, con una crescita annua del 6% rispetto ai 31,7 milioni del 2023. Un successo che non accenna a rallentare, dimostrando quanto il pubblico apprezzi questa formula di vacanza all-inclusive.

Vediamo insieme quali sono i motivi che definiscono la crociera, anche quella last minute, come una formula e un trend di viaggio intramontabile.

Crociera, trend che non conosce crisi

La crociera last minute è un viaggio prenotato a ridosso della data di partenza e proprio per tale motivo offre notevoli risparmi rispetto alle tariffe standard. Le compagnie di navigazione utilizzano queste offerte per massimizzare il numero di cabine occupate, ottimizzando così i ricavi e riducendo i costi di gestione.

Si tratta di un’opportunità interessante non solo per chi viaggia spesso o dispone di una certa flessibilità di tempo, ma anche per chi non ha potuto pianificare in anticipo. La crociera last minute, oltre a rappresentare un’opzione conveniente, si rivela comoda e sicura, grazie all’affidabilità delle rotte e all’esperienza del personale di bordo, pronto a risolvere ogni piccolo contrattempo. Un’esperienza da provare almeno una volta nella vita, adatta sia ai viaggiatori adulti che alle famiglie.

Una delle ragioni per cui le crociere last minute continuano a conquistare consensi, persino nei periodi di magro, sta anche nella loro flessibilità. Le opinioni dei croceristi appassionati, infatti, evidenziano che una crociera soddisfa una vasta gamma di esigenze, adattandosi alle preferenze più disparate.

Un’opzione sempre più popolare è quella della crociera last minute, per l’appunto, che consente di prenotare una vacanza con tariffe vantaggiose poco prima della partenza. Questo formato rappresenta una soluzione ideale per chi non ha avuto il tempo di pianificare con largo anticipo o per chi ha un’agenda flessibile e desidera partire con poco preavviso.

Tra i numeri in crescita si prevede che, nel 2024, oltre 14 milioni di crocieristi sbarcheranno nei porti italiani. Tra questi, in Italia, i più frequentati sono Civitavecchia (con circa 3,5 milioni di passeggeri l’anno), seguita da Genova, Napoli, Livorno, Savona, Palermo, La Spezia, Messina, Trieste e Venezia.

Le mete preferite dai croceristi e i servizi top

I viaggi in crociera conquistano un pubblico sempre più vasto per la loro capacità di unire il piacere della scoperta, legato alle diverse tappe nei porti, al comfort della navigazione. Come già accennato, le compagnie crocieristiche più importanti offrono una gamma di servizi di alta qualità per garantire a tutti i passeggeri un soggiorno all’insegna del relax e del divertimento.

Crociera, fiordi norvegesi

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Una crociera tra i fiordi norvegesi, immersi nella natura scandinava

A bordo è possibile gustare piatti gourmet in ristoranti di lusso e scoprire paesaggi unici e città suggestive, a volte lontane dal turismo di massa. Le attività ricreative non mancano, anzi, abbondano: dalle piscine per adulti e bambini, alle spa e aree relax, passando per palestre, boutique, piste da ballo, bar e ristoranti tematici.

Oggi è possibile trovare crociere dirette verso quasi ogni angolo del mondo, dal Mediterraneo alle isole greche, fino ai Paesi scandinavi e ai Caraibi. Nella stagione estiva, le mete più popolari restano le coste mediterranee, con Sardegna, Corsica, Grecia e Costa Azzurra in cima alle preferenze.

Con l’arrivo dell’autunno e delle festività natalizie, invece, cresce l’interesse per destinazioni tropicali come Messico e Caraibi, e per esperienze uniche come le crociere tra i fiordi norvegesi, un’opportunità imperdibile per chi desidera esplorare scenari naturali di rara bellezza.

Per chi vuole approfittare di una crociera last minute, è consigliabile monitorare regolarmente i siti delle principali compagnie di crociere: queste offerte, infatti, tendono a durare poco e rappresentano vere e proprie occasioni.

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Napoli, Pompei, Procida e Paestum raccontate dal Guardian

Di recente, un giornalista del Guardian ha intrapreso un viaggio attraverso alcune delle mete più iconiche del Sud Italia, raccontando il suo itinerario in un articolo ricco di osservazioni e dettagli. Quando si sente parlare bene del proprio Paese e del suo patrimonio artistico e culturale, nonché dei suoi paesaggi, non può che fare piacere ed è per questo che oggi vi mostriamo come sono questi iconici luoghi visti dagli occhi di un forestiero.

Il suo racconto inizia con l’arrivo in Mediterraneo, tra pioggia e cieli grigi, durante un viaggio in treno da Parigi. Nonostante il clima iniziale, proseguendo verso sud, il giornalista scorge finalmente la tanto agognata luce del sole, insieme alla vivacità e al calore di luoghi come Napoli, Pompei, Procida e Paestum.

Viaggiare in treno, lo slow tourism come ritorno alle origini

Durante il tragitto, il giornalista nota la differenza tra un viaggio in treno e il frettoloso ritmo del trasporto aereo. Attraversando città come La Spezia e Pisa, afferma che il viaggio in treno incarna la “joy of missing out” (la gioia di lasciarsi andare), perfetta per un turismo lento e contemplativo.

In questo percorso, simile a quello compiuto dal poeta inglese John Keats nel 1820, il viaggiatore trova un’attenzione alla scoperta, senza la frenesia moderna. Dopo aver attraversato il Nord Italia, in particolare la Liguria, la destinazione è il Sud, a partire dalla Campania.

Napoli, più autentica di così non si può

Il giornalista descrive Napoli come un luogo autentico, dove il fervore della vita cittadina si manifesta nelle strade affollate e nei ristoranti all’aperto. La città, racconta, si anima ulteriormente quando il Napoli gioca contro la Juventus e i tifosi seguono con entusiasmo la partita mentre gustano una pizza in un caffè di strada.

Napoli è anche il punto di partenza per visitare le vicine isole, tra cui Procida, che, secondo il giornalista, ha conservato il proprio carattere genuino e non è stata trasformata in un’isola esclusivamente turistica.

Napoli

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Sguardo su Napoli vista di sera

Procida, profumo di agrumi e senso di familiarità

Procida, scrive il giornalista, è ben diversa da altre destinazioni insulari, poiché ha mantenuto la sua autenticità e non è diventata un “esperimento di gentrificazione”.

Una delle attività migliori che si può fare soggiornando sull’isola, tra un tuffo e l’altro, dopo un po’ di tintarella, è sicuramente mangiare e lasciarsi coccolare il palato dalla deliziosa cucina locale. Tra i piatti consigliati ci sono gli spaghetti al pesto di limone, tipici del luogo grazie ai celebri limoni dolci dell’isola.

Le case colorate di Marina di Corricella e l’atmosfera di un’isola ancora legata alla sua tradizione marinara colpiscono particolarmente l’autore dell’articolo del Guardian, che ne evidenzia il fascino genuino raccontando il legame di Procida con la storia locale, ancora oggi.

Pompei, città eterna in continua scoperta

La visita a Pompei è uno dei momenti più suggestivi del viaggio. Il giornalista osserva come il sito archeologico, sotto la direzione del tedesco Gabriel Zuchtriegel, stia vivendo una nuova fase di scoperta e reinterpretazione.

Vesuvio, Pompei

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Pompei e il Vesuvio sullo sfondo

Accompagnato dall’archeologo Alessandro Russo, il giornalista entra nella Regio IX, una zona in cui si stanno scoprendo affreschi intatti e dettagli inediti della vita quotidiana degli antichi abitanti di Pompei. Racconta di un ritratto di una bambina con uva e melograni, sopravvissuto incredibilmente intatto e visibile oggi grazie alle nuove tecniche di scavo.

Paestum, viaggio nell’antica Grecia

Proseguendo il suo viaggio verso sud, il giornalista del Guardian racconta l’esperienza di Paestum, una città fondata dai Greci e famosa per i suoi imponenti templi e per il museo archeologico.

Qui, il protagonista dell’articolo si sofferma sulla Tomba del Tuffatore, un capolavoro ritrovato nel 1968 che raffigura un giovane che si tuffa da una grande altezza, in quella che potrebbe rappresentare una scena allegorica della morte o della vita.

Tempio Era, Paestum

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Il Tempio di Era nel sito archeologico di Paestum

Il giornalista è affascinato da come Paestum mantenga un’atmosfera antica e intatta, lasciandolo profondamente colpito dall’energia e dal mistero di questi luoghi.

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Scoperta un’antica città Maya grazie a Google

La civiltà dei Maya è una delle più interessanti e misteriose al mondo. Chiunque visiti il Messico inserisce nel suo itinerario di viaggio almeno uno o più siti archeologici che ne mostrano le profonde capacità architettoniche, oltre che gli aspetti culturali e religiosi di una società che ha regnato per lungo tempo su gran parte dell’America centrale. Pensate che ci sono alcuni luoghi, come Tikal in Guatemala, dove c’è ancora tantissimo da scoprire perché la giungla che custodisce le rovine è talmente fitta che ci vorrebbero anni e anni di scavi e lavori per svelare templi e piramidi…oppure ci vorrebbe Google.

Gli Indiana Jones moderni non hanno bisogno dei classici strumenti degli archeologi, a volte basta semplicemente un computer. È successo negli Stati Uniti d’America, dove Luke Auld-Thomas, dottorando presso l’università statunitense di Tulane, ha scoperto su Google l’esistenza di una città Maya perduta che comprende più di 6.000 edifici, con templi piramidali e un ‘campo sportivo’, quello utilizzato per il classico gioco della pelota.

