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Provenza, cosa vedere e quando andare

Probabilmente una delle regioni più amate della Francia, la Provenza conquista chiunque con i suoi paesaggi variegati che caratterizzano e donano una propria personalità a ogni sua area. Da nord a sud, dalle alpi alle vallate, fino alla costa, mentre città fortificate proteggono i suoi antichi confini e innumerevoli borghi si mostrano in tutta la loro incantevole bellezza. 

L’atmosfera della Provenza è unica e nell’immaginario collettivo include sole, cibo e vino, il tutto immerso nei profumi inebrianti della vegetazione mediterranea, ma non solo. Oliveti, vigneti e file di vibranti campi di lavanda si trasformano in canyon e gole naturali dove gli amanti dell’avventura possono mettere da parte i bicchieri di vino e i cappelli di paglia per andare alla scoperta dell’anima più selvaggia della regione. 

Scegliere dove andare in Provenza, come avrete capito, non è semplicissimo. Per questo abbiamo deciso di scrivere un articolo completo con tutte le informazioni utili per aiutarvi a organizzare al meglio il vostro viaggio, da cosa vedere a quando andare. 

Guida pratica alla Provenza 

Prima di raccontarvi cosa fare e cosa vedere in Provenza, partiamo da una guida pratica e generale che vi supporterà nella pianificazione dell’itinerario. 

Dove si trova

Regione storica del sud della Francia, la Provenza confina a est con l’Italia, a nord con l’Alvernia-Rodano-Alpi e a ovest con l’Occitania, dalla quale è separata dal Rodano. Bagnata dal Mar Mediterraneo, offre un clima mite durante i mesi invernali (tranne nella zona delle Alpi) e caldo d’estate, ponendosi come meta ideale da visitare tutto l’anno. Più avanti in questo articolo troverete un paragrafo intero dedicato a quando andare in Provenza e perché. 

Come arrivare 

Per raggiungere la Provenza avete a disposizione diverse opzioni. Se viaggiate in aereo, gli aeroporti principali sono quello di Marsiglia-Provence e quello di Nizza. Se preferite una modalità di spostamento lenta e sostenibile, il treno è la soluzione che fa per voi perché la rete ferroviaria francese è ben sviluppata con collegamenti diretti da Parigi e da altre grandi città francesi.

Infine, se viaggiate in auto dall’Italia, arriverete in Provenza attraversando la Liguria e percorrendo l’A10 Genova-Ventimiglia che, oltre il confine con la Francia, diventa l’Autoroute du Soleil. Da qui percorrerete un tratto di Costa Azzurra per poi raggiungere Marsiglia e Aix-en-Provence. 

Strada tipica Provenza

Fonte: iStock

Una strada tipica della Provenza

Cosa vedere in Provenza

Chi non ha mai sognato di perdersi tra i vigneti baciati dal sole della Provenza o nei campi di lavanda? Il sud della Francia, come abbiamo accennato all’inizio, è questo e molto altro e creare l’itinerario perfetto non è semplicissimo. Questo dipende anche dal tempo che avete a disposizione e dal periodo che scegliete per visitare questa splendida regione francese. 

Qui vi raccontiamo tutto ciò che c’è da vedere in Provenza, dai paesini imperdibili ai tesori naturali, fino alle spiagge più belle dove godere appieno della dolce vita offerta dalla riviera e ai luoghi diventati iconici anche grazie ad artisti quali Cézanne e Van Gogh. Prendete ispirazione per creare un mix di esperienze ideale oppure, se avete poco tempo, per concentrarvi su una sola zona. 

I borghi più belli da visitare

Tra le cose da vedere in Provenza non possono mancare i suoi borghi più belli cominciando da Valensole, un piccolo, incantevole villaggio da visitare non solo durante i mesi estivi quando la valle circostante è ricoperta di lavanda. Passeggiate tra le labirintiche stradine e non dimenticate di scattare qualche foto dei balconi in ferro battuto, delle persiane dipinte e delle antiche porte.

Storia, arte e folklore si incontrano, invece, nel paesino di Arles, riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità sia per il suo centro storico che per i tanti monumenti romani. Il suo fascino è tangibile tanto che in passato ha conquistato Van Gogh e oggi continua ad attirare a sé tantissimi visitatori. Situato a 35 chilometri a sud di Avignone, Arles vanta un ambiente naturale eccezionale grazie alla presenza del Rodano, della pianura della Crau, della Camargue e de Le Alpilles. 

Se è un autentico assaggio della vita provenzale che state cercando, segnate nella mappa il borgo di Saint-Rémy-de-Provence. Circondata da montagne, è la meta perfetta per chi vuole immergersi nelle bellezze della campagna francese amata anche da Van Gogh, che proprio qui trovò ispirazione per tantissime opere come “La notte stellata”.  Non solo pittori, anche molti registi hanno subìto il fascino dei borghi provenzali, in particolare di Gordes, con le sue case in pietra illuminate dal sole e con vista sulla valle sottostante. 

Tra i borghi da vedere in Provenza c’è anche Roussillon, situato accanto a un profondo canyon, dove un tempo si estraeva l’ocra. Non è un caso, infatti, se qui vedrete case con facciate di questo colore perché gli abitanti utilizzavano anche l’ocra per personalizzare la propria dimora, con tonalità che vanno dagli aranci terracotta ai rossi scuri.

Infine, non perdete Moustiers-Sainte-Marie, dove incantevoli case di pietra sembrano emergere dal fianco della roccia e passeggiando lungo le rive del fiume che attraversa la città vedrete altre case dipinte con colorate persiane: un vero e proprio scenario da cartolina. E, se siete alla ricerca di una gemma nascosta della Provenza, segnate sulla mappa Cotignac, un borgo relativamente sconosciuto dalla maggior parte dei turisti. 

Gordes Provenza

Fonte: iStock

Il borgo di Gordes in Provenza

Le spiagge migliori 

Il sud della Francia vanta tante spiagge splendide e, se dovessimo consigliarvene una sola, questa sarebbe la spiaggia di Notre Dame, situata a nord dell’isola di Porquerolles. Qui troverete sabbia fine e bianchissima, oltre che un mare calmo e trasparente dal fondale poco profondo. Inoltre, sull’isola non sono ammesse le auto e sulla spiaggia non sono presenti servizi quindi, se amate i paesaggi incontaminati, questa è la location perfetta per voi. 

Perfetta per gli amanti della natura è anche l’insenatura Calanque d’En-Vau, raggiungibile a piedi o via mare. Questa zona, infatti, è famosa per gli amanti della pesca e delle immersioni, oltre che per chi vuole trascorrere qualche ora su percorsi di trekking dagli scenari mozzafiato. Se invece preferite comfort e relax potete optare per Garoupe, seppur molto affollata durante l’estate. Qui, oltre all’acqua cristallina, troverete anche uno spazio pubblico attrezzato dove noleggiare lettini e ombrelloni, oltre che un grosso parcheggio gratuito e le toilette pubbliche. 

Chi desidera respirare la tipica atmosfera provenzale della costa dovrà dirigersi nel borgo di Villefranche-sur-Mer, incastonato tra Monaco e Nizza. Qui si trova Plage des Marinieres, una mezzaluna di sabbia e acque di una bellezza travolgente. E, se non resistete al fascino dell’esclusività, fate tappa ad Antibes, la splendida località frequentata da tantissime celebrità. Non è necessario alloggiare in un hotel di lusso per godere della bellezza delle sue spiagge, vi basterà andare a Plage de la Salis, adatta anche alle famiglie grazie alle sue acque calme e all’atmosfera rilassata. 

Plage des Marinieres

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Plage des Marinieres a Villefranche-sur-Mer

Dove trovare i campi di lavanda in Provenza

La stagione della lavanda è uno dei periodi più attesi da chiunque sogni di visitare la Provenza, ma dove trovare i campi di lavanda migliori? 

Tra gli spot più belli, uno si trova a circa un’ora a nord di Aix-en-Provence, dove decine di campi di lavanda si dispiegano sulle colline del Plateau di Valensole. Tuttavia, se volete godervi appieno questo periodo, dovete dirigervi nella città di Sault dove viene organizzato il festival della lavanda: qui i campi dalle tonalità viola appaiono infiniti e sognanti.  