La scoperta della città Maya su Google

La città Maya segreta, situata nello stato messicano sudorientale di Campeche, al confine con il Guatemala, è stata scoperta puramente per caso da uno dei membri di un team di esploratori. Luke Auld-Thomas ha dichiarato alla BBC: “Ero circa alla pagina 16 dei risultati di ricerca e ho trovato un’indagine laser effettuata da un’organizzazione messicana per il monitoraggio ambientale”. Ed è proprio partendo da quest’indagine, e dopo un’attenta elaborazione e traduzione dei dati, che il ricercatore ha notato qualcosa che assomigliava a una città.

In questo modo è stata rivelata Valeriana, il nome dato a quello che si ritiene rappresenti il secondo sito Maya più grande mai scoperto. Gli archeologi, dopo aver mappato ed esplorato tre aree, la cui superficie totale è pari a quella della città di Edimburgo, sono arrivati a una prima conclusione: la città potrebbe aver ospitato fino a 50.000 persone al suo apice, tra il 750 e l’850 d.C. Una cifra, stimano i ricercatori, superiore alla popolazione che vive attualmente nella regione.

Perché è una scoperta importante

Si tratta di una scoperta molto importante, soprattutto considerando quanti misteri ancora avvolgano la società Maya. La professoressa Elizabeth Graham dell’University College di Londra, che non ha partecipato allo studio, ha evidenziato come i risultati di questa nuova scoperta contribuiscano a rafforzare l’idea che i Maya vivessero in città o paesi complessi piuttosto che in villaggi isolati.

La città scoperta dalla squadra di archeologi comprende 6.674 edifici e, dalle sue caratteristiche, appare agli occhi degli esperti come una capitale: sono stati riscontrati due centri principali con grandi edifici, collegati da fitte case e strade rialzate e con due piazze in cui si trovano dei templi piramidali, dove i Maya avrebbero praticato il loro culto, nascosto tesori e seppellito i loro morti. Come anche nel caso di Chichen Itza, una delle 7 Nuove Meraviglie del Mondo in Messico, anche qui è stato ritrovato il campo della pelota che, più che uno sport, rappresentava un vero e proprio rito cerimoniale che prevedeva, alla fine, il sacrificio di alcuni giocatori.

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Innsbruck a Natale: cosa fare, cosa vedere e info utili

Innsbruck è una delle città più belle dove festeggiare il Natale in Austria. Destinazione molto amata in inverno per chi pratica sport come snowboard e sci, Innsbruck è anche famosa per i suoi mercatini e per la capacità di unire il fascino urbano con quello naturale offerto dalla montagna. Questa, infatti, può essere raggiunta facilmente dal centro storico con la massima facilità: vi basterà salire sulla comoda funivia che, in meno di cinque minuti, vi porterà fino in cima!

Durante il periodo dell’Avvento, la città è immersa in un’atmosfera davvero magica. Nell’aria sentirete il profumo di cannella, utilizzata per molti dolci tipici, e delle caldarroste, oltre che le musiche natalizie provenienti dalle casette in legno dei mercatini. Potrete riscaldarvi con un delizioso bicchiere di glühwein, il vino caldo tipico austriaco servito nelle classiche tazze a tema natalizio, oppure lasciarvi conquistare dai tanti eventi, dalle parate con le maschere tradizionali agli spettacoli. Vediamo insieme cosa fare e cosa vedere a Innsbruck durante il Natale, oltre a tante informazioni utili per pianificare al meglio il vostro viaggio.

Cosa fare a Innsbruck a Natale

Sono ormai 30 anni che i mercatini di Innsbruck contribuiscono a creare l’atmosfera natalizia perfetta per chi decide di trascorrere il Natale tra i paesaggi innevati dell’Austria. Seppur i mercatini restino i protagonisti indiscussi, non sono le uniche cose da fare e da vedere.

I mercatini di Natale

I mercatini di Innsbruck sono tanti e uno più bello dell’altro. Il più famoso è sicuramente quello organizzato nel centro storico, aperto dal 15 novembre al 23 dicembre: qui troverete oltre 70 bancarelle, il magnifico albero di Natale e il Vicolo delle Fiabe per i più piccoli, dove dai davanzali degli edifici compaiono i personaggi più amati delle favole. Un altro mercatino imperdibile è quello di Marktplatz, perfetto soprattutto per le famiglie perché presenti tante iniziative per i più piccoli, come lo spettacolo dei burattini. Entrambi i mercatini sono aperti dalle 11:00 alle 21:00.

Sfilate natalizie

Un appuntamento tipico durante il Natale a Innsbruck è la parata con le maschere tradizionali e i personaggi natalizi per eccellenza come St. Nicholas. Nel folklore austriaco troviamo da un parte San Nicola, una figura amichevole che regala doni ai bambini buoni, dall’altra, invece, c’è la controparte cattiva, ossia i Krampus. Queste sono figure sinistre e diaboliche che, in date specifiche, sfilano per le strade “spaventando” i più piccoli e punendo i più grandi. A Innsbruck, le date da segnare sono il 30 novembre alle 17:00 per la sfilata dei Krampus e il 5 dicembre, dove a partire dalle 17:30 sfileranno sia i Krampus che San Nicola.

Krampus natale Innsbruck

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Maschere tipiche dei Krampus

A spasso sul tram nostalgico

Attivo esclusivamente durante il periodo dell’Avvento, il tram nostalgico vi porterà a spasso tra le strade illuminate a festa della città. L’Innsbruck Christkindlbahn, antico di 100 anni, rievoca le atmosfere di un tempo proponendosi come un’esperienza magica sia per gli adulti che per i bambini. Potete salirci in modo totalmente gratuito dal 6 al 21 dicembre, tutti i venerdì e i sabati dalle 15:00 alle 18:00. La prima fermata è Stubaitalbahnhof, ma potrete salire anche nelle successive come Triumphal Arch, Bürgerstraße o Maria-Theresien-Straße.

Lo spettacolo LUMAGICA

Anche quest’anno torna lo spettacolo di LUMAGICA allestito nel cuore dell’Hofgarten, il parco pubblico situato vicino al Palazzo Imperiale. Lungo un chilometro, il percorso vi permetterà di passeggiare tra arcobaleni di colori, fiori e farfalle, tra elementi astratti e installazioni luminose interattive. Ogni scena è stata pensata come un’opera d’arte in movimento che celebra i valori più importanti del Natale come la pace, l’armonia e la condivisione, offrendo ai partecipanti momenti indimenticabili. Lo spettacolo sarà disponibile dal 15 novembre 2024 al 2 febbraio 2025, tutti i giorni dalle 17:00 alle 21:00. Dal 16 gennaio, invece, sarà aperto dal giovedì alla domenica. I biglietti, del costo di 11 euro, sono acquistabili online dal sito ufficiale, disponibile anche in italiano.

Innsbruck a Natale: i luoghi simbolici

Innsbruck è una città ricca di fascino. A dimostrarlo sono i suoi luoghi più simbolici che, in occasione delle feste natalizie, diventano ancora più belli.

Il Tettuccio d’Oro

Simbolo della città di Innsbruck per eccellenza è ovviamente il Tettuccio d’Oro situato proprio nel cuore del centro storico. Fu l’imperatore Massimiliano I a farlo costruire tra il 1497 e il 1500 in stile tardogotico e ricoperto da ben 2.657 scandole di rame dorato. Ed è proprio davanti a quella che viene considerata una delle attrazioni turistiche principali della città che viene organizzato il mercatino natalizio più bello.

La Chiesa di Corte

Un altro luogo simbolico della città, legato anche questo alla figura dell’imperatore Massimiliano, è la Chiesa di Corte. Il sovrano asburgico fece costruire qui un mausoleo davvero speciale, contraddistinto dalla presenza di 28 statue che rappresentano personaggi famosi come Re Artù, l’imperatore Federico III o Maria di Borgogna, moglie dell’imperatore Massimiliano. La chiesa sarà aperta anche durante i giorni di festa, mentre il 25 dicembre 2024 e il 1 gennaio 2025 l’ingresso sarà a ingresso libero, dalle 12:30 alle 17:00.

Interno Chiesa di Corte

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Interno della Chiesa di Corte

Natale in montagna

Essendo una meta invernale prediletta per chi ama sciare, anche la montagna è considerata il simbolo di Innsbruck che, durante il periodo dell’Avvento, diventa ancora più magica. Raggiungendo l’Hungerburg con la funivia potrete godere non solo di una meravigliosa vista panoramica sulla città illuminata, ma anche passeggiare tra i mercatini allestiti ad alta quota. Qui troverete punch, snack, bancarelle con addobbi e accessori natalizi fatti con amore.

Il mercatino è aperto dal 22 novembre 2024 al 6 gennaio 2025, dal lunedì al venerdì dalle 13:00 alle 19:00, sabato e domenica dalle 12:00 alle 19:00. Il 24dicembre dalle 12:00 alle 15:00; il 31 dicembre dalle 12:00 alle 17:00, mentre dal 25 dicembre al 6 gennaio dal lunedì al venerdì dalle 13:00 alle 18:00 e il sabato e la domenica dalle 12:00 alle 18:00.

Il clima di Innsbruck a Natale

Innsbruck è situata nella zona ovest dell’Austria, nella regione del Tirolo, dove gli inverni sono freddi e le temperature rigide. Circondata da montagne, la città è infatti considerata una delle mete più belle dove andare a sciare perché permette ai viaggiatori di unire il piacere della scoperta culturale al divertimento sulle piste senza necessariamente spostarsi e utilizzare l’auto. Consigliamo quindi di mettere in valigia indumenti caldi, oltre che cuffia, guanti e sciarpa…oppure di acquistarli direttamente ai mercatini!