Per ottenere lo scatto fotografico da cartolina, invece, dovete andare a Notre-Dame de Sénanque dove un’abbazia del XII secolo è circondata da file e file di lavanda. Essendo una location molto gettonata, può risultare particolarmente affollata durante l’alta stagione, per questo vi consigliamo di visitarla di prima mattina. 

Abbazia Senanque Provenza

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L’Abbazia di Senanque e i suoi campi di lavanda

I parchi naturali

Non solo borghi, località balneari e campi di lavanda, questa regione della Francia conquista anche con il suo lato più selvaggio che può essere scoperto attraverso i tanti parchi naturali. Uno dei più belli è sicuramente il Parco naturale dei Calanchi, situato alle porte di Marsiglia. 

Questa è una vera e propria oasi di pace e natura ricca di flora, fauna e calette nascoste. Le Calanques lungo la costa sono tante e tra le migliori citiamo Calanque de Sormiou e Calanque de Morgiou. Potete visitare il parco in diversi modi, optando per avventure sportive come trekking, arrampicata o kayak, oppure partecipando a un comodo tour in barca. 

Un altro scenario unico è offerto dal Colorado di Rustrel, situato nel cuore del Lubéron, a due passi dal villaggio omonimo. Con i suoi grandi massicci color ocra ricorda i paesaggi del Grand Canyon e vi permetterà di camminare in una meraviglia che, seppur bellissima, non è proprio naturale: questa, infatti, è stata modellata dalla mano dell’uomo sfruttando le cave. 

L’interno della Provenza è uno scrigno di tesori naturali. Uno di questi è rappresentato dalle gole del Verdon, considerate il canyon più grande d’Europa. Qui potete percorrere strade panoramiche spettacolari come la Route des Gorges e la Route de la Corniche Sublime, fare sport acquatici, trekking e arrampicate o visitare antichi borghi come Moustiers-Sainte-Marie, il villaggio divenuto famoso nel XVII secolo grazie alle sue manifatture in ceramica destinate alla nobiltà francese. 

Impossibile chiudere questo paragrafo sui parchi naturali senza citare il territorio di Camargue, un lembo di terra dove sabbia, paludi, stagni e risaie ospitano animali meravigliosi come fenicotteri rosa, tori indomiti e cavalli bianchi. Sembra un vero paradiso incontaminato, vero? E nella realtà lo è: questa zona conquista con il suo animo selvaggio, dove gli abitanti tramandano di generazione in generazione antichi usi e costumi. In particolare, qui troverete i guardians (i butteri) col cappello di feltro nero, camicia a fiori e foulard al collo e gitani con la chitarra in mano. Siamo lontani dalla raffinata eleganza dei borghi costieri, ma la Provenza è anche questa, dove la vita scorre in base ai ritmi della natura.

Gole Verdon

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Gole del Verdon

Non solo borghi: le città della Provenza

Fa parte della Provenza, ma possiede un carattere e una personalità tutta sua: stiamo parlando di Marsiglia, una città affascinante dall’anima marinara che conquista con la sua vivacità e con le tante cose da fare e da vedere, anche solo per un weekend. In particolare, a renderla unica è la sua atmosfera multietnica. Grazie alla presenza del porto, oggi meta imperdibile per chiunque visiti la città, nei secoli ha visto arrivare persone provenienti da ogni parte del mondo. Durante i suoi 2600 anni di storia, qui sono arrivati Greci, Romani, ebrei, armeni, italiani, corsi, spagnoli, pieds noir, ovvero nordafricani, magrebini, vietnamiti, cambogiani, comoriani, abitanti delle Antille, di Réunion e turchi.

Se avete un solo giorno per visitare Marsiglia, noi consigliamo di fare tappa a Notre Dame de la Garde, la chiesa che veglia su tutta la città, il castello di Château d’If, diventato celebre grazie al romanzo “Il conte di Montecristo” di Alexandre Dumas padre, Le Panier, il quartiere più antico della città, e il Palazzo Longchamp, un capolavoro del 1800.  

Un’altra città di grande importanza storica è Avignone, contraddistinta da una particolare atmosfera medievale e conosciuta come la Città dei Papi. Questo perché fu per quasi un secolo sede della corte papale fino allo scisma del 1377: qui regnarono ben nove papi, ognuno dei quali ampliò e abbellì il suo grandioso palazzo papale, oggi simbolo della città. Se invece sono i profumi ad attirarvi, allora è Grasse la meta da inserire nel vostro itinerario. 

Qui l’arte della profumeria è stata riconosciuta Patrimonio UNESCO nel 2018 e potete scoprirla intraprendendo un viaggio tra le stradine della cittadina, decorata con davanzali fioriti e piccole botteghe, o visitando i campi dove, da generazioni, le famiglie locali coltivano i fiori destinati alla creazione delle fragranze più amate.  

Infine, se è il lusso e le celebrità che state cercando, Cannes vi aspetta con la sua atmosfera maestosa ed elegante, soprattutto durante il Festival Internazionale del Cinema. 

Quando andare in Provenza

Scegliere il periodo giusto per andare in Provenza è molto importante perché vi permetterà di fare esperienza di questa regione in modo diverso a seconda soprattutto dei vostri interessi. Chi vuole visitare i campi di lavanda, per esempio, dovrà organizzare il proprio viaggio allo sbocciare dell’estate. 

In generale, il periodo migliore per visitare la Provenza è la primavera (da marzo a maggio) o l’autunno (da settembre a novembre) quando le temperature sono miti e non si contribuisce all’overtourism che sta affliggendo questa regione francese negli ultimi anni. 

Siamo consapevoli che la Provenza è famosa anche e soprattutto per i suoi campi di lavanda. Questi iniziano a fiorire a partire da metà giugno quindi, se volete ammirarli in tutta la loro bellezza, dovrete pianificare il viaggio tra fine giugno e luglio. In questo periodo, inoltre, tanti borghi organizzano feste dedicate alla lavanda, permettendo ai visitatori di immergersi totalmente nell’atmosfera speciale di questo periodo. 

D’estate, invece, le temperature sono elevate e, seppur perfette per godersi la costa, diventano sinonimo di folla e costi elevati. Chi non è interessato al mare, può valutare di visitare la Provenza in autunno: in questo periodo la natura si mostra al meglio nelle vesti del foliage e le temperature, ancora non troppo fredde, vi permetteranno di scoprire la bellezza dei parchi naturali.

Infine arriviamo all’inverno, dove le temperature fredde e le Alpi diventano lo scenario ideale per chi ama sciare e vuole godersi i mercatini di Natale all’interno dei borghi più belli. 

Provenza Autunno

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Provenza in autunno
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Borghi itinerari culturali Notizie tradizioni Viaggi

Alla scoperta dei segreti più nascosti dei borghi italiani

L’Italia è piena, letteralmente costellata, di piccoli ma incantevoli borghi dove la grande storia del passato rivive attraverso le architetture che ancora oggi li caratterizzano, le tradizioni e la cultura che continua a essere tramandata, i sapori e l’atmosfera che li avvolge.

I più bei borghi italiani, infatti, sono premiati dal Touring Club Italiano con la cosiddetta “Bandiera Arancione”, ovvero quel riconoscimento dato ai piccoli centri urbani che si distinguono per eccellere nell’accoglienza e nell’offerta turistica.

La “Caccia ai Tesori Arancioni” del Touring Club Italiano torna il 6 ottobre 2024, coinvolgendo 100 borghi certificati con la Bandiera Arancione, sparsi in tutta Italia. Questa iniziativa, giunta alla quinta edizione, invita a scoprire le piccole eccellenze dell’entroterra italiano attraverso percorsi tematici e coinvolgenti. Vediamo nel dettaglio di che si tratta.

La Caccia al Tesoro del Touring Club Italiano

L’evento di premiazione e riconoscimento per i borghi in Italia, nato 26 anni fa con l’iniziativa delle Bandiere Arancioni, mira a valorizzare e tutelare i piccoli centri italiani, spesso meno conosciuti ma non per questo meno ricchi di storia, cultura e tradizioni. Anche quest’anno, i visitatori potranno vivere esperienze uniche grazie a percorsi legati alla musica, all’enogastronomia e alle tradizioni locali.

Tra le tappe più particolari, Vallebona (IM) celebra l’Apecar come simbolo del borgo, mentre Vicopisano (PI) propone un Luna Park Vintage con giocolieri e spettacoli. A Visso (MC), il “Torneo delle Guaite” farà rivivere la storia di un borgo resiliente, duramente colpito dal terremoto del 2016, ma mai piegato.

Un altro borgo incantevole incluso tra i 100 premiati con la Bandiera Arancione è quello di Moltrasio, sul Lago di Como: come tutti i piccoli borghi che puntellano le rive del lago, Moltrasio è una meta perfetta da scoprire per chi cerca un’atmosfera rilassata, immersa in uno scenario invidiato in tutto il mondo, ideale anche come punto di partenza per esplorare altre località iconiche del lungolago, come Cernobbio e Bellagio.

Questa caccia al tesoro è un’opportunità per scoprire l’essenza dell’Italia, custodita nei borghi, attraverso un viaggio fatto di storie, persone e tradizioni autentiche.

Cosa prevede il programma di questa domenica

Il programma della Caccia ai Tesori Arancioni prevista per questa domenica 6 ottobre prevede diversi filoni tematici scelti dai borghi per far sì che i partecipanti possano conoscere, in modo inconsueto e intrattenendosi, il proprio borgo di riferimento: c’è dunque il percorso a tema musicale, quello enogastronomico e quello in costume d’epoca, perfetto per coloro che vogliano davvero fare un salto indietro nel tempo.

Per partecipare alla Caccia ai Tesori Arancioni occorre registrarsi sul sito ufficiale dell’evento, dove si potrà scegliere il borgo di riferimento in cui ci si vuole recare questa domenica. La Caccia ai Tesori Arancioni è aperta sia agli adulti, che ai bambini e per questo si tratta di un’iniziativa perfetta anche per trascorrere una piacevole ed educativa domenica in famiglia.

Una volta entrati sul sito ufficiale dedicato all’evento, basterà scegliere tra i 100 borghi quello che si vuole scoprire e visitare e registrarsi con il proprio team di esploratori.

Il primo step è infatti quello di registrazione della squadra, che si effettua tramite una piccola e simbolica donazione volta al sostegno di tutte le iniziative del Touring Club Italiano, che proteggono e promuovono la conservazione di borghi splendidi del nostro territorio, veri e propri fiori all’occhiello della cultura e dell’arte italiane.

Una volta radunata la propria squadra, non resta che presentarsi al punto di partenza il 6 ottobre nel borgo che si è scelto, per poi ricevere tutti gli indizi che vi condurranno verso un viaggio incredibile alla scoperta della storia locale.

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Friuli Venezia-giulia itinerari culturali Notizie Viaggi viaggiare

Castelli Aperti, 21 manieri del Friuli-Venezia Giulia aperti il 5 e 6 ottobre

Il 5 e 6 Ottobre 2024 torna Castelli Aperti FVG, un’iniziativa suggestiva e apprezzata che riscopre la bellezza di alcuni luoghi dal sapore antico in Friuli Venezia Giulia. Per l’edizione di questo autunno 2024 ben 21 castelli apriranno le porte al pubblico nelle varie province regionali, dalle colline al mare, per dare il benvenuto ai visitatori curiosi e amanti della storia.

Grazie al Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia si potranno visitare queste dimore di altri tempi, scoprendo i vari dettagli storici del posto, dall’architettura all’arte e le curiosità sui castellani e famiglie proprietarie. Molti racconti si sono tramandati di generazione in generazione e parte del divertimento di queste esperienze è proprio venire a conoscenza di dinamiche private o pettegolezzi di corte che, pur facendo parte di un’epoca passata, spesso hanno molto in comune con i tempi moderni.

Visitando castelli antichi

In provincia di Udine a inizio mese sarà possibile visitare ben sedici castelli: Rocca Bernarda (Premariacco), Castello di Strassoldo di Sotto (Strassoldo), Castello di Strassoldo di Sopra (Strassoldo), Castello di Ahrensperg (Pulfero), Castello di Flambruzzo (Rivignano Teor), Castello di Colloredo di Monte Albano (ala ovest), Torre del Gruagno (Moruzzo), Castello di San Pietro di Ragogna, Palazzo Steffaneo Roncato (Crauglio di S. Vito al Torre), Castello Savorgnan di Brazzà (Brazzacco), Castello di Tricesimo, Castello di Susans (Majano), Castello di Villalta (Fagagna), Palazzo Romano (Manzano), Casaforte di Bergum, Casaforte La Brunelde (Fagagna). Mentre altri tre apriranno in provincia di Pordenone, ovvero il Castello di Spilimbergo, Palazzo Panigai Ovio e il Castello di Cordovado. Infine in provincia di Gorizia sarà possibile fare un tour della Fortezza Rocca di Monfalcone e in provincia di Trieste del Castello di Muggia.

Castello Susans

Fonte: Ufficio stampa

Castello Susans

Un divertimento d’altri tempi

Oltre a esplorare le varie stanze e gli esterni dei castelli con parchi privati, giardini e altri luoghi intriganti che hanno visto succedere molte cose nel corso degli anni, i visitatori potranno anche partecipare a una serie di eventi collaterali. Infatti l’iniziativa prevede alcune attività per coinvolgere gli avventori, come mostre, esposizioni di artigianato locale, rievocazioni storiche, dimostrazioni di tiro con l’arco, degustazioni, giochi per bambini, presentazioni di libri e musica dal vivo. Idee per tutti i gusti e per vari target di persone attese in loco.

Il programma dell’evento nel dettaglio si può consultare sul sito ufficiale Consorziocastelli.it e le visite guidate partono ogni ora nei giorni indicati al prezzo di 7 o 10 euro a seconda del castello scelto. Le attività invece hanno prezzi che variano dai 3,50 euro per i più piccoli fino ai 12 anni, mentre i bambini fino a 6 anni possono entrare gratis. Con il fenomeno Bridgerton che ha coinvolto un vasto pubblico e la recente scomparsa di Maggie Smith, indimenticabile elegante dama della serie Downton Abbey, ma anche la passione duratura per Il Trono di Spade, resta sempre vivo il fascino per i castelli e gli ambienti regali. Pertanto ben vengano iniziative come Castelli Aperti FVG che riaccendono lo spirito del passato anche per i più giovani che hanno più difficoltà a ricordarlo.

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TTG 2024: come arrivare, orari e prezzi

Il TTG di Rimini è la più importante manifestazione fieristica in Italia dedicata al turismo. Si svolge dal 9 all’11 ottobre 2024.

Cosa vedere al TTG di Rimini

La fiera si estende su 14 padiglioni, dove sono presenti tutte le Regioni italiane e diversi enti istituzionali, suddivisi all’interno dell’ala Ovest nei padiglioni: A1-A2-A3-A4-A5-A6-A7-C1-C2-C3-C4-C5-C6-C7.
Quattro padiglioni (A1-A2-A3-A4) ospitano il Global Village, dove si concentra l’offerta dei tour operator, dei vettori di trasporto, delle tecnologie e delle imprese di prodotti e servizi per il turismo rivolti alla rete distributiva.

L’Area Italia (A5-A6-A7-C4-C5-C6-C7) rappresenta la più grande piazza dell’offerta turistica italiana nel mondo. The World è l’area che ospita le principali destinazioni internazionali e si sviluppa nei padiglioni C1, C2 e C3.

Il padiglione C4 ospita le aziende del turismo nautico e BEActive, l’area studiata per promuovere e valorizzare il turismo attivo e sportivo. All’interno del padiglione C2 si trova invece l’African Village, un’area collettiva che offre visibilità a tutti gli operatori e destinazioni che condividono la specializzazione sulla destinazione Africa subsahariana. Nel padiglione A6 sono infine presenti tutte le 55 start-up innovative che partecipano a TTG 2024.

Tre sono le Arene: la Global Village Arena (padiglione A2), l’Italy Arena (A7) e la BeActive Arena (C4) che ospitano dibattiti e speech sulle nuove strategie di prodotto legate alle tecnologie più avanzate.