Come muoversi a Innsbruck a Natale

Visitata tutto l’anno, durante il Natale la città di Innsbruck diventa ancora più affollata. Per evitare di restare intrappolati nel traffico e perdere tempo prezioso che potreste spendere nei mercatini, vi consigliamo di lasciare l’auto nei parcheggi appositi situati fuori dal centro città. I principali sono il Park&Ride Olympia World in Via Rennweg 3 e il Park&Ride Innrain in Schöpfstraße 23a. Da qui potete muovervi semplicemente con i mezzi pubblici. Nel centro storico di Innsbruck, invece, potete spostarvi tranquillamente a piedi, mentre per raggiungere la montagna potrete usare la comoda funivia.

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I mercatini di Natale a Milano, tra luci scintillanti e momenti tradizionali

Milano è una città che offre molto, in tutti i periodi dell’anno. Nel momento in cui si avvicinano le festività, alla già grande bellezza del capoluogo lombardo si aggiungono una serie di iniziative che portano un’atmosfera unica tra le strade e le piazze meneghine. Ce n’è per tutti i gusti: dalle iniziative per le famiglie a quelle capaci di coinvolgere chi ama il teatro o chi apprezza acquisti di alto livello.

L’arrivo dei Mercatini di Natale a Milano, affiancati dall’immancabile fiera tradizionale degli Oh Bej O Bej sono solo due delle ragioni per organizzarsi e trascorrere almeno una giornata in città per andare in cerca del regalo più bello o dell’occasione unica da mettere sotto l’albero.

Alcuni eventi saranno a disposizione di milanesi, turisti e viaggiatori per un lungo periodo mentre per altri sarà necessaria un po’ di programmazione, vista al breve durata. Quali saranno i mercatini di Natale di Milano che visiterai quest’anno?

Il mercatino di Natale di Piazza Duomo

Uno dei mercatini di Natale più ammirati e frequentati di Milano è quello che si svolge ogni anno in Piazza Duomo, sotto lo sguardo imponente della cattedrale, della Galleria e di Palazzo Reale. Il comune allestisce le classiche casette in legno che vengono occupate da artigiani e commercianti pronti a proporre decorazioni natalizie di ogni genere, nonché prodotti di gastronomia sia tipicamente lombardi che provenienti da altre parti d’Italia.

Questo mercatino sono particolarmente scenografici anche grazie alla presenza del consueto albero di Natale di Piazza Duomo, elemento immancabile che ogni anno cambia tipologia e colore di decorazioni. Le luminarie del centro e le luci dei negozi storici presenti in zona completano l’atmosfera più natalizia di sempre.

Giorni e orari di apertura del mercatino di Natale in Piazza Duomo

Questo splendido mercatino di Natale nel cuore di Milano aprirà i battenti il 1 Dicembre 2024 e chiuderà la sera del 6 gennaio 2025. Dal momento del taglio del nastro, le casette e tutte le attività saranno aperte tutti i giorni dalle 8.30 del mattino fino alle 22. La maggiore affluenza sarà, ovviamente nel weekend. Per una visita più tranquilla e intima, meglio optare per un giorno feriale.

I mercatini di Natale di piazza Duomo a Milano

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La bellezza di Piazza Duomo sotto le feste

Come raggiungere il mercatino di Natale di Piazza Duomo

Non c’è nulla di più semplice, parlando di Milano, che raggiungere l’area della città dove si trova il Duomo. L’omonima fermata della metro, appartenente alla linea gialla M3, è il punto di riferimento più comodo per arrivare al mercatino di Natale. L’area è servita anche da tram e autobus. Se si arriva in taxi, meglio scegliere di scendere a nelle vie attigue alla piazza.

Il Villaggio delle Meraviglie ai Giardini Indro Montanelli

Un luogo che regala un’atmosfera natalizia da fiaba è il Villaggio delle Meraviglie che si trova nei giardini Indro Montanelli, non distanti da Porta Venezia. Si tratta di un vero e proprio villaggio dedicato al Natale, con tanto di elfi che vi abitano e tanti luoghi capaci di regalare la sensazione di trovarsi altrove anziché in centro a Milano.

Questo appuntamento festivo è molto amato dalle famiglie, ma non solo. All’interno del Villaggio delle Meraviglie si può giocare, si può mangiare, si possono fare acquisti e ci si può divertire immaginando di essere al cospetto di Babbo Natale al Circolo Polare Artico. Questo luogo propone anche spettacoli di luci e, nell’area del villaggio, è presente una pista di pattinaggio su ghiaccio.

Gli orari di apertura del Villaggio delle Meraviglie ai Giardini Indro Montanelli

Questo luogo così magico potrà essere vissuto e frequentato dal 16 novembre 2024 al 6 gennaio 2025. Gli orari dell’edizione 2024-25 non sono ancora stati resi noti ma, per gli eventi passati, il Villaggio delle Meraviglie era aperto tutto i giorni dalle 9 del mattino alle 21. Anche per questo mercatino di Natale dall’atmosfera unica, i momenti di maggiore accesso sono i fine settimana. L’ingresso è sempre gratuito.

Come raggiungere il Villaggio delle Meraviglie ai Giardini Indro Montanelli

Questo parco pubblico si trova nel cuore del centro di Milano e il modo migliore per raggiungerlo è usare i mezzi pubblici. Le fermate della metropolitana da usare come riferimento sono Palestro e Porta Venezia sulla linea rossa M1. Se usi la linea gialla M3, tieni presente di scendere o a Repubblica o a Turati. I tram che arrivano in zona sono i numeri 1 e 9 mentre chi usa il passante può scendere direttamente alla stazione di Porta Venezia.

Gli eventi del Villaggio delle Meraviglie ai Giardini Indro Montanelli

Un simile evento nel cuore di Milano non può portare con sé, oltre al più classico di mercatini di Natale, anche degli eventi capaci di coinvolgere grandi e piccini, al fine di stupire e regalare un pizzico di magia che, a Natale, non può mancare mai. Ogni evento sarà rigorosamente gratuito e i calendario verrà reso noto entro l’inaugurazione dell’evento.

Le edizioni passate hanno visto entrare in scena attori e intrattenitori pronti a portare gli spettatori dentro un mondo fatto di luci, canti natalizi e racconti leggendari. Cosa succederà nell’edizione 2024-25? Non ti resta che andare a vedere con i tuoi occhi e lasciarti coinvolgere.

Il mercatino di Natale lungo il Naviglio Grande

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I Navigli sotto le feste

Il mercatino di Natale sul Naviglio Grande

Anche i Navigli non possono non figurare nella lista degli eventi che aggiungono  un tocco natalizio alla città. Ricordando in alcune parti “la Vecchia Milano”, quest’area della città è  molto conosciuta per la vita notturna ed è apprezza da chi ama uscire e gustare un buon aperitivo. L’ambientazione suggestiva dei Navigli è scelta regolarmente, durante il corso dell’anno, per un mercato dell’antiquariato che, sotto le feste, diventa un appuntamento importante per chi ama fare regali particolari e molto ricercati.

Lungo il Naviglio Grande, infatti, si snodano bancarelle che offrono prodotti introvabili in altri luoghi, creazioni artistiche e specialità gastronomiche, in un’atmosfera più raccolta rispetto a luoghi come Piazza Duomo o Porta Venezia. Questo è proprio il regno degli amanti dell’antiquariato, del modernariato e delle atmosfere vintage di una certa classe.

Giorni e orari di apertura dei mercatino di Natale sul Naviglio Grande

Sarà il 24 dicembre 2024 la data del mercatino di Natale lungo il Naviglio Grande: un giorno solitamente dedicato ai regali dell’ultimo minuto che, data la qualità della merce che si trova in questo luogo, può diventare invece l’occasione per fare un regalo degno di nota. Il mercatino lungo il Naviglio Grande sarà attivo dal mattino presto fino al primo pomeriggio.

Come raggiungere il mercatino di Natale sul Naviglio Grande

I Navigli non hanno una loro fermata della metro ma sono serviti da bus e tram, che viaggiano regolarmente nelle strade nelle vicinanze. Per chi preferisce usare la metro e poi camminare, la cosa migliore è utilizzare la linea verde – M2 e scendere a Porta Genova.

La Magia del Natale al Carroponte di Sesto San Giovanni

L’area di Sesto San Giovanni, pur essendo localizzata di un comune diverso, è considerata parte integrante di Milano, così tanto che il confine comunale è davvero poco evidenziabile al giorno d’oggi.

Qui verrà aperto mercatino che si chiama Magia del Natale. A dire il vero, sarà molto di più di un classico mercatino di Natale, così come lo si concepisce normalmente. Non sarà solo un luogo per fare acquisti natalizi e comprare regali ma sarà un vero e proprio grande villaggio natalizio dove trovare ogni bontà e dove provare tante esperienze per grandi e piccini. Questo evento darà anche ampio spazio anche alle proposte natalizie del Commercio Equo Solidale, con prodotti di ogni genere provenienti proprio dalle cooperative di produzione locali presenti in tutto il mondo.

Sarà presente anche un ufficio postale dal quale inviare la propria lettera a Babbo Natale ma non mancherà una vera e propria fabbrica di giocattoli. Grandi e piccini potranno poi ammirare tutto il villaggio dall’alto della Ruota Panoramica.