Come arrivare alla Fiera di Rimini

Il quartiere della Fiera di Rimini è raggiungibile in auto, treno e autobus. Per entrare alla fiera è possibile accedere attraverso tre ingressi:

  • Ingresso Sud – via Emilia, 155
  • Ingresso Est – via Costantino il Grande
  • Ingresso Ovest – via San Martino in Riparotta.

In auto

La Fiera di Rimini è raggiungibile in auto prendendo l’uscita Rimini Nord sull’autostrada A/14 Bologna-Bari-Taranto. L’indirizzo è via Emilia, 155. Una volta giunti in fiera, sono disponibili parcheggi a pagamento anche con Telepass (Sud 1-3 e Ovest 3-4-5, dove sono presenti anche 12 stazioni di ricarica per veicoli elettrici e parcheggi per passeggeri a ridotta mobilità).

In treno

È il modo più comodo per raggiungere la Fiera di Rimini in quanto a pochi metri dall’ingresso del polo fieristico è presente una stazione ferroviaria, quella di Rimini Fiera, dove fermano treni della linea Milano-Bari. La stazione è attiva unicamente nelle giornate di manifestazione.

Il quartiere fieristico è collegato anche alla stazione ferroviaria di Rimini, tramite autobus linea numero 9 (la fermata a cui scendere è quella di via Emilia-Fiera).

In autobus

Il quartiere fieristico di Rimini è raggiungibile con diversi autobus a seconda di dove si parte:

  • linea 5: San Mauro Mare (Rimini Nord) – Rimini Fiera
  • linea 10: Miramare (Rimini Sud) – Rimini Fiera
  • linea 9: Stazione Ferroviaria di Rimini – Rimini Fiera.

In aereo

Per chi raggiunge Rimini in aereo, atterrando all’Aeroporto Internazionale di Rimini – San Marino “Federico Fellini”, si può arrivare in fiera in 15 minuti d’auto oppure prendendo l’autobus numero 9.

Per chi arriva all’aeroporto di Bologna, nei giorni 9-10-11 ottobre 2024 è attivo il servizio di collegamento diretto con lo shuttle Italy Airport tra l’Aeroporto di Bologna Guglielmo Marconi e Rimini Fiera-Ingresso Sud.

Orari di apertura del TTG 2024

  • Mercoledì 9 ottobre dalle 10.00 alle 18.00
  • Giovedì 10 ottobre dalle 10.00 alle 18.00
  • Venerdì 11 ottobre dalle 10.00 alle 17.30.

Quanto costa visitare il TTG di Rimini 2024

L’ingresso alla fiera è gratuito, previa registrazione sul sito della manifestazione TTGExpo.it o tramite il proprio profilo Linkedin.

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La Spagna al TTG di Rimini 2024, le novità

Blanca Pérez-Sauquillo López è stata nominata direttrice dell’Ente Spagnolo del Turismo e Console aggiunto presso il Consolato Generale di Spagna a Milano ed è tra i nuovi responsabili di Turespaña che, dal 1° settembre 2024 dirigono nove delegazioni estere. Sono tutti funzionari esperti nel settore turistico chiamati, secondo i principali obiettivi di Turespaña, a incrementare la domanda internazionale di qualità in Spagna e a identificare e attrarre un turismo che contribuisca alla sostenibilità della destinazione.

La road map generale stabilisce le seguenti linee strategiche: sostenibilità sociale, intesa come miglioramento della coesione territoriale agendo sulla distribuzione dei flussi turistici, sostenibilità ambientale come attributo del marchio turistico Spagna e sostenibilità economica, cioè promozione dell’offerta di maggior valore aggiunto e attrazione di turisti con elevata spesa media. SiViaggia l’ha intervistata alla vigilia del TTG di Rimini dove si presenta per la prima volta al mercato turistico italiano.

Gli italiani amano molto la Spagna, da sempre: come se lo spiega?

La Spagna è un Paese che si è sempre contraddistinto per essere una meta ospitale e accogliente. Inoltre, l’industria turistica ha un peso molto importante nell’economia e, per il suo carattere trasversale, penetra in modo indiretto praticamente in tutti i sottosettori di attività, rendendosi così molto presente ed essendo un’attività altamente professionale. D’altra parte, la Spagna è una delle mete più sicure al mondo, un aspetto fondamentale per qualsiasi viaggiatore. A questi fattori si aggiunge uno stile di vita in cui condividiamo molte cose con gli italiani, dalla dieta mediterranea alla nostra cultura di vivere all’aria aperta, grazie al bel tempo, o al nostro carattere allegro e appassionato.

Park Güell Barcellona

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Il famoso Park Güell a Barcellona

Com’è cambiato il turismo in Spagna nel corso degli anni?

Il turismo in Spagna ha subìto un importante cambiamento dal suo sviluppo iniziale negli Anni ’60 fino ad oggi. All’epoca, la Spagna si presentava al mondo come una meta “esotica” per trascorrere le vacanze estive, stiamo parlando del periodo del “Spain is different”, in cui venivano valorizzati luoghi comuni e stereotipi che attraevano soprattutto viaggiatori europei, attratti da un clima eccellente e da prezzi molto competitivi. Oggi, la Spagna continua a essere una meta leader per le vacanze, ma la nostra proposta di valore si è evoluta. Competiamo in qualità, non in prezzo, con altre destinazioni mediterranee e offriamo molto di più rispetto a mare e sole. Siamo una meta per vivere esperienze memorabili tutto l’anno, in cui l’offerta di svago culturale ha un peso specifico, integrata da proposte di enoturismo e gastronomia di primo livello e da opportunità per godere della natura in un Paese con uno dei maggiori patrimoni protetti d’Europa. Non solo ci visitano europei, ma anche persone provenienti da tutto il mondo; quindi, la nostra offerta si è adattata ai gusti e alle preferenze di quei viaggiatori provenienti dai Paesi asiatici. Perché, anche se molte cose si sono trasformate, la nostra professionalità e la cultura del dettaglio non sono cambiate.

Ora si rischia di avere fin troppi turisti e l’overtourism sta diventando un vero problema, cosa ne pensa?

Credo che il discorso non debba concentrarsi su quanti siano i turisti, ma se i turisti stiano contribuendo o meno a raggiungere gli obiettivi che vogliamo raggiungere. Il turismo è un’attività economica e, in ultima istanza, deve produrre un beneficio per le società in cui si sviluppa. Se le comunità locali non traggono vantaggio, bisogna pensare a modelli alternativi. In questo senso, sia dalle amministrazioni pubbliche sia dal settore privato, dobbiamo cercare di attrarre quei turisti che ci generano maggior valore, non solo in termini economici, ma anche perché il loro comportamento e il loro modo di viaggiare favoriscono una migliore convivenza con i residenti. Si tratta di viaggiatori che cercano destinazioni meno conosciute, che viaggiano fuori stagione e che desiderano vivere esperienze autentiche, partecipando insieme alla popolazione locale, con rispetto. È più un problema di gestione dei flussi che di volume, ma non c’è dubbio che sia una questione complessa che molte destinazioni devono affrontare.

Lanzarote

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Lanzarote, bellissimo gioiello delle Canarie

La Spagna ha appena adottato una nuova politica per chi desidera venire anche solo per un giorno, perché?

Immagino si riferisca alla nuova normativa che stabilisce la registrazione dei dati al momento della prenotazione dei servizi in strutture ricettive o noleggio auto che sono state annunciate dal ministero dell’Interno per ragioni di sicurezza e lotta alla criminalità. In ogni caso, al momento l’entrata in vigore di questa normativa è stata rinviata al 2 dicembre e dovremo aspettare per vedere come verrà applicata per poterla valutare meglio.

Qual è la vostra strategia di sostenibilità del turismo?

Come è ben noto, quando parliamo di sostenibilità, tendiamo a differenziare tre fattori diversi: la sostenibilità ambientale (affinché l’attività turistica non disturbi l’ambiente naturale in cui si sviluppa), la sostenibilità economica (fondamentale affinché l’attività imprenditoriale sia redditizia e possa sopravvivere) e la sostenibilità socioculturale (affinché l’attività turistica non trasformi la cultura, le usanze e le tradizioni della società in cui si svolge). Dal ministero del Turismo si sta lavorando a diversi progetti per contribuire a rendere il modello turistico spagnolo più sostenibile in tutti i sensi. A tal fine, la gestione dei fondi europei Next Generation si è sviluppata attorno a un piano basato su due assi fondamentali: la digitalizzazione e la sostenibilità. Questo aspetto si canalizza in progetti orientati sia ai modelli di governance delle destinazioni turistiche sia a progetti destinati alle imprese, per promuovere, per esempio, l’efficienza energetica delle attività turistiche o lo sviluppo di proposte ed esperienze turistiche che contribuiscano alla destagionalizzazione o allo sviluppo di un tessuto economico in destinazioni e territori in fase di riconversione.

Marbella

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Vista aerea di Marbella

D’altra parte, da Turespaña stiamo lavorando sulla conoscenza e sui dati. Ciò che non può essere misurato non può essere migliorato. Così, dal nostro dipartimento di intelligenza turistica abbiamo avviato due nuove indagini per conoscere sia la percezione di sostenibilità dei turisti internazionali che ci visitano sia quella dei residenti, per capire in quali destinazioni e in quali periodi dell’anno la popolazione locale ha una percezione più sfavorevole. Da lì, partirà poi un lavoro congiunto fra amministratori pubblici e l’imprese per trovare una soluzione a questi temi.

Ci sono dei luoghi insoliti della Spagna, fuori dalle solite rotte, che consiglia agli italiani di vedere?

Certamente, le regioni dell’interno della Spagna sono ancora molto sconosciute per il turista italiano. Sto pensando a Castilla e León, Castiglia-La Mancia, l’Estremadura, la Rioja, l’Aragona o la Navarra. Sono territori in cui la ricchezza patrimoniale e culturale è impressionante, la gastronomia è singolare e diversificata e i paesaggi e gli spazi naturali sono incredibili. Penso a luoghi come il territorio di El Matarraña, in Aragona, che viene chiamata la “Toscana spagnola”, alle ciclabili in paesaggi spettacolari come il Deserto delle Bardenas Reales, in Navarra, alla “dehesa” dell’Estremadura dove si alleva il maiale iberico, o alla Valle del Jerte, con i suoi ciliegi in fiore che evocano paesaggi di altre terre.

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Fonte: @SiViaggia – Ilaria Santi

Il paesaggio dell’Estremadura con il castello di Medellín

Cosa annunciate di nuovo al TTG di Rimini quest’anno e cosa vi aspettate da questa fiera?

In questa fiera speriamo di avvicinare il pubblico e i professionisti a quella Spagna più sconosciuta, a quei territori inesplorati o a proposte fuori stagione alta e singolari in regioni più popolari come le nostre Isole Canarie o Baleari, destinazioni con un’offerta squisita oltre al sole e al mare, con eccellenti esperienze per godere dell’aria aperta e della natura, della gastronomia, dell’enoturismo. Chi non vorrebbe assaporare un vino vulcanico o imparare a fare un formaggio tradizionale dell’Isole Baleari? Vi aspettiamo!

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I dati dell’Osservatorio di TTG Travel Experience sull’estate 2024

Cosa aspettarci nei prossimi mesi dipende anche un po’ da come sono andate le ultime vacanze. Dove sono stati, cos’hanno fatto, che tipo di vacanza hanno preferito i viaggiatori sono un indice di cui tenere sicuramente conto per fare il punto e sistemare ciò che non è andato. Secondo TTG Monitor, l’Osservatorio di TTG Travel Experience, mare, località termali e città d’arte sono state le prime scelte non soltanto degli italiani, ma anche degli stranieri che hanno trascorso le ferie in Italia. E queste continueranno a essere le mete preferite per le vacanze fino alla fine del 2024. Laghi e montagne, invece, sono molto più apprezzati dagli stranieri. Aumenta, inoltre, la richiesta di esperienze esclusive e private, come per esempio visitare ambienti naturali (parchi e giardini) fuori dagli orari d’apertura oppure entrare nei musei di notte, come vorrebbe il 34% degli stranieri.

È questa la nuova tendenza del travel lover. “In un mondo sempre più iperconnesso e digitale”, ha spiegato Gloria Armiri a capo di Travel Experience Group “ad attrarre il turista è una modalità di viaggio coinvolgente e improntata all’interazione con l’identità di un luogo: in altre parole la ricerca dell’autenticità o della Veritas, filo conduttore della 61ª edizione della nostra TTG”.

Nuovi trend: sostenibilità

L’Osservatorio di TTG Monitor racconta l’attenzione dei turisti verso la sostenibilità sociale legata al viaggio. Il 40% degli italiani e il 47% degli stranieri giudicano favorevolmente proposte ed esperienze a sostegno del lavoro delle comunità locali e delle produzioni artigiane e agroalimentari. Per questo motivo sempre più richieste sono le mete meno battute dal turismo di massa, un tipo di viaggio che è anche un antidoto all’overtourism, un fenomeno che preoccupa il 63% degli stranieri, che cercano sempre più il contatto con la terra e il soggiorno in ambienti primordiali e selvaggi come i glamping ricavati dalla roccia. Cresce anche l’attenzione al wellness con le attività maggiormente svolte nella destinazione turistica celta: ricreazione fisica (sport, +4,7%), soft hiking (escursioni e camminate, +5,1%) e sport acquatici.

Ottime performance, infine, per il cosiddetto Turismo delle radici: l’87% dei visitatori di origini italiane consiglia un viaggio nel Belpaese. I turisti delle radici si rivelano veri e propri ambassador della destinazione Italia e del Made in Italy. Al rientro dalla vacanza italiana, portano con loro prodotti enogastronomici, artigianali, di moda e libri. Non si fermano alla visita delle terre d’origine ma dedicano il 55% del tempo alla visita di altri luoghi italiani e spendono in media 3.100 euro a persona per la permanenza di 2 settimane (fonte: Confcommercio).

Un occhio alla spesa di viaggio

Cambia così anche l’orientamento della spesa: nel 2024, secondo l’Osservatorio, l’88% degli europei sceglierà di acquistare esperienze in luogo di beni materiali. Sul fronte ospitalità aumentano gli stranieri che scelgono l’hotel anche in base alla presenza di frutta e verdura di stagione e all’attenzione a ridurre lo spreco alimentare. Tra le nuove leve che spingono alla scelta di una struttura alberghiera, infatti, si fa sempre più strada la proposta della colazione offerta, puntando anche su prodotti locali, sempre più originali e autoctoni e su menu tematici. Spesso e volentieri chi va a consumare il breakfast in un hotel non è neppure cliente ma sceglie di andare proprio per la qualità dell’offerta.

Vacanze sempre più “rosa”

Il mondo del turismo sta assistendo anche a una interessante tendenza tutta al femminile. Le donne sono molto più intraprendenti: il 71% delle prenotazioni per i “solo-travel” sono organizzate proprio per le viaggiatrici. La novità emerge da TTG Italia in base a un’indagine condotta da Virtuoso, il circuito di circa 20mila agenti sparsi per il mondo, specializzati nella confezione di esperienze uniche. E le donne viaggiatrici saranno una delle tematiche di Book&Go, la sezione di TTG Travel Experience alla Fiera di Rimini dedicata alla cultura di viaggio e orientata al racconto delle nuove tendenze. “Partendo dalle esperienze vissute e raccontate nei loro libri, tre viaggiatrici in solitaria – Ilaria Bonfante, Marta Pellegrini e Anna Pernice – affronteranno e smonteranno timori e cliché associati all’universo delle solo-traveller”, ha spiegato la Armiri. “Le donne sono più intraprendenti e il dato di Virtuoso a testimoniarlo mi fa particolarmente piacere. Dalle ultime tendenze possiamo inoltre dire che sarà un trend destinato a crescere ancora”.