Magia del Natale a Sesto san Giovanni

Gli orari della Magia del Natale al Carroponte di Sesto San Giovanni

Questo evento natalizio è paragonabile a un parco tematico e si comporta come tale. Aprirà i battenti il 18 novembre e chiuderà il 22 dicembre 2024. Sarà attivo ogni venerdì, sabato e domenica con i seguenti orari:

  • Venerdì: 15-20
  • Sabato e domenica: 10-20

L’ultimo ingresso, a prescindere dal giorno scelto per la visita, è sempre alle 18, in modo da dare a tutti la possibilità di godersi tutta l’atmosfera magica della Magia del Natale del Carroponte.

Per l’ingresso è previsto un biglietto, il cui costo va dai 19,50€ per un adulto, scendendo a 15,50€ per i bimbi dai 4 ai 12 anni. Sotto i 4 anni si entra gratuitamente e sono previsti dei pacchetti per famiglie che comprendono l’entrata per due adulti e due bambini al costo totale di 64€.

Come raggiungere la Magia del Natale al Carroponte di Sesto San Giovanni

L’area della Magia di Natale a Sesto San Giovanni si può raggiungere in auto. Per l’evento è, infatti, prevista la possibilità di parcheggio in loco. Per chi arriva in treno, la stazione ferroviaria più vicina è quella di Sesto San Giovanni. Una volta lì, si consiglia di prendere la linea rossa M1 e scendere a Sesto Rondò.

Infine, è possibile arrivare in zona anche usando il tram e gli autobus. Le linee a cui fare riferimento sono la 728,  708 e 713: La fermata a cui fare riferimento è quella di Via Carducci. Da lì si prosegue a piedi per circa una decina di minuti.

Gli eventi di Magia del Natale al Carroponte di Sesto San Giovanni

Un vere e proprio parco tematico come la Magia del Natale non può non avere un cartellone pieno di eventi, capaci di aggiungere ancora più incanto alla già grande meraviglia dell’atmosfera che troverai una volta lì. Al centro di questo villaggio troverà la sua casa, per esempio, uno straordinario spettacolo di circo chiamato Alice in Circusland, ispirato proprio al romanzo di Lewis Carrol.

Non è Natale, però, senza che risuonino le note dello Schiaccianoci e sarà così anche presso la Magia del Natale a Sesto San Giovanni. Infine, una tradizione molto rispettata nei paesi anglosassoni sarà portata anche in scena sul parco di questo parco tematico: verranno accesi i riflettori su un musical a tema natalizio, dal tono scherzoso e ironico che racconterà una strana e comica avventura che Babbo Natale si ritroverà a vivere.

Fiera degli Oh Bej! Oh Bej! a Milano

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Fiera degli Oh Bej! Oh Bej! a Milano

La Fiera degli Oh Bej! Oh Bej!

Non si può parlare di Mercatini di Natale a Milano senza citare la tradizionale Fiera degli Oh Bej! Oh Bej! Si tratta di uno degli eventi più antichi di Milano, con origini che risalgono al 1510. Il suo nome, in dialetto milanese, significa “Oh belli! Oh belli!” e deriva dall’espressione entusiasta e stupita che i bimbi avevano quando si trovavano di fronte alle bancherelle di questo evento così bello e importante. Storicamente parlando, è sempre stato il luogo in cui, un tempo, i Milanesi compravano i giocattoli da donare.

In questa fiera tradizionale espongono oltre 300 venditori che offrono prodotti artigianali, giocattoli, addobbi natalizi e ogni cosa che si possa desiderare. Questo è il luogo giusto per acquistare i dolci tipici di Milano, come i firunatt, che altro non sono che collane composte da castagne affumicate infilate in un lungo spago. Tradizionalmente, non si può lasciare la Fiera degli Oh Bej! Oh Bej! senza aver gustato il vin brulé.

La Fiera degli Oh Bej! Oh Bej! è il paradiso per chi ama gli oggetti di antiquariato, i vestiti vintage e i libri usati, anche in edizioni molto importanti. Partecipare ai mercatini di Natale di Milano e, soprattutto, alla Fiera degli Oh Bej! Oh Bej! è un’esperienza che va al di là del semplice shopping o della voglia di vivere un’atmosfera perfettamente natalizia: ci si immerge nella cultura e nella tradizione di una città che guarda sempre al futuro ma non dimentica mai a propria storia.

Giorni e orari di apertura della Fiera degli Oh Bej! Oh Bej!

L’edizione di quest’anno della fiera degli Oh Bej! Oh Bej! a Milano sarà inaugurata il 5 dicembre 2024 e si chiuderà, come da tradizione, la sera dell’Immacolata, ovvero il giorno 8 dicembre 2024. Gli orari di attività di questo storico mercatino milanese vanno dalle 8.30 del mattino fino alle 21.

Come raggiungere la Fiera degli Oh Bej! Oh Bej!

In passato, la fiera si teneva nei pressi della Basilica di Sant’Ambrogio, in onore del santo patrono della città, la cui festa cade proprio il 7 dicembre.  Attualmente la fiera si svolge in Piazza Castello, dove lo spazio è maggiore e dove il Castello Sforzesco ben si presta a fare da scenografia. Non c’è biglietto d’ingresso. Il modo più comodo per arrivare nei pressi della Fiera degli Oh Bej! Oh Bej! è utilizzare la Linea rossa-M1 della metropolitana e scendere alla fermata Cairoli.

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Cosa vedere a Pondicherry, città dell’India particolarmente piacevole

Puducherry o Pondicherry, definizione: nuovo villaggio o nuovo insediamento. All’interno del nome è racchiusa la sua storia più recente segnata dal dominio francese che, arrivato qui per le spezie e i tessuti, la occupò dal XVII secolo al 1954. Parliamo di storia recente perché l’anima della città, seppur contraddistinta dalle classiche architetture color pastello eredità del periodo coloniale, ha origini molto più antiche. La zona in cui si trova, infatti, quella del Tamil Nadu, a Sud dell‘India, è la culla di una delle più grandi civiltà indiane che vanta oltre 2000 anni.

Affacciata sul Golfo del Bengala, ha molto da offrire ai viaggiatori che decidono di inserirla all’interno del loro itinerario indiano, creando così il mix perfetto di cultura, storia e spiritualità con un tocco di benessere europeo. Templi, chiese e centri spirituali, insieme al mare e alle spiagge che stanno contribuendo a riscriverne l’identità turistica agli occhi del mondo, le hanno valso anche un posto nel Best in Travel 2025 stilato da Lonely Planet.

Dopo aver consumato la vostra colazione con una tazza di caffè fumante e un croissant, andate alla scoperta di Pondicherry esplorando le diverse cose da vedere: qui di seguito trovate i nostri consigli.

Passeggiata nella storica White Town

La maggior parte dei visitatori parte dalla White Town, ossia il quartiere francese situato a pochi passi dal lungomare. Potete partire anche voi da qui, soprattutto se avete ancora bisogno di entrare in confidenza con l’India: passeggiando tra queste strade il vostro approccio sarà familiare e delicato. Questo è garantito dall’atmosfera in cui è immerso il quartiere, tra antichi cortili residenziali, caffè, ristoranti con cucina francese, indiana e altre regioni dell’Asia meridionale e le architetture dai colori pastello.

L’eredità lasciata dai francesi è presente anche nelle diverse chiese, come Notre Dame des Anges o la Basilica del Sacro Cuore, esempio di architettura gotica riconosciuta come uno dei luoghi di pellegrinaggio più importanti per gli indiani cristiani. La loro presenza si può vedere anche nelle statue di Dupleix e Giovanna d’Arco o nelle insegne stradali di ceramica blu che portano nomi come Dumas e Romain Rolland. Se volete scoprire il quartiere francese in modo particolare, potete optare anche per un tuk tuk!

Cattedrale Pondicherry

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La Basilica di Pondicherry in stile gotico

Il museo di Pondicherry

Il museo offre la possibilità di immergersi nel passato della città attraverso i periodi geologici, archeologici e storici. Si tratta di una tappa imperdibile da inserire nel vostro itinerario perché mette in evidenza i diversi aspetti del patrimonio artistico e culturale di Pondicherry mediante un percorso che accompagna i visitatori in diverse sale. C’è la sala dedicata al periodo del colonialismo francese, la sezione archeologica con reperti risalenti al Neolitico, quella dedicata ai veicoli e alle sculture induiste. Il museo è aperto dal martedì alla domenica, dalle 10:00 alle 17:00.

Viaggio ad Auroville

Negli anni ’60, Pondicherry era conosciuta come una città dove i viaggiatori solitari interessati alla spiritualità potevano trascorrere il loro tempo in modo pacifico dedicandosi semplicemente alla loro crescita interiore e alla lettura di libri filosofici. Qui hanno vissuto personaggi importanti per il movimento spirituale europeo del periodo, come Sri Aurobindo, filosofo indipendentista e guru indiano, e Mirra Alfassa, conosciuta anche come “la Madre”, devota collaboratrice spirituale di Aurobindo.

Fu proprio lei a fondare una città sperimentale chiamata Auroville, progettata dall’architetto Roger Anger in un modello a spirale galattica e per la quale è stata scritta una carta che dichiarava che il luogo non sarebbe appartenuto a nessuno in particolare, ma all’Umanità intera. Qui, dopo esservi rivolti al Centro Visitatori presente in loco, potete visitare la città e ammirare, per esempio, il Matrimandir, un tempio dorato non religioso dove i residenti vi si recano per meditare e per concentrarsi.