Il lusso non va mai in crisi

Sempre secondo le stime di Virtuoso, se nella prima parte dell’anno vacanze come safari, crociere, mete esotiche (specie Maldive e Fiji) l’hanno fatta da padrona, in autunno il turismo si sposterà più verso Est. La Cina ha registrato un vero e proprio boom di interesse con un +146% e prosegue il trend positivo del Giappone (verso cui stanno per partire nuovi voli diretti dall’Italia), mentre destano curiosità Islanda e Polinesia. Spostandosi più avanti, inevitabilmente cresce l’attenzione per le destinazioni calde come Caraibi, Anguilla e Costa Rica.

Viaggi “tailor made”

Dai dati occorre infine segnalare il successo del turismo personalizzato, il cosiddetto “tailor made”, cucito su misura: le richieste per i consulenti di viaggio di Virtuoso sono aumentate del 76% nel primo semestre del 2024, un trend destinato a confermarsi anche nella seconda parte dell´anno. “Le stime sembrano evidenziare sia a livello italiano sia globale un divario sempre maggiore tra la fascia media e il turismo luxury”, ha segnalato Armiri.” A causa della spinta inflattiva e dei rincari spesso fuori controllo in Italia, i viaggiatori tendono sempre di più a ridurre il periodo di soggiorno, a frazionare le vacanze in mini-spostamenti anche nei mesi di spalla e a scegliere mete di prossimità, mentre la fascia alta non solo non conosce crisi, ma fa registrare aumenti a doppia cifra e una volontà ancora maggiore di esclusività”.

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TTG 2024: cosa aspettarsi da questa edizione

L’edizione 2024 della fiera del turismo di Rimini è ricca di novità e di annunci e il risultato dei tre giorni di incontri, meeting, workshop e conferenze sarà non soltanto fare il punto della situazione affrontando problemi da risolvere, dall’overtourism alla destagionalizzazione, ma le nuove mete e le nuove tendenze di viaggio.

Chi c’è al TTG quest’anno

Non mancano le rappresentanze istituzionali di alcune delle mete sempre più di tendenza, a partire dall’Arabia Saudita. Saudi Tourism Authority (STA) fa ritorno al TTG Travel Experience di Rimini con una delegazione di undici partner pronti a promuovere le eccezionali opportunità turistiche che l’Arabia Saudita ha da offrire. I visitatori possono incontrare i rappresentanti per scoprire le ultime novità, le iniziative promozionali e le proposte di viaggio uniche che rendono questo Paese una delle destinazioni più affascinanti sul mercato.

Altri Paesi sotto la lente sono la Sarbia e il Montenegro, presenti al TTG, presenti allo stand dell’Ente Nazionale del Turismo della Serbia per presentare le esclusive offerte e i servizi, tra cui l’organizzazione di eventi su misura, viaggi di lusso, attività di team building e altre proposte di viaggio.

Tra le mete più amate dagli italiani c’è senza dubbio l’Irlanda, che quest’anno si presenta a Rimini con un nutrito gruppo di nove partner e tante nuove proposte. L’Irlanda si propone come meta adatta in ogni periodo dell’anno: romantica per una fuga di San Valentino, verde e in fiore per i ponti primaverili, accogliente e colorata durante la stagione autunnale, illuminata e vivace a Natale e Capodanno. Viaggiare tutto l’anno significa viaggiare responsabilmente, contribuendo a far sì che i flussi turistici si distribuiscano in tutta l’isola d’Irlanda e tutto l’anno, a beneficio delle comunità locali e degli operatori anche piccoli in località meno note.

Tra le presenze a Rimini anche lo stand della Moldova che viene a rimettersi in gioco proponendo nuovi itinerari e a un calendario di eventi che puntano su enogastronomia, patrimonio culturale e natura. Allo stand Moldova saranno presenti ANTRIM, l’associazione nazionale dei tour operator incoming, Castel MIMI Wine resort, la Medical Tourism Association of Moldova e Tatrabis Tour Operator, il settore pubblico sarà rappresentato dal National Office of Tourism e Visit Chisinau. Molte le novità che si sommano alla forte ripresa dei collegamenti aerei.

Importante anche la presenza del Jordan Tourism Board. La partecipazione della Giordania alla più importante fiera b2b del turismo italiano. Nonostante il conflitto che non coinvolge minimamente la Giordania, gli italiani restano il quarto paese per arrivi nel Paese che è una delle destinazioni di viaggio più sicure a livello globale, basti pensare che è al diciassettesimo posto su 119 paesi nell’indicatore di Sicurezza e Protezione del Travel and Tourism Development Index 2024 del World Economic Forum. La Giordania guarda con fiducia al Giubileo 2025 dopo l’invito ai cattolici di tutto il mondo, attraverso un messaggio di Papa Francesco dello scorso gennaio, a visitare i luoghi di pellegrinaggio cristiani in Giordania, in particolare il sito del Battesimo e la fortezza di Macheronte, dove Giovanni Battista fu decapitato.

E di Giubileo si parla anche allo stand dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo, presente anche quest’anno al TTG, che invita tutti a conoscere il fascino dei luoghi della spiritualità nella Terra dove tutto ha avuto inizio.

L’Organizzazione Nazionale del Turismo Coreano (KTO) sarà presente al TTG per regalare un’immersione nella cultura coreana attraverso attività tradizionali e una degustazione di una bevanda alcolica tipica coreana. Sarà un’opportunità per conoscere da vicino la destinazione che si caratterizza per la capacità di armonizzare tradizione e modernità in un mix unico di cultura, tecnologia e paesaggi mozzafiato. Con una storia millenaria e una vibrante scena contemporanea, il Paese è al centro dell’interesse di molti viaggiatori. Oltre ad essere un leader mondiale nell’innovazione tecnologica, la Corea ha catturato l’immaginario globale grazie alla sua cultura popolare, divenuta celebre attraverso film, videogiochi e gruppi musicali. Infatti, da gennaio ad agosto del 2024 si sono registrati 10.673.127 arrivi internazionali, di cui 41.730 dall’Italia.

Appuntamenti da non perdere

Tra gli eventi da non perdere nell’ambito del TTG a Rimini c’è l’annuale Travel Food Award, il premio assegnato dal GIST, il Gruppo Italiano Stampa Turistica, il 10 ottobre alle ore 12 in Sala Ravezzi. Lo scopo è quello di premiare persone/territori/istituzioni/aziende che operino nel settore del turismo enogastronomico con passione e in maniera corretta, rispettando l’ambiente, i prodotti e il territorio. Le categorie del premio sono tre: Migliore Destinazione enogastronomica, Migliore Iniziativa o Evento enogastronomico, Premio speciale assegnato quest’anno a un cuoco che sappia promuovere turisticamente il proprio territorio, lavorando insieme ai produttori locali, perseguendo buone pratiche e sostenibilità, ripensando la sua cucina in base alle esigenze e alla morale dei tempi.

Ma soprattutto c’è l’evento di SiViaggia e Interface Tourism, azienda di marketing e comunicazione meneghina, intitolato “Gli anni passano, i viaggi restano: come esigenze, influenze, canali e scelte variano sulla base dell’età dei viaggiatori” il 10 ottobre alle 15.30 in Sala Cedro, su quanto influisce il fattore età sulla scelta dei viaggi e sul ciclo del turista e quanto le preferenze, le fonti di informazione utilizzate e i canali di prenotazione dei Senior si differenziano da quelle della Gen Z. I nuovi profili di viaggio, le loro caratteristiche e le abitudini emergono distintamente dall’ultima ricerca condotta a settembre 2024 da Interface sulla base di interviste condotte su oltre 4.000 Italiani e presentata proprio durante questa edizione della fiera.

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La Croazia al TTG di Rimini 2024, cosa c’è di nuovo

L’Ente Nazionale Croato per il Turismo anche quest’anno riconferma la propria presenza alla fiera TTG Travel Experience di Rimini, il principale mercato del turismo B2B in Italia. Viviana Vukelić è direttrice dell’Ente in Italia e l’abbiamo interpellata per sapere come procedono gli afflusi turistici nel suo Paese e quali sono gli asset sui quali la Croazia ha intenzione di puntare per la prossima stagione

Ci può dare qualche numero sul turismo in Croazia?