Tempio d'oro Auroville

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Il tempio d’oro ad Auroville

Il tempio Sri Manakula Vinayagar

Non solo chiese, a Pondicherry ci sono anche templi induisti, tra cui il più bello è sicuramente il tempio Sri Manakula Vinayagar. Dedicato a Ganesha, si ritiene che sia stato fondato cinque secoli fa. Il tempio attira un gran numero di devoti ogni giorno, specialmente il 18° giorno del festival di Brahmotsavam: si tratta di un evento annuale molto importante per gli abitanti di Pondicherry e non solo, dedicato a Varadaraja Perumal, un’incarnazione di Vishnu. La celebrazione ha un grande significato religioso poiché rappresenta il viaggio celeste della divinità per benedire e proteggere i suoi devoti. Solitamente viene organizzato ogni anno nel mese di agosto.

Spiagge e sport acquatici

Pondicherry attira sempre più l’attenzione dei viaggiatori anche per la sua atmosfera rilassata e per la possibilità di pianificare una vacanza che unisce cultura e relax. Qui, infatti, sono presenti diverse spiagge, tra cui le più famose sono Paradise Beach, Serenity Beach e Auro Beach. Se alla tintarella volete aggiungere un po’ di movimento, potete dedicarvi ad alcuni sport acquatici, in particolare le immersioni subacquee. La vita marina in questa zona dell’India è davvero unica e vanta pesci quali il pesce pappagallo, il pesce angelo, la manta, il kingfish e molte altre specie. Inoltre, se siete abbastanza fortunati, potreste persino avvistare squali balena, delfini e tartarughe.

Mamallapuram, Patrimonio UNESCO

A pochi chilometri da Pondicherry troverete la bellissima città di Mahabalipuram. L’incrocio tra passato e presente è visibile nella pittoresca cittadina conosciuta anche come Mamallapuram, famosa per i suoi monumenti storici, protetti dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Qui troverete templi ed edifici Pallava particolarmente scolpiti, la maggior parte dei quali risalenti al VII secolo.

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Mercatini di Natale più belli d’Europa: la top 20 del 2024

Probabilmente ti starai chiedendo “quali sono i mercatini di Natale più belli d’Europa?”. Dopo aver già girato alcuni dei più belli in Italia vorrai esplorare la magia delle feste al di fuori dei confini scoprendo le diverse sfaccettature offerte dalle numerose località che durante il periodo intrattengono local e turisti con idee regalo, bancarelle e specialità gastronomiche. A stilare la classifica ci pensa Best European Destination che ha creato una top 20 dei migliori mercatini natalizi in Europa.

Tradizione, atmosfera, superficie, tipologie di bancarelle e prodotti venduti sono tutti elementi che hanno permesso a Best European Destination di stilare la classifica con i 20 migliori Christmas Market in UE. Scopriamoli insieme!

Mercatino di Natale di Salisburgo in Austria

Al ventesimo posto della classifica si trova il mercatino di Natale di Salisburgo in Austria. Non è solo tra i più affascinanti ma è soprattutto tra i più antichi, ti basti sapere che è stato istituito per la prima volta nel 1491. Il mercatino prende forma proprio nella città natale di Mozart e ha un’atmosfera da fiaba favorita dagli addobbi e dalle luci ma soprattutto dalla cattedrale che attira l’attenzione.

Mercatino di Rothenburg Ob Der Tauber in Germania

In Germania, ma più precisamente in Baviera, si trova il diciannovesimo classificato. Si tratta del mercatino natalizio di, che mantiene il suo fascino originale con casette che sembrano uscite dalle fiabe. Anche in questo caso la tradizione è antichissima e risale al XV secolo. La tradizione è mutata di poco e grazie al centro storico caratteristico addobbato lascia tutti (appassionati di Natale e non) a bocca aperta.

I mercatini natalizi di Rothenburg Ob Der Tauber da visitare

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I mercatini natalizi di Rothenburg Ob Der Tauber con un’atmosfera da fiaba

Bruges in Belgio

I collegamenti per Bruges sono sempre molto convenienti e competitivi grazie alle compagnie low cost ma durante il periodo natalizio i prezzi tendono un po’ a salire e il motivo è proprio che qui si svolge uno dei mercatini di Natale più belli d’Europa. Il Belgio ha una grande tradizione di mercatini di Natale ma questa città, con un centro interamente dedicato a banchi e altre idee regalo fa battere il cuore.

I mercatini natalizi di Bruges da visitare

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I mercatini natalizi di Bruges illuminati

Manchester nel Regno Unito

Al diciassettesimo posto della classifica c’è la prima località classificata del Regno Unito. No, non si tratta di Londra. Manchester, la città natale degli Oasis, ha un centro storico caratteristico che durante il periodo si veste a festa ma la caratteristica principale di questi mercatini è di essere disseminati in 10 punti del centro, così da guidare i turisti nello shopping delle feste ma anche all’esplorazione della destinazione.

I mercatini natalizi di Manchester da visitare

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I mercatini natalizi di Manchester illuminati a festa

Dresda in Germania

Non c’è da stupirsi per il numero di mercatini di Natale tedeschi in classifica, quello di Dresda è un’esplosione di luci e prende il nome di Striezelmarkt. Con ben 588 edizioni di successo svolte interamente all’interno della piazza principale, alterna lucine, bancarelle, specialità food e giostre per i bambini, come l’intramontabile  carosello con cavalli dal fascino vintage.

I mercatini natalizi di Dresda da visitare

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I mercatini natalizi di Dresda illuminati

Praga in Repubblica Ceca

Un’altra località da non perdere quella al quindicesimo posto della classifica dei mercatini più belli d’Europa. Si tratta di Praga che organizza il proprio mercatino di Natale all’interno del centro storico e più precisamente nella piazza centrale di Città Vecchia della capitale della Repubblica Ceca. Il fascino vintage degli edifici, le luci e l’atmosfera in generale catapultano indietro nel tempo.

I mercatini natalizi di Praga da visitare

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I mercatini natalizi di Praga illuminati

Tallinn in Estonia

L’Estonia è una meta che sta guadagnando sempre più consensi e non è complicato capire perché; prezzi economici, bellissime città perfette da esplorare in un weekend e tanta storia da raccontare. E durante il periodo festivo? Tallinn è un must, tanto da guadagnare il quattordicesimo gradino della top 20 dei mercatini di Natale più belli. Banchetti tipici, idee regalo, specialità culinarie e ovviamente giostre per i più piccoli rendono la passeggiata indimenticabile.

I mercatini natalizi di Tallin da visitare

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I mercatini natalizi di Tallinn vestiti a festa

Edimburgo in Scozia

La capitale della Scozia mette da parte la magia dedicata a Harry Potter (ma non proprio) e lascia che sia quella del Natale a prendere il sopravvento tanto da ottenere il riconoscimento di uno dei mercatini di Natale più suggestivi del Nord Europa. Dedica un’area alle festività, si tratta dei giardini di East Princes Street: qui tra ruote panoramiche giganti e altre giostre il mercatino di Natale si svolge su più livelli ed è tra i più grandi d’Europa.

I mercatini natalizi di Edimburgo da visitare

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I mercatini natalizi di Edimburgo da scoprire

Treviri in Germania

Siamo quasi al giro di boa della classifica e torniamo nuovamente in Germania con il mercatino di Natale di Treviri che guadagna il dodicesimo posto. Non è solo stato giudicato tra i più belli ma guadagna consensi per l’atmosfera romantica data dalle bancarelle posizionate proprio nella zona medievale in prossimità del duomo. Ci sono più di 100 bancarelle che alternano l’immancabile vin brulè a bretzel, cioccolata calda e altre leccornie.

I mercatini natalizi di Treviri da visitare

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I mercatini natalizi di Treviri tra i più belli d’Europa

Bruxelles in Belgio

Se Bruges guadagna un diciottesimo posto, all’undicesimo si trova un’altra località del Belgio: Bruxelles. Ogni anno sono tantissimi i visitatori che si lasciano incantare dalle luci, dalla pista di pattinaggio e dalle tante bancarelle oltre all’indiscusso fascino del centro storico che durante il periodo acquisisce ancora più attrattiva.

I mercatini natalizi di Bruxelles da visitare

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La bellezza dei mercatini natalizi di Bruxelles

Madrid in Spagna

Chi ha detto che tutti i mercatini di Natale più belli siano al freddo? A metà classifica ci spostiamo in Spagna alla scoperta di Madrid. Il mercatino di Natale di Madrid ha una particolarità: strizza l’occhio al vintage. Non solo le classiche bancarelle ma soprattutto pezzi d’antiquariato e opere d’arte senza dimenticare le proposte da collezione. La vera chicca? Non si parla solo di proposte dagli anni ’60 agli anni ’80 ma sono previsti persino pezzi archeologici!

I mercatini natalizi di Madrid da visitare

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I mercatini natalizi di Madrid da scoprire

Govone in Italia

Abbiamo superato la top 10 e in una nona posizione di tutto rispetto si trova il mercatino di Natale di Govone che non è solo tra i più belli d’Italia ma di tutta Europa. La località ha acquisito popolarità e attira turisti in provincia di Cuneo soprattutto durante questo periodo; il richiamo è sicuramente dato dalle bancarelle di artigianato ma è la meta perfetta per chi viaggia con i bambini grazie allo spettacolo musicale di Babbo Natale che si svolge ogni giorno all’interno del castello sabaudo.

Madeira in Portogallo

Hai mai pensato di visitare i mercatini di Natale in Portogallo? Tra i più belli secondo la classifica c’è quello di Madeira. L’isola, presa d’assalto durante l’estate, acquisisce sempre più fascino anche in inverno con tantissime luci e chioschi dove gustare prodotti tipici o acquistare idee regalo e souvenir. Plus? Non mancano spettacoli pirotecnici e tantissimo folklore.

I mercatini natalizi di Madeira da visitare

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I mercatini natalizi di Madeira da non perdere

Valkenburg nei Paesi Bassi

Premiati anche i Paesi Bassi a due passi dalla top 5; a classificarsi ci pensa la località conosciuta come Valkenburg all’interno della regione di Heuvelland. Trasformandosi in “Kerststad Valkenburg” fa in modo che la magia prenda il sopravvento tra luci e alberi decorati lasciando che l’atmosfera venga effettivamente assaporata da ogni visitatore.

I mercatini natalizi di Valkenburg da visitare

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I mercatini natalizi di Valkenburg illuminati

Essen in Germania

A un soffio dai primi 5 classificati viene premiata Essen come uno dei mercatini più belli d’Europa dopo aver già conquistato il titolo di uno dei mercatini natalizi più belli della Germania. Le luci sono le vere protagoniste e la quantità di banchetti distribuiti in tutto il centro coinvolgendo più piazze è il vero motivo che attira i turisti anche se il vero cuore pulsante è tutto all’interno della Kennedyplatz dove, tra l’altro, è possibile passeggiare sotto una rete di luci che sembra voler ricreare una notte stellata.

Montbéliard in Francia

Si entra ufficialmente tra i mercatini più belli d’Europa c’è una località della Francia: si tratta di Montbéliard che raggiunge il quinto posto. Il mercatino natalizio francese a due passi dalla Svizzera unisce la contaminazione delle due nazioni vestendo a festa il proprio centro storico con tantissime bancarelle, decorazioni e addobbi che incarnano un’atmosfera autentica.

Riga in Lettonia

C’è da coprirsi bene per visitare il mercatino di Natale di Riga ma nessuno può negare l’atmosfera autentica e natalizia che si vive nella città lettone in questo periodo. Non è raro trovare il centro ricoperto di neve che rende le bancarelle divise tra la piazza dell’Opera, il parco Kronvalda e Bastejkalns ancora più affascinanti.

I mercatini natalizi di Riga da visitare

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I mercatini natalizi di Riga da scoprire

Craiova in Romania

Ma chi si trova in cima alla classifica? Al terzo posto, primo gradino del podio viene conquistato dalla Romania e più precisamente da Craiova, una destinazione meno nota ma che sicuramente ti lascerà a bocca aperta per l’atmosfera. Il cuore dell’evento si trova nella piazza di Mihai Viteazul dove le luci scintillanti e le decorazioni in legno intagliato adornano la meta. Tra le attrazioni principali, ci sono bancarelle che offrono artigianato locale, come decorazioni natalizie in ceramica, tessuti fatti a mano e candele intagliate. Non si può che lasciare il cuore su alcune specialità street food come il cozonac, un dolce natalizio soffice e speziato, o il vin fiert, ovvero la versione local dell’iconico vin brulé.

Danzica in Polonia

Al secondo posto c’è una città della Polonia ma non si tratta di Cracovia e nemmeno di Varsavia: a conquistare tutti ci pensa Danzica che con un fascino senza tempo inaugura il proprio mercatino natalizio ogni anno nella piazza centrale di Targ Węglowy. L’atmosfera da fiaba, le luci e i colori si uniscono a musica e profumi che, soprattutto nelle giornate e serate innevate incarnano alla perfezione l’atmosfera del periodo. Tra i prodotti offerti dalle bancarelle, si trovano splendidi oggetti artigianali come le tipiche decorazioni in vetro e ambra del Mar Baltico, ideali per ornare l’albero di Natale. Per chi ama la cucina tradizionale polacca, è imperdibile un assaggio dei pierogi natalizi, ravioli ripieni con varie combinazioni, accompagnati da zuppe calde come la barszcz a base di barbabietola.

danzica natale

Budapest in Ungheria

Siamo finalmente giunti al primo posto della classifica stilata da Best European Destination. Al primo posto dei più bei mercatini natalizi d’Europa c’è Budapest. La capitale dell’Ungheria non è solo una splendida meta low cost ma durante il periodo festivo trasforma piazza Vörösmarty con bancarelle e luci a due passi dal Danubio. Oltre allo shopping di artigianato ci si può fermare a gustare alcune specialità come il kürtőskalács, un dolce della tradizione arrotolato e cotto sulla brace. Tra i motivi per visitarlo? Il mercatino di Natale tra i più belli dell’est Europa vanta uno spettacolo luminoso 3D proiettato direttamente sulla facciata della basilica di Santo Stefano.

I mercatini natalizi di Budapest da visitare

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I mercatini natalizi di Budapest tra i più belli d’Europa
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Viaggio culinario: i piatti tipici della Papua Nuova Guinea

Anthelme Brillat-Savarin diceva che la scoperta di un piatto nuovo è più preziosa per il genere umano che la scoperta di una nuova stella. E se è vero che il viaggio è la quintessenza della scoperta, allora è anche vero che è proprio partendo per luoghi inesplorati che possiamo scoprire nuovi piatti e nuove tradizioni culinarie, arricchendo così il nostro bagaglio culturale e la nostra conoscenza del mondo. Quando parti per una nuova meta, apriti alle sue particolarità culinarie, non rifiutare un piatto solo perché non ti convince; perché è proprio dai piatti che ti mettono sulla tavola che puoi entrare in profonda sintonia con un popolo e con la sua storia. Con questo articolo, vogliamo accompagnarti in un viaggio culinario, alla scoperta delle tradizioni della tavola che si possono incontrare in una terra misteriosa e ricca di fascino: la Papua Nuova Guinea. Qui, la cucina è profondamente legata non solo agli ingredienti locali ma, soprattutto, alle tradizioni tribali. In quest’isola, infatti, vivono circa 312 tribù diverse, inclusi alcuni popoli isolati che parlano lingue completamente diverse da quelle conosciute nel resto del mondo ed è proprio da queste tribù locali che nascono alcune delle tradizioni culinarie più interessanti di questo Paese. Dalla colazione alla cena, ecco una guida per scoprire i piatti tipici della Papua Nuova Guinea.

Buongiorno in Papua Nuova Guinea: la colazione tipica

Dicono che la colazione sia il pasto più importante, quello che dà il via alla giornata e che ti aiuta a partire con il piede giusto. Come si danno, quindi, il buongiorno gli abitanti della Papua Nuova Guinea? Ecco alcuni piatti o ingredienti tipici:

  • Saksak: una pietanza che si avvicina per consistenza ai nostri budini e che viene preparata con il sago, un amido che si estrae dalla palma. Questa sorta di budino è molto leggero e fresco e, solitamente, è accompagnato da latte di cocco o miele rappresentando una gustosa alternativa per iniziare la giornata con un tocco di dolcezza.
  • Kaukau e Taro bollito o arrosto: due tuberi tipici della zona, il primo è una patata dolce alla base della dieta locale in Papua Nuova Guinea e che viene consumata bollita o cotta alla brace e accompagnata da altri cibi. Il Taro bollito è anch’esso un tubero che viene spesso consumato a colazione insieme a del pesce e frutta fresca come noci di cocco o mango.
  • Banane arrostite: anche questa è una pietanza che si trova facilmente sulle tavole del mattino in Papua Nuova Guinea; si tratta di banane verdi arrostite e accompagnate con miele o cocco fresco.

Piatti tipici della Papua Nuova Guinea: pranzo e cena

Preparazione del Mumu, piatto tipico della Papua Nuova Guinea

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Una famiglia prepara il Mumu: il piatto tipico della Papua Nuova Guinea

A prescindere dal luogo del mondo che stiamo visitando, è nel momento del pranzo e della cena che troviamo il più alto numero di pietanze tipiche di una cultura. È universalmente riconosciuto, infatti, che siano queste due occasioni di consumo a ottenere maggior attenzione e a prendersi più spazio durante una giornata. Ecco quindi una lista di piatti tipici della Papua Nuova Guinea più frequentemente consumati a pranzo e a cena.

  • Saksak: è vero, questo piatto te lo abbiamo presentato tra le pietanze tipiche della colazione in forma di budino. Tuttavia, la versatilità degli ingredienti ne permette diverse applicazioni; infatti il Saksak viene anche preparato sottoforma di gnocchi e fatto bollire nel latte di cocco. In questa modalità viene consumato frequentemente a pranzo o a cena.
  • Mumu: questo è il piatto più rappresentativo della cucina tipica della Papua Nuova Guinea e a catturare maggiormente l’attenzione è la sua preparazione e la sua importanza culturale tra gli abitanti dell’isola. Il mumu, infatti, viene tipicamente preparato in occasioni speciali e la sua preparazione è un vero e proprio rituale che coinvolge tutti i membri della famiglia, dal più giovane al più anziano. Il processo di preparazione è complesso ma affascinante: si scava una buca nel terreno e la si riempie di pietre riscaldate creando una specie di forno sotterraneo; il fondo della buca viene ricoperto da uno strato di foglie di banano in modo da evitare il contatto del cibo con la pietra. Su questo strato vengono adagiati gli ingredienti del Mumu: carne di maiale o di pollo, verdure, tuberi e frutta fresca. Tutto inondato da un’abbondante quantità di latte di cocco e ricoperto nuovamente da foglie di banano che ne garantiscono una cottura uniforme. L’intero processo può durare diverse ore ma il risultato finale ne vale davvero la pena: un piatto ricco e gustoso che riflette il legame ancestrale di questo popolo con la propria terra.
  • Kol pis no rais: a differenza del Mumu, questo è un piatto tipico della Papua Nuova Guinea dalla preparazione molto semplice; si tratta di riso bianco e pesce ai quali si può aggiungere un condimento a piacere fatto di mais, piselli, cipolle, pomodori e spezie come l’adobo.
  • Kokoda: un piatto che si può trovare facilmente in Papua Nuova Guinea ma che è molto diffuso anche in altri arcipelaghi come quello delle Fiji. La pietanza è costituita da pesce marinato in una salsa di cocco e lime che gli conferisce un irresistibile sapore esotico. Spesso viene arricchito con condimenti che lo portano ad assomigliare al chevice. Il Kokoda lo si trova facilmente nei ristoranti tradizionali e in quelli che fanno street food.