La nostra stagione turistica è ancora in corso. Secondo i dati del sistema eVisitor, al 31 agosto 2024 in Croazia sono stati raggiunti 16,9 milioni di arrivi e 89,4 milioni di pernottamenti ovvero il 4% in più di arrivi e l’1% in più di pernottamenti rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre in agosto abbiamo ha registrato 265mila arrivi in più rispetto ad agosto dello scorso anno. La nostra intenzione è posizionarci come destinazione sostenibile e desiderabile per tutto l’anno nel Mediterraneo.

Quanti sono gli italiani che ogni anno scelgono il vostro Paese per una vacanza?

L’Italia è uno dei mercati più importanti per la Croazia, si posiziona tra i dieci mercati più forti per provenienza turistica. Quest’anno le loro mete preferite sono state Opatija, Crikvenica, Zara, Spalato, Dubrovnik.

Dubrovnik

Fonte: iStock

Dubrovnik, perla dell’Adriatico

Cosa piace agli italiani delle Croazia?

Oltre sole e mare, molti scelgono la natura che comprende le attività preferite dagli italiani come vela e bicicletta, poi la visita del patrimonio culturale e le degustazioni di cibi e vini autentici. C’è un interesse crescente per i servizi nel turismo sanitario.

Cosa annunciate di nuovo al TTG di Rimini quest’anno e cosa vi aspettate da questa fiera?

L’Ente Nazionale Croato per il Turismo anche quest’anno riconferma la propria presenza alla fiera TTG Travel Experience, il principale mercato del turismo B2B in Italia, dal 9 all’11 ottobre 2024 con uno stand di 64 mq al Padiglione C1 stand 235/306. Oltre all’offerta generale, i co-espositori, gli Enti Turistici della Regione del Quarnaro, della Riviera di Crikvenica, la compagnia di navigazione Jadrolinija, il Parco Nazionale dei laghi di Plitvice e le agenzie turistiche/tour operator Amber Travel, ID Riva Tours, Katarina line, l’azienda alberghiera Jadran Hotels & Camps e le cliniche dentali Adria Dental Group presenti sul nostro stand, proporranno i loro prodotti programmi ed eventi.

Laghi di Plitvice Croazia

Fonte: iStock

Il parco nazionale di Plitvice

Questa fiera è importante per la visibilità e per l’immagine del turismo croato nel mercato italiano. Gli obiettivi e le priorità dell’offerta turistica croata è la “destagionalizzazione” attraverso la promozione delle potenzialità del Paese che non offre solo mare, ma anche arte, cultura, turismo all’aria aperta, enogastronomia, turismo sanitario e wellness, turismo attivo, cicloturismo, congressuale, trekking, il tutto accompagnato da una natura bellissima, da aria pulita e da un’attenzione particolare alle tematiche del rispetto ambientale.

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Il lago Sandro Pertini è il più grande di Roma e si nasconde tra le case

Esistono luoghi in cui la forza della natura vince su tutto, anche sui maltrattamenti dell’uomo e sulla cementificazione. Quegli angoli di mondo in cui Madre Natura si è presa una rivincita e ha dato vita ad ambienti sospesi nel tempo, in cui immergersi totalmente per ritrovare una quiete che, sempre più spesso, si perde tra il caos di una grande città e la vita frenetica a cui siamo ormai tutti abituati.

Fermiamoci un momento e andiamo alla scoperta di uno di questi angoli di paradiso, nel cuore della nostra capitale. Qui, tra via Portonaccio, via Prenestina e via di Casal Bertone, a Roma, sorge un prezioso lago proprio là dove potrebbe esserci un parcheggio: il lago Sandro Pertini, noto anche come Lago Bullicante Ex SNIA. Un luogo naturale nato per caso e che lotta ogni giorno contro la cementificazione.

La storia del lago che si è ribellato al cemento

È uno specchio d’acqua circondato da una natura rigogliosa, il lago Bullicante (anche Sandro Pertini). Si trova nella parte orientale di Roma, a poca distanza dalla stazione Prenestina. È nato nel 1992 per una pura casualità (oppure potremmo chiamarlo destino?): a quell’epoca si stavano svolgendo i lavori di escavazione in un cantiere dell’ex fabbrica della SNIA Viscosa, che a metà del Novecento era il più grande insediamento industriale della capitale, per la costruzione di un parcheggio sotterraneo.

Durante lo sbancamento, venne intercettata la falda acquifera che si trovava a pochi metri di profondità, alimentata dall’antico fosso della Marranella. Il cantiere venne così allagato e, nonostante i tentativi di deviare il flusso dell’acqua per continuare nella realizzazione del parcheggio, la natura ebbe la meglio, dando vita a quello che oggi conosciamo come un laghetto che copre circa 10.000 mq di superficie: tra i laghi del Lazio è il più grande della capitale all’interno dell’anello ferroviario.

Questa oasi naturale in mezzo alla città è stata nominata lago Sandro Pertini ed oggi fa parte del Parco pubblico “delle Energie”. Vi si accede dall’ingresso di via Prenestina.

Un luogo raro: il tesoro naturale custodito nel lago Sandro Pertini

Qui, in questo angolo d’Italia in cui la natura ha preso il sopravvento sulle costruzioni dell’uomo, la biodiversità assume un’importanza ancor più accentuata. Riconosciuto nel 2021 come Monumento naturale dalla Regione Lazio, questo specchio d’acqua ospita circa 360 specie vegetali spontanee e più di 130 coltivate. Sono state inoltre censite quasi 90 specie di avifauna protetta, tra cui l’airone rosso, il martin pescatore, la sgarza ciuffetto e il falco pellegrino.

Quello di Sandro Pertini è un lago raro, uno dei pochissimi casi noti di “rinaturazione spontanea” in Europa, gemellato con il lago di Bruxelles, il Marais Wiels. Ma è anche un importante esempio di archeologia industriale italiana, con quei ruderi appartenenti alla ex fabbrica dismessa Snia Viscosa che emergono dalle sue acque.

La popolazione locale, le associazioni, ma anche le università, da anni sono impegnate nella salvaguardia di questa oasi naturale che attira la curiosità e gli studi dei ricercatori. A difesa del lago è nato il Forum territoriale permanente del Parco delle Energie e anche i giovani di Fridays for Future sono attivi e uniti nella sua difesa contro la cementificazione e le speculazioni edilizie, organizzando eventi e giornate per far conoscere a tutti questo piccolo tesoro naturale.

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Le più belle mostre da vedere a ottobre in Italia

Per gli appassionati di arte e storia sono tanti gli appuntamenti previsti in Italia a ottobre. Dal Nord al Sud il calendario è fitto di mostre che mirano a celebrare artisti di un lontano passato e talenti più contemporanei, dando la possibilità al pubblico di ammirare la loro opera. Personalità creative diverse che hanno lasciato il segno con il loro stile unico, attraverso varie forme d’arte, dal disegno alla scultura, dalla pittura alla fotografia. Di seguito vi segnaliamo alcune delle mostre in programma che vale la pena visitare da ottobre in poi.

Il Rinascimento a Brescia – Brescia

Dal 18 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025 a Brescia si può visitare la mostra su alcuni artisti del Rinascimento al Museo di Santa Giulia. Nello specifico nelle varie sale saranno esposti dipinti di maestri della pittura bresciana che dialogano con oggetti preziosi come armature, strumenti musicali, arazzi. Alessandro Bonvicino, il Moretto, Girolamo Romanino e Giovanni Gerolamo Savoldo sono personalità fondamentali del 500 artistico bresciano e al centro di questa mostra spiccano la poesia, la natura, la musica e sentimenti come l’amore, il desiderio e la fede attraverso le loro opere.

Antonio Ligabue: I misteri di una mente – Roma

Dal 28 settembre 2024 al 12 gennaio 2025 è possibile visitare la mostra Antonio Ligabue – I Misteri di una mente al Museo Storico della Fanteria di Roma. L’esposizione dà uno sguardo sull’artista e la sua opera liberandolo dalle etichette e offrendo ai visitatori una nuova lettura di una mente irrequieta e instabile che ci ha regalato dei veri e propri capolavori. Oltre 30 sculture in bronzo si alternano a 18 dipinti a olio dallo stile incredibile di Ligabue con particolare attenzione al mondo animale che lo ha sempre affascinato.