Un tocco di dolcezza a fine pasto: i dessert della Papua Nuova Guinea

Che pasto sarebbe senza un dessert che conclude l’esperienza culinaria con un tocco di dolcezza? Come ogni Paese, anche la Papua Nuova Guinea ha la sua rosa di dolci tipici, scopriamone alcuni di tradizionali insieme.

  • Talautu: forse il dolce che meglio esprime la tradizione della Papua Nuova Guinea, consumato principalmente in occasioni di festa che riuniscono tutta la famiglia. Servito all’interno dei gusci delle noci di cocco è un dessert che combina il cocco in tutte le sue forme (grattugiato, a tocchi, in polpa e in latte) e impreziosito da ananas e succo di lime. Il Talautu è un’ottima opzione per chi ama i dessert freschi e rigeneranti.
  • Budino di Sago: protagonista indiscusso della tavola papua lo abbiamo già incontrato come pranzo o come colazione, semplicemente preparato in modo diverso. L’amido di sago viene fatto cuocere fino a ottenere una consistenza gelatinosa e poi servito con una cascata di dolce latte di cocco.
  • Banane al cocco: un’altra pietanza servita come dessert in Papua Nuova Guinea sono le banane gialle cotte con latte di cocco e dolcificate con miele e zucchero.
  • Frutta fresca: infine, questa regione offre un’ampia varietà di frutta fresca tropicale; manghi, banane, papaya, ananas, cocco e chi più ne ha più metta. Dolce e fresca, la frutta viene consumata sia come dessert che come spuntino.

La Papua Nuova Guinea in un sorso: le bevande della tradizione

Ad accompagnare i pasti ci va sempre una bevanda, meglio ancora se tipica del luogo che stai visitando. Nonostante non ci sia una bevanda nativa della Papua Nuova Guinea come può essere la Guinness per l’Irlanda o la Sangria per la Spagna, ci sono alcune bevande tipiche di quell’area di mondo e che si possono trovare facilmente sulle tavole della Papua Nuova Guinea. Ecco la top 3:

  • Kava: una bevanda tradizionale in molte regioni del pacifico che si ottiene dalle radici della pianta di Kava. Questa bevanda ha un effetto rilassante e di allentamento dello stress e viene spesso consumata in occasioni speciali.
  • Birra di Tapioca: l’equivalente della nostra birra, la birra di tapioca è una bevanda fermentata che si ottiene dalla pianta della tapioca o della manioca. La sua bassa gradazione alcolica la rende un’ottima opzione per accompagnare i pasti nelle stagioni più calde
  • Tè e caffè locali: questa magica terra è famosa per le piantagioni di caffè e di tè che ricoprono le sue montagne, dunque durante il tuo viaggio in Papua Nuova Guinea lasciati avvolgere dal calore di una tazza fumante di tè o di caffè.

Se stai per affrontare un viaggio in Papua Nuova Guinea, nella sua capitale o in qualsiasi altra zona, lasciati coinvolgere dalla sua cucina tradizionale. Non rinunciare al piacere della scoperta solo perché pensi che qualche pietanza possa non essere in linea con i tuoi gusti, apriti alle novità e scopri tutti i piatti tipici della Papua Nuova Guinea; dalla colazione al pranzo, dal dessert alle bevande tipiche. Il tuo viaggio nei sapori può iniziare da una colazione a base di frutta e continuare attraverso un pranzo con il Mumu, può passare per uno snack a base di banane e cocco e concludersi con un dessert dal gusto esotico. Ogni piatto ha una storia che attraversa le montagne, le coste e le foreste dell’isola e che ti racconta l’identità culturale di un popolo e di una terra ricca di fascino e di magia.

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Vina del Mar, la Ciudad Jardin del Cile

Conosciuta come la Ciudad Jardín (Città Giardino), Vina del Mar è un’affascinante città costiera del Cile centrale, situata a breve distanza da Valparaiso. Rinomata per le sue spiagge, il casinò e il famoso Festival Internazionale della Canzone che si tiene ogni anno a febbraio con artisti di tutta l’America Latina, Vina del Mar è una delle mete turistiche più frequentate del paese.

La città si sviluppò inizialmente attorno alla ferrovia, lungo le strade Álvarez e Viana, dove all’inizio del XX secolo sorsero eleganti case signorili. Gli aristocratici locali iniziarono a vendere i prodotti delle loro proprietà nei pressi della linea ferrata, trasformando così la strada per Valparaiso in un vivace centro commerciale. Col passare del tempo, la via si è popolata di boutique, ristoranti, locali di vario genere, e tuttora via Valparaiso rimane una delle strade più eleganti e raffinate della città.

Castello Wulff

Affacciato sull’oceano, il Castello Wulff è uno dei simboli più riconoscibili della città. Costruito nel 1906 dal filantropo tedesco Gustavo Wulff, fu dichiarato monumento storico nazionale nel 1995. La struttura è stata sottoposta a diverse modifiche nel corso degli anni: originariamente non era completamente in pietra e disponeva di tre torri, mantenendo però sempre lo stile europeo che la caratterizza. Nel tempo, l’edificio ha ospitato diverse istituzioni culturali, tra cui il Museo Navale della Marina Cilena e il Museo della Cultura del Mare, e attualmente è sede dell’Unità del Patrimonio del Comune di Vina del Mar.

Giardino Botanico Nazionale

Il Giardino Botanico Nazionale è senza dubbio uno dei motivi per cui Vina del Mar è conosciuta come la “Città Giardino.” Con i suoi 400 ettari di flora tipica della regione di Valparaiso, tra cui circa 800 specie di piante autoctone cilene, rappresenta un’oasi naturale ideale dove trascorrere una giornata all’aria aperta.

Tra le principali attrazioni spiccano il cactario, con una raccolta di cactus cileni e centroamericani, una collezione di piante endemiche provenienti dall’arcipelago Juan Fernandez e quella di rarissima Sophora toromiro tipica dell’Isola di Pasqua. Il parco dispone anche di aree picnic, piste ciclabili, una piscina, una suggestiva laguna dove è possibile rilassarsi osservando anatre e altri uccelli, e anche un’accogliente caffetteria con spazio per eventi, la Casa del Giardino.

La storia del giardino botanico risale al 1917, quando l’imprenditore Pascual Baburizza Stonic acquistò la proprietà El Olivar e ne definì i confini, avviando una gestione sostenibile del territorio e del bacino del fiume El Olivar. In seguito venne creato un parco faunistico di 150 ettari e la tenuta fu aperta al pubblico sotto la gestione della Fondazione del Giardino Botanico Nazionale (FJBN), che si occupa della conservazione delle risorse di flora endemica ed esotica.

Palazzo Presidenziale Cerro Castillo

Il Palazzo Presidenziale sorge sullo storico sito del Forte Callao e fu edificato nel 1929 grazie alla visione di Graciela Letelier Velasco, moglie del presidente Carlos Ibáñez del Campo. Progettato dagli architetti Luis Browne e Manuel Valenzuela in stile neocoloniale ispano-messicano, si sviluppa su tre piani e un seminterrato. Al primo piano, visitabile con tour guidati, si trovano i soggiorni, la sala da pranzo, l’ufficio, la cucina e i bagni.

Le camere da letto si dispongono al secondo piano, per un totale di dieci stanze, mentre al terzo piano, suddiviso in due torri, si trovano la biblioteca, una sala radio, l’ufficio del Presidente e un osservatorio. La Residenza Presidenziale può essere visitata tutto l’anno previa registrazione online, individualmente o in gruppi di massimo 20 persone. Il tour consente di accedere all’atrio, al soggiorno, allo studio presidenziale, alla sala da pranzo e alla terrazza esterna.

L’Orologio di Fiori

L’Orologio di Fiori, situato ai piedi del colle Castillo di fronte alla spiaggia di Caleta Abarca, è uno dei simboli più iconici della città. Il suo meccanismo, realizzato nella fabbrica Favag di Neuchatel, in Svizzera, fu acquistato nel 1962 per decorare la città in occasione dei Mondiali di Calcio. Nel 2013, dopo un atto di vandalismo, l’orologio fu sostituito con un nuovo meccanismo prodotto in Messico, per rendere il suo funzionamento più affidabile e meno vulnerabile.

Orologio floreale, Vina del Mar

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L’Orologio di Fiori a Vina del Mar, Cile

Casinò Municipale

Inaugurato nel 1930, il Casinò Municipal di Vina del Mar è uno dei più antichi del Sudamerica. Con la sua architettura eclettica d’ispirazione neoclassica, è uno dei punti di riferimento della vita notturna cittadina. Situato in pieno centro, su piazza Colombia, offre ogni genere di giochi, come roulette, baccarat, blackjack, slot machine, bingo, roulette americana, chemin de fer, ma è anche un elegante luogo di ritrovo e divertimento, centro della vita sociale con sale da pranzo, teatro, spazi per feste ed eventi.