Il Giro del Mondo in 80 Aquiloni – Cervia

Dall’11 al 22 ottobre ARTEVENTO propone un omaggio al Giappone a Cervia con una grande esposizione denominata Il Giro del Mondo in 80 Aquiloni che rappresenta il gemellaggio tra il Museo dell’Aquilone e il Museo Tako no Hakubutsukan di Tokyo. La mostra avrà luogo al Magazzino del Sale Torre di Cervia dove sarà possibile ammirare aquiloni antichi e contemporanei giapponesi come patrimonio culturale immateriale dell’umanità e simbolo della pace e della sostenibilità ambientale.

Juan Gris

Fonte: Ufficio stampa

Natura Morta di Juan Gris

Henri Cartier-Bresson e l’Italia – Rovigo

Dal 28 settembre 2024 al 26 gennaio 2025 è aperta al pubblico la mostra monografica Henri Cartier-Bresson e l’Italia al Palazzo Roverella di Rovigo. In esposizione 200 fotografie, documenti e numerose opere vintage che raccontano il rapporto del maestro della fotografia francese con il nostro paese, iniziato negli anni Trenta fino agli anni Settanta. Alcune delle foto più memorabili di Cartier-Besson infatti risalgono al suo primo viaggio in Italia con l’amico André Pieyre de Mandiargues e Leonor Fini sulle tracce di Carlo Levi tra l’Abruzzo e la Lucania. In mostra anche servizi per alcune riviste dell’epoca dedicati a Roma, Napoli e Venezia, finendo nella suggestiva Matera.

L’età dell’Oro – Perugia

La Galleria Nazionale di Perugia ospita dal 26 ottobre 2024 al 19 gennaio 2025 la mostra L’Età dell’Oro che espone alcune delle opere di maestri come Duccio di Boninsegna, Gentile da Fabriano, Alberto Burri, Michelangelo Pistoletto, Carla Accardi, Jannis Kounellis, Yves Klein, Andy Warhol, Jean du Vivier e Niccolò di Liberatore. L’oro è considerato il re dei metalli e nell’arte può trasformare un’opera in qualcosa di spirituale e unico. Curata da Alessandra Mammì, questa esposizione comprende cinquanta lavori tra passato e contemporaneo, creazioni che fanno parlare le forme, i simboli, in nome dell’oro.

Capitale del Disegno – Pesaro

Il 22 settembre 2024 è iniziata all’interno del Palazzo Mosca ai Musei Civici di Pesaro la mostra Capitale del Disegno a cura di Anna Cerboni Baiardi. Fino al 17 Novembre 2024 si possono ammirare circa 40 opere grafiche conservate nella Biblioteca Oliveriana, realizzate da artisti come Raffaello, Simone Cantarini, Giovanni Andrea Lazzarini e Federico Barocci. I sistemi multimediali messi al servizio dei visitatori permettono di vivere un’esperienza preziosa e sensoriale attraverso il disegno inteso come potente segno di comunicazione e trasmissione del sapere e delle idee. “I disegni permettono al visitatore di entrare nella dimensione più creativa dell’elaborazione artistica, di ammirare il valore sintetico di una linea o la morbidezza di un segno sfumato, di godere di un’immagine funzionale a un progetto o semplicemente di un esercizio di stile fine a se stesso” ha sottolineato la curatrice.

Helen Frankenthaler

Fonte: Ufficio stampa

Mostra Helen Frankenthaler

Helen Frankenthaler. Dipingere senza regole – Firenze

Palazzo Strozzi a Firenze ospita la mostra dedicata all’artista Helen Frankenthaler dal 27 settembre 2024 al 26 gennaio 2025. In esposizione sono alcune opere realizzate tra il 1953 e il 2002 da questa artista tra le più importanti del XX secolo. La mostra vuole celebrare la pratica innovativa di Helen Frankenthaler attraverso sculture e grandi tele provenienti da collezioni e celebri musei da tutto il mondo. “Con la sua ricerca innovativa, Frankenthaler si è distinta come figura pionieristica nel campo della pittura astratta, ampliandone le potenzialità in un modo che continua a ispirare ancora oggi nuove generazioni di artisti” ha dichiarato Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi.

Da Renoir a Picasso, da Mirò a Fontana – Monza

Dal 28 settembre 2024 al 23 febbraio 2025 l’Orangerie della Reggia di Monza si anima di una mostra con ben 12o capolavori del ‘900. La scena artistica europea tra fine ‘800 e il secondo dopoguerra è protagonista attraverso le opere di artisti come Picasso, Cézanne, Chagall, Joan Miró, Alberto Giacometti, Alberto Burri, Lucio Fontana, Henri Toulouse-Lautrec e altri. 120 fogli originali di cui alcuni molto rari, animano un evento espositivo ricco di autori per osservare la storia dell’arte dal punto di vista della stampa d’arte. “Le tecniche di stampa hanno rappresentato un territorio di sperimentazione e sincera espressione del proprio sentire per molti artisti dell’Otto e Novecento. La rarità e bellezza dei lavori esposti ci raccontano come ciascun maestro abbia interpretato le tecniche di stampa piegandole alle proprie esigenze, con risultati sorprendenti” ha spiegato la curatrice Simona Bartolena.

Matisse e la luce del Mediterraneo – Mestre

Presso il Centro Culturale Candiani di Mestre dal 28 settembre 2024 al 4 marzo 2025 è aperta al pubblico la mostra su Matisse, un viaggio tra i capolavori dell’artista francese con particolare attenzione ai luoghi del Mediterraneo che lo hanno ispirato. Pittore della gioia di vivere, delle emozioni e interprete della luce, Henri Matisse ha catturato la bellezza del Mediterraneo in alcune opere  in cui regnano la luce e il colore. La mostra comprende oltre 50 opere organizzate in sette sezioni.

Unseen. Le foto mai viste di Vivian Maier – Monza

Dal 17 ottobre 2024 al 26 gennaio 2025 si può visitare la mostra sulle celebri fotografie di Vivian Maier al Belvedere della Villa Reale di Monza. La famosa artista dell’immagine, pioniera della street photography, è protagonista di una ricca esposizione realizzata da Vertigo Syndrome in collaborazione con diChroma Photography di 22o fotografie in bianco e nero e a colori, divise in nove sezioni. Queste esplorano i temi e i soggetti caratteristici dello stile di Maier, dai ritratti alle scene di strada e personaggi ai margini della società catturati dal suo obiettivo.

Un capolavoro per Milano 2024: Sandro Botticelli – Milano

Dal 29 Ottobre 2024 al 2 Febbraio 2025 al Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano si potrà ammirare l’Adorazione dei Magi, una delle opere più belle di Sandro Botticelli, pittore del Rinascimento italiano. Dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze arriva in Lombardia l’opera realizzata intorno al 1475 per la cappella dedicata ai Magi della chiesa di Santa Maria Novella. La Madonna con il Bambino si trova su un basamento sotto i raggi della luce divina, mentre Giuseppe è assorto alle sue spalle e ai lati ci sono vari personaggi che seguono i Magi.

Miracoli a Milano. Carlo Orsi fotografo – Milano

Palazzo Morando a Milano ospita dal 31 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025 la mostra Miracoli a Milano dedicata al fotografo Carlo Orsi con foto che risalgono agli anni Sessanta. Milano è l’oggetto e la musa di immagini tra luci e ombre di un reportage realizzato con strumenti Leica nell’Italia del dopoguerra. 140 opere in bianco e nero dall’archivio personale dell’autore, stampate sotto la sua supervisione, si potranno ammirare con un allestimento attento e suggestivo.

Il Cinquecento a Ferrara – Ferrara

Gli artisti Mazzolino, Ortolano, Garofalo e Dosso sono in mostra al Palazzo dei Diamanti di Ferrara dal 12 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025. La mostra porta i visitatori a esplorare il primo Cinquecento a Ferrara, dagli anni del passaggio di consegne dal duca Ercole I d’Este al figlio Alfonso I, fino alla scomparsa di quest’ultimo nel 1534. Le opere esposte alternano sacro e profano, antico e moderno, storia e favola in un mondo figurativo ferrarese da ammirare e vivere.