Parco Quinta Vergara

Uno dei più antichi e conosciuti parchi cittadini, era in origine il giardino privato della residenza dell’illustre famiglia Vergara, discendenti dal fondatore della città. Risale infatti al XIX secolo la messa a dimora delle molte specie esotiche provenienti dall’Asia, dall’Australia e dal Nord America che tuttora ombreggiano questa magnifica area verde nel cuore della città. Qui si trova l’Anfiteatro Quinta Vergara, il complesso che da oltre 60 anni ospita il Festival Internazionale della Canzone di Vina del Mar, considerato la manifestazione canora di lingua spagnola più longeva e importante dell’America Latina.

Palazzo Vergara

All’interno del Parco Quinta Vergara, nel luogo in cui sorgeva la dimora del fondatore della città, José Francisco Vergara, sorge il palazzo costruito nel 1910 dagli architetti Petri dopo il terremoto del 1906, successivamente acquistato dal comune nel 1941 per diventare sede del Museo e Scuola di Belle Arti. Di stile neogotico veneziano, l’edificio presenta decorazioni interne lussuose con arazzi, arredi rococò, Luigi XVI e stile Impero, fatti giungere direttamente dall’Europa.

Palazzo Rioja

Il Palazzo Rioja, residenza commissionata nel 1907 dall’uomo d’affari spagnolo Fernando Rioja, è ispirato all’architettura francese del XVIII secolo. Arredato con mobili europei in stile Impero e Rococò, è circondato da un rigoglioso giardino con palme ed essenze esotiche. Danneggiato dai terremoti del 1985 e del 2010, il palazzo è stato restaurato e per il suo grande valore storico e artistico è stato dichiarato Monumento Storico Nazionale.

Al suo interno ospita il più importante Museo delle Arti Decorative del Cile, con una ricca collezione di arredi d’epoca, tessuti pregiati e decorazioni appartenuti all’aristocrazia cilena del secolo scorso.

Museo di Storia e Archeologia Francisco Fonck

Dedicato al medico ed esploratore tedesco Francisco Fonck, il Museo di Storia e Archeologia presenta collezioni di oggetti delle culture cilene e della fauna locale. L’attrazione principale è un raro moai dell’Isola di Pasqua, che attira numerosi visitatori.

Laguna Sausalito

Originariamente la Laguna Sausalito, un bacino d’acqua artificiale di circa 8 ettari, fu creata da Jose Francisco Vergara alla fine del XIX secolo come serbatoio per i vigneti dell’Hacienda la Vina del Mar. Nel 1929 sul terreno circostante venne realizzato un complesso sportivo e costruito lo stadio El Tranque, che nel 1960, in seguito al gemellaggio con la città californiana di Sausalito, presero il nome attuale.

Le spiagge di Vina del Mar

Vina del Mar è una rinomata località balneare che vanta splendide spiagge bagnate dall’Oceano Pacifico. Tra le più popolari c’è Reñaca, un’elegante area turistica situata a circa 20 minuti di auto dal centro cittadino, lungo l’Avenida Borgoño, una strada costiera dotata di pista ciclabile e pedonale. Un’altra spiaggia molto frequentata è Cochoa, caratterizzata da sabbia scura e con un incantevole belvedere da cui ammirare i leoni marini sugli scogli.

Anche la spiaggia di Caleta Abarca, vicina all’iconico Orologio dei Fiori, è molto popolare, soprattutto in estate; circondata da giardini curati, offre una baia protetta dalle forti correnti oceaniche, consentendo una balneazione sicura. Situata su Avenida España e delimitata dal colle Recreo e dall’elegante Hotel Sheraton Miramar, Caleta Abarca è invece fiancheggiata da un vivace lungomare con giardini e negozi e attrezzata con aree giochi per bambini.

Per chi preferisce maggiore tranquillità, le spiagge Las Salinas e Los Marineros sono l’ideale. Apprezzata anche dai locali per la sua atmosfera intima, Las Salinas è una piccola baia protetta da muretti di contenimento, adatta anche per i bambini. Mentre la vicina spiaggia Los Marineros offre aree attrezzate con docce e bagni pubblici e la comodità di locali e ristoranti nelle vicinanze.

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Trentino, parte il treno di Natale tra borghi, castelli, presepi e mercatini

Per gli appassionati di Mercatini di Natale, ma anche di borghi, di castelli e, perché no, anche di presepi, quest’inverno, in occasione delle festività natalizie, partirà un treno speciale che farà immergere i visitatori nella magica atmosfera di Natale. Un viaggio ideale per le famiglie, ma non solo ovviamente, che partirà da Trento per immergersi nella magia delle valli alpine della Regione, la Val di Non e la Val di Sole.

Il viaggio a bordo del Christmas Train

Il “Christmas Train” è la versione invernale del Trenino dei castelli del Trentino che, ogni estate, porta alla scoperta di quattro dei più bei manieri delle due splendide valli. È la prima volta che questo treno parte anche nella stagione invernale, ma ha già tutte le carte in regola per ottenere un successo sicuro. Si viaggia attraverso uno spettacolare paesaggio alpino per scoprire gli imponenti manieri della Val di Non e della Val di Sole accompagnati da guide esperte che ripercorreranno le origini e descriveranno, nel dettaglio, gli elementi architettonici e artistici più rilevanti dei castelli.

Si fa tappa a Mezzana, in Val di Sole, per poi raggiungere, con il pullman, il borgo di Ossana, uno dei Borghi più belli d’Italia per ammirare i 1600 presepi artigianali allestiti lungo le vie e nei palazzi. Segue, quindi, la visita al Castello di San Michele, celebre per l’imponente mastio, alto ben 25 metri.

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Fonte: @Archivio GreenPress – Gianni Penasa

I presepi di Ossana in Trentino

Dalle montagne della Val di Sole il percorso proseguirà in Val di Non per ammirare Castel Valer, un’elegante residenza poco distante dal paese di Tassullo immersa tra i meleti e riconoscibile dalla torre poligonale, la più alta della Provincia. La giornata termina con la visita al Mercatino di Natale di Trento, per immergersi in un’atmosfera magica, tra profumi e sapori tipici del territorio.

Le tappe del Treno di Natale

Ossana e Castello di San Michele, Val di Sole

A Ossana, oltre alle migliaia di presepi, c’è anche un bellissimo castello, conosciuto anche come Castello di San Michele, dal nome del Santo a cui è dedicata la cappella, e sorge su uno sperone di roccia in posizione strategica nell’omonimo borgo. Risale all’epoca dei Longobardi. Il castello ha nel suo possente mastio, alto 25 metri, l’elemento più caratteristico e meglio conservato.

Ossana Trentino

Fonte: @Archivio GreenPress

Il borgo di Ossana in Trentino

Castel Valer, Val di Non

Solitamente queto castello è chiuso al pubblico, ma lo si può visitare per quest’occasione grazie alla disponibilità del proprietario. Il castello è in una posizione panoramica e ha una splendida torre ottagonale alta 40 metri, la più elevata del Trentino. Le diverse cinte murarie racchiudono due serie di edifici: la più antica, del XIV secolo, è detta Castel di Sotto, mentre la seconda, del XVI secolo, Castel di Sopra.

Trento, il Mercatino di Natale e il Castello del Buonconsiglio

Il Capoluogo trentino è sede di uno dei più antichi Mercatini di Natale e l’esperienza del “Christmas Train” si conclude proprio con la visita alle bancarelle natalizie. Due sono i luoghi del Natale, piazza Fiera (dove spuntano le splendide mura merlate della città) e piazza Mostra, davanti al famoso Castello del Buonconsiglio, che domina dall’alto la città. Composto da una serie di edifici di epoca diversa, racchiusi entro una cinta di mura, merita sicuramente una tappa.

Quando parte il Christmas Train

Il “Christmas Train” del Trentino parte dalla stazione della Trento-Malè Trento per quattro sabati consecutivi dal 30 novembre al 21 dicembre. Diretto verso la Val di Non e la Val di Sole, conduce i viaggiatori alla scoperta di manieri storici e luoghi ricchi di magia come i presepi di Ossana, i castelli Valer e di San Michele e il Mercatino di Natale di Trento. A bordo sono previsti dei gustosi intermezzi enogastronomici, con tanto di musicisti e cantori a bordo e una tappa per il pranzo in un ristorante di Cles.

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Fonte: @T. Prugnola

A bordo del Christmas Train in Trentino

Il programma

  • Ore 8:10 – Ritrovo a Trento presso la stazione ferroviaria Trento-Malè
  • Ore 8:40 – Partenza del trenino di Natale
  • Ore 10:30 – Visita dei presepi di Ossana e del Castello di San Michele, pranzo presso il ristorante Giardino di Cles e visita a Castel Valer
  • Ore 16:00 – Rientro a Trento e visita al Mercatino di Natale.

Quanto costa

Il biglietto interno costa 89 euro. I minori di 16 anni pagano 79 euro. Per i bambini fino ai quattro anni (non compiuti) il viaggio è gratuito, così come per le persone invalide, con certificazione di invalidità superiore al 74% (certificato da inviare a treninodeicastelli@trento.info), mentre l’accompagnatore di persone invalide hanno uno sconto del 50% (44,50 euro). La prenotazione è obbligatoria. Non sono consentiti animali, anche se di piccola taglia.

Questo viaggio in treno permette di scoprire, lungo le tappe intermedie del percorso, il fascino antico di edifici senza tempo e di luoghi immersi nella natura, di vivere l’atmosfera natalizia più tradizionale con i presepi e più goliardica con i mercatini, le casette di legno e l’immancabile vin brulè.

Mercatini-di-Natale-Trento

Fonte: @Daniele Mosna – Archivio APT Trento

Il Mercatino di Natale di Trento